Sentieri d'Asfalto

… stanco di non trovare risposte.
Il suo cervello artificiale non veniva a capo di una questione fin troppa fastidiosa, talmente prioritaria da ostacolare le sue ricerche sull'atmosfera. Quella sera camminava per un marciapiede, dietro i suoi occhi cerulei come il ghiaccio c’era un oceano in tempesta di codici binari in cerca di una soluzione.
Di recente aveva trovato una voragine nell’impostazione interna della sua IA. Una terra di nessuno fin troppo estesa e ben celata ai suoi sensori d’autocoscienza. Era come avere un abisso indistinto nel mezzo dei propri pensieri, un anfratto della psiche dove ogni tentativo d’ingresso si rivelava proficuo come tirare un pugno alla nebbia più fitta. Quei ricercatori visionari… cosa gli avevano nascosto dentro prima d’installarlo in quel corpo?

- Tentativo di accesso in corso… accesso fallito, errore di sistema #42 -

Niente da fare, era da giorni che ci stava provando: non riusciva in nessun modo a sondare quella zona di se stesso, e un’acuta frustrazione - o un surrogato di essa - invase la sua testa di macchina.
Mentre ragionava su come districare quel mistero dentro le pieghe del suo cervello, una mano gelida sembrò accarezzargli la spina dorsale. Fu una strana sensazione, di quelle che non riusciva mai a classificare. Forse una traccia di quell’umanità ormai sommersa sotto terabyte di dati.

Fu abbastanza straniante da fargli aumentare il passo. Ormai era tarda sera, doveva rientrare.
Al sicuro nel suo cantuccio incastonato nel vetro, a centosettanta piedi dal suolo.

Uno strano desiderio cresceva nel mio cuore,
crudele, feroce, l'istinto di un cacciatore.
Un piccolo piano mi balzò nella mente,
potevo farcela.

Tutti gli schermi dei vari monitor si fissarono su una singola persona.
Un semplice ragazzo, capelli neri ed occhi azzurri, poteva sembrare una persona comune, ma si vedeva che possedeva qualche qualità nascosta e strana.
Forse addirittura estremamente potente.
Non un leggero sorriso mi comparve sul volto, i miei occhi si spalancarono mentre mi voltavo verso gli altri Ottimo lavoro!
Una piccola malsana idea mi era balzata in testa, una piccola lampadina accesa, segno della mia genialità.

Ma repressi subito la parte più oscura del piano.

Troppe persone in quella stanza potevano sondare i miei pensieri senza che potessi in qualche modo oppormi.
Aspettai qualche secondo nel caso gli altri avessero recepito qualche informazione aggiuntiva e poi mi schiarii la voce.
Non possiamo intercettarlo per strada! Sì, siamo in superiorità numerica, ma la città possiede molte vie, buie, nascoste e noi non siamo pratici di questo luogo... una semplice mossa falsa ed il bersaglio potrebbe riuscire a fuggire.
Con la coordinazione e l'intesa perfetta che avevamo inoltre le possibilità di successo di una simile strategia erano prossime allo 0,00001%

Una sorta di cappa di astio sembrava continuare ad aleggiare su di noi.

Ecco cosa propongo... prendiamo il topo in trappola! Conosciamo fortunatamente la sua abitazione, dirigiamoci lì, il più velocemente possibile e quando lui cercherà di entrare nella sua stanza buia, quando i suoi occhi stanchi e frustrati per la giornata faticosa staranno per chiudersi... noi colpiremo!
O meglio voi colpirete...
L'idea migliore è che qualcuno resti fuori per controllare il perimetro dell'edificio! Sarebbe la carta jolly nel caso in cui i due sopra fallissero la loro impresa ed il bersaglio cercasse di scappare.
Se tutti fossero stati d'accordo ci saremmo diretti verso la realizzazione del nostro obbiettivo e verso una quantità di soldi immane.

Guardai Primo per qualche istante.

Vi darò il via libera quando il bersaglio sarà entrato nell'edificio a quel punto renditi invisibile e spialo! Non sappiamo in quale stanza di quell'edificio lui viva, sappiamo solo che molto probabilmente si trova al diciassettesimo piano.
Iniziai a camminare per le grige strade di Garwec, ormai era notte inoltrata e pochi rumori disturbavano la quiete ed il silenzio che aleggiavano in quel luogo.
Non appena fossimo giunti alla destinazione avrei cercato un vicolo nascosto nel quale avevo la completa visione dell'ingresso principale, in modo da poter avvertire gli altri.
Secondo in posizione. Passo.
Finalmente ero solo, potevo dar libero sfogo ai miei pensieri!
Volevo sbarazzarmi di quei due per un unico scopo.

Se avessero fallito...

se il bersaglio fosse riuscito a scappare, l'avrei catturato da solo e prima di consegnarlo, l'avrei torturato!
Potevo giustificare il tutto con un semplice combattimento, "la preda non voleva farsi catturare" sarebbe stata la scusa perfetta... inoltre ci sono torture che non lasciano ferite o segni.
Avrei potuto agire indisturbato, senza nessun freno, senza ripensamenti e senza rimorsi.
Bastava solo un piccolo loro passo falso e poi avrei potuto udire le urla del mio bersaglio mentre di dimenava disperato sotto atroci dolori.
Una piccola bestia famelica si era risvegliata dentro di me e non riuscivo più a contenerla, dovevo dargli sfogo.
Inizia il divertimento.

[Tabella combattimento]

Tabellacombat.			ScHeDa
M ana 100/110 S a l u t e 100/100			RiAsSuNto PoSt Espone piano e impazzisce un po'! Ahah
Colpo alla testa con la lama SlOt AzIoNi 2 Dominio di ghiaccio. SlOt TeCnIcA II° <otpion>			© Zischtar © Zischtar © Zischtar

Con passo affrettato attraversò gli isolati, lasciandosi alle spalle i balordi che iniziavano ad affollare le strade. Normalmente gli dava una specie di sollievo vedere ergersi contro il cielo il grattacielo dove aveva preso dimora, tuttavia quella sera il bassofondo delle sue emozioni restò immobile. Che fosse riuscito finalmente a reprimere quella deformazione umana?

Il blocco d’acciaio e vetro lo accolse in silenzio com’era solito fare. Non un sussurro, nemmeno per dirgli che un paio di occhi morbosi erano puntati su di lui da un vicolo laterale. Lo sguardo di un killer incontrò la sua figura frastagliata, percossa incessantemente da una sorta di “disturbo nella trasmissione”. Pareva sgretolarsi e ricomporsi di continuo, senza trovare un momento di stabilità.
La cosa strana era che quel tipo d’interferenza visiva non era minimamente abbozzata nelle riprese che il gruppo aveva esaminato: in nessun filmato il bersaglio era apparso così instabile. Cosa voleva dire tutto ciò?
Che fosse entrato in una modalità d’azione diversa, consapevole della trappola che lo stava attendendo?

Non esibì nessuna esitazione, la sua espressione gelida si mantenne tale per tutto il tempo che a Zischtar fu possibile vederla. Ammesso che qualcosa li avesse traditi e che il bersaglio sapesse tutto, possibile che nemmeno una lieve incrinatura tradisse la sua tensione? Magari erano soli viaggi mentali e in realtà quel tipo era ignaro di tutto…
Dubbi e ansie, decisamente troppe per quello che si prospettava un lavoro facile.

Nytex entrò nell’edificio e si diresse verso l’ascensore. Aspettò che le porte scorrevoli si aprissero, poi entrò insieme a un signore. Premette un pulsante.
L’attesa sarebbe stata snervante per i cacciatori in agguato. Un piano dopo l’altro, loro pregavano che si fermasse realmente al diciassettesimo.

E fortunatamente proprio in quel piano si fermò. Lui uscì dall’ascensore, lasciando al suo interno l’altro condomino. Si mosse con tranquillità attraverso il corridoio, ignorando totalmente che potesse esserci qualche anomalia.

Questo solo finché non raggiunse la porta anti-incendio.

Si voltò di scatto, proprio in direzione di ciò che aveva allertato i suoi sensi. Levò una mano in avanti, accumulando crepitante energia sintetica sul palmo. Sembrava pronto a rilasciarla in qualunque momento.

« Identificarsi, prego. In caso di risposta negativa, ostile o insoddisfacente, l’unità aprirà il fuoco. »

L’ordine irremovibile fu lanciato approssimativamente in direzione di Violet.

Che avessimo fallito?
la sua immagine non era chiara,
i miei calcoli erano forse errati?

Dovevo continuare a giocare la mia parte.
Da una parte desideravo così tanto quei soldi, quella quantità immane di ricchezza, ma dall'altra c'era la possibilità di torturarlo!
Di riuscire a catturarlo da solo, appagare la mia sete di sangue e magari riscuotere anche la somma che spettava a Primo e Terzo consegnando il soggetto da solo a quegli uomini!
I vantaggi erano chiari, ma dubitavo leggermente delle mie capacità in confronto a quell'essere!
Mi serviva comunque la collaborazione degli altri. Che palle!
Dovevo veramente giocarmela bene per riuscire a soddisfare ogni mio desiderio.

Una grande scommessa.

Il bersaglio camminava, non si voltò mai nella mia direzione, eppuro avevo il chiarissimo sospetto che qualcosa fosse andato storto!
Infatti la sua immagine era chiaramente distorta, come se si trattasse di un'illusione o di una copia!
Chissà di quali diavolerie disponeva quel ragazzino se la somma sulla sua testa era così alta!
Il topo si dirige verso la trappola...
Glielo dico che forse non è lui? Dico dei miei dubbi? Quali contromisure adotterebbero? Scenderebbero probabilmente, per andare a cercare il bersaglio per la città!
Tutta sarebbe andato a scatafascio, no, no non potevo permetterlo!
Il suo corpo, il suo dolore mi appartenevano!
Mi leccai leggermente le labbra, secche e screpolate, umidificandole, assaporando già il gusto delle sue suppliche!

Mi dovevo calmare!

Non potevo assolutamente farmi scappare quell'informazione eppure, mi uscì un Stai attenta Primo!
Maledetta donna! Non avrei aggiunto altro, ma desideravo la sua incolumità! Il pericolo era comunque alle porte, se quella fosse stata realmente una copia significa che il nemico ci aveva scovato!
Ma in che modo? Sondava la mente come quei due miei compagni? Probabile, oppure riusciva a cogliere l'anima delle persone, la loro presenza vitale, il loro odore!
Le ipotesi erano troppe e non possedevo indizi! NESSUNO

DANNAZIONE!

L'ignoranza sulle mie prede era veramente qualcosa che mi faceva imbestialire! Era una mancanza che non sopportavo e che non poteva essere perdonata nel mio lavoro! MAI!
Era come se mi mancasse l'aria, infatti respiravo affannosamente ed il cuore mi batteva forte! Era l'agitazione, era la frenesia del pericolo imminente che sentivo come una cappa oppressiva sopra la mia testa... sostituita velocemente dalla disperazione!
Disperazione dovuta dal fatto che tutti i miei piani si stavano lentamente sgretolando sotto i miei occhi... ma c'era ancora una carta da giocare... sì l'obeso nazista... l'energumene psicopatico, lui conosceva leggermente il bersaglio.
Terzo, se le cose si mettono male prova a spacciarti per la sua guardia del corpo. Manipolagli la mente se necessario, estrapolagli ogni singola possibilità di decisione, annichilisci il suo libero arbitrio, fa di lui la tua marionetta da manovrare in caso... ma convincilo!
No, non ci sfuggira! Non MI sfuggirà, perchè lui sarà solo mio... non so ancora come, ma lui mi apparterrà!

[Tabella combattimento]

Tabellacombat.			ScHeDa
M ana 100/110 S a l u t e 100/100			RiAsSuNto PoSt Impazzisce sempre di più!
Colpo alla testa con la lama SlOt AzIoNi 2 Dominio di ghiaccio. SlOt TeCnIcA II° <otpion>			© Zischtar © Zischtar © Zischtar

La carica di potere cibernetico restò sospesa nel palmo della sua mano.
Comparve dal nulla una ragazza vestita di nero laccato. Nytex spostò il suo sguardo verso di lei, mostrando una sorta di espressione di stupore. Ascoltò le sue parole, il suo nome, le sue intenzioni.
I ripieghi informatici della sua mente si erano già messi in moto per analizzarla.

- Analisi in corso… femmina umana, età stimata >30, scansione della tonalità di voce completata. Ricerca di corrispondenze in corso… -

Il suo sguardo sembrò rilassarsi un poco.
E fu proprio in quel momento che la mano tesa rilasciò il fascio ad alta energia che stava accumulando. Il raggio saettò attraverso il corridoio, avvicinandosi in fretta - troppo in fretta - alla signorina McMillan.
E poi passò oltre.

Seguendone la traiettoria con lo sguardo, si vide il laser abbattersi contro qualcosa sul fondo del corridoio. Un ammasso di componenti robotiche carbonizzate si schiantò sul pavimento con un tonfo sordo. Solo allora Nytex abbassò la mano, malgrado altri droni si stessero ammassando nei pressi del loro simile così brutalmente folgorato. Si rivolse alla ragazza con tono distaccato.

« Tempismo fin troppo perfetto per un’unità umana. L’annientamento degli ostili potrebbe dare un margine di attendibilità a quanto dichiarato. Chiedo inoltre di conoscere l’identità di chi ha richiesto la mia protezione. »

I robot decisero di avanzare in blocco verso di loro.
Nel frattempo il trasferimento di dati con i suoi computer era stato ultimato. Le macchine dentro il suo appartamento, distanti ormai pochi passi da lui, avevano rintracciato il profilo di Tricia Valeria McMillan.

Nella tromba delle scale e nel vicolo al livello della strada era tutto tranquillo.
Troppo tranquillo.

Non ho voglia.
Basta aspettare,
basta attendere!
Cosa sta succedendo la?

Stavo morendo dalla trepidazione, sentivo dei rumori raggiungermi da quel palazzo! Cosa stavano facendo quegli stupidi? Avrebbero svegliato tutti.
Perché dovevo stare con quegli incompetenti? Tutti sapevano che il modo più facile per colpire il nemico era farlo silenziosamente, colpendo i punti vitali, uccidendolo sul colpo o paralizzarlo e torturarlo lentamente!
Necessitavo di sapere, ma non potevo buttare all'aria la mia change di catturare il "robot" se fosse scappato per la strada.

Terzo! Cosa sta succedendo? Pretendo un aggiornamento della situazione!

Dai rumori sembra che stiate combattendo!
Dei... il karma voleva punirmi per le mie azioni malvagie, non c'era altra spiegazione alla sarcastica situazione in cui mi trovavo!
La curiosità sembrava quasi vincere sul mio desiderio di deturpare il corpo del nostro bersaglio.
Ma non potevo salire, io non avrei commesso errori in una missione così delicata.
Sarei rimasto, qua, fermo, immobile, nell'ombra pronto a colpire la mia preda.

Con calma.

Uno stagno d'acqua la cui superficie riflette il cielo, perfettamente, senza nessuna increspatura: ecco il mio animo era in pace.
L'obbiettivo era chiaro, dovevo solo stare ancora un po' al freddo ed aspettare che l'occasione giusta mi si presentasse davanti agli occhi.
Allora e solo allora l'avrei agguantata con estrema rapidità e maestria ed il destino si sarebbe piegato al mio volere.
Presto, molto presto.

Sarai mio

[Tabella combattimento]

Tabellacombat.			ScHeDa
M ana 100/110 S a l u t e 100/100			RiAsSuNto PoSt Aspetto.
Slot azione 1 SlOt AzIoNi 2 SlOt TeCnIcA II° <otpion>			© Zischtar © Zischtar © Zischtar

Un’ondata compressa partì al volere della ragazza e travolse i droni da caccia.
Fu interessante osservare quella manifestazione di potere, tanto lineare quanto devastante. La tesi della guardia del corpo aveva guadagnato un nonnulla di attendibilità, giusto perché nel suo database mancava totalmente un re-indirizzamento verso qualche anonimo che desiderava la sua incolumità.
O forse un risultato c’era?

Altri bestioni d’acciaio comparvero dal lato opposto del corridoio, scattando con furia meccanica verso Nytex. Successe troppo in fretta, Violet non sarebbe riuscita a intervenire stavolta.
Fu allora che un grosso disco metallico sfondò il muro e falciò in blocco i robot, rispondendo ai comandi mentali del ragazzo.
Ma non c’era tregua per lui, giacché un altro drone sgusciò fuori da un condotto di aerazione e afferrò saldamente il Tecnopate con la sua coda a pinza. Strinse tantissimo, cercando d’immobilizzarlo e di rompergli qualche osso delle gambe al contempo.

Il vostro bersaglio si scompose in un flusso di dati luminescente, che si liberò dalla presa e saettò attraverso i cavi della corrente.

Si sarebbe concretizzato nuovamente poco al di fuori del grattacielo, proprio a pochi metri dal killer accucciato nell’ombra. Il processo di fuga era stato abortito dopo pochi istanti, probabilmente era troppo spossato per mantenere quella forma dielettrica a lungo.
E adesso era alla mercé di un nemico nascosto.

Nel corridoio del diciassettesimo piano era rimasto solo un drone attivo, che si era precipitato giù per le scale per rintracciare il bersaglio, ignorando voialtri.