[Quest] A Night Full of Lies

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    Certe occasioni nascono dal nulla e si presentano ai diretti interessati senza un motivo preciso. E’ pensiero comune che sia lecito afferrarle al volo in quanto accadono una sola volta, ma si può esser certi che sarà una grande impresa e non una catastrofica rovina? Quale delle due possibilità è la più adatta a dipingere l’evento di cui narreremo? Solo il Destino saprà darci la giusta risposta…

    Con bugie solide come mattoni
    Abbiamo eretto casa dopo casa una città.
    Con bugie solide come mattoni
    Abbiamo costruito storie felici.


    A NIGHT FULL OF LIES

    Nella notte buia senza luna
    Danza con me ricordando i peccati.
    Nella notte buia senza luna
    Sotterra con me le tue dolorose bugie.

    La storia inizia in un soleggiato pomeriggio autunnale ad Istvàn. E’ lì che Rei e Mozart vengono convocati per una situazione problematica che interessa un piccolo villaggio dalla brutta nomea. Incaricati di investigare, viene loro fornito l’apporto di un mercenario, un certo Klaus, che fungerà da supporto armato nel caso la vicenda precipiti. Il viaggio trascorre senza intoppi, a parte le prime nevicate dell’anno, fino alle pendici del monte Shea, dove ad un crocevia è stato edificato un piccolo villaggio di contadini con qualche fattoria e campi sparsi nel territorio. Il giorno seguente i tre riescono a strappare un passaggio da un calesse fino alla foresta che circonda l’obiettivo della spedizione. Eppure, appena il sottobosco inizia a farsi più fitto, il fattore si ferma e li invita a scendere. A poco valgono le discussioni o l’autorità conferita dall’Alfiere in persona, l’uomo non sembra smuoversi dalla propria idea. Parla di borgo demoniaco, di oscure maledizioni e di strani rituali. Persino il cavallo nitrisce e scalpita, come se si sentisse a disagio. Non resta perciò che proseguire a piedi nel fitto della vegetazione.

    foresta_zpsca0c028a

    Nonostante sia ormai pomeriggio ed il sole autunnale sia sulle loro teste, i rami della foresta li privano della luce fatta eccezione per sporadici spiragli che proiettano inquietanti ombre. La leggenda vuole che i cultisti di Rockmore, dopo aver compiuto i sacrifici, versassero il sangue nella foresta per disfarsene e che essa sia mutata sotto l’influenza demoniaca. Semplici storie per spaventare i bambini, ma guardandosi intorno sembra esserci un pizzico di verità. I tronchi sono grigi ed i rami si intrecciano tra loro come grossi serpenti. Inoltre, nonostante dall’aspetto debbano essere dei sempreverde, le foglie sono sbiadite ed i tronchi sono spaccati in più punti da dove è uscita la linfa. Persino il sottobosco sembra ripudiare i visitatori con quei cespugli di cardi e rovi che si impigliano nei vestiti ed i rametti secchi che scricchiolano e fanno sobbalzare ad ogni passo. Ma l’aspetto più gradevole della questione è senza dubbio la difficoltà a trovare la giusta via. Il sentiero battuto è ormai scomparso, complice forse della pioggia dei giorni precedenti o del poco uso, ed ogni strumento di navigazione, come le ben note bussole, sembra non voler funzionare. E’ in questo momento di disperazione, con il pomeriggio che trascorre rapido, che una melodia triste si fa strada tra gli alberi, accarezzandoli e scivolando tra i loro tronchi come un serpente. Un suono che penetra la mente e vi mette radici costringendo le gambe a fermarsi per poi iniziare a camminare nella direzione opposta da quella da cui si è giunti. Tra le note un sussurro appena udibile: “Andate via”.


    QM corner

    Iniziamo con allegria lol
    La musica è un attacco psionico a consumo medio con lo scopo di farvi andare via dalla foresta. Potete difendervi anche senza passive che lo identificano visto che si manifesta come musica.
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    Scadenza: 17 Febbraio
     
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  2. R e i
     
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    WILD1_zps41f9c0b1

    « Che cos'è, una presa per il culo? »

    L'imprecazione si dilatò per la foresta lasciandosi dietro un lieve eco. Teneva entrambi gli occhi puntati sullo schermo lampeggiante del portatile a polso e ne scrutava i led come se le stessero celando qualche segreto. Non riusciva a credere a quello che vedeva. Era da più di un'ora che il pavido cocchiere li aveva lasciati a piedi, e destreggiandosi tra radici sporgenti e rami appiccicosi si erano sicuramente addentrati per un bel tratto di boscaglia. A quell'ora sarebbero già dovuti arrivare a destinazione, e invece sembrava che continuassero a girare inspiegabilmente in tondo.

    « Ma chi diavolo le ha disegnate queste cartine? »
    rincarò la dose pigiando alcuni tasti con fare nervoso
    « Non ci si capisce un accidente. »

    Rei era particolarmente indisposta quel giorno. I motivi erano i più disparati: per prima cosa, da quando erano giunti in prossimità dei Monti Shea dei forti dolori adominali avevano cominciato a infastidirla come da tempo non le succedeva, e con il passare delle ore si erano fatti solo peggiori a dispetto delle pillole che aveva buttato giù nella speranza di metterli a tacere. Come ogni donna, afflitta da sofferenza fisica diventava pressoché intrattabile e prona a sfoghi nervosi particolarmente distruttivi. La seconda disgrazia riportava il nome di Mozart: inutile dire che per quanto fosse venuta a conoscenza ben prima del suo arruolamento nei Cavalieri, aveva sempre sperato di non doverselo ritrovare tra le scatole un'altra volta. Ne avevano passate di cotte e di crude a Gradia e ne erano usciti assieme, era vero, ma preferiva comprensibilmente stare lontana da tutto ciò che le ricordava troppo vivamente i dettagli dell'esperienza. Terzo, recarsi in un vecchio villaggio per apprendere le tattiche grazie alle quali i residenti erano riusciti ad evadere gli esattori non era esattamente ciò per cui aveva firmato. Le storie che circolavano sul posto erano buone da dare in pasto soltanto a pecorai e bigotti, e di certo non avevano acceso in lei nessun interesse in particolare: per quanto la riguardava, i famigerati cultisti di cui si vociferava, non erano altro che un branco di pazzi assassini e stupratori che erano già stati adeguatamente puniti da chi di dovere. Non c'era bisogno di tirare in mezzo demoni e diavoli per spiegare le pulsioni più diaboliche degli esseri umani. Il loro cuore marcio bastava e avanzava. Quarto, vi erano ben poche cose che la mettevano a disagio più di perdere l'orientamento in territorio sconosciuto, in particolar modo dopo che si era preoccupata con perizia certosina di caricare tutte le stramaledettissime cartine più aggiornate su quel buco di culo a nome Rockmore.

    Quinto, odiava tremendamente dover ammettere che quella foresta del cazzo le dava i brividi.

    Chiuse il computer con un gesto brusco, spostando lo sguardo più avanti nella speranza di riuscire a scrutare qualcosa tra le fronde, ma più che altri tronchi deformi non riuscì a vedere. La situazione non le piaceva per niente. Non le piaceva l'odore di quel posto, non le piaceva il modo in cui gli arbusti si facevano sempre più fitti e intricati. Le circostanze le ricordavano fin troppo bene quelle che avevano preceduto la sua entrata a Gradia, e questo bastava a metterle ogni singola fibra muscolare sull'attenti. Mancava solo una bella coltre di nebbia e il quadro sarebbe stato completo. Diamine, anche quella volta erano partiti con l'obbiettivo di investigare su eventi anomali e poi si erano trovati nella merda fino al collo...

    « Hey, Moz, ti ricorda niente? »

    Decise di condividere le proprie preoccupazioni in maniera indiretta.
    Non girò il capo, poiché sapeva che il cavaliere era lì, da qualche parte alle sue spalle assieme all'individuo ingaggiato per possibile supporto d'emergenza. Klaus, si chiamava. Non avevano discusso molto durante la traversata, ma a dire la verità non ne aveva neanche sentito il particolare bisogno. Si poteva dire che la prima impressione le fosse stata sufficiente per inquadrarlo, e che non fosse stata positiva. Non dubitava, certamente, che sarebbe stato più che in grado di fare quello per cui era stato pagato in caso l'eventualità si fosse presentata; il vero problema stava nei suoi occhi. Conosceva bene quel tipo di sguardo, e conosceva bene anche gli appetiti primordiali che celavano. Klaus non era un boyscout, non era una guardia da carovana e non era neanche un mercenario. Klaus era come lei: Klaus era un assassino.

    E ancora doveva decidere fino a che punto poteva considerarlo degno di fiducia.

    REI1v2

    « ? »

    Fu proprio nel mezzo di quelle considerazioni che percepì qualcosa di strano insinuarsi nella sua testa, deviando quasi inconsapevolmente il flusso di pensieri. Si irrigidì istintivamente portando la mano all'elsa della spada. Le sembrò di poter udire una qualche strana musica vibrare tra i rami, ma quando si volse nella direzione da cui credeva provenisse non sentì più nulla. Tutto ciò che restava era un'idea latente, la convinzione di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Le dita scivolarono da sole dall'impugnatura. All'improvviso realizzò quanto stupido fosse perdere una giornata a inciampare tra quegli arbusti deperiti al solo scopo di rimettere in riga un villaggio di zotici evasori fiscali; si convinse che il gioco non valeva la candela, e che con quei dolori alla pancia avrebbe preferito di gran lunga sdraiarsi da qualche parte a riposare invece che giocare alla giovane marmotta nei boschi di Shea. Così, quasi senza rendersene conto, fece marcia indietro e cominciò a incamminarsi nella direzione opposta. Le sue percezioni erano annebbiate, e per qualche strana ragione il pensiero che non fosse sola in quell'impresa le svanì dalla mente. Mozart, Klaus, Rockmore: divennero solo nomi senza senso che galleggiavano nella coscienza alla ricerca di un posto dove incastrarsi. Tutto ciò che desiderava ora era uscire da quello stupido bosco.


    REISPECCHIETTO1_zpsa13a6054
    S t a t u s
    Games_REekg
    ► Energie residue
       ʟ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘

    ► Condizioni fisiche — Perfette.
    ► Stato mentale — Alterato (sotto influsso psionica di potenza media).

    T r a t t i

    Swift BoltAgilità +50%; riflessi +50%
    Only one way to liveResistenza a manipolazioni emotive; resistenza al dolore fisico

    E q u i p a g g i a m e n t o

    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (15/15).
    ▌Resolution Fucile a pompa (7/7).
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌DataPad Computer portatile da polso.
    ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.

    N o t e
    Dal momento che Rei non possiede difese psioniche attive, non può far altro che cadere vittima dell'influsso. Si convince che non vale la pena fare tutta quella fatica per Rockmore, e fa marcia indietro in uno stato di semi-trance. Non credo ci sia molto altro da aggiungere. Se Neid vuole può agire autoconclusivamente sul mio personaggio (per esempio se decide di trascinarlo, o di tirarle uno schiaffo, lol). Per il resto, buona quest a tutti :pazz:


     
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    Mozart Von Baltasar

    Post Presentazione

    ~ { Shea: Monte delle Sorgenti Celesti


    Tutte le storie devono avere un inizio.
    Questa iniziava con un colloquio, con tu e Rei che vi incontravate dopo un bel po' (quel pugno lo sentivi ancora), e un piccolo villaggio dalla fama non troppo felice. Ma quale luogo su Endlos aveva una fama felice?

    Prendiamo ad esempio il villaggio da cui eravate partiti, posto alle pendici di Shea, abitato per lo più da contadini. Non ricordavi d'esserci stato prima, a Shea dico, o comunque non ricordavi di aver scalato montagne da quando eri ad Endlos -e non consideriamo, per tanto, Sequerus.

    Tu, Rei e Klaus avevate strappato un passaggio ad un piccolo calesse.
    Vi portò fino ad un tratto del luogo da investigare e, successivamente, vi piantò in asso per via di una lunga sequela di sentimenti classificabili come terrore.

    Sì, anche a me questo luogo ispira poca fiducia. Ma non siamo qui per avere paura.

    Chissà se Rei se ne sarebbe accorta... la tua persona, semplicemente perché lì, era capace di infondere una gradevole aureola di pace e tranquillità. Ansia. Paura. Così come rabbia, ira e tutto ciò che snaturava lo spirito; avreste potuto avere la morte davanti e sorriderle.

    Tuttavia, mentre vi addentravate nel bel mezzo del bosco, qualcosa vi colpì: una nenia che, issandosi per gli scheletrici arbusti, colpì le vostre percezioni. Non potendo difenderti da tale invasione, fosti costretto a riconsiderare le tue parole di poc'anzi. Speravi che però il tuo influsso potesse in qualche modo favorire gli altri due...

    Che senso aveva arrivare fin lì e tornare indietro?


    CITAZIONE

    STATUS

    Status Fisico: In perfetta forma 90%
    Ferite Riportate: Danno psicologico di livello medio.

    Condizione Mentale: Influenzato dal colpo psionico.

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro:

    EQUIP

    It's Six o' Clock
    { Equip Orologio }
    Passive: ...of Illusions: le illusioni possiedono un proprio Auspex.
    Attive: non usata.

    Dagger Rose
    { Equip Rose/Coltelli da Lancio }
    Passive: SeeD: Mozart può scagliare attive dalle sue armi.
    Attive: non usata.

    ABILITA' PASSIVE

    Sixth Sense
    Passive: Velocità +50%

    Seventh Sense
    Passive: Istant-Cast

    Arayashiki
    Passive: Immortalità

    Cosmo's Empowering
    Passive: Sfondo Cosmico

    Fly me to the Moon
    Passive: Volo

    Kalia Legacy
    Passive: Aura di Tranquillità

    Flama Legacy
    Passive: Giovinezza Eterna

    ABILITA' ATTIVE

     
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  4. Neidlos
     
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    « Cazzo. »
    No, non ricordava più quante volte avesse detto quella parola nel giro delle ultime ore. E all'ennesimo ramo secco che quasi lo faceva cadere faccia a terra e culo all'aria non resistette più.
    D'altronde, il contesto e la situazione non avrebbero permesso di dire altro. Non ad uno come lui, quanto meno.

    Shea; Monte delle Sorgenti Celesti. Il Malkavian non era un "tipo da Est di Endlos", decisamente. Da quanto era giunto in quel buco sperduto del multiverso - ormai già da un bel pò - soltanto in un occasione si era recato nei territori orientali. Occasione che non rammentava nemmeno con tanto piacere. Fatto stava, che quella volta ci era capitato per lavoro. Una strana missione, a dire il vero, almeno rispetto allo standard abituale del von Schneider.

    « Ma perchè non cancellare questo posto dalle cartine? » berciò, leggermente infervorato, riferendosi al villaggio sul quale avrebbero dovuto investigare, e rivolgendosi più a sé stesso che ai suoi due compagni di ventura, un uomo e una donna conosciuti qualche ora prima, ai quali avrebbe dovuto fare da balia e da guardia del corpo nel caso ci fossero stati inconvenienti.
    Una rottura di palle, decisamente. Ma si sa, anche le rogne servono per costruirsi un nome, e per accrescere ricchezza, denaro e influenza. E lui sarebbe stato disposto a tutto, pur di ottenere ciò che voleva.

    Fondamentalmente, però, al Vampiro stavano iniziando già a girare, dato che non stavano facendo altro che - per lui ormai da tempo immemore - camminare senza criterio in una fottutissima foresta spettrale.
    Fu proprio in quel momento, al culmine quasi dell'insofferenza, che un lamentio straziante e fastidioso iniziò a diffondersi tra gli alberi, andando a irrorare tutta la zona circostante, penetrando padiglioni auricolari e teste.

    Gli ci vollero pochi istanti, per comprendere cosa stesse succedendo.
    « Calmi. » ammonì gli altri due, per poi concentrarsi qualche secondo, dando libero sfogo alla sua elementare, ma efficace, difesa mentale. « Qualcosa non va. »
    Era ovvio, scontato. Quella musica, la litania risalita tra gli arbusti. Si trattava di un qualche potere mentale, proveniente da chissà dove, posto in essere da chissà chi.
    « Ricomponetevi. » continuò, prendendo di petto i suoi due compagni, caduti in uno stato di trance che li avrebbe fatti tornare da dove erano venuti. « Non è nulla. »
    Dopo essersi accertato che l'intrusione mentale non avesse attecchito sulla sua persona, cercò di afferrare Rei e Mozart per le braccia. Li avrebbe scossi per bene, nel tentativo di farli tornare coscienti. Non piaceva nemmeno a lui l'idea di doversi addentrare in quella storia. Ma ormai erano in ballo, troppa strada avevano fatto e troppe imprecazioni si erano sprecate, per abbandonare tutto e tornare indietro.
    Certo, che se fosse bastata una cantilena, per mettere fuorigioco quei due, allora sì, che li avrebbe piantati in asso nella foresta.
    « Smidollati. »



    CITAZIONE
    .::STATS::.

    KLAUS VON SCHNEIDER
    - the malkavian's power -

    10zuxld


    --—---—--



    Condizioni Fisiche: Ottimali
    Condizioni Psicologiche: Stizzito
    Segni Particolari: Occhio sinistro con iride bianca, sclera nera. (Vedasi la Passiva "Kaos")
    Consumi del turno: 10%
    Energia: 110% - 10% = 100%

    Equipaggiamento:
      NEMESIS Nemesis ("Principessa Nera" o "Mannaia Nera") Mannaia 170cm x 40cm. [LiNk]

      MONSTRE Unghie retrattili e canini da Vampiro da 15 cm. [Armi naturali]


    Abilità passive:
      PERFEKTE GEN [+50% Forza - +50% Velocità - +10% mana]

      SENSOREN [Auspex Passivo; 30 metri]

      DEADPAN [Passiva; Individuazione attacchi psionici]

      KAOS [Vista supersviluppata - Lettura dei movimenti ; Abilità passiva]

      INVISIBLE BLACK [Passiva Anti-Auspex sino a Medio]


    Tecniche:
      KLOSE
      Schneider è conscio del fatto che poteri psionici e abilità mentali sono armi che possono procurargli più che un grattacapo. Tuttavia, dopo anni ed anni di allenamento ha imparato - tramite un adeguato consumo energetico - ad utilizzare una difesa mentale, una sorta di barriera celebrale, riuscendo a contrastare in modo efficiente o ad indebolire - sempre in base alla differenza energetica tra offesa e difesa - eventuali attacchi di tale fattura.
      »CONSUMO: Variabile Medio


    Glossa: Mi accorgo del pericolo grazie anche alla passiva Deadpan, utilizzo la tech Klose a medio per difendermi dall'attacco psion, e tento di strattonare Rei e Moz per farli tornare coscienti.
     
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    Scossoni, insulti, tentativi di evitare tornino indietro. Si arriva quasi al placcaggio, anche perché i due proprio non hanno intenzione di rimanere ed allora che fare? Arrivare alla mani? Il vampiro non demorde ed alla fine la tattica porta i suoi frutti. La musica, così come è comparsa, svanisce, ed i cavalieri Celesti tornano nuovamente capaci di intendere e di volere. Un po’ di imbarazzo dovuto alla situazione ed il viaggio può proseguire.

    Sebbene si proceda alla cieca esattamente come prima, non serve una mente acuta per capire che la direzione è giusta. Man mano che i tre si inoltrano nella foresta agli alberi dal tronco grigio e le foglie sbiadite se ne alternano altri dal fusto più grande e perfettamente sani, probabilmente noci. Ad intervalli regolari sono inoltre stati costruiti, forse addirittura secoli prima, archi in pietra ormai ricoperti di muschio e rampicanti. E’ al sopraggiungere del terzo arco che un fruscio proveniente dal sottobosco mette in allerta gli eroi, ma neanche il tempo di prepararsi che un uomo si affaccia sul sentiero ponendosi esattamente sotto la struttura di pietra. Troppo lesto nel muoversi se si trovasse lì per caso; si tratta indubbiamente di un agguato. Cosa strana, però, sembra da solo. Non che la cosa lo intimorisca più di tanto. Con lo sguardo determinato tiene salda di fronte a sé una spada ricurva ed ha un arco in tracolla con una faretra piena di frecce dalle piume colorate di azzurro. Non solo l’arma lo distingue dai contadini, ma anche la cotta di maglia che indossa sotto la tunica verde è degna di un guerriero. Un paio di braghe di pelle, solidi stivali ed un paio di conigli appena uccisi appesi alla cintura completano il quadro. D’altro canto il suo volto è quello di un giovane ragazzo, sicuramente non oltre i venticinque, con la barba rada di chi si crede uomo ed i capelli neri che gli ricadono liberi sulle spalle.

    cacciatore_zps5bc58331

    «Rockmore non è la meta preferita dai forestieri.»
    Urla a gran voce per farsi sentire.
    «Chi siete e perché siete giunti qui? Se siete portatori di guai tornate pure indietro. Qui ne abbiamo già molti.»



    QM corner

    xNeidlos: con il tuo auspex identifichi un individuo nascosto nel sottobosco al vostro lato destro. E' mimetizzato molto bene tant'è che anche se sai che è lì non riesci a vederlo.
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    Scadenza: 25 Febbraio
     
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    Mozart Von Baltasar

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    ~ { Shea: Monte delle Sorgenti Celesti


    Almeno il vampiro faceva ciò per cui era stato assoldato. No, non lamentarsi a vuoto: aiutarvi in una situazione ostica. E per ostica s'intende qualcosa che agisce contro di voi, senza che voi (tu e Rei) poteste fare alcunché per reagire.

    Forse la lezione di Gradia non ci è servita a molto.

    Amara certezza, contrita da una pessima consapevolezza.
    A che serviva sopravvivere all'inferno, se poi non si usciva da questi prepararti ad affrontarne altri?
    Chissà se il tizio uscito dalla boscaglia poteva rispondere alla tua domanda.

    Siamo qui per conto dell'Alfiere.

    Poche parole, seguite da un documento recante la bolla del casato Von Menethil.
    E se fosse stato necessario aggiungere altro, eri sicuro che Rei portasse con sé -come te, del resto- lo stemma dei Cavalieri Celesti.

    E voi di grazia chi siete?


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  7. R e i
     
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    Il ritorno alla realtà fu un po' troppo brusco perché le fosse possibile mascherare il suo stordimento. Si volse prima in direzione del mercenario, che la teneva inspiegabilmente per un braccio, e poi verso Mozart, fissando entrambi con lo sguardo perso di chi non sapeva che cosa stesse succedendo. Nel giro di qualche istante la memoria le ritornò pienamente, e si rese finalmente conto che quella strana cantilena udita poco prima doveva averla influenzata. La cosa la fece innervosire parecchio, al punto che si liberò della presa con uno strattone.

    « A quanto pare no... »

    Grugnì in risposta al cavaliere, trattenendosi dal replicare in maniera poco garbata all'altro suo compagno solo poiché consapevole di esser stata senza mezzi termini salvata dall'influsso grazie a lui. Non riuscì tuttavia a risparmiarsi dall'elargire un'occhiataccia altrettanto eloquente.

    « ...non è qualcosa che mi sarei aspettata qui, ma se non altro ora sappiamo perché le persone che sono venute prima di noi sono tornate indietro. Faremo meglio a stare in guardia. »

    I dettagli del suo incarico attuale avevano appena assunto una piega diversa. Dubitava fortemente che dei contadini avessero escogitato tutta quella messainscena solo per evitare di pagare le tasse all'Alfiere. Questo significava che vi era qualcosa di pericoloso in atto a Rockmore, e che tanto per cambiare ci stavano per finire dentro.
    Mozart aveva proprio ragione: Gradia non aveva insegnato loro nulla.

    -----------------------------------

    Dopo un altro breve tratto nella boscaglia - per fortuna questa volta privo di spiacevoli imprevisti - i tre arrivarono finalmente sulle soglie del villaggio, dove invece vi era un'altra sorpresa ad aspettarli. Non appena il giovane sbucò fuori dai cespugli a spada sguainata Rei si irrigidì istintivamente, ma dal momento che questi non si lanciò in carica, si trattenne dallo sfoderare a sua volta l'arma. Mozart si preoccupò di dichiarare la loro identità per primo, e dunque lei si limitò ad aggiungere sbuffando il proprio documento di riconoscimento alle scartoffie in esposizione. Aveva sempre odiato quelle stupide burocrazie, in particolar modo quando si mettevano in mezzo a questioni ben più importanti. Come se poi quel tizio avesse l'aria di uno che sapesse riconoscere un originale da un falso...

    « I vostri guai sono il preciso motivo per cui siamo qui. Quindi non perdiamo tempo e andiamo subito al dunque: che cosa sta succedendo a Rockmore? Gli esattori di lady Kalia sono tornati a Istvàn con solo una gran confusione per la testa, e capirai bene che questo genere di cose non rientra fra quelle più gradite dall'Alfiere. Non sono neanche i primi a quanto ci risulta, quindi urge una spiegazione immediata. »

    Disse con tono imperativo, per nulla intimorita dalle minacce dell'uomo.


    REISPECCHIETTO1_zpsa13a6054
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    ► Stato mentale — Nella norma.

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    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌DataPad Computer portatile da polso.
    ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.

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    Niente da segnalare.


     
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  8. Neidlos
     
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    Dopo alcuni attimi di fibrillazione, tutto tornò al proprio posto. Rei e Mozart si ripresero dall'intrusione psichica, potendo così il terzetto rimettersi in cammino. La marcia continuò per diverso tempo. E anche se non ci fosse una certezza matematica, la sensazione era di aver centrato la strada giusta.

    « ... »
    Klaus si fermò di colpo - come del resto gli altri due - alla vista di quel giovane uomo sbucato dal nulla. Uno sbarbatello, che sembrava non avere intenzioni bellicose, ma deciso comunque a dissuadere i tre dal proseguire l'avanzata.
    « No. » sussurò Schneider tra sé, mentre Rei e Mozart tentavano di imbastire un dialogo con l'uomo. Il sesto senso del Vampiro segnalò qualcosa, una presenza non ben definita, nei paraggi. Niente di trascendentale, ma il giusto per fargli drizzare le antenne, e per reputare opportuno avvisare i suoi compari.
    « Non è solo. » berciò, stavolta a voce più alta, informando i compagni di viaggio, « Percepisco un'altra presenza, proprio qui in giro. »
    Infine, uno sguardo al tizio dalla barba incolta, andandolo a scrutare nel profondo con la pupilla corrotta, occhi negli occhi.
    « Chiunque sia, sarà meglio che venga fuori. »



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    KLAUS VON SCHNEIDER
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    Consumi del turno:
    Energia: 100%

    Equipaggiamento:
      NEMESIS Nemesis ("Principessa Nera" o "Mannaia Nera") Mannaia 170cm x 40cm. [LiNk]

      MONSTRE Unghie retrattili e canini da Vampiro da 15 cm. [Armi naturali]


    Abilità passive:
      PERFEKTE GEN [+50% Forza - +50% Velocità - +10% mana]

      SENSOREN [Auspex Passivo; 30 metri]

      DEADPAN [Passiva; Individuazione attacchi psionici]

      KAOS [Vista supersviluppata - Lettura dei movimenti ; Abilità passiva]

      INVISIBLE BLACK [Passiva Anti-Auspex sino a Medio]


    Tecniche:


      Glossa: Nada, percepisco l'altra presenza, lo faccio notare agli altri, e invito cortesemente a farsi vedere XD.
       
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      L’uomo rimane stupito alle parole di Mozart e gli occhi si sgranano all’estrarsi della pergamena che li indica come messi della Dama Azzurra. Lui si fa avanti, pensieroso ed ancora incerto sul fatto che sia una trappola. Un guerriero esperto forse non si esporrebbe così, ma in fondo molti anni mancano prima che lo possa diventare. O forse è solo l’effetto del dono della dama a Mozart? Squadra il foglio pensieroso e le parole di Rei lo colpiscono come stilettate. «Esattori? Non ne vediamo da parecchio tempo. Potete chiedere al Barone Von Schwarz o anche al nostro sacerdote, Padre Lars.» Lo stupore dura poco perché, ferito nell’orgoglio, si riprende facilmente e gonfia il petto. «Ed avremmo qualcosa a ridire anche noi riguardo all’Alfiere. Abbiamo mandato due uomini, Klaas e Radolf, per esporre la nostra situazione ma siete i primi ad arrivare. E anziché fornirci aiuto ci venite ad incolpare?» Sono però le parole del Saint a riportare equilibrio ancora una volta. Hanno un suono che sembra calmare l’uomo e sospingere via ogni litigio. Sta per rispondere alla richiesta di identificarsi quando il vampiro rende tutti edotti della presenza di un’altra persona.

      Il cacciatore non si scompone, anzi arrossisce in volto e si gratta la testa imbarazzato. «Volevo dirvelo, solo che non c’è stato il tempo, ecco. Nel caso in cui foste briganti o aveste avuto cattive intenzioni.» Volge lo sguardo tra i cespugli del sottobosco. In effetti, strizzando gli occhi e guardando attentamente, sembra intravedersi la figura di un uomo. «Puoi uscire Roland!» urla. Qualche istante dopo ecco emergere un uomo sulla trentina, capelli biondi legati dietro la nuca e baffi sul volto. Tiene stretto un arco di frassino con un dardo dal piumaggio rosso. Altre gemelle si trovano nella faretra appesa alla schiena assieme al cadavere di una volpe. «Lui è Roland. E’ un maestro nel mimetizzarsi per cacciare. Io invece sono Eilbert.» annuncia indicandosi. Tutta l’ira precedente sembra esser scomparsa. Anzi, i toni sono amichevoli. «Siamo una sorta di milizia, cioè, ci occupiamo di controllare il perimetro della città e robe così.» spiega ancora rosso in volto. Forse ci crede poco pure lui. «Ci penso io a scortarvi in città.»

      kuroshitsuji-4577417_zps98872968

      Il viaggio prosegue sereno. Dopo una decina di minuti si intravedono i primi tetti in lontananza, mentre dopo altrettanti ormai si è sulla soglia del villaggio. Dai suoi e dal vociare sembra esserci qualche tipo di attività, forse una festa. Eilbert però si ferma impedendo loro di capirci qualcosa di più. «Eccoci arrivati.» annuncia. Finalmente, con i rami meno fitti ed il villaggio che si sostituisce al bosco, è possibile rendersi conto di che ora sia. A giudicare dalla luce e dalla posizione del sole si tratterebbe di pomeriggio inoltrato molto vicino al tramonto. «Più avanti , su quel piccolo promontorio si trova la villa del Barone. E’ lui che si occupa della città e penso che dovreste parlare con lui.» indica una grossa villa che spicca rispetto alle case del villaggio, sia per grandezza che per posizione. «Però oggi è un giorno di festa e le udienze sono sospese. Poi, ecco…» Lo sguardo scende fino a terra. «…è una situazione un po’ particolare. L’umore del Barone non è proprio raggiante dopo la morte del padre e quindi…consiglierei di andare domani. In fondo ormai si sta facendo sera.» Cerca di sorridere a tutti e tre. «Vi inviterei volentieri a passare la notte qui, ma…» Se prima era rosso adesso è color mattone. «…non viene mai nessuno al villaggio e pertanto non c’è più nessuno che gestisca una locanda con posti letto a Rockmore.» Prima che arrivi la ramanzina porta in avanti le mani. «Aspettate però! In qualità di ospiti non possiamo mica farvi dormire in una delle case abbandonate del villaggio! Non si dica che i cittadini di Rockmore non siano ospitali! Solo che ecco…» e la voce si fa più bassa e flebile «…bisognerebbe chiedere un po’ in giro per vedere se qualcuno vi ospita. Le case sono piccole, forse non entrereste tutti e tre assieme, ma magari in case diverse qualche sistemazione la possiamo trovare.» Il compagno cacciatore fa un mugugno, la prima parola da quando lo avete incontrato, ed Eilbert trasalisce facendosi scappare un “ah”. «I sacrifici! Giusto!» esclama. Dopodiché toglie i due conigli dalla cintura e li porge a Roland. «Sentite, io vi consiglierei di farvi un giro per il villaggio e di chiedere un posto per la notte. Magari Padre Lars può ospitare qualcuno al tempio o forse Anna può riadattare una classe ad un giaciglio improvvisato. La riconoscerete subito per via dei bambini intorno e perché è decisamente alta. Oppure sono sicuro che qualche ricco commerciante di sete o di legname farà a botte per dare un posto ad uno degli emissari della Dama. Roland deve andare dal Padre a portare i sacrifici per stasera, mentre io penso passerò al panificio per, ehm, controllare la situazione. Voi divertitevi un po’, ma evitate le case ad est. Zona poco raccomandabile quella.»


      QM corner

      L'altro cacciatore è fatto [Così]

      Per quanto riguarda voi avete ottomila possibilità. Continuare a tartassare di domande Eilbert oppure andare nel villaggio alla ricerca di un posto dove dormire cercando il mercato ed i mercanti, Anna. O ancora seguire Roland dal Padre o pedinare Eilbert per raggiungere il panificio. Senza considerare le possibilità di imboccare a forza dal Barone o andare nella zona est, a dire del cacciatore poco raccomandabile. Sentitevi liberi di separarvi, anche perché difficilmente troverete un posto dove dormire tutti assieme e le notti son fredde ^o^
      ---
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      Rei non si scompose troppo nell'apprendere della presenza di un secondo individuo: dal momento che la situazione era stata chiarita e non vi erano più pericoli, non poteva che trovare lo stratagemma come la dimostrazione di un minimo di cervello da parte del suo attuale interlocutore. E questo senza dubbio la rendeva più incline a parlamentarci assieme. Vi erano infatti poche cose che la irritavano più della stupidità. I dolori al ventre, per esempio.

      « Va bene, va bene, abbiamo capito. »
      disse agitando la mano come a voler sottolineare il proprio desiderio a lasciar cadere la questione
      « Fai pure strada, ne parleremo durante il tragitto. »

      Fece sparire le scartoffie nella saccoccia che portava alla vita e si incamminò alle sue spalle.

      -----------------------------------------

      A dispetto di quanto detto, Rei non prese parola prima che giungessero alle soglie del villaggio. Durante il tragitto non le era sfuggito il particolare che nè il cacciatore, nè il suo compare, avevano accenato nulla circa la natura del problema che affliggeva Rockmore; e quando al termine del discorso l'uomo ancora non disse niente a riguardo, la mercenaria si insospettì un poco. Perché improvvisarsi a guida turistica del paese e poi tacere su qualcosa di così importante da isolarli totalmente dal resto del presidio? Si trattava forse di qualcosa di imbarazzante? O avevano paura di parlarne? Decise di fare chiarezza.

      « Ti ringrazio per averci condotto fin qui, e ti invito a non preoccuparti: sono certa che troveremo una sistemazione per la notte, in un modo o nell'altro. »

      Si sforzò di essere diplomatica, benché i dolori continuassero a tormentarla e di conseguenza a sgretolare qualsivoglia gentilezza dal suo cuore. A dire il vero, non le piaceva l'idea di doversi fermarsi troppo in quel posto, in particolar modo dopo quanto successo nella foresta. Ma l'altezza del sole lasciava ben pochi dubbi circa l'ora della giornata, e di conseguenza qualsiasi speranza di concludere in fretta la faccenda si era fatta esigua. Per ora si sarebbe accontentata di capire quale diavolo fosse la faccenda.

      « Però, se non ti dispiace, prima di separarci vorrei almeno sapere quali sono i problemi a cui hai accennato.
      Non ho potuto fare a meno di notare che ancora non ce l'hai spiegato. »

      volse il capo per un attimo in direzione dei compagni, cercando uno sguardo d'intesa
      « Siamo giunti fino a qui dalla capitale per fare chiarezza sul problema e - se possibile - per risolverlo.
      Quindi parla liberamente e non farti scrupoli nell'esporre schiettamente la faccenda, di qualunque natura essa sia. »


      Sapeva che il fatto che stesse parlando con degli emissari dell'Alfiere doveva metterlo un poco in soggezione, ma sperava anche che i suoi modi forse poco ortodossi per la media degli ambasciatori orientali potessero aiutarla a rompere la barriera di riverenza. E poi vi era Mozart con loro: a dispetto del suo discutibile spirito di autoconservazione, era impossibile negargli una certa abilità diplomatica. Doveva ammettere che la sua sola presenza ispirava sicurezza, anche se non riusciva a capire bene per quale ragione. Dopo tutto quello che avevano passato assieme avrebbe dovuto pensare il contrario. O magari no: alla fine ne erano usciti vivi.

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      ► Condizioni fisiche — Perfette.
      ► Stato mentale — Nella norma.

      T r a t t i

      Swift BoltAgilità +50%; riflessi +50%
      Only one way to liveResistenza a manipolazioni emotive; resistenza al dolore fisico

      E q u i p a g g i a m e n t o

      ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (15/15).
      ▌Resolution Fucile a pompa (7/7).
      ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
      ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
      ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
      ▌DataPad Computer portatile da polso.
      ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.

      N o t e
      Niente da segnalare.


       
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    3. Neidlos
       
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      Dopo che il secondo tizio decise di palesarsi, il terzetto riprese la marcia verso Rockmore, guidato dai due cacciatori improvvisatisi guide turistiche. Fondamentalmente, il tipo dalla barba incolta aveva parlato molto, ma aveva detto poco. Evasivo e approssimativo, si era limitato a far soltanto saggiare ai tre quali fossero le reali problematiche di quel posto, facendone annusare soltanto l'odore.

      Anche il Malkavian, come i suoi due compari di viaggio, rimase in silenzio durante tutto il tragitto. Poi, però, arrivati alle soglie del villaggio, e prima che venissero congedati definitivamente, Rei decise di intervenire.
      « ... » la assecondò il von Schneider, annuendo col capo. Le perplessità della ragazza erano identiche alle sue, fatto che gli fece ritenere pleonastico aggiungere qualcosa. Alla fine, però, un particolare lo fece incuriosire. Forse si trattava soltanto di quella selvaggina, ma domandare non sarebbe costato nulla.
      « Sacrifici?!? »



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      KLAUS VON SCHNEIDER
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        ~ { Shea: Monte delle Sorgenti Celesti


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        Una nota d'apprensione.
        Una musica mesta, intrisa di pensieri variegati: agire nel giusto o perseguire nel dovere?
        Cosa era più corretto, promuovere la volontà dell'Alfiere a discapito del lutto altrui, o attendere il tempo necessario per una giusta udienza?
        Come sempre, la verità era nel mezzo.

        Eravate già alle porte del villaggio quando avevi concluso la frase. La fitta schiera di tetti e comignoli, persi nella volta serale, nascondevano gli intrighi che eravate giunti a disciogliere. Numerose possibilità vi erano state rivolte, specie in virtù di una notte da passare all'addiaccio. Eppure, visto il viaggio già intrapreso, tu personalmente non sentivi imperante il bisogno di dormire -non subito- e ti incuriosivano quelle case malfamate.

        Perché dovremmo stare lontani da quelle case?

        Una breve pausa. Non avevi aperto bocca se non dopo gli altri, e nonostante ciò necessitavi di un breve arco di tempo: quanto ne bastava perché Eilbert e Roland avessero il tempo di elaborare una risposta.



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        STATUS

        Status Fisico: In perfetta forma 90%
        Ferite Riportate: Danno psicologico di livello medio.

        Condizione Mentale: Influenzato dal colpo psionico.

        Mana Consumato: 0%
        Mana Residuo: 100%

        Altro:

        EQUIP

        It's Six o' Clock
        { Equip Orologio }
        Passive: ...of Illusions: le illusioni possiedono un proprio Auspex.
        Attive: non usata.

        Dagger Rose
        { Equip Rose/Coltelli da Lancio }
        Passive: SeeD: Mozart può scagliare attive dalle sue armi.
        Attive: non usata.

        ABILITA' PASSIVE

        Sixth Sense
        Passive: Velocità +50%

        Seventh Sense
        Passive: Istant-Cast

        Arayashiki
        Passive: Immortalità

        Cosmo's Empowering
        Passive: Sfondo Cosmico

        Fly me to the Moon
        Passive: Volo

        Kalia Legacy
        Passive: Aura di Tranquillità

        Flama Legacy
        Passive: Giovinezza Eterna

        ABILITA' ATTIVE

         
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        Con tutta quella filippica il cacciatore aveva creduto, probabilmente, di liberarsi del trio venuto dalla capitale. Purtroppo non aveva fatto i conti con la curiosità di cui aveva gettato i semi e che ora ha germogliato nelle loro menti. «Beh, ecco, io da avrei da fare…sapete, le ronde e…» prova a giustificarsi, poi, resosi conto della situazione e dei suoi doveri emette un lungo sospiro chinando le spalle. «E va bene, ma devo comunque recarmi in città e Roland da padre Lars. Facciamo un po’ di strada assieme fino al pozzo.»

        -----------

        Attraversate altri tre archi di pietra e superate una piccola stradina che, dal viale principale nella foresta, taglia ad ovest ed arrivate infine al cancello della città. Una lunga muraglia, anch’essa di pietra grigia e piuttosto malconcia, circonda l’intero villaggio fatta eccezione per un piccolo tratto dove un grosso cancello composto da tronchi legati tra loro è aperto e funge da barricata in caso di attacchi. Gli unici edifici che spuntano dalle mura sono una torre rettangolare con alcuni bracieri in cima prossima alle mura, una grossa villa rialzata ad est ed il campanile di una chiesa a sud-est. Ora, giunti così vicino, le grida ed il vociare si è fatto molto più intenso. «Venite.» vi invita il cacciatore. «Non ci dovrebbe essere troppa folla.»

        rockmore_zps579dfde1

        Dal cancello si snoda quella che ha tutta l’aria di una via principale dove la terra è stata sostituita da grosse pietre ed ai cui lati si affacciano numerose botteghe. Quasi tutte, però, sono chiuse e buona parte addirittura hanno grosse assi di legno inchiodate. Tra di queste potete scorgerne una sulla cui insegna è raffigurato un anello ed un’altra una candela. Le poche aperte non sembrano vendere merci adatte alle loro insegne, bensì sui grossi tavoli di legno sono solo presenti ghirlande, ciondoli e collane che terminano con noci colorate. Alcune sono bianche, altre rosse ed altre ancora blu. I pochi cittadini presenti per strada si accalcano alle botteghe per comprare quegli strani oggetti, ridendo, scherzando ed alcune volte cantando persino qualche canzone. Una piacevole aria di festa perfettamente in sintonia con i drappi colorati che sono stati appesi tra le case ed i bambini che scorrazzano liberamente giocando a rincorrersi ed urtando ogni volta i cittadini. Tuttavia, osservando più attentamente la scena, c’è qualcosa che non torna. Per esempio tutti gli uomini presenti sono nerboruti e, a confronto con donne e bambini, sembrano pochissimi. Inoltre, la quantità di persone che affollano la via principale è troppo misera rispetto alle dimensioni del villaggio. Le botteghe chiuse, poi, non fanno presagire nulla di buono. Pensare però è difficile, anche perché bisogna stare attenti alle parole che Eilbert vi rivolge mentre camminate. «Le case a sud-est sono state abbandonate a seguito dello smascheramento del Culto della Vera Madre. Quando noi naufraghi siamo venuti qui ad abitare la cittadina, non era altro che un relitto di ciò che era un tempo. L’Alfiere ha fatto sigillare la cava di pietra, dove si erano celebrati strani rituali, ed il villaggio ha perso la sua principale fonte di sostentamento. A ciò la cattiva fama ottenuta a seguito del culto ha fatto sì che nessuno venisse più a commerciare qui. Prima hanno chiuso le locande, poi le botteghe degli artisti e di chi intagliava la pietra. Chi era forte è partito immediatamente e chi era in grado di svolgere altri lavori lo ha fatto, ma chi ha dedicato tutta la sua vita ad un’arte ormai obsoleta o i malati, o ancora donne per cui il viaggio risulta difficile hanno occupato quella zona di case vivendo come derelitti. A noi cittadini non farebbero nulla ma a voi forestieri, beh, ecco, potrebbero essere così disperati da cercare di derubarvi o cose simili. Dicono poi che da quelle parti viva persino una strega, ma ne saprebbe dire di più padre Lars che ogni tanto porta del cibo ai bisognosi. Le malelingue dicono che sia colpa sua la catena di eventi che ci perseguita, ma già in passato i cittadini di Rockmore hanno dato colpa ad una strega ed in quel caso non era vero.»

        Un altro gruppo di bambini, dai vestiti logori ma sorridenti, vi sorpassa agitando quegli strani pendenti fatti con le noci colorate. Sembrano avere all’interno una qualche sorta di sonaglio perché, se mossi, producono un tintinnio. «Il problema che ci attanaglia è difficile da capire, almeno per me. Mi fido di padre Lars che dice sia causato dalla malvagità di cui è pregno il villaggio per colpa dei cultisti. Però purtroppo ogni tentativo per rimuoverla si è rivelato infruttuoso. E’ per questo che i Guardiani ci proteggono durante la notte, riportando a casa chiunque si trovi sveglio a vagare per il villaggio dopo la mezzanotte. La cosa non ci da così fastidio, anche perché a quell’ora la malvagità prende forma ed onestamente non voglio averci nulla a che fare. Però, d’altro canto, questo si aggiunge alla pessima fama che il villaggio gode. Se continua così ed il commercio continuerà ad affievolirsi presto la situazione non potrà far altro che peggiorare.» Quando Eilbert pronuncia le sue ultime parole finalmente avete tuti raggiunto il pozzo. Da lì partono due altre grosse strade, una a nord ed una ad est, insieme ad altre piccole stradine. «Eccoci arrivati. Io devo proseguire a nord per fare un giro verso, ehm, le altre botteghe, mentre Roland andrà da padre Lars a sud-est. Se sei interessato alla funzione di questa sera ed ai sacrifici, potresti chiedere direttamente a padre Lars. Altrimenti un giro per il villaggio non vi farà male, magari fermatevi a bere qualcosa alla vecchia taverna del Cinghiale. Non ha più posti letto ma offre ancora della buona birra a poco prezzo.»


        QM corner

        L'altro cacciatore è fatto [Così]

        Si evince chiaramente che Eilbert è un chiacchierone ma ha qualcosa di importante da fare, mentre Roland non dice una parola che sia una e qualche dubbio viene. A questo giro dovete decidere dove andare visto che vi piantano tutti in asso. Le opzioni più accreditate sono (ma potete pure sorprendermi):

        La villa del Barone
        Un giro per il villaggio
        Seguire Eilbert
        Seguire Roland da Padre Lars
        Andare alla ricerca della strega
        Andare alla ricerca della maestra Anna
        Chiedere asilo a qualche mercante in una delle botteghe
        Girovagare per la zona abbandonate
        Andare alla vecchia taverna del Cinghiale

        ---
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      3. R e i
         
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        Rockmore non appariva in particolare buona salute.
        Benché i giovani non mancassero - anzi erano addirittura troppi rispetto agli adulti - la lunga schiera di negozi e botteghe dalle porte sigillate, e l'assenza di un mercato degno di tale nome, evidenziavano uno scarso interesse da parte degli abitanti nel riservare un qualche tipo di futuro a quel villaggio. Con tutta probabilità una volta cresciuti anche i fanciulli se ne sarebbero accorti, e si sarebbero prodigati nel ricercare la propria fortuna altrove. In poche parole, la cittadina sarebbe probabilmente morta nel giro di un paio di generazioni. Certo poteva comprendere che un passato fatto di strani culti e di sevizie sui bambini - così come aveva letto sui rapporti relativi ai vecchi problemi del posto - non aiutava certo il turismo a rifiorire, così come non lo aiutava la barriera invisibile che si era venuta a creare attorno e il cui artefice rimaneva tutt'ora ignoto.

        Ad ogni modo, benché la curiosità in tal merito fosse forte, la mercenaria decise di rimanere in silenzio e di ascoltare le spiegazioni del cacciatore prima di decidere il da farsi. Tra le altre cose, quando sentì menzionare della strega le tornò istintivamente alla mente l'influsso che l'aveva colta nella foresta: che vi potesse essere una correlazione fra le due cose? In passato aveva conosciuto alcuni praticanti di arti occulte, e aveva avuto modo di verificare che per ogni presunta fattucchiera che si dilettava nel prendere per i fondelli la gente guadagnadoci sopra, ve ne era una vera che si preoccupava invece di rimanere nell'ombra per agire indisturbata. Dal momento che come Eilbert stesso aveva detto da quella zona se ne stavano tutti alla larga per via dei vecchi cultisti, poteva essere il luogo perfetto per nascondersi. Decise quindi che avrebbe dato priorità a quella questione, nonostante ve ne fossero altre che avessero catturato il suo interesse.

        « Ti ringrazio per le spiegazioni. Penso che farò un giro in questa zona abbandonata. »
        la seconda frase era più rivolta ai compagni che all'uomo, tantè che si volse anche in loro direzione
        « Posso anche occuparmene da sola: probabilmente la vista delle armi basterà a tenere lontani i disperati di cui parla Eilbert, e suppongo sia meglio battere strade diverse così da raccogliere più informazioni nel minor tempo possibile. »

        Se avessero avuto obiezioni o qualcuno di loro avesse desiderato accompagnarla non si sarebbe tuttavia rifiutata, anche se non sentiva particolarmente il bisogno di aver qualcuno a coprirle le spalle. Si sapeva difendere, e aveva avuto a che fare con molto di peggio che un branco di malviventi affamati. Soprattutto, considerando l'umore del momento, sentiva che avrebbe agito di gran lunga meglio da sola.

        « Se tutto fila liscio e non ci ritroviamo in qualche casino, proporrei di reincontrarci domani mattina alle porte della magione del barone. Non penso sia il caso di forzare subito un incontro date le circostanze, ma non sono neanche propensa a ritardare troppo. Dobbiamo discutere della faccenda anche e specialmente con chi è incaricato di amministrare queste terre. »



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        ► Energie residue
           ʟ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘

        ► Condizioni fisiche — Perfette.
        ► Stato mentale — Nella norma.

        T r a t t i

        Swift BoltAgilità +50%; riflessi +50%
        Only one way to liveResistenza a manipolazioni emotive; resistenza al dolore fisico

        E q u i p a g g i a m e n t o

        ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (15/15).
        ▌Resolution Fucile a pompa (7/7).
        ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
        ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
        ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
        ▌DataPad Computer portatile da polso.
        ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.

        N o t e
        Che gli altri miei compagni decidano di accompagnarla o meno, alla fine del post Rei si dirigerà comunque nella zona abbandonata con l'intenzione di raccogliere informazioni sulla strega e magari anche incontrarla. Ah, prima non l'ho specificato quindi lo faccio ora: Rei indossa qualcosa di simile a questo, senza casco, con una giacca scura e una sciarpa in più. La spada sta sul fianco mentre il fucile è assicurato dietro al cinturone. A voi ;)


         
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      4. Neidlos
         
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        User deleted


        Morente.
        Non ci sarebbe stato aggettivo migliore per descrivere lo stato in cui si trovava il villaggio di Rockmore. Come chi inizia a respirare frettolosamente, prima di esalarne l'ultimo, la cittadina sembrava vivere, o meglio sopravvivere, di stenti. Era palese il fatto che gli abitanti non riuscissero più a risollevarsi, da qualsiasi cosa avesse colpito il loro villaggio. Eppure, lì di movimento ve ne era, e anche tanto. Così tanto, da instillare il dubbio nella mente del Malkavian su come procedere per il da farsi.

        « Bene. » aggiunse Klaus, dopo che la bella Rei terminò, « Io allora andrei a trovare questo Padre Lars » continuò, lanciando un'occhiata prima ai suoi due compagni e poi al taciturno Roland. « Magari lui saprà dirmi qualcosa di interessante. »

        Ormai era giunto il tempo di dividersi. Fondamentalmente, non era la soluzione ideale, e forse lui avrebbe dovuto seguire uno degli altri due. Ma no, non aveva per niente voglia di fare da balia per tutta la durata della missione. In più, la faccenda lo intrigava, e non poco. Se la sarebbero cavata benissimo da soli, almeno per quello che restava ancora di quella giornata. Si sarebbero visti la mattina seguente, in fondo. « A domani allora, signori. » salutò gli altri con un sorrisetto beffardo stampato sul volto, per poi voltarsi verso Roland, con aria tranquilla e rilassata - sì, proprio lui!
        « Mi fai strada? »



        CITAZIONE
        .::STATS::.

        KLAUS VON SCHNEIDER
        - the malkavian's power -

        10zuxld


        --—---—--



        Condizioni Fisiche: Ottimali
        Condizioni Psicologiche: Incuriosito
        Segni Particolari: Occhio sinistro con iride bianca, sclera nera. (Vedasi la Passiva "Kaos")
        Consumi del turno:
        Energia: 100%

        Equipaggiamento:
          NEMESIS Nemesis ("Principessa Nera" o "Mannaia Nera") Mannaia 170cm x 40cm. [LiNk]

          MONSTRE Unghie retrattili e canini da Vampiro da 15 cm. [Armi naturali]


        Abilità passive:
          PERFEKTE GEN [+50% Forza - +50% Velocità - +10% mana]

          SENSOREN [Auspex Passivo; 30 metri]

          DEADPAN [Passiva; Individuazione attacchi psionici]

          KAOS [Vista supersviluppata - Lettura dei movimenti ; Abilità passiva]

          INVISIBLE BLACK [Passiva Anti-Auspex sino a Medio]


        Tecniche:


          Glossa:Bene, io decido di andare con Roland a trovare Padre Lars. Ci si rivede dal Barone XD.
           
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        79 replies since 12/2/2014, 20:17   1008 views
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