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Anche se la Quinta Bolgia puzzava, faceva schifo anche sedersi su uno sgabello, sembrava quasi un’isola felice rispetto al mondo esterno. Fuori infatti la povertà era quasi soffocante, talmente opprimente da schiacciare chiunque non era abbastanza forte per resisterci. Per chi non era abituato, avanzare in quelle vie poteva risultare davvero difficile, quello non era un posto per chi era buono di cuore... anzi, ne serviva uno abbastanza forte per guardare avanti e proseguire. Violet doveva abituarsi a tutto ciò in fretta, era forse la prima prova da superare, quella.
Devi sapere che il Bazar delle Talpe è diviso in sei distretti: quello della Caduti, del Kanti, delle Luci, delle Ceneri, quello della Polvere e infine questo, il Distretto della Fame.
Spiegò il biondo mentre avanzava su quella strada lercia, ricoperta di ogni sorta di schifezza immaginabile che probabilmente al solo toccarla avrebbe contagiato chiunque.
Fuori dal Bazar la situazione è simile a questa, anche se ci sono alcuni luoghi interessanti come le Cave del Sapere e sotto si aprono altri cunicoli.
Continuò a spiegare il giovane, parlando anche se ciò non era proprio il suo forte: non amava parlare, non ci voleva molto per accorgersene. Comunque il Bazar era la sede centrale degli eversori, quindi come prima cosa era meglio illustrare tutti i luoghi e specificare alcune loro caratteristiche. Per ricordarsi tutto serviva tempo, ma era sicuro che la recluta ne avesse parecchio.
Questo è il Distretto dei Caduti, il centro del maggiore commercio di Merovish: gli schiavi.
Disse il biondo accostandosi ad un grande cancello metallico, che si apriva su un vero e proprio mercato pieno di individui di ogni tipo. Era una cosa abbastanza triste da dire, ma senza quel particolare commercio la Tana era destinata a scomparire. Quindi per quanto fosse sbagliato, beh, non si poteva cambiare una consuetudine così radicata.
E’ meglio girare alla larga da questo posto.
Concluse poi Dimitriy mentre riprendeva a camminare, muovendosi verso un’ampia via che si apriva sulla destra, pronto a mostrare alla ragazza il successivo distretto... quello che forse era il meno degradato di tutti. Ma era una sorpresa, quindi per il momento non aggiunse altro.
Edited by _MajinZ_ - 9/1/2014, 12:36. -
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La presenza delle Cave del Sapere a Merovish, in effetti, aveva un che di strano e particolare che faceva a botte con la realtà dei fatti. In una fossa piena di malvagità e depravazione, immersa nel sangue, era incastonato quell’immenso labirinto di scaffali che probabilmente conteneva l’intera conoscenza di Endlos e forse anche di altri mondi. E come la maggior parte delle biblioteche, anche quella aveva le sue leggende solo che, essendo enorme, anche la sua leggenda era davvero grande... conteneva direttamente un altro mondo, quello della conoscenza.
Le cave sono un buon posto per studiare, inoltre puoi leggere di qualsiasi cosa... qualunque cosa ti venga in mente, li c’è.
Spiegò il biondo parlando per esperienza personale, visto che aveva studiato l’alchimia proprio in quel posto e li aveva appreso un sacco di cose sul suo nuovo mondo. Aveva fatto anche alcune cose che non si potevano raccontare, ma il resto era tutto abbastanza normale. Era riuscito persino a trovare dei volumi scritti in cirillico, fu una vera sorpresa avere tra le mani dei libri simili, anche se il ricordo di quei tempi non era poi così piacevole... ma andava comunque ricordato.
Comunque, una volta superato il rumoroso distretto dei Caduti, il duo si ritrovò in un quartiere che differiva completamente dal precedente. In primo luogo c’era meno confusione, non c’erano schiavi almeno ad una prima occhiata e soprattutto... aveva qualcosa di magico. Soffitto e pareti erano ricoperti di gemme preziose che brillavano di un numero infinito di colori. Quello era il distretto delle Luci, dimora di alchimisti e dottori, di scienziati e abili mani che lavoravano quelle gemme. Anche le bancarelle avevano un certo fascino, mettevano in mostra pozioni e simili, oltre a gioielli di ogni genere... insomma, rispetto al resto della Tana quella era un’isola felice.
Questo è il distretto delle Luci.
Spiegò l’assassino con calma, non c’era neanche bisogno di fare a botte per passare in quella zona. Ovviamente tra i vicoli la situazione non era poi così diversa dal resto della città, ma in un certo senso quell’atmosfera mitigava la violenza.
Ehi, signorina!
Una voce raggiunse le orecchie dei due, non appena superarono una bancarella incastonata tra due abitazioni... e sembrava si stesse rivolgendo a Violet/Raven. Era un uomo anziano, che vestiva una tunica bianca e un turbante del medesimo colore. Sul bancone gioielli di ogni genere.
Scommetto che non ha mai visto gemme lavorate così bene!
Ridacchiò poi il vecchietto, sollevando un pendente con una gemma rossa incastonata in un cesto di filigrana. Non sembrava malvagio, forse si poteva dare un’occhiata prima di rimettersi in marcia in direzione del prossimo distretto.. -
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Il povero mercante ci sperò fino all’ultimo, magari dopo ben due settimane sarebbe riuscito finalmente a vendere quei fondi di bottiglia, visto che solo il gioiello principale era vero. Molti mercanti agivano in quel modo, puntando molto più sulla quantità che sulla qualità, anche se quelle imitazioni erano più che di ottima fattura, insomma, solo un gioielliere esperto si sarebbe accorto della fregatura. Purtroppo per il vecchietto, però, la ragione ebbe al momento la meglio sull’istinto da gazza ladra spuntato nella ragazza e nulla venne trafugato. La strategia era miseramente fallita e a nulla valsero i tentativi del venditore di attirare nuovamente l’attenzione dei clienti... ormai le prede erano andate via.
Strinse i pungi il mercante, sollevando gli occhi con rabbia e notando qualcosa che lo paralizzo all’istante... capelli biondi, abiti scuri... aspetto insolito. Diamine, era lui. Stava per tirare una fregatura a un’amica del Russo? L’uomo prese a ridacchiare nervosamente, sedendosi sulla vecchia sedia alle sue spalle. Per fortuna non era riuscito a vendere nulla, non voleva di certo passare dei guai. Comunque, chiusa quella parentesi, dopo qualche minuto Dimitriy indicò degli sbuffi di fumo nero in lontananza, che sembrava provenissero da numerosissimi comignoli.
Quella è la prossima meta, il Distretto delle Ceneri.
Usciti dalle Luci, i due si diressero verso un’altra strada maestra e una manciata di minuti dopo eccoli arrivare in un ambiente ancora diverso. Non si trattava di un luogo triste e lugubre, bensì un fiorente quartiere movimentato e chiassoso, del tutto differente da quello precedente. Il vociare era sostenuto e nell’aria era possibile sentire odore di bruciato, oltre al suono prodotto dai martelli dei numerosi fabbri e armaioli li presenti... ovunque c’erano bancarelle che esponevano armi e armature di vario genere, tutte di ottima fattura.
Le armi forgiate qui sono tra le migliori, molti eserciti si forniscono qui.
Disse il biondino mentre si muoveva su una piazza lastricata di marmo bianco, un luogo abbastanza affollato e stranamente caldo. Il motivo di quell’intenso calore ere semplice, infatti al centro della piazza c’era una vera e propria pozza di lava, circondata da una paratia per gli scemi, ma in ogni caso era possibile ammirarla... tenendosi a distanza di sicurezza, ovviamente.
La lava è usata dalla maggior parte di questi fabbri, ci sono dei tubi che la collegano ai laboratori.
Spiegò il ragazzo continuando a camminare, era qui che aveva fatto forgiare molte delle sue armi e poteva testimoniare la loro efficienza: non perdevano mai il filo e non si inceppavano mai, il che significava che erano più che perfette. Bastava semplicemente avere i soldi, poi tutto era possibile.. -
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Benché Merovish fosse la culla della violenza, tutti quei suoi aspetti rendevano la città davvero affascinante, in un certo senso. Il Bazar poi era un luogo che non annoiava, insomma, ogni distretto aveva le sue peculiarità ed era un crocevia di genti sempre diverse, di qualsiasi razza e mentalità. Per uno nuovo quindi era abbastanza normale restarne affascinato, anche se perdersi tra quelle vie poteva rivelarsi fatale... era fondamentale non dimenticarsi che la Tana era un inferno, un posto inclemente verso chi se ne stava con la testa tra le nuvole.
Insieme alla ragazza Dimitriy si avvicinò alla pozza, restando anche lui ad osservarla mentre la luce arancione gli illuminava il viso. Per quanto amasse il freddo, osservare un simile spettacolo non lo lasciava comunque indifferente.
Certamente, anche se la collaborazione maggiore arriva dal prossimo distretto.
Disse il ragazzo allontanandosi dalla barriera, facendo poi qualche passo indietro. Avevano ancora molto da visitare, quindi non potevano fermarsi troppo in un singolo distretto... se Violet voleva esplorare di più doveva ritornarci da sola, visto che Dimitriy era una persona impegnata. Gestire lo spionaggio di una città immensa come Merovish non era una cosa semplice, servivano nervi saldi e soprattutto una sconfinata pazienza.
Comunque, una volta abbandonato il distretto della Cenere, la musica in quanto a via vai di persone non cambiò poi molto, anche se lo scenario mutò radicalmente. Tutt’attorno infatti sorgevano cave con annessi gli edifici dove abitavano i personali, o le stalle dove riposavano schiavi e animali. Inoltre era possibile notare diversi carri che facevano la spola tra questo distretto e i laboratori visitati prima, trasportavano ferro e altri minerali... ma anche pietre e gemme, insomma, si estraeva roba per tutti i gusti.
Questo è il distretto del Kanti, si chiama così in onore di un eroe che salvò questa parte della città in passato, morendo nel tentativo.
Il suo gesto però veniva ancora ricordato, era come il santo protettore di quel luogo e avevano dato il suo nome al distretto stesso. Probabilmente quello era il distretto più noioso però, insomma, oltre alle varie cave non c’era molto altro da vedere.
Sembra un posto tranquillo, ma in realtà tutte queste imprese si fanno la guerra tra loro.
Concluse infine spiegando la concorrenza spietata che c’era tra tutte quelle cave... ci scappava sempre il morto, come in ogni altri angolo della Tana. Non c’era nessun posto sicuro li, anzi, forse uno c’era: la Polvere era un assassino spietato, nei confronti di chi usava la violenza.. -
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In effetti era abbastanza insolito parlare di eroi a Merovish, però anche un posto come quello doveva avere per forza qualcosa in cui credere. Altrimenti non ci si differenziava dalle bestie, anche se la maggior parte degli abitanti della Tana lo era, però alcuni credevano in qualcosa. Comunque Dimitriy non conosceva completamente la storia, ma provò comunque a spiegare alla ragazza il motivo di quella venerazione, forse una delle poche cose pure presenti in quella città corrotta.
E’ tutto riconducibile ad un evento chiamato “Rivolta delle Polveri”, dove un gruppo terroristico fece crollare i principali cunicoli lasciando gran parte della città isolata. Quando la situazione sembrava disperata, Joshua Kanti insieme alla sue squadra di minatori iniziarono a sgomberare e mettere in sicurezza i cunicoli, però durante i disordini è morto.
Spiegò il biondo facendo strada alla giovane, muovendosi in direzione dell’uscita del distretto... non c’era molto altro da fare li e soprattutto aveva premura di mostrare a Violet l’ultima zona, forse quella più importante e dove era necessario spiegare alcune cose prima di cacciarsi in guai grossi... ma non solo per se stessi, ma anche per l’intera comunità. Così, una volta abbandonato il Kanti, la coppia si ritrovò in quello che veniva chiamato Distretto della Polvere.
Era una zona particolare, diversa dalle precedenti. Il quartiere infatti era costruito sui lati di una fossa che si immergeva in profondità. Le case erano basse e bianche, addossate le une alle altre mentre discendevano lungo la spirale perdendosi quasi nel buio, illuminato solo dalla luce delle torce. Avvicinandosi al bordo della depressione, l’assassino si rivolse alla subalterna.
Questo è forse l’unico distretto davvero pacifico, quello della Polvere. Ma c’è un motivo.
Indicò con l’indice guantato di bianco il fondo della fossa.
Laggiù non si può usare nessun tipo di violenza, c’è una polvere nera che si dice si alzi proprio quando c’è qualche scontro in atto... i suoi granelli sono talmente sottili da infilarsi ovunque e soffocano chiunque tenti di fare qualcosa di sbagliato.
Molti giurano che sia vero, quindi io me ne starei buono da queste parti. Non si sa mai.
Commentò infine sedendosi su un grosso masso che spuntava dal terreno, godendosi quella pace, almeno per quanto riguardava i criminali visto che il vociare era sempre presente. Voleva comunque dare modo a lei di abituarsi alla cosa e di rispondere alle sue domande, se ne aveva.. -
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Dimitriy incrociò le braccia, volgendo lo sguardo verso la voragine ma restando in silenzio. Era difficile spiegare certe cose a qualcuno che veniva dalla superficie, soprattutto quando i propri occhi non avevano mai visto in azione quella determinata cosa... e i racconti erano legati alle voci apprese in quei due anni di permanenza e non erano molto attendibili, ovviamente.
In un certo senso dicono che sia viva, visto che si alza solo quando ci sono atti di violenza.
Iniziò a spiegare il biondo senza fretta, visto che ormai il giro turistico era terminato e le cose da mostrare erano finite.
E nessuno l’ha mai analizzata, visto che appare solo in alcuni precisi momenti... andare sul fondo del cratere è tabù, nessuno ha il coraggio di andarci.
Era difficile credere a certe cose, però laggiù funzionava davvero così, insomma, le leggende si univano alla verità in maniera quasi indissolubile... e si sapeva che quando la gente iniziava a raccontare, spesso ci metteva un po’ di suo e ognuno aveva la propria versione.
Ci sono solo testimonianze, alcuni dicono che è come una nebbia... altri dicono che si tratta di una sostanza densa e vischiosa. Altri ancora definiscono la polvere come uno sciame di insetti che divora letteralmente la carne degli sventurati che ci capitano in mezzo.
In quel momento il biondo si tirò su, spolverandosi la giacca scura.
Il consiglio che ti do è di non scendere la sotto, poi sei libera di fare come preferisci.
Concluse infine muovendo qualche passo indietro, ormai era giunto il momento di andare... a meno che Violet non avesse altre richieste o altri luoghi da voler visitare.. -
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