Il Signore del Valore

[LAM]

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    Nesrìn
    Geisine. Oh, Geisine! Culla Rossa delle Fiamme! Quale paradiso! Quale paradiso, per un drago della forgia! Terra bruciata in ogni dove, ovunque volgesse lo sguardo. Fiumi di lava incandescente. Laghi di magma e vette infuocate - perché dire vulcani suonava davvero riduttivo - che vomitavano fumo e cenere verso un cielo rosso come il sangue.
    Quale meraviglia! Una vera goduria per gli occhi! Per la Fiamma, doveva trattenersi o sarebbe scoppiata a piangere! Sì, piangere dalla gioia!

    Le iridi ambrate che le brillavano per l’emozione, la focosa si lasciò sfuggire un gridolino entusiasta, mentre saltellava qua e là quasi fosse un bambino nel paese dei balocchi; lo sguardo che vagava in lungo e in largo per quelle lande infernali, come se volesse catturare ogni singolo particolare di quel luogo e marchiare a fuoco quell'istante nella sua memoria.

    Per la miseria, perché il maelstrom non l’aveva fatta precipitare laggiù?! Su quelle terre che parevano essere la copia esatta delle Montagne di Fuoco, dove dimorava il clan della forgia? Terre che tanto le facevano venire nostalgia di casa, ma che allo stesso tempo la obbligavano a rivivere un passato ormai lontano ... un passato in cui per poco lei stessa non rischiò di morire, affrontando il drago. Il grande drago.
    La bestia che le avrebbe donato i suoi poteri, il suo fuoco.

    A pensarci bene, forse non era una buona idea trasferirsi a Geisine ... o sarebbe presto finita col cadere preda della malinconia. E comunque, non era certo giunta fin laggiù per fare la turista, nossignore, doveva evocare questo Arcano chissà chi ... in un modo o nell’altro, e salvare Drusilia! Sì, doveva tenerlo bene a mente! Adesso non era proprio il caso di perdere tempo a pensare al luogo migliore dove passare le vacanze, o in cui costruire una seconda casa! Però ... però, per la Fiamma, come le sarebbe piaciuto vivere lì! No, no! Doveva concentrarsi, non gingillarsi a guardare con aria sognante il paesaggio mozzafiato!

    ---

    Seduta a gambe incrociate sulla riva di uno dei tanti fiumi di lava che scorrevano in quell’inferno, Nesrìn iniziò a tamburellare le dita sulle ginocchia con fare nervoso.
    D’accordo, cosa le aveva detto di fare quel tizio? Raccogliersi in sé stessa, va bene, ma come doveva farlo? Le bastava solo chiudere gli occhi, o cosa? Era una specie di rituale, una sorta d’incantesimo? Ma se era così, non aveva forse bisogno di pronunciare una formula specifica, tracciare simboli arcani sul terreno, o roba simile? Vero era che sapeva ben poco sull’arte dell’evocazione, ma possibile che fosse davvero tutto così semplice?

    Fece spallucce. Tanto meglio per lei. Odiava le cose complicate.
    Vieni a me! Arcano ... chiunque tu ssia!
    Chiamò a gran voce, con fare scherzoso, occhi chiusi e sorriso ironico stampato in faccia.

    Nulla.

    Ok, forse doveva metterci un po’ più d’impegno.
    Chissà, magari il trucco risiedeva nel classico “svuotare la mente.”

    Si lasciò sfuggire un sospiro affranto. Non rientrava proprio nel suo stile starsene ferma, calma e in silenzio a pensare al nulla, ma tanto valeva provarci. Per la miseria, mica rischiava di morire! Poteva farcela! Era uscita vittoriosa da situazioni ben peggiori!

    L’espressione del viso si fece più seria, più rilassata, più concentrata.
    Bastò un po' di calore e una scintilla, e la carta che Nesrìn teneva stretta fra le mani prese a bruciare con una lentezza quasi innaturale.

    Chissà come se la stava passando Mozart. Era da un pezzo che non lo vedeva! No, cioè ... non proprio così tanto, ma certo era che a Palanthas - e oltre - non avevano avuto molte occasioni per approfondire le rispettive conoscenze. Cinquina a parte. Certo, c’era stato il ballo improvvisato a Lordaeron, ma ... a ben pensarci, forse non avrebbe dovuto mollare uno schiaffo al bel cavaliere in armatura d’oro. Per la Fiamma, quel giorno le si era quasi dichiarato! ... Però le aveva comunque palpato il sedere. E poi se n’era rimasto buono e tranquillo per tutto il resto della missione. L’aveva scosso così tanto?
    Non come aveva scosso Yoko, in ogni caso.

    Yoko ... Oh, no! Yoko! Non è che adesso quella guastafeste di una Volpe le sarebbe comparsa di fronte dal nulla, con uno dei suoi soliti giochi di prestigio da quattro soldi - ma molto realistici, non poteva negarlo - per trascinarla via da lì? Magari blaterando la solita storia che confessare tutto a Drusilia rischiava solo di peggiorare le cose?

    Già ... Drusilia. Porca miseria, ma stava sul serio facendo la cosa giusta?! Non rischiava d’essere presa per una pazza una volta vuotato il sacco? In effetti, era una storia incredibile, nel vero senso della parola. E confusionaria ... ma più o meno il senso l’aveva inteso ... all’incirca, ma era questo che contava, era questo ciò che la Dama del Vento doveva sapere! E poi, non era obbligata a dirle tutto, ma quel che bastava! Metterla in guardia sul fatto che qualcuno stesse mirando ad ucciderla in una maniera atroce, e pace. Certo, dopo una simile rivelazione l’Alfiere le avrebbe comunque fatto altre domande ... Oh, merda.

    S’era inguaiata da sola. Ora come se la sarebbe cav-

    No, no, no! FRENA! Cosa per la Fiamma stava facendo?!
    Il fuoco fermò la sua avanzata sulla carta.
    ‘fanculo!
    S’era distratta, ecco cosa!
    Colpa del drago, che proprio non ne voleva sapere di starsene zitto e buono!

    Si riempì d’insulti per una buona manciata di secondi, la focosa, prima di darsi una calmata
    e decidersi a riprovare ... e riprovare e riprovare, fin quando non fosse accaduto qualcosa!

    ---

    Fece un profondo sospiro, ancora un altro po' e si sarebbe appisolata.

    Eppure, tutto quel silenzio nella testa - il drago ormai cacciato in un angolo remoto della sua mente - le gettò addosso, per un attimo, una sgradevole sensazione di ansia. Si sentì persa, vulnerabile. Le sembrò persino di tornare un adolescente, a quanto ancora il drago in lei era debole, anni prima dei Rito dell’Unione. Non era una bella sensazione. Col drago che ormai era divenuto parte del suo stesso animo, le risultava difficile immaginare un tempo nella sua vita in cui la bestia non le gridava ad ogni buona occasione di scatenare l'inferno.

    Più i secoli passavano e più la rossa si sentiva indifesa senza il drago, ma se questo serviva per evocare il fantomatico Arcano - a salvare Drusilia - poteva benissimo farci l’abitudine ... almeno fin quando della carta non fosse rimasto altro che un mucchietto di cenere.
    Stava iniziando ad annoiarsi.


    Edited by Cât - 31/1/2014, 19:00
     
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    Tutti abbiamo un angelo, un custode che veglia su di noi.
    Non sappiamo che forma prenda: un giorno è un vecchio, un altro giorno una ragazzina...
    Ma non fatevi ingannare dalle apparenze: possono essere feroci quanto un drago.

    Eppure non combattono le nostre battaglie: bisbigliano dal nostro cuore,
    per ricordarci che è ognuno di noi che ha in mano il potere.
    Possiamo negare che i nostri angeli esistano, convincerci che non sono reali...

    Ma loro si mostrano ugualmente... in posti strani... e in momenti strani.
    E parlano per bocca di uno qualunque. Quella urlante di un demone se devono.
    Sfidandoci. Incitandoci a combattere.


    png

    Vieni a me! Arcano ... chiunque tu ssia!

    Quando un sasso si inabissa nella superficie di uno specchio d'acqua, il suo viaggio verso le profondità è segreto e silenzioso: un debole "pluf" ne ha segnato l'inizio, increspature concentriche ne serbano il ricordo solo per poco tempo, e quando raggiunge il fondo lo fa con leggerezza e senza voce.

    Fu così che discese in quel mondo mortale, lasciando dietro di sé le sue spoglie primordiali per assumere sembianze più limitate, un aspetto che non rischiasse di attirare l'attenzione di occhi indiscreti; non che temesse di mostrarsi per ciò che era a quel cucciolo rosso, che l'aveva in qualche modo convocata -richiamando su di sé l'attenzione del suo sguardo sempiterno-, ma gli incidenti spiacevoli in cui la sua Famiglia era incappata su quel semipiano erano troppi perché potessero archiviarsi come fatalità del caso.

    E lei, del Chaos primigenio era figlia e amante, quindi sapeva di cosa parlava.
    No, nessuna coincidenza: qualcuno stava tramando ai loro danni - di questo era sicura.
    E non appena scopertane l'identità, gliel'avrebbe fatta pagare.
    Ma prima....

    ‘fanculo!

    Una sequela di improperi provennero dalla fanciulla dal crine scarlatto che sedeva in riva ad un pigro fiume di lava... e mentre neri pennacchi di denso fumo si raccoglievano in un punto alle spalle di quella rumorosa visitatrice, la sua volontà dette forma al vascello antropomorfo che era solita vestire per manifestarsi sul piano dei mortali.

    jpg
    « Qual'è il tuo nome, Figlia del Fuoco...? »
    ingiunse, allargando le braccia in un gesto di accoglienza e fluttuando alle sue spalle
    « E con quale pretesa convochi la Madre in un posto come questo? »

    Nelle vesti -assai succinte- di una splendida donna dai lunghi capelli d'ebano,
    la Madre dei Draghi la fissava dall'alto con altera solennità.

     
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    Nesrìn
    Quando l’Arcano si decise infine a fare il suo ingresso nella scena, la focosa era lì lì per schiacciarsi un bel pisolino.

    Gambe incrociate e braccia lasciate cadere a peso morto sulle ginocchia, la schiena ricurva su se stessa in maniera quasi grottesca e cascata selvaggia di capelli rossi che puntava verso il fiume di lava che le scorreva di fronte, ancora un altro po’ e la rossa ci sarebbe davvero finita dentro, se non fosse stato per le parole colme di solenne autorità che vennero tutto a un tratto pronunciate alle sue spalle.

    Qual’é il tuo nome, Figlia del Fuoco?
    Forti e chiare ... forse un po’ troppo.
    AH!
    Un sussulto, occhi non più assonnati che si spalancano sul mondo e smorfia terrorizzata dipinta sul volto ferino, anche se solo per una frazione di secondo.

    Le sfuggì un insulto, mentre si volgeva verso lo sconosciuto con fare seccato.

    Per la miseria, lei era lì per questioni serie! Evocare l’Arcano e salvare Drusilia (fra un pisolino e l’altro)! Non per essere vittima degli scherzi di cattivo gusto del primo tizio che passava per strada, altroché! Gliene avrebbe dette quattro a quel tipo! Oh sì! E magari, perché no, l’avrebbe pure incenerito, già che c’era! Aveva proprio voglia di dare fuoco a qualcuno!

    Ma chi caz-
    La raffica d’imprecazioni che Nesrìn avrebbe voluto lanciare al malcapitato, però, le morì in gola nell’istante esatto in cui posò lo sguardo confuso sulla formosa figura in vesti molto succinte che le stava davanti.

    Per la Fiamma!
    Esclamò allibita, occhi fuori dalle orbite dallo stupore.
    Ok, forse quella lì non era proprio una tipa a cui piaceva scherzare.

    Eh sì, perché da come era vestita, dava tutta l’impressione di preferire ben altro genere di cose! Già ... peccato solo che Geisine non le sembrava proprio il posto più romantico per un incontro di quella natura. Non che per Nesrìn fosse un problema, anzi, a lei il fuoco dava davvero poco fastidio, ma si poteva dire lo stesso della donna che le stava di fronte? Comparsa dal nulla, quasi fosse un fantasma, nel preciso istante in cui lei stava facendo di tutto per evocare l’Arcano? Per la miseria, o era una pazza masochista, o aveva un fi- ...
    No, no, no! FRENA! Ecco la rivelazione!

    Sorrise beata, la focosa, lieta d’aver infine compreso la situazione.
    Nemmeno troppo complicata, a dire la verità.

    C’era riuscita! Aveva evocato l’Arcano!
    Doveva ancora capire come, ma per la Fiamma l’aveva fatto! Avrebbe tanto voluto esultare, colma di felicità, ma l’espressione altera dipinta sul volto della donna dalla chioma d’ebano spense sul nascere il suo entusiasmo.

    Dunque, senza gridolini euforici ad accompagnare le sue parole, Nesrìn s’alzò in piedi e infine si decise a rispondere tutto d'un fiato.
    Nessrìn, ssignora.
    Il sorrisino malizioso, però, restò al suo posto.

    Proprio un bel vedere, davvero! E lei che s’aspettava d’incontrare una chissà quale creatura extradimensionale capace di farla impazzire solo guardandola! Un essere abominevole e colossale, magari, con milioni d’occhi e tentacoli ... e invece eccolo lì, il tanto famigerato Arcano: una donna. Una donna bellissima, ma pur sempre una donna! Nessun mostro da carbonizzare nella lontana ipotesi in cui si fosse arrabbiata, no, solo una donna che fluttuava nell’aria!

    D’accordo ... a ben pensarci, c’era la possibilità - non del tutto remota - che quella fosse tutta apparenza. Ma chi se ne frega! Illusione o meno, era una gioia per gli occhi! Per la Fiamma, se solo non fosse stata così impegnata a cercare Drusilia, ci avrebbe addirittura fatto un pensierino! Ora, però, non era il caso di perdere tempo in certe quisquilie. Doveva restare concentrata!

    Concentrata, sì. Perché, a quanto pare, l’Arcano esigeva delle spiegazioni.
    E con quale pretesa convochi la Madre in un posto come questo?

    Madre. Madre?
    La rossa squadrò l’interessata con espressione perplessa.
    Ok, una cosa alla volta.

    Prima d’andare avanti, forse era meglio chiarire eventuali dubbi.
    Poi avrebbe fatto lei le domande.

    Ssto cercando Drussilia Galanodel.
    Esordì decisa, andando subito al nocciolo della questione.

    Non mi è ancora ben chiara tutta la faccenda,
    Il viso parve incupirsi, anche se solo per un attimo.
    ma sso per certo che qualcuno vuole ucciderla!
    Gli occhi ambrati si fissarono su quelli dell’Arcano, fieri e risoluti.

    E io voglio ...
    Una breve pausa, giusto per trovare la parola più adatta allo scopo.
    ... ssalvarla. O per lo meno, metterla in guardia.

    Sguardo basso. Espressione a metà fra l’affranto e il seccato.
    Ssolo che non ho idea di dove ssia finita.

    Fece spallucce.
    Mi hanno detto che ssolo un Arcano può aiutarmi ...
    Se stava per combinare un altro casino, quel mago l'avrebbe pagata cara!
    ... e che quessto era il luogo migliore dove evocarti.

    Nessuna supplica, non si sarebbe spinta a tanto, ma dal tono della sua voce era facile intuire quanto fosse sincera la sua richiesta d’aiuto. Perché, anche se odiava riconoscerlo, non aveva tempo per cercare Drusilia in ogni angolo di Endlos. Aveva il disperato bisogno di un aiuto esterno, se voleva trovarla prima che fosse troppo tardi.

    Bene, ora toccava a lei.
    E di chi ssaressti la madre?
    Chiese, cambiando discorso. Curiosa di sapere perché, fra tutti gli epiteti di cui poteva vantarsi, aveva scelto d'usare proprio la parola "madre."



    Edited by Cât - 3/2/2014, 16:40
     
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    AH!

    Con un sussulto, la fanciulla dai capelli di fiamma si riscosse dall'apatia in cui l'attesa l'aveva gettata, e -nuovamente sveglissima- un lampo di insofferenza le balenò nelle iridi dorate quando fece per voltarsi a fronteggiare la nuova arrivata, con sul volto un'aria visibilmente seccata. Forse era stata disturbata in un pacifico momento di riposo e riflessione? Benissimo. Erano in due.

    Ma chi caz-
    esordì, salvo ammutolire una volta messala a fuoco
    Per la Fiamma!

    Strabuzzando gli occhi, il Cucciolo rimase per un lungo istante a fissarla con meraviglia, prima di cominciare a squadrarla da capo a piedi con perplessità, salvo poi passare a scrutarla con gioioso entusiasmo e una puntina di lascivia, in quel misto di soddisfazione e desiderio che doveva essere -forse- consapevolezza.

    Nessrìn, ssignora. Ssto cercando Drussilia Galanodel.
    rispose la Rossa, alzandosi in piedi con un sorrisino in tralice
    Non mi è ancora ben chiara tutta la faccenda, ma sso per certo
    che qualcuno vuole ucciderla!

    affermò, facendosi seria e risoluta, prima di
    E io voglio... ssalvarla. O per lo meno, metterla in guardia.
    concluse, stringendosi nelle spalle e proseguendo un po' più mesta
    Ssolo che non ho idea di dove ssia finita. Mi hanno detto che ssolo un Arcano può aiutarmi
    ...e che quessto era il luogo migliore dove evocarti.

    ma, no, non era finita, perché al discorso si accodò una domanda
    E di chi ssaressti la madre?

    Incrociando le braccia sul petto morbido, la donna dalle chiome d'ebano inarcò un fine sopracciglio, e le sue belle labbra si incurvarono in un sorriso stirato: "madre di chi?", le aveva chiesto...?

    « Dei Draghi. »
    rispose semplicemente, squadrandola dal'alto in basso perché... beh: fluttuava

    Cosa le faceva credere che le interessasse la ricerca della sua amica in pericolo? L'aveva presa per l'ufficio oggetti smarriti? E dove si era preocurata il suo emblema così da invocarla per quelle quisquilie, soprattutto? E poi... Drusilia Galanodel... Perché quel nome le era familiare? Dov'è che lo aveva già sentito?

    Mentre contemplava in silenzio e con severità l'avvicendamento delle espressioni sul volto della giovane Meta-Drago, un lampo le attraversò la mente ed ebbe un'epifania: quel nome le era familiare, perché l'Asso di Coppe l'aveva menzionato spesso quando faceva riferimento al suo grande progetto.

    E fu allora che la Regina sentì vibrare dentro di sé la trama della Risonanza, e in quel momento divenne consapevole di due cose: che la ragazza in pericolo doveva essere un membro della sua Famiglia, e che -anche questa volta- ad inviarle pellegrini era stato quel pennuto da strapazzo di
    Adam.

    ...ma a lui avrebbe pensato dopo. In quel frangente, l'unica direzione in cui i suoi pensieri conversero fu la notizia del pericolo incombente, e mentre nubi nere si addensavano sul Geisine -sprofondandolo in una notte innaturale-, la temperatura già asfissiante della regione dei laghi di lava salì ancora, fino a diventare proibitiva; i pochi cadaveri di alberi -moncherini di legno secco e nero, ricoperti di fuliggine- andarono in autocombustione.

    « Chi? »
    volle sapere, minacciosa quanto la fine del mondo
    « Chi osa minacciare una delle Figlie del Sogno? »
    ingiunse come una divinità adirata
    « Dimmi il nome di questo cadavere che cammina. »

    E la cosa più strana era che, per quanto la natura stessa stesse squassandosi e tremando davanti a quella furia, la donna non si era minimamente scomposta: la sua voce si era fatta tonante, ma ella non stava urlando; la sua ira faceva ribollire ed evaporare lo stesso magma incandescente, ma sul suo viso non c'era sentimento al di fuori della luce febbrile nei suoi occhi dai colori cangianti...

    Come se fosse qualcosa che giunge da lontano.

    Come la luce di una stella.

     
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    Nesrìn

    Madre dei Draghi.
    Occhi fuori dalle orbite.

    MADRE DEI DRAGHI!
    Sorriso a trentadue denti.


    Ecco risolto l’arcano - in tutti i sensi! Ecco spiegato il perché di quella strana sensazione! Di quel bizzarro miscuglio d’euforia, paura e meraviglia, tanto familiare quanto estranea, che l’aveva toccata nel profondo nell’istante esatto in cui la misteriosa donna dalla lunga chioma d’ebano era apparsa alle sue spalle!

    Per la Fiamma, quella era una signora drago! Una signora drago con i controfiocchi, addirittura! Come aveva fatto a non capirlo prima?! Come?! L’animo draconico ch’ardeva in lei, avrebbe dovuto avvisarla subito e senza indugio! Proprio come le era accaduto con il cucciolo Elesh Norn, quel giorno a Laputa! ... Invece nulla. Aveva sì percepito qualcosa, ma era così lontano, primordiale e caotico, che persino il drago - per sua natura affine a una simile origine - aveva faticato a riconoscere simile a lui.

    E ora eccola, la madre dei draghi, lì a fluttuare di fronte al suo sguardo euforico ed incredulo in tutta la sua fiera magnificenza! Quale onore! Quale onore, davvero, che una misera metadrago come lei avesse avuto la possibilità d’incontrare un essere di così mirabile e antico lignaggio! Su Àedùn, solo i grandi draghi potevano vantare un passato tanto glorioso! E quelle povere bestie erano già sull’orlo dell’estinzione, sepolte dalle sabbie del tempo ed entrate nella leggenda, proprio come i Draghi della Prima Era di cui erano i figli e gli eredi - almeno stando a quello che narra il Cantico.

    Creature sì imperscrutabili, primigenie e selvagge, da sfuggire a qualsiasi descrizione logica ... per la Fiamma, nemmeno la stirpe draconica conosceva appieno la vera natura delle feroci Serpi in Catene! Così lontane ed oscure, da risultare un mistero perfino per un drago! E chissà, forse era proprio per questo se la focosa non aveva riconosciuto all’istante la natura dell’Arcano.

    MAMMA!
    Esordì euforica la rossa, in tono ironico ma non volgare, allargando le braccia come a voler stringere la donna di fronte a lei in un caldo e affettuoso abbraccio.

    Se nel suo mondo Dragoni e Antichi non erano delle divinità, poco ci mancava! E per la Fiamma, quell’entità era così simile a loro da far quasi paura! Una paura buona, però, una di quelle che ti fa urlare dalla gioia per colpa della troppa adrenalina!

    Paura buona, sì ... almeno per ora.

    Si guardò in giro con fare spaesato, ma non intimorito, la focosa, quando notò il cambio di scenario: repentino e quasi innaturale; un po’ come quando lei si dilettava coi suoi giochetti col fuoco, ma più in grande e con più stile!

    Nuvole nere s’addensarono all’orizzonte e la temperatura salì fino a raggiungere soglie proibitive persino per un veterano delle terre del Sud! Ma non per una come lei, abituata all’ardore delle fiamme. Non per niente, era una piromante!

    Non per niente, era per metà un drago della forgia!

    A dir la verità, l’unica cosa che la impensieriva un poco, era l’espressione oltraggiata e furibonda dipinta sul volto dell’Arcano.

    Chi? Chi osa minacciare una delle Figlie del Sogno?
    Figlie del Sogno. Figlie del Sogno?

    Ok ... s’era persa.

    Cosa per la Fiamma erano le Figlie del Sogno?! Aveva sentito parlare solo d’Arcani fino ad ora, adesso da dove caspita sbucavano fuori queste qui?! E cosa c’entravano in tutta quella beneamata faccenda?! ... No, frena, non è che era sinonimo di "Arcano," vero?

    Perché più andava avanti quella storia e meno ci capiva?!
    Ma soprattutto, lei c'avrebbe mai capito qualcosa?

    Sospirò affranta. Uno sbuffo di fumo le fuggì dalle labbra.
    Dimmi il nome di questo cadavere che cammina.


    La rossa non si scompose. Non aveva paura, come si poteva notare dallo sguardo vispo e meravigliato, ma avrebbe comunque risposto a ogni quesito che la donna dalla chioma d’ebano le avesse posto ... nei limiti di quello che aveva compreso.

    Perché, sì ... mai fare arrabbiare un drago.

    MAI!

    Ha detto di chiamarssi Dan.
    Din, don, dan.

    Un tipo sstrano e ambiguo.
    Si poteva leggere una nota di sprezzo nella voce serpentina della focosa.

    Odiava i tipi ambigui, le facevano venire il nervoso.
    Sembravano non voler prendere una posizione - eterni indecisi qual'erano, o chissà cos’altro - e questo la mandava in bestia!

    Prima mi dice che ssenza di lui non troverò mai Drussilia, e che forsse faccio meglio a rinunciare; e poi mi lascia una carta e ssparisce nel nulla, dicendomi che ssolo evocando un Arcano avrò ssperanza di trovare l’Alfiere!
    Incrociò le braccia al petto, smorfia stizzita dipinta sul viso ferino.

    Sse non è matto quessto!
    Concluse, facendo spallucce.



    Edited by Cât - 11/2/2014, 21:15
     
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    MAMMA!

    L'emozione della giovane -il senso di familiarità e appartenenza- vibrò in quella singola parola, ma la collera che accecava l'Arcano non le permise di riservare la giusta compiacenza all'adorabile reazione della Metadrago; in quel momento, niente era più lontano dal suo cuore della tenerezza materna... perché la Donna in lei desiderava vendetta, mentre il Drago bramava placare la sua furia col fuoco e col sangue.

    Eppure, in qualche modo riuscì a ritrovare la lucidità quando udì la risposta della Rossa, accompagnata da uno sbuffo di fumo sospirato in modo affranto.


    Ha detto di chiamarssi Dan. Un tipo sstrano e ambiguo.
    affermò con spregio il Cucciolo, incrociando le braccia sul petto
    Prima mi dice che ssenza di lui non troverò mai Drussilia, e che forsse faccio meglio a rinunciare; e poi mi lascia una carta e ssparisce nel nulla, dicendomi che ssolo evocando un Arcano avrò ssperanza di trovare l’Alfiere!

    DA-DA-DA-DAAAAAN
    Conosceva quel nome, e gli occhi d'un tratto accigliati in una perplessa curiosità non sembrarono farne mistero: quello era il nome del vascello -il guscio umano- che quello stupido pennuto vestiva. Anche la descrizione combaciava alla perfezione con i suoi snervanti modi di fare! Lui, e le sue fisime sull'equilibrio - che pagliacciata.

    Sse non è matto quessto!

    « Non è un matto - solo un damerino smidollato. »
    sibilò, spegnendo gli alberi in fiamme in uno sbuffo di ceneri con un cenno della mano
    « Conosco la creatura che tu chiami Dan -è uno dei miei Fratelli-,
    e immagino molto bene il motivo per cui ti ha mandato da me. »


    Quella era già la seconda volta che quello stupido pennuto si prendeva il lusso di selezionare per lei i suoi campioni; l'umano che le aveva inviato in precedenza si era rivelato idoneo, ma questo non voleva certo dire che la Madre avesse dimenticato -o, peggio, perdonato- quell'arrogante mancanza di rispetto.

    « Probabilmente, non gli interessa più di tanto farti trovare Drusilia o no.
    Penso piuttosto che il suo scopo sia usarti per difenderla... »

    rivelò, incrociando le braccia al petto e levando il volto con fare altero
    « ...ma tu non sei adatta per il suo esercito di damerini smidollati, così ti ha spedita qui:
    se io ti eleggessi a mio Campione, potresti fare la differenza. »

     
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    Nesrìn

    Damerino smidollato.
    La rossa si lasciò sfuggire un sorriso radioso.

    Damerino smidollato!
    Ah, era proprio vero!

    Quanto era bello sapere di non essere l’unica a pensarla in quel modo! Quanto era bello vedere che, almeno per una volta, la sua opinione era condivisa da altri, e non veniva subito liquidata perché ritenuta - non a torto, considerato il carattere focoso e irascibile che l’animava - un poco superficiale, come invece accadeva di solito! Certo, un po’ se lo cercava ... infondo, quante volte s’era cacciata nei guai perché era giunta a conclusioni e giudizi troppo affrettati?

    Cosa poteva farci, però, se il drago tendeva a considerare indegno o debole chiunque avesse una visione del mondo un filo diversa dalla sua, incentrata sulla legge del più forte, da bravo figlio di una natura selvaggia qual’era! Cosa poteva farci se nell’istante esatto in cui il biondo magister le aveva intimato di lasciar perdere, per poi decidere di darle una mano spinto da chissà quali oscure motivazioni, il drago era stato sul punto di carbonizzarlo; oltraggiato, confuso e imbestialito da tutto quel suo parlare per enigmi, oltre che da quel cambio di rotta così improvviso e inaspettato ... e sì, pure un poco strano e ambiguo!

    Un tizio davvero fastidioso. Primo, perché non aveva ancora capito se stava o no dalla sua parte; secondo, perché non le era proprio ben chiaro dove per la Fiamma voleva andare a parare, con quel suo piano astruso e assurdo! Perfezionato in milioni e milioni d’anni, e bla, bla, bla ... ma per favore! Un megalomane, ecco cos’era! Un pallone gonfiato, che a quanto pare era pure imparentato con l’Arcano che le stava di fronte! Arcano che, per fortuna, le stava dando ragione almeno su ques-

    ... !

    No, no, no. Ferma un attimo! Aveva sentito bene?
    L’aveva chiamato fratello? FRATELLO?!

    Il sorriso si spense all’istante, sostituito da un espressione allucinata.

    Dan era il fratello di un Arcano! Il fratello di una creatura antica quanto il mondo, se non di più! Com’era possibile? COME?! Cos’era, un fottuto semidio?! Per la miseria, a lei era sembrato un normalissimo essere umano! Un po’ eccentrico, magari, ma senz’altro umano! E invece era imparentato con la Madre dei Draghi! Per la Fiamma, questo sì che spiegava perché era tanto pieno di sé d’arrivare addirittura a non temere la furia del suo animo dragonico!

    Già ... appunto.
    Sul volto ferino della focosa si dipinse uno sguardo terrorizzato.
    Aveva rischiato di carbonizzare il fratello di un Arcano!

    Ah, ma bene! Era viva per un soffio! ... O per capriccio? Il capriccio di una divinità che s’era presa la briga di venire fino a Laputa per scoraggiarla dal suo intento, per poi cambiare idea e suggerirle di evocare un suo familiare! Sì, aveva senso ... aveva molto senso. D’altronde, un sacco d’entità sovrannaturali agivano così. Si credevano chissà chi solo perché avevano l’universo nelle loro mani, e non sapevano che farsene se non giocarci. Oh sì, e poi si divertivano a parlare per enigmi, giusto per rendere tutto più solenne e complicato del necessario! Proprio come aveva fatto quel Dan.

    No, aspetta! Non è che adesso saltava fuori che ...
    Merda, è un Arcano pure lui?!
    Esclamò atterrita, mani nei capelli e occhi fuori dalle orbite dallo stupore.
    In effetti, ci stava. Eccome se ci stava!

    [...] Penso che il suo scopo sia usarti per difenderla.

    Quella parola.
    Odiava quella parola.

    Ussarmi?
    L’espressione della rossa si fece subito seria.
    La rivelazione fatta poc’anzi dalla donna dalla chioma d’ebano, già dimenticata.
    Il drago si lasciò sfuggire un ruggito colmo di rancore.

    Usarla? USARLA?! Quel damerino da strapazzo voleva usarla?! Spremerla fino al midollo, proprio come l’Ordine aveva fatto con lei secoli addietro, per poi gettarla in pasto ai vermi alla prima occasione buona?! Quando ormai i suoi servigi fossero diventati obsoleti e troppo rischiosi da gestire?! Era questo il suo piano?! Ah, ora capiva perché le aveva chiesto di lasciar perdere! La cara figlia del fuoco gli dava fastidio, ecco cosa! E ora l’affibbiava ad un Arcano per depistarla! Per essere lasciato in pa-

    No, frena. Aveva per caso detto “difenderla?”
    Il volto della metadrago si corrucciò in un espressione allibita.
    Questo significava forse che quel Dan non era il cattivo della situazione?

    Non capissco. Cossa per la Fiamma ssta ssuccedendo?
    Parlava d'eserciti, l'Arcano, ma lei ci stava capendo poco e niente!
    Cosa centravano eserciti e campioni con la sua missio-

    ... ?

    Campione?
    Ah, questa le mancava!

    Sguardo interrogativo, era palese quanto la rossa desiderasse saperne di più circa la misteriosa carica. D’altronde, nessuno l’aveva mai eletta a suo Campione - per ovvi motivi: troppo selvaggia da gestire - ma se questo poteva aiutarla a trovare Drusilia, ci avrebbe fatto un pensierino! E poi, c’era la non del tutto remota possibilità che la Madre dei Draghi le aprisse l’accesso a poteri nuovi fiammanti giustappunto per l’occasione!


    Edited by Cât - 16/2/2014, 18:59
     
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    Merda, è un Arcano pure lui?!

    Dapprima il silenzio... poi, fu con un certo sconcerto che la Rossa prese atto dell'identità di Dan -o di "Adam", per come lo conosceva lei-, e mentre tutte le informazioni proferite con disinvoltura dalla Madre si allineavano nei pensieri della Meta-Drago -venendo digerite lentamente, un boccone alla volta- molte furono le espressioni ad avvicendarsi sul volto di Nsrìn sotto i moti del suo cuore.

    Dapprima sprezzo per le insopportabili manfrine di quel damerino smidollato.
    Poi il reverenziale timore per l'enormità del potere che quel buffone invero possedeva
    -non poté darle torto: era una roba da non credersi, a giudicare solo dai suoi sorrisini affettati-.
    La vide infiammarsi di giusta collera per gli infidi modi da manipolatore dell'angelo,
    e poi... poi arrivò la confusione.
    Pura e semplice confusione.

    Non capissco. Cossa per la Fiamma ssta ssuccedendo?
    esternò la Focosa, rivolgendole uno sguardo interrogativo - da cucciolo
    Campione?

    Portandosi una mano a massaggiarsi la tempia, la Regina Drago sospirò.

    « Cercherò di essere più chiara, Bambina... »
    esordì, con tono paziente: un pò seccato, ma benevolo, come una madre
    « Essere grandi e potenti è molto appagante, ma ha i suoi inconvenienti - principalmente, tutti legati ad un'unica questione: se discendessimo in una dimensione reale, eserciteremmo con la sola presenza una forza tale da distruggerla... e la cosa non sarebbe un problema, se non avessimo fatto voto di "proteggere". »
    con un gesto elegante della mano, scostò dal viso una ciocca scura finita oltre la spalla
    « Di solito, nominiamo dei Campioni che combattano per noi, attingendo al nostro potere per assolvere il compito che gli affidiamo. Ma, naturalmente, devono dimostrare di esserne degni: non concedo i miei favori a chiunque. »
    tagliò corto, appuntando lo sguardo sulla Meta-Drago
    « Men che meno adesso, che ora siamo in guerra contro un nemico ignoto che cerca di distruggerci: non posso starmene con le mani in mano, ma non posso certo accontentarmi o fidarmi delle scelte di quel damerino... »

    Era una richiesta indiretta, ma... per ottenere il potere di proteggere Drusilia,
    Nesrìn avrebbe dovuto dimostrare di esserne meritevole agli occhi della Madre.

     
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    Nesrìn

    Infine, arrivarono le spiegazioni.
    Forse un po’ frettolose e seccate, ma tutto sommato benevole.

    Quasi materne.
    Cercherò d’essere più chiara, bambina.

    Bambina?
    Sguardo allibito.

    Appunto.
    Sorriso sghembo, poco convinto. Certo che, arrivare a duecento anni suonati ed essere ancora considerata alla stregua di un infante, era davvero il colmo!

    D’altronde, però, la rossa faceva così spesso la figura dell’irresponsabile e della scontrosa, che definirla infantile era un eufemismo! Ecco, a tal proposito, forse era più lecito paragonarla a una pazza incendiaria, proprio come spesso solevano chiamarla alcuni novizi - e pure un nutrito gruppo di suoi mentori - dell’Ordine, nonché lo stesso Aodhàn.

    Sì ... altro che figlia del fuoco! L’aveva coniato lei, quell’epiteto!
    La gente comune la conosceva come “abominio mezzo sangue” e basta. Drago a metà, che si diverte a scatenare l’inferno ovunque vada. Ovvio, col passare degli anni - e stuoli d’eserciti ridotti in cenere - era divenuta davvero la figlia del fuoco per gl’ignari mortali, ma per la Fiamma se ce n’era voluto di tempo!

    Già ... tempo.

    Un attimo, non è che forse la Madre dei Draghi la vedeva come una bambina perché, in confronto alla sua d’età, quella della focosa non era altro che un battito di ciglia? Molto probabile. In effetti, così aveva più senso. Normale che entità vecchie quanto il mondo la considerassero al pari di una neonata, però le faceva comunque uno strano effetto.

    Insomma, lei ne aveva passate così tante nella sua vita, che in certe occasioni aveva addirittura rischiato d’annoiarsi! Loro come riuscivano a sopportare così bene l’eternità che avevano fra le mani? Chissà, magari si divertivano a ficcare il naso nelle faccende altrui - nei destini altrui - proprio perché non avevano niente di meglio da fare? Un po’ come quando lei scatenava una rissa solo perché aveva voglia di menar le mani, senza una ragione precisa? ... Per la Fiamma, se era così, allora erano più svitati di lei!

    E la storia dei Campioni? Un altro modo per impiegare il tempo, senz’alcun dubbio! Distruggere un mondo con la sola presenza era una vera esagerazione! Andiamo, la Madre dei Draghi era lì davanti ai suoi occhi ed Endlos era ancora tutta intera! Stava bluffando, non vedeva altra spiegazione, anche se non ne comprendeva il motivo.
    Oppure le questioni erano due: o l’Arcano peccava di superbia, o la focosa s’era persa nei meandri di quel monologo come suo solito.

    Sì, a ben pensarci, forse le era sul serio sfuggito qualcosa.
    D’accordo, credo d’aver capito, ma ...
    Una breve pausa, espressione stranita dipinta sul viso ferino.
    Cossa c’entra Drussilia in tutto quessto?
    Concluse, facendo spallucce.

    Le aveva raccontato una storia molto interessante, l’Arcano, ma la rossa ancora faticava a comprendere cosa per la Fiamma c’entrasse l’Alfiere in tutta quella vicenda, invero un po’ troppo ingarbugliata per i suoi gusti.

    [...] non posso certo accontentarmi o fidarmi delle scelte di quel damerino.
    Occhi fuori dalle orbite, espressione confusa.
    Ah, così lei era stata scelta da quel damerino? E da quando?!

    Lei voleva solo arrivare da Drusilia, nient’altro. E se questo significava diventare il Campione di chissà quale divinità, ebbene non si sarebbe certo tirata indietro! Special modo se quella stessa divinità aveva sangue dragonico che le scorreva nelle vene!

    Se le avessero chiesto d’affrontare da sola un’orda di mostri della peggior specie, l’avrebbe fatto senza esitare; anzi, forse l’avrebbe preferito all’essere eletta Campione!

    E invece le avevano detto che quella era l’unica strada possibile, quindi ... per carità, l’offerta dell’Arcano la stuzzicava parecchio, ma il drago era un tipo orgoglioso e l’idea d’esser stato in un certo senso obbligato a seguire una strada già decisa in partenza, lo faceva imbestialire oltre ogni limite. E il vedere la Madre crederlo in combutta con quel mago da quattro soldi, lo feriva nel profondo.

    Nesssuno mi ha scelto ... ma ssono qui perché non ho altra scelta!
    Esclamò stizzita, incurante del fatto che avesse di fronte un Arcano.
    Voglio ssolo trovare Drussilia!
    Nessuna supplica nelle sue parole, solo un ruggito: forte, fiero e risoluto.

    Bastò quello sfogo per calmare il drago ... almeno fino al prossimo scatto d'ira.

    Cossa devo fare?
    Concluse in un sospiro.

    Cosa doveva dimostrare?



    Edited by Cât - 20/3/2014, 19:17
     
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    D’accordo, credo d’aver capito, ma... Cossa c’entra Drussilia in tutto quessto?

    « E' un Arcano anche lei. »
    si limitò a lasciar cadere la donna, in un'alzata di spalle

    Con aria dubbiosa, il Cucciolo rosso le rivolse l'ennesima domanda, e -con la stessa perplessità- la Madre la guardò con intensità, quasi soppesandone il cuore, visualizzandone lo spirito, scrutando nel suo futuro, ed osservando quale destino si dipanasse dalla trama della sua esistenza... In realtà, fissando Nesrìn con un sorriso paziente, la Regina-Drago si chiese soltanto perché Adam continuasse a mandarle persone di quel genere.

    Vero era che -per indole- mai avrebbe sopportato i pomposi damerini dell'Equilibrio, i veniali fannulloni della Tentazione, o i noiosi cervelloni della Ragione, ma... l'Istinto non riusciva proprio a capire se gli inviati del pennuto fossero un goffo tentativo di esserle d'aiuto nel prepararsi alla guerra, o piuttosto una -non troppo- velata allusione al fatto che considerasse l'impulsività e la forza selvaggia del suo dominio un tutt'uno con
    l'aver mente semplice.

    Nesssuno mi ha scelto ... ma ssono qui perché non ho altra scelta!
    sbottò la Rossa, insofferente nello scoprirsi manipolata dall'Eremita
    Voglio ssolo trovare Drussilia! Cossa devo fare?

    « La prova di cui ho bisogno non riguarda la tua forza, ma la tua determinazione:
    perché vuoi combattere questa guerra? Cos'è per te Drusilia?

    Ad ogni modo, la tua amica non è stata nascosta in nessun posto strano; semplicemente,
    Adam non ti permetterà di incontrarla se intendi rivelarle della sua maledizione.

    Non ho mai capito i suoi insulsi giochetti, ma... questa volta, sono d'accordo con lui:
    se sapesse del pericolo, la Galanodel combatterebbe alla luce del sole - mentre il Nemico non deve sapere che lo abbiamo scoperto. »


    Fluttuando a mezz'aria, la Madre la fissò dall'alto in basso senza battere ciglio, e un sorriso affilato come una lama trasfigurò il volto della dea in una smorfia crudele.

    « Voglio che si senta scaltro. Voglio che si senta sicuro di riuscire a farla franca anche stavolta...
    E voglio che gli bruci da morire quando la nostra vendetta calerà su di lui.

    Sappi -quindi- che, se ti mostrerai degna di essere il mio Campione sarai vincolata al silenzio...
    e che non ti ordinerò di proteggere Drusilia, ma di distruggere il suo nemico.
    Se la tua risposta mi soddisferà e se sei disposta ad accettare l'incarico, avrai il mio favore. »



    Edited by Madhatter - 6/3/2014, 10:47
     
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    Nesrìn

    Arcano.
    Sguardo allibito, smorfia stranita.

    E così, Drusilia era un Arcano.
    Bene. Ottimo. Fantastico ...

    Espressione corrucciata, cipiglio nervoso.
    E QUESTO DA DOVE CASPITA SALTAVA FUORI?!

    Cioè, non le sembrava d’essere un tipo tanto incline alle distrazioni! ... O forse sì? In effetti, quando una faccenda iniziava a darle noia, era sua abitudine divagare col pensiero verso lidi più focosi, per poi perdersi in fantasie di fuoco e fiamme - giusto per non rischiare di carbonizzare il povero malcapitato di turno - però non era certo il tipo con la testa fra le nuvole! ... Vero? Per la miseria, sapeva prestare attenzione, quando non aveva altra scelta era necessario! Il ché non accadeva molto spesso, ma ... cosa poteva farci se il drago aveva il chiodo fisso di scatenare l’inferno? Cosa poteva farci se la maggior parte delle volte non capiva un acca di quello che la gente si prendeva la briga di raccontarle?! Per la Fiamma, o era lei ad avere una mentalità fin troppo semplice, o erano gli altri che si divertivano a complicarsi la vita sulle note di un chissà quale istinto masochistico!

    Forse un po’ d’entrambi ... o forse era pura e semplice mancanza d’informazioni.

    Sì, molto probabile. Eppure, seppur non fosse il genere di persona che perdeva tempo dietro a queste inutili quisquilie, non le sembrava d’essersi persa alcunché di così rilevante. Perché, porca miseria, come si poteva ignorare un simile salto di qualità dell’Alfiere?! Verissimo che badava poco ai formalismi, ma per carità, non era fuori dal mondo al punto da lasciarsi sfuggire un evento del genere! ... Per la Fiamma, Drusilia era un Arcano! Fino a ieri era un comune - si fa per dire - Alfiere, e ora era un fottutissimo Arcano! Ciò che di più vicino a una divinità potesse esistere! Cosa caspita aveva fatto la Dama del Vento per meritarsi un tale onore?! Salvare Endlos? Salvare Laputa? ... Bah, questo lo faceva quasi tutti i giorni e certo nessuno s’era mai sognato d’elevarla al grado di divinità! Ah, se bastava davvero così poco per impressionare le alte sfere celesti, allora lei si sarebbe dovuta trasformare in un vero drago già da un bel pezzo! E invece ... nulla! Un'ingiustizia, ecco cos’era!

    Oppure era lei che s’era persa? In effetti, tutte quelle novità stavano iniziando a confonderle un po’ le idee ... oltre che a innervosirla. Insomma, Drusilia avrebbe potuto dirle che era divenuta un'Arcano, no?! Cosa le costava?!

    ARCANO?! E da quando?!
    Sbottò tutto d’un fiato, in un moto di meraviglia e stupore, occhi fuori dalle orbite.
    Se sul serio Drusilia aveva trovato il modo di elevarsi a divinità, lei voleva saperlo a tutti i costi, per la Fiamma! ... Così, giusto per curiosità.

    [...] perché vuoi combattere questa guerra? Cos'è per te Drusilia?
    L’espressione tornò seria, attenta.

    Ah, così intendeva mettere alla prova le sue convinzioni! Bene, nessun problema; anche se avrebbe preferito chiarire la questione con un bello scontro, alla vecchia maniera. Non c’era metodo migliore per comprendere la vera natura del proprio avversario, che sul campo di battaglia! ... E poi il drago aveva voglia di scatenare l’inferno! Per la Fiamma, da quanto se ne stavano lì a parlare? Dov’era l’azione?! Non che l’idea d’affrontare la Madre dei Draghi le facesse fare i salti di gioia, ma ... per la miseria quanto poteva essere epico un duello del genere? Lei avrebbe perso di sicuro, ma ne sarebbe di certo valsa la pena!

    Drussilia mi ha ssalvato la vita.
    Un’alzata di spalle, quasi stesse cercando di spiegare la cosa più semplice del mondo.
    Mi ha dato tutto, quando il Maelsstrom mi aveva sstrappato tutto.
    Una breve pausa, le iridi ambrate che andavano a fissarsi su quelle dell’Arcano.
    Mi ha guardato come una donna, e non come un abominio mancato.
    Sguardo basso, espressione cupa.

    C’era una ragione se l’Ordine aveva proibito ai metadraghi di procreare: il sangue di drago segnava per sempre la natura umana, tanto da rendere impossibile generare figli senza il rischio di dare alla luce degli abomini. Lei era stata una eccezione. Un miracolo ... e una disgrazia. L’animo dragonico era più vivo in lei che in qualunque altro novizio. Difficile, se non addirittura impossibile, da domare; sia per lei, che per i suoi maestri, per i Primi ... e in special modo, per i suoi genitori. Cercavano di nasconderlo, da buon padre e buona madre qual’erano, ma era fin troppo chiaro dai loro sguardi quanto la paura fosse più forte dell’amore che nutrivano verso la figlia ... una figlia che non sarebbe dovuta nascere.

    Drusilia, però, non l’aveva giudicata. Diversa da tutti coloro che fin’ora avevano - loro malgrado - fatto la sua conoscenza, aveva dialogato con lei da pari a pari, per nulla turbata dalla sua natura focosa, dal drago. E poi, quando venne a sapere delle sue origini, non si sognò nemmeno di cacciarla fuori dall’Albero-Casa a calci, o fuggire in preda al terrore!
    Al contrario, l’accolse fra le fila dei suoi illustri Aviatori! Le donò una nuova casa, senza chiedere nulla in cambio ... e lei doveva sdebitarsi.

    Il drago lotterà per lei!
    Dopo quello che ha fatto per me, non ressterò a guardare ssenza far nulla!
    L'aveva trattata con onore, e questo il drago non poteva in alcun modo ignorarlo.

    [...] non ti ordinerò di proteggere Drusilia, ma di distruggere il suo nemico.
    Sguardo allibito.

    Ah, dunque era così che stavano le cose! Perché non l’aveva detto subito? Per la Fiamma, quelle erano le sue intenzioni fin dall’inizio! Trovare Drusilia, metterla in guardia circa il suo triste destino e poi partire alla ricerca del cattivone di turno e ridurlo in cenere!
    Certo ... ora l’Arcano le diceva che era meglio tenere la bocca chiusa per questioni di strategia, ma l’obbiettivo finale rimaneva lo stesso: carbonizzare il cattivone! Con tanto d’orde di leccapiedi al seguito, magari! Proprio come piaceva a lei!

    Un sorriso malizioso si dipinse sul viso ferino della rossa.

    Non chiedo di meglio!
    Un impegno suggellato da un ruggito: fiero e risoluto.

    Il drago ssarà ben felice di fare carne bruciata di quel basstardo!
    Se i patti erano quelli, poteva sforzarsi di mantenere il segreto, di restare in silenzio.

    D’altronde, quale metodo migliore per proteggere qualcuno, che cancellare il problema?



    Edited by Cât - 23/3/2014, 01:04
     
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    ARCANO?! E da quando?!

    « Da... ehm... sempre, direi.. »
    sentenziò la Madre con un'alzata di spalle, volgendo gli occhi al cielo
    « Da millenni prima di rinascere con questa forma e questo nome. »

    Per un istante la Metadrago tacque, ma... più che per il raccoglimento necessario a scandagliare il suo cuore alla ricerca della risposta, la Regina-Drago ebbe la sensazione che il Cucciolo Rosso si fosse semplicemente smarrito in altri pensieri; tuttavia, quando Nesrìn prese la parola, l'Asso la squadrò con attenzione.

    Drussilia mi ha ssalvato la vita.
    Mi ha dato tutto, quando il Maelsstrom mi aveva sstrappato tutto.

    principiò con naturalezza, incatenando i loro sguardi
    Mi ha guardato come una donna, e non come un abominio mancato. Il drago lotterà per lei!
    Dopo quello che ha fatto per me, non ressterò a guardare ssenza far nulla!

    jpg
    Perché non era delle sue parole che aveva bisogno, ma dell'ardore del suo animo.
    E di capire come avrebbe reagito alla sua richiesta - di capire quanto le fosse simile.

    Non chiedo di meglio!
    ruggì la Figlia del Fuoco con entusiasmo
    Il drago ssarà ben felice di fare carne bruciata di quel basstardo!

    Un sorriso compiaciuto e maliardo incurvò le labbra ben disegnate della Dea mentre -sempre flutuando con la leggerezza di una piuma- scendeva di quota fin quasi al livello dell'Aviatrice, e fu con una lentezza tanto esasperante quanto seducente che ella si sporse in avanti, per posare un bacio sulla fronte della Focosa.

    « Ti concedo il mio marchio - e, con esso, il mio favore. »
    enunciò, scostandosi con grazia e tendendo davanti a sé la mano destra
    « Questo, giovane Drago, sarà il tuo emblema e il tuo titolo:
    il Sette di Bastoni - il Signore del Valore. »

    proseguì, mentre una fatua vampa di fuoco materializzava una carta tra le sue dita
    « Sii pronta, bambina mia: la chiamata alle armi è vicina. »

    png

    Non appena afferrata la carta -la sua carta-, per Nesrìn sarebbe stato come svegliarsi da un colpo di sonno e -sbattendo le palpebre- si sarebbe ritrovata seduta sul bordo del ruscello di lava, in totale solitudine nella desolazione del Geisine...come avesse solamente immaginato ogni cosa; la carta dei tarocchi tra le sue dita -il Sette di Bastoni-, l'unico testimone della verità.


    E.... eccoci alla conclusione :woot: Puoi fare un ultimo post o richiedere direttamente la valutazione =*
     
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