[CSV] L'investigatore

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    Dnsvo
    Quella mattina, Uriel era decisamente annoiato.
    Tamburellava le dita sul tavolo in legno, l'altra mano che dava sostegno alla testa e lo sguardo assorto in chissà quale pensiero.
    Non sapeva proprio che fare.
    Avrebbe potuto riordinare gli indici su alcuni scaffali... se non l'avesse già fatto.
    Avrebbe potuto legg-... già fatto.
    Oppur-... fatto.

    Si alzò in malo modo dalla sedia, avvicinandosi lentamente alla finestra che si trovava lì vicino. Scostò leggermente i drappeggi e osservò il maestoso giardino che la biblioteca vantava. I raggi del sole baciavano ogni filo d'erba e il cielo si rifletteva nello specchio d'acqua della fontana centrale.
    Tuttavia nulla che valesse la sua attenzione.
    Eppure...

    Il suono delle porte di Palanthas che si aprivano destarono il semidio dalla noia e lo spinsero verso la curiosità.
    In men che non si dica si trovava già all'ingresso, dove un baldo e aitante giovane stava lì in piedi ad attenderlo.

    « Benvenuto a Palanthas. In cosa posso esserti d'aiuto? »



     
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    Sigmund Thanatoi


      Lentamente, con fare ozioso, Sigmund si incamminava verso Palanthas. Aveva la giornata completamente libera e aveva deciso di dedicarsi totalmente allo sviluppo delle proprie abilità, voleva capire meglio il suo potere; ora riusciva a vedere in modo chiaro chi, per ultimo, aveva toccato un oggetto, ma come trovare quella persona? O come vedere oltre all'ultima persona? Come capire l'uso fatto di quell'oggetto? Queste e molte altre domande gli sbattevano fra le pareti del cranio. Interessante come un uomo possa essere molto testardo. Appena entrato nell'enorme ed imponente edificio non seppe che fare. Era la prima volta che si addentrava in quella biblioteca, la Biblioteca, e stava provando quel terribile senso di impotenza/potenza che alcuni filosofi osavano definire come "Sublime". Sig non seppe che fare, se non rimanere fermo impalato per qualche secondo, poi si guardò intorno: la luce entrava dalle finestre e si rifletteva sulle pareti, illuminando gli spazi in maniera surreale. Il silenzio regnava fino a quando il ragazzo sussurrò « Heilà... » al nulla. Nessuno rispose, chiaramente. Decise di poggiarsi così al bancone e di aspettare un ipotetico bibliotecario. Di lì a poco qualcuno comparve, era un ragazzo molto molto bello. Affascinante, con un certo charme. Sembrava avesse più o meno 20 anni (a voler esagerare), ma emanava il profumo della saggezza. « Uhm... Salve! Cerco qualcosa che parli in modo approfondito della lettura del cuore degli oggetti... Sa dove posso cercare o se c'è qualcosa che parli di questo? » era imbarazzante usare il lei con qualcuno che effettivamente dimostrava meno anni di sè. Ma il giovane investigatore sorvolò su questo dettaglio, per lui, insignificante.


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    Edited by onæiros - 13/8/2014, 17:26
     
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    « Uhm... Salve! Cerco qualcosa che parli in modo approfondito della lettura del cuore degli oggetti... Sa dove posso cercare o se c'è qualcosa che parli di questo? »

    Uriel squadrò il suo interlocutore senza darlo troppo a vedere. Un Saggio doveva capire con un semplice sguardo chi meritava o meno il Sapere che giaceva tra quelle mura, e il ragazzo gli sembrava un tipo apposto.
    Fece un cenno col capo e si girò, incamminandosi tra gli scaffali.

    « Seguimi. »



    I due s'inoltrarono nel cuore della biblioteca, dove risiedevano i manoscritti più antichi, ancora in perfetto stato. Il semidio si fermò davanti ad uno specifico scaffale e con l'indice sinistro si mise a scorrere alcune copertine in cerca del libro che stava cercando. E non ci volle molto, poiché ricordava la posizione -sebbene in modo non ancora dettagliato- di ogni argomento.
    Prese così il tomo che stava cercando -un libro piuttosto spesso dalla copertina rigida di un colorito verdognolo e dalle incisioni dorate- e lo porse al ragazzo.

    « Ecco qua. Puoi tenere il libro per il tempo che desideri... »
    esordì con tono pacifico, piegando poi le labbra in un sorriso quasi colpevoleATRvA
    « ... tuttavia le regole proibiscono di allontanarsi da Palanthas, per cui temo sarai costretto a leggerlo qui. »



    Diede poi indicazioni con la mano sinistra, puntando il dito oltre alcuni scaffali, verso una pila di pergamene.

    « Da quella parte puoi trovare posto a sedere ed un tavolo.
    Serve altro? »


     
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    Sigmund Thanatoi


      Il bibliotecario accompagnò gentilmente Sigmund verso il giusto settore e in pochissimo tempo trovò il volume di cui gli era stato chiesto. Era straordinario che un ragazzino conoscesse a memoria l'ubicazione di ogni singolo volume all'interno di quell'enorme edificio e persino Sig non riuscì a trovare una spiegazione a ciò. Le ipotesi erano molteplici, ma di lì a poco l'argomento non gli sembrò più tanto interessante. L'albino gli passò un volume grosso, imponente, rilegato in pelle bruna scura, la copertina verde, con sfumature scure ed incisioni dorate. "Il cuore delle cose". Il nome dell'autore era stranamente sbiadito. Sigmund colse l'occasione per mettere alla prova il ragazzo: « Sì, vorrei sapere l'autore di questo manuale. Sa... La curiosità. » se ricordava l'ubicazione dei volumi e gli argomenti degli stessi magari ricordava anche titoli, autori e ulteriori dettagli di ognuno. Aprì il libro e nelle prime pagine non trovò alcuna informazione utile; sfogliò le pagine, lentamente, godendosi il rumore che esse facevano e l'odore che gli portavano al naso. Nemmeno in fondo al volume riuscì a trovare niuna indicazione precisa, solo delle note sui vari capitoli e alcuni riferimenti ad altre opere a cui l'autore, probabilmente, aveva fatto affidamento. In attesa della risposta, con il libro aperto, Sigmund iniziò ad incamminarsi verso l'angolo di studio che il bibliotecario gli aveva indicato; questa volta fu lui ad andare per primo, facendosi seguire. Forse gli sarebbe stato dietro e lo avrebbe seguito. In fondo in fondo lo sperava, gli stava simpatico a primo impatto e sembrava una persona piacevole con cui discutere.


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    Edited by onæiros - 13/8/2014, 17:24
     
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    Non ci volle molto affinché il ragazzo rispose alla sua domanda con un'altra.



    « Sì, vorrei sapere l'autore di questo manuale. Sa... La curiosità. »



    E a quel punto Uriel gli sorrise ancora. Lo stava forse mettendo alla prova?
    Tuttavia non ebbe intenzione di chiederglielo o di fargli notare che si fosse posto quella domanda, conscio del fatto che avrebbe fatto una pessima figura, da Saggio qual era.



    « Non c'è nulla di male a essere curiosi. La curiosità spinge l'uomo alla Conoscenza e alla sua evoluzione.
    E non c'è luogo migliore di Palanthas per fare domande e trovare risposte. »

    Attese un istante, quel tanto che basta per un respiro, poi riprese
    « L'autore è Kem Zaleon, uno studioso degli anni passati. »



    Immediatamente dopo -libro aperto e sguardo fisso su di esso- il suo interlocutore prese a spostarsi verso il tavolo che poco prima lo stesso Uriel gli aveva indicato, instaurando nella mente del Saggio il pensiero che non lo stesse ascoltando.
    Eppure non demorse; alzò i tacchi anche lui e cominciò a seguirlo, certo che avrebbe fatto altre domande.
    Dopotutto, in quel momento, Uriel non aveva di meglio da fare.





    Edited by _Maffy_ - 13/8/2014, 17:37
     
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    Sigmund Thanatoi


      Si accomodò su una seggiola in legno chiaro, oltrepassando un'alta fila di pergamene. Dopo aver posato il tomo aperto sul tavolo da studio volse il suo sguardo e la sua totale attenzione al giovane « Kem Zaleon... » sussurrò con fare assorto « Su di lui cosa può dirmi invece? » se fosse stata una situazione diversa sarebbe tranquillamente passato per un interrogatorio botta e risposta. Ben presto Sigmund se accorse « Per gli dei... Mi scusi. Le sto sicuramente rubando troppo tempo e avrà altre cose da fare. » dare informazioni era il lavoro dei bibliotecari, ma informazioni su libri, pergamene, scritti, sulla loro ubicazione, non informazioni specifiche su autori, argomenti o altro. Riguardo l'autore, invece, Sigmund ebbe una fugace visione. Poche settimane prima aveva lavorato ad un caso di suicidio e la vittima aveva un cognome molto molto simile: Zaelon. Curioso il destino. Fu un peccato non poter studiare quel volume con la leggera corrente che soffiava a casa sua, scorrendo da una finestra all'altra del suo salotto; la poltroncina in pelle verde verniciata sarebbe stata di certo più comoda di quella sedia dura e austera e poi sarebbe stato molto più a suo agio nella calma placida del suo quartiere e del suo appartamento.


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    « Su di lui cosa può dirmi invece? »
    Quella serie di domande cominciavano a divertirlo. Era la prima volta che incontrava qualcuno che faceva così tante domande, nella sua breve carriera da aspirante Saggio. Non che nel suo mondo la gente gliene facesse altrettante, in realtà. Ben presto l'ospite si accorse di sembrare un tantino troppo esigente per i suoi gusti. Ma non per Uriel.
    « Per gli dei... Mi scusi. Le sto sicuramente rubando troppo tempo e avrà altre cose da fare. »
    Gli sorrise di nuovo, per farlo tranquillizzare.
    « Come ho già detto prima, questo è il luogo dove si fanno domande e si trovano risposte. »
    Scostò una delle sedie che si trovavano lì e si sedette, proprio di fronte a lui. Poggiò i gomiti sul tavolo e intrecciò le mani in modo da poterci posare il mento.
    « In realtà, ammetto di non aver approfondito molto la sua biografia. Il mio compito non è esattamente quello del bibliotecario. »
    Certo, conosceva la biografia di diversi autori, molte date, molti periodi, ma non li aveva di certo studiati tutti. Non era l'identità di un libro a interessargli, quanto più il contenuto. Era in grado di riconoscerne lo scrittore in base allo stile, ma raramente eseguiva ricerche sulla loro vita passata. Il sapere è talmente illimitato che una singola vita non basta per conoscere tutto, e Uriel non voleva perdere tempo.





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    Sigmund Thanatoi


      Il ragazzo gli si sedette di fronte e gli sorrise, Sigmund si perse nella bellezza di quel sorriso, gli mise addosso un'enorme quiete. « Come ho già detto prima, questo è il luogo dove si fanno domande e si trovano risposte. » Questo gli era stato ripetuto insieme a quel sorriso. Subito dopo il ragazzo gli spiegò che lui non era effettivamente un bibliotecario, ma svolgeva un'altra funzione. La curiosità di Sigmund lo spinse quindi a porre altre domande, questa volta spostando il soggetto delle questioni da quel Kem Zaleon all'albino dagli occhi viola « Chi è lei, quindi? Che lavoro svolge? » chiese in modo pacato e rispettoso. Richiuse il libro, accarezzandone il dorso e la copertina. Passò poi a giocare con le dita sul tavolo, sfiorando la superficie ruvida ed irregolare. Qualche piccolo incavo disegnava sottili ombre nel disegno naturale di quel materiale tanto antico quanto il mondo. Piccoli nodi raggruppavano intrecci di linee che andavano poi a riaprirsi e a scorrere normalmente. A casa aveva un tavolo simile, di colore più scuro, e anche quello veniva utilizzato per lo studio e per la lettura. Chissà se anche Kam Zaleon ne aveva uno. A sigmund piaceva quel tavolo, gli si era affezionato molto durante il tempo, lo aveva macchiato di inchiostro, ci si era addormentato sopra, ci aveva persino mangiato ogni tanto, guardando fuori dalla finestra sotto cui era posizionato. Il paesaggio era tipicamente urbano e affollato di gente, ma tutto sommato, al tramonto, diventava romantico. « E soprattutto, come si chiama? » non seppe precisamente perché lo chiese, ma sarebbe stato interessante vedere lo sviluppo di tutta quella situazione. Dopotutto il ragazzo si era seduto lì, facendogli capire che poco aveva da fare in quel momento.



      TI AMO PICCINO MIO DOLCE :3



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    « Chi è lei, quindi? Che lavoro svolge? »
    Ancora una volta, la curiosità del ragazzo lo spinse a far domande, curioso come un bambino che scopre per la prima volta il mondo. Poteva chiaramente vederla nei suoi occhi: la sete di Conoscenza che esigeva costantemente di essere saziata. Avrebbe potuto essere uno di loro -un giorno- se solo lo avesse voluto.
    « E soprattutto, come si chiama? »
    Ed ancora ancora un sorriso da parte del semidio, questa volta non per rassicurare il suo interlocutore, quanto la dimostrazione che si stava godendo la conversazione. Sciolse quindi le mani dapprima incrociate, questa volta incrociando le braccia e poggiandole sul tavolo.
    « Il mio nome è Uriel, e sono uno dei Saggi di Palanthas. Più precisamente faccio parte di Dharma, che è la Via dello Spirito. »
    Attese che il ragazzo assimilò il tutto, cercando di capire se avesse a mente la storia del Grande Albero facente parte del folklore del Presidio Orientale. Tuttavia non volle attendere una sua risposta, e proseguì.
    « Assieme alla mia, altre sei Vie possono essere percorse. »
    Decise di dargli un altro piccolo indizio per rinfrescargli la memoria. Se anche ciò non avesse dovuto fargli balenare in testa di cosa stesse parlando, non gli importava. In molti non conoscevano quella storia.
    « Mentre io, con chi ho il piacere di parlare? »



     
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    Sigmund Thanatoi


      Dharma, la via dello spirito. Sigmund non aveva idea di che cosa volesse dire e nemmeno quali fossero le altre vie, decise di approfondire ciò in un secondo momento. Tese la mano al saggio albino per presentarsi « Io sono Sigmund, sono un investigatore » disse brevemente, stringendogli la mano con un certo vigore « Il piacere è tutto mio. Non capita spesso di incontrare una persona con così tanta conoscenza in corpo. » spostò gli occhi sul libro e la mano tornò a sfiorare le pagine ingiallite del tomo. « La mia curiosità è affine alla sua conoscenza. » disse. « E' interessante come il destino porti due persone affini ad incontrarsi. Le leggi del fato, spesso, tendono a mettere in pratica il contrario. Ho incontrato spesso persone stupide, persone poco colte, persone ignoranti, persone buone e, per via del mio lavoro, persone cattive. Lei può tranquillamente immaginare come tutti questi tipi di persone non mi siano vicini. » iniziò a leggere e per un paio di minuti non venne interrotto. Apprese rapidamente, da un trafiletto breve, come la capacità di vedere certe caratteristiche degli oggetti possa essere sviluppata maggiormente solo ed esclusivamente con tanto esercizio e tanta concentrazione. Una cosa ovvia dopotutto.


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    Edited by onæiros - 3/9/2014, 17:47
     
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    « Io sono Sigmund, sono un investigatore. Il piacere è tutto mio. Non capita spesso di incontrare una persona con così tanta conoscenza in corpo. »
    Oh, interessante.
    « Piacere mio. Sei il primo investigatore che ho avuto il piacere di incontrare in tutta la mia vita. »
    Primo nonché unico in tutta la sua centenaria vita, si.
    « E poi... Ti trovi in una biblioteca, ragazzo. Cosa pensavi di incontrare? »
    Nonostante quelle parole potessero sembrare di scherno, il semidio rise, facendo cadere la frase nell'ilarità e nella calma che si sarebbero viste più tra due amici anziché dei semplici conoscenti. Un breve attimo di divertimento prima di tornare serio.
    « La mia curiosità è affine alla sua conoscenza. E' interessante come il destino porti due persone affini ad incontrarsi. Le leggi del fato, spesso, tendono a mettere in pratica il contrario [...]. »
    Uriel non rispose subito. Aspettò che il ragazzo cominciasse a leggere, mentre lui assaporava il silenzio che si era creato. Sapeva bene cosa dire, tuttavia attese di scorgere ancora una volta la curiosità che velava gli occhi del giovane investigatore.
    « Oh, non avevo dubbi fosse affine. Vedi, un giorno potresti far parte anche tu di queste mura, se lo desideri. »
    Attese ancora qualche istante, per poi alzarsi dalla sedia già rimessa al suo posto.
    « Se nel frattempo non c'è altro che possa fare, mi congedo e ti lascio studiare in santa pace. »



     
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    Sigmund Thanatoi


      « Oh beh, in una biblioteca non si pensa di poter trovare un ragazzo così simpatico come bibliotecario. » rise leggermente, alzando gli occhi verso l'albino. Gli piaceva, come persona. Era un tipo apposto. Sigmund era il primo investigatore che egli conosceva e in effetti, conoscendo la maggior parte dei suoi colleghi, non si stupì poi così tanto. Erano per lo più una massa di ignoranti con la pipa in bocca e un bicchiere di brandy nella mano libera, ma non conoscevano minimamente i modus operandi del loro mestiere. Pochi, pochissimi, si salvavano da questa descrizione così triste della società delle autorità. Ancor meno di questi tentavano di migliorarsi e migliorare le proprie tecniche di investigazione. Non che Sigmund lavorasse e fosse perfetto, ma quantomeno si salvava dal tipico cliché da romanzo giallo. Chissà quanti romanzi gialli v'erano in quella biblioteca, chissà in quanti di quelli v'era effettivamente un vero e proprio investigatore, uno con le palle, non le palle di affrontare i pericoli, quanto le palle di affrontare se stessi e i limiti del loro ragionamento. Chissà quanti si erano accorti, nella loro patetica realtà, di questi sottili limiti gialli.

      Un giorno avrebbe potuto fare parte di quelle mura. Cosa voleva effettivamente dire. Da un lato pareva quasi inquietante quel tipo d'affermazione. Dall'altro, invece, sembrava essere un invito.Un invito a far parte dei saggi? Non lo poteva sapere, e come quella storia delle vie, avrebbe approfondito in un momento successivo. In cuor suo, sperava di re-incontrare Uriel. Quello strano, particolare, bibliotecario.

      « Grazie di tutto, sul serio. Mi è stato d'aiuto e conto sul rivederla presto. » gli disse, delicato come sempre. Continuò a leggere tranquillamente, prendendo appunti su un suo taccuino. Ogni dettaglio gli sarebbe tornato utile. Ogni frammento avrebbe preso posto nella costruzione della sua conoscenza.


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    Edited by onæiros - 9/9/2014, 22:42
     
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