Prigionieri del Metallo

[Aurora Occidentale]

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    Impeto e tempesta

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    Nella semioscurità del sottosuolo, dove non ci sono finestre a raccontarti la morte di un nuovo giorno e l'inizio della prossima notte, il tempo è una dimensione vaga e distorta, e per quanto fosse stato sempre piuttosto preciso nel tenere mentalmente conto dell'avvicendarsi delle ore, sir Lancelot Du Lac -Cavaliere dell'Est, membro della Guardia Indaco e Protettore di Shea- non riusciva a venire a capo della questione: da quanto tempo erano prigionieri nella stanza di quelle segrete? La seconda settimana stava per finire, o era già cominciata la terza?

    Non che fosse di vitale importanza saperlo in quel momento, ma esercitare la mente con astrazioni, e mantenere viva la memoria ripercorrendo gli ultimi avvenimenti, era il suo unico modo per tenere sotto controllo la collera e la frustrazione che si agitava sotto la sua eterna calma apparente... come l'ombra di un mostro marino sotto la superficie di un lago ghiacciato.

    I servi dei Governatori lo avevano spogliato della sua armatura e della sua spada, entrambi regali della sua adorata Regina -cui avevano rivolto fin troppi motteggi per i gusti della sua esigua pazienza-, per incatenargli polsi e caviglie ad una parete umida e lercia... e se già questi torti non avessero meritato di venir ripagati con l'acciaio, quello a cui stava venendo costretto lo aveva convinto a compiere uno sforzo di immaginazione, perché alcuni individui
    non meritano la grazia di una morte rapida.

    - Più forte, dannazione! Quella pera va allargata!
    Ma dove vi hanno presi, dal giardino degli orsetti?!?!


    Certo, aveva accettato l'ordine della Dama di accompagnare l'Ambasciatore in terra ostile ben sapendo che avrebbe dovuto probabilmente affrontare anche quel genere di trattamenti, ma... fin da subito, appena era stato preso in custodia dalle truppe degli usurpatori, era stato Quarion Galanodel ad attirare su di sé tutte le attenzioni dei carcerieri: se il Cavaliere del Lago aveva avuto la fortuna di cavarsela con appena un paio di pugni -uno alla bocca dello stomaco e uno in faccia-, e Francis di venir bellamente ignorato, era solo grazie alle deliberate provocazioni che l'Ambasciatore aveva seguitato a rivolgere ai carnefici.

    -Chiamatemi il vostro superiore!!! Mi lamenterò della vostra incompetenza!

    Era stato solo merito di quei modi da commediante irriverente, frivolo e depravato -apparenze ingannevoli, facili da giudicare e deprecare- se al seguito che lo accompagnava era invece andata tanto di lusso... dopotutto, per quanto si accanissero su quel corpo esile, l'imperativo per i torturatori era solo quello di non ucciderlo: per il suo ruolo presso la Corte dell'Est e per il suo legame di sangue con l'Alfiere Errante, egli era un ostaggio prezioso... e anche se il suo retaggio angelico cancellava i segni delle sferzate coi flagelli, dei tagli delle lame, delle ustioni procurategli con ferri arroventati e vive fiamme, non cambiava il fatto che un commilitone stesse venendo giornalmente torturato sotto ai suoi occhi.

    E quando sarebbe arrivato il momento di rompere i ceppi e riprendere la via di casa,
    nessun sopruso sarebbe rimasto impunito,
    e ogni conto sarebbe stato saldato.

    icon-tsubaki-10

    Albero Casa, Latifondo
    Presidio Errante, Endlos.

    L'Alfiere Errante tirò un profondo sospiro mentre le braccia ricadevano stanche sulla scrivania dove era comodamente seduta. Con gli occhi smeraldini andò a cercare nuovamente la pergamena che aveva stretta fra le dita, pur sapendo che non avrebbe trovato nulla di nuovo rispetto a ciò che aveva già letto e riletto infinite volte.

    Suo fratello era prigioniero politico.
    Era stato l'Alfiere Orientale a riferirglielo, legando il messaggio alla zampetta di un piccione che, insolitamente, le era rimasto vicino per tutto il tempo. Proprio in quel momento era sulla sua scrivania e becchettava alcune bricioline che il Gran Maestro si era preoccupata di dargli, così da tenerlo occupato. Ovviamente non si trattava di una bestiola qualunque, ma dell'animaletto che Quarion si divertiva ad accudire. Se non ricordava male, doveva chiamarsi Poppy.

    -So che si tratta di una richiesta insolita, ma ho bisogno che vi rechiate a Ovest, a Sequerus, in pieno territorio di guerra- lo sguardo della Dama del Vento tornò su di loro -Vi ho scelti perchè siete i migliori: mio fratello e la sua scorta sono prigionieri politici del Laccio Nero ed il cielo solo sa quali orribili torture stanno subendo da quelle bestie.

    Bestie perchè totalmente privi di dignità e rispetto per la vita. A dirla tutta, avrebbe desiderato intervenire lei stessa in quel conflitto, ma le condizioni di Laputa non erano ancora favorevoli ad una nuova guerra: se si fosse immischiata, probabilmente avrebbe condannato a morte la propria terra.

    -Vi ordino di trovarli e di riportarli qui.

    Eppure, un conto era riversare tutte le forze armate, un altro era inviare due soli uomini ed approfittare del caos per raggiungere il proprio obbiettivo. Non era il suo stile, questo è vero, ma non aveva molte altre alternative a parte continuare a non muovere un dito.

    -Vi prego, salvate mio fratello.

    Una mano accompagnò quella supplica, giungendo sulla testolina del pennuto e carezzandola con dolcezza. Era una bella creaturina ed a quanto detto da Kalia era stato il primo a chiedere aiuto in seguito all'accaduto. Ironicamente, Drusilia pensò che non fosse necessario essere umani o dotati di parola per compiere grandi imprese.

    jpg

    -Per farlo, seguite il suo uccello.

    Behind the Enemy Lines

    In seguito alla scena con Drusilia, vi dirigete a Sequerus. L'intera città è quasi totalmente distrutta: i palazzi orientaleggianti, un tempo magnifici ed imponenti, sono ora in rovina. La gente corre per le strade, si ammazza. Le truppe della resistenza hanno conquistato le mura, ed ora si accalcano in particolar modo al Palazzo del Governo.

    A voi, però, non interessa. Dovete trovare l'Ambasciatore Orientale e la sua scorta, nascosti chissà dove nel sottosuolo di Sequerus. Siete guidati da Piccione (l'unico legato empaticamente con il suo padrone, in grado di raggiungerlo anche da quel punto) e dovete cercare l'entrata alle fogne a voi più vicina.

    Prossima scadenza: 30 Novembre, compreso.
    Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca. :kisu:

     
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  2. un piccione
     
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    Era rimasto in compagnia di quell'umana per parecchio tempo.
    Un po' perché sperava che fosse il suo caro padrone (tante volte l'aveva visto cambiare piumaggio per assumere quel genere di forme e colori - anche se non capiva bene perché lo facesse...), un po' perché tutto sommato ci si trovava davvero bene! Era tanto buona e gentile, gli trasmetteva calma, fiducia, lo coccolava... era come... una mollica di pane enorme, ecco! Morbida, delicata... aveva persino infinite briciole da regalargli.
    E poi... gli assomigliava, no? In qualche modo avvertiva in lei un pochino di lui... E questo particolare lo incuriosiva tanto.

    Diversamente pensava di quegli altri due individui, però.
    Uno, era davvero terrificante! Era... non lo sapeva, ma non certo un umano! Aveva dei fori nella faccia (che non poteva nemmeno usare per farci un nido, troppo piccoli!), emanava un odore strano, e... faceva paura! Che cos'era? Si agitava il piccolo Columba Livia, e non poteva fare diversamente quando si avvicina anche solo un po'! Un umano davvero bruttissimo... non avrebbe accettato nemmeno una briciola, da uno così. Proprio mai.
    Ma l'altro, invece... ossignore!

    Reclinò il capo leggermente d'un lato, per inquadrarlo bene con un occhio, e poi fece lo stesso con l'altro. Era.. era possibile? Non aveva mai visto un uccello così grande! Ma poteva essere possibile?? Nella magione del suo padroncino ne aveva visti passare davvero tanti, di volatili, di ogni forma e colore. Ma una cosa del genere... wow! E non era neppure nero! Mai si era visto un uccello bianco così grande!!!
    Quella criniera così folta, così elegante... doveva discendere da un nido davvero d'alta classe...
    Un'occasione del genere non se la sarebbe dovuta davvero far scappare, no di certo..!

    png

    - Puoi portarli da Quarion?

    Aveva usato il linguaggio in codice.
    A quanto gli aveva insegnato il suo caro amico, quelli erano i suoni che gli umani emettevano quando richiedevano una spedizione di consegna. Aveva fatto lo stesso qualche ora prima la simpatica umana dai lunghi capelli azzurri, che gli aveva consegnato una lettera. Ed ora.. doveva ripetere ancora il suo incarico, ma questa volta cambiando il destinatario.
    Quarion era il verso umano associato invece al suo padrone, per cui... dovevano andare a trovarlo! Chissà se stava ancora bene..? Si augurava che non gli fosse capitato niente di male...
    Si fece legare nella zampina una piccola sacchetta contenete delle briciole, qualora anche il suo amico avesse avuto fame una volta ritrovato!

    png

    Ecco, erano arrivati sul posto.
    Lo ricordava alla perfezione, non avrebbe potuto fallire! Il legame empatico che si era creato con il suo dolce padrone era unico, nessuno li avrebbe mai potuti separare, ognuno sarebbe sempre stato in grado di trovare l'altro.
    Ed il suo sesto senso affettivo e d'amore, gli suggeriva che dovevano avventurarsi in quella porticina che stava poggiata sopra la terra... perché gli umani adorassero andare lì sotto, proprio non lo sapeva!
    Ma... c'era un'altra cosa, invece, che sapeva...
    L'aveva vista.
    Per tutta la durata del viaggio, il piccolo Columba Livia volava davanti, e loro dietro di lui, lo seguivano. Ma lei... beh, lei non gli aveva tolto gli occhi di dosso per un solo istante! La percepiva, quell'attenzione così intensa che gli dedicava quella piccioncina gigante... la percepiva... anche in quel momento, continuava ad osservarlo da dietro quel suo bel piumaggio bianco!
    Nel linguaggio dei volatili, quello poteva dire solo una cosa: era pronta.



    Pronta ad essere corteggiata.
    Il piccolo Columba Livia ingrossò allora il petto, ed iniziò a girarle lentamente intorno, emettendo i suoi seducenti versi di poesia.

    Piccione Alpha
    La stagione degli accoppiamenti è difficile per un piccione: la concorrenza è tanta, ed ingrossare il proprio petto nel tentativo di sedurre di continuo ogni piccioncina incontrata rischia di essere assai faticoso. Ma i suoi poteri psionici, seppur inconsapevolmente, vengono in aiuto di questa columba livia: agli occhi delle femmine della sua razza (e solo per esse!) risulterà il più sexy ed affascinante maschio con cui ognuna di esse desidererebbe accoppiarsi.

    Non carisma
    Parliamoci chiaro: qualcuno noterebbe un piccione? Focalizzerebbe su di lui attenzioni, sospetti o quant'altro?
    No: chiaramente no. A meno che non si trovi irrefrenabilmente attratto dal movimento ipnotico della sua testa mentre cammina, o mentre cerca di liberarsi indaffarato da un anello di pane finito al suo collo come un guinzaglio mentre cercava di mangiarlo, nessuno penserebbe che un piccione possa essere una minaccia.
    Dunque no: non lo considerate. E' un piccione, e possiede per sua natura una passiva di non carisma; non lo potrete trovare intrigante né tanto meno misterioso.

    Volo
    Sorprendentemente, il piccione ha delle ali e sa usarle.
     
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    ~ { Latifondo, Laputa


    Il viso efebico. Gli occhi d'angelo... e poi?
    Stanchezza. Rabbia, forse. Decisione -un insieme di cose difficili da legare, come cavalli impazziti alla testa di una biga. E lei, sola, a tenerne la disciplina. Un riverbero d'emozioni, le sue, facilmente palpabili da chi la conosceva da tanto tempo; tra coloro che mille battaglie avevano sostenuto sui campi della guerra, alle volte non era nemmeno necessario un cenno o un assenso.

    -So che si tratta di una richiesta insolita, ma ho bisogno che vi rechiate a Ovest, a Sequerus, in pieno territorio di guerra,
    quindi alzò lo sguardo verso di voi.
    -Vi ho scelti perchè siete i migliori: mio fratello e la sua scorta sono prigionieri politici del Laccio Nero ed il cielo solo sa quali orribili torture stanno subendo da quelle bestie.

    tMdBepOUn sorriso lieve ricamò sul tuo viso una consapevolezza ormai certa: Drusilia non era donna da lasciar andare qualcuno che amava, fosse pure nelle braccia dell'Inferno. Prima era toccato a Jattur, adesso era il turno di Quarion. E per quanto ti sembrasse assurdo che qualcuno come Lui fosse prigioniero, non esitasti non appena ella ti assegnò il compito più grande:

    -Vi ordino di trovarli e di riportarli qui.
    Vi prego, salvate mio fratello.


    Anche se non te l'avesse chiesto, avresti probabilmente intrapreso la missione -fosse pure da solo, fosse pure rischiando di perdere la tua carica di Comandante e Ufficiale.



    Puoi considerarli già in salvo.

    Di poche parole e tante azioni: ecco che Elfo eri.
    Ti alzasti di scatto, senza indugiare per niente al mondo. Dal momento che però eri l'unico a volare, avresti richiesto l'uso del tuo Grifone Caska: da imprestare a chi ne avesse avuto il bisogno.



    ~ { Presidio Ovest, Sequerus


    Giunti sul posto, il volatile iniziò a comportarsi in modo alquanto bizzarro... ma non conoscendo tu il linguaggio dei piccioni, e non avendo lui altra lingua se non le sue piume e il suo gorgheggio. Quindi ignorasti quel suo strano modo di fare, cercando subito un punto d'ingresso per quel luogo.

    Non voglio dare ordini a nessuno ma...
    Buttiamo giù questo posto!


    Spada alla mano. Mana in fermento.
    Il Falco, pronto alla carica.


    CITAZIONE
    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale: Deciso a salvare Quarion.

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: nulla di che, ignora il piccione (anche perché non capisce cosa voglia) e si prepara a radere al suolo tutto XD

    EQUIP

    Armatura del Falco Bianco
    { Equip: Armatura }
    Passive: Peso Leggero, Volo
    Attive: ndr.

    Bussola d'Oro Rosa dei Venti
    { Equip: Bussola }
    Passive: Bussola d'Oro (only gdr), Orientamento
    Attive: ndr.

    Spada degli Spiriti Silvani
    { Equip: Spada }
    Passive: Richiamo di Fanedell (only gdr), Invisibilità ad Auspex (Aria)
    Attive: ndr.

    Guaina Silvestre
    { Equip: Guaina }
    Passive: ndr.
    Attive: ndr.

    Vera Runa dell'Acqua
    { Equip: Vera Runa }
    Passive: Passiva Inganna Auspex, Malus Visibilità agli Auspex
    Attive: ndr.

    ABILITA' PASSIVE

    Elfic Eritage
    Passive: Bellezza eterna (only gdr), Vista Aumentata

    Way of the Sword
    Passive: Doppio Discernimento Attive (Tipologia + Potenza)

    Sonata Arctica
    Passive: Influenza Psicologica (Riverenza)

    Etlreth The White Album
    Passive: Instant-Cast

    Halo of the Justice
    Passive: Malia Aura di Giustizia

    Knight of the Light
    Passive: PW Up 25% (Velocità e Agilità)

    ABILITA' ATTIVE


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    Laputa.


    Quarion.

    Sembrava che il gemello di Drusilia, un pezzo veramente grosso dell’entourage di Lady Kalia dell’Est, fosse stato catturato dalle forze ostili dell’Ovest mentre era in missione diplomatica.
    Il caso era piuttosto intricato, naturalmente l’Alfiere Errante voleva spedire lui e Grifis a liberarlo e ciò era anche sensato, come lei stessa ammetteva facilmente loro due erano probabilmente i due individui più potenti sull’intera Isola nel Cielo, a parte forse la stessa Drusilia.
    Certo gli avrebbe fatto comodo conoscere qualche informazione aggiuntiva, come la disposizione delle forze nemiche o la quantità di soldati di cui essi potevano disporre ma logicamente ottenere tali notizie era un pensiero a dir poco utopico, probabilmente non erano reperibili nemmeno da coloro che stavano combattendo a sequerus in quel momento.
    Intanto che lui rifletteva su come procedere, rifiutare era naturalmente fuori discussione, Grifis era già scattato in piedi promettendo la liberazione di Quarion e della sua scorta, come se di quest ultima importasse qualcosa.
    Magari si sarebbe anche divertito, in fondo era da fin troppo tempo che non usava i suoi poteri per qualcosa di interessante, sarebbe stato un interessante passatempo.

    Naturalmente faremo il possibile.
    Nulla ci fermerà.


    Aveva posto l’accento su quel “nulla” in modo che Drusilia comprendesse fino in fondo la portata dell’incarico che stava loro affidando, loro due non si sarebbero fatti alcuno scrupolo a decimare le legioni nemiche e massacrare chiunque si ponesse tra loro e l’obbiettivo.
    Lei gli aveva appena dato carta bianca.

    Sequerus.


    Erano finalmente arrivati, avevano seguito quello strano piccione fino a Sequerus come aveva detto loro Drusilia.
    Sembrava che quell’uccello avesse una specie di connessione particolare con Quarion, il che naturalmente tornava piuttosto utile ora che dovevano rintracciarlo nel pieno di una zona in guerra dove i combattimenti e la distruzione regnavano sovrani.
    Non che gli desse fastidio tutto quel caos, era assolutamente sicuro che niente avrebbe potuto anche solo avvicinarsi a quella particolare comitiva, ma le ricerche avrebbero potuto farsi difficoltose e probabilmente dopo qualche paio di centinaia di soldati anche loro avrebbero cominciato a stancarsi.

    Non voglio dare ordini a nessuno ma...
    Buttiamo giù questo posto!


    Fantastico, Grifis partiva già in modalità berserker completamente a caso.

    Tralasciando il fatto che c’è rimasto assai poco da buttar giù, temo che potrebbero lanciarci addosso più soldati di quanti potremmo ucciderne.
    Dopo i primi due o trecento la cosa potrebbe cominciare a farsi difficoltosa.


    Osservò la porta per le fogne che il piccione di Quarion aveva puntato, evidentemente uno degli ingressi per le prigioni sotterranee della Città dei Picchi Rocciosi si poteva trovare in quei luoghi umidi e sudici.
    Supponendo non ci fosse altro da fare, l’Antico indicò la porta al proprio Ushabti che avrebbe quindi provveduto ad aprirla, usando tutta la sua forza per divellerla se fosse stato necessario.

    Meglio cercare di tenere un basso profilo, uccidere chiunque ci individui e che possa dare l’allarme.
    Oppure possiamo fare piazza pulita di ogni singolo soldato che troviamo e lasciarci dietro solo una scia di cadaveri, in fondo i morti di sicuro non potranno dare l’allarme.


    Ridacchiando lievemente avrebbe fatto segno al Falco di precederti nei meandri delle fogne cittadine, ammesso che l’erculea forza del suo servitore nonmorto fosse riuscito ad aprire il passaggio.
    In tal caso l’Ushabti avrebbe, nei piani del Sommo, chiuso la fila in modo da fare da retroguardia.

    Status Psicologico: Avventuroso
    Status Fisico: illeso
    Mana: 110%

    Prima o poi farò un riassuntino della scheda come quello di grifis, fino a quel momento c'è la scheda >_<
     
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    Procedendo per un breve tratto fra le rovine, i cadaveri e gli ultimi fuochi di una battaglia che aveva visto le forze alleate della Resistenza, dell'Est e del Pentauron conquistare le porte di Sequerus, Grifis e Khatep raggiunsero finalmente l'entrata alle fogne. Mentre l'enorme Ushabti procedeva con l'apertura della placca metallica che per prima li separava dalle segrete del Palazzo del Governo, entrambi i cittadini del Presidio Errante avrebbero potuto notare -alzando lo sguardo sul picco- i propri alleati ingaggiare battaglia frontale con le truppe governative come diversivo, così da attirarli tutti al fronte.

    jpg

    Era il momento propizio: entrando, un orribile olezzo di escrementi e roba marcia avrebbe violentato il senso dell'olfatto fino a che la testa non avrebbe preso a girare. Perfino Poppy, per alcuni secondi, prese a svolazzare barcollante. La melma ai piedi di chi, ahimè, non aveva la sua fortuna di volare... non era un bello spettacolo. Tuttavia per dovere verso Laputa, le alleanze politiche e -soprattutto- l'Alfiere errante, Grifis e Khatep erano pronti a questo ed altro, o almeno era quello che si sarebbero ripetuti mentalmente per rendere più nobile quel viaggio non esattamente "cavalleresco".

    « TRRR!!! »

    Dopo un lungo viaggio all'insegna dei cattivi odori -a cui, almeno in parte, si sarebbero abituati dopo il primo quarto d'ora- svoltando l'ennesimo angolo, il piccione sembrò spaventarsi per qualcosa. Sbattendo le alucce e svolazzando fino a nascondersi alle loro spalle, li avrebbe involontariamente invitati ad affacciarsi di soppiatto, lì dove avrebbero trovato il passaggio più vicino al luogo di detenzione dei prigionieri politici. Tralasciando le guardie armate poste sui lati -soltanto due, forse perchè il resto era stato chiamato al fronte- a convincerli che erano sulla strada giusta sarebbe stato il sangue incrostato a macchie sulla porta di metallo arrugginito, lasciate probabilmente per sbaglio da coloro che ne entravano ed uscivano.

    Ora non restava che entrare: forse un bell'attacco one-shoot sarebbe stato utile a spianar loro la strada... così che nessuno avesse abbastanza tempo per lanciare l'allarme.

    Behind the Enemy Lines

    Siete entrati nelle fogne e percorrete un bel pò di strada prima di trovare la porta che vi interessa. Non trovate però ostacoli (i soldati son tutti sopra a combattere) a parte due uomini armati posti a guardia di quell'ingresso. Non vi hanno percepiti, quindi potete tentare un attacco a sorpresa.

    Per questo turno -e solo per questo- siete liberi di usare tecniche di killing sui soldati nel tentativo di ammazzarli sul colpo. Non siate però autoconclusivi (azioni che mandano a quel paese "l'effetto sorpresa", gdristicamente scorrette o fisicamente improbabili non sortiranno l'effetto sperato, e sarò io a decidere come).

    Per questo turno, Piccione non posta (avendo già scritto qui cosa fa), quindi non fatevi problemi ad aspettarlo =*

    Prossima scadenza: 9 Dicembre, compreso.
    Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca. :kisu:

     
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    ~ { Presidio Ovest, Sequerus


    Quando si trattava di uccidere, Kathep non era certo persona da farsi indietro.
    Anzi, sapevi che in quel momento, in termini di sangue e morte, era forse il primo e più efferato collaboratore che tu potessi desiderare. Il che era comunque strano, considerando che, in genere, avresti alzato la spada contro chiunque dispensasse morte senza ragione... il problema era che, da qualche tempo, eri proprio tu a nominarti angelo dell'oscuro fato.

    Agiamo in base alle circostanze... ma sicuramente, ne ucciderò il più possibile.

    Il tono di voce, improvvisamente più cupo, anticipò di poco la comparsa all'orizzonte di una coppia di guardie. Le prime cavie, pensasti. Date le circostanze e lo spazio ristretto fosti in qualche modo costretto a far sfoggio del tuo mana, per quanto avresti preferito conservarlo per altre situazioni. Una spesa irrisoria era comunque consigliabile, specie dinnanzi alle incognite del futuro.

    Prendesti così ad avanzare verso i nemici, aspettando che loro ti notassero.
    E proprio in quell'attimo, favorendoti dell'effetto sorpresa, avresti comandato le anime affinché, dai rispettivi muri ove stavano le guardie, due punzoni si sarebbero eretti -entrambi avrebbero colpito tra il collo e la testa, laddove le armature, solitamente, mancavano di protezione per favorire la mobilità del capo. Oltre a ciò, ti favoristi del volo e della superiore velocità per decapitarli...

    Indipendentemente dall'esito del tuo primo attacco.

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    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale: Deciso a salvare Quarion.

    Mana Consumato: 5%
    Mana Residuo: 95%

    Altro: casto le Anime della Natura a Basso, diviso in due attacchi che partono dalle spalle de nemici, per impalarli all'altezza della gola. Concludo con un colpo fisico di spada a decapitare, volando e sfruttando la passiva di velocità +25%.

    EQUIP

    Armatura del Falco Bianco
    { Equip: Armatura }
    Passive: Peso Leggero, Volo
    Attive: ndr.

    Bussola d'Oro Rosa dei Venti
    { Equip: Bussola }
    Passive: Bussola d'Oro (only gdr), Orientamento
    Attive: ndr.

    Spada degli Spiriti Silvani
    { Equip: Spada }
    Passive: Richiamo di Fanedell (only gdr), Invisibilità ad Auspex (Aria)
    Attive: Anime della Natura
    Allorquando non fosse sufficiente, gli spiriti silvani che ne abitano fin dalla forgiatura possono essere richiamati e, nutriti di un obolo di mana pari a Basso, interagiscono in un'area di cinque metri come il Falco comanda loro. Impossessandosi dell'ambiente e degli elementi naturali, daranno forma a offese o difese di natura assai versatile ma, proprio per questo, gravi di un controllo ridotto ed elementare.
    [Consumo Basso]

    Guaina Silvestre
    { Equip: Guaina }
    Passive: ndr.
    Attive: ndr.

    Vera Runa dell'Acqua
    { Equip: Vera Runa }
    Passive: Passiva Inganna Auspex, Malus Visibilità agli Auspex
    Attive: ndr.

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    Passive: Bellezza eterna (only gdr), Vista Aumentata

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    Passive: Doppio Discernimento Attive (Tipologia + Potenza)

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    Passive: Influenza Psicologica (Riverenza)

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    Passive: Malia Aura di Giustizia

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    Passive: PW Up 25% (Velocità e Agilità)

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    Con estrema soddisfazione dell’Antico, il suo Ushabti fu perfettamente in grado di aprire le porte metalliche che davano alla parte sotterranea della città, ne fu meno contento quando fu costretto ad entrare in quel sudiciume nauseabondo.
    Doveva ammettere che quanto a fetore, quelle fogne potevano forse sperare di rivaleggiare con i demoni di Nurgle, dio della peste, ma in definitiva nella sua lunga vita il Sommo aveva sentito ben di peggio e infatti la cosa che gli dava più fastidio era la spanna di lordura in cui erano costretti a muoversi.

    Continuarono a muoversi finché il pennuto di Quarion non parve spaventarsi, inducendoli a spiare con cautela l’angolo successivo.
    Due guardie piantonavano una porta che sembrava proprio essere la via giusta per arrivare al loro bersaglio, l’unica questione era ucciderli prima che potessero anche solo tentare di dar l’allarme e se forse per l’Antico era un problema cercare di minimizzare lo sforzo pur eliminando l’ostacolo, Grifis fece invece uso della sua magia lanciandosi quindi all’assalto.

    Khatep avrebbe voluto usare il proprio ushabti per coadiuvare l’azione del Falco, ma in quei tunnel probabilmente avrebbe solo finito per distrurbarne l’efficacia che non essere davvero d’aiuto.
    Quindi non fece nulla, attendendo il risultato dell’altro.

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    Bastone del Serpente:Bastone a foggia di serpente
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    Borsa di Pelle:
    Maschera dei Mille Volti: Capacità di travestimento illusorio
    Aeris Mappa: Indica la posizione degli aviatori su Endlos
    Frammento di AI: Dispositivo di comunicazione tra aviatori

    Servitori Nonmorti


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    Sommo Sacerdote Liche: No organi interni, immune alle malie, anima non imprigionabile
    Immortale: Immortale
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    Scrutare l’Anima: Capacità di vedere le anime entro 30m
    Conoscenze Enciclopediche: Bonus in informazioni dato dal QM
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    L'attacco del Falco andò a buon fine e le teste dei due soldati -tra l'altro ancora reclute, fino a una settimana prima della rivolta- ricaddero a terra con un tonfo secco, sporcando il pavimento di un liquido rubicondo, seguite di pochi secondi dai loro corpi appesantiti dall'armatura. Se non aveste avuto la certezza che in quel posto non ci fosse quasi nessuno di guardia, avreste dovuto preoccuparvi del baccano. Eppure, una volta entrati nelle segrete, l'unico suono a confondersi con quello dei vostri passi era una voce maschile, profondamente indignata.

    -Dovete solo vergognarvi, ecco cosa!

    Seguendo quel suono ed avanzando di soppiatto, sareste giunti dietro una porta blindata. Nonostante fosse quasi completamente saldata, era possibile vedere l'interno da una finestrella sbarrata.

    -Se date quella frusta ad un cavallo, sicuramente saprà usarla meglio di voi!
    Vi pare che mi abbia fatto qualcosa?!?! NON HO NEMMENO LE CICATRICI!!!!


    Legato ai piedi ed alle mani, in piedi ed in posizione centrale, Quarion Galanodel era tutto intento a rimproverare i suoi stessi carcerieri per il trattamento serbato. Contro ogni aspettativa (o forse no?) il fatto di non provare molto dolore sembrava preoccuparlo maggiormente della sua prigionia. Poco più in là, un giovane albino dallo sguardo serio, privo di armatura e con solo l'ombra di un livido sullo zigomo destro, osservava la scena impassibile mentre un giovanotto biondo alla sua sinistra continuava a piagnucolare frasi in francese nonostante fosse completamente illeso.

    Studiando l'ambientazione, avreste potuto notare che la porta che vi separava da loro era aperta. All'interno tre uomini incappucciati ascoltavano spazientiti l'Ambasciatore impugnando strumenti di tortura già lordi di sangue. Era il caso di intervenire: al momento erano un nemico facile, ma non sapevate quando e quanti sarebbero giunti a dar loro il cambio.
    Era necessario procedere in fretta.

    Behind the Enemy Lines

    Credo che il post sia chiaro. Niente cose autoconclusive =)
    Prossima scadenza: 21 Dicembre, , con proroghe per festività.
    Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca. :kisu:

     
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    Buona la prima, a quanto pare.

    Facesti arcigno, sporcando il viso bianco con un sorriso di contenimento.
    Qualcosa dentro di te si agitava inverosimilmente, come un fiume che, stanco di starsene a letto, non vedeva il momento di straripare. Frattanto, avanzavi a piede sicuro seguendo la chiara voce che proveniva da una cella. Non avevi avuto mai modo d'averci chissà quanto a che fare, però riconoscesti comunque il tono del Galanodel... era qualcosa di molto simile a Drusilia, seppur completamente diverso e a se stante.

    Direi che tocca a te, stavolta.

    Facesti al Vetusto, stando comunque bene attento a non ingrossare la voce più del dovuto -abbastanza perché la mummia capisse di doversi dare una mossa, non abbastanza perché i carcerieri del signor Quarion si allertassero.

    Dopo tutto, non potevi mica fare tutto tu.

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    Altro: dico a Kathep di fare qualcosa XD

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    { Equip: Armatura }
    Passive: Peso Leggero, Volo
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    Passive: Bussola d'Oro (only gdr), Orientamento
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    Passive: Richiamo di Fanedell (only gdr), Invisibilità ad Auspex (Aria)
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    Sonata Arctica
    Passive: Influenza Psicologica (Riverenza)

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    Passive: Malia Aura di Giustizia

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    Le due guardie erano capitolate senza alcun problema, sebbene con molto più rumore di quanto l’Antico avrebbe sperato, anche se non era il caso di lamentarsi e ormai era fatta quindi non restava che procedere.
    Una volta nelle segrete della città continuarono a procedere per i corridoi mentre assieme ai loro passi riecheggiava la voce di uomo, troppo simile a quella del suo Alfiere per poter essere di altri che di del Galanodel sebbene non sembrassero grida di dolore quanto più urla di sdegno.
    Fu solo quando arrivarono alla porta che dava sulla sala di tortura che riuscì a comprendere di cosa si stesse lagnando il dignitario dell’Est, i suoi torturatori non lo stavano torturando abbastanza.

    I suoi insulti erano indubbiamente di gran gusto e se voleva far infuriare i suoi carcerieri era sicuramente sulla strada giusta, ma per quanto lo riguardava questo suo comportamento contribuiva soltanto a creare una distrazione che lui potesse sfruttare per ucciderli tutti nel minor tempo possibile.
    Attraverso lo spioncino della porta osservò l’interno: tre avversari e nessuna uscita inoltre la porta era aperta, sarebbe stato semplice.

    Direi che tocca a te, stavolta.

    Molto bene.


    Gli era venuta in mente un’idea piuttosto diabolica per eliminare facilmente tutti i nemici con il minimo sforzo.
    Piazzò rapidamente il proprio costrutto in modo che tenesse chiusa la porta con la sua forza immane e la propria stazza superiore, per poi passare a una delle proprie evocazioni preferite, richiamando dalle sabbie del tempo un intero sciame di insetti nonmorti stracolmi del loro dolorosissimo veleno.
    La parte divertente era che li aveva evocati direttamente all’interno della stanza, mentre lui rimaneva comodamente dall’altra parte.

    Lo sciame si sarebbe diretto rabbiosamente contro i tre aguzzini, lasciando invece illesi coloro che l’antico aveva identificato come i prigionieri, e se i carcerieri avessero tentato di scappare avrebbero trovato la porta sbarrata dalla mole dell’Ushabti, senza possibilità di fuga.
    Solo dopo qualche tempo -ma prima che lo sciame finisse il suo effetto- il costrutto avrebbe spalancato la porta, lanciandosi all’interno brandendo la propria immensa Lama Rituale, con il chiaro compito di utilizzarla per soffocare nel sangue qualsiasi sopravvissuto tra coloro che Khatep voleva uccidere.

    Status Psicologico: normale
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    Tecniche Utilizzate

    Sciame dei Sepolcri
    "Api, vespe e insetti del genere, nella loro forma adatta a vivere nel Deserto hanno sviluppato la capacità di divorare i tessuti dall'interno, oltre ad un apprezzabile color sabbia a tinta unita, non mirano a farti scappare, ma a predarti."
    Nell'antica Nehekhara la fauna aveva un che di non propriamente amichevole, non verso coloro che non sapevano approcciarsi a lei con una certa cura ed esperienza, questo poichè nel deserto non solo abbondavano scorpioni e insetti terrestri di ogni tipo, per non parlare di animali ben più grandi, ma anche insetti volanti.
    Api, vespe e calabroni del deserto cacciavano gli animali più piccoli e ne succhiavano le interiora per poi riportare il pasto all'alveare, generalmente situato su una palma, e produrre il loro nettare tipicamente rosso e non dorato.
    I Sacerdoti allora impararono ad uccidere queste piccole bestie e a lasciarne essiccare i gusci nel sole del deserto in modo che di essi non restassero che gli esoscheletri, ora è possibile evocare interi sciami di queste bestiole volanti ricolme magicamente di veleno, volano ora in sciami compatti o dispersi e seguono ogni ordine del loro signore non morto.
    Consumo: medio
    Durata: 2 turni
    Effetto: evocazione di centinaia di insetti assortiti tra api, vespe e calabroni di dimensioni normali, questi insetti sono ricolmi di un veleno che una volta iniettato nella vittima causa forti dolori, che però svaniscono in due turni, e rigonfiamento della parte interessata a causa del veleno stesso.
    Il rigonfiamento è davvero notevole, l'area diventa rossa e si può alzare e gonfiare anche di due centimetri ne punto più alto e in un area di diametro tre centimetri, e causa un'intenso prurito, questo non svanirà dopo due turni ma permarrà per tutta la battaglia, lenendosi gradualmente, in quanto effetto primario del veleno, il rigonfiamento tende a essere turgido e tentare di premerlo o piegare la zona interessata causa dolore.
     
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    L'immediata conseguenza di quell'attacco così insidioso e crudele furono le urla dell'Ambasciatore, mortalmente spaventato da tutti quegli insetti. Non che li temesse davvero ma... si, insomma, che schifo!
    A seguire il rumore degli oggetti metallici lanciati a vuoto con la volontà di allontanare lo sciame, con risultati assolutamente inconcludenti. Poi il rumore degli schiaffi sulla carne -disperato tentativo di schiacciarli prima che li pungessero- ed infine urla di dolore causate dal veleno in circolo. A concludere la cacofonia, il tonfo dei loro corpi straziati sul pavimento.

    -Mh?

    L'Ambasciatore, che intanto aveva chiuso gli occhi per il disgusto, si sarebbe ritrovato i propri torturatori accasciati ai suoi piedi, morti e sfigurati dalle bolle ed il pus. Non era un bello spettacolo, nemmeno per lui che completamente buono non era di certo. Però -dovette ammettere a sé stesso- per ciò che riguardava il dolore e la paura, quella era certamente una condanna con stile. Se solo avesse saputo...

    -CLACK-

    La porta si aprì, ed a tuffarsi su di lui fu il suo adorato Poppy. Era tornato a salvarlo! In quegli attimi di commozione, il Galanodel pensò che nulla potesse superare il legame che li teneva uniti e che con il tempo (e tante bricioline di pane) erano riusciti ad instaurare. Nulla, davvero nulla l'avrebbe mai potuto realmente separare dal suo uccello!

    -Oh, Poppy, mi sei mancato tanto!

    Pigolò, sfregando lievemente la guancia sul becco del pennuto.
    Intanto entrarono pure gli altri.

    -E voi chi sareste?-

    Domandò con garbo, nonostante non avesse la più pallida idea di quale fosse la loro identità. Notando tuttavia le orecchie a punta di uno e la... ehm... morte dell'altro, ritenne più che evidente che non fossero del Laccio Nero. Probabilmente erano lì per trarli in salvo. Gli occhi aurei, intanto, finirono irrimediabilmente per posarsi sul resto del corpo dell'elfo. I capelli cinerei, lo sguardo di ghiaccio, le labbra sottili, le spalle larghe, la vita che si stringeva fino a...
    Si, avete capito.
    A quella vista, sorrise deliziato.

    -Siete per caso i miei... mmmh salvatori?

    Il sorrisetto divenne malizioso e non mancò di fare un occhiolino al Falco.

    Orsù, miei eroi! Cosa aspettate a liberarci?

    Behind the Enemy Lines

    L'attacco è riuscito ed ora siete dentro la cella. Ci sono Quarion con mani e piedi legati in mezzo alla stanza con delle catene, mentre Francis e Lancelot lo sono sul muro di spalle all'Ambasciatore.

    In questo turno posta anche Piccione.

    Prossima scadenza: 15 Marzo, compreso.
    Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca. :kisu:

     
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    Ed eccolo lì, Quarion.
    Non ti risultò difficile riconoscerlo, né accomunarlo alla Dama del Vento. Non avresti avuto alcun dubbio sulla sua identità, in ogni caso. Differentemente, lui non sembrava conoscerti: non era importanti. Non eri giunto lì per far la sfilza dei tuoi titoli. Non eri Masahiro.

    Mi chiamo Grifis, lui è Kathep. Siamo Aviatori.

    Inutile girare intorno alla questione: Aviatori, Drusilia, salvataggio. Sicuramente l'Ambasciatore avrebbe collegato subito perché eravate lì e cosa andava fatto. Discorso diverso potevi farlo per Lancelot, che conoscevi -se non approfonditamente- per via dei tuoi passati viaggi nell'Est, in particolare le due volte che ti eri trovato a difendere Fanedell.

    E' un piacere rivedervi, Sir Lancelot.

    Una volta liberato il trio, attendendo la classica parola di scherno o di malignità tipica del Vetusto, avresti concluso rapidamente...

    Vorrei star qui a espugnare tutto il bel castello ma penso sia meglio defilarci. Siete in grado di muovervi?

    A giudicare da Quarion, sicuramente sì.

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    Orrore.

    Poteva sentire le urla di terrore e dolore giungere da oltre la pesante porta metallica e le accolse, personalmente, come una piacevole musica che confermava la riuscita se suo piccolo stratagemma.
    La porta venne quindi spalancata dal suo mostruoso aiutante, permettendo a lui e al Falco di entrare e godersi quello splendido spettacolo di morte, trovava deliziosi i volti contratti dalla sofferenza dei carcerieri, aveva inavvertitamente eseguito un contrappasso esemplare e ciò gli rallegrò un poco la giornata, dopo il sudiciume delle fogne ne aveva un gran bisogno.

    In ogni caso il Galanodel era facilmente identificabile, la copia sputata della sorella con l’unica differenza dei capelli, azzurri in Quarion e castani in Drusilia.
    Riconobbe Lancelo du Lac ma non ritenne necessario salutarlo o farsi riconoscere.

    Siamo Comandanti LAM, come ha detto Grifis, inviati da sua sorella per portarvi via da qui.
    Coloro che non riescono a camminare possono appoggiarsi al mio costrutto, o farsi portare, se ve n’è la necessità.
    Quando al castello, altri lo stanno espugnando per noi, adesso abbiamo altro da fare.


    Tipo andarsene.
     
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  14. un piccione
     
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    Condividere le briciole di pane rappresentava per il piccolo Columbia Livia un gesto d'affetto privo di confini.
    La gioia nell'aver ritrovato il suo padrone era talmente tanta, che a lui lasciò persino una porzione più grande! Chissà quanta fame doveva avere... a casa, pensò, gli avrebbe regalato anche qualche mollica.
    Erano pronti per partire, dunque, per fuggire da quel posto terribilmente privo di luce e nuvole verso cui poter volare! Ma... lo notò, il suo padrone.
    Vide il gesto che dedicò alla maestosa picciona bianca. L'aveva visto fare tante altre volte, e per questo ne aveva memorizzato il significato: persino lui l'aveva compreso, quanto Quarion fosse attratto dai grandi uccelli!
    Beh, non poteva certo biasimarlo, visto il fascino del piumaggio così nobiliare di lei. Però era la sua preda, e per quanto amasse e rispettasse il suo caro amico, avrebbe dovuto metterlo in chiaro fin da subito.

    Si avvicinò dunque alla sua preda, ed ingrossando il petto come era da tradizione nella sua razza, iniziò a girarle intorno emettendo i suoi possenti versi da corteggiamento. Ciondolava la testa avanti ed indietro, senza mai distogliere lo sguardo dalle ali della sua amata.
    Quella enorme piccioncina bianca era sua, fece comprendere al padrone.

     
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    Quarion aveva sempre a cuore il suo uccello.
    Per tal ragione lo ascoltava ed assecondava i suoi desideri. In quel caso, gli concesse Grifis, in pegno della loro amicizia, annuendo con serena approvazione.

    Vorrei star qui a espugnare tutto il bel castello ma penso sia meglio defilarci. Siete in grado di muovervi?

    Domandò il Falco, a cui seguì immediatamente il gentile invito del lich.

    Siamo Comandanti LAM, come ha detto Grifis, inviati da sua sorella per portarvi via da qui.
    Coloro che non riescono a camminare possono appoggiarsi al mio costrutto, o farsi portare, se ve n’è la necessità.
    Quando al castello, altri lo stanno espugnando per noi, adesso abbiamo altro da fare.


    -Oh, ma certamente!- rispose l'ambasciatore, aggiustandosi i capelli -Non temete per noi: la mia compagnia è illesa, ed io ho solo piccole ferite: ho estetiste in grado di serbare maggior supplizio di quegli inetti.

    Sorrise deliziato, prima che il suo sguardo non fu attratto dalla camminata di Lancelot, opposta a quella che doveva essere la via d'uscita. "Devo riprendere l'armatura" aveva detto, prima di oltrepassare la porta e, rimembrando quanto ci tenesse perchè regalatagli dall'Alfiere Orientale stesso, anzichè fermarlo si limitò a far spallucce. Poi spiegò la questione ai presenti.

    -Credo che il mio collega desideri recuperare l'armatura che gli è stata sottratta. E' un bene dell'Est e... beh, non penso ci vorrà molto.

    Detto ciò, si limitò a seguire il cavaliere del lago, costringendovi a fare lo stesso. Non era il massimo, ma almeno non sembrava una missione difficile. Come se non bastasse, i sotterranei erano pieni di mappe per orientarsi: molto professionale ma poco furbo in previsione di qualche intruso.

    -Oh, eccoli!


    Raggiungeste rapidamente i magazzini e, mentre Lancelot ritrovava la sua armatura e la indossava, nella sezione laboratori notaste una figura voltata di spalle. Grifis l'avrebbe riconosciuta: una -anzi due- presenze legate al primo ricordo della Spada degli Spiriti Silvani. Si trattava di un enorme pupazzo accompagnato da una bambina.

    Lei portava fra le mani una strana valigetta...

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    A voi decidere che fare, la situazione è abbastanza chiara. Ovviamente niente cose autoconclusive.

    Prossima scadenza: 26 Marzo, compreso.
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