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    E' un viaggio tranquillo quello che li conduce sin nelle profondità dell'Ovest -l'ennesimo viaggio tranquillo, stando alle esperienze passate del duo d'amanti (fortunatamente un viaggio tranquillo, visto cos'altro sarebbe anzi potuto capitare in quelle lande inospitali quanto famigerate). La sola nota degna e che giunge nuova è quella rappresentata da una sentinella capace di mettere in allarme il gruppo e di trattenerlo sulle spine mentre la guida in armatura procede cauta -neppure quella, però, ravviva la situazione, dimostrandosi morta per quanto morta possa essere una scatola di codici e acciaio; al cenno di Oregon, infatti, Skarn avanza sicuro trascinandosi dietro (metaforicamente parlando) il fratellino affatto curioso -privo di tatto, di rispetto o anche solo di un giusto timore, l'Artigiano pianta la scarpa su quella carcassa di metallo, vi fa leva con la gamba e la ribalta negandole il supporto delle zampe arcuate.

    «Pensavo fossero più grandi. E più pericolose.»

    Commenta sciocco, senza rendersi conto di quale minaccia rappresenterebbe uno di quegli affari da operativo.

    «Ma forse è meglio così.»

    Almeno un poco di buon senso gli è rimasto -di tutte le disavventure trascorse, qualche brutta esperienza deve avergli insegnato a ringraziare per ogni piacevole imprevisto.

    «Se a separarci da quella meta laggiù è solo un pugno di macchine rotte... beh, avrai il tuo premio senza che il tuo compagno debba faticare granchè.»

    Conclude molesto, rivolgendosi ora ad un'IA invisibile ma certamente presente: il Gallo le aveva infatti promesso di poter sondare il legame sotteso tra i due, qualora il mercenario fosse riuscito a scortarli perfettamente sani sino a destinazione -il Lanciere si è concesso a quell'apertura indicibile, ma solo perchè ha decretato l'ologramma privo di qualsivoglia senso pratico (mera conoscenza, forse, ben lungi però dal riuscire a cogliere la natura che lega i due quasi-fratelli).

    "Sarebbe un gran brutto affare."

    Replica sul finto serio Miron, dedicando invece il proprio interesse all'estrema volontà di cui Lazarus si fa nunzio. Ne ha colto il moto ironico -per carità- ha compreso che il gigante non più così pallido non esprime realmente il desiderio di farla finita -quello è evidente- e tuttavia si presta al gioco per il solo piacere di far conversazione -a chi ancora non conosce di cosa la Lancia è capace, pone un semplice, bizzarro quesito:

    "Come potrei mai spiegare al mio fratellone che ti ho preso con me?"
     
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    Mi avevano detto che questo sarebbe stato un generico mondo fantasy. Da dove saltano fuori i ragni meccanici? Non sanno che mischiare magia e tecnologia a questo modo rovina la sospensione dell'incredulità?!
    Tzk.
    «Se vuoi la mia anima, mettiti in fila.» mormoro distrattamente a Mirion, naso all'insù e sguardo rivolto al robottone.
    Il nerd che è in me vorrebbe vederlo il movimento. La minuscola parte di me che apprezza vivere, invece, è felice che sia rotto.
    Chissà cos'altro c'è in mezzo a quei grattacieli. I robottoni giganti non mi fanno paura... Temo molto di più quelli più piccoli. Quelli che si nascondono negli edifici abbandonati e ti abbracciano simpaticamente alle spalle.

    Seguo i gesti della nostra guida e cerco di fare il ninja, muovendomi piano piano e tenendo la schiena curva.
    «Posso mandare qualche gremlin in avanscoperta, se necessario.» bisbiglio ad Oregon appena gli sono vicino.
    Volendo posso mandare anche un Balrog alto tre metri, ma credo che non sarebbe il caso. Oppure potrei andarci io stesso, nascondendomi tra le ombre grazie ai miei poteri, ma... No. Just no. Quello è un potere che userò solo nel caso ci sia bisogno di scappare.
     
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    Luogo: Endlos - Undarm



    Oregon non aveva bisogno d'aiuto, non perché era troppo abile nel compiere il suo attuale compito o per vantarsi, farsi vedere, avrebbe potuto apparire un po' arrogante. Talvolta non si accorgeva che l'intelligenza artificiale la vedeva solo lui, per cui pensava che tutti avevano inteso che era già stato avvisato di essere fuori pericolo. Dunque non rispose, non per maleducazione, ma per i motivi già citati. Quindi fece segno di proseguire, sperando che gli altri non si soffermassero troppo da vicino per osservare il corpo della sentinella distrutta.
    "Presto, potrebbero venirne altri" - altri, si, stavolta belli vivi e sprizzanti di energia elettrica per muoversi. La marcia era rimasta la stessa, non si trovava certo su un percorso sicuro, sperava comunque che la zona scelta fosse la meno controllata, poiché vi erano solo alberi, nessuna struttura o rifugio. Nessuna cava, le sentinelle prediligeva ogni sorta di possibile nascondiglio, controllavano le zone presso il confine, alcuni proprio nella parte continentale attorno a Klemvor, tutti col medesimo scopo: abbattere creature a cui non era stati riconosciuti loro l'ordine di non fare fuoco. Fin qui era tutto risaputo, si incamminarono dunque verso la loro destinazione ormai prossima. Klemvor ormai, dalla punta di un grattacielo, si vedeva assieme a tanti piccoli quadrati, i quali s'ingrandivano man mano che passava il tempo. Non si parlava di secondi, certamente di minuti, ma molto minuti, fino a quando avevano l'entrata davanti. Dopo aver letto varie ripetizioni sulla pericolosità delle sentinelle, Oregon lo trovava normale essere arrivati quasi subito sani e salvi. Era la terza volta che si apprestava nelle vicinanze di Klemvor e tutte le volte era finito col scontrarsi/scappare da massimo uno o due sentinelle. Per cui se qualcuno pensasse fosse troppo facile arrivarvi, si può rispondere semplicemente che è stata una buona botta di fortuna: la sentinella l'avevano incontrata, già distrutta ma incontrata.
    L'approdo si trova nella piazza centrale di Klemvor - lo informò, loro si trovavano all'entrata orientale, sia questa che quella occidentale in questo momento erano le "tranquille" rispetto alle altre due vie. Probabilmente perché i lavori dei droni si erano spostati, già rivolgendo gli occhi al cielo si poteva vedere qualcosa volare verso il quartiere settentrionale a buona velocità. Era troppo alto e non si sarebbe mai reso conto di noi.

    Luogo: Base Alpha
    Due anni e dieci mesi fa circa..



    Così osservò da quel poco tempo cui vi era, il lavoro preparato per la nuova intelligenza artificiale. Non aveva idea di come venivano prodotte, o almeno, non quelle di tipo furbe. Sembrava che si servissero di una mente umana, quasi da riprodurre, così da creare quella personalità speciale e non solo, venivano inseriti anche quelle emozioni proprie della specie umana. Effettivamente molte altre creature erano dotate di ciò, ma in quel momento non avrebbe mai pensato di paragonare il procedimento di produzione delle IA con la mente di un Covenant. Osservava con stupore la luce viola, quando ad un tratto s'illuminò di più e suono una sorta di allarme, non era fastidioso, significava che il processo era stato completato. Un operatore lo guardò e uscì dalla porta della sala cui operava con altri colleghi. Si avvicinò a lui con chiari intenti - "Agente, ora dovrebbe uscire" - Oregon non rispose, fece solo cenno col capo e si apprestò a uscire. La porta di aprì automaticamente, si voltò ancora una volta e lì vide per un attimo il volto di essere umano, di una donna, poi uscì. Chiunque era incredulo nell'osservare un'intelligenza artificiale, un computer che manteneva un aspetto olografico con un'intelligenza bestiale, solo a guardala rimanevi affascinato.

    Luogo: Endlos - Klemvor



    "Questa sarà la parte più difficile, i droni possono individuarci solo visivamente e attraverso i rumori" - del tipo: ora andremmo avanti nascosti nell'ombra, come se qualcuno non sapesse già farlo. Non si era mai insospettito delle capacità dei droni, l'ultima volta le loro capacità erano quelle descritte, ma non aveva affrontato un drone di un certo calibro, probabilmente quelli più predisposti al controllo erano dotati di sensori al calore, in grado di distinguere gli ologrammi dall'originale. Ancora non era partiti, tutti fermi, qualcuno forse ad osservare la grandiosità della città in rovina, vi si potevano notare varie costruzioni semi-distrutte ed altre in splendida forma, seppur molto poche. Per ora ci fermiamo qui, il gruppo aveva fatto un lunghissimo viaggio seguendo la strada più breve per arrivare, nessuno poteva tener conto dell'ora, di certo era passata mezza giornata, anzi probabilmente anche di più poiché il cielo era ormai scuro.
    "E' meglio se ci fermiamo, manca ancora un po' per arrivare all'approdo e la giornata è quasi finita, dovreste essere stanchi" - disse loro, le sentinelle non venivano mai a Klemvor, loro pattugliavano la foresta e i confini dell'Undarm, forse i droni potevano essere un problema, ma se si sceglieva il luogo giusto non sarebbero mai venuti. Erano tanti, però non potevano certo controllare ogni singolo angolo della grande città.
    Uno di questi condomini.. - si bloccò e fece un autobackup - Quelli più dietro sono più sicuri, le entrate vengono controllate spesso - avvisò, non c'era altro da dire, la decisione era stata presa, presero una strada secondaria e, ad un terzo della via, l'Armatura si piazzò davanti alla porta di un condominio, non era a scelta a caso, era uno spiazzo libero, la parte superiore restante era distrutta come tante altre di quella via, e probabilmente lo stesso in varie parti della città, lì avrebbero dormito. Oregon avrebbe fatto da guardia, assieme al costrutto, il quale non dormiva mai ovviamente.

    Stato Mentale: Tranquillo e un po' assonato
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    "..."

    Senza parole rimane la giovane Lancia, perchè senza parole è tutto quello che può in risposta alla spontaneità con cui Lazarus replica. Mettiti in fila ha infatti detto quello. Mettiti in fila. Come se già ci fosse qualcun altro ad avergli proposto la medesima, assurda soluzione -come se lo scherzare di Miron fosse stato preso con serietà, come se ci si potesse privare dell'anima con tale incurante facilità.

    [Ha-ha.]

    Attraverso il canale sotteso giunge una risata alla Nelson, con sarcasmo e malcelata soddisfazione il fratellone gode di come gessetto abbia stupito il suo fratellino (ed è, in questo caso, la gelosia a trarne pieno vantaggio -per gioire di uno smacco all'amante, solo e soltanto pericolose alternative dovevano anzi rappresentare ogn'altro esito).

    (Questa me la paghi!)

    Lo ammonisce, tutt'altro che disponibile a farsi beffare dal suo stesso supporto.

    (Oh sì: eccome!)

    E già si getta a fantasticare su come vendicarsi bonariamente -ignorando l'ignorante Laz (sì, insomma, avete capito in che senso) egli rimugina sul dove assestare un pugno imbronciato a quella suocera che si ritrova per Artigiano.

    [Come sua signoria comanda. Chè gradisce forse sculacciarmi in pubblico?]

    E si morde la lingua per trattenere una risata sguaiata (che, per la cronaca, rivolta alla sentinella distrutta farebbe insorgere non poche domande allo spartan o alla sua IA).

    (Ben di peggio, mio caro. Ben di peggio.)

    *omissione di particolari resasi necessaria causa la deriva delle fantasticherie ora in atto (giusto per precisare, eh, che non crediate sia un mezzuccio per giustificare il cambio di scena tra prima e poi! ù.ù)*

    »»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»

    «Mmh...»
    "Per nasconderci potrei provvedere io... sarebbe faticoso, però fattibile... ma sul fare silenzio... ecco, non saprei come fare."

    Commenta deluso, sulla scia dell'intuizione condivisa con il Gallo nell'esatto istante in cui Oregon declina le caratteristiche dei loro nemici.

    «Più che altro non credo sia una buona idea fermarci nella tana del lupo. Finchè è buio ci converrebbe procedere.»

    Il che è perfettamente sensato. O almeno, lo è secondo lui.

    (Inutile. Non sembra averci sentito.)

    Ed indica mentalmente la loro guida nella sua armatura dai riflessi cobalto; Oregon si è infatti già mosso in direzione di uno stabile fatiscente, così -per non rimanere indietro- pure i gemelli in spirito lo seguono augurandosi il gigante sappia come comportarsi.
     
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    Fermarci? No, non mi pare proprio il caso: collasserei al suolo e non riuscirei più a rialzarmi prima di 12 ore. Meglio proseguire ora, mentre ancora andiamo avanti per pura forza d'inerzia.

    Tempo di mostrare qualche trucchetto. Batto un piede a terra e la mia ombra si alza, avvolgendomi completamente.
    Sono nero come la pece, un'ombra tra le ombre. Invisibile. Raggiungo la nostra guida e mi piazzo dritto di fronte a lui.
    «Proseguiamo.» decreto, rompendo l'incanto per rivelare la mia presenza «Posso nascondere tutti nella notte. Se i droidi possono identificarci solo visivamente, ci conviene sforzarci di proseguire finché è buio.»
    Sono così convinto della mia idea che lo guardo persino negli occhi.
    Sia chiaro, rispetto il piano dell'agente Oregon. Sarebbe la scelta più sensata, se non avessimo nel party uno sgorbietto posseduto che sa manipolare le ombre.
    E noi lo abbiamo.

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    Tecnica utilizzata:
    CITAZIONE
    Quas Ylem
    Lazu ammanta il suo corpo d'Ombra, rendendo la sua forma difficile a percepirsi e attutendo il suo odore e il rumori che produce. Sarà praticamente invisibile, specie di notte o in zone poco illuminate. L'ombra non cela però la sua aura energetica, rendendolo vulnerabile alle tecniche di Auspex.
    [Due turni, consumo medio]

     
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    Pensato Agente Oregon
    "Parlato Agente Oregon"
    "Parlato Drone"


    Luogo: Endlos - Klemvor



    Qualcuno era ostinato e contrario alle decisioni dello spartan. Lazarus si ricoprì letteralmente con la sua stessa ombra, quando vide ciò non poté non rimanere sorpreso, il casco però nascondeva le sue espressioni, mentre il corpo non dava alcun segno di movimento.
    Quella è la sua ombra - confermò l'intelligenza artificiale, ciò aumentò il suo interesse, ma tanto sapeva che per oggi o per molto tempo non avrebbe potuto entrare nelle loro menti. Lo sapeva già, però voleva intraprendere il viaggio, tanto per vedere qualche dettaglio, dopotutto erano sulla strada per eseguire il lavoro di Oregon. Ancora non rispose, la determinazione di Lazarus gli faceva capire che forse poteva fidarsi della loro resistenza, ma era incerto.
    "Alcuni potrebbero avere sistemi di rilevamento diversi, forse tutti.." - apparve parlando al ragazzo dai capelli bianchi ormai privo dell'ombra. Anche lei si arrestò e scomparve nuovamente.
    Le probabilità che vi siano complicazione è molto alto - però lei non conosceva la traiettoria di nessun drone, non sapeva come si comportavano, non poteva prevedere o calcolare le loro azioni. Non avendo queste informazioni, automaticamente il pericolo aumentava.

    Luogo: Base Alpha
    Due anni e dieci mesi fa circa..



    Stava tornando alla sua stanza, non gli interessava nemmeno come stavano andando gli altri. Si trattava semplicemente di un allenamento, anzi un test delle proprie capacità base, ripensandoci, l'esperimento sembrava giusto e poteva portare verso un grande sviluppo. Se già uno spartan era superiore ad un essere umano, immaginare uno spartan aiutato da un'intelligenza artificiale apposita, avrebbe aumentato notevolmente le sue capacità combattive. Un po' come il più famoso spartan di tutti i tempi, un esercito così sarebbe imbattibile e potrebbe scacciare qualsiasi minaccia aliena. Nel cammino non poté non fermarsi a notare, nella sala sperimentazioni, un nuovo tipo di equipaggiamento. Anche questo aveva una forma come tutti gli altri, si sarebbe attaccato all'armatura, oppure fatto a mo' di chip da collegare nell'elmetto. Esso permetteva di vedere attraverso vari oggetti, come muri, e identificare presenze attraverso il calore. Era un oggetto molto interessante e forse sapeva a chi sarebbe andato.

    Luogo: Endlos - Klemvor



    "Va bene, coprici" - affermò deciso Oregon, quindi l'ombra coprì il gruppo compatto. L'intelligenza artificiale elaborò una minimappa sullo schermo dello spartan, segnato pure il punto dove dovevano dirigersi. Avrebbero marciato nascosti fino all'approdo.
    Seguiamo le strade secondarie - quasi ordinò, ma l'IA già aveva provveduto ancora prima che il pensiero venisse formulato concretamente. Lo stesso spartan spesso si sentiva stupido a dire o pensare qualcosa che già era in atto, ma con lei non poteva farci nulla, lo anticipava sempre. Forse è inutile raccontare dei vari droni che individuarono, talvolta furono costretti a stare fermi, a volte si muovevano attaccati alle pareti, facendo meno rumore possibile. Il piano non era difficile: se vedevano un drone particolarmente vicino, ad esempio ad una distanza di 50 metri, si sarebbero fermati. La loro zona era la più pericolosa, non vi erano droni costruttori, solo quelli che controllavano, quindi alquanto pericolosi. Per Oregon, e il costrutto, tuttavia era affascinante osservare quella città tecnologicamente avanzata, non per degli strumenti mai visti, già proprio per il design delle strutture. Anche gli stessi abitanti senz'anima erano qualcosa di fantastico. Come non negarlo, sopratutto se ti piacciono le armi, le macchine e hai anche una qualche competenza in tecnologia. Per il costrutto nemmeno parlarne, erano suoi simili in qualche modo. Finalmente erano giunti al momento tanto atteso, il motivo per cui avevano viaggiato ininterrottamente. Fortunatamente non avevano avuto intoppi, ma c'era qualcosa di strano. Un drone li osservava, Oregon fece segno di stare fermi, in mano aveva il fucile a pompa. La situazione si era fatta particolarmente tesa, il drone si avvicinò, era da solo, o almeno alcuni droni si trovavano molto più lontani. Questo era diverso, un paio di lucette rosse si illuminarono alle estremità, affianco a quelle che dovevano essere i suoi "occhi".
    Agente Oregon, pericolo in aumento, c'è una buona probabilità che ci stia osservando - solo lui vedeva l'IA, era rossa, segnò che vi era realmente un pericolo. Una sorta di fascio arancione li illuminò, dalla testa ai piedi, come per analizzarli. Erano al centro della piazza della città di Klemvor, una ventina di metri circa dietro il drone vi era quel cerchio della salvezza.
    Componi un messaggio per me - il costrutto quindi apparve agli occhi degli altri tre, senza parlare formò delle parole color rosso, il messaggio diceva: "Al segnale, apri un varco" ovvero un varco attraverso l'ombra per poter sparare sul drone. Il problema sarebbe stato il seguente, non tanto attirare l'attenzione su di se per far scappare gli altri, ma come sopravvivere successivamente. Pronti?
    "Identificatevi"

    Stato Mentale: Concentrato e pronto
    Stato Fisico: Normale
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    E quindi sappiamo maneggiare le ombre. Bello. Vedi tu che loro ti credevano solo un bimbo troppo cresciuto -un umano qualsiasi (più umano qualsiasi perfino di loro). Bravo. Su tutto, però, non si aspettavano fossi capace di un tale potere -già al solo nascondersi dimostri di surclassarli, figurati poi cos'altro ti sarà dato di fare. Ma -checchè ora t'aspetti io dica- per me è no (sì, insomma, così non va bene: l'avessi detto prima avremmo evitato tante soluzioni di fino, sapendo che l'elemento reputato il più fragile è in realtà il più sgravo ci saremmo buttati a capofitto sin da subito).

    [Avevo ragione, avevo ragione!
    Da quand'è che hai preso a fidarti ciecamente del primo venuto? Una volta era l'opposto -all'Accademia ero io quello facile!]

    Monito che pesa in tutta la sua giusta funzione di rimprovero -e non è comune che Skarn sgridi il fratellino, su questo (almeno) siamo rimasti costanti.

    (E dov'è il problema? Meglio per noi se sa pensare a se stesso!)

    Effettivamente, pure questa è un'opzione da non scartare -già si fa strada nella mente del Gallo la possibilità di dirsi slegati d'ogni contratto (di poter finalmente arrangiarsi, ignorando obbligazioni o vincoli per perseguire invece la propria, personalissima meta).

    [Seh: ti sei salvato per la punta di un dito -altrochè!]

    Commenta infime, lasciandogliela vinta pur con la certezza non sia stata una decisione ponderata quella del fratellino.
    Di lì in avanti, comunque, si giocherà a guardie e ladri contro le sentinelle -benchè con un indiscusso vantaggio (l'ombra di Laz, ovviamente), il gruppo mal sortito di naufraghi procede sfuggendo i rilevatori della fauna di Klemvor: per tutta la traversata fratello e fratello potranno dirsi ben poco utili -abituati al combattimento di coppia, abituati ad uno scontro dichiarato e frontale, i due risultano quasi un peso da trascinarsi dietro (alla faccia del fatto che siano stati loro ad organizzare il viaggio!).
    Ma poi, quando finalmente si giunge alla catarsi da quello stato d'agonia e di noia -quando qualcosa accade, quando il pericolo bussa alla porta- ecco che, nel loro piccolo, pure Arma e Artigiano vedranno scatenarsi idee e progetti -ambizioni, egoismi e capacità di ognuno: l'approdo è ormai visibile e ad appena una manciata di passi, la piazza lì per essere raggiunta, l'obelisco eburneo più vicino di quanto sperato; il drone, invece, brilla di rosso ponendosi sulla via, li scannerizza (sì, sanno cos'è uno scanner, miracolo -no?!), intima loro di rivelarsi; frattanto che Oregon imbraccia il fucile e lo punta con la macchina, però, frattanto che Heta appare entro l'ombra per digitare vivi caratteri d'azione -frattanto che, si presume, Laz si stia preparando a sciogliere il velo nero- Miron sembra inquietarsi pur senza una sola parola -qualcosa forse non va con il suo Artigiano?- e, sguardo dubbioso (per non dire ostile), comincia a raccogliere il proprio potere entro di sè -Skarn, al contempo, freme e si tende come all'avvio di uno scatto (sta tramando qualcosa, poco ma sicuro!).
     
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    Poco utili, i due piccoli amanti? Macché. Loro sono la mia guida, il mio cane per ciechi. Perché, come spiego loro prima di avviarci, l'ammantarmi di ombre è per me un trucchetto nuovo e difficile da controllare. Devono praticamente trascinarmi in giro per una manica, mentre avanzo ad occhi socchiusi e con il cervello in subbuglio.
    La Tenebra fa i capricci, si rifiuta di estendere i suoi effetti su persone diverse da me. Non mi godo molto il panorama postapocalittico, impegnato come sono a tenerla ferma.
    È come fare wrestling con una biscia. Non è piacevole.

    A risvegliarmi dalla mia quasi-trance, una macchia aranciata che appare nel mio campo visivo. Sobbalzo, alzo il capo e vedo il droide intento a scannerizzarci.
    Non è una buona cosa. Il nostro compagno artificiale infatti ricompare, ordinando di "aprire un varco".
    Nel senso che dobbiamo picchiare? Non mi piace tanto questa cosa. Cioè, i poteri teoricamente li ho, ma non so se riuscirei ad usarli in maniera volontaria. La Tenebra di solito agisce per istinto, il Balrog non ho ancora capito come l'ho evocato...
    Inspiro profondamente. Skarn e Mirion, invece, sembrano tesi e pronti all'attacco.
    Non vorrei farlo, ma non vedo alternative.
    Sradico i paletti che tenevano la Tenebra attaccata agli altri corpi. Essa si ritira felice, svanendo entro di me e lasciando tutto il gruppetto scoperto.
    Goce di sudore sulla fronte. Non mi sono mai sentito così nudo.

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    Secondo turno di:
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    Quas Ylem
    Lazu ammanta il suo corpo d'Ombra, rendendo la sua forma difficile a percepirsi e attutendo il suo odore e il rumori che produce. Sarà praticamente invisibile, specie di notte o in zone poco illuminate. L'ombra non cela però la sua aura energetica, rendendolo vulnerabile alle tecniche di Auspex.
    [Due turni, consumo medio]

     
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    Luogo: Endlos - Klemvor



    Bang! Un buco tra Oregon e il drone si aprì, presto le ombre svanirono e un colpo ben assestato uscì dal fucile a pompa dello spartan. Il costrutto ostile fu spinto via di qualche metro, quindi il seguito: Oregon girò appena la testa per poi annunciare la corsa che avrebbero dovuto fare.
    "Forza, andate!" - esclamò e il quartetto cominciò a correre verso la loro meta, la loro salvezza. Non per tutti e tre, infatti Oregon si staccò presto dal gruppetto.
    Arrivano altri in direzione ore sei, tre, otto e undici - avvisò l'intelligenza artificiale, i rinforzi accorsero contro quelli che identificavano pericolosi e intrusi. L'Armatura avrebbe funto da esca, così avrebbe potuto aiutare per bene gli altri tre.
    "Skarn, Miron, è molto probabile che questa possa essere la nostra ultima volta che ci vedremo, dieci metri all'arrivo" - l'immagine olografica rimaneva affianco del trio, naturalmente comunicava sempre con Oregon, si era solamente sdoppiata, ma non fisicamente, solo in modo olografico.
    "Accelerate, sa tornando" - avvisò con quel tono quasi tranquillo, come se era tutto sempre calcolato o un fatto che doveva succedere per forza. Il drone colpito, leggermente danneggiato, era più vicino agli altri rispetto allo spartan, quindi si pose l'obiettivo di eliminare i bersagli più vicini. Era uno soltanto, però era veloce.

    Luogo: Base Alpha
    Due anni e dieci mesi fa circa..



    "Ha bisogno d'aiuto, Agente?" - chiese cortesemente un'operatore - "Posso?" - rispose questi con un'altra domanda, era curioso di vedere come funzionava questo nuovo tipo di equipaggiamento. "E' ancora in fase sperimentale, basta accenderlo e vedrai i suoi effetti" - spiegò l'operatore, Oregon collegò l'oggetto al casco e accese il dispositivo attraverso l'elmetto. Due lucine rosse si accesero e cominciò a vedere tutto di un colore più scuro, tonalità blu e grigie scuro, coi vari contorni sugli oggetti. Poi un'enorme macchia rossa e arancione, era l'operatore, poteva vedere la temperatura corporea. "Con questo si può vedere chiunque? Anche i Covenant?" - chiese incuriosito - "Ogni essere che emana calore tranne le armature dotate di sistema di mimetizzazione o che copra la temperatura interna" - rispose esaustivamente, aveva l'aria di un aiutante impegnato nel progetto da molto tempo. "Andrà all'Agente Kansas?" - domandò nuovamente, aveva pensato a lei fin dal principio - "Non sono stato ancora informato, spiacente" - rispose l'altro. Lo spartan avrebbe preferito ricevere una risposta affermativa e cancellare il suo piccolo dubbio, poggiò il dispositivo sul tavolo e abbandonò la sala.

    Luogo: Endlos - Klemvor



    "Cinque metri" - continuò il countdown, poi sparì lasciando soli il trio forse impaurito dal drone. Quest'ultimo, ad una certa distanza, si fermò e cominciò a caricare un colpo mirando quello più vicino a lui, ovvero Lazarus. Il colpo d'energia si caricò sempre di più, sembrava pronto a venir lanciato e a trapassare il povero ragazzo. Ma quando riuscirono ad attraversare le rune, immediatamente l'impasto di energia svanì. Il drone aveva perso il bersaglio, confuso tecnologicamente, come se avesse ricevuto un reset, non si domandava cos'era successo né dove fossero andati, il suo nuovo bersaglio era Oregon. Tornando quindi allo spartan, questi era ormai in corsa dalla parte opposta. Era la prima volta che a Klemvor si trovasse seriamente in pericolo, più avanzava e più droni si aggregavano, non poteva in nessun modo fronteggiarli.
    Mi serve un'aiuto! - rivolto all'intelligenza artificiale, non ci pensò nemmeno a pensare di dare ordini al costrutto, già nel mentre delle azioni lo leggeva per intero. Produsse un clone olografico e si sposto rapidamente sulla strada verso l'esterno della città. In questo modo i droni non dotati di visione termica avrebbe inseguito l'ologramma che si avviava verso il centro, il drone più vicino a loro dotato di quel particolare sistema, era danneggiato e troppo lontano per accorgersi dello scambio.
    Lo sto guidando al centro, ora le probabilità di fuggire si sono alzate - affermò, forse Oregon avrebbe potuto essere più educato nei confronti dei tre ragazzi, però quella non era una situazione facile.

    Stato Mentale: Molto concentrato e fiducioso
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 85%
    Passive:
    CITAZIONE
    Liquido Reattivo Cristallino: [Aumento del 25% sulla Velocità e Agilità]
    Circuiti Moltiplica-Forza: [Aumento del 25% sulla Forza e Resistenza]

    Attive:
    CITAZIONE
    The Shotgunner:

    Bisogna sempre avere offensive di corta gittata, uno spartan è generalmente esperto in qualunque arma, compresi fucili e armi più pesante di pistole. Il nuovo modello non spara più in un'area conica enorme con una gittata ridottissima, anzi l'area è stata ridotta leggermente e la gittata aumentata. Un colpo può essere letale per chiunque, ma uno ben piazzato può spingere via l'avversario di qualche metro. La spinta è calcolato in modo che l'avversario si ritrovi sempre a 7 metri di distanza dallo spartan.
    [Consumo Medio 7 metri]

    CITAZIONE
    Ologramma:

    In quanto sia stato nella classe Infiltratore, è esperto nello spionaggio e nell'assassinio.
    Questa abilità consiste nel creare un clone perfetto, con una consistenza minore dell'originale.
    Il clone effettuerà le azioni pensate dall'utente, ovviamente comprende alcuni difetti: durata massima di 5 secondi, non può interagire e nemmeno utilizzare armi, in quanto anch'esse ologrammi, o attaccare.
    Se viene colpito si scoprirà subito la sua natura diventando trasparente, mentre se subisce un danno pesante scomparirà immediatamente.
    Se prima durava 5 secondi, ora il tempo è maggiore grazie all'intervento dell'IA, infatti diminuendo le energie permetterà di utilizzare il clone più a lungo o più di uno se viene creato un altro.
    L'ologramma potrà riprodurre qualsiasi movimento possibile, poiché prende consistenza potrà essere usato anche per combattere, ovviamente solo con semplici attacchi.
    [Consumo Basso]
     
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    Tutto per niente: il colpo che Oregon ha in canna si dimostra più che sufficiente per debellare quella prima sentinella -là dove Miron aveva concentrato la propria essenza con lo scopo di fa fuoco ed aiutare lo spartan, dunque, il grigio animo ritorna alla quiete (ma non del tutto: qualcosa comunque si agita e permane sull'attenti, rapido da richiamare e comunque pronto per un eventuale secondo round). Skarn, invece, di tempo non ne perde affatto -appena s'apre il velo quello si dà la spinta coi piedi, quasi scivolando scatta cercando di mettere quanta più distanza tra sè e il gruppo: la sua meta è più che ovvia, il circolo runico di salvezza si avvicina man mano che l'Artigiano percepisce mancargli il fiato per lo sforzo improvviso; lui solo, però -la Rondine, inaspettatamente, ritarda la fuga forse confondendo Lazarus circa il da farsi.

    (Il tuo piano non è servito. Oregon ha fatto da solo.)
    [Meglio così! Rimani comunque là: a richiamarti ci penso io, tranquillo. E' più sicuro.]

    E tale sarà: mentre l'Agente corre in direzione contraria -mentre gessetto arranca a fatica verso lo spiazzo della salvezza- l'Arma se ne rimane invece immobile ad attirare l'aggro dei costrutti -in realtà, invece, nemmeno questo accade: l'uno prende di mira l'armatura cobalto, l'altro si rialza e occhieggia con fare pericoloso il maestro d'ombre.

    «Non ci contare!»

    Grida frattanto il Gallo in direzione dell'IA, senza nemmeno voltarsi per vedere dove questa sia apparsa -ormai c'è quasi, giusto un paio di falcate e potrà abbandonarsi a terra.

    "Ti dobbiamo il giusto compenso: il vostro lavoro lo avete svolto egregiamente."

    Subentra il placido minore, sulla scia di quello che a metri di distanza ha cominciato il fratello.

    "Perciò non ce ne andremo come insolventi."
    «No, infatti: se anche non ci vedremo più, lasceremo a Laputa quello che vi spetta.»
    "Non sappiamo ancora come e dove, però..."
    «...vi basterà cercarlo la prossima volta finirete lassù.
    Ve l'avevamo promesso -ed ogni promessa è debito!»

    Conclude, lanciandosi oltre il fronte pervaso di magia -alzando il braccio mentre ruzzola al suolo, vedendo comparire una slanciata forma d'acciaio nel palmo che tante altre volte l'ha stretta sicuro.


    VIGORE RESIDUO: 90% della riserva condivisa.

    CONDIZIONI: Finally!

    TATTICHE IN USO:
    10x10»Resonance [Passiva] • Skarn+Miron
    [Le anime della giovane coppia sono in perenne contatto l'un l'altra, consentendo al duo un libero dialogo di pensieri e sensazioni a prescindere dalla distanza o dagli ostacoli che si frappongono loro.]
    10x10»Lancer's Spear [Consumo Basso] • Miron
    [Per via della sua duplice natura -tanto d'arma quanto di semplice umano- Miron possiede due distinte forme nelle quali può di volta in volta mutare il proprio corpo.]
    10x10»Swift Recall [Consumo Basso] • Skarn
    [Attingendo al profondo legame che condivide con il suo fratellino, Skarn è in grado di richiamare a sè e senza indugi l'anima di Miron; pertanto, indipendentemente dalla forma corrente, la presente abilità permette un recupero istantaneo dell'Arma entro gittata o -al di fuori del combattimento- ovunque essa si trovi.]

     
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    Spari.
    Urla.
    Polvere.
    Confusione.
    Sto correndo. Seguo Skarn e Miron, senza voltarmi, cercando di non inciampare.
    Mi gira la testa. Cosa sta succedendo dietro di noi? Davvero quell'uomo sta combattendo da solo contro tutti quei robottoni?
    Non sono certo che ce la possa fare. E se lui cade, siamo spacciati anche noi.

    Ho bisogno di aiuto. Anzi: voglio dell'aiuto.
    Voglio il Demone che mi ha aiutato nella rissa a Kisnoth, il Balrog. Quella volta era comparso di sua spontanea volontà, quindi... Significa che in qualche modo è connesso a me, che vuole proteggermi.
    Chiudo gli occhi per un istante. Ho bisogno del buio, perché è dai reami oscuri che quella creatura proviene. Devo visualizzare un nero che non è semplice nero, ma un portale.
    E tendere la mia mano oltre l'oscurità.

    La mia ombra si cristallizza sul suolo. Continuo ad avanzare, ma non segue più i miei passi. È una pozza scura alle mie spalle, ora, e qualcosa sta emergendo da essa.
    Il ringhio del Balrog. Il ghignare dei Gremlin.

    «Ti lascio un po'di aiuto!» urlo, la mia voce a stento udibile tra i ruggiti della bestia.
    Un'esplosione di calore. Non mi volto, continuo ad avanzare. Lo zaino è pesante, la mia maglia è fradicia di sudore. Dov'è Miron? Perché Skarn ha una lancia in mano?
    Un ultimo scatto. Attraverso il circolo di rune.

    Un sospiro di sollievo.
    Ciao, Laputa.

    Energia: 60% (90% - 30%)
    Attive:
    CITAZIONE
    Kal Xen Bet
    Dall'ombra di Lazarus emergono fino a quattro [gremlin] dagli occhi luminescenti, alti mezzo metro ciascuno. Il piccolo esercito si lancerà contro il nemico designato, attaccandolo con graffi e morsi e producendo l'equivalente di un danno di Bassa entità ad ogni turno.
    [Consumo medio, due turni di durata]

    Kal Flam Xen
    Sterminatore: quale nome più appropriato per un cuccioloso Balrog alto circa tre metri, dalle atroci zanne e dagli affilatissimi artigli?
    Il demone verrà richiamato tramite un portale per il regno degni inferi, e combatterà insieme ad Azul mordendo, graffiando e sputacchiando fiammelle. Può allontanarsi fino a 7 metri dal suo padroncino, e i suoi danni sono paragonabili ad una tecnica di livello Medio.[Due turni, consumo alto]

     
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