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Dan Mihai Simion.
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L'aveva osservata per tutto il tempo.
Dal suo naufragio nei ricordi di Romeo alla tragedia di Ecatl, occhi azzurri come il cielo estivo non avevano smesso di seguirla. Sapeva che non sarebbe bastato per lei quel viaggio fra onirico e tempi antichi, spirito caotico ed incontenibile come le fiamme che dominava, che i sentimenti l'avrebbero trascinata alla deriva, spingendola a fare scelte giuste per gli standard umani di amicizia, onore o vendetta, ma improduttive e deleterie per quello che era il Suo Grande Piano.
Non si trattava soltanto di Drusilia, ma di ristabilire equilibri andati perduti da millenni.
Da quella lunga avventura -iniziata per l'appunto da Lui- due fra le pedine prescelte avevano già iniziato a muoversi verso Laputa, una terza si era separata in attesa della Sua chiamata. Fu così che Adam, dall'eterno cielo in cui risplendeva, concesse all'isola volante un frammento della Sua Luce e Dan -fantoccio di carne a lui simile per aspetto e ed animato dall'Eremita stesso- apparve fra la foschia nascendo per l'ennesima volta. Nella mente i ricordi che il Serafita aveva scelto per quella precisa occasione, sulle labbra parole semplici, rassicuranti ed al tempo stesso ispirate.
Nesrìn l'avrebbe visto passeggiare lungo il selciato come un normale passante, o per meglio dire come un Magister di ritorno alla propria dimora.
Oltrepassando la figura della bella rossa, gettata di peso sulla panchina e visibilmente alterata, i lineamenti duri ed esasperati di chi era ormai al limite, il giovanotto dai capelli biondi si fermò di scatto, fissandola con sguardo curioso.
Le si avvicinò, apparentemente ignaro di tutta la situazione.
-So che non dovrei immischiarmi negli affari di una gentil donzella- la premessa fu importante, giusto per farle notare che non era lì per provarci, forse -Ma ha tutta l'aria di essere in difficoltà. Posso esserle in qualche modo d'aiuto?
Sollevando lo sguardo su di lui, Nesrìn l'avrebbe visto sorridere pacifico, il volto angelico di chi sembrava realmente preoccupato per lei. In un certo senso, la sua espressione somigliava molto a quella che usava Drusilia quando si adoperava per confortare i suoi Aviatori nei momenti difficili.
Inoltre non sembrava un nemico: nonostante potesse non averlo mai conosciuto come l'assistente di Yoko al Magisterium, era evidente che fosse un Magister: gli abiti eleganti, la giacca a quadri dai colori sgargianti, gli orecchini ed il pendente in pietre mistiche ne erano la prova più che evidente.
-Il mio nome è Dan, felice di conoscerti.SPOILER (clicca per visualizzare)Scheda di Dan [link]. -
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Edited by Cât - 8/1/2014, 20:17. -
Dan Mihai Simion.
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-Oh, so che la stai cercando.
L'aveva vista.
Aveva osservato ogni suo spostamento, ogni sensazione provata dal suo cuore indomabile ed al tempo stesso gentile. Infondo era Lui ad aver dato inizio a tutto: perfino il loro arrivo a Laputa e l'irascibilità della Metadrago erano ampiamente previste nei Suoi piani, stilati ancor prima che i protagonisti nascessero. Era per questo che aveva fatto coincidere il loro ritorno con la partenza della Dama del Vento.
Era stato tutto calcolato, come sempre.
-Apprezzo molto ciò che provi per lei. La fedeltà, l'amicizia... sono sentimenti davvero molto importanti e fanno di te una brava persona- Con nonchalance si accomodò sulla panchina dove sedeva anche la rossa, accavallando le gambe e sorridendole serafico. -Ma temo che non potrai trovarla, nè ora nè mai.
-A meno che non sia io a deciderlo.
Affondò quella verità come un pugnale, l'espressione del volto ancora gentile e pacata di chi, in quel caso, discorreva piacevolmente con una bella fanciulla. Nessuno avrebbe avvertito la ben che minima minaccia provenire dalla sua persona... nemmeno Nesrìn.. -
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Dan Mihai Simion.
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La vide soffermarsi qualche attimo con sguardo perso, forse smarrita, magari distratta dal netto contrasto fra i suoi modi di fare e ciò che il Magister aveva da dirle.
Che gli umani amassero i sorrisi era evidente: gli bastava piegare le labbra sottili in quel semplice gesto per ottenere concessioni, favori, gentilezze. Con un sorriso aveva conquistato il cuore della bella Galanodel, madre di Ecatl, e con la medesima espressione aveva strappato il cuore del figlio, prima che si reincarnasse.
Gli umani amavano i sorrisi, si sentivano rassicurati.
Ah, davvero?
E lei?
Beh, non cambiava molto. Sarà stata anche in parte drago, ma la materia prima era inconfutabilmente umana. Non a caso si sentiva così confusa. Ciò nonostante il suo carattere battagliero riuscì a riscuoterla con maggiore rapidità rispetto ad una donna comune e la risposta a quella pugnalata fu quasi repentina, anche se un pò repressa.
E cossa può fare una umile metadrago per convincerti ad aiutarla?
Seguirono lunghi attimi di silenzio, durante i quali Dan l'osservò in silenzio, come incantato.
-Mhpf
Poi scoppiò a ridere, semplicemente.
Una risata cristallina, simpatica e piacevole, nonostante la situazione.
Perchè infondo lui era l'Eremita Leggendario; nonostante reprimesse i suoi poteri, la scintilla divina lo rendeva comunque ammaliante agli occhi degli umani.
-Come devi convincermi, dici? Beh, non sono famoso per la mia elasticità di giudizio, mettiamola così.
Cercò di contenersi, asciugandosi lievemente una lacrima con il dorso della mano candida.
-E' che sto lavorando ad un progetto che mi dura da qualche migliaio d'anni. Mi seccherebbe alquanto che qualcuno affrettasse i tempi. Spero che tu capisca... anche se quel qualcuno sei proprio tu.
Infine tornò serio, gli occhi azzurri come il cielo fissi su quelli del Drago.
-Questa vicenda è perfino più seria di quanto tu possa pensare. Quindi non dannarti troppo: il gioco non vale la candela. Ti consiglio di arrenderti e dedicarti a qualcos'altro.. -
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Edited by Cât - 18/1/2014, 18:20. -
Dan Mihai Simion.
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Perché sse no cossa mi fai?
Dan la guardò intenerito, per nulla spaventato dalle sue minacce.
Avrebbe potuto farla sparire in quel medesimo istante, senza darle nemmeno tempo per capire cosa le stesse accadendo. Oppure, semplicemente, avrebbe potuto gettarla in un ciclo di eventi infinito in cui non avrebbe mai raggiunto la sua destinazione.
Perchè lui poteva.
Infondo era l'Eremita Leggendario.
-Oh, io nulla- commentò sincero, il tono della voce completamente neutrale -Tu non sei fatta per entrare nel mio esercito. Non vedo perchè dovrei interessarmi più del necessario a quelle che sono le tue scelte.
Infondo non era una bugia. Lui era in cerca di paladini, di eroi disciplinati e dalla fede incrollabile nei confronti di Dio, il Bene o qualunque altra forza che si batteva per l'Ordine Universale. In quella donna, invece, albergava il caos, l'istinto primordiale. No, lei non era fatta per seguirlo. Sinceramente non capiva nemmeno perchè era lì a cercare Drusilia: cosa la spingeva ad imbarcarsi in un'impresa simile? Irrazionalità? Amicizia? Follia? Amore?
Davvero non lo capiva.
-Dico solo che da sola ti sarà impossibile proseguire... ed è una partita con poche vincite e troppi perdenti. E' davvero questo ciò che vuoi?
Nessuna ironia, nessuna presa in giro. Solo un invito a riflettere.
Non era un'avventura come le altre, quella.
-Questa è l'unica creatura che può realmente aiutarti- disse infine, estraendo dalla manica della giacca una carta di tarocchi ed avvicinandogliela, così che la prendesse -Sai come si evoca un Arcano?
Abbassando lo sguardo su quell'artefatto, Nesrìn avrebbe intravisto la figura di un bastone.
Un Asso, per l'esattezza.. -
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Edited by Cât - 20/1/2014, 15:24. -
Dan Mihai Simion.
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Come al solito, Dan non si scompose, nè per la dichiarazione di Nesrìn, l'enfasi con cui metteva tutta sè stessa in quelle parole, e nemmeno per le minacce neanche lontanamente velate. Che fosse un tipo freddo nonostante i frequenti sorrisi era ormai evidente.
-Cosa sono?- domandò, portando una mano al mento con fare pensoso -Sono creature al di fuori del tempo e dei mondi. Si dice che in passato fossero tutti parte della medesima entità, ma di certo si sa soltanto che non possono esistere più versioni di ciascuno in due universi distinti.
La osservò attentamente. Non sapeva se l'avrebbe capito... ma infondo non importava.
-Alcuni di loro agiscono nel mondo per un fine comune, altri sono in cerca di seguaci per creare un esercito. Agiscono in segreto e sono difficili da incontrare. Per questo, a volte, vanno evocati.
Con un gesto elegante indicò la carta fra le mani della figlia del fuoco. Gli occhi azzurri fissi su quelli della fanciulla, spogli di decori ed ornamenti quali intenzioni o sentimenti. Solo pura e semplice verità... un dato di fatto.
-L'essere di cui hai bisogno è un Arcano. Affinchè tu possa stabilire un contatto, ti occorre un luogo dove raccoglierti in te stessa e la carta corrispettiva all'Arcano che cerchi.
Spiegò con calma, lo sguardo quieto e pacato, placido come le limpide acque dei ruscelli.
-Strappala o bruciala, non fa differenza.
Sorrise soddisfatto, felice di poter essere in qualche modo d'aiuto. Di chi e per quale ragione, poi, restava un mistero. Sicuramente Nesrìn non l'avrebbe mai saputo.
-Ti consiglio di farlo a Geisine, è il luogo migliore sia per te che per chi devi chiamare.
Annuì convinto, poi si alzò e guardò il cielo di fronte a loro, direzione Sud. Che la Metadrago volesse o meno seguire quelle indicazioni, poco gli importava: certamente non avrebbe avuto altro modo di incontrare la Dama del Vento.
Lui glielo avrebbe impedito, fino alla fine dei suoi giorni.
-Non ringraziarmi, ho fatto solo il mio dovere- concluse sbrigativo, come se l'altra volesse davvero farlo -Alla prossima, Milady.
E puff, scomparve.
Come un'allucinazione, come se non fosse mai esistito.SPOILER (clicca per visualizzare)Concludi pure tu la giocata. Appena finisci metto in valutazione. Per la seconda giocata, dovrai iniziarla tu. Intitolala: "il Signore del Valore".
Edited by Drusilia Galanodel - 20/1/2014, 02:04. -
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