Calmare le Acque

Foschi banchi di nuvole si muovevano pigri al di là dell'oblò della aeronave -unica compagnia per i suoi pensieri-, riportando a galla nella sua memoria il ricordo di quel giorno lontano... perché erano trascorsi molti anni da quella notte, ma Chase Stein -Capitano della Selever- ne ricordava bene ogni dettaglio.

Per uno sbarbatello di diciassette anni -come era stato lui allora-, c'era stato più di un motivo a rendere memorabile quei momenti, e non solo perché era stata la prima volta che gli veniva affidato il comando di un'aeronave -per quanto piccola e suo personale prototipo-, o la prima volta che si recava ad Ovest, sorvolando tutta Endlos... ma perché ad investirlo di quella responsabilità era stata la Dama Azzurra in persona, e l'onore ricevuto non si era limitato al dovere di trasportare la sovrana dell'Est, bensì anche l'altra testa coronata sua ospite: Lady Mio Aranwë, l'Alfiere dell'Ovest

L'Isola Errante -più tardi nominato Quinto Presidio del Semipiano in quella stessa occasione- era da pochi mesi comparsa nei cieli occidentali, e quando Lord Aeon aveva convocato il Concilio degli Alfieri, Lady Kalia si era rivolta a lui, e... sarebbero potuti passare quegli anni come interi decenni, ma Chase non l'avrebbe mai ringraziata abbastanza per quella scelta, e non solo perché aveva riposto fiducia nelle sue capacità per qualcosa di veramente importante, ma soprattutto perché senza quell'occasione non avrebbe altrimenti mai potuto vederla o conoscerla...

Aveva potuto godere della sua compagnia solo per poche ore fugaci, eppure... era stato incontrando lei che aveva capito quanta verità ci fosse nel fatto che le colonne di quel mondo non erano persone speciali solo per modo di dire: che la bellezza e la grazia della Principessa Aranwe avessero fatto breccia senza sforzo alcuno nel suo cuore di giovanotto ardimentoso non era stato affatto strano, ma... le sue conoscenze profonde e ramificate come le radici di un'antica pianta, la sua vivace curiosità quasi infantile, e la sua intellligenza brillante e acuta come una freccia erano state le qualità che aveva lasciato un segno duraturo nel suo animo nerd intellettuale.

La notte della traversata, l'avevano passata così: lui al timone e lei a ficcanasare tra i quadri di comando, discutendo di tecnologie, esperimenti, meccanica e idrodinamica... ed era stata proprio la fanciulla a parlargli -con quel suo orgoglio snob ma adorabile- delle centrali del Picco dell'Acqua, di dove fossero ubicate, e di come funzionassero nel dettaglio per trasformare la furia delle cascate in energia che alimentava il suo palazzo e il resto della città. Grazie a lei sapeva come fermarle.

« Gades! Prendi il timone e tieni la rotta senza scendere di quota. »
ordinò al suo secondo, voltando le spalle al finestrino e dirigendosi alla porta
« Vado a prepararmi per l'operazione insieme alla mia squadra. »



Il pannello di metallo che chiudeva l'ala di cargo adibita a punto di ritrovo si aprì scivolando silenziosamente di lato, e la figura del giovane capitano Stein comparve nel vano rettangolare che affacciava sul corridoio; con un gesto nervoso, il giovanotto dai capelli ramati pettinò la zazzera all'indietro con la destra e si grattò la nuca prima di varcare la soglia e schiarirsi la voce.

« Uff... che ansia l'attesa, eh? »
esordì, cercando di rompere il ghiaccio e alleggerire la tensione
« Ad ogni modo, tra pochi minuti saremo sopra l'obiettivo... »

Sistemandosi gli occhialoni da aviatore sulla fronte, Chase avanzò all'interno, percorrendo qualche passo verso i due Eroi assieme a cui avrebbe affrontato quella delicata missione: si erano imbarcati subito dopo il Consiglio di Guerra tenutosi tra il Capitano Gawain, i Generali di Rivenore e i Leader dei Ribelli, ma non avevano avuto modo o tempo di socializzare; non che a un tipo estroverso come lui non fosse venuto in mente di lavorare in quel senso, ma... erano tutti reduci da una battaglia campale, e così aveva deciso di fare la persona matura e di non disturbarli mentre trascorrevano la traversata dormendo, meditando o svagandosi in qualsiasi altro modo.

« Spero che siate pronti... »
continuò, incrociando le braccia sul petto e cercando di mostrarsi incoraggiante
« ...per il raid di stanotte, contano tutti su di noi! »

Presto avrebbe riassunto nuovamente per tutti i dettagli del piano.
L'ora X sarebbe scoccata molto presto.

Behind the Enemy Lines

Dopo la conclusione della Battaglia per i Cancelli, la Resistenza ha guadagnato l'accesso alla città di Sequerus, ma finché non ne schiacci la testa, le zampe del ragno continuano a muoversi: per porre fine alla guerra, non c'è altra strada che fermare i Governatori... ma essi si sono asserragliati nel Palazzo Reale, e non c'è modo di espugnarlo finché i sistemi difensivi -ritrovati della tecnologia di Klemvor- sono attivi e funzionanti. Ed è qui che entrate in scena voi.

Voi avete il compito di infiltrarvi nelle centrali del Picco dell'Acqua insieme a Chase Stein, giovane e talentuoso tecnocrate dell'Est -che Zis ha già incontrato sul campo di battaglia-, e interromperne l'alimentazione che sostenta le difese del Palazzo del Governo, e con questa consapevolezza vi siete imbarcati sulla sua aeronave (la Selever) per raggiungere l'obiettivo dall'alto.

Prossima scadenza: 30 Novembre, compreso.
Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca.

Siamo nati pronti, non deluderemo le aspettative!

Con un certo entusiasmo, l'albino rispose all'esortazione del giovane Capitano levando il pollice al suo indirizzo -in segno di incoraggiamento- e rivolgendogli un ampio sorriso; il biondo, invece, -un tipo che ricordava di aver già visto tra i Cavalieri dell'Est- non dette nemmeno segno di essersi accorto del suo arrivo, e rimase vicino al finestrino, a fissare assorto le stelle spuntare nel cielo, immerso nei propri pensieri.

Come inizio di un rapporto di squadra non era un granché, ma -del resto- neanche lui era troppo in vena di spacconate: l'idea di distruggere una cosa che gli ricordava quella ragazza non lo metteva troppo di buon umore, come era stato -invece- il dover traversare tutta Endlos per prendere a pugni sul naso (e a calci nel culo) qualche stronzo razzista e xenofobo, ma... magari si sarebbero rifatti dopo, con una bella birra sul campo della vittoria.

« Eh-ehm... bene. Facciamo un rapido recap. »
prese ancora la parola, schiarendosi la voce per farsi ascoltare
« Il nostro obiettivo è distruggere i quattro generatori della Centrale Idroelettrica
che forniscono alimentazione ai sistemi di difesa del Palazzo Reale. »

Sciogliendo il nodo con cui aveva allacciato le braccia sul petto, il giovane si avvicinò alle forniture che erano state approntate in quella stanza per loro, e indossò una specie di strano zaino, liscio come un una conchiglia.

« Mentre parliamo, il primo assalto del fronte Alleato alla sede del governo sta partendo. Ci farà da diversivo: tutti saranno concentrati sulla linea del fuoco, e noi ne approfitteremo. »
li informò, facendo scattare la cintura che assicurava il guscio sulla schiena
« Per ritardare il più possibile il momento in cui si accorgeranno del nostro arrivo, la Selever resterà ad alta quota e noi ci caleremo giù usando questi dispositivi, di mia invenzione... »
sollevando due zaini uguali al suo, li lanciò ai compagni di squadra
« Per attivarli è sufficiente tirare la cordicella qui di lato: il motore all'interno genererà un fronte di interferenza per renderci invisibili ai radar -e fino a quattro tipi di percezioni- e soprattutto un campo magnetico che ci permetterà di non spiaccicarci come frittelle. »

Un mezzo sogghigno gli incurvò le labbra all'idea: molte cose potevano andare storte in una questione così seria e fare la differenza tra successo e fallimento... ma sarebbe stato davvero ridicolo -di un'ironia crudele- perdere la vita e mandare a monte la missione in un modo tanto stupido...! Il jingle dell'interfono interruppe i suoi pensieri.

« Siamo sull'obiettivo. Prepararsi al lancio. »

« Avete sentito? Indossate gli spallacci e allacciate le cinture...! »
si raccomandò, aprendo il portellone con forza per vincere le resistenze dell'aria
« Dobbiamo essere rapidi e precisi: dalla nostra riuscita dipende l'esito del raid. »

Poi, si calò sul viso gli occhialoni da aviatore, e si gettò nel vuoto.



Col favore delle tenebre, si abbandonò senza fretta all'adrenalinica sensazione della caduta libera, concedendosi -nel delirio con cui l'aria gli fischiava attorno- di contemplare da lontano la faccia di Sequerus vista dall'alto... in tempi di pace, doveva essere stata un vero gioiello, e doveva ammettere che anche così -martoriata dai segni della guerriglia che insanguinava le strade ad ogni ora del giorno e della notte- conservava la bellezza solenne dei suoi antichi fasti.

Quando ormai mancavano appena due o tre decine di metri dal loro obiettivo, Chase Stein si risolse infine a tirare la cordicella e -subito- la violenza con cui la gravità lo stava strattonando verso il suolo si placò; cominciò ad inabissarsi più dolcemente -con la stessa velocità che avrebbe potuto tenere camminando- e, attivò la scansione del Viator: un lieve bip e la comparsa di schemi sul vetro degli occhiali lo informò della novità.

Ccon la maestria che solo l'esperienza concede, dominò il moto nell'aria e si avvicinò ai due compagni, proiettando anche sul vetro esterno degli occhiali la notizia e gesticolando per indicare la loro piazzola di atterraggio: certo, i loro occhi dovevano essere puntati verso la città e non verso il cielo scuro sopra le loro teste, ma... questo non cambiava il fatto che sul tetto c'erano due sentinelle di ronda.

Con un mezzo ghigno, l'Inventore sperò che il suo messaggio per i due Eroi
fosse stato chiaro a sufficienza: “stendeteli”.

Behind the Enemy Lines

Vi sono stati dati due zainetti che permettono di ricorrere ad una capacità di Volo e di godere di alcune passive stealth quali Mimetizzazione Termo-Ottica (siete Invisibili all'occhio e alle rilevazioni termiche) e Assenza di Aura.

Tenendo conto di questo, dovete atterrare e mettere K.O. i due soldati di guardia, che -pronti alle minacce da terra- non si aspettano un attacco dal cielo: cercate di essere risolutivi e discreti, ma non siate autoconclusivi. ;*

Prossima scadenza: 9 Dicembre, compreso.
Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca.

Mentre l'abbraccio del campo magnetico gli elettrizzava i capelli ramati, attraversandogli le membra come un brivido di solletico, gli occhi cerulei di Chase osservarono con un certo meravigliato apprezzamento la manovra aerea di Mozart: delle specie di tentacoli vegetali gli erano spuntati dai fianchi, e -usandole come timoni- il biondo aveva effettuato una magistrale manovra per spostarsi alle spalle delle guardie; da lì, si era calato in picchiata per -infine- atterrare sul tetto e scagliare due pugnali alla nuca degli ignari soldatini.

Le lame corte penetrarono senza difficoltà nella tenera carne scoperta con una precisione impressionante, e la coppia di gendarmi cade a terra come sacchi di patate; la spazzata di Zis si rivelò dunque superflua a quel punto, ma la scena a cui il Demone aveva appena assistito non gli vietò di interpretare lo sfoggio di maestria del Santo come una competitiva provocazione.

Che ne dici?
sussurrò Zis, fermandosi vicino al Cavaliere
Vediamo chi ne uccide di più?

« Non state lì impalati: datemi una mano! »

Nel cercare con lo sguardo il loro capo-squadra, gli Eroi lo avrebbero trovato vicino ai cadaveri, intento a spogliarli di brache e casacche.

« Toglietevi gli zaini e i vestiti, e indossate le uniformi.
Così possiamo dividerci e raggiungere ciascuno una propria turbina...»
dispose il giovanotto in un sussurro concitato
« Se li colpiamo in zone diverse, la confusione sarà garantita;
con un po' di fortuna, riusciremo ad andarce prima che si accorgano di noi! »

Sarebbe un vantaggio strategico non da poco... ma -ancora una volta- l'unica certezza è che il tempo è tiranno e dovete muovervi in fretta.

Behind the Enemy Lines

Chiedo scusa a Zis, ma l'azione di Mozart è stata risolutiva, evitando -di conseguenza- la necessità di usare la lancia sulle guardie; data la mia decisione arbitraria, ti è permesso recuperare le energie spese nel turno precedente.
Per il resto, dovrebbe essere tutto nel narrato; per dubbi o domande, vi aspetto in Bacheca

Prossima scadenza: 21 Dicembre, con proroghe per festività.

La morte non è un gioco.
rimbeccò il Cavaliere,
Concentrati sul da farsi, piuttosto.

Scosso dalla sciocca sfida lanciata con infantile e disinvolta ferocia dal suo compagno per quella missione, il Musico gli volse le spalle per rivolgersi al capo squadra, risparmiandosi così la linguaccia del Demone, ma non le sue frasi provocatorie.

Beh conterò io per te, se resteremo uniti! Per ora sei in vantaggio.

Anche Chase preferì ignorarle, e fece bene, perché già troppo tempo era andato perduto, ed era il momento di procedere con il loro piano d'azione senza più colpo ferire; la questione, in fondo, era più semplice di quel che si sarebbe detto....

Come ci orienteremo all'interno della base?
si informò il Saint, indossando l'uniforme nemica per camuffarsi
Abbiamo una mappa o qualcosa che ci permetta di giungere al bersaglio facilmente, a parte quanto già ci è stato detto?

Se ci dividiamo abbiamo un punto di ritrovo nel caso le cose si mettano male?
domandò il Demone, camuffandosi da soldato a sua volta
Non credo che sarà facile comunicare dopo che ci saremo divisi!

« Le quattro turbine principali sono dislocate, come visto sulla cartina dell'impianto, in quattro diverse aree della struttura; ognuna è associata ad un colore diverso: rosso, verde, viola e grigio... »
con una scrollata di spalle, raccols i jet-pack e li nascose in un angolo buio
« ...perciò, non dovete fare altro che seguire le tubature lungo mura o soffitto che hanno quel colore: io mi occuperò di grigio e verde. Il bimbetto albino si prende il viola e tu il rosso. »
dispose, indicando -in sequenza- sé stesso, poi Zis, e infine Mozart
« Se le cose si metteno male, non perdete la testa: completate la vostra task, tornate qui, e prendete lo zaino; li ho già riprogrammati perché ci riportino in alto, verso la nave, quindi non dovete far altro che azionarlo come all'andata. »

Sperando che poi, nei fatti, la faccenda fosse filata altrettanto liscia.
...perché il vero problema è che, nelle cose difficili come in quelle facili,
c'è sempre qualcosa che può andare storto.

Difatti, pronto all'azione, il trio si avvicinò alla porta del terrazino per dare inizio all'infiltraggio, ma... voci in avvicinamento dall'interno li misero in allerta; Chase, fu il primo a realizzare la natura di quel piccolo imprevisto.

« Merda! Il cambio della guardia! »
imprecò a bassa voce, voltandosi verso il Saint
« Dobbiamo stenderli prima che si accorgano di quelli. »

Già perché potreste ragionevolmente spacciarvi per le guardie che si fanno sostituire dai colleghi, ma vi siete lasciati due cadaveri alle spalle, e visto che non potete nasconderli nè buttarli di sotto -troppo alto il rischio che qualcuno potrebbe accorgersene- non vi resta che mettere K.O. anche questi e proseguire...

E mentre i Ribelli stavano ancora riflettendo sul da farsi, la porta si aprì su una rampa di scale, e due giovanotti intenti a chiacchierare amabilmente avanrono sulla piana di cemento spazzata dal vento d'alta quota; in certi casi, l'iniziativa è tutto.

Behind the Enemy Lines

Prossima scadenza: 15 Marzo, compreso.
Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca.

Bene. Allora sbrighiamoci.

Il Santo non fece in tempo a finire di parlare, che ecco giungere il primo imprevisto:
il cambio di ronda; c'era solo da augurarsi che fosse anche l'unico contrattempo.

Maledizione!

Le guardie del nuovo turno restarono fatalmente interdette nel trovarsi davanti due intrusi, e quei loro pochi attimi di smarrimento lasciarono spazio all'azione di Mozart: rapido, il Cavaliere posò i palmi sul cemento, e il suo cosmo dorato permeò il pavimento grigio e sporco, facendo germogliare -come per miracolo- una coppia di viticci spinosi.

I rovi cinsero i loro colli e li torsero come fossero stati quelli di due galline, producendo nulla più che uno schiocco netto quando l'osso si spezzò, lasciando i loro occhi sbarrati in una muta sorpresa mentre le ginocchia dei due cadaveri colpivano il pavimento ed essi cadevano infine riversi al suolo.

« Dannazione... Non abbiamo altro tempo da perdere. »
imprecò a mezza bocca il Chase, avvicinandosi ai morti
« Io nascondo questi e metto una delle loro uniformi; voi, intanto, andate. »
dispose, prendendo uno dei caduti sotto le braccia e trascinandolo via da lì
« Ricordate: seguite i tubi colorati e parlate solo quando strettamente necessario...! »

Lasciato momentaneamente indietro il Comandante Stein, gli avventurieri attraversarono la porta d'uscita del terrazzo e, percorse le due rampe di scale che conducevano di sotto, avrebbero proseguito come originariamente pianificato durante la riunione operativa e il viaggio: nelle poche ore del briefing, prima della partenza, avevano avuto modo di studiare e momorizzare il percorso da compiere, e il fatto che all'interno della struttura fossero presenti su ogni parete mappe ed indicazioni a prova di idiota per muoversi negli ambienti dell'edificio -oltre che frecce sul pavimento per evidenziare i sensi di via-, rese l'infiltraggio quasi una passeggiata.

L'unica insidia potevano essere gli altri soldati di ronda incrociati lungo il corriodio, ma... per quelli bastava tenere sotto controllo in nervosismo, e affidarsi al colpo d'occhio sulle loro uniformi: gli uomini in camice e le reclute vostre parigrado bastava ignorarle, tirando diritto per la vostra strada e proseguendo con naturalezza; ai superiori era invece sufficiente rivolgere il saluto militare scattando sull'attenti mentre quelli passavano oltre. Tutto come spiegatovi da Chase.

Un'ora più tardi, inoltrandosi nella struttura arroccata nella pietra del picco, i due avevano raggiunto il cuore del complesso: la centrale idrica, un androne ampio come uno stadio, con passerelle di metallo sospese su grandi bacini, dove il rumore scrosciante dell'acqua -la cui forza impetuosa veniva tramutata in energia- copriva ogni altro suono; là, i due uomini della Resistenza si sarebbero presto separati: una tubatura viola si arrampicava lungo il soffitto, segno che la destinazione di Zichster non doveva essere lontana.

« Che peccato doverci lasciare così presto... »
sospiròl'albino con un sorrisetto affilato, calandosi il berretto sugli occhi
« Ad ogni modo, il gioco comincia: vado a recuperare il mio svantaggio. »

Dopotutto -nella sua ottica-, il Saint stava vincendo per quattro uccisioni a zero... ma avrebbe rimediato; così, portando il piatto di una mano alla fronte -in un saluto da cadetto- il mezzo-demone si congedò per svolgere la sua missione. Rimasto solo, Mozart non faticò molto a trovare la sua tubatura all'altro capo del vasto ambiente; dopotutto, il rosso è un colore che spicca... a quel punto non doveva far altro che seguire la sua pista.

Imboccando un corridoio laterale, suoi passi l'avrebbero condotto fino ad una solida porta di metallo rinforzato, oltre la quale proveniva un ronzio assordante; naturalmente, abbatterla con la forza avrebbe immediatamente richiamato l'attenzione dell'intera guarnigione su di lui... era per questo che -con la consulenza di Odayaka e la collaborazione dei prigionieri- Chase gli aveva consegnato la password numerica a sedici cifre da digitare sulla piccola tastiera tecnologica incorporata nella parete di fianco.

Negli istanti che seguirono la digitazione, sarebbe stato difficile ricordarsi di respirare e di non trattenere il fiato fino all'asfissia, ma il lieve "bip" di identificazione annunciò che tutto era andato come da programmi: il pannello si aprì scivolando verso l'alto, e davanti al Cavaliere Celeste comparve il suo obiettivo... un grosso motore ronzante, ingabbiato in armature di rinforzo, tubi e apparecchiature di monitoraggio.

Il generatore sarebbe stato davanti ai suoi occhi.
Completamente alla sua mercée.

Behind the Enemy Lines

Vi ho separati, così il ritiro di Zis dalla quest non avrà alcun peso sulla trama; ad ogni modo, Mozart segue il percorso che si presuppone conosca già e arriva alla stanza del generatore: a lui decidere l'approccio con cui affrontare il problema ;*

Prossima scadenza: 10 Aprile, compreso.
Per dubbi o qualunque altra cosa, puoi chiedere in privato o in Bacheca.

Tanti sono i dubbi che sorgono quando tempi duri e situazioni insostenibili spingono ad azioni disperate che mai si sarebbero volute compiere... ma è proprio quando la volontà e la necessità divergono -prendendo strade diverse- che bisogna sapersi mostrare ancora più saldi: restare sé stessi anche mentre si attraversa l'Inferno.
Perché senza la speranza -una speranza di redenzione- non è possibile uscirne.

Solo, con la compagnia dei suoi tristi pensieri, il Cavaliere richiamò i viticci spinosi che sempre l'avevano servito, e mentre il suo cuore, la sua mente e la sua voce invocavano perdono da tutte le vittime che le sue azioni avrebbero di lì a poco collateralmente causato, il regime del motore prese ad aumentare sempre più.

Dapprima, il fracasso dovuto al ronzio aumentò fino a divenire un rumore bianco, poi nastri di fosco fumo acre si levarono dal complesso marchingegno di metallo al cospetto del biondo, e infine -con un fischio quasi assordante- la luce aumentò di intensità fino a ferirgli gli occhi... salvo poi precipitarlo nel buio non appena il sovraccarico schiantò le lampadine con un suono cristallino, riversandogli addosso una pioggia di schegge di vetro incandescenti.

La corrente venne meno, l'alimentazione in quel settore si interruppe, i segnalatori di emergenza si attivarono, sovrastando e cancellando l'echeggiare lontano del vociare confuso dei soldati, colti di sorpresa dall'arrivo del black-out; Mozart aveva completato il suo incarico, ma la missione non poteva ancora dirsi conclusa: tutti e quattro i generatori andavano messi fuori uso... e c'era da sperare che anche gli altri agissero con la stessa efficienza.

Nell'oscurità immobile, la sirena strillava il suo acuto lamento, un latrato che avrebbe attirato lì tutti gli uomini della base... motivo più che sufficienti al Musico per togliere le tende: doveva uscire di lì prima che qualcuno -guidato dall'allarme e dalle luci rosse ad intermittenza- arrivasse sul posto, eludendo in qualche modo la squadra che sarebbe accorsa per constatare il danno e cercare di ripararlo.

Percorrere il corridoio a ritroso gli richiese pochi minuti, ma una volta nell'ampia sala dei bacini idrici, il Santo dovette fermarsi per trovare un nascondiglio; passi troppo numerosi e voci troppo vicine non lasciavano margine di errore all'interpretazione di quel segnale: grane in avvicinamento. Fortunatamente, i coni di luce proiettati dalle loro torce rendeva più semplice capire dove puntassero i loro occhi, ma... meglio non attirare l'attenzione, e lasciarli passare oltre prima di defilarsi.

Behind the Enemy Lines

Task completata: ora devi uscire dal complesso e tornare al tetto, possibilmente fare re-group con gli alleati, e ritirarvi; purtroppo -come da previsioni-, l'allarme sta attirando tutti quelli nei paraggi, quindi -per questo turno- resti bloccato al bacino idrico, e sarebbe meglio nasconderti prima che qualcuno ti veda.

Prossima scadenza: 11 Aprile, compreso.
Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca.