Incontro × Malkavian × Selvatica

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    -Ehm... Quindici, sedici non lo so di preciso-
    ribatté la piccola alla domanda circa la sua età, forzando un sorriso
    -Forse diciassette numero indeciso!?-

    In risposta al suo invito, Jester si era messa comoda sul divano, ma... forse un pò a disagio; non per la situazione, dal momento che la bambina sembrava un tipetto vivace e spigliato -oltre che abbastanza pazzerello da tenerle buona compagnia-, ma probabilmente per via delle domande che le aveva rivolto.

    -In realtà sono tutte sorelle | Vengono dalla luna e sono belle!
    Se tu nasci per rito come loro sei | Ma se nasci come me non lo sei!-


    Nel riemergere dal cucinino e contemplarne il visetto imbronciato, la Vampira ebbe un'ulteriore conferma del fatto che non dovesse avere un buon rapporto col passato, e anche se il pensiero di essere stata invadente ed insensibile a volere informarsi comunque iniziava a farla sentire un pò in colpa, fece finta di nulla; posò il piatto sul tavolino, e la sua ospiti vi si fiondò sopra, e mentre la osservava con un sorriso compiaciuto per il buon lavoro svolto, la bella prese posto sul sofà dove la Selvatica si era accoccolata, e un capogiro le dette le vertigini.

    Con la bambina era impegnata a mangiare, Kora si aggrappò con la destra al bracciolo del mobile, e la mancina le risalì istintivamente alla tempia, e mentre le emozioni la lambivano come un'onda di marea, l'immortale chiuse gli occhi di smeraldo e trasse un respiro profondo, trattenendo il fiato -come in apnea- nel momento in cui immagini sconosciute e sensazioni fugaci la invasero, raccontandole una storia non sua.

    -E tu quanti anni hai? | Perché qui stai?-

    La voce di Jester -proveniente dal suo fianco- la richiamò alla realtà, il flusso di ricordi si ritrasse dalla mente della Malkavian come la risacca sulla battigia, e sebbene in quei pochi istanti di nausea non ebbe il tempo di dare un senso alle visioni, la Lunatica si ripromise di riesaminare le informazioni acquisite in un secondo momento.

    jpg
    « Io... ehm... venticinque - su per giù. »
    rispose sfoggiando un sorriso luminoso e appuntandole addosso le iridi verdi
    « Sono qui per lavoro: di mestiere faccio l'Hunter, e...
    Mi piacerebbe studiare le Streghe della Luna - per questo ero nel bosco. »

    spiegò con tono neutro e naturale; dopotutto, non c'era motivo di nasconderlo
    « Credi che le tue zie accetterebbero di incontrarmi per un'intervista? »


    Simpathy for the Devil A causa della sua famigerata empatia , la vampira effettua inconsciamente una costante scansione telepatica a basso livello della mente di chiunque le si trovi vicino; se normalmente questa connessione fa sì che alcune persone siano in grado di terminare le frasi dei loro amici, questo potere conferisce la curiosa caratteristica di iniziare le frasi dei compagni e, sebbene non procuri dettagli dei pensieri coscienti dell’altro, fornisce numerosi indizi riguardanti l’umore del soggetto, gli istinti soppressi, e gli atteggiamenti nei confronti dell’argomento di conversazione.
    Per colpa o merito di questa alienazione del tutto involontaria, Kora è portata ad essere preda dei sentimenti forti di coloro con cui si trova a contatto, che -come segno più evidente- le provocano manifesti malesseri fisici, serrandole lo stomaco in una morsa dolorosa e provocando talvolta accessi di nausea e pianto, che disegna scie scarlatte sul suo viso con lacrime di sangue. Questo fa sì che -paradossalmente- in certe occasioni ella appaia più umana degli umani stessi, pur restando un mostro dal cuore morto e immoto che si ciba di sangue.
    Questa comprensione esasperata degli altri -che si presenta occasionalmente accompagnata anche da visioni frammentate- le procura un’alienazione mentale di cui solo i vampiri possono soffrire, l’Animismo Sanguinario, una fissazione che nasce dal fondamentale senso di colpa che un Fratello prova nel rubare il sangue dei mortali: coloro che soffrono di questa malattia credono di rubare parte dell’anima o della mente delle loro vittime insieme al sangue... e, a causa dell’Empatia Malkavian, questo si rivela in parte vero dal momento che -per diverse ore dopo essersi nutrita- Kora sente nella sua testa la mente, i pensieri, i ricordi e le emozioni della sua vittima, arrivando a comprenderla più di chiunque altro. La cosa più bizzarra è che questa sua eccessiva sensibilità sarebbe capace di condurla a provare –da titolo- simpatia, comprensione e tenerezza persino per il demonio in persona...
     
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    Un sorriso raggiante affiorò sulle labbra della bella donzella dai biondi capelli e Jester si perse ancora una volta nelle sue iridi smeraldine. Poi si ritrovò a pensare a quanto la signorina assomigliasse alle Selvatiche, naturalmente era troppo bassa per esserlo ma tutto il resto era okay.

    « Io... ehm... venticinque - su per giù. »
    La Strega della Luna non si sorprese quando ci mise un po' a rispondere, probabilmente anche lei aveva problemi a calcolare gli anni.
    « Sono qui per lavoro: di mestiere faccio l'Hunter, e...
    Mi piacerebbe studiare le Streghe della Luna - per questo ero nel bosco. »

    Gli occhi scuri brillarono alla parola Hunter.
    « Credi che le tue zie accetterebbero di incontrarmi per un'intervista? »

    Jester scoppiò in una fragorosa risata. Un'intervista, davvero aveva sentito quella parola? La ragazza cercò di darsi un contegno mentre scrutava la bella figura di Kora. Le sue informazioni dovevano essere davvero molto limitate se credeva di poter trattenere una conversazione con una di quelle amazzoni dalla mentalità larga quanto il diametro d'uno spaghetto.
    La giovane si mise a gambe incrociate sul divano per poi poggiare i gomiti sul morbido materasso. Un'espressione furbetta le trasformò il viso stanco in pura vivacità...

    -Forse potrebbero accettare,
    Dovresti provare!-


    Non era molto corretto ma non voleva perdersi un combattimento tra una Hunter e una Strega della Luna. Già vedeva zampilli di sangue grondare sul monte come una pioggia vermiglia. Gustava già con impazienza la visione di quel momento, voleva assistere ad un combattimento tra gladiatrici degne delle antiche arene.
    Poi un altro pensiero le balenò in mente, più una constatazione in realtà. Forse, anzi, quasi sicuramente avrebbero mandato lei a duellare con la straniera. Ridacchiò euforicamente, stava già amando l'idea di dover essere uccisa da una cuoca provetta...
     
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    Dapprima, la bimba scoppiò a ridere; effettivamente, quella dell'intervista era una battuta simpatica, perciò non lo trovò strano... e, poi, andiamo: esisteva qualcosa in grado di sorprendere un Malkavian, battendolo in stranezza? Ad ogni modo, quando Jester si ricompose, una luce vivace le illuminava gli occhioni scuri.

    -Forse potrebbero accettare, Dovresti provare!-
    gorgheggiò, allegra ed entusiasta

    ...e mentiva. Mentiva spudoratamente: tutto di lei le diceva che stava mentendo -il battito del cuore, l'emisfero della creatività in attività nel suo cervello, gli occhi-; non tanto bene, perché era ancora piccola ed inesperta, ma con tanta convinzione da farle venire i sensi di colpa a smascherarla. Anche se: perché mai avrebbe dovuto in ogni caso?

    Sapeva bene quanto difficile fosse entrare in contatto con le Selvatiche, ma lei era comunque intenzionata a farlo fin dall'inizio; l'unico suo scrupolo -il motivo che l'aveva spinta ad esternare la sua volontà, mascherandola da richiesta- era quello di evitare di provocare qualche spiacevole conseguenza alla sua piccola guida.

    Quello che voleva, era solo il suo permesso...
    jpg
    « Perfetto! Evviva! ♥ »
    cinguettò, felice come una pasqua
    « Allora, domani sera andrò a trovarle! ♥ »

    E l'aveva ottenuto. Il resto, non la impensieriva minimamente; perché, poi, il Presidente del Comitato Supremo degli Hunter avrebbe dovuto temere di infilarsi nel territorio di un'etnia chiusa e dotata di incredibili poteri, capaci di tenere gli estranei alla larga per secoli? Non si trattava di spacconeria da troppa fiducia nelle proprie capacità, né di ignoranza delle risorse avversarie; era solo che....

    « Ti fermi a dormire qui, o torni al tuo albero nel bosco? ♥ »
    chiese d'un tratto alla sua giovane ospite
    « Potremmo fare un pigiama party! ♥ »

    Beh, alla fine della fiera, che potevano mai farle? Ucciderla?
    A quel pensiero divertente, un sorriso languido le incurvò le belle labbra rosse,
    e un brivido le percorse la schiena
    - caldo e dolce come il bacio di un amante.

     
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    « Perfetto! Evviva! ♥ »
    « Allora, domani sera andrò a trovarle! ♥ »


    Jester non poté trattenere un'espressione soddisfatta all'udire quelle parole. Ormai era fatta. Si alzò dal divano andando verso la porta.

    « Ti fermi a dormire qui, o torni al tuo albero nel bosco? ♥ »
    La ragazzina si girò verso la bionda.
    « Potremmo fare un pigiama party! ♥ »

    Gli occhi scuri dell'apparente dodicenne scrutarono la figura di Kora, rimase un attimo in silenzio. Perché la stava ospitando? Perché era gentile? Per le informazioni? Mille quesiti iniziarono a farsi largo nella sua testa, ma ad ogni domanda se ne apriva un'altra, così la ragazza di fermò. Il tempo avrebbe risposto ad ogni suo dubbio e per ora andava bene così!

    -Quando di notte è buio
    E il tuo cuore vaga
    Se la mente è in subbuglio
    Non chiederlo alla maga
    L'amore è solo melodia
    Non sai quante delusioni dia-

    Jester prese le mani dell'Hunter e la invitò a ballare con lei
    Non c'è amore senza Dio
    Ma questo è un problema mio,
    Corri, corri stella bella
    Intanto si sa che qualcun ti spella...


    Non sembrava esserci un significato vero e proprio nelle sue frasi, ma Jester era felice di quel momento di divertimento e continuò ancora ed ancora. Avrebbe voluto ballare fino alla fine dei tempi. Voleva cantare per sempre, ma dopo qualche ora raggiunse il limite...

    -Alle prime luci sarò sul monte
    O mi butteran sotto un ponte!-


    Scherzò la mezza Selvatica mentre capiva che la festa era finita. Decise di sedersi un attimo sul divano, constatò che era molto più comodo del ramo, poco ma sicuro. Si sdraiò, voleva solo provarlo. Poi le palpebre si fecero pesanti e infine scivolo nel mondo dei sogni...
     
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    Con un'espressione tutta soddisfatta -da cosa, poi, vallo a capire-, la bimba si alzò dal divano e fece per dirigersi alla porta; tuttavia, quando udì la sua proposta a fermarsi per la notte, Jester si immobilizzò davanti all'uscio, per un istante ben pensierosa, fissandola intensamente con gli occhioni scuri.

    -Quando di notte è buio | e il tuo cuore vaga
    Se la mente è in subbuglio | Non chiederlo alla maga-

    cominciò ad intonare la piccola, tornando sui suoi passi, fino al divano
    -L'amore è solo melodia | Non sai quante delusioni dia-
    proseguì il Giullare, prendendole le mani e invitandola ad alzarsi
    Non c'è amore senza Dio | Ma questo è un problema mio,
    Corri, corri stella bella | Intanto si sa che qualcun ti spella...


    Rimettendosi in piedi per assecondarla, la Malkavian seguì i movimenti della giovane ospite danzando insieme a lei; i passi erano un pò inventati, e non c'era nemmeno musica nell'aria, ma... che importava? Le bastava quella nella sua testa... e continuando a muoversi con la disinvoltura di un attore consumato, si lasciò naufragare nella malinconia che la danza le ispirava. Non sapeva dire perché,
    ma le dava una sensazione nostalgica.

    jpgQuando il battito cardiaco della ragazzina cominciò a rallentare -e così anche il ritmo dei loro volteggi-, fu chiaro che quella notte stesse ormai volgendo al termine, e la Selvatica tornò a sedersi sul divano.

    -Alle prime luci sarò sul monte-
    biascicò la ragazzina, sdraiandosi e facendosi sonnolenta
    -O mi butteran sotto un ponte!-

    « Ti sveglierò all'alba, allora... »

    Promise la Vampira, ma la sua nuova amica era già crollata nel mondo dei sogni, e sulle labbra le affiorò un mezzo sorriso; leggera e silenziosa come un gatto, la bionda si mosse per la stanza e recuperò una coperta dall'armadio -dove la padrona di casa le aveva detto le avrebbe trovate-, mise al caldo la bimba, e lanciò un'occhiata all'orologio.

    Mancava ancora qualche ora al sorgere del sole, e questo voleva dire che aveva tutto il tempo di
    mangiare qualcosa e tornare lì per preparare la colazione: Jester era nell'età della crescita, perciò... al suo risveglio, avrebbe fatto trovato un lauto banchetto.

    « Dolci nanne, angioletto... »

     
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