Knight of Cups

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  1. Liberi Aeris Milites
     
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    nuovologo
    "L'eternità ci sfugge".

    seppa

    Lontano da Endlos...

    Quando i vostri occhi riuscirono ad abituarsi all'oscurità, diluita in parte solo dal riflesso di fiaccole lontane sulla pietra levigata, avreste ben presto scoperto di trovarvi in una grande cella. Si trattava di un'enorme sala spoglia e completamente chiusa su tre lati, mentre il quarto era interamente attraversato da sbarre metalliche. Riguardo le dimensioni, invece, nonostante vi trovavate tutti insieme, famigli inclusi, in quell'enorme ambiente vuoto sarebbero entrati comodamente almeno altri dieci individui.

    Qualcosa era andato storto o forse il teletrasporto funzionava esclusivamente in determinate aree di quel paradiso alieno in cui eravate stati inviati. Un sistema di difesa intelligente, molto più di quello che ci si aspetterebbe da un angelo impazzito. Forse, per chi amava sperare, esisteva da prima che assoggettasse il suo mondo con il pugno di ferro. Questo significava che, magari, non si era ancora accorto di voi.

    -Vedo che altri hanno avuto la mia stessa pensata.
    Mi spiace, ragazzi, ma non possiamo muoverci di qui.


    Solo allora vi accorgeste che vi era una presenza di troppo.
    Un giovanotto dai capelli viola e lisci portati in un semplice caschetto -invero un pò malconcio- sedeva in un angolino buio, tenendosi le ginocchia. Indossava abiti strani, che ricordavano vagamente quelli di un prete. Con sè niente armi... solo un bastone con una gemma rossa alla sommità.

    jpg

    -Ah, non fate caso a me... sono soltanto un povero prete in trappola.

    Quest Master's voice

    Dopo esservi incontrati all'Albero Casa nell'ufficio di Khatep, il Comandante Blu ha scelto di viaggiare nella dimensione interessata attraverso un teletrasporto. Ciò nonostante, qualunque fosse la meta prevista, vi ritrovate comunque in quella grossa cella in compagnia di uno sconosciuto che, a quanto dice, sembra che sia lì per il vostro stesso motivo.

    Settra deve essere il primo a postare, così da narrare nel dettaglio cosa il suo pg ha scoperto durante le ricerche e cosa gli aviatori già sanno riguardo la vicenda. Gli altri posteranno di seguito, basandosi sul mio post e su quanto detto da Settra.

    Avete modo di interagire fra voi, discutere, formulare piani, provare a uscire, chiedere informazioni al png o quello che vi pare.

    Prossima scadenza: Martedì 17 Dicembre (compreso).

     
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    Death is only the beginning.

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    Le sabbie del tempo.

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    Problemi.

    Naturalmente quell’angelo di metallo, qualsiasi cosa fosse esattamente, avrebbe causato una quantità a dir poco illimitata di problemi se non avessero fatto qualcosa nell’immediato.
    Era evidente che era mosso dal puro odio, non che la cosa gli interessasse particolarmente se schiavizzava una dimensione o due massacrando e devastando completamente la popolazione, ma il fatto che potesse muoversi agilmente tra le dimensioni rendeva quella cosa particolarmente pericolosa, prima o poi sarebbe potuta arrivare su Endlos, il che sarebbe stato evidentemente un problema.

    Aveva parlato con Drusilia della questione, naturalmente, e altrettanto naturalmente lei aveva acconsentito a creare una piccola spedizione per risolvere il problema direttamente alla radice: andare nel piano da cui avevano scoperto provenire l’Angelo di Platino -come gli piaceva chiamarla- e distruggerlo.
    Le ricerche tramite documentazione sul piano natio, oltre al rintracciamento dei nativi fuggiti su altre dimensioni aveva presto rivelato un quadro piuttosto inquietante, forse non peggio di un invasione su larga scala delle forze del Chaos, ma pareva che l’intero piano fosse ora sotto il dominio dell’Angelo.

    Il tre aviatori che si erano resi volontari per la missione, guidata da lui stesso, si trovavano nel suo ufficio in quello stesso momento per il briefing iniziale.

    Firion: maestro d’armi nel vero senso della parola, andava in giro con un piccolo arsenale tra archi, lance, spade e mazze di vario genere.
    Un cavaliere, considerabile un patriota ligio agli ordini e alla gerarchia.
    Nersìn: il sangue di drago che le scorreva nelle vene la rendeva tanto potente quanto instabile, capace sia di combattere corpo a corpo che di rilasciare torrenti di fiamme sulla lunga distanza.
    Con più disciplina e se non si fosse lasciata trascinare sempre dalle situazioni sarebbe stato probabilmente il soldato perfetto.
    TukTuk: boggart, vicecomandante dei Blu, piuttosto incapace nel combattimento corpo a corpo, pecca a cui compensava la sua masticora e le sue abilità di supporto dei compagni nel momento del bisogno.
    Inoltre per quanto discendente di goblin con pesanti ritardi mentali, spesso mostrava una saggezza e un’intelligenza fuori dal comune, anche confrontato con le razze superiori.

    Decisamente, dato che Drusilia gli aveva concesso solo tre elementi, quelli erano quanto più completo gli aviatori avessero da offrire.

    Non so cosa vi sia stato detto o cosa sia trapelato, ma i fatti sono i seguenti.
    In una dimensione vicina a Endlos, abitata in origine soltanto dagli umani e influenzata da angeli e demoni, è apparsa una creatura sconosciuta dal nome provvisorio Angelo di Platino.
    Tale creatura possiede poteri sconcertanti e, dalle nostre fonti, pare che l’Angelo -qualsiasi cosa sia in realtà- abbia conquistato interamente il piano su cui è comparso e abbia trucidato completamente la razza umana, fino all’ultimo.
    Le fonti potrebbero essere inaccurate, provenendo umani sfuggiti al massacro, ma abbiamo la ragionevole certezza che i sopravvissuti, se presenti, siano nascosti ed estremamente pochi, comunque impossibilitati ad agire.


    Fece una pausa, di modo che i tre metabolizzassero le informazioni.

    Normalmente non ci interesserebbero gli affari degli altri piani, ma questo è vicino a noi e l’Angelo ha dimostrato di poter viaggiare tra le dimensioni senza particolari problemi, naturalmente se arrivasse su Endlos sarebbe una notevole seccatura.
    Di fatto questa è una missione di distruzione preventiva, per la sicurezza del semipiano e di Laputa.
    Procederemo con il cerchio di teletrasporto all’esterno dell’Albero Casa.


    Evidentemente però qualcosa non aveva funzionato con l’incantesimo, invece di trovarsi nel luogo che aveva osservato dal suo ufficio tramite i propri strumenti, una zona montuosa relativamente sicura, erano invece in una cella estremamente ampia.
    La cosa lo seccava estremamente e lo portava a chiedersi il motivo di quell’errore, evidentemente non casuale.
    Forse un incantesimo globale che copriva l’intero piano contro chi cercava di introdurvisi, una cosa del genere avrebbe consumato moltissime energie all’atto della creazione ma indubbiamente era una difesa così improbabile che non aveva ritenuto possibile fosse stata applicata.
    La prossima volta avrebbe controllato meglio, prima di teletrasportarsi in un piano ostile.

    Vedo che altri hanno avuto la mia stessa pensata.
    Mi spiace, ragazzi, ma non possiamo muoverci di qui.
    Ah, non fate caso a me... sono soltanto un povero prete in trappola.


    Si volse verso la voce, uno strano ragazzetto vestito da prete si trovava assieme a loro nell’enorme cella, cominciavano ad esserci un po’ troppi interrogativi in quella vicenda e la cosa lo disturbava.

    Chi sei e cosa fai in questo luogo?
    Ma soprattutto, dove siamo?
    Questo non è il luogo dove intendevo arrivare.


    Molte domande gli si affollavano in testa, sperava sinceramente che quello strano ragazzetto fosse collaborativo, non aveva alcuna voglia di perdere tempo nel torturarlo per farsi dire ciò che poteva sapere sul luogo in cui erano finiti.
    Mentre attendeva risposta l’Antico si mise ad osservare con occhio critico la cella in cui si trovavano, decisamente era meglio non tentare di uscire o forzare le sbarre prima di aver cercato eventuali trappole o sistemi d’allarme magici, cose di cui lui era naturalmente un esperto.

    Avrebbe fatto il giro di tutti i muri e controllato accuratamente le sbarre, oltre a ciò che si poteva vedere oltre ad esse.
    I suoi aviatori potevano fare ciò che volevano, per ora, lui doveva cercare un modo di uscire da quella cella senza che -possibilmente- qualcuno esplodesse o piombassero su di loro un infinità di…qualsiasi cosa l’Angelo di Platino avesse deciso di usare come guardie.
    Non era sicuro che quella cosa impazzita avesse messo delle guardie o anche solo possedesse nulla di simile, ma indubbiamente non era il caso di scoprirlo stando bloccati in quello spazio.

    Status Mentale: calmo
    Status Fisico: illeso
    Mana: 110%

    Equipaggiamento


    Bastone del Serpente:Bastone a foggia di serpente
    Mantella con Cappuccio:
    Borsa di Pelle:
    Maschera dei Mille Volti: Capacità di travestimento illusorio
    Aeris Mappa: Indica la posizione degli aviatori su Endlos
    Frammento di AI: Dispositivo di comunicazione tra aviatori

    Servitori Nonmorti


    Ushabti:

    Poteri e Abilità


    Sommo Sacerdote Liche: No organi interni, immune alle malie, anima non imprigionabile
    Immortale: Immortale
    Collettore Magico: +10% mana
    Scrutare l’Anima: Capacità di vedere le anime entro 30m
    Conoscenze Enciclopediche: Bonus in informazioni dato dal QM
    Incantesimi Riflessi: Cast dalle evocazioni
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Angel Dust


    Problemi.
    Anche di notte, anche nei sogni, i problemi lo inseguivano.
    Era come sospeso, come sempre in quegli incubi. A metà fra la coscienza e la morte, coperto di sangue. Suo e dei suoi compagni. Ma quella notte, il sogno era diverso. Non erano le schermaglie della Guerra dei Cunicoli, ma una loro versione distorta, congelata nel tempo.
    “Perdonami, amico mio. Non volevo interrompere il tuo sonno.”
    Una figura, alta e luminosa, era comparsa nel sudicio scenario di guerra. Tukarian si destò, ora conscio di dove si trovava. Appunto, in un sogno.
    Non preoccuparti, mia compagna. E' sempre bello chiacchierare con te.
    La figura si fa più nitida. Una donna, alta e dalla pelle color del mare. La forma è indefinita, ma la chioma fluente è decisamente bionda. Come sempre, i suoi lineamenti erano affilati, anche se il Boggart non riusciva a mettere a fuoco il suo viso.
    “Andrai quindi? Seguirai questa fazione verso l'Angelo impazzito?” domandò la figura, con la voce curiosamente di tre tonalità differenti.
    Se mi verrà comandato, certo. E' un ordine di Drusilia, e le abbiamo giurato entrambi fedeltà, ricordi? domandò il Bluastro, sedendosi stancamente su uno dei pilastri abbattuti del campo da battaglia onirico.
    La ragazza sorrise, e forse annuì. Poi si chinò verso il Boggart, dandogli un leggero bacio sulla superficie della piramide scheggiata, suo copricapo e simbolo del cieco ordine dei Cavalcaspirito.
    “Non hai giurato fedeltà solo a lei, ricordalo...” sussurrò, scostandosi subito dopo.
    Esatto, Tukariantartruk, dei Cunicoli Semisepolti
    Una terza voce si fece strada nel sogno, rivelando altre due figure.
    Il volto del Molliccio si tinse di sincero stupore, quando le riconobbe.
    La prima era una sua simile, una Boggart. La pelle verdastra, il viso completamente coperto da un grosso copricapo rosso, probabilmente d'osso di Gh'ral. La Gran Cieca, la matrona del suo ordine. E al suo fianco stava una creatura del tutto simile a quella con cui stava parlando poco prima. Una donna alta ed evanescente, la carnagione questa volta violacea e i capelli corvini. I lineamenti alienamente affilati.
    Era la prima volta che vedeva la Masticora della Gran Cieca, la Gran Scaglia dalle Mille e Mille Lingue. Chinò il capo in segno di rispetto.
    Da quando il Concilio si interessa di angeli? Pensavo non fossero di vostro interesse. domandò, cauto.
    Angeli e Masticore sono creature diverse, ma simili. Se ciò che hai appreso è vero, se uno di loro è impazzito... nessuno può dire cosa possa succedere. Quale piano possa sconvolgere. spiegò la proiezione dai capelli Corvini. Tukarian annuì, di nuovo. Una Masticora impazzita poteva solo sfociare in distruzione e morte. Demoni di metallo e sangue. Un angelo... beh, poteva essere anche molto peggio.
    Il Concilio è stato chiaro. Va e indaga. continuò la Cavalcaspirito, lapidaria.
    In quel momento, il sogno si interruppe. Il Bluastro si svegliò, alzando il capo dal volume che stava studiando prima di crollare addormentato. La sua Masticora, la Leonessa Azzurra dalle Mille e Mille Fauci aprì anch'ella gli occhi, acciambellata al suo fianco. Lo guardò con intensità, aspettando un suo commento.
    Gli ordini del Concilio non sono in conflitto con quelli dell'Alfiere. Non guardarmi così. Farò ciò che mi verrà chiesto... nei limiti della decenza e della sanità mentale.


    Poche ore dopo, era a rapporto dal suo comandante, lui come altri. Come aveva immaginato, erano li per occuparsi dell'angelo.
    Tukarian era in quell'ufficio, sollevato dal suolo di pochi centimetri, le gambe come sempre incrociate, gli occhi, inutili, chiusi a meditazione. Quello che stava sentendo andava ben oltre quello che sapeva. Un intera dimensione sterminata. La follia di una creatura poteva raggiungere tali livelli? La Masticora, al suo fianco, sembrava anch'ella sconvolta. Se era vero che quella creatura poteva viaggiare tranquillamente fra i piani... cosa le impediva di ripetere il genocidio anche qui? O altrove? Era un problema ben più grande di quanto avesse osato immaginare.
    “Distruzione preventiva...” mormorò, soppesando la parola come se fosse un arma da scagliare contro il nemico. Poi annuì, assecondandone il potere.

    Ultimamente viaggiare fra le dimensioni stava diventando un abitudine... come anche ritrovarsi in cella subito dopo.
    Almeno, questa volta ci vedeva.
    Ci siam ricordati di rinnovare l'abbonamento a Teletrasporting, questo mese? scherzò, cercando di alleviare la tensione del momento con l'ironia.
    Una gabbia, nessun'altra definizione venne in mente al bluastro. Beh, grazie per aver volato con noi.
    Sembrava non fossero nemmeno soli, in quella condizione. Un altra anima, relegata al loro stesso destino, albergava in quella stanza.
    Il comandante pronunciò le domande classiche, e Tukarian non ne aggiunse altre al carico già di per se oneroso.
    La Masticora ringhiò, visibilmente irritata dalla situazione. Il Cavalcaspirito invece affinò la sua “vista”, scandagliando le anime dei presenti cercando di scovarne altre eventualmente di guardia a quella prigione, o semplicemente nei dintorni.



    ENERGIA: 100 %
    Fisico: Incolume
    Mente
    : Bla



    Attive:
    N/A


    Passive:

    Occhi di un Cavalcaspirito.
    I Cavalcaspirito Boggart sono fin dalla nascita completamente ciechi. Questa è l'unica caratteristica che permette di di riconoscerli fin dal primo giorno dalla nascita, in quanto un Boggart vedente non potrà mai sperare di diventare un Cavalcaspirito.

    Tuttavia, questo handicap viene ampiamente ricompensato con la facoltà di vedere le anime degli altri esseri viventi, che agiscono come impulsi sonar e riflettono il mondo attorno a loro.
    La visuale di un Cavalcaspiriti è molto diversa da quella di una creatura dotata di vista convenzionale.
    I colori, la forma delle cose, le tonalità di luce e oscurità avranno un significato completamente diverso per chi vede il mondo attraverso la propria anima.
    Oltre a questo, questa visuale offre diversi vantaggi, come un utile funzione auspex che permette di rilevare la presenza di un anima nel raggio di 30 metri.
    [Passiva Auspex, 5 punti]

    Trascendenza spirituale.
    I Boggart sono famosi per non conoscere la stragrande maggioranza delle fondamentali leggi della fisica.
    Molti di loro credono che il mondo sia un immenso cunicolo infinito, altri che sia semplicemente una torta.
    Altri ancora dicono che il mondo non esista, perchè la torta pigolava e se la sono mangiata.

    I Cavalcaspirito, invece, conoscono perfettamente le leggi che regolano il mondo materiale... semplicemente, scelgono di ignorarle.
    Come la stupida legge di gravità.

    Chi diavolo ha deciso che i corpi debbano stare attaccati a terra?
    Un bipede che giocava con delle mele? Giammai.
    Tuktuk non cammina da ormai 400 anni. Si limita a lievitare a qualche centimetro dal terreno, solitamente a gambe incrociate, fluttuando nell'aria.
    Non è un vero e proprio volo il suo, quanto un placido fluttuare nell'etere.

    Mano dello Spirito
    Il compito principale di un Cavalcaspiriti è quello di interrogare le presenze ancestrali dei Cunicoli per sciogliere i misteri e le minestre degli anni oscuri passati. Potete chiamarlo fanatismo, potete chiamarla archeologia, ma poter contare su uno spirito di duemila anni prima per poter tradurre delle incisioni rupestri fa comodo.
    Va da se che questa capacità ha impigrito i Ciechi dei cunicoli. Molto spesso gli spiriti non vengono interrogati per tradurre la lista della spesa di chissà quale tizio campato svariati eoni prima, ma più che altro vengono chiamati in aiuto mediante formule proibite tipo "Aò passami la brucola che non ci arrivo col braccino." detto obbligatoriamente con accento romano.

    I più dotati in quest'arte hanno sviluppato una vera e propria arte nello spostare e manipolare strumenti e oggetti a distanza. Per chi avrà affinità con gli spiriti potrà certo capire come siano questi, in realtà, a svolgere i vari compiti, come sollevare la tazza da tè o far roteare quei birilli.
    Per tutti gli altri, sembrerà mera telecinesi.
    [Passiva di telecinesi: in termini di gioco si seguono le scalette proposte dal regolamento: 30 kg in 10 metri]

    Companion:

    La Masticora apparsa a Tuktuk è il grande Leone Celeste dalle mille e mille Fauci.
    Come il nome suggerisce, la Masticora ha la forma di un grosso leone blu di grandi dimensioni e dalla folta criniera dorata. Visto l'enorme dispendio di energia che lo spirito esercita per mantenere la propria forma materiale su Endlos, la sua forma è rivisitata da quella originale: le mille e mille fauci sono ridotte a tre e la coda non è in grado di incendiare l'universo.

    Coda della Masticora.
    La coda della Masticora la differenzia nettamente da qualsiasi felino cui potrebbe vagamente somigliare. Invece del pelo azzurro, la coda si indurisce fino a ricoprirsi di un vero e proprio carapace, duro come il metallo. Lunga un metro, termina in una punta che rassomiglia in modo inquietante alla coda di uno scorpione, la cui grande pesantezza la rende un ottima mazza contundente.

    Note:
    Niente di che, è lungo solo l'intermezzo. Sono egoista e una brutta persona. Mi trasformo in Gundam e mi scaglio contro l'armata mondiale per la pace e i bambini che muoiono di fame.










    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda

     
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    Nesrìn
    Quando il messaggero giunse infine alla Città Bassa, biglietto di convocazione alla mano, Nesrìn stava ... dormendo.

    Esatto. La figlia del fuoco, per una volta, non era impegnata a prender parte a una delle sue solite avventure in giro per il semipiano (o comunque, a combinare casini), ma dormiva in tutta tranquillità: braccia conserte al petto, sedia in bilico su due gambe - sul punto di farla rovinare a terra da un secondo all’altro - e schienale appoggiato alle Porte delle Icone; ogni tanto la seduta traballava, strappando la rossa dal mondo dei sogni, per poi stabilizzarsi sotto la ripresa di coscienza della focosa, che rimaneva così chiusa in un ciclo infinito di dormiveglia.

    Uno spettacolo certo strano a vedersi, considerato il soggetto coinvolto, che rifuggiva dalla quiete - e in modo particolare dalla noia - al pari di un morbo mortale, ma davvero tanto bizzarro? D’altronde, persino un’amante del rischio come la rossa, prima o poi aveva bisogno di una pausa. Era una metadrago, per la Fiamma, non una divinità! Staccare dalla frenesia quotidiana era una cosa del tutto normale e, sì, pure un poco ovvia; anzi, era quasi d’obbligo, per una Aviatrice giramondo in costante ricerca di nemici da carbonizzare. Addirittura il drago, per quanto sempre bramoso di scatenare l’inferno, necessitava di una tregua, poiché le sue energie non duravano certo in eterno. Giusto?

    Sbagliato, su tutti i fronti. In realtà, Nesrìn era arrivata a quel punto - a quella soluzione estrema - perché le aveva già provate tutte, e il classico pisolino sul lavoro era l’unico modo che le era rimasto per far passare il tempo, evitandole così di morire dalla noia. Noia che s’era fatta sentire fin dalle prime ore del mattino.

    Un giorno placido e monotono quello con cui Nesrìn s’era trovata a fare i conti, senza problemi di sorta d’affrontare, o che comunque richiedessero la sua assistenza in quanto Aviatrice. Nulla. Calma piatta, in ogni angolo di Laputa. Una vera tragedia per la focosa e il suo animo impetuoso, che per ben due volte fece il giro di pattuglia alla Città Bassa, al Latifondo, ai Distaccamenti Industriali e alla Città Alta; e che per ben tre volte passò al Cappio di Bronzo a farsi una birra, e pure uno spuntino.

    Così, giusto per fare qualcosa, qualunque cosa!

    Una tortura che però ebbe fine, con grande sollievo della metadrago, nell’istante esatto in cui il corriere consegnò la missiva, svegliando la rossa dal suo torpore. Bastarono un paio di strattoni e già la focosa puntò gli occhi stanchi, ma non per questo meno attenti, sulla nota in mano al giovane. Lesse quindi l’appunto in una manciata di secondi, per poi fiondarsi senza esitare verso l’Albero-Casa, ansiosa d’iniziare una nuova avventura ... e andarsene da quel mortorio!

    ---

    Quando oltrepassò la soglia dell’ufficio di Khatep, la figlia del fuoco non prestò molta attenzione all’arredo, difatti più interessata ad avere maggiori informazioni sulla missione per la quale era stata scelta (più per curiosità, che per altro). Passò dunque un rapido sguardo su Tuktuk, il boggart: vecchia conoscenza dei tempi del gigante schiaffeggiatore - che per poco non l’aveva fatta passare a miglior vita con una sberla, appunto (quale umiliazione!) - e su Firion, il maestro d’armi: colui che l’aveva battuta nell’Arena Celeste e che, per la Fiamma, le doveva la rivincita!

    Sse è davvero cossì pericoloso, cossa facciamo ancora qui?
    Diamogli fuoco e facciamola finita!

    Esclamò spazientita, non appena la mummia concluse il suo sproloquio. Sentir parlare d’angeli in continuazione stava iniziando a renderla nervosa. Quei pennuti erano ovunque, per la Fiamma! Cominciava ad averne piene le scatole! Soffrivano di manie di protagonismo, forse? E poi da dove saltava fuori questo Angelo di Platino, e per di più impazzito?!

    Uno sbuffo di fumo le sfuggì dalle labbra. Non aveva importanza, quello era il nuovo cattivone di turno, e questo significava orde infinite di nemici (o meglio, di tirapiedi) da carbonizzare! Carne fresca da incenerire! Il drago non stava più nella pelle dalla gioia!

    Gioia che, però, svanì come d’incanto quando gli occhi della focosa si spalancarono a osservare, non una nuova terra e un nuovo cielo sopra la testa, bensì un’immensa e sudicia cella. Una fottutissima cella! Tetra, lugubre e pregna di un puzzo nauseabondo!

    Per la Fiamma, Khatep! Prima di ssbattermi nelle ssegrete avressti almeno potuto asspettare che abbrusstolisssi qualcuno!
    Esordì seccata la metadrago, esibendo una smorfia a metà fra il confuso e l’arrabbiato. Certo, poteva sempre fondere le sbarre e darsela a gambe, ma questo non dava a quello scheletro rinsecchito il diritto ...
    Mi spiace, ragazzi, ma non possiamo muoverci di qui.
    L’attenzione della rossa si focalizzò in un lampo sullo straniero.
    Ma davvero?
    Lo fissò con espressione nervosa e scettica, prima di scoppiare a ridere.
    Era fin troppo chiaro che quel tizio non aveva la benché minima idea di chi gli stava di fronte! Perché forse Khatep e Firion erano sul serio in difficoltà, ma lei ... proprio no!
    Era finita un milione di volte al fresco! Sarebbe scappata da lì allo stesso modo in cui era fuggita dalle altre prigioni: con una bella esplosione!

    BOOM!

    Lasciò porre alla mummia tutte le domande del caso, troppo impegnata a immaginarsi la scena con un sorriso da ebete stampato in faccia.
    Questo non è il luogo dove intendevo arrivare.
    Quelle parole destarono la focosa dalle sue fantasie.
    Khatep aveva fatto un errore? Il Comandante Blu degli Aviatori, grande esperto di magia, aveva lanciato un incantesimo sbagliato? Incredibile!
    Eh ... la vecchiaia comincia a farssi ssentire.
    Sorrisino malizioso dipinto sul viso, erano ben chiare le intenzioni della rossa: voleva stuzzicare la mummia. Nient’altro. Così, giusto per non annoiarsi.

    Poi, quando vide il resto della compagnia mettersi all'opera per escogitare un metodo di fuga, come se nulla fossa accaduto, esordì con un:
    Potrei provare a fondere le ssbarre.
    Tornando seria in un battito di ciglia.



    Edited by Cât - 17/12/2013, 23:37
     
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    Se c'era una cosa che avevo finalmente compreso riguardo il semipiano di Endlos, era la definizione di "cuore delle dimensioni" ad esso associato: qualunque fosse la minaccia esistente in questo od ogni altro universo... era certo che prima o poi sarebbe giunta a farci visita..! Bestie divoramondo, angeli impazziti... era come se orbitassero sopra le nostre teste in attesa di essere in qualche modo attratti. Impressionante!

    Quando Drusilia richiamò gli Aviatori a fronteggiare il pericolo imminente, non esitai un solo istante nell'offrirmi volontario; e dello stesso avviso parevano esser stati Khatep, Nesrìn e TukTuk. Con quest'ultimo finora non avevo ancora avuto grandi occasioni per approfondire la conoscenza, ma con la Mummia e la Draghessa... beh, si poteva dire che oramai eravamo una squadra ben consolidata!
    Certo, non mancavano le divergenze

    Normalmente non ci interesserebbero gli affari degli altri piani

    ma in un modo o nell'altro la comunità d'intenti ci guidava verso degli ideali comuni!

    Diamogli fuoco e facciamola finita!

    ...più o meno, comuni. Ma comuni, insomma!
    Eravamo pronti per la partenza, in ogni caso: armati del nostro equipaggiamento, e riuniti intorno al cerchio il cui incanto ci avrebbe dovuti condurre a destinazione.

    -Vedo che altri hanno avuto la mia stessa pensata.
    Mi spiace, ragazzi, ma non possiamo muoverci di qui.


    « Uh? »

    Ma... qualcosa sembrò non andare per il verso giusto. Ci ritrovammo imprigionati dietro a delle sbarre, per di più in compagnia di un individuo nuovo e totalmente sconosciuto. Un prete, aveva detto?

    Ci siam ricordati di rinnovare l'abbonamento a Teletrasporting, questo mese?

    Eh ... la vecchiaia comincia a farssi ssentire.



    Quanto meno la buona compagnia aiutava a rendere la situazione tutto fuorché drammatica!

    Potrei provare a fondere le ssbarre.

    « Ottima idea, Nesrìn! »

    Effettivamente la proposta dell'Aviatrice rappresentava con alta probabilità la miglior soluzione attuabile!
    . Spezzare delle sbarre con le armi sarebbe potuto risultare problematico, valeva sicuramente la pena di fare almeno un tentativo.
    ...anche se un dubbio sovvenne d'improvviso nella mia testa:

    « ...che cosa ci fa un prete in una prigione? »

    Passive per esteso: (in seguito saranno sintetizzate)

    Maestro d'arme
    Il giovane Firion non è un guerriero che, per tutta la sua vita, ha trascorso tempo ad allenarsi fino a raggiungere un ottimo livello ed una perfetta padronanza del proprio corpo e delle proprie armi. No, lui è un genio delle armi, un talento innato dal futuro così roseo e le doti spiccate da lasciar senza parole coloro che si ritrovano a guardarlo con una qualsiasi arma in mano. Sia essa una spada, un bastone, una trave di legno, un giocattolo per bambini o la più esotica delle armi da lancio, lui saprà usarla in ogni caso, con entrambe le mani, anche contemporaneamente. Inutile da dire, lui è unico nel suo genere.

    Filo incantato
    Ciascun'arma di Firion è legata al proprio padrone da un filo magico invisibile ed impossibile da spezzare in grado di richiamarle a sé qualora gli venissero sottratte o fossero da lui stesse lanciate.

    Volontà del Guerriero
    Forza, onore e coraggio sono le armi predilette di un guerriero; ma la volontà, più di ogni altra cosa, è l'essenza capace di spingere oltre ogni limite il corpo ancor più della mente. Firion è unico nel suo genere, per la mole di armi da cui mai si separa, ma portarle sempre indosso tutte insieme richiede uno sforzo non indifferente, che col passare del tempo ha fortificato il suo fisico. Così come era da suo desiderio, il guerriero dalle mille armi è dunque ora capace di spostarsi in battaglia e non solo, con al seguito ogni singolo suo equipaggiamento, come che non ne risentisse in alcun modo.
    In termini di gdr, la passiva rappresenta un power up del 50% alla destrezza, che gli consente di muoversi con tutte le armi indosso al suo corpo come che in realtà non le possedesse.
    NB: se privato del suo equipaggiamento, la passiva rappresenta a tutti gli effetti un miglioramento effettivo dell'agilità dei movimenti.


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  6. Liberi Aeris Milites
     
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    Prigioni.

    Nessuna anima viva nei paraggi.
    Ed era realmente così: chiunque avesse cercato tracce spiritiche nei dintorni non ne avrebbe trovate. Era tutto silenzioso e calmo, un luogo di pace e contemplazione mutato in un cimitero desolato e silente. In un certo senso, un poeta avrebbe potuto percepire in quella quiete lo stridore di due realtà diametralmente diverse celate dietro la medesima apparenza: a mancare, il libero arbitrio di tacere.
    Ma non era il vostro caso.

    “Ci siam ricordati di rinnovare l'abbonamento a Teletrasporting, questo mese?”

    Per la Fiamma, Khatep! Prima di ssbattermi nelle ssegrete avressti almeno potuto asspettare che abbrusstolisssi qualcuno!


    Infondo non eravate poeti e nemmeno filosofi, tuttavia nessuno poteva farvene una colpa. Non eravate certo in quella cella per dilettarvi in pensieri contorti ma per una missione assai più delicata.
    “Distruzione preventiva”.
    Mai un nome sarebbe potuto calzare meglio.

    Chi sei e cosa fai in questo luogo?
    Ma soprattutto, dove siamo?
    Questo non è il luogo dove intendevo arrivare.


    Nella penombra il giovane prete avrebbe visto per la prima volta il viso di Khatep, o almeno ciò che ne restava. Saltò dallo spavento, rannicchiandosi impaurito per qualche secondo. Poi, notando che la graziosa signorina rossa era appena scoppiata a ridere da sola, interpretò male il gesto credendo che fosse rivolto proprio a lui. Che fosse solo una maschera? A quel punto -riflettè fra sè- avrebbe fatto la figura del coniglio: meglio atteggiarsi a duro della situazione!
    Anche perchè, al momento, si era aggiunto anche il quesito di uno che sembrava molto pratico con le armi.

    « ...che cosa ci fa un prete in una prigione? »

    Un paio di colpetti di tosse per schiarire la voce e fu pronto a rispondere, negli occhi tanto coraggio e volontà di riuscire nel proprio intento. Che fosse sconfiggere lo stesso nemico o parlare con Khatep senza piangere, questo non riguardava certo i baldi avventurieri.

    -Mi chiamo Zakar, sono un prete e siamo tutti in prigione, signore- la mummia indossava abiti sacerdotali, anche se un po' strani, quindi il giovanotto preferì interloquire con voce rispettosa -Ho saputo da un informatore che c'era un'eretica a piede libero in questo mondo e son qui per monitorare la situazione e sconfiggerla.

    Nonostante non sembrasse questo grande eroe, le sue parole erano vere.

    -Ho azionato una magia di trasporto ma mi son ritrovato qui.

    E questo spiegava già molte cose.

    Potrei provare a fondere le ssbarre.

    L'interesse del prete tornò a focalizzarsi sulla rossa.
    -Davvero puoi farlo?- Domandò con aria emozionata. -Posso... posso guardare mentre lo fai? Mi piacciono i giochi con il fuoco!-

    Dunque attese, sorridente e speranzoso di uscire finalmente da quel postaccio.

    Quest Master's voice

    Khatep: La tua passiva di conoscenze rivela che non vi sono trappole di sorta. Gli abiti del ragazzo sono evidentemente da prete ma non conosci l'ordine a cui appartiene.

    Tuktuk: La tua visione di anime rivela che quella del giovanotto non è umana. In realtà non riesci a vederla, ma sei abbastanza certo che ci sia, perchè al suo posto le tue percezioni avvertono un disturbo che ti permette di distinguerla dal resto dell'ambiente vuoto. Che sia una creatura di un altro piano, praticamente ve l'ha detto lui, ma non hai idea di quale sia la sua razza d'appartenenza.

    Tutti: non ho controllato se avete passive in grado di svelare le bugie, ma in ogni caso Zakar dice la verità.

    Per il resto, scegliete come agire. Per abbreviare i turni vi consiglio di prendere una decisione in questo turno e compiere qualche azione, qualunque essa sia. Per problemi vari, ovviamente vi rimando in bacheca.

    Prossima scadenza: Giovedì 4 Gennaio (compreso).

     
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    Boggart.

    Stava osservando le mura della cella alla ricerca di eventuali simboli arcani o trame di potere nascoste che potessero far presagire una trappola.

    La tua ironia non è apprezzata, vicecomandante.


    Non sembravano esserci trabocchetti, quindi passò al controllo delle sbarre.

    Quanto a voi due, aviatori, dovreste riflettere maggiormente prima di parlare.
    Non trovate sospetto che qualcuno abbia creato un sistema d’interferenza dimensionale che probabilmente copre l’intero piano, con costi facilmente incalcolabili, soltanto per far finire i prigionieri in una banale cella senza alcuna trappola di sorta?


    Finì quindi la sua accurata ispezione, stranamente senza trovare assolutamente nulla di anormale.
    L’Antico si mise quindi a riflettere sulle varie possibilità: avrebbe potuto tentare di teletrasportarli fuori da quel luogo, ma non c’era certezza che l’eventuale campo di disturbo agisse nei confronti di coloro che provenivano da fuori del piano.
    Alternativamente avrebbero potuto fondere le sbarre, dato che sembrava non ci fosse pericolo, o attendere che qualcuno venisse a prelevarli, sebbene questa seconda ipotesi avrebbe potuto richiedere molto tempo e indubbiamente non sarebbe riuscito a controllare Nesrìn tanto a lungo a meno di ridurla magicamente all’impotenza, cosa che non aveva alcuna intenzione di provare a fare.

    Bene, sembra che stranamente non ci siano trappole magiche o trabocchetti, quindi Nesrìn puoi procedere col fondere le sbarre.
    È sufficiente che arroventi in alto e in basso quattro o cinque di esse, poi il mio costrutto dovrebbe essere in grado di strapparle.


    Osservò ciò che si trovava oltre le sbarre della cella con l’intenzione di preparare un piano per quando la ragazza dal sangue di drago avesse finito con la sua opera di evasione.
    Si poi rivolse quindi a quella specie di monaco.

    Tu invece mi spiegherai per filo e per segno la natura della tua missione, a quale fede fai capo e perché saresti stato incaricato di sconfiggere un’eretica errante in questo luogo.


    In caso non l’avesse saputo, non c’era bisogno di rivelargli troppe informazioni su quello che loro chiamavano Angelo di Platino, mentre se aveva informazioni utili a riguardo sarebbe decisamente stato il caso di fargliele rivelare puntando sul fatto che, l’Antico se n’era accorto, quello sciocco aveva paura di lui.
    Gli piantò le orbite vuote e oscure dritte sul volto mentre attendeva molte risposte.
     
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    Pennuti astrali che era meglio se stavano a casa


    La vista cieca di Tukarian non aveva rilevato nessun anima nei dintorni. Negli anni aveva imparato a filtrare automaticamente tutte quelle piccole lucine blu che erano insetti, roditori, animaletti vari cercando di sfruttare la loro luce solo per illuminare il suo mondo a tinte grigie e blu... questo gli permetteva di non perdere tempo a esaminare ogni singola formica nel raggio di 30 metri e di potersi concentrare solo su anime più... vistose. E di queste, oltre a quelle nella cella, non ve ne era traccia.
    Riguardo per alle anime presenti... e l'occhio gli cadde sul prete. Difficilmente quell'anima si poteva considerare umana. Sembrava coperta da qualche interferenza, difficile da vedere. Al suo posto, una presenza fisica occupava lo spazio vuoto, permettendo comunque al Boggart di poterlo distinguere dall'immenso blu che era il suo perenne background.
    Il molle però non si stupì più di tanto. In quella cella, ad aver un'anima canonica, forse erano solo in due.
    Il suo capo non ne aveva manco, di anime.

    "Dovremmo essere soli." commentò, dando un ultimo sguardo all'area circostante, tanto per sicurezza.
    A quel punto, una domanda sorgeva spontanea. Chi, nel nome delle Masticore, si dava tanta briga a dirottare automaticamente la gente che cercava di teletrasportarsi in quel piano, chi costruiva im così intricato sistema per rapire i poveri turisti dimensionali per piazzarli in cella E non si degnava nemmeno di mettere delle stupidissime guardie?
    "Dipendenti pubblici..." commentò, fra se e se, mentre si levava dal suolo, a gambe incrociate, galleggiando nell'aria mentre cercava di dare un senso a quella follia.

    Un rapido scambio di battute e si chiarì il ruolo del prete in quella vicenda. L'inquisizione in alcuni luoghi andava avanti imperterrita, evidentemente, ma nonostante il Boggart solitamente disprezzasse questa cattiveria, spesso gratuita, verso chi aveva credenze diverse dalle proprie, non commentò. In primo luogo perché sulla sua, di credenza, se ne poteva disquisire per secoli e poggiarci dentro pure il pane. Secondo perché non conosceva affatto il piano di provenienza di quel... qualcosa-vestito-da-prete, e se c'è una cosa che insegnano alla Guglia, oltre a non infilare le mani in una buca piena di tritolo, ere di non giudicare senza prima conoscere.

    Insegnamento che, alla scuola elementare per lich, dovevano aver saltato a piè pari.
    Il cervello del Boggart filtrò il richiamo all'ordine del proprio comandante come "file audio non necessario" e il tutto venne archiviato nella cartella "bubbole glassate", partizione del cervello Boggart dove vengono stipate tutte le occasioni in cui qualcuno fa commenti sulla loro ironia - stile di vita.
    Se era poi vero il detto "si prendono più mosche col miele che con l'aceto", era anche vero che la grumpy-mummia faceva comunque effetto. Il loro comandante aveva deciso di seguire la linea dura, e la linea dura avrebbero seguito... ovunque questa li avrebbe condotti.
    Con un piccolo cenno del molliccio, la Masticora si alzò sulle quattro possenti zampe, avvicinandosi lentamente al povero prete, cominciando ad annusarlo e a ringhiare sommessamente.

    La leonessa azzurra odiava essere usata come un bieco animale intimidatorio, ma dovette ammettere che alle volte era necessario.



    ENERGIA: 100 %
    Fisico: Incolume
    Mente
    : Bla



    Attive:
    N/A


    Passive:

    Occhi di un Cavalcaspirito.
    I Cavalcaspirito Boggart sono fin dalla nascita completamente ciechi. Questa è l'unica caratteristica che permette di di riconoscerli fin dal primo giorno dalla nascita, in quanto un Boggart vedente non potrà mai sperare di diventare un Cavalcaspirito.

    Tuttavia, questo handicap viene ampiamente ricompensato con la facoltà di vedere le anime degli altri esseri viventi, che agiscono come impulsi sonar e riflettono il mondo attorno a loro.
    La visuale di un Cavalcaspiriti è molto diversa da quella di una creatura dotata di vista convenzionale.
    I colori, la forma delle cose, le tonalità di luce e oscurità avranno un significato completamente diverso per chi vede il mondo attraverso la propria anima.
    Oltre a questo, questa visuale offre diversi vantaggi, come un utile funzione auspex che permette di rilevare la presenza di un anima nel raggio di 30 metri.
    [Passiva Auspex, 5 punti]

    Trascendenza spirituale.
    I Boggart sono famosi per non conoscere la stragrande maggioranza delle fondamentali leggi della fisica.
    Molti di loro credono che il mondo sia un immenso cunicolo infinito, altri che sia semplicemente una torta.
    Altri ancora dicono che il mondo non esista, perchè la torta pigolava e se la sono mangiata.

    I Cavalcaspirito, invece, conoscono perfettamente le leggi che regolano il mondo materiale... semplicemente, scelgono di ignorarle.
    Come la stupida legge di gravità.

    Chi diavolo ha deciso che i corpi debbano stare attaccati a terra?
    Un bipede che giocava con delle mele? Giammai.
    Tuktuk non cammina da ormai 400 anni. Si limita a lievitare a qualche centimetro dal terreno, solitamente a gambe incrociate, fluttuando nell'aria.
    Non è un vero e proprio volo il suo, quanto un placido fluttuare nell'etere.

    Mano dello Spirito
    Il compito principale di un Cavalcaspiriti è quello di interrogare le presenze ancestrali dei Cunicoli per sciogliere i misteri e le minestre degli anni oscuri passati. Potete chiamarlo fanatismo, potete chiamarla archeologia, ma poter contare su uno spirito di duemila anni prima per poter tradurre delle incisioni rupestri fa comodo.
    Va da se che questa capacità ha impigrito i Ciechi dei cunicoli. Molto spesso gli spiriti non vengono interrogati per tradurre la lista della spesa di chissà quale tizio campato svariati eoni prima, ma più che altro vengono chiamati in aiuto mediante formule proibite tipo "Aò passami la brucola che non ci arrivo col braccino." detto obbligatoriamente con accento romano.

    I più dotati in quest'arte hanno sviluppato una vera e propria arte nello spostare e manipolare strumenti e oggetti a distanza. Per chi avrà affinità con gli spiriti potrà certo capire come siano questi, in realtà, a svolgere i vari compiti, come sollevare la tazza da tè o far roteare quei birilli.
    Per tutti gli altri, sembrerà mera telecinesi.
    [Passiva di telecinesi: in termini di gioco si seguono le scalette proposte dal regolamento: 30 kg in 10 metri]

    Companion:

    La Masticora apparsa a Tuktuk è il grande Leone Celeste dalle mille e mille Fauci.
    Come il nome suggerisce, la Masticora ha la forma di un grosso leone blu di grandi dimensioni e dalla folta criniera dorata. Visto l'enorme dispendio di energia che lo spirito esercita per mantenere la propria forma materiale su Endlos, la sua forma è rivisitata da quella originale: le mille e mille fauci sono ridotte a tre e la coda non è in grado di incendiare l'universo.

    Coda della Masticora.
    La coda della Masticora la differenzia nettamente da qualsiasi felino cui potrebbe vagamente somigliare. Invece del pelo azzurro, la coda si indurisce fino a ricoprirsi di un vero e proprio carapace, duro come il metallo. Lunga un metro, termina in una punta che rassomiglia in modo inquietante alla coda di uno scorpione, la cui grande pesantezza la rende un ottima mazza contundente.

    Note:
    Niente di che, è lungo solo l'intermezzo. Sono egoista e una brutta persona. Mi trasformo in Gundam e mi scaglio contro l'armata mondiale per la pace e i bambini che muoiono di fame.










    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda


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    Quanto a voi due, aviatori, dovreste riflettere maggiormente prima di parlare.
    Non trovate sospetto che qualcuno abbia creato un sistema d’interferenza dimensionale che probabilmente copre l’intero piano, con costi facilmente incalcolabili, soltanto per far finire i prigionieri in una banale cella senza alcuna trappola di sorta?


    Khatep aveva ragione: l'intera vicenda appariva alquanto strana. Un meccanismo di difesa così avanzato, abbandonato a se... aveva poco senso, non vi era ombra di dubbio.
    Altrettanto vero era però che non sarebbero potuti restare imprigionati senza fare niente; per questo attesi che il Comandante ispezionasse l'intera cella, alla ricerca di eventuali trappole o sortilegi.
    Qualora vi fosse stato un pericolo, il Magister l'avrebbe rilevato di certo.

    Bene, sembra che stranamente non ci siano trappole magiche o trabocchetti, quindi Nesrìn puoi procedere col fondere le sbarre.
    È sufficiente che arroventi in alto e in basso quattro o cinque di esse, poi il mio costrutto dovrebbe essere in grado di strapparle.


    "Dovremmo essere soli."

    « Ottimo! Forza, Nesrìn. »

    Due buone notizie in un colpo solo! A quel punto non restava altro da fare se non attuare il piano e... tenersi pronti ad eventuali sorprese. La mano scivolò a stringere l'elsa della spada, pronta ad essere estratta in caso di bisogno.
    Nel frattempo, nelle retrovie, la discussione con quell'insolito individuo sembrò andare avanti:

    -Ho saputo da un informatore che c'era un'eretica a piede libero in questo mondo e son qui per monitorare la situazione e sconfiggerla.

    Tu invece mi spiegherai per filo e per segno la natura della tua missione, a quale fede fai capo e perché saresti stato incaricato di sconfiggere un’eretica errante in questo luogo.

    « Ehi, andateci piano... non mi sembra un tipo pericoloso. »

    Sussurrai in direzione del nostro compagno Boggart, che aveva avvicinato la sua bestia vicino al prete poco più lontano.

    « Anzi: potrebbe essere dalla nostra parte. »

    L'impressione iniziale, per lo meno, era stata quella.

    Mana: 100%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)

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    Nesrìn
    Nesrìn squadrò lo straniero come si conviene a un bizzarro numero da baraccone: espressione corrucciata e cipiglio confuso.

    Zacar, così si chiamava quel ... già, giusto, chi era quel tipo? Un ... che aveva detto? Prete? Ma cos’era un prete? Una qualche specie di figura religiosa, forse? Come un filosofo, o un saggio? Su Àedùn c’erano gli Eruditi del Tempio, si trattava per caso di una professione simile? ... Se di professione si poteva parlare. Infondo, cos’è che facevano di tanto utile quei vecchi incartapecoriti - così per dire, visto che Nesrìn non aveva la minima idea della loro reale apparenza - se tutto ciò di cui sembravano capaci era il disquisire d’etica e filosofia rinchiusi in sale anguste e ammuffite?! A perdere tempo, in pratica. A leggere libri. Libri, per la Fiamma! Pagine e pagine di fogli bianchi imbrattati d’inchiostro, invece di starsene fuori a godersi la vita! Come facevano a vivere così, quei pazzi?! Non morivano dalla noia?!

    No, no, no, stava divagando. Non erano affari suoi se un pappamolla di prete aveva deciso di cacciarsi nei guai in una dimensione a lui sconosciuta! Doveva concentrarsi sulla missione, sull’incenerire orde di nemici ... se mai questi si fossero decisi ad apparire. Già ... apparire. Ora che ci pensava, perché non c’era nessuna guardia in giro? S’erano forse dimenticati di loro? Li avevano chiusi in cella e poi avevano buttato la chiave senza fare troppe storie? Senza avere la più pallida idea di chi avessero catturato? Ma soprattutto, del drago che avevano osato mettere in gabbia? Eppure lo sa benissimo persino un bambino che non è bene mettere dietro le sbarre un drago, se non si vuole finire abbrustoliti! ... Davvero poco furbe. E poi era lei l’idiota!

    Ecco, stava divagando un'altra volta. Cos’altro aveva detto il prete? Ch’era in cerca di un eretica? ... Ottimo. Cos’era un eretica? E cosa per la Fiamma c’entrava questo con la missione?! Non è che adesso si dovevano mettere sulle tracce di quella lì, invece di andare a carbonizzare il cattivone?! Eh no! Così non ci stava! Voleva botte, sangue ed esplosioni! Per la miseria!

    [...] Nesrìn, puoi procedere col fondere le sbarre.
    Prima la rimproverava e poi le dava retta? Oh bene, per lo meno la sua idea era piaciuta. Non come quella volta al Mastio, dove era stata ignorata quasi fosse un fastidioso brusio di sottofondo ... Un pessimo ricordo. Noioso, per lo più.

    Scrollò le spalle, la focosa, mentre a passo svelto si dirigeva verso l’obbiettivo,
    pronta a fare il suo lavoro.

    Giunta innanzi alla meta, si sfregò le mani come per scaldarle, e scintille le uscirono dai palmi; poi ci soffiò sopra una fiammata, giusto per rendere ancor più vivo il calore. Infine le posò sulle sbarre, e queste subito si colorirono di un rosso acceso.

    Io non faccio giochi con il fuoco! Io ssono il fuoco!
    Esclamò, mentre procedeva da sola a staccare le sbarre.

    Altro che costrutto e costrutto! Per chi l’aveva presa quella mummia rinsecchita?! Per una gentil donzella?! Era una donna, è vero, ma non per questo era una debole! Nient’affatto! Era per metà drago, per la Fiamma! Qualcosa doveva pur significare!



    Tec. utilizzata: respiro di fuoco (consumo basso) - in questo caso, Nesrìn la usa per arroventare mani e sbarre, per poi staccare queste ultime anche con l'aiuto della passiva "cuore di drago" (pw alla forza del 50%).


    Edited by Cât - 9/1/2014, 17:00
     
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  11. Liberi Aeris Milites
     
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    Prigioni.

    Quel povero disgraziato di nome Zakar si appiattì contro il muro nel momento in cui la bestia con più fauci prese a ringhiargli vicino. Iniziò a sudare freddo e non esitò nemmeno un istante nel chiarire la situazione con il Sommo: in realtà l'avrebbe fatto comunque, ma la masticora era certamente un buon motivatore.

    -Oh, è semplice!- in un certo senso fu felice di sapere la risposta -Quelli che prima vivevano in questo mondo... alcuni sono fuggiti. Io ho trovato un loro rifugio ma, beh, erano morti per qualche malattia.

    Annuì agitato, cercando di muoversi lentamente per non aizzare la bestia ringhiante. Portò le mani sotto al mantello e ne estrasse un libro. All'interno dei simboli incomprensibili.

    -Questo libro l'ho trovato nel rifugio: è diventato mio ed è per questo che sono stato incaricato. Parla un pò di tutto... ma ci sono passi molto utili per sconfiggere l'eretica.

    Davanti alla mummia ed al Boggart, sfogliò le pagine doppie, ruvide e di un materiale molto grezzo, finchè non raggiunse il punto in cui aveva lasciato una piuma verde come segnalibro.

    -Ad esempio, ero alla ricerca dello Scudo del Pianto. Dovrebbe essere in questo palazzo; è un artefatto estremamente potente in grado di- portò il dito su alcuni versetti -"proteggere il debole dalla furia celeste".

    Sollevò il capo, sorridendo per aver dato a tutti quella buona notizia.

    -Non sono un guerriero, quindi avevo intenzione di usare questo artefatto per difendermi. Anche perchè, a quanto ne so, al momento nessuno è stato in grado di bloccare i suoi fendenti.

    Verità sacrosanta, e Khatep lo sapeva.
    Lo aveva visto con Grifis ed Adam.

    -Per quanto riguarda la mia fede... non posso dirlo. E' un segreto.

    Stava per giustificarsi, ma un rumore metallico lo distrasse. Infine le sbarre furono squarciate: la via era stata aperta.

    Quest Master's voice

    Khatep: Puoi dare un'occhiata al libro. La tua passiva di conoscenze ti permette di leggere che a grandi linee il monaco ha tradotto tutto correttamente: ciò nonostante forse conviene che lo tenga lui, dato che pare abbia avuto molto tempo per leggerlo tutto.

    Nesrìn: Riesci a rompere le sbarre e a sventrare la prigione in cui siete rinchiusi. Per non sprecare un turno di nulla, ti invito a modificare il precedente post, inserendo un consumo ed una tecnica attiva per compiere l'azione. Qui conto come se tu l'avessi già fatto.

    Tutti: La via è libera. Dovete decidere che fare: cercare questo artefatto oppure gironzolare a caso? Siete totalmente liberi, potete fare anche cose che, al momento, non mi vengono in mente =)

    Per problemi vari, ovviamente vi rimando in bacheca. Ho ridotto la scadenza a una settimana perchè abbiamo perso un pò di tempo: se avete difficoltà nel rispondere, contattatemi così ci accordiamo =)

    Prossima scadenza: Venerdì 17 Gennaio (compreso).

     
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    La paura aveva sciolto la lingua del prete e l’aveva indotto a dire tutto ciò che sapeva, il fatto che avrebbe parlato comunque era assolutamente ininfluente, rivelando quasi tutto ciò che gli aveva chiesto oltre ad alcune informazioni molto interessanti su un oggetto chiamato Scudo del Pianto.
    Non era sicuro di quali poteri nascondesse quell’oggetto e anche il libro sembrava povero di riferimenti in merito, a parte che sembrava fosse in grado di “proteggere i deboli dalla furia celeste” sembrava che il chierico non avesse trovato altri riferimenti.
    Il suo rifiuto di rivelare qualcosa riguardo alla sua fede però turbava l’Antico, non si fidava di quell’individuo così affabile e lesto a rivelare ciò che sapeva ma restio a parlare di una cosa tanto importante.
    Probabilmente, riflettè, la sua era una di quelle religioni segrete che impone ai propri adepti il voto del silenzio riguardo alla fede stessa, una di quelle a cui si poteva accedere solo da piccoli possedendo alcune caratteristiche particolari, una di quelle dove anche gli individui esternamente più miti nascondevano personalità fanatiche e pronte a tutto.
    Forse era semplicemente lui che era paranoico ed aveva la tendenza a vedere il pericolo dietro ogni angolo, ma non si arrivava ad avere più di duemila anni perché si ripone fiducia nel prossimo.

    Molto bene, per ora cercheremo di localizzare questo artefatto chiamato Scudo del Pianto, il nostro piano iniziale è rovinosamente fallito nel momento in cui siamo arrivati qui e questo sembra essere un buon punto di partenza.


    Fece quindi gesto alla comitiva di muoversi, celermente, per uscire dalla prigione in cui erano stato rinchiusi fino a qualche momento prima.

    Firion e Nesrìn, voi starete davanti, dietro di voi il nostro nuovo amico Zakar ci indicherà la strada, visto che sembra avere idea di dove siamo, mentre io chiuderò la fila assieme al mio costrutto e al vicecomandante, baderemo che nessuno ci colga alle spalle.


    Aveva più di un motivo per volere che il chierico si trovasse nel centro della formazione, il primo era che non sembrava dotato di particolari poteri e in quanto fonte d’informazioni era importante che per il momento rimanesse in vita, inoltre non si fidava di lui e preferiva tenerlo in un luogo dal quale avrebbe potuto tenerlo strettamente d’occhio.
    Non era infatti impossibile che fosse una spia nemica lasciata nella prigione apposta per loro, era ridicolo pensare di creare un incantesimo che devi i teletrasporti solo per lasciar girare i prigionieri per il tuo castello, era più probabile che in ogni prigione ci fosse qualcuno come Zakar con il compito di sorvegliare i prigionieri e se questi fossero scappati, di condurli a una trappola.

    Fate tutti molta attenzione a movimenti sospetti, non parlate a voce eccessivamente alta per non farvi sentire e se trovate qualche guardia siete autorizzati a ucciderla.


    Spostò lo sguardo su Nesrìn.

    In modo il più silenzioso possibile.
    Comunque se riuscissimo a catturare una guardia sarebbe indubbiamente meglio, quindi uccidete silenziosamente ma se si presenta l’occasione prendere prigionieri.
    Nel frattempo Zekar mi parlerà, a bassa voce, in modo più completo di questo libro e del perché la sua fede è tanto misteriosa, per ora non sono tanto interessato a capire quale sia quanto al perché sia segreta.
    Ora, se è tutto chiaro, andiamo.



    Scusate il ritardo, sono davvero mortificato per i problemi che vi causa la scarsezza di tempo, mi assumo la responsabilità per ogni proroga che dovrete chiedere alla scadenza per causa mia.
     
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    Nesrìn
    Nesrìn, nell’istante esatto in cui strappò le sbarre dalla loro sede quasi fossero dei semplici ramoscelli, avrebbe davvero voluto correre fuori da quella fottuta cella e tirare un gran sospiro di sollievo ... ma, ahimè, prima il puzzo nauseabondo e poi il non avere la minima idea di dove andare, posero un immediato freno alla sua legittima voglia di libertà, tanto da indurla a sfogare la frustrazione in un plateale sbuffo di fumo; la sinistra che nel frattempo si muoveva a tapparle il naso, così da risparmiargli ulteriori sofferenze, e smorfia schifata a corrucciarle il bel viso dai tratti ferini.

    Il drago odiava sentirsi in gabbia, e trovarsi materializzato in una frazione di secondo dietro le sbarre di una segreta l’aveva reso nervoso oltre ogni limite.
    La focosa, non a caso, soffriva di claustrofobia, seppur in forma lieve.
    Già ... perché, a quanto pare, alla rossa non bastava il mal di mare, il non saper nuotare, il dare di stomaco quando mangiava vegetariano e patire il freddo, doveva addirittura essere claustrofobica!

    D’accordo ... se d’ora in avanti qualcuno osava dirle che avere sangue di drago nelle vene rendeva la vita più facile, l’avrebbe carbonizzato sul posto! Perché, sì, essere metadraghi rendeva la vita senza dubbio più bella ed interessante, ma non certo più semplice! Per la Fiamma, persino lei aveva rischiato d’impazzire quando, al Rito dell’Unione, bevve il sangue del drago! E non solo per via degli effetti collaterali che avrebbero potuto ucciderla - o peggio, trasformarla in un abominio - bensì a causa dell’enorme forza d’animo che era necessaria per mantenere la lucidità e non venire sopraffatti dalla volontà della bestia!

    Volontà che, in quel mentre, avrebbe tanto desiderato scatenare l’inferno e porre fine a quella prigionia forzata con una grandissima e fenomenale esplosione! Peccato solo che, così facendo, avrebbe finito con l’incenerire i suoi compagni di cella!

    Una fiammata le sfuggì dalle labbra, a testimoniare il suo malessere. L’unica cosa che ora impediva a Nesrìn di dare fuoco a tutto quanto era la speranza di trovare l’uscita il più presto possibile, magari con l’aiuto del prete rammollito. Un’idea che sovvenne anche alla mente della mummia, che non tardò ad elaborare un “piano B,” prima d’ordinare al gruppo di mettersi in marcia.

    Fate tutti molta attenzione a movimenti sospetti, non parlate a voce eccessivamente alta per non farvi sentire, e se trovate qualche guardia siete autorizzati a ucciderla ...
    La figlia del fuoco alzo gli occhi al cielo.
    Bla, bla, bla ... solo chiacchiere. Khatep era un noia mortale! Forse perché era già morto? Insomma, così facendo le toglieva la possibilità di godersi la parte migliore dell’intera missione: dare alle fiamme orde di nemici!
    Fece spallucce. Oh, be’ ... se non altro era autorizzata ad abbrustolire le guardie.
    Si poteva acconten- ... no, un attimo.

    Cosa? COSA?! Che aveva da fissarla adesso, quello scheletro rinsecchito?
    ... nel modo il più silenzioso possibile.
    Punta sul vivo, la rossa squadrò la mummia con espressione seccata e offesa.

    Eh, no, no! Questo non doveva dirlo! Per la Fiamma, che gusto c'era a far fuori gli avversari in silenzio, come dei codardi?! E poi ... cosa voleva insinuare? Che era una casinista e una combina guai?! Una pazza piromane piromante che non esitava a carbonizzare tutto e tutti alla prima buona occasione, con tanto d’entrata in scena ad effetto?! Come osava, come osava quel cadavere ambulante a dire ... a dire ... la verità.

    Sospirò sconsolata, posando lo sguardo sul maestro d’armi accanto a lei.
    Possso incenerirlo?
    Una battuta, uno scherzo, che però suonava quasi come una supplica.

     
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    La storia raccontata dal giovane prete si rivelò interessante, poiché oltre a confermare le sue buone intenzioni, annunciò l'esistenza di un artefatto probabilmente assai utile alla causa.
    Intanto, le fiamme di Nesrìn riuscirono a bruciare le sbarre che ci tenevano prigionieri, senza -pareva- alcuna conseguenza immediata.

    Io non faccio giochi con il fuoco! Io ssono il fuoco!

    Sorrisi: avrei preferito ritrovarmi a combattere mille volte un Angelo impazzito, piuttosto che la furia di un Dragone chiuso in gabbia! Fronteggiarla una volta sola mi era bastata per comprendere quanto fossimo fortunati ad averla dalla nostra parte..!

    Firion e Nesrìn, voi starete davanti, dietro di voi il nostro nuovo amico Zakar ci indicherà la strada, visto che sembra avere idea di dove siamo, mentre io chiuderò la fila assieme al mio costrutto e al vicecomandante, baderemo che nessuno ci colga alle spalle.

    « Va bene. »

    Il primo passo era stato definito, dunque: trovare e recuperare lo scudo.
    Fui piacevolmente sorpreso dal vedere Khatep così premuroso con il prete appena incontrato: sebbene non dubitassi minimamente dell'abilità strategica del nostro Comandante, non mi aspettavo dedicasse così tanta attenzione alla sua difesa, né che lo accogliesse così facilmente fra le nostre fila.
    Un buon inizio, senz'ombra di dubbio!

    Fate tutti molta attenzione a movimenti sospetti, non parlate a voce eccessivamente alta per non farvi sentire e se trovate qualche guardia siete autorizzati a ucciderla.

    Annuii all'ordine del Comandante, augurandomi non ve ne fosse alcun bisogno.
    Il nostro obbiettivo era fermare la creatura celeste; meno individui sarebbero stati colpiti dalle nostre azioni, e meglio sarebbe stato per tutti.

    Possso incenerirlo?

    « Hehe... »

    Per questa volta però mi ritrovai pienamente d'accordo con l'ordine di Khatep!

    « Credo di no! »

    Anche se un istante dopo, fui più prudente nell'avvicinarmi all'orecchio della Rossa, pronto a sussurrarle con un filo di voce:

    « ...per il momento! »

    Ricambiando con un occhiolino la sua battuta.
    Inutile specificare a quale dei due fosse rivolta la mia simpatia!

    Mana: 100%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
     
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    Pennuti astrali che era meglio se stavano a casa


    Bang, e l'accoppiata leone + mummia aveva vinto la puntata, facendo cantare il chierichetto imprigionato. Non che alla fine fosse necessario, non rivelò nulla di troppo sconvolgente o segreto, ne tanto meno si rivelò più sospettoso di quanto non lo fosse al primo sguardo.
    Sembrava esattamente quello che probabilmente era: un povero piccolo bipede spaventato.
    Tuk pregò mentalmente le Masticore di non sbagliarsi, e richiamò la propria compagna.

    Questa non perse occasione di inarcare le tre fila di denti, affilati come rasoi, in tre inquietantissimi sorrisi, tanto per ribadire la sua posizione di "companion d'assalto" in quella storia al poveretto.
    Ho forse detto che alla bella leonessa non piacesse strumentalizzare il proprio aspetto ferino? Beh, forse ci stava prendendo gusto...

    Nel frattempo, la mezzo drago aveva dato sfoggio delle sue abilità, liberando il gruppo dalla prigionia imposta dal teletrasporto. Le sbarre ressero pochi secondi, sotto il calore della sua stretta, ponendo fine all'esilio cui pochi istanti prima erano costretti. Forse ora avrebbero avuto l'occasione di capire dove diavolo erano finiti, e sopratutto dove diavolo fosse finito il loro obiettivo.
    Non fu necessaria nessuna indicazione, come effettivamente si aspettava il Bluastro.
    Il capo-spedizione distribuì le sue pedine sulla scacchiera, impartendo ordini dettati probabilmente da un istinto e conoscenza millenario.
    Tukarian si concesse una breve risata, appena bofonchiata, immaginando il suo fratello di cunicolo rossiccio nella medesima situazione, a seguire gli ordini di una catena gerarchica.
    "Tu no scherza."

    Sempre in volo a pochi passi dal terreno, il Boggart si sistemò la piramide di pietra che gli faceva da copricapo, sventolando le larghe e spioventi orecchie blu.
    Gli ordini d'ingaggio erano chiarissimi. "Silenziosi come Gra'gl su un panno ghiacciato, capo." commentò a bassa voce, tenendo gli occhi chiusi e concentrandosi sulla propria vista interiore. Era forse una punta di ironia, quella presente nel tono del Molliccio?
    Solo chi conosceva effettivamente i Grag'gl poteva effettivamente cogliere la battuta.
    La loro nuova guida, invece, vinse la discreta attenzione degli occhi della Masticora che accompagnava il fianco del proprio compagno.


    ENERGIA: 100 %
    Fisico: Incolume
    Mente
    : Bla



    Attive:
    N/A


    Passive:

    Occhi di un Cavalcaspirito.
    I Cavalcaspirito Boggart sono fin dalla nascita completamente ciechi. Questa è l'unica caratteristica che permette di di riconoscerli fin dal primo giorno dalla nascita, in quanto un Boggart vedente non potrà mai sperare di diventare un Cavalcaspirito.

    Tuttavia, questo handicap viene ampiamente ricompensato con la facoltà di vedere le anime degli altri esseri viventi, che agiscono come impulsi sonar e riflettono il mondo attorno a loro.
    La visuale di un Cavalcaspiriti è molto diversa da quella di una creatura dotata di vista convenzionale.
    I colori, la forma delle cose, le tonalità di luce e oscurità avranno un significato completamente diverso per chi vede il mondo attraverso la propria anima.
    Oltre a questo, questa visuale offre diversi vantaggi, come un utile funzione auspex che permette di rilevare la presenza di un anima nel raggio di 30 metri.
    [Passiva Auspex, 5 punti]

    Trascendenza spirituale.
    I Boggart sono famosi per non conoscere la stragrande maggioranza delle fondamentali leggi della fisica.
    Molti di loro credono che il mondo sia un immenso cunicolo infinito, altri che sia semplicemente una torta.
    Altri ancora dicono che il mondo non esista, perchè la torta pigolava e se la sono mangiata.

    I Cavalcaspirito, invece, conoscono perfettamente le leggi che regolano il mondo materiale... semplicemente, scelgono di ignorarle.
    Come la stupida legge di gravità.

    Chi diavolo ha deciso che i corpi debbano stare attaccati a terra?
    Un bipede che giocava con delle mele? Giammai.
    Tuktuk non cammina da ormai 400 anni. Si limita a lievitare a qualche centimetro dal terreno, solitamente a gambe incrociate, fluttuando nell'aria.
    Non è un vero e proprio volo il suo, quanto un placido fluttuare nell'etere.

    Mano dello Spirito
    Il compito principale di un Cavalcaspiriti è quello di interrogare le presenze ancestrali dei Cunicoli per sciogliere i misteri e le minestre degli anni oscuri passati. Potete chiamarlo fanatismo, potete chiamarla archeologia, ma poter contare su uno spirito di duemila anni prima per poter tradurre delle incisioni rupestri fa comodo.
    Va da se che questa capacità ha impigrito i Ciechi dei cunicoli. Molto spesso gli spiriti non vengono interrogati per tradurre la lista della spesa di chissà quale tizio campato svariati eoni prima, ma più che altro vengono chiamati in aiuto mediante formule proibite tipo "Aò passami la brucola che non ci arrivo col braccino." detto obbligatoriamente con accento romano.

    I più dotati in quest'arte hanno sviluppato una vera e propria arte nello spostare e manipolare strumenti e oggetti a distanza. Per chi avrà affinità con gli spiriti potrà certo capire come siano questi, in realtà, a svolgere i vari compiti, come sollevare la tazza da tè o far roteare quei birilli.
    Per tutti gli altri, sembrerà mera telecinesi.
    [Passiva di telecinesi: in termini di gioco si seguono le scalette proposte dal regolamento: 30 kg in 10 metri]

    Companion:

    La Masticora apparsa a Tuktuk è il grande Leone Celeste dalle mille e mille Fauci.
    Come il nome suggerisce, la Masticora ha la forma di un grosso leone blu di grandi dimensioni e dalla folta criniera dorata. Visto l'enorme dispendio di energia che lo spirito esercita per mantenere la propria forma materiale su Endlos, la sua forma è rivisitata da quella originale: le mille e mille fauci sono ridotte a tre e la coda non è in grado di incendiare l'universo.

    Coda della Masticora.
    La coda della Masticora la differenzia nettamente da qualsiasi felino cui potrebbe vagamente somigliare. Invece del pelo azzurro, la coda si indurisce fino a ricoprirsi di un vero e proprio carapace, duro come il metallo. Lunga un metro, termina in una punta che rassomiglia in modo inquietante alla coda di uno scorpione, la cui grande pesantezza la rende un ottima mazza contundente.










    Narrativa - Tecnica - Trofei - Scheda

     
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