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Le profondità siderali dell’Osservatorio accolsero il loro ingresso, pesanti come il velluto, stendendo sulla Castellana e la sua ospite il velo gentile di una mistica penombra, rischiarata dal luccichio magico di costellazioni e pianeti che fluttuavano per l'ampia sala come fatui fantasmi privi di peso. Una replica del sortilegio che impreziosiva anche la Corte delle Comete della stessa Rivenore.
« Eccoci arrivate... »
Per officiare il rituale che le avrebbe mosrato i ricordi della fanciulla, condotta al suo maniero dalle imperscrutabili vie del Destino, Kalia aveva scelto la torre di Reverie: riparato da occhi indiscreti per la natura stessa della sua struttura -stanza più alta di una delle torri di Lordaeron-, schermato da ingerenze esterne grazie della sua vicinanza alla Corte -di cui ormai da secoli era divenuto il suo gate-away-, nessun altro luogo in tutto l'Est sarebbe potuto essere più adatto di quello per trovare il raccoglimento ideale di cui entrambe necessitavano.
« Questa Torre-Osservatorio è il mio sancta sanctorum... »
con un sorriso di benvenuto, la donna fece cenno di entrare al Giullare
« Nessuno ci disturberà qui. »
Nonostante l'illusione siderale rendesse difficile definire la dimensione spaziale, l'arredamento aiutava a trovare punti di riferimento entro cui muoversi in quella strana stanza, già di per sé piuttosto ampia: la pianta sembrava essere circolare, e se nei pressi della porta stavano disposti due divanetti e due poltroncine attorno ad un tavolino -nella replica di un grazioso salottino-, dall'altro lato stava una scrivania e qualche libreria addossata alle pareti... e qualcosa coperto da un drappo di velluto blu.
« Ti darò un infuso che ti aiuti a rilassarti e a dormire... »
illustrò la Dama Azzurra, invitando la giovane ad accomodarsi dove preferiva
« ...sempre che tu sia ancora sicura di volerti cimentare in questa prova. »
La piega delle labbra morbide e rosse della Papessa disegnava un arco gentile sul viso eburneo, ma la placida fermezza negli occhi di zaffiro esprimeva tutta la serietà di un ammonimento: il fatto che Jester avesse accettato di lasciarle guardare nei suoi ricordi, alla ricerca di indizi sul fato della Luna, non voleva certo dire che Kalia avesse accantonato di colpo i propri scrupoli in merito a quell'operazione.
« Se hai cambiato idea, non c'è alcun tipo di problema, sai... »
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« Eccoci arrivate... »
La voce melodiosa della Castellana ruppe il fragile velo del silenzio che era sceso su lei e la sua ospite. Quel tono melodioso fu per il Giullare come una sveglia che riportò la sua mente, dormiente a causa dei tanti pensieri, alla realtà...
-Dove siamo?
Io questo posto l'amo!-
La voce euforica della Strega della Luna era impregnata di stupore e ottimismo e quando la Regina parlò ancora la ragazza la fissò eccitata. Quel castello era talmente bello e enorme che non sapeva dove posare lo sguardo. Voleva raccontare a qualcuno quello che aveva visto e ciò la rese quasi impaziente. Si chiese se Kora conoscesse quel luogo e, in tal caso, se avesse iniziato a lanciare coriandoli per la felicità...
« Questa Torre-Osservatorio è il mio sancta sanctorum... »
Disse la Dama facendo cenno al Giullare d'entrare in una stanza...
« Nessuno ci disturberà qui. »
La Mezza Selvatica si intrufolò nella stanza a e quando si accorse di ciò che la circondava divenne euforica. Scrutò il luogo con gli occhi sorpresi di una bambina, ognuno aveva un bimbo interiore e Jester era in perfetta sintonia col suo.
Nella camera regnava un'atmosfera sovrannaturale. La giovane aveva la sensazione di galleggiare nello spazio. Costellazioni e astri fluttuavano pigramente in aria donando così alla giovane una sensazione di quiete interiore. Chiuse un secondo gli occhi beandosi di quella sensazione...
« Ti darò un infuso che ti aiuti a rilassarti e a dormire... »
Il Giullare la guardò sorridendo. Non dormiva da su per già quarantotto ore, non avrebbe avuto bisogno di nessun sonnifero _o droga_ per addormentarsi. Comunque si limitò ad annuire mentre la donna la invitava ad accomodarsi...
« ...sempre che tu sia ancora sicura di volerti cimentare in questa prova. »
La mezza Selvatica sorrise mentre la donna continuò a parlare dolce come sempre.
« Se hai cambiato idea, non c'è alcun tipo di problema, sai... »
Jester scosse la testa e prese istintivamente la mano della Regina. Per un attimo si sentì sciocca pensando che non avrebbe dovuto comportarsi in quel modo con un'autorità come lei. Poi la circense parlò con una serietà celata dentro di lei fino a quel momento...
-La prego di non esitare
La mia amica devo aiutare!
Dimmi cos'è un secreto condiviso
Contro un'oscurità che da lei m'ha diviso?!-
Fece un attimo di pausa lasciando la mano della donna...E' per me al pari d'una sorella
Illumina la mia strada come una stella.
Anche se mi dice che è una Luna
Una forte carta come nessuna,
La vedo ancora come la mia protetta
E non lascio che qualcuno la tratti come un'inetta!-
Girò i tacchi e andò in direzione del divanetto mentre la sua voce seria ritrovava il tono bambino...
-Quindi, grazie della sua premura
Ma ora inizia l'avventura!-
Detto ciò la ragazza si girò nuovamente in direzione della Papessa. Poi si sedette a gambe accavallate sul sofà mentre i campanellini tintinnavano rumorosamente, quasi fossero eccitati all'idea di percorrere insieme alla giovane la strada dei suoi ricordi...
Edited by Jester - 27/1/2014, 17:57. -
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L'entusiasmo e la curiosità con cui la piccola Jester perlustrava la stanza con gli occhioni scuri scaldò il cuore della Dama Azzurra... e molto le dispiacque di doverla richiamare alla contingenza di quella circostanza non certo leggera.
Da quando avevano lasciato la Sala delle Udienze, Kalia le aveva spiegato in cosa sarebbe consistito il rituale, e mai l'ombra del dubbio era calata sul giovane viso del Giullare... rendendo la Castellana -paradossalmente- ancora più apprensiva.
« Se hai cambiato idea, non c'è alcun tipo di problema, sai... »
Scuotendo la testolina con decisione, la ragazzina trotterellò verso di lei con un allegro sorriso sul faccino, prendendole una mano nelle sue, ma quando parlò lo fece con una serietà che non le aveva ancora visto sfoggiare prima.
-La prego di non esitare | La mia amica devo aiutare!
Dimmi cos'è un secreto condiviso | Contro un'oscurità che da lei m'ha diviso?!-
recitò d'un fiato, prima di fare una pausa e lasciare la presaE' per me al pari d'una sorella | Illumina la mia strada come una stella.
Anche se mi dice che è una Luna | Una forte carta come nessuna,
La vedo ancora come la mia protetta | E non lascio che qualcuno la tratti come un'inetta!-
ribadì ancora, prima di voltarsi e andare ad accomodarsi sul divanetto
-Quindi, grazie della sua premura | Ma ora inizia l'avventura!-
« D'accordo... allora: basta esitazioni...! »
concluse, più rivolta a sé stessa che alla sua ospite
Con passo tranquillo, l'Alfiere raggiunse un armadietto posto a un lato della scrivania e ne aprì le ante, cominciando a preparare la tisana per la sua ospite; l'operazione non richiese che qualche minuto, e ben presto fu di ritorno con un vassoio contenente una teiera di vernice blu, una tazza coordinata e una zuccheriera.
« E' una camomilla al limone...! Ti aiuterà a prendere sonno... »
spiegò la Dama mentre, posato il tutto sul tavolino, riempiva la tazza
« Per lo zucchero, serviti pure...! »
Infine, prese posto sulla poltroncina accanto a lei, ù
in attesa che fosse pronta a addormentarsi.. -
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« D'accordo... allora: basta esitazioni...! »
Disse la Papessa raggiungendo un armadietto e tornando indietro con un vassoio...
«E' una camomilla al limone...! Ti aiuterà a prendere sonno...»
Poggiò la roba sul tavolino davanti al Giullare riempiendole una tazza...
«Per lo zucchero, serviti pure...! »
La mezza Selvatica si sporse in avanti guardando il servizio da thé. Sorrise nel constatare che era completamente blu, si intonava perfettamente col il resto della stanza e con il suo vestito giullaresco. Infatti, pur essendo molto colorata, quel giorno era palese vedere nel color del mare il dominatore del suo look.
Corresse la bevanda con un cucchiaino di zucchero. Prese la tazza e ne bevve un sorso, come sempre si beò nella sensazione di calore che le donava quella bevanda e assaporò il gusto delicato del limone. Una vera delizia! Scostò dalle labbra rosse il drink e guardò la Dama Azzurra.
Si accorse così di essersi scordata di chiederle una cosa importante. La giovane si sentì quasi in colpa di quella mancanza e dopo aver finito la bevanda, con un sorso più lungo del precedente, parlò...
-Non ho chiesto il tuo nome
Posso chiederti di chiamarti come?-
Chiese il Giullare posando la tazza, ormai vuota, e sdraiandosi su un fianco con la testa rivolta alla poltroncina dove la Regina sedeva.... -
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-Non ho chiesto il tuo nome | Posso chiederti di chiamarti come?-
Quando ebbe vuotato la tazza di infuso, la domanda della ragazzina giunse improvvisa, facendo quasi sobbalzare la Castellana - lasciandola raggelata per la sua ennesima dimenticanza; certo, non era una cosa così grave, però... tra tutte le questioni, quella della formalità le era sfuggita completamente.
« Ah... scusami - di nuovo. Ho scordato di presentarmi... »
ammise, imbarazzandosi un poco e colorando appena le guance rosee
« Il mio nome è Kalia Menethil - tutti mi conoscono come la Dama Azzurra
per via... beh, dei capelli. »
Mentre la piccola Jester si coricava sul divanetto blu, la fanciulla celeste trasse un profondo respiro e -come sempre le succedeva quando si sentiva sopraffatta da qualche emozione- allontanò la tensione che covava nel petto morbido espirando un sospiro.
« Il tuo corpo si rilasserà, ma la tua mente resterà perfettamente lucida...
Sarai in pieno possesso delle tue facoltà fisiche e mentali... I livelli più profondi della tua mente possono aprirsi.... Puoi ricordare tutto... »
mormorò, modulando la voce in modo quasi ipnotico, cullando i suoi pensieri
« Torniamo indietro mentre ti addormenti... Focalizza i tuoi pensieri su Kora...
Ricorda com'era, la prima volta che l'hai incontrata... ». -
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Alla domanda di Jester la Regina sembrò esitare un secondo...
« Ah... scusami - di nuovo. Ho scordato di presentarmi... »
Disse questa arrossendo...
« Il mio nome è Kalia Menethil - tutti mi conoscono come la Dama Azzurra per via... beh, dei capelli. »
Il Giullare sorrise raggomitolandosi ancora di più sul sofà, anche lei aveva ammirato immediatamente il colore irreale e magnifico di quei capelli...
-Sono davvero belli
Dovresti mettere dei campanelli!-
Sussurrò la mezza Selvatica chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare dalla voce dolce della Castellana...
« Il tuo corpo si rilasserà, ma la tua mente resterà perfettamente lucida...
Sarai in pieno possesso delle tue facoltà fisiche e mentali... I livelli più profondi della tua mente possono aprirsi.... Puoi ricordare tutto... »
Mormorò la donna...
« Torniamo indietro mentre ti addormenti... Focalizza i tuoi pensieri su Kora...
Ricorda com'era, la prima volta che l'hai incontrata... »
Mentre il corpo della Strega della Luna si rilassava cullata della voce della Dama Azzurra la sua mente volava lontano in un tempo passato....
Crocevia del Sogno |
