Calmare le Acque

Col sangue freddo di chi è avvezzo al pericolo, il Cavaliere fu scaltro: un colpo dei viticci spinosi su una delle tubature metalliche fu sufficiente a catalizzare l'attenzione lontano da lui, ma... in un'area così vasta, le vibrazioni lungo il metallo produssero una cacofonia di echi, distorti e mescolati allo sciabordare dell'acqua che andava diminuendo di intensità, e il contingente armato si ritrovò confuso, a brancolare nel buio - concreto e metaforico.

"Veniva da quella parte!" sostennero alcuni, "No, è di là!" obiettarono altri, e mentre i coni di luce proiettati dalle loro torce saettavano in giro come riflettori impazziti, Mozart afferrò l'occasione al balzo: silenzioso come un gatto, il giovane Saint si sollevò da terra, e in un istante li sorvolò.

Poteva ormai dirsi fuori pericolo, ma questo non voleva certo dire che le sorprese fossero finite: un altro settore dell'ampio bacino -uno di quelli ancora illuminato- si spense, e tempo pochi minuti una seconda sirena si sovrappose alla prima, generando una nuova ondata di trambusto... e l'arrivo di altre guardie.

Saggiamente, Mozart scese di quota per occultare la propria presenza a ridosso di un basso silos -sopraelevato dalle passerelle per quattro o cinque metri-, e mentre i suoi occhi chiari studiavano la situazione, tra le monotone berciate minacciose dei comandanti e le congetture delle reclute suggestionate dal buio e l'adrenalina, al suo orecchio giunsero parole che gli strapparono un brivido.

« C'è un sospetto nel settore 4! »

E dal momento che il Settore 4 non era quello dove lui e il mezzo-demone albino si erano separati prendendo strade diverse, era probabile che si trattasse di...

« Dai, fatevi sotto! »
echeggiò da non troppo lontano la voce di Chase Stein
« Vediamo quanto siete fighi in tanti contro uno! »

...e fu allora che cominciarono gli spari; il Comandante doveva aver ingaggiato battaglia, ma non era questo il problema più grande: due quadranti del bacino acquifero immersi nel buio e altri due ancora illuminati volevano dire che c'erano altri due generatori ancora funzionanti. E questo si traduceva in una scelta importante quanto infame: i compagni o la missione?

Correre in aiuto di Chase, impegnato in uno scontro impari? O approfittare invece della distrazione dei militari per raggiungere gli altri generatori e metterli fuori uso? E il tempo, eterno fuggitivo, non avrebbe atteso immobile una risposta.

Behind the Enemy Lines

Ah, tempo di decisioni!
Prossima scadenza: 11 Aprile, compreso.
Per dubbi o qualunque altra cosa, in privato o in Bacheca va bene uguale.

Dalla posizione sopraelevata in cui ti trovi aspetti trattenendo il fiato che il drappello nelle vicinanze si allontani dal tuo nascondiglio, radunandosi incidentalmente proprio attorno al caposquadra della ristretta task-force della Resistenza; dopotutto, che i cani dei Governatori sciamino tutti in uno stesso punto è molto più utile alla tua strategia.

Non appena la via è libera, torni a calcare la passerella di metallo e ti avvicini senza dare nell'occhio alla zona in cui è in atto lo scontro; richiamando i tuoi poteri per intessere l'incanto ti basta chinarti ad accarezzare il pavimento, e -qualche metro più in là- un tappeto di rose scarlatte germoglia e sboccia dal metallo come per magia.

Nella concitazione del momento -e nel buio che guizza di coni di luce all'inseguimento dei movimenti di Chase-, le guardie non si rendono ovviamente conto della tua manovra; certo, sentono qualcosa di strano sotto le suole degli stivali d'ordinanza, ma... chi ha tempo di controllare cos'è la roba soffice che stai calpestando quando c'è un intruso yankee e con i guantoni di metallo, che ti viene addosso per fare a pugni?

Non i soldati che sorvegliano una noiosa centrale idroelettrica... e nemmeno il giovane pilota dell'Est: la fragranza soporifera fa il suo lavoro, e tutti i presenti nell'area fiiscono per avere ben presto i riflessi rallentati, i sensi obnubilati, le membra pesanti come macigni, e per cedere al sonno, cadendo tra le braccia di Morfeo con un tonfo che spegne ogni altro rumore di colluttazione; in quel momento, un'altro settore dell'androne centrale si oscura: evidentemente, l'albino mezzo-demone deve aver completato la sua task.

I bersagli sono caduti vittime del tuo astuto stratagemma, e ora ronfano della grossa nel silenzio interrotto dallo sciabordare dell'acqua... e, purtroppo per te, questo include anche Chase: con il tuo compatriota svenuto, va da sé che non puoi proseguire verso il prossimo generatore, a meno di non abbandonarlo privo di sensi alla mercée della prossima ondata di rinforzi nemici che sarà sicuramente in dirittura d'arrivo.

Mentre sei lì a domandarti cosa sia meglio fare, anche l'ultimo generatore si spegne, e tutta la struttura precipita nelle tenebre più totali: che sia stata la Fortuna, la Provvidenza o Athena stessa, lo scopo del vostro raid è appena stato raggiunto, perciò... non ti resta che svegliare Chase o caricartelo in spalla e fare velocemente rotta verso il tetto.

La missione è compiuta. E' il momento di levare le tende.

Behind the Enemy Lines

Prossima scadenza: 25 Aprile, compreso.
Per dubbi o qualunque altra cosa, Bacheca o canali privati.

Un pò contrariato dall'errore di valutazione commesso (poco più di una svista, in verità, e tutto sommato comprensibile in mezzo al black-out), il Saint si concesse un gesto di stizza per allentare la tensione: la mano guantata dalle vestigia d'oro si chiuse a pugno e si abbatté sugli schinieri, con un lieve rintocco di metallo che picchetta su altro metallo, ma -nell'oscurità appena calata sulla centrale- non dovette preoccuparsi di destare l'attenzione di qualcuno.

I soldati erano rimasti tutti addormentati dagli effetti del suo veleno, e anche se questo aveva finito per sedare pure il suo alleato, ricorrervi era stata decisamente la scelta migliore: Mozart aveva messo fuori combattimento in un sol colpo tutto il drappello nemico, e la fragranza soporifera delle sue rose gli aveva anche risparmiato il riprovevole compito di prendere le loro vite o anche solo arrecar loro dolore.

Rapido e preciso come uno sparviero, il Cavaliere calò in mezzo ai corpi dei dormienti, si issò in spalla il compagno, e -con un piccolo aiuto delle appena evocate ali di fiori e viticci- si gettò in uno dei corridoi, lungo il percorso che avevano lungamente studiato e memorizzato durante la riunione tattica.

Nella fuga in direzione del terrazzo fu facile individuare nel buio pesto le torce dell'ennesimo corpo di guardia, ma nell'impossibilità di evitarli bastò avvantaggiarsi dello slancio accumulato e del fatto che quelli non l'avessero scorto in tempo, e travolgerli, buttandoli giù come tanti birilli per poi proseguire oltre.

L'ultima rampa di scale fu un respiro in volata, ma -una volta sul tetto- la comparsa di una nera sagoma lì in attesa sembrò voler rovinare il piano di un rapido ritorno alla base.

Ce l'avete fatta, alla fine...! Ve la siete presa comoda.
salutò petulante la voce del mezzo-demone albino
Allora? Quanti ne hai ammazzati là dentro?

Visto il suo sorrisetto affilato da stronzetto arrogante verrebbe davvero da prenderlo a schiaffi, ma... in quel momento non ve ne sarebbe stato né il modo né tempo: in due, chiusero la porta di accesso, sigillandola con i pochi mezzi di cui disponevano; poi, non dovettero far altro che recuperare i jet-pack ed involarsi per fare ritorno alla Selever e far rotta verso il Picco del Forte...

Behind the Enemy Lines

Ce l'abbiamo fatta! Missione compiuta - si torna alla base! ;D
La quest è conclusa: a te l'onere di un ultimo post prima della richiesta in valutazione. =*

Ultima scadenza: 29 Aprile, compreso.

Con uno sbuffo annoiato e deluso per la tua reazione -fin troppo calma per le sue tendenze strafottenti-, Zis si sistema lo zainetto sulle spalle e attiva tutti i dispositivi di anti-radar e anti-gravità prima di involarsi dal tetto dell'impianto; il meccanico-prodigio di Garwec rinviene invece protestando improperi al tuo indirizzo a causa dei ceffoni con cui hai pensato bene di svegliarlo dal sonno in cui sei stato tu stesso a costringerlo coi tuoi fiori narcotici.

Mentre indossate nuovamente l'equipaggiamento e vi preparate ad attivarlo, Chase ti restituisce un pugno scherzoso (beh, magari non tanto) sulla spalla. Con i guantoni di metallo. Tu sei protetto dalla corazza, ma la botta la senti tutta; ad ogni modo, te lo sei meritato, perciò incassi con un mezzo sorriso e... diciamo che, così siete pari - più o meno.

Il Tecnocrate non ha decisamente apprezzato i tuoi modi, e -a giudicare dal fatto che malmosteggia come un vecchietto brontolone- qualcosa ti dice che non mancherà di rinfacciartelo per tutto il viaggio di ritorno... anche se, non appena atterrate al sicuro nell'abitacolo della Selever, non dimentica di complimentarsi con te e il tuo compagno per il piano riuscito. E di ringraziarti per non averlo lasciato indietro.

La missione è stata compiuta con successo, e questo è ciò che conta; la cosa garantirà sicuramente una maggior possibilità di successo agli altri gruppi, ma resta comunque troppo presto per cantare vittoria, e mentre l'aeronave fa rotta verso il Picco del Forte, non puoi far a meno di pensare che la fase decisiva della Guerra inizierà adesso.

Behind the Enemy Lines

Complimenti per essere arrivato rapidamente alla fine anche da solo,
e grazie mille per aver tenuto buoni ritmi nonostante le lunghe attese

Appuntamento al prossimo capitolo ;*