Of Machinas and Scientists.

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  1. MEarl
     
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    z7he
    A Millennium Beginning


    Non è di certo strano csee, tra tutti i posti che il Conte avrebbe potuto visitare, Klemvor sia stata la sua scelta primaria. Il possesso delle macchine, luogo nel quale droni di vario genere coesistono tra di loro costituendo il fulcro vitale. Macchine semi-senzienti, automi dal potenziale distruttivo abbastanza alto da vietare all'umanità di colonizzarsi.
    Ovviamente, ogni cosa nel multiverso ha le sue eccezioni, Klemvor stessa difatti presenta luoghi relativamente "pacifici" sfruttati per scambi commerciali, o roba del genere. E' risaputo che, Francois, abbia subito mutamenti cerebrali dopo l'incidente che l'hanno portato alla follia, ma la follia non è sinonimo di stupidità. E' buona norma, ed un luminare della medicina come lui lo sa' bene, chiedere informazioni sui luoghi di cui si sa poco o niente e qual miglior posto se non un centro commerciale per trovare notizie?

    -

    "Madame Rose, mi scusi il disturbo."

    Voce viscida, come un sussurro sguscia fuori dalle labbra del Conte, rivolto ovviamente alla sua compagna, Rose. Un ibrido tra tecnologia e negromanzia, creatura non senziente, comandata a distanza tramite impulsi psicologici dal conte stesso, non parla, né agisce di sua spontanea volontà. Eppure, al conte sembra che quella donna abbia facoltà d'intendere e di volere, non si rende conto che, in realtà, è vittima di lui così come lui è vittima dell'amata.
    Dietro quest'ultima una falce, la sfasciacarrozze mentre, riposta in una fondina sul fianco manco del conte v'è la Bishop, una pistola all'apparenza poco complessa.

    "La pregherei, con tutto il rispetto, di farmi cenno qualora captasse la presenza di qualche creatura che possa esserci utile per le nostre ricerche."

    E' un luminare della medicina, all'occorrenza anche meccanico. Si, se ne intende di scienze in generale, le meccaniche non fanno eccezione e lo dimostra Rose. E' riuscito a costruire un'essere così... perfetto.
    Dall'altrui figura, tra l'altro, nessuna risposta. D'altronde, non può replicare, è formata per metà da parti macchine, per metà parti fisiche. La sua anima? E' sparita. Nemmeno dopo aver appreso le basi della negromanzia il Conte è stato capace di riportare in vita la Rose di un tempo.
    Tra l'altro, non ne sarebbe più capace, non ora, che la follia gli sta consumando pian piano l'animo. Anche lui, volente o nolente, diverrà succube della sua stessa creatura.



    CITAZIONE
    Metto le passive e gli oggetti del conte giusto per farvi capire un po' cosa si porta dietro e come agisce Rose :P

    P s y c h o C h i p
    {Equip | Oggetto di Gdr + Passiva}:
    La mente è la più grande fonte di potere che una forma di vita umanoide -ed a volte non- può possedere. E' risaputo che tutte le componenti che costituiscono il corpo funzionano in base agli impulsi che vengono inviati proprio dal cervello. E' una macchina ed, in quanto tale, è tanto potente quanto labile. Può essere soggetta a cambiamenti causati da un minimo dettaglio, cambiamento di umore o di status fisico. La mente è, dunque, una grossa macchina da guerra se saputa gestire nel migliore dei modi. Se si pensa che la maggior parte dei geni delle epoche antiche, presenti e future usarono, usano ed useranno solo una parte di essa per lavorare ai loro progetti, si provi ad immaginare cosa potrebbe essere capace di eseguire un cervello che ha subito ampliamenti biotici. Ebbene, al di sotto del cranio di Francois, in perenne contatto con il suo cervello, v'è installato un microchip chiamato Psycho. Quest'ultimo è collegato con un altro Psycho Chip, inserito all'interno del cervello di Rose. Grazie a questo Microchip, Rose proverà le stesse sensazioni che proverà il Conte del Millennio. Qual'ora quest'ultimo sarà arrabbiato, anche Rose si dimostrerà arrabbiata. Inoltre, grazie allo Psycho, Francois potrà inviare impulsi cerebrali al suo pupazzo facendola agire in base ai propri ordini. Il Microchip, inoltre, possiede determinate capacità attivabili sempre in base agli impulsi cerebrali; sarà capace di aumentare le attività fisiche e mentali di Francois e di Rose, rendendoli capaci di divenire vere e proprie macchine da guerra.

    [SPOILER]B i s h o p:
    {Equip | Pistola 6 proiettili}:
    All'apparenza una classica pistola di nove millimetri. Di colore completamente nero. Collegata tramite un meccanismo complesso posto all'interno della canna allo Psycho Chip di Francois. Attraverso questo sistema sarà possibile sparare proiettili appuntiti composti di energia psionica per un massimo di sei, al termine dei quali lo Psycho chip presente all'interno della Bishop dovrà ricaricarsi, non rispondendo più agli impulsi cerebrali del Conte, come se si fosse spenta. E' un sistema fatto apposta per evitare che l'utilizzo dell'arma possa determinare lo sfinimento psico-fisico dell'utilizzatore di modo che questo rischi di svenire. I proiettili, vista la loro natura, causeranno danni da perforazione.

    Sfasciacarrozze
    L'arma con cui combatte Rose. Si tratta di una falce lunga all'incirca un metro e settantacinque, lama compresa. Quest'ultima occupa gli ultimi settantacinque centimetri mentre l'impugnatura è lunga, ovviamente, un metro. La lama è di forma ricurva, simile a quella impugnata nelle più antiche leggende da Morte; uno dei guerrieri dell'apocalisse. Il manico è di colore completamente rosso mentre il piatto della lama presenta alcune una fantasia a forma d'onda che la divide in due parti; la prima di colore nero e la seconda di colore grigiastro.


    Edited by MEarl - 22/1/2014, 20:43
     
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    Centro Commerciale


    Forse non ci siamo capiti. Quanto vorresti per questa semplice, semplicissima borraccia?
    Sbraita ed urla contro un venditore con una certa veemenza. Giulietta, uno degli spiriti che usualmente lo seguono e lo perseguitano, gli ha detto che il mercante sta cercando di imbrogliarlo. In verità aveva anche lui questa strana sensazione, ma lo spirito gli ha dato la conferma finale. Niente da fare, il mercante si oppone e continua nella sua truffa.
    Augustus, dal canto suo, decide di chiudere lì la contrattazione e di andare via. Cercherà la borraccia altrove.
    In realtà si trova in quel luogo dopo esser "sceso" da Laputa e per continuare il suo viaggio prima verso l'Est e poi verso il Nord. Ovviamente prima di gettarsi nei vari spostamenti che deve fare ha deciso di fare un po' di scorte, ma i mercanti dell'Ovest ne sanno una più del diavolo a quanto pare.
    Sbuffeggiante si aggira come una povera anima in pena per il centro commerciale, con tanto di Giulietta che decanta la sua astuzia con una lunghissima filippica.
    La mano destra sale al viso, si sistema gli occhiali rettangolari e si sposta un paio di riccioli dal viso. Si guarda in giro per cercare il negozio più adatto per le compere successive. Si chiude bene il cappotto grigio che indossa e si dirige verso la prossima meta.
    Udol, altro spirito della carovana, intanto lo avverte su tutte le presenze vicine. Ci sono due tizi, un uomo ed una donna non-donna, priva di anima, in avvicinamento. Li fissa incuriosito per quanto gli ha appena comunicato il suo spirito.




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  3. Adran do'Hawk
     
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    -Narrato
    -Parlato
    -Pensato


    Scivolò via in mezzo al trambusto. Era stupito, stupito da come la vita potesse andare avanti anche in un posto dimenticato dalla "Madre" come quello. A Klemvor l'unico posto sicuro era l'Approdo; lì dove la magia e la forza degli uomini contrastava le macchine, la vita poteva scorrere tranquilla, altrove, i piccoli insediamenti erano per lo più nomadi, non duravano mai più di qualche mese; poi, uno squadrone di droni arrivava e spazzava via tutto. La legge lì era quella degli automi, l'uomo solo un intruso da terminare.

    Assorto nei suoi pensieri, con il volto celato sotto al logoro mantello, Isaac non si accorse della figura femminile immobile davanti a lui.

    Fu inevitabile, il tecnocrate rovinò addosso alla donna rischiando di far cadere entrambi. Solo il suo lungo addestramento evitò la loro caduta. Afferrò la fanciulla con un rapido movimento del braccio, prima che potesse farsi del male e tirandola a se.

    Si scusò.

    -"Chiedo perdono signo.."

    Qualcosa lo bloccò. Non avrebbe saputo dire se il motivo fu la totale assenza di vita negli occhi della fanciulla, o la sua sconvolgente bellezza. Turbato volse lo sguardo all'individuo che le stava a fianco, un uomo basso e orribilmente deformato.

    -"E'.. è un automa vero?"

    Chiese all'essere deforme, ancora visibilmente scosso.

    -"Mi dispiace per l'increscioso inconveniente, avrei dovuto fare più attenzione, io.. io.. ecco.."

    Si bloccò di nuovo. A pochi metri da loro una figura singolare stava assistendo a tutta la scena.

    "Bene" -pensò- "Ci mancavano solo i curiosi!"

    Riportò il suo sguardo sull'uomo. Quella strana coppia suscitava in lui reazioni contrastanti, da un lato voleva saperne di più della ragazza-automa, dall'altro, il suo istinto gli diceva di fare attenzione al prossimo passo.



    Condizioni Fisiche: Riposato;
    Condizioni Psichiche: Teso;
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    .:status personaggio:.|||||||||||||||| |scheda|
    .:angolo di narrazione:.|||||||||||||||||| | narrato .:parlato:. pensato |

    .:condizioni fisiche:. ottime;
    .:condizioni psichiche:. tranquillo;
    .:quantitativo energetico:. 100%

    .:abilità passive:.
    .:corpus:.
    -bonus passivo immunità al dolore in qualsiasi forma (eccetto provocato da attacchi mentali).
    -bonus passivo immunità a malattie e veleni.
    -malus passivo completa assenza di tatto, olfatto e gusto.


    .:tecniche utilizzate:.

    .:note:.
    nessuna.


    Incredibile. Ecco l'unico termine che l'alchimista trovò per descrivere quel luogo. Klemvor era veramente un luogo particolare e bizzarro, per quanto un'isola volante come il presidio errante potesse sembrare un fenomeno interessante, la città delle macchine lo era senza alcun dubbio di più. Quel luogo era così rumoroso e affollato, se ne era accorto non appena sceso dall'Approdo, vi erano carovane commerciali, stranieri, guardie, negozianti, pareva un vero e proprio nodo nevralgico di una città viva e prospera, invece, guardando poco più in la delle protezioni runiche, si poteva scorgere un paesaggio desolato e silenzioso, gli unici rumori erano costituiti dallo sfrecciare delle sentinelle senza riposo di Klemvor; un contrasto veramente impressionante.
    Acciaio se ne accorse subito e, di lì a poco, la sua voglia per esplorare quel luogo sicuro e protetto crebbe a dismisura. Iniziò così a girovagare in mezzo alla folla, ogni tanto urtando qualche ignaro passante e scusandosi distrattamente poco dopo. Osservò i carri di passaggio e le bancarelle di fortuna erette da qualche negoziante desideroso di far affari. Studiò la merce venduta, il cibo, gli utensili, persino le armi e notando enormi differenze con il suo mondo di origine, anche se erano pienamente apprezzabili alcune similarità, dopotutto Endlos era un crocevia di universi differenti.
    Durante l'esplorazione l'occhio della corazza si posò su una figura ben conosciuta, l'Hamok, il naufrago delle sabbie, a quanto pareva il destino aveva deciso di farli incontrare ancora una volta e così fu subito spinto ad avvicinarsi. Solamente in un secondo momento notò la presenza di altri due figuri in sua presenza, due figuri dall'aspetto piuttosto bizzarro per altro.
    .:Amico mio, le nostre strade si incrociano ancora una volta a quanto pare:.
    Esclamò l'alchimista una volta che fu abbastanza vicino all'uomo. Non che Hamok fosse un suo vero e proprio amico, chiaro, però, in un certo senso, in quel mondo era la persona che più ci si avvicinava. In un secondo momento, poi, la sua attenzione fu del tutto catturata dal curioso figuro li vicino, il suo aspetto era molto simile a quello di un mostro, eppure il suo abbigliamento era scelto e raffinato, come quello di un nobile, un luminare delle scienze o un talentuoso studioso, ad ogni modo non aveva, per il momento, alcun interesse nell'iniziare una conversazione con questo e, così, riportò la sua attenzione nuovamente sull'Hamok.
    .:Cosa ti porta quaggiù a Klemvor ?:.
    Chiese, più per cercare di instaurare una conversazione interessante che per vera e propria curiosità, dopotutto ognuno aveva i suoi buoni motivi per compiere una data scelta o azione e a lui tutto ciò non interessava minimamente, però forse era arrivato il momento di riprendere a parlare come una persona normale, dopotutto non ci era più abituato da tanto di quel tempo.
     
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    A il Sasso piaceva viaggiare, sia prima della trasformazione che dopo la trasformazione stessa.
    Certo, adesso il suo campo visivo era limitato, non poteva più tornare a guardare i grandi paesaggi delle colline verdi, e neppure ammirare le montagne lontane.
    Ma forse non era tanto i paesaggi che gli avevano rapito il cuore, non tanto quanto parlare con la gente.
    Aveva un opinione strana sulle persone, le trovava sia fantastiche, bellissime, ma anche odiose e volubili di mentalità.
    Insomma il suo era sempre un conflitto tra la bellezza degli esseri senzienti e l’ odio più assoluto di quest’ ultimi.
    Quindi aveva deciso, tramite alcune indicazioni origliate, di andare a Klemor e per giunta vi era perfino arrivato.
    Era una grande città, con le strade gremite di gente e tanto era il loro rumore che il Sasso riusciva a vedere bene e chiaramente ogni singola cosa o persona.
    Compresi quei Robot.
    Non si aspettava di trovare dei Robot, automi o perfino Cyborg, credeva che queste cose fossero solamente frutto dell’ immaginazione di qualche folle scritta poi su carta.
    Invece erano tutte li, con le loro grosse parti metalliche che facevano rimbombare il terreno ad ogni loro passo.
    Sicuramente con loro non avrebbe avuto grandi discussioni, ma il Sasso aveva imparato a non dare mai niente per scontato.
    Era nascosto dietro una cesta da frutta in una delle vie più affollate a pensare sul da farsi.
    Quando un grosso uomo si fermò ad osservare la frutta che lo copriva.
    Gli parve strano ma conosceva quel’ uomo. Bhè per essere precisi non era un uomo, ma un cavaliere con una grande armatura e per essere ancora più precisi era solo un’ armatura e basta.
    Possibile che … pensò avvolgendosi di un’ aura mentale e iniziando a levitare.
    L’ armatura aveva già ripreso la sua folle corsa, diretto da qualche parte in fondo alla via, ma ormai aveva captato le sue onde sonore ed era deciso a seguirlo.
    Non si incontrava tutti i giorni un’ armatura vuota, e nel suo caso non due volte di seguito.
    Doveva essere senza dubbio la stessa che aveva incontrato a Laputa, e si sentì il dovere di andarci per lo meno a parlare, e quando l’ armatura si fermò era per salutare una seconda persona che perfino il Sasso conosceva assai bene.
    Era Hamok.
    ”Il mondo è veramente molto più piccolo di quello che credevo” pensò avvicinandosi al piccolo gruppo che si era andato a formarsi, perché oltre loro due vi erano altre due persone li vicino.
    Appena si fu avvicinato abbastanza disattivò la levitazione e si accucciò in un angolino, studiando le nuove due presenze.
    Una era una donna mezza robot e dalla sua incessante attività, poteva dedurre che non era più viva.
    L’ altro era un uomo abbastanza corpulento e che se ne stava sulle sue.
    Probabilmente ne avrebbe avuto l’ occasione di parlarci, ma in quel momento gli premeva di più il fatto di salutare le persone già conosciute, e magari con loro avrebbe poi aperto una discussione con i due nuovi aggregati.
    ”Salve viandante delle dune Hamok e a te armatura del presidio errante” quando disse quella frase la estese solo ai due diretti interessati.
    Non voleva fare un’ apparizione spettacolare, ma quando si parlava di un sasso che comunicava attraverso la mente, tutto risultava almeno un po’ spettacolare.

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    Allora, per cominciare lui non è un curioso. Cioè, lo è, ma non fissa per hobby le persone senza una ragione. E non è nemmeno così diretto da cominciare a chiedere cose su anime ed affini, già una volta ci ha provato ed i risultati sono stati disastrosi.
    Quindi, per adesso, si limita a guardare a qualche metro di distanza, con fare distratto, come se la cosa non lo riguardasse o piuttosto stesse osservando altro.
    Purtroppo, però, Klemvor non è un posto tranquillo. Non è il tipico posto per fare scampagnate e chiacchierate. Per sottolineare questo, mentre il grupetto sta parlando-fissando-scontrando ecco che delle urla in lontananza mettono in agitazione tutto il centro commerciale. Qualche passante in fuga scappa oltre, qualcuno si nasconde nei negozi.
    Perplesso dalla situazione, Augustus, richiama a sè Udol, il suo spirito e lo invia a recuperare informazioni su quanto sta accadendo. Il risultato è strano, poichè ci sono spiriti in fuga da qualcosa che è privo di anima. Non gli ci vuole poi molto per fare 2+2.
    Scatta in avanti verso il gruppo che sta chiacchierando.
    Presto, veloci!
    Intima con voce sicura. La mano destra va ad indicare quello che è il negozio che aveva visitato poco prima. Aveva, infatti, notato la presenza di un bancone con vetro di protezione, un po' come quelli delle banche che potrebbe esser un valido scudo contro la presenza di eventuali droni.
    Sta arrivando compagnia non proprio gradevole

    La sua appartentenza ai LAM, pur in territorio straniero, gli intima di aiutare gli altri, dopo gli avvertimenti, però, si dirige egli stesso in direzione del negozio, passa dietro il bancone e vi si accuccia. Schiena contro gli scaffali e sguardo attento alla ricerca di eventuali nemici. Urla e persone in fuga sono la spia che i mostri si stanno avvicinando.
    Spera vivamente che gli altri presenti lo abbiano seguito...altrimenti peggio per loro.




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    Non poteva crederci. Ancora una volta la sua strada aveva incrociato quella della possente Armatura animata e del Sasso. Salutò entrambi con affetto, quasi come avesse rivisto vecchi amici.
    Quindi si rivolse di nuovo alla coppia che aveva involontariamente travolto poco prima.
    Non riuscì nemmeno a ribadire le proprie scuse per l'accaduto, che qualcuno lo urtò facendolo cadere.
    L'assassino si rialzò con sguardo furente.

    -"Ma che diavolo!"

    Si voltò di nuovo e vide il tumulto avvicinarsi sempre più alla loro posizione. Urla disperate, fughe precipitose: che Klemvor fosse giunta con i suoi droni a chiedere dazio?

    Un tipo alto e longilineo li apostrofò, indicando loro il negozio di un artigiano dotato di un vetro da esposizione. Poi si dileguò all'interno.
    "Ma certo, quel vetro potrebbe essere anti-proiettile"
    Non ci pensò su due volte. "Meglio lì che in strada!"

    -"Forza! Seguiamolo!"

    Urlò in direzione dei due compagni di sventura. Di sicuro come soluzione definitiva lasciava parecchio a desiderare, ma avrebbe dato loro il tempo di analizzare la situazione e prendere eventuali contromisure.

    Prese le sue poche cose e si infilò velocemente all'interno della costruzione. Si appostò a fianco dell'individuo che li aveva avvisati di quella possibilità. Non c'era tempo per le presentazioni in grande stile, così guardò l'uomo, sollevò la maschera e sorridendo disse:

    -"Hamok! Grazie per l'aiuto!"

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    | scheda |


    Fu sorpreso quando alla compagnia di bizzarri individui si aggiunse anche un altro personaggio ben noto.
    Acciaio ricambiò cordialmente il saluto del Sasso, salutandolo a sua volta.
    Ad ogni modo l'alchimista fu ancora più sorpreso di constatare come una situazione poteva modificarsi repentinamente in meno di un battito di ciglia. Infatti dalla folla che li circondava si iniziò a sollevare un brusio differente dal precedente. Non vi erano più le grida dei commercianti e dei compratori ma soltanto urla di terrore: qualche cosa era andato storto e i droni avevano invaso. Avanzavano prepotentemente tra la folla, mietendo ogni singola vittima tanto sfortunata da trovarsi sul loro cammino.
    In un attimo l'alchimista vide uno degli sconosciuti fuggire verso la bottega di un artigiano, consigliando agli altri di fare lo stesso. Naturalmente Acciaio non se lo fece ripetere e, in meno di un secondo, si ritrovò a correre assieme ad Hamok e agli altri verso quella struttura. La sua stazza per quanto ingombrante non pareva rallentarlo poi di molto, il problema si presentò quando arrivò il momento di riparasi dietro al vetro antiproiettile. La sua altezza faceva di lui un bersaglio più facile da colpire e, così, cercò di rannicchiarsi il più possibile al fianco degli altri compagni di sventura, con ben scarsi risultati a dire il vero. Il suo corpo era ben poco elastico, in quanto composto unicamente da metallo. Così, alla fine, decise di sedersi semplicemente a terra appoggiando la schiena agli scaffali dietro di lui.
    Vi ringrazio anche io per averci aiutato.
    Esclamò l'alchimista una volta che fu completamente al riparo dai droni. In effetti se non fosse stato per quel tipo si sarebbe ritrovato ben presto sotto il fuoco degli automi senza alcuna possibilità di fuga vista la sua mole. Non si presentò, dopotutto non aveva un vero nome e, comunque, non vi era abituato. Ad ogni modo in quell'istante i suoi pensieri erano focalizzati sul rimanere in vita piuttosto che sulle pure formalità della buona educazione.

    Stato Fisico: Ottimo.
    Stato Mentale: Teso.
    Energia: 100%.
    Tecniche Utilizzate: nessuna.
    Passive:
    Corpus
    sangue, carne, ossigeno; tutti questi elementi sono costituenti indispensabili al corpo umano ma ciò non vuol di certo significare che l'esistenza dell'individuo, quella effettiva, concreta e tangibile, quella formata dai sentimenti, le idee e gli aspetti più semplici dell'intelletto fino a quelli più complessi, sia legata al semplice corpo materiale; seppure gli alchimisti siano scienziati e precursori di tecniche per portare ad uno sviluppo crescente le tecnologie umane e siano, per questo motivo, completamente estranei a concetti come "religione" e "Dio", certamente essi non possono negare l'esistenza di una qualche sostanza che riesce a legare assieme tutte le conoscenze, le esperienze e le emozioni di un singolo individuo facendo di esso ciò che è realmente; chiamata da alcuni anima, questa sostanza è l'unica condizione realmente essenziale per provare l'esistenza di una "persona", ecco perché, che essa sia legata ad un corpo di sangue e carne oppure ad uno di acciaio e ferro ciò non comprometterebbe in alcun modo l'effettiva esistenza dell'individuo in quanto tale; se ne ha prova sempre più spesso nello studio dell'alchimia, moltissimi scienziati cedono il proprio corpo per una qualche sorta di "bene superiore" immolandosi totalmente alla loro sete di sapere e conoscenza per poi sfruttare sigilli di sangue per continuare a vivere in eterno senza invecchiare e senza più provare dolore ne calore all'interno di corpi sintetici e corazze di acciaio solidissimo. Ad ogni modo, anche se questi corpi non possono più provare dolore, non sono certamente immortali, infatti ogni colpo subito avrà ripercussioni sullo spirito del soggetto che, dopo una serie di numerose ferite tanto quanto dopo un singolo colpo di enorme potenza, potrebbe cedere morendo in modo definitivo lasciando il suo corpo artificiale e trasformandolo in un semplice guscio vuoto.
    .:bonus passivo immunità al dolore in qualsiasi forma (eccetto provocato da attacchi mentali):.
    .:bonus passivo immunità a malattie e veleni:.
    .:malus passivo completa assenza di tatto, olfatto e gusto:.
    Al-khimiyah
    L'alchimia è una antichissima scienza che raccoglie in se i concetti di chimica, fisica, astrologia, metallurgia e medicina; essa può essere espressa attraverso l'utilizzo di simboli particolari chiamati cerchi alchemici, questi servono ad aiutare l'alchimista a tenere sotto controllo i tre processi fondamentali nel processo di trasmutazione: comprensione, scomposizione e ricomposizione; dove un umano comune può, in modo semplice, aiutandosi con uno studio regolare delle scienze più basilari, eccellere nel controllo dei processi di scomposizione e ricomposizione, per il primo e più importante processo, la comprensione, è necessario uno studio profondo dei più complessi sistemi dell'universo e della vita stessa; solo pochissimi prescelti sono in grado di discernere e apprendere ogni più piccolo segreto dell'alchimia, arrivando però soltanto a capire che il tutto si ricollega al ciclo della vita, al simbolo del cerchio o a quello dell'uroboro ed è per questo motivo che anche loro sono costretti ad avvalersi di simboli per creare un tramite tra idea e pratica. Ci sono poi persone che sono andate oltre la semplice scienza, persone che hanno infastidito forze non comprensibili alla semplice mente umana e a loro hanno chiesto il vero sapere e la conoscenza perfetta della natura alchemica ma hanno ricevuto solamente un piccolo assaggio della verità in cambio di un prezzo pagato con il loro sangue e la loro carne; più il pagamento è alto e più all'alchimista è dato conoscere, ci sono addirittura persone che, cedendo il loro intero corpo sono diventate in grado di lanciare trasmutazioni senza l'ausilio di simboli alchemici ma semplicemente congiungendo le mani l'una con l'altra per poter sprigionare direttamente l'energia alchemica da loro richiesta.
    .:Passiva di Instant Casting:.
    Scambio equivalente
    il primo e più importante principio dell'alchimia è il "principio dello scambio equivalente", esso è stato imposto dai primissimi alchimisti che si sono cimentati nel tentativo di trasmutare materiale organico da materiale minerale fallendo in ogni singolo esperimento; questi per primi si sono accorti di un principio che vale tanto nella scienza quanto nella vita comune: se si vuole ottenere qualche cosa bisogna cedere qualcos'altro del medesimo valore altrimenti il processo si spezza andando in contro al fallimento, spesso con conseguenze tragiche; l'unico oggetto che può ovviare a questo principio è la leggendaria pietra filosofale, un materiale considerato dai più esoterico il cui valore supera quello di qualsiasi altra cosa materiale, paragonabile soltanto a quello di un'anima umana. Ad ogni modo nessuno ancora è riuscito a sintetizzare ed utilizzare una di queste pietre, ecco perché gli alchimisti non possono ne creare materia dal nulla (e cancellare quella già esistente), ne creare materia organica da materia inorganica (e viceversa) e nemmeno trasmutare esseri viventi da materia "morta".
    .:Passiva, per lanciare una tecnica di trasmutazione è richiesta la disponibilità di un dato materiale (specificata sotto la tecnica stessa):.
    Note: nessuna.
     
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    Il Sasso arrivò con i suoi saluti, ma accompagnato anche da qualche altra cosa.
    Difatti le onde sismiche del terreno si fecero più intense e rumorose, creando nella mente del sasso confusione, sulle prime, ma che in poco tempo andò a dissiparsi.
    Urla e rumore dei passi navigavano nella sua mente rocciosa.
    Poteva trattarsi o di una festa oppure di un’ enorme folla spaventata, e poiché sia Hamok che l’ armatura andarono nella direzione opposta, insieme ad un terzo tizio che probabilmente passava di lì, doveva prendere senza ombra di dubbio la seconda ipotesi.
    Ma nemmeno lui perse tempo, prese rapidamente il volo e gli seguì dietro ad una strana parete, probabilmente un vetro antiproiettile, almeno che le onde sismiche non gli avessero incominciato a tirate tiri mancini.
    Il rumore della folla in preda al panico non sembrava cessare, come una mandria di prede che scappa da solo un predatore.
    L’ uomo aveva sviluppato un’ intelligenza molto superiore alla maggior parte degli esseri esistenti sul pianeta, si era riunito in gruppi dandosi leggi e ruoli, ma niente poteva il progresso contro l’ istinto primordiale di mettere davanti a tutto la propria sicurezza, salvaguardare la propria vita lasciando che quella degli altri sprofondasse.
    Lui sentiva la gente che era caduta e che non riusciva ad alzarsi, ma non quella di un soccorritore.
    Lui sentiva le urla dei bambini persi nella folla, ma non quella della loro madre che gli portava in salvo.
    Se anche lui il giorno dell’ incidente si fosse comportato più da umano che da pacifista, forse sarebbe vissuto molto più a lungo in quel suo corpo fatto di carne, a pensarci in quel momento, non gli sarebbe nemmeno dispiaciuto se avrebbe fatto quella scelta.
    Ma il destino è volubile, è il jolly nel mazzo di carte.
    Non sai mai quando lo pescherai e quando succede non puoi utilizzarlo se non in un unico modo.
    Era sempre stato felice di aver fatto la scelta di salvare quel giorno tre dei suoi assistenti e mai ci sarebbe tornato sopra, anche se i ripensamenti, come proprio in quel momento, non lo lasciavano mai in pace.
    Tornò ai tre che si erano messi al sicuro con lui, che nel mentre aveva deciso di abbandonare il volo per tornare con “i piedi per terra”.
    Sia Hamok che il suo simile ringraziarono il terzo tipo e lui non voleva essere da meno.

    ”Grazie per il suo consiglio buon uomo. Piacere mio sono Sasso e sono quaggiù”

    Estese la discussione a tutti e tre, al momento non doveva mandare segreti o altro ma cercare di ammazzare il tempo, prima che qualcosa portato da quest’ ultimo ammazzasse lui.
    Le onde sismiche erano pesanti e regolari.
    In una città fatta di robot doveva senza dubbio trattarsi di una pattuglia di quest’ ultimi.

    Stato Fisico: Ottimo.
    Stato Mentale: Apatico e rilassato
    Energia: 100%.

    Passive:

    -Levitazione
    Il sasso, usando i propri poteri psion, riesce ad avvolgersi di energia mentale riuscendo in questo modo ad alzarsi da terra e fluttuare in aria. Fuori dal combattimento riesce a volare fino a considerevoli altezze mentre nel combattimento fino ad un massimo di cinque metri.

    -Dimensioni piccole
    Il sasso è poco più grande di un palmo di una mano, per lui è facile nascondersi in piccoli anfratti oppure passare inosservato.

    -Parlare e pensare in modo mentale
    Il sasso grazie ai propri poteri psion parla e pensa. Riesce ad interagire con le altre persone tramite una comunicazione mentale e a formule teorie nella propria testa (?). Riesce a parlare fino ad un massimo di trenta metri.

    -Visione ultraterrena:
    Il sasso, grazie alla sua capacità di manipolare la terra, sente le onde sonore che vengono trasmesse in quest' ultima. Risultato? Queste onde per lui sono simili a quelli dei radar dei pipistrelli, questo lo aiuta a crearsi una mappa, pressoché perfetta della zona. Anche le scosse emesse dal terreno riescono a fargli creare un piccolo quadro mentale. Ovviamente più forte è la scossa più la mappa sarà chiara e delineata. Quanto invece si trova in aria emette lui stesso onde che propagandosi nell’ aria lo informano di ulteriori ostacoli.
     
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  10. Dracace
     
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    L’attacco non è la solita scorribanda dei droni nei confronti di umani e umanoidi. Vi basta osservare la scena per qualche minuto per accorgervi che c’è qualcosa che non torna. Un particolare attira la vostra attenzione : ci sono troppi pochi morti per essere uno dei massacri sistematici programmati dalle intelligenze artificiali. In effetti a ben vedere, a parte qualche scarica di colpi per disperdere le folle o scoraggiare i pochi pazzi intenzionati a contrattaccare, nessuna delle azioni dei robot ha mirato a togliere la vita alle creature dell’accampamento commerciale. Potete vedere con i vostri occhi come i ragni meccanici che ora stanno invadendo le strade utilizzano principalmente raggi paralizzanti. Le vittime così immobilizzate vengono poi acchiappate da dei robusti bipedi artificiali che, senza troppi complimenti, le caricano su delle vetture scoperchiate, delle specie di carri supertecnologici che portano fuori dal vostro campo visivo i corpi così catturati. Tutto questo è anomalo è privo della benché minima logica. Non si è mai sentito di rapimenti su larga scala nella città delle macchine. E ancora: ammesso che si riesca a trovare una buona spiegazione per questo attacco, come hanno fatto i robot a superare la linea contenitiva delle rune di Laputa che per così tanto tempo hanno protetto efficacemente quel luogo?

    Mentre vi ponete queste e cento altre domande il vetro plastificato dietro cui vi siete barricati in modo più o meno sicuro viene letteralmente trivellato da una serie di pallottole. La struttura resiste all’urto, ma dall’aspetto pare proprio che non potrà servirvi come rifugio ancora a lungo. Sembra che una delle sentinelle vi abbia localizzato e classificato come potenziale minaccia per l’operazione in corso. Una bella fortuna, vero? Comunque sia, dovete decidere qualcosa e in fretta, perché se c’è una sola cosa certa in tutta quella baraonda è che non potete resistere rintanati dietro la vetrina ancora per molto.


    Allora, da adesso prendo in mano io la scena. Partendo dallo spunto che mi è stato lasciato me ne sono uscito con questa mini quest … Lo so, vi eravate prenotati per una semplice e tranquilla scenetta tra pg. Ma mica li ho chiamati in causa io i droni #Indica con fare colpevolizzante il numerologo# Comunque, spero che la cosa vi faccia piacere. Nella mia testa ho già in mente un paio di cosette e in totale dovremmo riuscire a raggiungere i 9 post. Per adesso limitatevi ad agire come meglio credete, cercando di evitare l’autoconclusività nei confronti degli attaccanti, qualora voleste menare un po’ le mani.
     
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    Cra

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    zuik34

    Numerologia: 9, Ampliamento


    Centro Commerciale


    Sinceramente, lui, il Numerologo, non aveva mica pensato alla stranezza nel comportamento di quelle macchine. Prima di tutto perchè le conosce solo per sentito dire, ed in secondo luogo perchè era troppo preso dallo scappare via alla velocità della luce.
    Arrivato al coperto si sente più sicuro e quindi ripensa a quella stranezza osservata in precedenza.
    Sauta i suoi compagni di sventura sventolando la manina in segno di saluto.
    Io sono Augustus, piacere di fare la vostra conoscenza. E non ringraziatemi, non ho fatto, in realtà, niente di importante
    Quando poi gli rimbomba una voce nella testa non riesce bene a capire chi ne è il possessore. Il comando di guardare in basso, insieme al nome, lo porta alla risoluzione del piccolo mistero.
    Oh...è un piacere fare anche la vostra conoscenza
    Risponde un po' perplesso e dubbioso, gli altri due, invece, sembrano a loro agio. Magari già si conoscendono.
    In ogni caso si concentra ed invia le sue anime nel circondario per monitorizzare la situazione. Non può vederle in maniera diretta, ma può seguire i corpi che vengono catturati. Non riesce a capire questa nuova metodica di cattura.
    Stanno...rapendo delle persone, avete visto?

    Commenta basito cercando una risposta. Doveva, forse, documentarsi un po' meglio a riguardo. Storce la boccuccia in una smorfia pensierosa. Ma tanto è tutto inutile perchè non ha le basi per poter trovare la tanto agognata risposta.
    La scarica di proiettili, poi, lo coglie di sorpresa. Alza la testa in uno scatto rapido per vedere quanto ancora possa reggere la difesa anti-proiettile.
    Uno sguardo rapido, sgomento, ai compagni di sventure.
    Vero che voi sapete fare cose spettacolari che possono far esplodere tutte queste macchine, vero?
    Si, perchè lui al massimo può far soffrire i loro spiriti. Ma loro non hanno mica uno spirito. Insomma è abbastanza inutile.
    Io sono un Numerologo
    Aggiunge come se ciò bastasse a spiegare le sue capacità.
    Ci toccherà, miei cari Signori, fare gioco di squadra
    Ricerca i loro sguardi o sassi, a seconda dei casi, in cerca di un segno di assenso. In queste situazioni o si collabora o si affonda.




    Mana: 100

    Passive
    Sussurri: auspex spiritico
    Figlio dei numeri: istant-casting

    Equipaggiamento
    Mazzo di Tarocchi affilati
     
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  12. Adran do'Hawk
     
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    -Narrato
    -Parlato
    -Pensato


    Anche il Sasso e l'Armatura li raggiunsero dietro quel riparo improvvisato. Dopo un rapido giro di convenevoli, l'uomo che li aveva "guidati" lì, di nome Augustus, sembrò fare un'analisi della situazione.

    Da lì dietro l'ombra non riusciva a vedere nulla, così si stupì quando l'uomo affermò che il modus operandi delle macchine (solitamente portatrici di morte indiscriminata) stavolta sembrava essere diverso. Stavano "sequestrando" umani.

    Rimase interdetto, non avrebbe saputo dire se per la particolarità del comportamento degli automi, o per le capacità del Numerologo di vedere cose a loro precluse.

    -"Se davvero stanno portando via gli umani VIVI, dobbiamo indagare. Probabilmente non sono Droni di Klemvor. O ancora peggio, stanno cambiando il loro modus operandi. Al momento non credo sia saggio uscire allo scoperto. Cerchiamo di raccogliere ancora informazioni."

    Disse rivolto a tutti.

    -"Credo che le tue capacità possano essere più utili per un'analisi della situazione a distanza di sicurezza. Esporsi ora, potrebbe significare la morte, o peggio."

    Disse rivolto ad Augustus.
    Poi si accucciò in attesa del parere degli altri. Avrebbe volentieri evitato lo scontro aperto con i droni, ma, se messo alle strette, le sue nozioni in materia avrebbero reso la vita difficile a quegli ammassi di bulloni ambulanti.

    Estrasse la Agnes e si preparò psicologicamente a quanto sarebbe accaduto di lì a poco. Qualsiasi cosa fosse.


    Condizioni Fisiche: Riposato;
    Condizioni Psichiche: Teso, Concentrato;
    Quantitativo Energetico: 100%


     
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  13. S t e e l
     
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    Narrato | Parlato | Pensato
    | scheda |


    Ascoltò con attenzione le parole dello sconosciuto, effettivamente non aveva assolutamente notato che cosa stessero combinando gli automi, dopotutto era troppo occupato a tenere giù la testa evitando di essere crivellato a morte. Inoltre non sapeva nemmeno se quello fosse un comportamento normale oppure no: dopotutto non era originario di Endlos e non conosceva nulla di Klemvor. Ad ogni modo concordò sul fare lavoro di squadra e anche con la strategia di Hamok, dopotutto non avrebbe rischiato certo la sua vita inutilmente.
    Concordo, per quanto mi riguarda so difendermi ma preferirei evitare lo scontro se possibile, dopotutto loro giocano in casa.
    Affermò l'alchmista, certamente gli automi conoscevano meglio Klemvor di qualsiasi altro essere vivente o non.
    Forse con un po' di fortuna le macchine se ne sarebbero andate da sole, una possibilità alquanto improbabile a dire il vero ma pur sempre una possibilità. Inoltre Acciaio non potè fare a meno di chiedersi se un "Numerologo" avesse le doti per difendersi effettivamente da solo, non aveva dubbi sulle capacità dell'Ombra anche se lo aveva conosciuto solo da poco ed era certo che il Sasso nascondesse poteri particolari ma non sapeva nulla dello sconosciuto. In quel momentò sperò vivamente di poter uscire da quella situazione senza dover combattere, odiava farlo ma, se necessario, non avrebbe certamente esitato.

    Stato Fisico: Ottimo.
    Stato Mentale: Preoccupato.
    Energia: 100%.
    Tecniche Utilizzate: nessuna.
    Passive:
    Corpus
    sangue, carne, ossigeno; tutti questi elementi sono costituenti indispensabili al corpo umano ma ciò non vuol di certo significare che l'esistenza dell'individuo, quella effettiva, concreta e tangibile, quella formata dai sentimenti, le idee e gli aspetti più semplici dell'intelletto fino a quelli più complessi, sia legata al semplice corpo materiale; seppure gli alchimisti siano scienziati e precursori di tecniche per portare ad uno sviluppo crescente le tecnologie umane e siano, per questo motivo, completamente estranei a concetti come "religione" e "Dio", certamente essi non possono negare l'esistenza di una qualche sostanza che riesce a legare assieme tutte le conoscenze, le esperienze e le emozioni di un singolo individuo facendo di esso ciò che è realmente; chiamata da alcuni anima, questa sostanza è l'unica condizione realmente essenziale per provare l'esistenza di una "persona", ecco perché, che essa sia legata ad un corpo di sangue e carne oppure ad uno di acciaio e ferro ciò non comprometterebbe in alcun modo l'effettiva esistenza dell'individuo in quanto tale; se ne ha prova sempre più spesso nello studio dell'alchimia, moltissimi scienziati cedono il proprio corpo per una qualche sorta di "bene superiore" immolandosi totalmente alla loro sete di sapere e conoscenza per poi sfruttare sigilli di sangue per continuare a vivere in eterno senza invecchiare e senza più provare dolore ne calore all'interno di corpi sintetici e corazze di acciaio solidissimo. Ad ogni modo, anche se questi corpi non possono più provare dolore, non sono certamente immortali, infatti ogni colpo subito avrà ripercussioni sullo spirito del soggetto che, dopo una serie di numerose ferite tanto quanto dopo un singolo colpo di enorme potenza, potrebbe cedere morendo in modo definitivo lasciando il suo corpo artificiale e trasformandolo in un semplice guscio vuoto.
    .:bonus passivo immunità al dolore in qualsiasi forma (eccetto provocato da attacchi mentali):.
    .:bonus passivo immunità a malattie e veleni:.
    .:malus passivo completa assenza di tatto, olfatto e gusto:.
    Al-khimiyah
    L'alchimia è una antichissima scienza che raccoglie in se i concetti di chimica, fisica, astrologia, metallurgia e medicina; essa può essere espressa attraverso l'utilizzo di simboli particolari chiamati cerchi alchemici, questi servono ad aiutare l'alchimista a tenere sotto controllo i tre processi fondamentali nel processo di trasmutazione: comprensione, scomposizione e ricomposizione; dove un umano comune può, in modo semplice, aiutandosi con uno studio regolare delle scienze più basilari, eccellere nel controllo dei processi di scomposizione e ricomposizione, per il primo e più importante processo, la comprensione, è necessario uno studio profondo dei più complessi sistemi dell'universo e della vita stessa; solo pochissimi prescelti sono in grado di discernere e apprendere ogni più piccolo segreto dell'alchimia, arrivando però soltanto a capire che il tutto si ricollega al ciclo della vita, al simbolo del cerchio o a quello dell'uroboro ed è per questo motivo che anche loro sono costretti ad avvalersi di simboli per creare un tramite tra idea e pratica. Ci sono poi persone che sono andate oltre la semplice scienza, persone che hanno infastidito forze non comprensibili alla semplice mente umana e a loro hanno chiesto il vero sapere e la conoscenza perfetta della natura alchemica ma hanno ricevuto solamente un piccolo assaggio della verità in cambio di un prezzo pagato con il loro sangue e la loro carne; più il pagamento è alto e più all'alchimista è dato conoscere, ci sono addirittura persone che, cedendo il loro intero corpo sono diventate in grado di lanciare trasmutazioni senza l'ausilio di simboli alchemici ma semplicemente congiungendo le mani l'una con l'altra per poter sprigionare direttamente l'energia alchemica da loro richiesta.
    .:Passiva di Instant Casting:.
    Scambio equivalente
    il primo e più importante principio dell'alchimia è il "principio dello scambio equivalente", esso è stato imposto dai primissimi alchimisti che si sono cimentati nel tentativo di trasmutare materiale organico da materiale minerale fallendo in ogni singolo esperimento; questi per primi si sono accorti di un principio che vale tanto nella scienza quanto nella vita comune: se si vuole ottenere qualche cosa bisogna cedere qualcos'altro del medesimo valore altrimenti il processo si spezza andando in contro al fallimento, spesso con conseguenze tragiche; l'unico oggetto che può ovviare a questo principio è la leggendaria pietra filosofale, un materiale considerato dai più esoterico il cui valore supera quello di qualsiasi altra cosa materiale, paragonabile soltanto a quello di un'anima umana. Ad ogni modo nessuno ancora è riuscito a sintetizzare ed utilizzare una di queste pietre, ecco perché gli alchimisti non possono ne creare materia dal nulla (e cancellare quella già esistente), ne creare materia organica da materia inorganica (e viceversa) e nemmeno trasmutare esseri viventi da materia "morta".
    .:Passiva, per lanciare una tecnica di trasmutazione è richiesta la disponibilità di un dato materiale (specificata sotto la tecnica stessa):.
    Note: nessuna.
     
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    Hit Once, Hit Hard

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    Il gruppo si era rifugiato dietro quel vetro e si era ancorato ad esso con la speranza di non essere scoperto.
    Nel mentre il Sasso continuava a riceve le onde sismiche che provenivano, ormai, da quasi ogni direzione.
    La situazione di per se era quasi raccapricciante, ma al Sasso non faceva ne caldo ne freddo anche se doveva amettere che dei robot che rapiscono umani, era assai strano, nonostante non avesse grandi conoscenze di quella città.
    Dal canto suo poteva comunque affermare che cose del genere, succedevano anche nella società umana, ovvero quando gli esseri senzienti prendono creature con intelligenza inferiore a loro per condurvi esperimenti sopra.

    ”E se stessero cercando gli umani per farne delle cavie ?” disse ampliando la discussione mentale a tutti e tre i presenti.
    Era possibile, altrimenti come spiegare un comportamento così anomalo in delle macchine create dal’ uomo stesso? Se avessero avuto abbastanza intelligenza, poiché da quel che sentiva forza l’ avevano, si sarebbero tolte il giogo del’ essere organico molto tempo prima.
    Poteva essere che i robot fossero connessi fra di loro e un’ uomo gli controllasse a sua volta, ma tra le possibilità vi erano troppi circuiti nella mente di un Robot e troppe idee in quella del’ uomo, che una loro possibile combinazione dava vita a troppe varianti, o forse la risposta era semplice, forse bastava poco per motivare un attacco senza senso come quello.
    Poteva anche essere che troppe teorie insieme facessero male al povero Sasso.
    Al’ improvviso il vetro tremò.
    Erano sotto attacco, qualche unità gli aveva scoperti e gli bramava. Cosa avrebbe mai dovuto fare? Lui era un Sasso poteva anche provare il rischio di gettarsi in campo aperto tra i robot, probabilmente non lo avrebbero individuato.
    Optò per una cosa semplice.
    Sarebbe uscito allo scoperto, avrebbe attaccato e poi insieme ai compagni avrebbe distrutto il robot oppure sarebbe fuggito.

    ”Io vado … a voi la scelta sul nostro futuro” disse, alzandosi da terra e uscendo dal sicuro riparo.
    Poco avanti a sé vi era un ragno meccanico, o almeno dalle sue onde gli erano sembrate tante zampe metalliche.
    Ma non perse tempo. Concentrò la sua energia magia e la irradiò a terra, modificando poi la struttura per creare un’ enorme mano di roccia, che uscì vittoriosa dal terreno.

    -Colpo devastante:
    Consumo: Medio
    Descrizione: Il sasso manipolando la terra crea un enorme mano gigante che attacca il nemico con schiaffi oppure pugni. La mano può essere usata per lanciare il sasso, oppure alleati, fino a una distanza di sette metri.


    L’ enorme mano si richiuse su sé stessa e dopo aver preso la vaga forma di un pugno, colpì a pieno regime il ragno robot.
    Mentre la mano attaccava, la pietra velocemente creò una seconda mano proprio sotto la struttura del robot.
    Anch’ essa chiusa a pugno, anche’ essa con lo scopo di uccidere.

    -Colpo devastante:
    Consumo: Medio
    Descrizione: Il sasso manipolando la terra crea un enorme mano gigante che attacca il nemico con schiaffi oppure pugni. La mano può essere usata per lanciare il sasso, oppure alleati, fino a una distanza di sette metri.


    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale:Apatico, cerca di salvare o di creare una fuga per i compagni
    Mana: 80%
     
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  15. Dracace
     
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    Mentre altri tra voi restano ad indugiare, il sasso, forse avendo ben poco da perdere, non ci pensa due volte a mettersi in gioco. Dimostrando una spiccata mistura di iniziativa, coraggio e non curanza per il pericolo, la pietra esce levitando allo scoperto, pronta a caricare con le proprie abilità il più vicino dei droni nemici. I due grossi pugni raggiungono l’obbiettivo uno dopo l’altro, mettendo a dura prova la solidità del costrutto. Scintille e piccoli pezzi metallici piovono dal robot che, in una piccola esplosione, si spegne, sopraffatto. Si tratta però di una vittoria quanto mai momentanea. Altri tre ragni meccanici hanno notato l’ingrata fine toccata al compagno e sono ora desiderosi di rivendicarne la sorte. Non riuscendo a identificare subito la roccia come un obbiettivo da colpire, essi riversano la loro ira sulle figure che ancora sono acquattate dietro il vetro. Una nuova scarica di proiettili e la vetrata cede, piovendo inclemente su di voi.

    Le cose, da quando il vostro amico ha agito, sono peggiorate velocemente. Ora avete non uno ma ben tre ragni intenti ad attaccarvi e nessun riparo dietro cui celare le vostre persone. O meglio, se la via dell’attacco frontale non fa per voi ci sarebbe la possibilità di ritrovare riparo dal fuoco nemico. A sud est dalla vostra attuale posizione un portone spalancato conduce infatti dentro a quello che sembra essere il cortile interno di un complesso edilizio. Dietro i muri dell’edificio sareste completamente celati alla visuale dei ragni, ma per raggiungere quella posizione dovreste correre per un tratto sotto i colpi nemici. Anche se a ben vedere in questo momento siete ugualmente allo scoperto. Quel che è certo è che non potete più concedervi il lusso di indugiare oltre. Che vogliate attaccare, scappare o pianificare qualcosa, il tempo a vostra disposizione prima della successiva ondata distruttiva è ben misero.

    Angolo del qm
    Per chiarezza vorrei precisare la posizione dei tre ragni. Il primo si trova a una decina di metri a nord ovest del sasso. Gli altri due sono uno accanto all’altro e si trovano a una distanza di quattordici metri a nord di quest’ultimo. In lontananza il grosso della spedizione è ancora intenta a depredare dei suoi abitanti la stazione commerciale.
     
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24 replies since 22/1/2014, 19:48   439 views
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