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8° Capitolo
Jester ascoltò la Regina parlare senza mai interromperla. Quant'era bella mentre spiegava?!
« Oh...! Scusami: ho scordato di dirlo...! Il Marchio è un segno invisibile che la Luna mette su alcune persone per... beh, i motivi più diversi, ma solo noi -suoi Fratelli e Sorelle- possiamo vederlo.
Credo sia un modo per dirci che siete sotto la sua protezione.»
Sorella?!
Jester la guardò confusa. Possibile che anche lei fosse un vampiro?! La fissò inclinando leggermente la testa di lato, tuttavia non disse nulla. Ci pensò un po' su per poi arrivare ad una conclusione, ovvero che neanche Kora-Chan non sembrava essere una vampiretta. Comunque non era una cosa importante. A trasportarla nuovamente alla realtà fu il tocco delicato della mano della Castellana...
«Quanto all'altra domanda... ognuno degli agenti del Destino è associato ad una carta dei Tarocchi: quello di Kora è la Luna, la mia è quella della Papessa. La tradizione magica le attribuisce il titolo di "Custode dei Segreti", e forse è per questo che alcuni poteri mi permettono di cogliere le cose nascoste. Non si tratta solo di guardare dentro la tua mente,
ma di entrare nel tuo spirito e ripercorrere insieme a te i tuoi ricordi...
Perciò non lo farò senza il tuo espresso consenso. Non è una cosa invasiva né dolorosa; in vero, non ti accorgeresti neppure di me, però... »
La Dama Azzurra sembrò farsi ancora più seria e il Giullare si spinse ancora più avanti come se volesse ascoltare qualcosa di sussurrato...
I ricordi sono qualcosa di intimo, quasi sacro, e devi pensarci molto attentamente.
Se non desidererai condividerli, lo capirò. »
Il Giullare si ritirò indietro risedendosi e portandosi una mano al mento nell'atto di pensare tipico dei cartoni animati. Voleva davvero che una sconosciuta, per quanto tenerella, scoprisse qualche suo segreto e vedesse cose non proprio carine che aveva fatto?! La guardò alzando un sopracciglio, l'avrebbe giudicata per qualche marachella passata?! Spostò lo sguardo dalla fanciulla al soffitto ciondolando da destra a sinistra sulla sedia. Poi si bloccò un po' nervosetta, e se si fossero ritrovate a vedere qualche ricordo un po'... Personale?! Arrossì portandosi le mani alla faccia e nascondendosi gli occhi mentre si mordicchiava un labbro. Dopo poco riacquistando un po' di controllo, alzò lo sguardo sbirciando la Papessa. Doveva farlo per la sua Malkavian, in più la Regina non sembrava esser un tipo che andava ad urlare i fatti altrui ai quattro venti e in caso contrario... Capperi sua! _Come avrebbe detto la folle aggiungendo la rima_
La ragazza balzò in piedi e spostando la sedia da un lato andò davanti alla fanciulla...
-Ok, facciamolo ora sono pronta!
Ma ti avverto, i miei ricordi ti lasceran un impronta!-
Disse l'ultima frase con tono di scuse mentre le faceva l'occhiolino. Sicuramente il suo passato, come il suo presente non sarebbero apparsi del tutto normali. Beh, diciamo che la Regina non si sarebbe annoiata! Dopo di che gli porse le mani e sorrise...
-E' stile seduta spiritica
Le do le mani e poi ciao ciao fisica?-
...
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Una volta ascoltato tutto il lungo e complicato discorso della Dama, la ragazzina si ritrasse quietamente come un'onda di risacca per tornare ad accomodarsi sulla sua seggiola, carezzandosi il mento con fare ragionevolmente pensieroso, dal momento che doveva star vagliando le possibilità e i risvolti della sua decisione.
In paziente attesa, le iridi di zaffiro della Castellana videro il Giullare sollevare le sopracciglia con perplessità, poi puntare il nasino verso l'alta volta della Sala delle Udienze, ciondolare la testolina, e infine arrossire violentemente, per poi nascondersi il faccino tra la mani... e mentre Jester si astraeva nel proprio flusso di coscienza, Kalia abbracciò tutte quelle incertezze -quelle evoluzioni tenere e buffe- con un sorriso benevolo.
-Ok, facciamolo ora sono pronta!
Ma ti avverto, i miei ricordi ti lasceran un impronta!-
proclamò infine la giovane, balzando dalla sedia
-E' stile seduta spiritica | Le do le mani e poi ciao ciao fisica?-
Nel vederla così entusiasta, la Papessa si lasciò sfuggire una risata spontanea, presto celata con garbo ed eleganza dietro dita eburnee e affusolate; con delicatezza, prese le manine della giovane ospite nelle proprie, e si levò a sua volta dalla seggiola.
« Per prima cosa, desidero ringraziarti della fiducia che con questa scelta mi accordi,
e ti prometto che non la deluderò... »
rispose la donna celeste, guardandola con benevolenza
« ...quanto al rituale, credo che sarebbe molto più indicato trovare un posto più tranquillo e riparato; dopotutto, non dovrai far altro che dormire, e per te sarà come rivivere un sogno... »
Così dicendo, l'Alfiere dell'Est lasciò andare gentilmente le mani del Giullare e le volse le spalle, incamminandosi a passo tranquillo verso la porta che conduceva all'ala delle sue stanze.
« Seguimi, ti farò strada... ». -
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9° Capitolo
La Dama Azzurra rise alle parole del Giullare, un riso dolce e melodico nascosto dietro la sua mano cerea. La pelle diafana sembrava illuminarsi da quel radioso sorriso, conferendo alla figura della Castellana una bellezza sovrannaturale.
Jester si era persa in tutti questi meravigliosi dettagli e sobbalzò quando la donna le prese le mani e si erse in tutta la sua statura...
« Per prima cosa, desidero ringraziarti della fiducia che con questa scelta mi accordi, e ti prometto che non la deluderò... »
La mezza Selvatica non disse nulla tanto era impegnata a contemplare i zaffiri che erano gli occhi di lei...
« ...quanto al rituale, credo che sarebbe molto più indicato trovare un posto più tranquillo e riparato; dopotutto, non dovrai far altro che dormire, e per te sarà come rivivere un sogno... »
Detto ciò la Regina le lasciò le mani e fece una cosa che stupì la Strega della Luna, le cinse le spalle in un gesto quasi protettivo. Jester arrossì. La Dama per certi versi poteva sembrare veramente la sorella di Kora, anche lei era sempre (o quasi) dolce e non la trattava come se fosse una stramba pazzoide come tutti gli altri. Fu così che il Giullare abbassò lo sguardo e si esibì in un tenero sorriso mentre si lasciava trasportare dalla Sovrana.
« Seguimi, ti farò strada... ».
Il Giullare e la Regina |
