Il Seme

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    Un'esplosione di colori fece luce su quelle vette vergini. La frizzante aria mattutina accompagnava le verdi terre ai piedi delle montagne nel loro risveglio. Non un solo rumore contrastava il respiro regolare della natura che circondava quei luoghi.

    In una piccola ansa ai piedi della possente Dion (nome con cui il magnifico salto d'acqua era conosciuto su quel piano), stava seduto un uomo. Le bianche pupille assorte nella contemplazione di un minuscolo quanto delicato fiore in procinto di sbocciare.

    L'aroma intenso che accompagnò l'esplosione di colori destò il mistico segnando lungo il bruno volto un sorriso bonario. Era da tempo che il suo spirito e il suo corpo non si trovavano così in armonia con l'universo che lo circondava. Rammentò, per un attimo, con dolore, le vicissitudini degli ultimi tempi e lo strappo che infine, lo aveva condotto lì.

    La Madre aveva riposto in lui tutte le sue speranze. Sentiva forte il potere delle Sorelle nelle pieghe dell'anima, percepiva confusamente i loro umori, sentiva il loro potere entrare in conflitto e fondersi in un ciclo infinito all'interno del suo IO lacerato.

    Si diresse con passo sicuro sul limitare dello specchio d'acqua, si chinò e bagnò il volto nel limpido e gelido liquido; rimase a contemplare per qualche secondo il suo volto riflesso, cercando di rammentare le sue sembianze umane.

    Tornò, poi, sui suoi passi, si adagiò di nuovo sulla nuda roccia e riprese la meditazione; prima di compiere il suo destino su quel semipiano, la sua natura doveva entrare in sintonia con quella che lo circondava: i loro spiriti avrebbero dovuto vibrare all'unisono e solo allora, sarebbe stato pronto al compito che lo aspettava.

    Quel posto, Endlos, sembrava avere qualcosa per cui combattere; Muichi aveva come l'impressione che lì, la sua battaglia, avrebbe avuto un senso. Dopo lungo tempo era felice, sentì la speranza crescere forte e rinvigorire le membra intorpidite dalla lunga notte di meditazione.

    Avrebbe difeso quanto di buono vi fosse su Endlos, avrebbe piantato il seme della Madre e fatto germogliare di nuovo le Sei Sorelle, riportando equilibrio nei multiversi.

    Condizioni Fisiche: In Piena Forma;
    Condizioni Psichiche: Felice;
    Quantitativo Energetico: 110%



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    Dono di Indora e Vayu [Passiva di Resistenza a Malie e Passiva di Percezione Psion]
    Dono di Tijita [Passiva +10% Energia]
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  2. Marvick
     
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    -Narrato
    -«Parlato»
    -Pensato
    Link alla scheda.


    Monte Shea, Presidio dell'Est
    Tra l'azzurro intenso dei fiumi, il grigio delle rocce, e il verde delle piante che ancora resistevano a quelle altitudini estreme, vagava una macchia nera. Cercava qua e là, tra i sassi e le cascate.
    Era un mago, e, come ogni mago degno di questo nome, intendeva ampliare la sua conoscenza. Più precisamente, stava cercando una pianta. Un'erbacea, di piccole dimensioni, che produceva dei fiori bianchi. Questi, oltre ad essere particolarmente belli a vedersi, contenevano una sostanza particolarmente adatta come catalizzatore magico. Proprio quello che al mago serviva per sviluppare il suo nuovo incantesimo.

    Eppure, aveva girato praticamente tutta la cima del monte Shea, senza trovare niente. Solo della fottuta erba... e questo iniziava ad innervosirlo.
    Si arrampicò su una roccia che bloccava il cammino, e vide finalmente la cascata di Dion. Non ne rimase molto impressionato, ne aveva già viste quattro quel giorno, e aveva solo una gran voglia di scendere da quel monte. Ma se il fiore che cercava fosse stato proprio lì? Eh, chiaramente non poteva permettersi una cosa del genere. Dunque si fece forza, e arrivò fino ai piedi dell'ultima Sorgente Celeste.

    Accanto allo specchio d'acqua, sotto la cascata, era seduto un uomo. Erano diversi giorni che Marvick non incontrava qualcuno, ma non ne era scontento. Anzi. Il tizio era muscoloso, vestito in modo decisamente leggero per la temperatura del luogo, ed era veramente alto. Sembrava che stesse meditando, o qualcosa del genere. Marvick allora si avvicinò, lentamente e cercando di non fare troppo rumore, per non disturbarlo. Si avvicinò perché aveva scorto un piccolo puntino bianco, a due passi dall'uomo con i capelli rossi.

    «Salve» disse, perché gli sembrava poco educato avvicinarsi ancora senza dire nulla «mi dispiace interromperti, ma ho bisogno di questo.»

    Detto ciò, Marvick si chinò, tendendo la mano verso il fiore appena sbocciato.
     
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    «Salve»



    Qualcosa lo destò dallo stato di elevazione cui era giunto, riportandolo bruscamente sul piano reale. Una voce decisa e cortese lo salutò, una voce umana.

    Si destò volgendosi verso la figura scura comparsa a pochi passi da lui. Il ragazzo, avvolto nel mantello logoro, lo salutò quasi con timore, conscio di aver interrotto un momento delicato.

    Il Monaco si alzò, torreggiando sul nuovo venuto. Un sorriso solcò il viso olivastro, gli occhi assunsero un'espressione bonaria e la voce roca scandì un saluto in risposta.

    -"Salve a voi."



    Il ragazzo continuò:

    «mi dispiace interromperti, ma ho bisogno di questo.»



    Le sue ultime parole si spensero nell'atto di cogliere il delicato fiore contemplato prima. Lo sciagurato si era chinato e aveva colto quell'anima senza il minimo cordoglio.

    Muichi percepì l'involontarietà del giovane, la sua cortesia contrastava duramente con la brutale esecuzione subita. Senza scomporsi interrogò il giovane sull'accaduto.

    -"Perchè estirpi il bello dal mondo con tanta leggerezza d'animo? Cosa muove la tua mano contro l'espressione più delicata e profonda della potenza del creato?"



    Mantenne uno sguardo mite, non voleva intimidire il ragazzo, ne colpevolizzarlo troppo per quell'atto così deliberato contro la sua Signora. Voleva prima capire, capire quali scelte motivavano il giovane.


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  4. Marvick
     
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    Monte Shea, Presidio dell'Est
    "Perchè estirpi il bello dal mondo con tanta leggerezza d'animo? Cosa muove la tua mano contro l'espressione più delicata e profonda della potenza del creato?"

    Oh, no. Non bastava doversi girare una montagna intera in cerca di un maledetto fiorellino. Doveva anche incontrare l'armadio amico della natura... per quanto fosse irritato, Marvick rimase stoicamente calmo. Se c'era una cosa che andava davvero al di là della sua comprensione, era questa: come diavolo fanno certe persone ad essere così stupide? L'espressione più delicata e profonda della potenza del creato? Davvero?
    Fece un respiro un po' più profondo, conservò l'espressione impassibile, e rispose pacatamente.

    «Mi dispiace che la pensi in questo modo, ma, vedi, questo fiore contiene una sostanza che sto cercando da tempo. Sto facendo delle ricerche sulla Magia Planare, e mi serve per i miei esperimenti.»

    Detto questo, estrasse dall'interno del mantello un'ampolla di vetro, chiusa con un tappo di sughero. Infilò dentro il fiore, e la sigillò con cura: la quantità di sostanza ricavabile era veramente minima, e non voleva che ne andasse persa una parte. Poi, tenendo questa nella mano sinistra, fece alcuni gesti con la destra: nel contenitore si diffuse una tenue luce celeste, e il fiore venne schiacciato sul fondo, come se ci fosse stato un pestello invisibile. Marvick stappò l'ampolla, e, aiutandosi con un pennino che aveva preso dalla tasca, tirò fuori il fiore con infinita attenzione, lasciandolo poi cadere con noncuranza per terra.
    Notò con soddisfazione che, all'interno, era rimasta una goccia di liquido ambrato.

    «Perfetto, credo proprio di avere trovato quello che cercavo.»

    Rimise tutto nella tasca del mantello. Forse non sarebbe stato costretto a dormire sotto le stelle anche quella notte, se l'armadio non avesse creato problemi.
    Era anche disposto a tollerarla, l'ignoranza. Ma solo finché non gli ostacolava il passo.


    Edited by Marvick - 9/2/2014, 20:06
     
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    Si ritrovò quasi ad ignorare la risposta del giovane, l'attenzione calamitata dai gesti precisi compiuti dopo aver colto il fiore, culminati con la fredda noncuranza con cui si era liberato dello "scarto" prodotto dalle sue azioni.

    Guardò quel che rimaneva del piccolo bocciolo, poi alzò lo sguardo sull'ampolla che veloce veniva riposta sotto le vesti del Mago. La sua espressione non mutò, rimase impassibile, per un lungo minuto.

    «Perfetto, credo proprio di avere trovato quello che cercavo.»



    Disse il giovane, evidentemente intenzionato ad andarsene.

    -"Aspetta! "

    Ribattè il monaco.

    -"Posso capire che per chi studia il mondo e le sue meccaniche la vita di un fiore, o di un animale, o anche di un altro essere umano, possa avere un valore insignificante, lo capisco, davvero, anche se non lo condivido.
    Non condivido affatto, l'uso egoistico che stai facendo delle ricchezze del creato è un peccato imperdonabile, a meno che il sacrificio non venga giustificato da un fine più alto. Il peggio, da quel che vedo, è che compi tutto questo con la leggerezza di un bambino che, nella sua spensieratezza gioca con la vita di una formica."


    Il monaco non voleva sembrare minaccioso, voleva semplicemente capire se la brama del giovane fosse corrotta dall'egoismo o fosse, invece, semplice curiosità, condita dall'incoscienza tipica dei ragazzi della sua età. La distruzione sistematica della vita, per soddisfare i bisogni dell'uomo [che fossero scientifici o meno] aveva gettato nel baratro il suo mondo, non avrebbe permesso che altri commettessero lo stesso errore.

    -"Ti prego, raccontami di più di questi studi, vorrei comprendere meglio"

    Muichi si sedette, incrociò le gambe e fece cenno al giovane di accomodarsi. Il viso ancora illuminato da un sorriso sincero, gli occhi bianchi fissi sul mago.

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    Edited by Muichi - 9/2/2014, 22:29
     
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  6. Marvick
     
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    Monte Shea, Presidio dell'EstUn valore insignificante.
    Per Marvick, o, dal suo punto di vista, per ogni persona dotata di un cervello funzionante, le cose stavano

    «Esattamente come dici tu. Non credo che la vita di un fiore possa essere davvero rilevante.»

    Era piuttosto scocciato da quel dialogo, anche se non lo si poteva evincere dalla sua espressione, ma quel tipo continuava a parlare. Poi voleva tornare a valle il più velocemente possibile, per poter cominciare gli studi. Ma quel tipo continuava a parlare.

    "Ti prego, raccontami di più di questi studi, vorrei comprendere meglio"

    Oh, no. Si era seduto, e lo stava anche invitando a fare lo stesso. A quanto pareva ne avrebbe avuto ancora per un po'. Lo accontentò, allora, e si sedette davanti a lui.

    «La Magia Planare» spiegò «è la scienza che studia il funzionamento del Multiverso. Dunque, i piani di esistenza e i loro collegamenti. Io sfrutto questi collegamenti per fare incantesimi, evocare mostri e manipolare l'energia. Lo studio che sto facendo ora mi permetterà di aprire in ogni momento un portale per il Piano dell'Energia Positiva, in modo da utilizzarne l'energia per incantesimi di guarigione, e cose simili.»

    Si chiese se quel bestione avesse compreso almeno una parola su due, in quel discorso.

    «Però, una incantesimo del genere è molto complesso. E, soprattutto, richiede un catalizzatore di mana particolare» riprese fuori l'ampolla dalla tasca, e la mostrò «questo.»

    Fece una pausa, giocherellando con il contenitore, poi aggiunse:«Credo che un fiore sia sacrificabile per ottenere questa conoscenza. In effetti, il diritto della vita a noi umani chi l'ha dato, se non noi stessi?»
     
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    Sorrise. Nonostante la gelida stoccata, rifilatagli dal mago, il gigante sorrise e non lo interruppe.
    Il ragazzo iniziò a snocciolare nozioni di Magia Planare, e giustificò quell'atto efferato in nome della "Conoscenza". Qui il monaco ebbe un sussulto.

    Troppi avevano sacrificato tutto in nome di quella insaziabile dama, ignorando, nella maggior parte dei casi, che la vera essenza di quanto ci è dato sapere sta nell'osservare il lento fluire della vita, non nel manipolarla a seconda delle proprie necessità. L'egoismo racchiuso in quelle poche sillabe cambiò il suo umore; il volto si scurì d'improvviso.

    Capì da quel rapido scambio di battute che il giovane, probabilmente, faceva parte della schiera di coloro che avrebbero gettato il mondo nel caos, se solo la loro sete di conoscenza lo avrebbe reso opportuno. La sua voce, già roca, si fece più bassa.

    -"Quindi sei come tutti gli altri. Da quello che sostieni non sei ne più ne meno uno schiavo delle tue pulsioni. Hai scelto di assecondare quella fame insaziabile che si cela nel profondo di ognuno di noi. Sei schiavo della tua brama. Oggi è un fiore, domani un piccolo roditore, tra qualche anno, i tuoi studi si sposteranno sui tuoi simili. In cuor mio spero che tu possa fallire, fallire miseramente, perchè al tuo fallimento corrisponda la vittoria di tutto ciò che mi è più caro. "

    Detto questo, si alzò e con un breve cenno del capo si accomiatò dal giovane. Giunto ad una decina di passi si voltò.

    -"Quel che cerchi, non lo troverai mai. Quel che troverai, non sarà mai abbastanza, e quando i tuoi giorni giungeranno alla fine, sarai solo con i tuoi rimpianti, solo come quel fiore lacerato che con tanta incuria hai estirpato."

    Si volse di nuovo, il viso impassibile, mentre le lunghe e possenti gambe riprendevano il cammino.

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  8. Marvick
     
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    Monte Shea, Presidio dell'EstOh, grazie a dio. No, meglio, grazie al logico susseguirsi degli eventi. Finalmente se ne stava andando.
    Marvick tirò un sospiro di sollievo, e fece per voltarsi, ma l'uomo lo precedette.

    "Quel che cerchi, non lo troverai mai. Quel che troverai, non sarà mai abbastanza, e quando i tuoi giorni giungeranno alla fine, sarai solo con i tuoi rimpianti, solo come quel fiore lacerato che con tanta incuria hai estirpato."

    Stai calmo. Controllati. Insultarlo non farebbe bene a nessuno dei due. Hai già appurato che è un completo decerebrato, ora devi solo

    «Oggi un fiore, domani un piccolo roditore, tra qualche anno i tuoi simili... beh, se per "tuoi simili" intendi dei maestri di vita saccenti e bigotti non ci vedrei una gran perdita. Oh, scusa, spero di non aver offeso il tuo dio, chiedo umilmente perdono.»

    calmarti e andartene.
    Eh, no, alla fine non c'era riuscito. Nonostante la sua solita freddezza, la stanchezza accumulata durante il giorno aveva fatto sì che il suo lato irrazionale prevalesse.
    Rimase fermo, guardando... ah, non sapeva il suo nome. In effetti neanche lui si era presentato. Comunque, osservò l'energumeno: se ne sarebbe andato? Avrebbe risposto con un'altra delle sue perle di saggezza? Non importava. Marvick aveva ottenuto quello che voleva, e poteva andarsene. Però era curioso.
     
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    Muichi si arrestò. Lo sguardo fisso verso l'orizzonte. Le spalle, fino ad un attimo prima rilassate si tesero, aumentando se possibile le dimensioni del Monaco. Il respiro si fece più corto, un rivolo di sudore scese lungo la tempia destra, le anime al suo interno erano in fermento.

    Sentì nitida la rabbia cieca di Rudora, percepì il fremito convulso delle anime di Vayu e Tijita, avvertì le fiamme avvampare attorno allo spirito celato di Aguni e il grido di morte di Indora. Poi, più in profondità, percepì Soma, calma, immobile. La sua presenza sovrastata e schiacciata dalla rabbia delle sorelle, la sua mite reazione oscurata dall'esplosione di violenza nelle altre cinque essenze.

    Vide Aditi, dentro ognuna di loro, poi più nulla. Il Flagello era tornato.

    -"Simpatico constatare come peggio di uno stolto arrogante, ci sia solo uno stolto arrogante e miscredente."

    La voce che uscì dalla sua gola non era più la sua. Spezzata in mille eco, cangiante come la luce frammentata dal prisma, uscì violenta e carica di rabbia. In essa erano fuse le voci delle sei Sorelle, in lui, i loro poteri sopiti stavano riaffiorando.

    -"Non hai la più pallida idea di che cosa hai scatenato misero mortale."

    en87



    Il Flagello si volse, i lineamenti del viso, prima gentili, ora trasudavano una rabbia cieca e antica come il mondo. Un sentimento puro e devastante. Il gigante si piegò in avanti. Un'esplosione di luce lo avvolse, irradiandosi tutt'attorno. Il potere di Soma avrebbe cercato di accecare il suo avversario, almeno temporaneamente. L'attacco sarebbe proseguito poi con la manifestazione della Dea Aguni, che avrebbe avvolto il corpo del Monaco con fiamme sacre. Quest'ultimo avrebbe quindi utilizzato una serie di colpi provenienti dall'antica arte marziale del Satsu. Una ginocchiata bassa diretta alla bocca dello stomaco del suo avversario, una rapida coppia di colpi al volto e un calcio alto, sempre in direzione del volto, portato dal basso verso l'alto a chiudere la serie di colpi in direzione del giovane. Nessuna strategia, solo la rabbia cieca a guidare Muichi.

    La Bestia era ormai libera, la preda davanti a se; l'affronto di quell'infedele sarebbe stato affogato nel suo stesso sangue.

    Condizioni Fisiche: In Piena Forma;
    Condizioni Psichiche: Cordiale, Curioso;
    Consumo Energetico: 10% + 20%
    Quantitativo Energetico: 80%


    PASSIVE UTILIZZATE
    Dono di Indora e Vayu [Passiva di Resistenza a Malie e Passiva di Percezione Psion]
    Dono di Tijita [Passiva +10% Energia]
    Dono di Aguni [Passiva di PowerUP +25% Forza - +25% Destrezza]


    ATTIVE UTILIZZATE
    1° SLOT Megami no Hikari La preponderante forza di Soma nel corpo di Muichi ne fa uno strumento potente nelle mani della Deva. La sua manifestazione più maestosa è l'abbagliante luminosità della sua apparizione. L'effetto è devastante per chiunque si trovi a contatto, la luce accecante è potente e la sua irradiazione immediata. Quando si manifesta, Muichi cambia alcuni connotati, divenendo di carnagione via via più scura e perdendo la colorazione scarlatta dei capelli, per una nivea chioma. [Tecnica Attiva ad Area - Consumo Medio]

    2° SLOT Hono o Kake La capacità di attingere al Ki della Dea Fiammeggiante, rende il Monaco un pericoloso avversario. La tecnica preferita dalla Dea è una manifestazione della potenza del fuoco come elemento distruttivo. Il corpo del Monaco si riveste di fiamme sacre che bruciano tutto ciò con cui vengono a contatto. Il Portatore va poi ad assalire il suo avversario con una serie di colpi ravvicinati e potenti provenienti dalla scuola orientale del Satsu di cui lui è Maestro. L'attacco si manifesta come un forte colpo ravvicinato con il ginocchio, due colpi diretti al viso, chiuso da un letale calcio alto. La forza dell'attacco è aumentata dalle fiamme che avvolgono l'attaccante e che rendono difficoltoso ogni tentativo di contrasto. [Tecnica Attiva di Attacco Multiplo - Consumo Alto]


     
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  10. Marvick
     
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    Monte Shea, Presidio dell'EstEra anche più stupido di quello che pensasse. Oltre alla perla di saggezza, adesso voleva anche attaccarlo. Ucciderlo, forse? Mah, in teoria non avrebbe dovuto, per coerenza con i suoi stessi princìpi. Ma quando c'è un dio di mezzo, la coerenza viene spesso trascurata.

    "Non hai la più pallida idea di che cosa hai scatenato misero mortale."

    No, in effetti non aveva idea di quali fossero le grandi doti di questo tipo. Era muscoloso, ma non aveva armi con sé. Arti marziali? O qualche tipo di magia, forse. No, non era abbastanza intelligente neanche per capire cosa fosse, la magia.
    Un'esplosione di luce avvolse il corpo di quello che era diventato il suo avversario, ma Marvick non si mosse, continuando a guardarlo, attento. Il volto del mago ora appariva evanescente, incorporeo... i suoi occhi erano lì solo in parte, e non potevano essere feriti da quel trucchetto.

    «Sicuro di quello che stai facendo? I tuoi dèi non sarebbero in disaccordo nello spezzare una vita così prematuramente?»

    Questa volta non era ironico. Una parte di lui era ancora fiduciosa del briciolo di ragione presente in quello strano individuo. Un'altra aveva la ragionevole paura di un avversario che si stava mostrando capace. Non estrasse la spada: prima di tutto era molto meno letale dei suoi incantesimi, e poi lui non voleva davvero scontrarsi. Cioè, il suo subconscio fremeva di rabbia e avrebbe voluto scatenare in quel momento tutte le evocazioni possibili, ma la sua mente razionale gli diceva che nessuno dei due ne avrebbe giovato. Così rimase fermo, sul posto, attendendo la successiva mossa dell'avversario mentre si preparava a difendersi.
    Il corpo del monaco si rivestì di fuoco, per poi balzare verso di lui. Notò che, mentre prima appariva benevolo, nonostante i rimproveri, ora la sua espressione era furente. Marvick si rese conto in quel momento che, se non avesse reagito prontamente, quello l'avrebbe davvero ammazzato.
    Solo una distanza di (scappa) dieci passi (non puoi fuggire è) separava i due (troppo veloce), e il monaco avrebbe percorso quella distanza (solo dieci passi) in un attimo (VOLA!).

    Marvick sentì le fiamme lambirgli il corpo.
    Vide il ginocchio del monaco scattare contro di lui.
    Lo guardò negli occhi, aspettando di scorgervi la delusione.
    E non provò dolore.

    Era a cinque metri dal suolo, e osservava compiaciuto il suo avversario che tirava una ginocchiata al vuoto. Sul suo mantello, ora si illumina una ragnatela di fili argentei... i suoi incantesimi funzionavano a dovere: appena prima di essere colpito, aveva semplicemente battuto un piede, e, come una foglia spinta da una folata di vento, era salito in aria.
    L'intelligenza ha sempre la meglio sulla forza bruta. Il fatto che siano specie senzienti a controllare il mondo lo conferma.



    Condizioni Fisiche: illeso.
    Condizioni Psicologiche: concentrato.
    Mana: (110-10)%=100%.

    Tecniche Passive
    Mantello Planare

    Energia Positiva: abilità passiva, fornisce un 10% in più di mana.
    Volare: abilità passiva, volo, massimo 5 m di altezza in combattimento.
    Incantesimi Rapidi: abilità passiva, instant casting.

    Tecniche Attive
    Forma Instabile: a volontà, Marvick può trasportare il suo corpo (e l'equipaggiamento che porta con sè) solo parzialmente sul Piano Onirico. In questo modo, la sua immagine sul Piano di Endlos è intermittente e sfocata. Gli attacchi, sia fisici che magici, contro di lui hanno una buona probabilità di fallire. [Difesa fisica e magica, consumo medio.]

    Riassunto Azioni
    •Usa Forma Instabile (consumo medio) per difendersi da Megami no Hikari.
    •Si alza in aria di 5m (grazie alla passiva Volare) per schivare Hono o Kake.
     
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    Il potere di Soma non sortì alcun effetto. La luce abbagliante che si era irradiata dal suo corpo aveva oltrepassato il Mago senza nemmeno infastidirlo. Il successivo attacco fu fallimentare su tutta la linea. Il Mago lo evitò semplicemente sollevandosi da terra. Due, tre, cinque metri sopra la testa del Monaco.

    La rabbia cieca divenne ben presto follia. Lo sentì blaterare in merito al suo codice. Ma quel moccioso non sapeva che il suo unico credo era la totale e definitiva devozione per la Madre e le Sorelle.

    Il mezzo-Deva sentì la frustrazione montare, percepì chiaramente la forza primigenia di Rudora pervadergli il corpo. Uno scintillio malvagio percorse i suoi occhi. Una nera presenza lo avvolse, deformando la realtà. I suoi capelli si fecero via via più chiari, bianchi al fine. La carnagione si scurì, divenendo quasi nera, gli occhi, presero il colore del sangue. La sua intera figura mutò, la possessione della sua signora era la manifestazione diretta del potere della distruzione.

    Si girò, afferrò una pietra abbastanza pesante e cercò di lanciarla contro il mago, per poi inveirgli contro:

    -"Scendi di lì ed affronta la tua fine da uomo. Sappi accettare le responsabilità dei tuoi gesti. Vieni giù e facciamola finita!"

    La voce tagliente e glaciale, un soffio mortale, Rudora era ora padrona in quel corpo.

    Condizioni Fisiche: In Piena Forma;
    Condizioni Psichiche: Folle di Rabbia;
    Consumo Energetico: -
    Quantitativo Energetico: 80%


    PASSIVE UTILIZZATE
    Dono di Indora e Vayu [Passiva di Resistenza a Malie e Passiva di Percezione Psion]
    Dono di Tijita [Passiva +10% Energia]
    Dono di Aguni [Passiva di PowerUP +25% Forza - +25% Destrezza]


    ATTIVE UTILIZZATE
    1° SLOT --

    2° SLOT --


    RIASSUNTO AZIONI
    Muichi sente salire la frustrazione e si lascia completamente andare alla rabbia. Questo scatena una manifestazione della Deva della Morte Rudora. [Solo scenica] Il Flagello è ora di incarnato scurissimo, quasi nero, con capelli bianchi e occhi rossi. Tenta di far scendere il Mago lanciandogli contro una pietra [naturalmente la mira è parecchio scarsa], e inveendo contro di lui.

     
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  12. Marvick
     
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    Monte Shea, Presidio dell'EstMarvick esultò interiormente. Il mantello che aveva tessuto con tanta cura, cercando i materiali in luoghi ostili come i Piani Elementali, gli aveva salvato la vita. E probabilmente aveva già segnato la fine del combattimento: fino a che restava in aria, quel gorilla non poteva colpirlo in alcun modo. Aveva già vinto. No, forse non proprio vinto, ma sicuramente si era portato in una posizione di netto vantaggio.
    Schivò facilmente la pietra, che gli passò poco sopra la spalla. Se questo era il meglio che riusciva a fare...

    "Scendi di lì ed affronta la tua fine da uomo. Sappi accettare le responsabilità dei tuoi gesti. Vieni giù e facciamola finita!"

    «Credo di non aver mai sentito tanta irrazionalità in una sola frase. Pensi davvero che scenderò solo per dimostrare che sono un "uomo"?»

    Marvick non capiva quel genere di cose. Lui aveva semplicemente detto la verità, e quello l'aveva aggredito. Non aveva diritto a difendersi? Non si erano mica sfidati a duello, non avevano stabilito delle regole. Semplicemente, quel tipo voleva ammazzarlo, e lui voleva sopravvivere. No, non voleva ucciderlo, solo assicurarsi che non gli avrebbe dato fastidio.
    Guardò giù, pensando a quale fosse il metodo più efficiente per sconfiggere il monaco. Ora che era lassù, poteva riflettere in tutta calma. La fretta è una pessima consigliera.
    Si mise a sedere sull'aria, con le gambe incrociate, e schioccò le dita: una luce bianca apparve alle spalle del monaco, e si condensò in un cubo. Gelatinoso, acido e letale si avventò sulla schiena dell'uomo, per inglobarlo e scioglierlo.
    Marvick osservava compiaciuto, ma ancora non soddisfatto. Congiunse le mani, e le divise di scatto: si lo spazio davanti al monaco si strappò, formando un vortice nero. L'erba che si trovava in quel punto si rinsecchì e morì all'istante, e allo stesso modo sarebbe stata risucchiata l'energia vitale dell'avversario. Se non si fosse adeguatamente difeso.
    Marvick appoggiò il mento sui palmi delle mani, divertito, e curioso di vedere come avrebbe fatto il monaco a uscire da quella situazione. La spada era ancora nel fodero, e non aveva nessuna intenzione di scendere per usarla.



    Condizioni Fisiche: illeso.
    Condizioni Psicologiche: concentrato.
    Mana: (100-10-10)%=80%

    Tecniche Passive
    Mantello Planare

    Energia Positiva: abilità passiva, fornisce un 10% in più di mana.
    Volare: abilità passiva, volo, massimo 5 m di altezza in combattimento.
    Incantesimi Rapidi: abilità passiva, instant casting.

    Tecniche Attive
    Black Hole
    L'incantatore congiunge e allarga le mani. In un punto da lui designato, si crea uno "strappo" nello spazio, visibile sotto forma di un vortice nero, in cui il Piano dell'Energia Negativa entra in quello di Endlos. L'energia vitale delle creature vicine al vortice viene risucchiata, uccidendole o infliggendo loro danni fisici e debolezza. L'incantatore può stabilire la potenza dell'incantesimo lanciato.
    [Danno ad area, non influisce sul mana avversario, consumo medio]
    Evoca Mostri (cubo gelatinoso) [consumo basso]
    Trasporta dal Piano Materiale di Oerth un cubo gelatinoso, ai comandi dell'evocatore, che rimane nel luogo dell'evocazione per un breve periodo, poi torna al piano di origine. Il cubo gelatinoso è un costrutto, appunto cubico, di 1,5 m di lato. Non si muove molto velocemente, ma ogni arma non incantata che lo colpisce ha una buona probabilità di essere corrosa dall'acido. Attacca inglobando i suoi avversari e sciogliendoli. [Dura due turni]

    Riassunto Azioni
    •Schiva la pietra lanciata da Muichi.
    •Evoca un Cubo Gelatinoso alle sue spalle, che lo attacca.
    •Lancia un Black Hole davanti a lui (a consumo medio).
     
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    Rudora lo aveva ormai pervaso il suo spirito. La totale noncuranza della Deva per la vita del suo contenitore la spingeva a non considerare gli effetti dei suoi gesti.

    Il Mago sapeva di essere in una posizione di vantaggio e questo lo compiaceva. Il Monaco se ne rendeva conto, ma la rabbia feroce della sua Deva non gli permetteva di riprendere totalmente il controllo.

    Ad un tratto un bagliore alla sue spalle lo fece voltare. Marvick schioccò le dita e un "qualcosa" di totalmente sconosciuto al Monaco comparì dal nulla. Un "Cubo" composto da una qualche sostanza non solida, puntava dritto su di lui. La distanza era di certo breve nonostante il cubo fosse più lento di lui, non avrebbe potuto evitare il contatto.

    Caricò un forte calcio. Si preparò ad assestarlo contro la creatura evocata, ma, quando il calcio andò a segno, il piede affondò nella melma di cui il mostro sembrava fatto. Oltre a questo, un dolore lancinante paralizzò la mente del Monaco per qualche istante. Quella cosa BRUCIAVA!
    Ritrasse l'arto dall'ammasso marcescente e notò numerose escoriazioni ricoprire la parte interessata. Non faticava ad appoggiare il piede, ma le ferite pulsavano dolorosamente e in maniera continua e fastidiosa.
    "Deve essere un qualche tipo di acido a comporre quella bestia infernale"
    Si allontanò dal Cubo cercando di mettere più spazio tra se e quella cosa informe.

    -"Se questo è il meglio che sai fare, faresti meglio a svolazzare via da qui, perché se dovessi trovare il modo di tirarti giù io, non sarebbe affatto piacevole."

    Fu interrotto. L'attacco del giovane non si era fermato lì, e l'avventatezza della Deva lo aveva fatto cogliere di sorpresa dal nuovo attacco del Mago. Stavolta, però, il colpo non raggiunse il corpo del Monaco. L'energia oscura richiamata dal Mago si infranse contro la manifestazione di Indora che, richiamata dal Monaco, lo avvolse e lo protesse, in una sfera di acqua limpida e cristallina. Il colpo del Mago non andò a buon fine.

    Condizioni Fisiche: Lievi ferite ad un piede.
    Condizioni Psichiche: Folle di Rabbia;
    Consumo Energetico nel Turno: 10%
    Quantitativo Energetico Residuo: 70%


    PASSIVE UTILIZZATE
    Dono di Indora e Vayu [Passiva di Resistenza a Malie e Passiva di Percezione Psion]
    Dono di Tijita [Passiva +10% Energia]
    Dono di Aguni [Passiva di PowerUP +25% Forza - +25% Destrezza]


    ATTIVE UTILIZZATE
    1° SLOT Baru Mizu La Dea delle acque è magnanima con il suo Contenitore. Il Monaco è infatti in grado di replicar perfettamente una sfera d'acqua attorno al suo corpo. L'intensità del getto d'acqua, generato dall'umidità circostante, è in grado di proteggere l'elementalista da forti attacchi di natura magica. [Tecnica Attiva di Difesa - Consumo Medio]

    2° SLOT --


    RIASSUNTO AZIONI
    Non conoscendo la natura del mostro evocato dal Mago, Muichi prova a colpirlo, ricevendo un danno pari a Basso su un piede. Nonostante le ferite al piede colpito, riprende l'equilibrio e si prepara ad attaccare, quando il secondo attacco di Marvick viene bloccato dall'apparizione della Deva dell'Acqua che protegge Muichi con una protezione uguale e contraria di intensità media.
    Non potendo attaccare il Mago, Muichi si appresta a respingere eventuali suoi attacchi.

     
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  14. Marvick
     
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    Monte Shea, Presidio dell'EstNon riuscì a trattenere un sorriso, quando il piede del monaco affondò nella poltiglia acida che componeva il cubo. Aveva già vinto, ormai. Era solo questione di tempo, prima che quel folle riconoscesse la sua palese inferiorità.

    "Se questo è il meglio che sai fare, faresti meglio a svolazzare via da qui, perché se dovessi trovare il modo di tirarti giù io, non sarebbe affatto piacevole."

    «Beh, trovalo allora. Ho tutto il tempo che vuoi.»

    Non si poteva dire la stessa cosa del suo avversario, invece. Era riuscito a proteggersi dall'energia negativa attraverso una barriera magica, ma Marvick sapeva bene che, anche se non aveva perso sangue, aveva perso energia.

    Il cubo avanzava lentamente. La superficie gelatinosa, perfettamente liscia, ondeggiava col movimento, e sulla breve scia che lasciava al passaggio l'erba era scomparsa.
    Sì, il monaco era certamente più veloce delle sue evocazioni, ma queste avevano un vantaggio non indifferente su di lui: erano praticamente invulnerabili. Finché tentava di colpirle con calci, pugni o qualsiasi attacco senz'armi, si feriva da solo, e non apportava danni alle gelatine. Certo, se solo avesse usato un'arma, o delle magie offensive, sarebbe stato diverso. Ma, per quello che ne sapeva Marvick, non poteva far uso né dell'una, né delle altre.

    Il mago schioccò di nuovo le dita, riflettendo su quanto fosse banale usare un simile gesto per lanciare incantesimi. Avrebbe dovuto trovarne uno un po' più originale. Adesso, i cubi che attaccavano il monaco erano due, esattamente opposti rispetto a lui. Non poteva sfuggire a entrambi.

    «Se permetti, avrei degli studi da cominciare. Quindi, appena ti rendi conto di quanto sei patetico, fammi un fischio.»

    Quello andava decisamente contro i suoi princìpi, ma ci stava provando gusto a umiliarlo. Forse avrebbe dovuto smetterla. Sono in mezzo a un combattimento, non posso stare attento anche a quello che dico. Sì, suonava abbastanza valida come giustificazione.



    Condizioni Fisiche: illeso.
    Condizioni Psicologiche: concentrato.
    Mana: (80-10)%=70%

    Tecniche Passive
    Mantello Planare

    Energia Positiva: abilità passiva, fornisce un 10% in più di mana.
    Volare: abilità passiva, volo, massimo 5 m di altezza in combattimento.
    Incantesimi Rapidi: abilità passiva, instant casting.

    Tecniche Attive
    Evoca Mostri (cubo gelatinoso) [consumo basso]
    Trasporta dal Piano Materiale di Oerth un cubo gelatinoso, ai comandi dell'evocatore, che rimane nel luogo dell'evocazione per un breve periodo, poi torna al piano di origine. Il cubo gelatinoso è un costrutto, appunto cubico, di 1,5 m di lato. Non si muove molto velocemente, ma ogni arma non incantata che lo colpisce ha una buona probabilità di essere corrosa dall'acido. Attacca inglobando i suoi avversari e sciogliendoli. [Dura due turni]

    Riassunto Azioni
    •Evoca un altro Cubo Gelatinoso.
    •I due cubi attaccano Muichi dai lati opposti.
     
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    Vide il Mago schernirlo. Prendersi gioco del suo potere. Percepì chiaramente la soddisfazione provata dall'altro per l'esito del combattimento. Poi fu accerchiato. Le bestie richiamate dal blasfemo ora erano due. Di identica fattura.

    Le fiamme di Aditi lo aiutarono a disfarsi del primo. La serie di colpi utilizzata prima contro il Mago, fu utilizzata per disintegrare in un turbinio di fiamme il primo dei due mostri. I danni riportati furono minimi. Le fiamme attorno al corpo del Monaco avevano distrutto gran parte dell'acido quando erano venute a contatto con la sostanza vischiosa.

    La follia lo assalì.

    Un'ombra avvolse il corpo del Monaco. I denti mutarono in vere e proprie lame, gli occhi da bianchi presero il colore della pece, mentre i lunghi capelli brillarono di una luce sinistra, come incendiati da un volere divino. Sulla fronte del Monaco comparve minaccioso un simbolo, l'iniziale di Rudora.
    La possessione era ormai totale.

    La frustrazione della Deva si riversò sul cubo rimasto, la violenza dell'attacco sbriciolò letteralmente l'entità evocata dal Mago. Il Monaco sembrò ignorare completamente i danni ricevuti durante il massacro, il corpo totalmente succube della fame di morte della sua Signora.

    Quando ridusse in poltiglia anche il secondo subdolo mostriciattolo si volse verso il Mago, lo indicò e disse:

    -"Oggi hai avuto un vantaggio sul mio servo, ma sappi che tale fortuna non ti sarà riservata in futuro, prega di non incrociare mai più lo sguardo del Contenitore, o troverai me ad attenderti. E questa è una promessa, mortale."

    La voce distorta si spense, gli occhi del Monaco tornarono del solito candore, le ombre abbandonarono il suo corpo e da ultimo, il simbolo fiammeggiante sulla sua fronte scomparve.

    Il Monaco crollò quindi al suolo. Esausto. Il fisico scosso da forti tremiti, la pelle bruciata in più punti, lì dove la violenza dei colpi portati da Rudora aveva fatto a pezzi la bestia acida.

    Non un sospiro, non un lamento. Solo silenzio.

    Condizioni Fisiche: Ferite non gravi in tutto il corpo [Danno da Acido]
    Condizioni Psichiche: Svenuto;
    Consumo Energetico nel Turno: 20% + 40%
    Quantitativo Energetico Residuo: 10%


    PASSIVE UTILIZZATE
    Dono di Indora e Vayu [Passiva di Resistenza a Malie e Passiva di Percezione Psion]
    Dono di Tijita [Passiva +10% Energia]
    Dono di Aguni [Passiva di PowerUP +25% Forza - +25% Destrezza]


    ATTIVE UTILIZZATE
    1° SLOT Hono o Kake La capacità di attingere al Ki della Dea Fiammeggiante, rende il Monaco un pericoloso avversario. La tecnica preferita dalla Dea è una manifestazione della potenza del fuoco come elemento distruttivo. Il corpo del Monaco si riveste di fiamme sacre che bruciano tutto ciò con cui vengono a contatto. Il Portatore va poi ad assalire il suo avversario con una serie di colpi ravvicinati e potenti provenienti dalla scuola orientale del Satsu di cui lui è Maestro. L'attacco si manifesta come un forte colpo ravvicinato con il ginocchio, due colpi diretti al viso, chiuso da un letale calcio alto. La forza dell'attacco è aumentata dalle fiamme che avvolgono l'attaccante e che rendono difficoltoso ogni tentativo di contrasto. [Tecnica Attiva di Attacco Multiplo - Consumo Alto]

    2° SLOT Chimei-tekina Kage La temibile Rudora è volubile e invidiosa, ma rappresenta forse lo spirito più combattivo all'interno del corpo di Muichi. La sua capacità di generare morte e distruzione trova terreno fertile nell'abile monaco. La tecnica del Chimei-tekina Kage fu bandita da ogni monastero per la violenza con cui si riversa sull'avversario. Il Monaco, difficilmente utilizza questa tecnica, anche se, in determinate situazioni, Rudra potrebbe prendere per breve tempo il sopravvento sulla sua volontà gettandolo in uno stato di Berserk dal quale difficilmente farebbe ritorno. La manifestazione del demone si ha quando Muichi viene avvolto da un'ombra che ne nasconde i tratti del viso e del corpo. I denti si fanno affilati come quelli di una belva, gli occhi diventano neri come un pozzo senza fondo e la capigliatura vermiglia sembra prendere fuoco. Il simbolo della Deva si illumina sulla fronte del Monaco, che assume in tutto e per tutto l'aspetto di un dannato. L'attacco è devastante, il "mostro" attacca perdendo ogni cognizione di spazio e tempo, sferrando una serie di pugni [o una combinazione di calci e pugni] volti a colpire quanto più forte possibile l'avversario. Il suo obiettivo è uno soltanto, ucciderlo. [Tecnica Attiva di Attacco Multiplo - Consumo Critico]


    RIASSUNTO AZIONI
    Folle di rabbia il Monaco perde completamente la testa e annichilisce prima il Cubo evocato il turno precedente con una tecnica di offesa a Consumo Alto, poi finisce l'opera disintegrando il secondo Cubo con una tecnica proibita. Questa [a consumo Critico] viene utilizzata dal Monaco solo dopo essere stato posseduto dalla Deva della Morte. Prima di cadere svenuto, la Deva promette al Mago che la sua sete di vendetta è difficilmente colmabile e attenderà il momento in cui il Contenitore avrà l'occasione di vendicarsi dell'affronto ricevuto.


    Bene direi che il combattimento è terminato, un post conclusivo tuo e possiamo chiudere la giocata.

    E' stato un piacere! :D

     
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