Le Braci tra le Ceneri

[EM] Building on Ruins ~ Atto Finale II

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    { Arena Nera - Spalti }
    Emmanuel | Lilith | Takheloth

    Gli spalti dell'Arena Nera -finalmente riaperta al pubblico dopo un tempo tanto lungo da sembrare eterno- sono già gremitissimi quando fate il vostro ingresso sulle anonime gradinate destinate alla povera gente di Merovish... e dire che, pur prevedendo la ressa, siete arrivati con largo anticipo!

    I due Eversori -Lilith e Takheloth- sono in coppia, assegnati a quella zona della curva per precisa disposizione dei Gerarchi; gli altri confratelli di gilda saranno in giro da qualche altra parte: è stato loro detto di tenere gli occhi aperti e di tenersi pronti per un non meglio specificato qualcosa di grosso, ma le informazioni sono vaghe e -non conoscendo nei dettagli quello a cui devono star attenti- non hanno la più pallida idea di quale aspetto la minaccia potrebbe assumere per colpire il Presidio in quest'occasione speciale: il primo “lieto” evento dopo la Notte del Giudizio.

    ...non che ci sia qualcosa di propriamente lieto in uno scontro sanguinoso che si consumerà tra le sabbie del colosseo, sotto gli occhi di una folla vorace di violenza ed emozioni forti con cui distrarsi dai mille problemi in cui ancora versa tutti i giorni per sopravvivere, ma... vedere qualche creatura mostruosa morire è meglio che restarsene agli angoli delle strade, a chiedere l'elemosina nel giorno di mercato – o a cercare di raggranellare soldi con metodi meno legali o leciti, o ancora stare a fissare il vuoto e il buio nei ruderi della propria casa.

    È un po' per quello che il giovane Tesla si trova lì: la vita è troppo breve e ingiusta e -specie nella Tana- offre sempre le stesse cose; tanto vale, vedere qualcosa di nuovo...! Così, per ragioni molto diverse, eccovi là: in piedi nella calca, a sgomitare per riuscire a guadagnare un posticino tutto vostro che vi permetta di vedere i giochi in campo... o di dare una sbirciata alla tribuna da cui -vi è stato annunciato- si mostrerà finalmente il nuovo Alfiere del Sud.

    In a Trail of Fire


    Vi do il benvenuto a uno degli atti finali della campagna "Building on Ruins".

    Quando Jason lo Spaventapasseri scompare misteriosamente dalla Tana, il precario equilibrio che reggeva il Sud si spezza e la città sprofonda nel caos e nella decadenza più incontrollata... Almeno finché la Notte del Giudizio non spazza via tutto in un furioso tsunami di violenza, che mescola il sangue dei colpevoli con quello degli innocenti.

    Da questa tabula rasa, solo le volontà più forti trovano voglia di rialzarsi e determinazione per continuare a vivere, e mentre Merovish lotta per ricostruire la sua schiena spezzata, “Grida di Piazza e Voci di Corridoio” iniziano a circolare in merito ad un fantomatico nuovo Alfiere; per guadagnarsi un posto ai piani alti -là dove l'epurazione ha creato molti vuoti di potere- mercanti, mercenari e avventurieri in cerca di notorietà sgomitano per guadagnare riconoscimenti per il proprio valore agli occhi delle Istituzioni ancora in piedi: così, mentre alcuni accettano di scendere nell'Upperdark per conto della Legione delle Sabbie -a caccia di Elldroc-, altri si accaparrano i pochi inviti dell'Esarcato dei Pasha per partecipare al loro Conclave -per la nomina ai seggi vacanti.

    Curiosamente, in luoghi diversi ed in momenti diversi, entrambi i gruppi inciampano nello stesso uomo dal viso di maschera... entrambi ne vengono ostacolati ed ingaggiati in una dura lotta, ed entrambi ricevono come ricompensa il privilegio di assistere in compagnia del nuovo Alfiere ai giochi che inaugureranno la riapertura dell'Arena Nera.
    Così, la vostra storia ha inizio...

    Prossima scadenza: 12 Novembre, compreso.
    Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca. :kisu:



    Edited by Madhatter - 17/1/2014, 10:12
     
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  2. Vero Levi
     
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    › T E S L A ‹

    Tutto è deciso, tranne la decisione di lasciare davvero quel posto. Un vecchio detto, che sua madre gli ripeteva spesso, suonava: il veleno è nella coda, e ora Tesla se ne figurava seriamente il contenuto. Un sospiro. Un altro ancora. E qualche nervosa grattata di capo.

    Le strade della Tana, al solito, brulicavano di gente e le informazioni, le preziose informazioni delle quali il posto si nutriva, riecheggiavano indistinte in un groviglio di suoni sufficienti a far venire più di un capogiro ai non abituati. S’aggiunga, poi, che, come fa il lievito con il pane, così ogni incivile del bazar era solito gonfiare le voci fino a farle scoppiare di tematiche verosimili, ma indistintamente false: quanto un innocuo gossip soventemente diventava notizia politica rilevante, tanto una nuova già di per sé importante si gonfiava spesso d'innumerevoli sfaccettature artefatte, per lo più rifulgenti di di bagliori scarlatti.

    Umana passione per la cronaca nera, pensò Levi udendo il vociare di mercanti molesti che discutevano sulle remote possibilità di un colpo di stato organizzato dall’Esarcato ancora prima che l’Alfiere – il tipo di cui si sente tanto parlare – si potesse insediare in quel presidio dimenticato dalla finanza. Saccentemente, un secondo parere, ipotizzava contro al primo la possibilità inversa: giacché l’Alfiere non altri era che il pro-nipote del primo sposo della figlia dai parenti “moooolto” vicini alla famiglia che “se ne sta là tranquilla al centro, gozzovigliando e riscuotendo infinite tasse”; la sua, del detto personaggio, elezione non poteva che essere l'ennesimo tentativo di collocare un un fidato in una posizione strategica, che avrebbe consentito di “mettere il guinzaglio” anche al sud, come in altri non meglio definiti presidi. O qualcosa del genere. Non tutto era chiaro, se non che un terzo individuo altro non faceva se non ridere a crepapelle e schernire i due, attirando molto di più l'attenzione di Tesla, insieme alla visione di un quarto annuiva con occhi stralunati. Umana passione per la politica del sentito dire, rifletté ancora il giovane, costantemente immerso nella bolla che lo aveva reso ignorante degli eventi.

    Man mano che avanzava per le vie, però, fu man mano avvolto anche dalla curiosità che il non-sentir-parlar-d’altro naturalmente induce e che, unita all’incertezza fondamentale del suo animo, facilmente lo corruppe a soffermarsi ancora un poco in città – e solo un filosofo può dire quanto poco si adattino i termini ai luoghi – e rimandare la partenza. Informazioni, dunque. Informazioni vitali quanto superflue, perché anche il più ignavo poteva indovindare quello che stava per accadere all’Arena: qualcosa di epocale. Come sempre.
    Soltanto un altro posto pericoloso, pensò, ben sapendo di dirlo a sé per incoraggiarsi e giungere sereno in uno dei luoghi più temibili e temuti del paese che non aveva ancora avuto la sfortuna di visitare e che, per come se lo trovò davanti, lo indusse a chiedersi se non si fosse improbabilmente rivoltato, sputando all’esterno le risse che normalmente erano trattenute al chiuso. Una selva di persone affollava gli ingressi spingendo – anzi: calcando – le persone a sé innanzi e inveendo contro quelli alle spalle, mentre i cosiddetti furbi cercavano, con goffaggine, di passare di sbieco tra gli astanti o di trovare aperture nella parte più vicina al muro. Tesla, ovviamente, non faceva alcuna eccezione alle due categorie, mischiando le tecniche e abbassandosi spesso per sfruttare i varchi che grossi energumeni formavano quando alzavano i gomiti, non per sostenere il calice, ma per tenere a debita distanza gli altri rivali all’ingresso. Già sudava e s’immaginava a che spettacolo era dato d’assistere alle alte cariche nel vedere il popolino accorrere tanto febbrile all'ennesimo spettacolo fatto di polvere e sangue. Perché è di questo che si tratta, no?

    Passò, indenne se non per il sudore e per l’odore sgradevole da cui era, nella folla, costantemente circondato, e s’affrettò per trovare un posto sugli spalti che gli garantisse un minimo di visuale, ben conscio che, in fondo, il posto non era strettamente pensato per garantire uno spettacolo d’alta qualità.

     
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  3. Lilith Sutcliff
     
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    " Il Nido degli Aspidi."




    L
    ilith era tornata dopo aver fatto il suo giro giornaliero per Merovish alla ricerca tra l’altro di un ottimo fabbro per far riaffilare la Death Scythe che ne aveva proprio bisogno e per poterlo trovare aveva dovuto perdere quasi tutta la mattina e una volta tornata a casa le fu mandato quell’ invito da parte dei “ragazzi” per l’Arena Nera a quanto pare sembrava che era successo qualcosa di grosso visto l’imminenza e l’obbligatorietà di andarci allora Lilith cercò di capire cosa esattamente.

    << Non dirmi che te lo sei scordato sai bene che ultimamente le cose non stanno andando bene e l’organizzazione vuole entrare nei favori del nuovo Alfiere ecco perché vogliono che andiamo lì.>>

    Già era vero l’altra volta quando era stata invitata a quella adunanza e le avevano presentato la “Behimot” avevano parlato chiaramente del nuovo Alfiere quindi era necessario andare e vedere che cosa si doveva fare, ma era quasi sicura con molta delusione che per lei non ci sarebbero stati “posti d’onore”.

    << Uffa non mi va di andare in mezzo alla plebe.>>

    << Non lamentarti gli ordini sono questi .>>


    Già gli ordini sono sempre ordini , era sempre così quella storia quindi la ragazza si preparò mettendo in un drappo nero la Death Scythe poi si recò all’arena e a quanto pare stando agli ordini lei era stata affibbiata in coppia con un certo Takheloth il nome non le diceva nulla e non sapeva nemmeno se fosse giusto, non aveva idea se all’Adunanza c’era, lì avevano fatto tutto così in fretta che non aveva potuto conoscere nessuno , per quanto poi gli interessasse davvero fare “amicizia “ con gente poco raccomandabile , già lei non era uno “stinco di santo”.
    Il suo compito era rimanere di guardia negli spalti precisamente nella zona della cura dove c’erano i “capi”, già perché loro dovevano stare comodi tra le tribune private a proposito i gerarchi non erano quelli che aveva già visto? Già aveva già avuto l’onore di conoscerli, come dimenticare quello con quel corno intesta che faceva schifo a solo guardarlo e che incuteva paura e rispetto allo stesso tempo? Già come dimenticare lui o l’altro coso brutto e il greco che stranamente non era presente…bho!. Comunque sia bisognava tenere gli occhi aperti perché non avevano idea di che tipo di nemico si sarebbero ritrovati di fronte e probabilmente sarebbe accaduto “qualcosa di grosso” , ma con tutta quella gente e quel casino sarebbe stata un impresa, perciò Lilith era pronta ad usare anche i suoi poteri psionici per trovare qualche traccia nemica, ma adesso no meglio non sprecarsi.




    jz757s



    narrato,"Parlato", pensato°° & monologhi<<>>



    Dati & Riassunti

    Nome:Lilith Sutcliff.
    Stato fisico:buono.
    Stato Psicologico:buono.

    ____________________________________________________

    schema uso e consumo mana:
    jDpzNH1

    ____________________________________________________



    Riassunto:




    Azioni:




    “I'am so Sexy!"



    Edited by Lilith Sutcliff - 10/11/2013, 23:49
     
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    Nuovi ordini. Da quando era arrivato in quello squallido luogo che era la Tana, a Takheloth non erano stati dati altro che ordini. Non che non se lo aspettasse, infondo per quei piccoli topi lui era solo un bamboccio basso e dall'aspetto svampito il più delle volte. Prima o poi però, avrebbe di certo fatto pagare ai capi di questi così detti "Eversori" tutti i torti subiti, ma per ora era meglio tacere e subire passivamente.

    I suoi comandati lo avevano dislocato in un posto chiamato Arena Nera. Durante i suoi sopralluoghi in cerca di informazioni utili ne aveva sentito spesso parlare; un posto ove barbari e mostri si davano battaglia mortale per la gioia del volgo ignorante e dei loro patetici padroni. Per popolazioni primitive era un buon passatempo e assodava l'idea che gli esseri inferiori fossero naturalmente propensi alla mutua distruzione.

    Più precisamente il suo posto era sugli spalti, forse per monitorare la situazione dall'alto. Per il dio solare sarebbe stato solo un bene. Meno avrebbe combattuto, meglio sarebbe stato. Non voleva assolutamente sporcarsi le mani per dei motivi non concerni i suoi piani; avrebbe agito il minimo indispensabile per non dimostrarsi troppo disinteressato.

    L'idea di combattere fianco a fianco con abomini e primati non lo esaltava assolutamente, come anche il pensiero che forse a breve gli spalti si sarebbero riempiti di una gremita massa di carne urlante e puzzolente.

    Secondo le direttive il suo compagno per quella missione sarebbe stata una strana donna. Chiunque fosse non avrebbe l'avrebbe di certo aiutata, sia perchè donna, sia perchè aiutare le persone non era propriamente nella sua natura.

    Quando entrò nella struttura dell'Arena notò comunque un certo gusto macabro nella sua architettura; un che di "mortifero", alquanto confacente alla sua funzione. Prima di raggiungere la sua posizione si premurò di mettersi in bocca una delle sue caramelle alla menta per rilassarsi un po' grazie al sapore, per lui rinvigorente, poi fece calare la sua maschera di soppressione sul volto per nasconderlo alla vista di esseri indegni.

    Una volta sul posto si diede una breve occhiata intorno per controllare le persone ivi presenti, ignorandole comunque, e senza proferire alcuna parola levitò con grazia sopra il parapetto, sedendocisi sopra con le gambe a ciondoloni verso l'interno.


    Stato Fisico: ///
    Stato psicologico: annoiato
    Energia: 100

    Equipaggiamento:
    Maschera di soppressione: indossata



    NOTA IMPORTANTE: Takheloth non è magico. Non usa alcun tipo di magia. Egli si basa solo su energie fisiche dell'universo materiale; ergo egli non può colpire coi suoi poteri (tranne dove diversamente scritto) esseri eterei o puramente magici.

    Hanel en Djehuty (Volo del sacro Ibis) (passiva)

    Io non arranco è la natura che si piega per lasciarmi il passaggio.

    Takheloth possiede una naturale predisposizione a manipolare le leggi fisiche ai suoi voleri. Normalmente per interagire con ciò che lo circonda dovrebbe spendere energia ma alcune cose semplicemente accadano perchè la sua stessa presenza lo permette. Una di queste è l'alterazione del campo gravitazionale intorno a lui che gli permette di levitare o volare durante gli spostamenti.
    L'altezza massima è di cinque metri. Se di suo gradimento Takheloth può estroflettere una minima parte della sua essenza sotto forma di ali diafane incorporee di colore bianco acceso, simili a quelle di un insetto. Il numero è variabile e tali ali non influiscono con l'ambiente vista la loro natura eterica. Takheloth può levitare anche senza la formazione di suddette ali

    Nehethery'Akh (Anima Divina)(passiva)


    Takheloth è pura energia solare resa manifesta tramite la sua mera volontà. Allo stato nativo il suo corpo permeerebbe l'atmosfera di un pianeta o una stella per centinaia di chilometri, nutrendosi dell'energia naturale. Non potendosi quindi manifestare da solo egli necessita di un vettore con cui comunicare: il Necrodermis (vedi sotto). Normalmente l'energia degli Dei stellari non può essere rinchiusa in una singola forma, venendo quindi distribuita equamente fra più Necrodermis; mentre una parte rimarrà esterna a formare una sorta di coscienza perennemente attiva e che controlla effettivamente il corpo. Se il corpo dovesse venire distrutto l'essenza del dio solare verrebbe espulsa verso l'esterno disperdendosi nell'etere. Takheloth quindi semplicemente focalizzerà la propria coscienza in un altro corpo.

    Necrodermis (Assenza di Organi) (passiva)

    Questo involucro di metallo è il carapace di un mostruoso parassita fasciato di ingannevole luce.

    Essendo principalmente un corpo cavo di metallo senziente con all'interno energia eterica; il Necrodermis non possiede organi veri e propri. Ogni funzione è delocalizzata e non vi sono centri nevralgici. Il corpo può comunque simulare in caso di necessità l'intero apparato di organi umano o di altre razze e specie, con annesse funzioni quali: respirazione, battito cardiaco, impulsi neurali, calore cutaneo ecc. Se viene colpito il Necrodermis si crepa e nel peggiore dei casi si frattura rilasciando parte dell'essenza del Nehether'Rhae; provocando momenti di stordimento a seconda della gravità del danno allocato. In caso di danni gravi il Necrodermis non riesce più a resistere all'immensa pressione interna e collassa.

    Il Necrodermis funge da strumento con cui il Nether'Rhae interagisce ed incanala i suoi poteri fisici.
     
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    Emmanuel | Lilith | Takheloth

    I minuti si susseguono, ammonticchiandosi in cumuli di tempo disordinato in cui l'umanità che gremisce gli spalti dell'Arena si fa sempre più numerosa e sempre più pressante; ben presto non c'è nemmeno più tanta comodità nel camminare, e nel rigirarsi si finisce sistematicamente per urtare qualcuno: per gli Eversori, vien da sé che così anche solo controllare la situazione inizia a diventare un pochino scomodo.

    Oltre che scomodo ben presto sgradevole, specie per Lilith, nel momento in cui una mano piuttosto invadente e decisamente non autorizzata inizia a carezzarle il fondoschiena; a questo punto, la domanda non è tanto “che faccio?” ma “di che morte orribile potrei ucciderlo?”, e tuttavia c'è da tener presente il fatto che ti trovi in una folla, e che pertanto è difficile definire esattamente chi sia il colpevole che si nasconde nel bel mezzo di tanta gente compressa insieme...

    Se reagissi, potresti colpire tanto il colpevole quanto gli innocenti, ma...
    Ti importa? E poi: c'è ancora qualcuno che è davvero innocente a Merovish?

    Solo qualche metro più in là, vicino all'ingresso della curva, Takheloth sente d'improvviso qualcosa di peloso sbattere contro le sue caviglie... e si tratta di una cosa piccola e in piena agitazione, con un piccolo cuore che gli tambura nel petto in maniera forsennata: provando a mettere giù una mano e a pescare l'animaletto spaurito, per un attimo non sobbalzi per quella visione inaspettata.

    Sembra un cagnolino dal pelo raso e bianco... e ti fissa con occhi spaventati mentre emette un uggiolio -come una richiesta d'aiuto- e ti lecca la mano; sarebbe un tenerissimo piccolo amico se non fosse per come scodinzola... cioè: non è per il modo in cui muove l'appendice, ma per la coda in sé – somiglia a quella dei diavoli delle illustrazioni classiche. E poi ha quella sinistra maschera di cuoio, che lascia scoperte solo le orecchie, le cui cuciture sembrano più punti di sutura, e... e... e ha anche un paio di corna.

    Mentre cerca di non farsi estromettere dall'avanzata prepotente di energumeni più grossi e più intimidatori di lui dal posticino che si è ritagliato a ridosso di un parapetto, Tesla si ritrova invece testimone di qualcosa di molto strano... quasi “buffo”, a dirla tutta. Perché c'è qualcosa di buffo nel vedere un armadio d'uomo alto quasi due metri crollare in ginocchio sulla gradinata e prostrarsi sul pavimento di pietra, guardando freneticamente a destra e a manca, chiamando a gran voce...

    « Bubbles! Bubbles, dove sei?! »
    con un forte accento russo

    Dall'alto, riesci solo a vedere il cappellino di lana -inconsueto per i climi del Presidio Sud- che gli copre la testa, e... e il fatto che sembra veramente preoccupato; si dice che a fare una buona azione si è sempre ripagati, ma... varrà anche a Merovish? Dopotutto, chi te lo fa fare di aiutare una persona in difficoltà?

    Ognuno ha avuto un imprevisto; che nasconda un incontro inaspettato?
    Non è quello per cui siete lì in questo giorno, ma... sempre meglio che di niente, no?
    L'alternativa sarebbe restarvene lì ad aspettare l'inizio dello spettacolo mentre vi annoiate.
    A voi la scelta.

    In a Trail of Fire

    Oooook: chiedo scusa per il ritardo, ma questo post mi ha portato via davvero parecchio tempo ç_ç/
    Heru, il cagnetto è quetto

    Dovrebbe essere tutto abbastanza chiaro, ma se non lo è -o se volete qualche info in più sull'aspetto dei PNG- chiedete in bacheca e cercherò di essere più precisa >*</
    Prossima scadenza: 25 Novembre. :kisu:



    Edited by Madhatter - 17/1/2014, 10:23
     
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    Takheloth strabuzzò gli occhi. Al Nehether'Rhae era perso di essere andato verso i parapetti ed essersi seduto. Evidentemente la mente del Necrodermis ed i suoi processi engrammici stavano facendo sempre più le bizze; oppure qualcuno lo prendeva in giro. Fece spallucce, infondo era indifferente lì o da altre parti, tanto sempre in nell'Arena nera sarebbe stato. Iniziò a guardarsi ancora attorno, attendendo qualcosa.

    Il nulla assoluto. Non accadeva niente; vi erano solo cupi rumori di fondo, attenuati dalle spesse mura di pietra solida dell'arena. Un normale essere umano sarebbe stato già in preda alla noia, ma non Takheloth. Nulla da fraintendere anche lui si stava annoiando, ma la voglia di non sprecare le sue forze per cercare un qualche divertimento la faceva da padrona. Si limitava a sbuffare ogni tanto, rimanendo fermo, statuario vicino all'ingresso ove era entrato tempo prima.

    Iniziò a chiedersi quale motivo erano state mobilitate tante forze, per un evento così poco rilevante. Questa città non aveva bisogno di un ennesimo bruto violento per potersi rialzare; no, Merovish aveva bisogno di una grande mano manipolatrice che l'avrebbe saputa tenere a bada e trasformata in qualcosa di superiore.

    Iniziò quindi a fantasticare sul futuro "roseo" della Tana nelle sue mani, appagato dalle idee e dai prospetti immaginati dalla sua mente avida di potere e gloria, creando un piccolo mondo astratto tutto suo, ove tutta l'Eversione si inchinava a lui, mentre il Nehether'Rhae sedeva su un grande trono fatto d'oro e tempestato di lapislazzuli e smeraldi.

    Probabilmente avrebbe passato in quello stato di trance beata tutta la missione se non fosse stato per un inconveniente. Qualcosa urtò la sua esile gamba. Takheloth si risvegliò dal suo sogno, alquanto seccato da questa interferenza tanto sgradita. In un primo momento non capì chi o cosa lo avesse turbato, ma poco dopo qualcosa attirò la sua attenzione verso il basso.

    Abbassò lo sguardo e notò un'essere strano, ripugnante essere, orrendo quanto quasi tutte le creature di Endlos. Un cucciolo di una qualche razza di canide pareva fargli una sorta di feste, cercando di attirare l'attenzione del vampiro delle stelle. L'animale aveva corna e coda non confacenti con la linea generale delle razze canine che Takheloth aveva visto durante la sua breve permanenza sul semipiano; non fu difficile quindi per il suo cervello logico catalogare quell'ennesimo abominio come uno strano parto di quel mondo malato.

    L'animale non parve avere intenzione di lasciarlo stare, il che lo irritò parecchio, tanto da desiderare di annichilire l'essere, riducendolo negli atomi che lo componevano. Spostò il braccio destro, ormai letargico, tendendolo sempre più verso il cucciolo, tenendo la mano minacciosamente aperta.

    Cambiò idea nuovamente, pensando fosse molto più ilare lanciare lo sgradito presente in un vulcano di Geisine. Sorrise pensando alla carne bruciata dell'animale, rammaricandosi però di non poter andare lì a vederlo morire.

    Qualcosa però scattò in lui. Prima che potesse aprire un'anomalia stabile in cui far passare l'animale verso il proprio triste destino, si fermò, pensando alle conseguenze di un atto tanto inconsulto. Che gusto ci sarebbe stato nel far morire un animale in un mare di lava senza poterlo vedere? Un calcio venne messo fuori discussione; non avrebbe mai toccato volontariamente un animale inferiore come quello. Inoltre, il voto fattosi agli inizi di non consumare energie inutilmente (e se possibile non consumarne affatto), ancora valeva. Sospirò rattristato dai suoi stessi limiti, anche perchè l'irritazione dovuta alle ingerenze dell'animale, montava sempre più prorompente.

    I piedi di Takheloth lasciarono dolcemente il suolo, senza rumore o altro, staccando il cane di almeno mezzo metro, iniziando poi a muoversi con placidità verso il parapetto degli spalti, ritenendolo un posto sicuro dalle attenzioni di quel mostro a quattro zampe. Si elevò ulteriormente, in modo da evitare il parapetto, calandoci poi sopra coi glutei. Infine si sedette le spalle rivolte verso gli spalti e il cane e le gambe a ciondoloni nel vuoto.

    Tirò fuori di nuovo la scatolina delle caramelle, ponendola sulla superficie di pietra, aprendola per rivelare il prezioso contenuto mentolato. Si tolse poi la maschera bianca, rivelando il suo volto, in modo da potersi portare con la mano libera una caramella alla menta super concentrata. Finita l'operazione di rifornimento, richiuse la scatolina preziosa, rimettendosela nel taschino da cui era stata estratta. Il Nehether'Rhae però non si rimise la maschera; infondo il tempo ancora a disposizione prima che quella personalità melensa prendesse il sopravvento era molto.


    Stato Fisico: ///
    Stato psicologico: annoiato
    Energia: 100
    Psicologia: Takheloth

    Equipaggiamento:
    Maschera di soppressione: non indosso



    NOTA IMPORTANTE: Takheloth non è magico. Non usa alcun tipo di magia. Egli si basa solo su energie fisiche dell'universo materiale; ergo egli non può colpire coi suoi poteri (tranne dove diversamente scritto) esseri eterei o puramente magici.

    Hanel en Djehuty (Volo del sacro Ibis) (passiva)

    Io non arranco è la natura che si piega per lasciarmi il passaggio.

    Takheloth possiede una naturale predisposizione a manipolare le leggi fisiche ai suoi voleri. Normalmente per interagire con ciò che lo circonda dovrebbe spendere energia ma alcune cose semplicemente accadano perchè la sua stessa presenza lo permette. Una di queste è l'alterazione del campo gravitazionale intorno a lui che gli permette di levitare o volare durante gli spostamenti.
    L'altezza massima è di cinque metri. Se di suo gradimento Takheloth può estroflettere una minima parte della sua essenza sotto forma di ali diafane incorporee di colore bianco acceso, simili a quelle di un insetto. Il numero è variabile e tali ali non influiscono con l'ambiente vista la loro natura eterica. Takheloth può levitare anche senza la formazione di suddette ali

    Nehethery'Akh (Anima Divina)(passiva)


    Takheloth è pura energia solare resa manifesta tramite la sua mera volontà. Allo stato nativo il suo corpo permeerebbe l'atmosfera di un pianeta o una stella per centinaia di chilometri, nutrendosi dell'energia naturale. Non potendosi quindi manifestare da solo egli necessita di un vettore con cui comunicare: il Necrodermis (vedi sotto). Normalmente l'energia degli Dei stellari non può essere rinchiusa in una singola forma, venendo quindi distribuita equamente fra più Necrodermis; mentre una parte rimarrà esterna a formare una sorta di coscienza perennemente attiva e che controlla effettivamente il corpo. Se il corpo dovesse venire distrutto l'essenza del dio solare verrebbe espulsa verso l'esterno disperdendosi nell'etere. Takheloth quindi semplicemente focalizzerà la propria coscienza in un altro corpo.

    Necrodermis (Assenza di Organi) (passiva)

    Questo involucro di metallo è il carapace di un mostruoso parassita fasciato di ingannevole luce.

    Essendo principalmente un corpo cavo di metallo senziente con all'interno energia eterica; il Necrodermis non possiede organi veri e propri. Ogni funzione è delocalizzata e non vi sono centri nevralgici. Il corpo può comunque simulare in caso di necessità l'intero apparato di organi umano o di altre razze e specie, con annesse funzioni quali: respirazione, battito cardiaco, impulsi neurali, calore cutaneo ecc. Se viene colpito il Necrodermis si crepa e nel peggiore dei casi si frattura rilasciando parte dell'essenza del Nehether'Rhae; provocando momenti di stordimento a seconda della gravità del danno allocato. In caso di danni gravi il Necrodermis non riesce più a resistere all'immensa pressione interna e collassa.

    Il Necrodermis funge da strumento con cui il Nether'Rhae interagisce ed incanala i suoi poteri fisici.
     
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    ilith stava aspettando e osservando sugli spalti ciò che stava succedendo, non aveva dea se dentro alle “tribune d’onore” stesse succedendo qualcosa, ma in ogni caso più restava lì impalata e più si sentiva nervosa. E non perché stava aspettando, era nervosa perché nell’aria c’era una tensione che stava preannunciando qualcosa di molto brutto e la sensazione era talmente sgradevole che anche il “Dio della Morte” iniziava a sentirla e a capire che cosa preoccupava Lilith.

    << Certo che questa attesa e davvero massacrante, ci sono troppe cose che non mi piacciono, inoltre come se non bastasse, il fatto di essere stati messi di guardia qui e di non sapere ancora niente dai nostri capi indica che sta succedendo qualcosa di strano.>>

    << Si lo so , quindi non perdiamo di vista la situazione dobbiamo tenerci pronti…>>


    Ad un tratto la ragazza iniziò a sentire qualcosa che le stava accarezzando appena sotto la schiena anzi precisamente aveva sentito chiaramente “una mano morta” su suo didietro e la cosa fece saltare i nervi all’assassina perché un conto se lo permetteva lei, ma dato che fin ora chiunque aveva cercato di provarci con lei non era sopravvissuto e lei era da anni che non permetteva di essere toccata e quindi trattata “da donna” da nessuno e ciò che stava succedendo oltre che essere offensivo per il suo remoto istinto femminile, era un vero oltraggio a ciò che era quindi chiunque fosse stato l’avrebbe pagata.
    Si girò con uno sguardo inquietante e con un ringhio che faceva ben intendere di che umore fosse e seppure non poteva dare la colpa a nessuno perchè non era sicura di chi fosse stato iniziò ad urlare.

    “ ALLORA CHI CAZZO E’ STATO ? GIURO CHE TI RIDUCO IN CENERE!SPORCO MANICO!”

    gvfgZnG



    Un tentativo di tirare un pugno in faccia al colpevole scattò da parte della ragazza che probabilmente avrebbe colpito forse un innocente, ma non importava chi l’importante e che colpiva!





    jz757s



    narrato,"Parlato", pensato°° & monologhi<<>>



    Dati & Riassunti

    Nome:Lilith Sutcliff.
    Stato fisico:buono.
    Stato Psicologico:buono.

    ____________________________________________________

    schema uso e consumo mana:
    jDpzNH1

    ____________________________________________________



    Riassunto:




    Azioni:




    “I'am so Sexy!"

     
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  8. Vero Levi
     
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    › T E S L A ‹

    Un antico paradosso, chiamato del σωρίτης, ovvero del mucchio, era utilizzato da filosofi antichi per disquisire d’edilizia e, analogamente, di problemi riguardanti la calvizie. Seguendo, grossomodo, lo stesso procedimento logico del noto problema, Tesla cercava di stare a galla nella folla che lo trascinava da un lato all’altro, interrogandosi se essa fosse folla o massa, e sul numero teorico di bocche che avrebbero dovuto tacere per far cessare il fin troppo rumoroso brusio di fondo. Ma: “grande miracolo è l’uomo” e i processi cognitivi che gli consentono di isolare, solitamente, le cose importanti – ignorandole – e potersi così preoccupare di cose da nulla, ignave, quotidiane. E con che spirito.
    Per esempio, il giovane, complice l’alto fattore di improbabilità che lo circondava, fu istintivamente deviato dai suoi scopi, concernenti la ricerca di un’ottima posizione che gli offrisse la miglior vista sull’arena, dall’immagine tragica di un grosso individuo accasciato e rotto dal dolore di una perdita. Dopo averlo fissato, in maniera molto poco educata, la particolare qualità di Tesla lo sopraffece, facendogli provare quasi un dolore simile che lo indusse in breve alle lacrime e lo spinse, scansando la gente che via via si frapponeva, a raggiungere quel disgraziato. Quest’ultimo, come poté capire giunto innanzi a lui, accasciandosi come lui, e sbraitando come lui – intendo: con il medesimo accento – doveva aver perso un famigliare o un famiglio di nome “Bübbles” (Tesla, chissà perché, pensò ad una scimmia…), cosa che indusse il giovane ad offrire spontaneamente il proprio aiuto senza valutare altro che il dolore. O almeno così fece una volta rinvenuto dall’imbarazzante trance e incurante della reazione che invece avrebbero potuto coinvolgere il suo stesso interlocutore a seguito del teatrino che egli stesso gli aveva offerto. Ma non aveva alcuna intenzione di fargli il verso, sia chiaro, perciò disse: «Ha bisogno d’aiuto?», anche se il suono che emise poteva far parere che fosse stato detto: «Вам нужна помощь?».




    › E Q U I P A G G I A M E N T O ‹

    Nome:Elastische und Spheren
    Quantità di biglie: 20x
    Descrizione: Un semplice, comunissimo elastico di gomma. Una serie di biglie metalliche, d’acciaio, per lo più dal diametro di un centimetro e mezzo, che Tesla ha raccolto e collezionato in giro per il presidio. La combinazione delle due cose forma una delle più antiche armi messe a disposizione dell'uomo, nonché uno dei principali mezzi d'intrattenimento per giovani ragazzi d'ogni età. Nel corso del tempo e con ludici allenamenti, Tesla ha raggiunto grandi livelli di dimestichezza nell'arte della fionda.
    Note: Limite di 3 sfere per turno.
    Costo: 2+1



    › A B I L I T À P A S S I V E ‹

    Nome: Superconduttore
    Descrizione: Il potere principale di Tesla, che, risvegliatosi sotto forma d’intensa malattia, ha mutato drasticamente la composizione atomica del ragazzo. In particolare, l’effetto è andato ad intaccare le forze che legano tra loro le molecole del suo corpo, aumentando le polarità magnetiche e rafforzandole. L’abilità si traduce, in termini di gioco, nella possibilità di utilizzare gli oggetti come strumenti per trasmettere le cariche elettriche, come mezzi per decentrare gli effetti delle tecniche.
    Effetto: Passiva di decentramento delle tecniche.
    Punti: 5

    Nome: Sonic Boom
    Descrizione: Se Superconduttore è l’abilità principale di Tesla, Sonic Boom è quella che, in maniera caratteristica, ne sfrutta in maniera intensa le peculiarità. I legami tra le molecole, rafforzati, permettono una maggiore flessibilità e velocità di azione al giovane, il quale, con affinità al proprio elemento, può spostarsi con lestezza acrobatica e rapidità.
    Effetto: Aumento passivo della velocità [+50% - Attualmente bloccata] e dell’agilità [+50%].
    Punti: 5 [+5 Bloccati]

    Nome: Zap-Kraft
    Descrizione: L'agilità e la velocità innate sono state di spunto a Tesla per l'elaborazione di una tecnica di combattimento corpo a corpo che, nella migliore delle tradizioni, sfrutta la forza dell'avversario a proprio favore. Quest'arte, veloce e acrobatica, ricorre a rapidi movimenti e colpi mirati, nonché a prese che sfruttano le leve delle articolazioni per danneggiare il nemico. Simile, per l'impostazione, ad altre arti marziali delle tradizioni orientali, si avvicina molto a tecniche militari per come viene impiegata dall'elementalista.
    Effetto: [???]
    Punti: 5



    › N O T E ‹

    Spero sia abbastanza chiaro. Tengo a specificare soltanto che il PG non “sente” veramente ciò che prova il suo interlocutore, né – come potrebbe lasciare intendere l’ultima riga – conosce il russo. Soltanto mi sembrava il modo migliore per rendere giustizia a quella specie di deviazione che psicologicamente lo coinvolge, facendo sì che si abbandoni ad atti di ecolalia ed ecoprassia. Infine, non avendolo ancora fatto, auguro a tutti buon divertimento! ^^”



     
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    { Arena Nera - Spalti }
    Lilith | Takheloth

    Accantonata con poco interesse la bestiola molesta che gli ha urtato contro un polpaccio, Takheloth inizia a levitare a mezzo metro dal suolo, distanziando l'animale... e attirando l'attenzione di buona parte della curva, anche: in molti lo additano e ancora più persone lo fissano, e -forse- la cosa gli creerà qualche grana con Zimmer.

    Ad ogni modo- la passeggiata procede senza intoppi, e il Nehether'Rhae fluttua fino al parapetto, dove si lascia scivolare seduto come da programma; si toglie la maschera, mangia una mentina, e tutto sembra andare bene: un po' di tranquillità finalmente... ma anche no.

    Al contatto inaspettato e sgradito con le proprie natiche, il nervoso che già attanaglia l'assassina per quella situazione delicata raggiunge il suo apice ed esplode violentemente all'esterno: Lilith si volta di scatto, lanciando occhiatacce torve verso ignoti, e un ringhio le risale la gola precedendo delle urla terribili, in grado di far sobbalzare per la loro potenza il ragazzino accomodatosi lì vicino.

    “ ALLORA CHI CAZZO E’ STATO? ”
    inquisisce la Rossa, preparandosi a tirare un cazzotto alla cieca tra la folla
    “ GIURO CHE TI RIDUCO IN CENERE! SPORCO MANICO! ”

    ...e quel pugno rabbioso è proprio diretto alla testa dell'altro Eversore.


    { Arena Nera - Spalti }
    Emmanuel

    La vista di quell'uomo in difficoltà sembra scuotere intimamente l'animo di Tesla, e non ha alcuna importanza che si tratti di manie patologiche o di semplice solidarietà: le lacrime che scendono dai suoi occhi sono vere e sincere mentre si muove per raggiungere lo sconosciuto e prestargli soccorso... anche a costo di spintonare la brava gente di Merovish, guadagnandone in cambio improperi, insulti, gomitate e altri spintoni di rimando.

    Un po' più acciaccato di prima, il giovanotto si ferma davanti al signore col berretto di lana, e -proprio come lui- crolla sul pavimento sporco e polversodo dell'Arena Nera, iniziando a guardarsi in giro freneticamente, alla ricerca di... già: che cos'è che devi cercare?

    «Ha bisogno d’aiuto?»
    ti premuri di chiedere appena ti riscuoti dal trance mimico
    «Вам нужна помощь?».

    Da quella posizione lo vedi un po' meglio: sembra un uomo di mezz'età, dai lineamenti marcati e dalle iridi di un bruno tendente al rosso, nei cui recessi riluce una strana scintilla, ma non riesci a vedere molto altro del suo volto: oltre al cappellino di lana tirato fino alle sopracciglia, noti che la parte inferiore della faccia è infagottata in una sciarpa...

    E questo dettaglio attira la tua attenzione: berretto, sciarpone, cappotto lungo...
    non sono abiti troppo pesanti, inadatti per il clima torrido del Presidio Sud?

    « Ах ... Я ищу для моей маленькой собаки - была потеряна. »
    risponde distratto il tipo, spiando tra la selva di gambe attorno a voi
    « Ты видел дело для вас, мальчик? »

    Nel fermarsi un momento a darti un'occhiata, incroci per il suo sguardo; un po' a disagio, lo vedi grattarsi pensosamente la nuca con una mano, e il cappello gli cade per qualche istante, rivelando uno scorcio di capigliatura rosso amaranto. Subito, però, si affretta a recuperare il copricapo e calarselo ben bene sulla testa, fissandoti in volto in attesa di una risposta.

    In a Trail of Fire

    Turno di gioco semplice; dovrebbe essere tutto nel narrato,
    ma -al solito- se qualcosa non è chiaro, chiedetemelo pure in bacheca =*

    @VeroLevi Non so se serve, ma il PNG ha risposto
    Ah... sto cercando il mio cagnolino - si è perso. Tu l'hai per caso visto, ragazzo?

    Prossima scadenza: 8 Dicembre. :kisu:



    Edited by Madhatter - 17/1/2014, 10:42
     
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  10. Lilith Sutcliff
     
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    " Il Nido degli Aspidi."




    I
    l pugno di Lilith stava per colpire qualcuno, non le importava chi fosse l’importante era solo fargli molto, molto male così la prossima volta le mani se le metteva nel suo di culo anzi che in quello della assassina che onestamente avrebbe potuto anche fargli capitare un brutto quarto d’ora, ma il suo pugno fu arrestato dopo che dal nulla vide apparire qualcuno e anche se non ricordava di averlo mai visto la cosa la stupì e la fermò giusto in tempo prima di colpire la testa di quel ragazzino fermandosi giusto, giusto a filo con la fronte lasciandola un po’ in bilico con una posizione buffa che forse avrebbero attirato delle sonore risate.

    “Ma…ma…come cazzo hai fatto ad apparire all’improvviso? Cos’è uno scherzo?... e poi chi sei? Sei l’altro eversore che mi hanno affibbiato per caso?

    Cercò di rendersi conto della situazione eppure era convinta che qualcuno l’avesse toccata , ma non poteva essere stato quello visto che era arrivato in quel modo improvviso.

    “C’è qualcosa che non mi convince.”

    Già era vero sembrava che tutto stesse capitando per cercare di distrarre tutti loro da qualcosa.

    << Lilith forse è meglio continuare a sondare il terreno usa la lettura dei ricordi >>

    << No non ancora anche se la usassi con tutte le persone che ci sono non potrei mai individuare dei comportamenti sospetti. Aspettiamo ancora>>


    Lilith continò a guardare verso l’arena senza però spostarsi da vicino l’altro ragazzino se era l’altro Eversore di guardia allora era meglio tenerselo buono ,poteva essere utile.






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    Epureremo il mondo dai demoni, dai Tau'ri e poi dagli scarafaggi.

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    Dalla tomba di stasi di fianco a casa tua <_<

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    Le manifestazioni isteriche della folla aumentavano senza sosta, esaltati da violenza e dall'emozione del sangue versato per il loro divertimento. Gli spettacoli erano in effetti abbastanza cruenti da stimolare negli esseri inferiori ogni sorta di turpe sensazione; ma per Takheloth mancava quella inspiegabile tocco artistico che caratterizzava ogni grande manifestazione nehekhariana. Reclinò un attimo il capo come a rimembrare tempi lontani ormai sepolti dalle sabbie nel tempo, ma ancora vivi nella sua memoria, coronati dalla cocente certezza di non essere più nulla.

    Poi qualcosa attrasse l'attenzione del Nehether'Rhae piuttosto irritato dai suoi stessi pensamenti. Una voce stridula ed acuta provenire da qualcuno (o qualcosa) di fianco forzò il suo capo in un improvviso movimento rotatorio, allarmato dal suono.


    CITAZIONE
    "ALLORA CHI CAZZO E’ STATO ? GIURO CHE TI RIDUCO IN CENERE!SPORCO MANICO!"

    Quando i suoi occhi colsero l'accaduto ormai era troppo tardi. Un pugno poderoso stava per cozzargli contro la faccia. Palesemente preoccupato, Takheloth alzò entrambe le mani a mo di scudo. Fu una reazione istintiva all'incombente minaccia, anche se probabilmente non sarebbe riuscito nell'intento di proteggersi.

    Socchiuse gli occhi in attesa dell'urto che non avvenne però. Incuriosito dalla mancanza di danno, aprì gli occhi e guardò in direzione del pugno. In effetti non aveva neanche avuto il tempo di osservare il suo aggressore, che si rivelò essere una specie di uomo/donna dai capelli rossi e dal vestiario realmente di pessimo gusto.

    La voce di quella "cosa" risuonò ancora più fastidiosa.


    CITAZIONE
    “Ma…ma…come cazzo hai fatto ad apparire all’improvviso? Cos’è uno scherzo?... e poi chi sei? Sei l’altro eversore che mi hanno affibbiato per caso?”

    Ripresosi rapidamente dallo schock di aver visto quel pugno particolarmente vicino, Takheloth ripose con calma le mani congiunte sulla sua maschera posta sopra ambo le cosce. Distolse lo sguardo da Lilith, già stanco di sentire e vedere un essere così stupido e inutile. Ponderò un po' le parole, dosando lo sdegno che provava.

    -Mi Qephie zej anaf wed?-



    Rise sommesso di quello appena detto, portandosi una mano davanti alla bocca, per nasconderlo. Poi tornò serio e rispose nella lingua del suo interlocutore.

    -Non sono tenuto a rispondere ad una pretenziosa richiesta da parte di un presunto aggressore ai miei danni.-



    Attese un attimo che alcuni barbari affianco a lui terminassero di ansimare come animali per lo spettacolo

    -In tutte le società civili che si rispettino le persone si presentano prima di chiedere qualsivoglia cosa all'altro..a maggior ragione se in fallo. Ma evidentemente un branco di fiere deve essere stato il tuo mentore.-



    Chiese inoltre a Takheloth se egli fosse un eversore. Che domanda banale è stupida; evidentemente ella lo era; probabilmente no. Nel primo caso era davvero un'oca/oco giulivo per essersi esposto/a così bellamente ad estranei. Se loro erano lì evidentemente il nemico era nascosto nel pubblico e sbandierare bellamente la propria appartenenza ad una gilda non era il massimo. E poi nessuno può avere l'ardire di "affibiare" Takheloth.

    -Mi dispiace. Non so cosa sia l'Eversione. Comunque il mio nome è Othelakh..Si i miei genitori ebbero poca fantasia...Te essere androgino?-



    Fece seguire il tutto da un sorriso sarcastico, cercando di essere il più naturale possibile. Comunque l'idea di uccidere quella scimmia rossa era già assodata nella sua mente. Aveva già peccato tentando di colpirlo, e per di più la sua voce lo infastidiva non poco. Forse sarebbe bastato aspettare i loro avversari e lasciare fare tutto a loro. Dopo aver ricevuto la risposta, si sarebbe girato, cercando di vedere fugacemente ove fosse andato a finire quella bestia canina che tanto lo aveva disturbato poc'anzi.

    Traduzione: Da quando alle scimmie è permesso girare?

    Stato Fisico: ///
    Stato psicologico: annoiato
    Energia: 100
    Psicologia: Takheloth

    Equipaggiamento:
    Maschera di soppressione: non indosso



    NOTA IMPORTANTE: Takheloth non è magico. Non usa alcun tipo di magia. Egli si basa solo su energie fisiche dell'universo materiale; ergo egli non può colpire coi suoi poteri (tranne dove diversamente scritto) esseri eterei o puramente magici.

    Hanel en Djehuty (Volo del sacro Ibis) (passiva)

    Io non arranco è la natura che si piega per lasciarmi il passaggio.

    Takheloth possiede una naturale predisposizione a manipolare le leggi fisiche ai suoi voleri. Normalmente per interagire con ciò che lo circonda dovrebbe spendere energia ma alcune cose semplicemente accadano perchè la sua stessa presenza lo permette. Una di queste è l'alterazione del campo gravitazionale intorno a lui che gli permette di levitare o volare durante gli spostamenti.
    L'altezza massima è di cinque metri. Se di suo gradimento Takheloth può estroflettere una minima parte della sua essenza sotto forma di ali diafane incorporee di colore bianco acceso, simili a quelle di un insetto. Il numero è variabile e tali ali non influiscono con l'ambiente vista la loro natura eterica. Takheloth può levitare anche senza la formazione di suddette ali

    Nehethery'Akh (Anima Divina)(passiva)


    Takheloth è pura energia solare resa manifesta tramite la sua mera volontà. Allo stato nativo il suo corpo permeerebbe l'atmosfera di un pianeta o una stella per centinaia di chilometri, nutrendosi dell'energia naturale. Non potendosi quindi manifestare da solo egli necessita di un vettore con cui comunicare: il Necrodermis (vedi sotto). Normalmente l'energia degli Dei stellari non può essere rinchiusa in una singola forma, venendo quindi distribuita equamente fra più Necrodermis; mentre una parte rimarrà esterna a formare una sorta di coscienza perennemente attiva e che controlla effettivamente il corpo. Se il corpo dovesse venire distrutto l'essenza del dio solare verrebbe espulsa verso l'esterno disperdendosi nell'etere. Takheloth quindi semplicemente focalizzerà la propria coscienza in un altro corpo.

    Necrodermis (Assenza di Organi) (passiva)

    Questo involucro di metallo è il carapace di un mostruoso parassita fasciato di ingannevole luce.

    Essendo principalmente un corpo cavo di metallo senziente con all'interno energia eterica; il Necrodermis non possiede organi veri e propri. Ogni funzione è delocalizzata e non vi sono centri nevralgici. Il corpo può comunque simulare in caso di necessità l'intero apparato di organi umano o di altre razze e specie, con annesse funzioni quali: respirazione, battito cardiaco, impulsi neurali, calore cutaneo ecc. Se viene colpito il Necrodermis si crepa e nel peggiore dei casi si frattura rilasciando parte dell'essenza del Nehether'Rhae; provocando momenti di stordimento a seconda della gravità del danno allocato. In caso di danni gravi il Necrodermis non riesce più a resistere all'immensa pressione interna e collassa.

    Il Necrodermis funge da strumento con cui il Nether'Rhae interagisce ed incanala i suoi poteri fisici.
     
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  12. Vero Levi
     
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    › T E S L A ‹

    Finché con una persona non si scambiano molte più che quattro parole è statisticamente molto improbabile ricordarne il nome e, men che ci si chiami Sherlock, è ancora più difficile fare attenzione ai dettagli. Si aggiunga poi tristezza mutata in disperazione per far sì che tutto ciò che c’è di fisico al mondo passi in secondo piano, rispetto alle cause e agli effetti delle turbe dell’animo. Quel grosso tipo strano era stato molto chiaro: cercava una bestiolina, un cane. E non si commetta la sciocchezza di ritenere questo un motivo troppo banale per far sprofondare il più enorme dei guerrieri in uno stato di completo abbattimento: ogni animale, infatti, è una vita e chi è vivo dovrebbe sempre essere in grado di capire in che modo i tralicci di quel gran miracolo si intrecciano, dando vita alle amicizie più bizzarre.
    Tesla non lo trovava per niente banale, anzi, dopo aver chiarito di non aver avuto ancora modo di vedere animali… Inteso in senso stretto, perché l’arena era piena di “animali”… Insomma, dopo aver chiarito la propria posizione, offrì immediatamente il suo aiuto e solo allora – prima sarebbe stato assolutamente strambo, per Tesla – notò l’abbigliamento pesante del suo interlocutore. Probabilmente uno straniero, venuto per assistere a quella strana, ma grande, cerimonia. Chissà, magari in seguito avrebbe chiarito. E forse avrebbero potuto dire qualcosa anche a proposito della peluria che mostrava di nascondere sotto il cappello e che doveva essere simbolo di un particolare retaggio – un gene recessivo, indubbiamente, non comune da quelle parti.
    Ogni cosa, tuttavia, a suo tempo.
    Ora c’era una bestia da trovare, in mezzo a quella folla di spiriti spessi che non bramava altro che assistere allo spettacolo offerto dall’arena. Mentre si allontanava per curiosare sugli spalti e cercare tra la folla, per un attimo rimpianse di non aver chiesto maggiori informazioni: com’era il cane che cercava? Era più simile a un bulldog o ad un cane lupo? Aveva il pelo omogeneo, raso e ben tenuto o maculato e lercio? Domande che per un secondo lo fecero tentennare, inducendolo a valutare l’ipotesi di tornare al punto di partenza. Poi, però, lo sfiorò un’altra idea: quanti animali, sempre nel senso stretto della parola, potevano essere stati ammessi sulle tribune? E quanti, tra questi, sarebbero stati cani?
    La risposta a cui giunse lo rassicurò non poco nella sua missione, ma subito sopraggiunse un ulteriore dilemma: come ci si appella ai cani? Per quanto riguarda i gatti si arricciano le labbra, come se si dovesse baciare la migliore amica dell’asilo, e facendo fluire l’aria si emette un suono abbastanza sgradevole. Con i cavalli si fa un suono prodotto all’interno della bocca, all’altezza dei molari, sfruttando guancie, lingua e arcata dentale. Ma per i cani? Sarebbe bastato fischiare? Ma ogni cane non è forse addestrato a rispondere ad un determinato tipo di fischio? E in mezzo a quel trambusto avrebbe forse avuto qualche speranza? E siamo sicuri che si sarebbe girato sentendo chiamare il suo nome da uno sconosciuto? Tesla rifletté che, personalmente, sentendo gridare in mezzo ad una folla “Immanuel” si sarebbe ovviamente voltato verso la fonte del grido – perciò sarebbe andata bene. O così sperava.
    Continuò la ricerca, con tale spirito e tali dilemmi, piegandosi di tanto in tanto per farsi meglio strada tra la gente e di tanto in tanto mormorando un «Bubbles» o un «Пузыри».

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    { Arena Nera - Spalti }
    Lilith | Takheloth |Emmanuel

    Un po' di trambusto agita gli spalti d'ossidiana quando Lilith inizia a sbraitare ed inveire contro ignoti; nell'urgenza di sfogare la propria rabbia per quel gesto offensivo sul primo idiota di passaggio -che possa fare da capro espiatorio ed esempio-, l'Assassina tira un pugno alla cieca, e... senza apparentemente comprenderne la ragione ella stessa per prima, si ferma prima di colpire il faccino innocente di un ragazzino, assumendo una buffa posa plastica -congelata nel dinamismo- mentre l'altro leva le braccia per farsi scudo.

    “Ma…ma…come cazzo hai fatto ad apparire all’improvviso? Cos’è uno scherzo?
    domanda al giovane Nehekhariano, colpevole di essersi solo seduto sulla balaustra
    “...e poi chi sei? Sei l’altro eversore che mi hanno affibbiato per caso?

    Un po' troppo avventato a domandarsi così, senza il minimo scrupolo a far mistero dell'identità della gilda: e dire che dovreste sapere che gli Eversori sono un gruppo che agisce in segretezza! Nominarli in maniera così plateale, in mezzo ad una folla tanto nutrita e variegata, è una di quelle cose che farebbero di certo girare le scatole ai Gerarchi; bisogna essere cauti... a Merovish, anche i muri hanno le orecchie!

    “C’è qualcosa che non mi convince.”

    -Mi Qephie zej anaf wed?

    Il Nehether'Rhae sembra essersi ripreso dallo shock abbastanza da ridacchiare... e si rianima finanche troppo, visto il lungo rimprovero da vecchio malmostoso che si sente in dovere di sciorinare in base all'educazione e all'etichetta come un oratore di altri tempi nella piazza del foro; finita quella marea di chiacchiere, il bimbetto si risolve a concedere una risposta alla rossa.

    -Mi dispiace. Non so cosa sia l'Eversione. Comunque il mio nome è Othelakh...-
    si presenta il ragazzino, sfoggiando un sorriso tirato
    -Si i miei genitori ebbero poca fantasia...Te essere androgino?-

    Lilith non risponde subito a Takheloth, persa nei propri ragionamenti sulla possibilità di usare o meno qualche sonda mentale: come rimedio è utile, ma in quelle condizioni risulterebbe a dir poco infruttuoso... e, proprio in quel momento, qualcosa la urta accidentalmente -di nuovo- alle spalle, facendola finire addosso al giovane Naruto.

    «Bubbles – Пузыри»

    Sembrerebbe trattarsi di un ragazzino accucciato per terra.
    Chissà che sta cercando...?

    In a Trail of Fire

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    Edited by Madhatter - 17/1/2014, 10:50
     
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  14. Lilith Sutcliff
     
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    I
    ilith stava ancora cercando di capire cosa stava succedendo, ma non gli veniva davvero niente in mente perciò l’unico modo per capire era aspettare.

    << in ogni caso complimenti per aver sbandierato a tutti che sei un eversore , non era meglio tenerlo segreto?>>

    Il Dio della morte cercò di puntualizzare un piccolo dettaglio, ma tanto sapeva che Lilith agiva per istinto come i bambini quindi probabilmente non si era neanche accorta di averlo fatto.

    << Uffa non mi importa se sanno che sono un eversore o meno, sto cercando di capire cosa succede e tu te ne vieni fuori sempre con queste stronzate, ma fatti i cazzi tuoi ogni tanto.>>

    << Infatti sono miei visto che condividiamo lo stesso corpo e che se vuoi che la missione sia portata al meglio devi cercare di mantenere una certa segretezza.>>

    <<e non rompere!>>


    Lilith continuò comunque a parlare con il ragazzino che le aveva chiesto come si chiamasse definendola un essere androgeno, bhe in effetti lo poteva sembrare però lei doveva sempre stare in parte .

    “Androgeno? Ehi guarda che hai di fronte l’uomo più sexy di Endlos non mi definirei androgeno . Comunque piacere Jack!”

    Allungò una mano per cercare di stringerla , ma lla sua ultima frase susseguì una spinta che la fece cadere addosso al ragazzino , per lo meno presumibilmente doveva accadere così poi in effetti non che si poteva capire cosa succedesse e fortunatamente lilith dovette anche ringraziare le sue poche forme specialmente sul seno dato che era totalmente piatta (portava una seconda scarsa), così forse impattando con il ragazzino non avrebbe temuto che si accorgesse della sua vera natura magari sentendo sulla pelle qualcosa di strano, dopo riprese la sua posizione retta e fece tre inchini di scusa verso il ragazzino.

    “Scusa, scusa, scusa… ma non è stata colpa mia…”

    Si girò con un'altra occhiata minacciosa e scoprì il colpevole , ovvero un bambino che cercava qualcuno, ma sinceramente a Lilith non importava più di tanto voleva delle scuse.

    “E’ stato questo “bimbo minchia” qui! Ehi tu ragazzino? La mamma non ti ha insegnato a chiedere scusa alle persone che urti?Se vuoi te lo insegno io a suon di sculaccioni!”



    jz757s



    narrato,"Parlato", pensato°° & monologhi<<>>



    Dati & Riassunti

    Nome:Lilith Sutcliff.
    Stato fisico:buono.
    Stato Psicologico:buono.

    ____________________________________________________

    schema uso e consumo mana:
    jDpzNH1

    ____________________________________________________



    Riassunto:




    Azioni:




    “I'am so Sexy!"

     
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    Epureremo il mondo dai demoni, dai Tau'ri e poi dagli scarafaggi.

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    “Androgeno? Ehi guarda che hai di fronte l’uomo più sexy di Endlos non mi definirei androgeno . Comunque piacere Jack!”


    Takheloth inarcò un sopracciglio con fare interrogativo. La reazione del tipo/a fu alquanto esagerato per la semplice domanda posta, tanto da far sospettare il Nehether'Rhae in una bugia. Infondo però il sesso del suo interlocutore non sarebbe stato importante, fu solo una fugace curiosità di una mente antica, curiosità che andò dissipandosi, soppiantata in toto dalla solita malinconica indifferenza, con tanto di sbuffo annoiato. Guardò con aria di vaga sufficienza il gesto di amicizia di Jack, annuendo leggermente col capo, per poi voltarsi verso l'arena, evitando di ricambiare con un contatto fisico.

    Iniziò a far ciondolare con regolarità le gambe avanti ed indietro, facendo cozzare i talloni contro la nera pietra del parapetto. Takheloth iniziò quindi a concentrarsi su di esso, ignorando completamente ciò che lo circondava in quel momento.

    Iniziò a pensare di essere lì per niente. La cosa da un lato lo rassicurava, dall'altro un po' lo irritava. Un essere superiore come lui obbligato a infime mansioni di pattugliamento per la sicurezza di esseri che pochi tempi addietro avrebbe schiavizzato a frotte; questo pensiero in particolare incominciò a martellare enormemente nella sua psiche frammentata, andando a rodere la già sua precaria calma.

    Sentì le emozioni montare sempre più, segno che la personalità del Necrodermis stava rapidamente riprendendo coscienza di se. Prese la sua maschera e se la poggiò rapidamente sul volto, con gesto rapido ed isterico. Tirò un sospiro di sollievo sentendo l'effetto della sua maschera attivarsi, sopprimendo quello stupido errore. Di certo non era intenzionato a fare in modo che il suo corpo andasse in giro urlando "ttebayo" ai quattro venti. Un brivido d'angoscia lo pervadette a quell'idea. Ripose la sua maschera sulle gambe nella sua posizione precedente.

    Improvvisamente qualcosa accadde. Una pressione lo opprimette, prendendolo completamente di sorpresa. Non capì subito cosa stesse succedendo. Comprese quasi subito però la situazione quando il suo viso ruotò incontrando i capelli rossi di Jack venirgli quasi addosso, mentre il resto del corpo del ragazzo prese in pieno le spoglie del dio solare. Takheloth si inarcò in maniera innaturale sotto il peso dell'altro, evitando di cadere solamente perchè sorretto dalle sue forze antigravitazionali. Rimase basito, la sua espressione contratta in un smorfia di incredulità mista a confusione.

    La voce squittente del rosso ferì nuovamente l'aria, additando la colpa dell'accaduto ad un fanciullo che l'avrebbe urtato. Tolse un attimo l'attenzione da Jack, il quale nel frattempo stava riprendendo alacremente il gioviane con parole di un vocabolario tutto suo, portandola alle sue gambe. La maschera era sparita. Probabilmente durante il contatto violento fra loro due, il prezioso oggetto cascò sulle platee sottostanti la loro, perdendosi nella folla. Si portò entrambe le mani sul viso in un gesto di pura disperazione. Come avrebbe fatto senza? Questione di poco tempo e lui sarebbe sprofondato nuovamente nell'incoscienza mentre l'altro avrebbe avuto carta bianca, andando a rovinare tutti i suoi piani. Si lasciò sfuggire un flebile gemito di dolore per la sua grave perdita.

    Era "leggermente" alterato, quando si voltò verso Jack con un'espressione il quanto più pacata e normale possibile. Una parte di lui avrebbe voluto incenerire tutti e due, ma si sforzò di rimanere calmo ed evitare azioni che avrebbero avuto ritorsioni pesanti su di lui. Era arrabbiato, ma non ancora completamente stupido. Tentò di abbozzare un ennesimo sorriso di circostanza. Solo un lucido pensiero permeava la sua mente dilaniata dalla rabbia: avrebbe ucciso il reo Jack. Lo avrebbe fatto prima che quello sciatto imbecille di Naruto potesse prendere il sopravvento, ma prima della fine dello spettacolo, il rosso avrebbe avuto la vita strappata via per mano del Nehether'Rhae.

    Si rivolse quindi con voce fredda ed ineluttabile come il tempo stesso.


    -Bene allora puniscilo, i tralci guasti di una vite vanno potati sin da subito onde evitare che danneggino ancora di più la pianta.-



    Stato Fisico: ///
    Stato psicologico: seriamente arrabbiato
    Energia: 100

    Equipaggiamento:
    Maschera di soppressione: persa



    NOTA IMPORTANTE: Takheloth non è magico. Non usa alcun tipo di magia. Egli si basa solo su energie fisiche dell'universo materiale; ergo egli non può colpire coi suoi poteri (tranne dove diversamente scritto) esseri eterei o puramente magici.

    Hanel en Djehuty (Volo del sacro Ibis) (passiva)

    Io non arranco è la natura che si piega per lasciarmi il passaggio.

    Takheloth possiede una naturale predisposizione a manipolare le leggi fisiche ai suoi voleri. Normalmente per interagire con ciò che lo circonda dovrebbe spendere energia ma alcune cose semplicemente accadano perchè la sua stessa presenza lo permette. Una di queste è l'alterazione del campo gravitazionale intorno a lui che gli permette di levitare o volare durante gli spostamenti.
    L'altezza massima è di cinque metri. Se di suo gradimento Takheloth può estroflettere una minima parte della sua essenza sotto forma di ali diafane incorporee di colore bianco acceso, simili a quelle di un insetto. Il numero è variabile e tali ali non influiscono con l'ambiente vista la loro natura eterica. Takheloth può levitare anche senza la formazione di suddette ali

    Nehethery'Akh (Anima Divina)(passiva)


    Takheloth è pura energia solare resa manifesta tramite la sua mera volontà. Allo stato nativo il suo corpo permeerebbe l'atmosfera di un pianeta o una stella per centinaia di chilometri, nutrendosi dell'energia naturale. Non potendosi quindi manifestare da solo egli necessita di un vettore con cui comunicare: il Necrodermis (vedi sotto). Normalmente l'energia degli Dei stellari non può essere rinchiusa in una singola forma, venendo quindi distribuita equamente fra più Necrodermis; mentre una parte rimarrà esterna a formare una sorta di coscienza perennemente attiva e che controlla effettivamente il corpo. Se il corpo dovesse venire distrutto l'essenza del dio solare verrebbe espulsa verso l'esterno disperdendosi nell'etere. Takheloth quindi semplicemente focalizzerà la propria coscienza in un altro corpo.

    Necrodermis (Assenza di Organi) (passiva)

    Questo involucro di metallo è il carapace di un mostruoso parassita fasciato di ingannevole luce.

    Essendo principalmente un corpo cavo di metallo senziente con all'interno energia eterica; il Necrodermis non possiede organi veri e propri. Ogni funzione è delocalizzata e non vi sono centri nevralgici. Il corpo può comunque simulare in caso di necessità l'intero apparato di organi umano o di altre razze e specie, con annesse funzioni quali: respirazione, battito cardiaco, impulsi neurali, calore cutaneo ecc. Se viene colpito il Necrodermis si crepa e nel peggiore dei casi si frattura rilasciando parte dell'essenza del Nehether'Rhae; provocando momenti di stordimento a seconda della gravità del danno allocato. In caso di danni gravi il Necrodermis non riesce più a resistere all'immensa pressione interna e collassa.

    Il Necrodermis funge da strumento con cui il Nether'Rhae interagisce ed incanala i suoi poteri fisici.
     
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