[Quest] A Night Full of Lies

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Mozart Von Baltasar

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    ~ { Shea: Monte delle Sorgenti Celesti


    Maleducazione condita con frettolosa necessità.
    Abbozzasti un gesto di comprensione, pur laddove non eri così sicuro di aver compreso le vere ragioni per cui l'uomo voleva defilarsi così rapidamente. Vi lasciò comunque con una sommaria infarinatura di tutto ciò che era necessario che voi sapeste, sicché, quando venne il momento di decidere, vi fu possibile farlo senza cogitar oltre.

    Molto bene allora.

    Non c'era bisogno di dire "state attenti" o "chiamate in caso di pericolo" -Rei era probabilmente più abile di te nel combattimento, e l'altro non sembrava essere uscito da una delle peggiori fosse del Sud. Rimasto dunque da solo, rimiravi i tatti sparsi del villaggio, le viuzze perse nella penombra, la vita che si affannava contro l'annegamento, che pur stringeva di giorno in giorno la sua presa attorno all'esile collo della sopravvivenza. La speranza era l'ultima a morire, dicevano -quel villaggio ne era la prova.

    Dal momento che la parte malfamata era a cura di Rei, mentre la parte religiosa era sondata dal Klaus, a te rimase il dubbio del dove andare. Riflettendoci, nemmeno tanto, ti venne in mente che forse era una buona cosa avere un doppio parare sull'argomento Culto e sulla cava. Giusto per fare un raffronto con il mercenario...

    Avresti dunque cercato questa Strega.
    Sperando di trovarla e, soprattutto, sperando che collaborasse.


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    Status Fisico: In perfetta forma 90%
    Ferite Riportate: Danno psicologico di livello medio.

    Condizione Mentale: Curioso. Calmo.

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    Passive: ...of Illusions: le illusioni possiedono un proprio Auspex.
    Attive: non usata.

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    Passive: SeeD: Mozart può scagliare attive dalle sue armi.
    Attive: non usata.

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    Sixth Sense
    Passive: Velocità +50%

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    Arayashiki
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    (Klaus - Chiesa di Rockmore)

    Alla domanda del vampiro il cacciatore risponde ancora una volta con un cenno del capo. Non sembra esser scocciato, ma senza dubbio i suoi modi sono bruschi e non sembra aver intenzione di rivolgere parola. Anche attaccar bottone si rivela infruttuoso. Il cammino prosegue lungo una delle vie principali, questa volta priva di botteghe. Sulla destra caseggiati abbandonati fronteggiano i dirimpettai ancora in vita che, a giudicare dalle persone, sembrano esser abitati da cacciatori o falegnami. Già dopo pochi minuti si staglia in lontananza un campanile; arrivare alla chiesa è solo questione di tempo.

    lars_zpsffc391b9
    Un grosso piazzale, semplice terra battuta, è anteposto all’edificio: una casa dal tetto spiovente con un campanile al lato. Proprio lì è stato costruito, con trochi intrecciati, una pira di un paio di metri. Due uomini nerboruti, dalle folte barbe e dagli abiti semplici stanno spostando gli ultimi pezzi di legno sulla sommità. Accanto a loro un ragazzo dalla lunga tonaca bianca e dalla chioma bionda sta dando indicazioni. Non che i preti siano tutti anziani, ma trovarne uno così giovane non è cosa comune. Il dubbio che sia un assistente non può che farsi strada nella mente. Eppure Roland si avvicina proprio a lui ed il ragazzo è lesto nel notare il cacciatore e lo strano mercenario al seguito. Allora congeda i due lavoratori con qualche parola ed un cenno e subito si fa incontro verso i nuovi arrivati. «Roland! Ti stavo aspettando! E…» squadra per un attimo il vampiro «…voi non vi ho mai visto da queste parti. Siete un viandante? Sono così rari da queste parti! Piacere, Padre Lars!» e porge la mano in avanti per farsela stringere. «Vedo che avete portato i sacrifici per la pira di questa sera! Ottimo! Ottimo!» Il cacciatore gli porge gli animali ed il prete, in risposta, gli indica un grosso cesto in vimini, accanto alla pira, dove lasciarli.


    ---

    (Rei - Quartiere in rovina)

    Inoltrarsi nei vicoli che portano ai caseggiati a sud-est del villaggio sembra immergersi in un altro mondo. Insegne scrostate, porte e finestre inchiodate con assi e parti in pietra ormai franate – o forse persino saccheggiate – e riempiete alla buona con legno e paglia. La sporcizia sulla strada – per lo più escrementi misti a fango – rende difficile persino camminare in quel labirinto. Ogni tanto, ai lati della strada, si trovano uomini vestiti di stracci dall’odore nauseabondo e distesi per terra al punto che risulta difficile capire se sono vivi oppure già morti. Non proferiscono parola, nel migliore dei casi solo qualche mugugno non appena li si oltrepassa. Sommessi brusii vengono invece dagli edifici, ma sbirciando dai luridi pezzi di stoffa usati al posto dei vetri non si scorgono altro che persone con le ginocchia strette al petto che provano a scacciar via il freddo.

    meredith_zps0275be93
    La strega, se c’è per davvero, non sembra intenzionata a farsi trovare così facilmente. Nessun cartello né indicazioni di alcun tipo. Così, vagare alla rinfusa non sembra portare grossi risultati. E’ però una musica che attira l’orecchio di Rei. Seguirla non è difficile ed il tono triste assomiglia stranamente a quella del bosco, solo che lo strumento è differente. Voltato l’ultimo angolo e sorpassata una vecchia locanda ormai divenuta dimora dei senzatetto si apre una piccola piazza. Una modesta folla di straccioni è chiusa a cerchio intorno a qualcosa o qualcuno. Alla vista delle armi mormorano tra loro, ma si scansano come se avessero timore che vengano usate contro di loro. E’ allora che è possibile rimirare una donna dalla carnagione scura e dai lunghi capelli neri talmente rapita dalla propria esibizione che sembra non essersi accorta della nuova arrivata e del trambusto che la sua sola presenza ha causato. Indossa vesti un tempo colorate e che ora, per colpa della sporcizia, sembrano essersi spente. Persino il violino che appoggia sull’incavo del mento è logoro ed ha visto giorni migliori. Eppure la sua musica non sembra risentirne minimamente. Probabilmente è l’unica nota di gioia nella vita di quei derelitti.


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    (Mozart - Quartiere in rovina)

    Inoltrarsi nei vicoli che portano ai caseggiati a sud-est del villaggio sembra immergersi in un altro mondo. Insegne scrostate, porte e finestre inchiodate con assi e parti in pietra ormai franate – o forse persino saccheggiate – e riempiete alla buona con legno e paglia. La sporcizia sulla strada – per lo più escrementi misti a fango – rende difficile persino camminare in quel labirinto. Ogni tanto, ai lati della strada, si trovano uomini vestiti di stracci dall’odore nauseabondo e distesi per terra al punto che risulta difficile capire se sono vivi oppure già morti. Non proferiscono parola, nel migliore dei casi solo qualche mugugno non appena li si oltrepassa. Sommessi brusii vengono invece dagli edifici, ma sbirciando dai luridi pezzi di stoffa usati al posto dei vetri non si scorgono altro che persone con le ginocchia strette al petto che provano a scacciar via il freddo.

    luciano_zps386bcea8
    La strega, se c’è per davvero, non sembra intenzionata a farsi trovare così facilmente. Nessun cartello né indicazioni di alcun tipo. Così, vagare alla rinfusa non sembra portare grossi risultati. E’ dopo aver superato l’ennesima stradina, di fronte ad un edificio che, a giudicare dall’insegna, sembra esser stato una scuola di scultura si fa avanti un ragazzino. Dapprima sembra semplicemente aver imboccato la stessa via per caso, ma ad un occhio più vigile appare evidente come il suo passo sia ben più svelto nel normale pur di avvicinarsi alla figura di Mozart. Per prima cosa lo affianca, ma anziché cercare di borseggiarlo o minacciarlo come era lecito pensare, si staglia di fronte a lui sbarrandogli il passo con le mani sui fianchi. Lo sguardo vaga alla ricerca di complici, anche perché ciò che il Saint ha davanti è un nanerottolo che non incute il minimo timore, ma se ci sono allora si sono nascosti bene. «E’ da un po’ che girovaghi qui intorno.» esordisce, dimostrando di averlo osservato per un po’. Il bambino ha vesti logore come tutti gli abitanti visti in questa zona ed il viso sporco di chi non si lava da tempo. Persino i capelli castani, tagliati corti, sono impiastricciati. «Sei fortunato. A Rockmore modestamente sono la miglior guida che si possa trovare.» Esibisce un sorriso con qualche dente in meno del dovuto. «Sei uno ricco, no? Te le posso dare io le informazioni che cerchi.» Ed allunga la mano, con il palmo rivolto verso l’alto, a dimostrazione che tutto si può ottenere per un buon prezzo.



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  3. R e i
     
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    La miseria divorava le strade nel distretto abbandonato.
    Ad ogni angolo che guardasse vedeva solamente straccioni decrepiti e barboni tremanti; le case erano catapecchie fatiscenti a malapena in grado di reggersi in piedi, e per le viottole abbondavano rifiuti ed escrementi. Rockmore aveva più di una faccia, a quanto pareva. Le sembrava quasi di stare camminando in una discarica a cielo aperto, e si domandava come fosse possibile che il Barone - o chi per lui gestisse il villaggio - potesse tollerare una simile situazione senza fare nulla per porvi rimedio. Il fatto che nessuno vi abitasse più da quelle parti e che la cittadina fosse nel mezzo di non ancora ben precisati problemi ai suoi occhi non giustificava una simile indifferenza.

    L'avevano messa in guardia di non addentrarsi tra quelle casupole infestate dagli scarafaggi e da chissà cos'altro, ma osservando lo stato di salute di chi incrociava dubitava fortemente che qualcuno di essi sarebbe stato anche solo in grado di tentare di aggredirla. Persino le bestie da pascolo se la passavano meglio di quelle anime disperate. Cominciò a convincersi che le fosse stato intimato di girare a largo solamente per risparmiarle la visione di quello schifo, e se questo era stato fatto poiché temevano che avrebbe potuto parlarne con l'Alfiere mettendoli nei guai... beh, allora credevano giusto. Rei si sarebbe certamente preoccupata di informare lady Kalia sulla questione, ritornata a palazzo.

    Nel mezzo di quelle riflessioni, fu interrotta da una musica dalle tinte stranamente familiari. In pochi secondi le ritornò alla mente il suono che aveva sentito nella foresta poco prima di cadere sotto l'influsso mentale, e concentrò dunque tutta la sua attenzione nel cercare di individuare la fonte della melodia. Accelerò il passo e dopo un paio di svolte raggiunse un piazzale colmo di senzatetto. Quando questi - chiaramente spaventati dal suo arrivo - si dispersero, la mercenaria potè finalmente vederla: una donna dalla carnagione scura, in abiti dimessi e con in braccio un violino, siedeva al fulcro della folla in silenzio. Che fosse lei la Strega? Certamente doveva essere stata lei a suonare la canzone di poco prima.

    « Sei tu la strega di cui si parla nel villaggio? »

    Si rivolse a lei con la consueta schiettezza, senza preoccuparsi troppo delle circostanze. Cercò per quanto le fosse possibile di ignorare il puzzo che saturava l'aria prossima ai mendicanti, e si fece avanti di qualche passo in sua direzione. Per il momento non fece niente di avventato: lasciò le mani penzolanti ai fianchi, dov'erano anche prima che arrivasse in piazza, così da non rischiare di allarmare nessuno.

    « Ti prego di rispondermi sinceramente, non sono qui per farti del male o arrestarti.
    Mi servono solamente delle informazioni. »




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    ► Condizioni fisiche — Perfette.
    ► Stato mentale — Nella norma.

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    Swift BoltAgilità +50%; riflessi +50%
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    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (15/15).
    ▌Resolution Fucile a pompa (7/7).
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌DataPad Computer portatile da polso.
    ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.

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  4. Neidlos
     
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    Il cammino durò meno di quanto Schneider si immaginasse. Sulla tratta percorsa, a costeggiare le strade, caseggiati abbandonati si alternavano ad altri occupati presumibilmente da cacciatori e falegnami. In lontananza, poi, un campanile fece presagire che ormai erano giunti a destinazione.

    « Non sei uno di molte parole eh tu. » sentenziò il Malkavian, con un velo di sarcasmo, in direzione del taciturno Roland. Il giovane non aprì bocca per tutto il tragitto, manco a volerlo pagare oro. Era davvero strano.
    Il Malkavian, però, non fece in tempo a concludere i suoi pensieri. Ormai giunti alla chiesa di Rockmore, Padre Lars - un giovane che non dava davvero l'impressione di un prete - non esitò a salutare i due, squadrando per un attimo il vampiro.
    « Un viandante? Non proprio. » rispose l'Eversore alla domanda del sacerdote, presentandosi a sua volta. « Klaus von Schneider. »
    Il Malkavian era dubbioso. Non sapeva se rivelare subito che era stato mandato dall'alfierato dell'est per investigare sulle vicende di Rockmore, oppure sondare prima il terreno con qualche domanda.
    Alcuni istanti, poi, scelse la seconda.

    « Sacrifici? » continuò, osservando la pira costruita a pochi passi da loro. « Ci sarà una cerimonia stasera? »



    CITAZIONE
    .::STATS::.

    KLAUS VON SCHNEIDER
    - the malkavian's power -

    10zuxld


    --—---—--



    Condizioni Fisiche: Ottimali
    Condizioni Psicologiche: Incuriosito
    Segni Particolari: Occhio sinistro con iride bianca, sclera nera. (Vedasi la Passiva "Kaos")
    Consumi del turno:
    Energia: 100%

    Equipaggiamento:
      NEMESIS Nemesis ("Principessa Nera" o "Mannaia Nera") Mannaia 170cm x 40cm. [LiNk]

      MONSTRE Unghie retrattili e canini da Vampiro da 15 cm. [Armi naturali]


    Abilità passive:
      PERFEKTE GEN [+50% Forza - +50% Velocità - +10% mana]

      SENSOREN [Auspex Passivo; 30 metri]

      DEADPAN [Passiva; Individuazione attacchi psionici]

      KAOS [Vista supersviluppata - Lettura dei movimenti ; Abilità passiva]

      INVISIBLE BLACK [Passiva Anti-Auspex sino a Medio]


    Tecniche:


      Glossa:
       
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      ~ { Shea: Monte delle Sorgenti Celesti


      L'Olocausto.
      Lo conoscevi pur non avendolo vissuto; l'avevi visto nelle case divelte, nelle città seppellite, nell'erba aspra, nelle terre riarse, nel Sole pallido e nella paura degli uomini. Se ciò che ricordiamo è vivo dentro al nostro cuore, l'orrore dell'Olocausto era l'incubo peggiore che la Grecia -no, che tutto il tuo mondo potesse conservare con sé. L'Olocausto era la cicatrice che, selvaggiamente, aveva diviso l'epoca del mito dall'epoca degli uomini. L'epoca di cui tu eri figlio.

      Così avanzavi per le viuzze sconnesse di quell'angolo di mondo, e potevi giurare che qualcuno gridasse nascosto nel buio: "Athena ci salverà!" -e lo farà, certamente. A modo suo ma lo farà.
      Eri immerso in questi pensieri quando il tuo girovagare fu interrotto da un giovane, uno del posto sicuramente, e che si rivolse subito a te con una certa confidenza.

      Sarai valido come dici ma non offri garanzie al riguardo.

      Dicesti con garbo e sommo riservo, mantenendo dietro la tua calma loquace il pensiero che, dietro al compenso, potesse nascondersi o meno una trappola; eppur non volendo mal confidare nel prossimo, preferisti volgere il discorso su un piano pratico: da un lato gli avresti compensato i servigi, dall'altro ti saresti assicurato che non ti imbrogliasse.

      Tutto ciò che desidero trovare è la fantomatica Strega. Se mi porterai da lei, avrai una metà adesso e una metà a destinazione.

      Un affare equo.
      No?


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      (Klaus - Chiesa di Rockmore)

      Il prete sorride alla presentazione del vampiro, per nulla intimorito dal sua aspetto o dalla sua arma. Semplice spensieratezza, o nasconde qualcosa? Porta l’indice sulle labbra con fare pensieroso e lo scruta per qualche attimo. «Non un viandante, eh? Lasciatemi indovinare…la guardia di qualche mercante?» domanda speranzoso. «Sarebbe proprio una benedizione per far rifiorire gli affari qui a Rockmore. Ho pregato a lungo Eloeah, ma per ora ogni mia preghiera è stata invana.»

      lars_zpsffc391b9
      Non sembra per nulla scosso dall’ambiguità della parola “sacrifici”, anzi, indica orgoglioso la pira poco distante. «Quest’oggi è un giorno speciale. In autunno, quando le volpi sono ormai cresciute e le noci di Eloeah adornano gli alberi festeggiamo il Giorno dei Ricordi. Quale occasione migliore per provare un rito in grado di ringraziare i Guardiani e provare ad esorcizzare il male che permea queste terre? Un sacrifico ad Eloeah è tutto ciò che posso fare per questo villaggio ed intendo tentare il possibile per la mia gente.»

      E’ allora che il taciturno Roland si avvicina al prete attirandone l’attenzione mettendosi a tirare la manica della veste. A quel punto il cacciatore compie alcuni gesti con le mani, muovendole a gran velocità e disegnando figure che Padre Lars osserva con attenzione. «Ma certo.» risponde il prete. «Non ti preoccupare, qui possiamo continuare senza il tuo aiuto. Vai pure da tua sorella.» Roland annuisce, poi si allontana in direzione della piazza. «Proprio un bravo ragazzo.» commenta il prete quando il cacciatore è ormai distante. «Nonostante sia muto fin dalla nascita ha sempre trovato il modo per aiutarci. E poi è così dedita a sua sorella Lisette…» A quel punto il ragazzo si accorge di essersi lasciato andare fin troppo con i discorsi. «Oh, scusate, vi sto annoiando vero?»


      ---

      (Rei - Quartiere in rovina)

      meredith_zps0275be93
      Voler sembrare il meno aggressiva possibile è una scelta giusta, ma si può davvero fare armati di tutto punto? I mendicanti si aprono a semicerchio, come se temessero Rei – e forse è così davvero, come biasimarli? – ma il loro sguardo è quello di chi è pronto a lanciarsi addosso al minimo problema. E’ tutta gente che non ha nulla da perdere e sono in tanti: un campo minato. La donna, invece, è l’unica che non sembra preoccuparsi della nuova arrivata, anzi, tiene alto il mento e la squadra come una regina guarda l’ultima delle serve. «Domande, ma neanche una presentazione. Da dove venite non vi insegnano le buone maniere?» sentenzia dopo una lunghissima pausa. «E no non lo sono. Vi sembro forse una strega?» Alza entrambe le sopracciglia in un’espressione teatrale di sconcerto. «Farmi del male o arrestarmi. Curioso. Pensi che qui viga davvero qualche legge? Inizierei con il comportarmi bene, innanzitutto. In fondo ti trovi al cospetto di Priscilla e qui sarebbe sciocco mettersi contro di me.» Con delicatezza rimette il violino nella custodia, per nulla intimorita dalle armi del Cavaliere Celeste.


      ---

      (Mozart - Quartiere in rovina)

      luciano_zps386bcea8
      Il bambino sembra quasi infastidito dai modi pacati di Mozart. O forse è solo colpa della sua iperattività. Sbuffa un paio di volte, saltellando da un piede all’altro pur di non rimanere fermo. «Si, si, garanzie.» pronuncia senza troppa convinzione. La gente ha solo bisogno di cercare posti luoghi e cose e lui da una mano a farlo in cambio di qualche spicciolo. Da come la sta mettendo l’altro pare quasi un affare di presidio. «Puoi chiedere a chiunque di Luciano e tutti ti diranno che sono la migliore guida che c’è. Più garanzia di così? E poi uno vestito così se scompare da nell’occhio, però un riscatto…» e sembra rimuginare sulla questione fino a che non prorompe in una fragorosa risata. «Scherzavo, scherzavo.» aggiunge con un sorriso canzonatorio. Però gli angoli della bocca si abbassano di colpo quando l’altro prosegue. «La Strega, eh…» Il tono si fa all’improvviso serio, sempre se di serietà si può parlare per un bambino. Dalla tasca lurida dei calzoni estrae una catenina d’argento alla cui estremità vi è uno specchietto stranamente pulito visto l’ambiente. Lo lascia oscillare un paio di volte nell’aria, quasi pensasse di usarlo a mo’ di mazzafionda. «E che vorresti fare una volta incontrata la Strega?» domanda. E sa tutta l’aria di essere un quesito su cui ci si gioca il jackpot.



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    3. R e i
       
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      Quella della ragazza non fu esattamente la reazione che si aspettava, ma incassò la sorpresa abbastanza bene e non si scompose troppo - non lasciandosi andare a facili nervosismi; il suo stato d'animo attuale non tendeva molto sul socievole, ma considerando la condizione di quella gente e il carattere al peperoncino della sua interlocutrice, non ci voleva molto a capire che sarebbe stato meglio mantenersi calmi. Non voleva trasformare quello che doveva essere un semplice discorso in una carneficina. Era venuta fino a lì per aiutare quella gente, non per ucciderla.

      « Non c'è bisogno di scaldarsi, miss Priscilla: come ho già detto non sono qui per causare problemi, anzi, sono qui per risolverli - se possibile. »
      sollevò entrambe le mani in avanti, come a voler intimare alla donna di non agitarsi per nulla
      « Mi chiamo Rei e sono stata mandata qui dall'Alfiere Orientale per investigare su quanto sta accadendo a Rockmore. »

      Lasciò dunque scivolare nuovamente le mani ai fianchi, appoggiando la destra all'anca. Fece scorrere lo sguardo sulla folla di miserabili che si allargava attorno a lei, senza mutare espressione.

      « Per esempio lo strano sortilegio che impedisce a chiunque di passare per la foresta e arrivare così al villaggio. Non è stato facile riuscire a passare, e mentre mi trovavo tra gli alberi ho percepito una melodia molto simile a quella che avete appena smesso di suonare. Sapete per caso qualcosa a riguardo? »

      Si guardò bene dal lasciare trasparire un qualche cenno d'emozione nella sua domanda, mantenendosi fredda e inespressiva. Non desiderava assolutamente consentire alla propria frustrazione di averla meglio sull'autocontrollo, specialmente in un contesto dove un semplice gesto sbagliato avrebbe potuto mettere a repentaglio delle vite umane. Ricongiunse lo sguardo a quello di lei e attese una risposta.


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      Sorrise dentro di se. Il volto, invece, impassibile, come una scultura di pietra.
      Il rendersi conto di aver dato del "chiacchierone" ad un tizio muto lo fece divertire alquanto, senza provocargli il minimo senso di colpa.
      Delle brutte figure, fondamentalmente, se ne sbatteva.

      « In realtà sono stato mandato qui dall'alfierato dell'Est per indagare sulle vicende di questo posto. » spiegò il von Schneider, mostrando le sue carte. « Lei ha parlato di un male che affligge Rockmore. Di cosa si tratta? »
      Una pausa, infine, osservando Roland allontanarsi verso la piazza, per poi sparire del tutto all'orizzonte.
      « Eloeah? Chi sarebbe? Il vostro Dio? »



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      KLAUS VON SCHNEIDER
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      Condizioni Fisiche: Ottimali
      Condizioni Psicologiche: Incuriosito
      Segni Particolari: Occhio sinistro con iride bianca, sclera nera. (Vedasi la Passiva "Kaos")
      Consumi del turno:
      Energia: 100%

      Equipaggiamento:
        NEMESIS Nemesis ("Principessa Nera" o "Mannaia Nera") Mannaia 170cm x 40cm. [LiNk]

        MONSTRE Unghie retrattili e canini da Vampiro da 15 cm. [Armi naturali]


      Abilità passive:
        PERFEKTE GEN [+50% Forza - +50% Velocità - +10% mana]

        SENSOREN [Auspex Passivo; 30 metri]

        DEADPAN [Passiva; Individuazione attacchi psionici]

        KAOS [Vista supersviluppata - Lettura dei movimenti ; Abilità passiva]

        INVISIBLE BLACK [Passiva Anti-Auspex sino a Medio]


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        Mozart Von Baltasar

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        ~ { Shea: Monte delle Sorgenti Celesti


        Luciano. Luciano? Ti sembrava di aver già sentito quel nome e, per quanto la tua memoria potesse attingere, tutto ciò che richiamavi all'attenzione riguardava un qualcuno che, in qualche situazione, aveva commesso frodi di vario genere. Storie passate di epoche morte, d'altronde.

        Desidero solo parlarle, e sapere alcune cose da lei.

        Il fatto che il ragazzo non avesse aperto fiato sul discorso "metà ora, metà dopo" ti fece pensare, in particolare sulla sua presunta buona fede.

        La mia offerta è ancora valida, comunque.



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        Status Fisico: In perfetta forma 90%
        Ferite Riportate: Danno psicologico di livello medio.

        Condizione Mentale: Curioso. Calmo.

        Mana Consumato: 0%
        Mana Residuo: 100%

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        Passive: ...of Illusions: le illusioni possiedono un proprio Auspex.
        Attive: non usata.

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        { Equip Rose/Coltelli da Lancio }
        Passive: SeeD: Mozart può scagliare attive dalle sue armi.
        Attive: non usata.

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        (Klaus - Chiesa di Rockmore)

        «Oh.» La reazione del prete alla rivelazione di Klaus è moderata, ma per la prima volta sul volto gli si disegna un’accennata espressione di sorpresa seguita da un ampio sorriso. «Meglio! Meglio ancora! Allora le nostre preghiere ad Eloeah sono state esaudite!» esclama con gioia.

        Solo in un secondo modo si rende conto dell’eccesso di spirito e tossicchia imbarazzato dandosi un contegno. «Come vi avevo accennato in queste terre permea un male di straordinaria potenza. A quel tempo vi era ancora il saggio padre Erik, ma sono stato sciocco a non essermene accorto prima.» per un attimo lo sguardo si fa basso per una condanna che continua ad infliggersi dopo tanto tempo «Quando fu palese, ormai padre Erik era malato e temo che la mia guida spirituale non sia poi così forte come la sua. Ho cercato in tutti i modi di cancellare questa maledizione da questa terra e dai nostri corpi, ma ho sempre fallito. Molti hanno abbandonato persino la fede nella nostra Dea che ci ha guidati con la sua mano fin da prima del nostro naufragio in queste terre. Quando mi sono reso conto di non poter far nulla per noi ho provato a dar conforto a chi ha sofferto più degli altri per la maledizione e, con le poche offerte che riceviamo, compro viveri e medicinali per i poveri. Ma non potremo andare avanti in eterno.»

        Una voce dai boscaioli intenti a preparare la pira giunge per richiamare l’attenzione del prete, ma non sembra curarsene. «Voi, che siete giunto fin qui dovete fare assolutamente rapporto all’Alfiere. Abbiamo bisogno di un esorcista il prima possibile.» Una seconda voce, questa volta più insistente si sovrappone alla prima. Il ragazzo si concede un lungo sospiro. «Ora purtroppo mi devo dedicare al rituale che eseguirò questa sera al tramonto. Ci sarà l’intero paese alla funzione. Mi farebbe piacere se partecipaste anche voi. Una preghiera in più non può che fare bene.» Sorride un’ultima volta e si incammina verso chi lo sta aspettando.


        ---

        (Rei - Quartiere in rovina)

        «Rei…» ripete la donna masticando con calma la parola. La rivelazione di esser giunta per l’Alfiere ha causato emozioni contrastanti dai parte dei senza tetto. Alcuni gridano che è una bugiarda, altri innalzano benedizioni ad Eloeah ed altri ancora sono visibilmente turbati. Priscilla, d’altro canto sembra rimurginare sulla situazione fino a che non tollera più il vociare. «Zitti tutti!» urla e come per incanto un silenzio tombale fiorisce sul luogo.

        «Il Pianto delle Anime Perdute.» finalmente enuncia. «E no, non ho idea del perché lo abbiate sentito nella foresta. Lì succedono cose strane. E se non ci sono altre domande…» Sembra sul punto di chiudere la questione, ma uno dei barboni si lascia scappare una frase. «Non era la canzone di quel ragazzo?» Priscilla lo fulmina con lo sguardo perché sa che non può sottrarsi dallo spiegare la domanda. «Non mi piace parlare di quei tempi.» esordisce «Quando giunsi qui con gli altri avevo grandi progetti per questa città deserta e per la mia vita. Una cortigiana, un’artista apprezzata in tutto il mondo. Ero sempre pronta a nuove sfide così fui contenta di incontrare un altro artista. Lui era così abile a suonare con il flauto da lasciarmi senza fiato ed era un tipo coraggioso per esser rimasto in una città abbandonata da tutti per le sue dicerie. Chissà che fine ha fatto, credo sia scomparso…»

        L’ultima frase va a scemare come se il discorso si fosse perso tra i suoi pensieri. Poi, di colpo, qualcosa fiorisce dentro di lei ed è un sentimento di pura furia. «E adesso guarda tutto questo!» urla con tutto il fiato che ha in gola. Alcuni senzatetto si ritraggono spaventati. «Tutto è andato in rovina! Ogni sogno è infranto! La maledizione di Rockmore ha insozzato la terra e pasteggiato con le nostre anime!» Profonde rughe, celate un attimo prima da un abile uso del trucco, solcano il volto segno di un’età non più giovane. «Oh se sarei voluta andare via da questo posto schifoso! Sogno ancora le corti! Ma nessuno di noi può lasciare questo villaggio. Chi lo fa si perde per sempre nella foresta! Per sempre!» Alcune lacrime fanno scivolare linee sottili di ombretto e fard. «Lars parla dei Guardiani come una benedizione ma sono tutte balle! Se non possiamo affrontare il male come possiamo sconfiggerlo?» Rimane immobile, i muscoli tesi ed il fiatone interrotto da occasionali singhiozzi. Le ci vogliono alcuni attimi affinché comprenda la scenata appena fatta. Non appena ciò accade si volta di scatto dando la schiena ai presenti. «Le esibizioni sono finite per oggi…» mormora, poi procede via ad ampie falcate intenzionata ad allontanarsi il più rapidamente possibile.


        ---

        (Mozart - Quartiere in rovina)

        Alle parole di Mozart lo specchietto si illumina di un delicato blu e lo sguardo del bambino si posa con attenzione su quell’oggetto finché il bagliore non scompare. «Sei fortunato, riccone.» spiega con quel suo solito tono da chi prende tutto alla leggera. «Se fosse stato rosso ti avrei condotto qualche stradina più avanti, in un vicolo dove ad aspettarti c’erano due pronti a colpirti forte in testa e portarti nel bosco.» Si strofina il naso con l’indice con aria soddisfatta. «Invece è blu e puoi incontrarla. Per guidarti, fosse un normale lavoro ti avrei chiesto un po’ di monete, ma in questo caso lei già mi paga con un pasto caldo per tenere lontani gli scocciatori.» Si volta, poi fa un cenno con il braccio. «Forza, seguimi.»

        ----

        Raccapezzarsi è difficile, costretti a voltare continuamente in dedali e stradine rese ancora più strette da tende e rifugi di fortuna. Alla fine il bambino si ferma davanti ad una piccola casupola e, considerato che non spicca troppo dalle altre, la sensazione è che Mozart non l’avrebbe mai trovata senza chiedere o senza una guida. E’ una piccola abitazione dai muri in pietra e dal tetto di paglia con uno dei quattro muri che è crollato ed è stato sostituito da un telone sorretto da due grossi pali di legno. Assomiglia un poco all’entrata del tendone di un circo, ma niente tessuto colorato a strisce, solo una massa di iuta ottenuta cucendo assieme più sacchi. Luciano si avvicina all’apertura sulla tenda, tira uno dei lembi ed urla «Sono Luciano! C’è un ospite per te!» poi si ritrae e con un gesto invita il Cavaliere ad entrare. «Se vuoi andare da qualche altra parte mi trovi nei dintorni. Ma stavolta ti costerà.» dopodiché si incammina allontanandosi dalla casa e salutando un gruppo di miserabili nelle vicinanze. Con la guida lesta ad attaccare bottone ed ormai distante non resta che varcare la soglia.

        Entrati nella dimora una ventata d’aria calda frusta in faccia Mozart unita ad un mix di profumi ed oli così intenso da far girare la testa. Il naso brucia, gli occhi lacrimano e la mente sembra farsi sempre più leggera. «Avevo detto niente altri ospiti fino a stasera.» La voce, femminile ma dal tono infantile, proviene da oltre una tenda di velluto viola che funge da separé tra la camera ed un’altra. In questa, così grande che probabilmente occupa metà casa se non di più, vi è tutto l’occorrente che sembrerebbe adatto ad una strega. Scaffali addossati alle pareti interamente ricoperti di boccette multicolori, un piano da lavoro su cui sono sparse erbe, un pestello e barattoli coperti da un telo e che probabilmente contengono ingredienti per i meno impressionabili. Quasi abbandonato vi è persino uno di quei pendenti ricavati da noci con sonaglio dentro e pitturato di rosso. Persino un grosso pentolone in rame giace abbandonato sul focolare collegato al camino. Però, accanto a quell’atmosfera, vi è un’altra nota impossibile da farsi sfuggire. La casa è stata agghindata bene tra stoffe colorate, veli e perline che si trovano più o meno ovunque. E il grosso letto in bella vista pieno di cuscini multicolori e dotato persino di un soffice materasso non può che confermare quell’idea. L’antro di una strega od un bordello per poveri? «Eccomi, eccomi.» incalza la voce ed eccola scostare il drappo per fare l’ingresso nella stanza.

        strega_zps71794ffd

        Gli occhioni blu, sottolineati dal trucco pesante, osservano stupiti la presenza del giovane Mozart e non farebbe scalpore una stessa occhiata di rimando. Chi si trova di fronte a lui è una ragazzina, all’apparenza sui quattordici anni, con una cascata di capelli rossicci che le coprono la fronte ed un mare di lentiggini sparse sul viso e sulle clavicole. Indossa un abito semplice, che funge sia da larga camicia che da gonna fino al ginocchio, su cui poi ha stretto un corsetto di cuoio per far risaltare dalla scollatura il poco seno di cui dispone. «Sei nuovo di qui, vero? Ho già lavorato oggi…» Si avvicina a lui soppesando i passi ed ancheggiando. Quando gli arriva vicino gli punta un indice sul petto e porge in avanti la testa fino a che le labbra non sfiorano il suo orecchio. «…però per te posso fare un’eccezione.»


        QM corner

        xKlaus: il prete sembra essere indaffarato e non aver tempo per parlare ancora con te. Puoi comunque provare ad incalzarlo lo stesso, se vuoi anche con l'uso della forza, oppure cercare altra gente per carpire ulteriori informazioni. I luoghi consigliati sono quelli elencati in precedenza.

        xRei: la violinista non sembra essere intenzionata a continuare a parlare con te o con chiunque. Puoi comunque provare ad incalzarla lo stesso, se vuoi anche con l'uso della forza, oppure cercare altra gente per carpire ulteriori informazioni. I luoghi consigliati sono quelli elencati in precedenza.

        xMozart: nella stanza il forte profumo è considerabile una tecnica psionica di consumo basso che provoca un blando desiderio verso di lei.

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        Scadenza: 31 Marzo
         
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      3. R e i
         
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        Assistette impassibile al crescente sfogo della donna, incapace di comprendere fino in fondo che cosa dovesse significare vedere il proprio brillante futuro sgretolarsi lentamente dinanzi agli occhi. Lei, d'altronde, durante la sua giovinezza aveva anzi sperato in un simile risvolto, e quando le si era presentata l'occasione non aveva esitato a fuggire da quello che il fato aveva deciso per lei. Da quel momento in avanti, non desiderò mai tornare sui propri passi. Preferiva di gran lunga affrontare ogni giorno come fosse l'ultimo, senza pensieri, senza rimpianti. Qualcuno che condivideva con lei la medesima visione dell'esistenza una volta le aveva detto, con fare scherzoso, che senza un piano niente poteva andare storto; e nel corso del tempo si era rivelata una regola abbastanza preziosa da tenere a mente. In ogni caso, trovava che pianificare una qualsiasi cosa sulle traballanti fondamenta su cui si reggeva la vita nel multiverso nelle sue imprevedibilità e nelle sue contraddizioni, sperando poi che tutto andasse per il verso giusto, era roba da folli. Certo, questo non lo fece notare alla donna, nè le fece notare che se davvero la disperazione la stava strangolando come sembrava, non aveva nulla da perdere nel tentare di guadagnare la libertà sfidando la foresta. Non lo fece poiché si rese conto che quei pensieri erano viziati dal nervosismo, dal dolore e dal modo poco gentile con cui le si era rivolta poc'anzi. Soprattutto, non vi era ragione di infierire su di lei.

        « Mi dispiace. »
        commentò infine con voce neutra, abbassando leggermente le palpebre
        « Se mi sarà possibile, cercherò di liberarvi dal male che vi affligge. »

        Non aveva molta scelta, se desiderava tornare indietro dall'Alfiere, e soprattutto tornarci con qualche risultato concreto; tuttavia sapeva ancora troppo poco sulla faccenda, e il tramonto incalzava. Doveva cercare di ottenere qualche altra informazione prima che facesse buio, e dato che Priscilla non le sembrava incline a parlamentare oltre, decise che chiedendo un po' alla locanda del paese forse sarebbe venuta a conoscenza di qualche altro dettaglio circa il ragazzo menzionato dalla musicista. Se davvero era un bardo poteva aver suonato per i clienti, e in tal caso il proprietario poteva conoscerlo. La musica avvertita nella foresta era poca cosa, ma si trattava pur sempre dell'unica pista che aveva da seguire al momento, e girovagare per il paese senza scopo non le sembrava una valida alternativa. Girati i tacchi, Rei si diresse dunque a passo svelto alla taverna del Cinghiale.


        REISPECCHIETTO1_zpsa13a6054
        S t a t u s
        Games_REekg
        ► Energie residue
           ʟ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘

        ► Condizioni fisiche — Perfette.
        ► Stato mentale — Nella norma.

        T r a t t i

        Swift BoltAgilità +50%; riflessi +50%
        Only one way to liveResistenza a manipolazioni emotive; resistenza al dolore fisico

        E q u i p a g g i a m e n t o

        ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (15/15).
        ▌Resolution Fucile a pompa (7/7).
        ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
        ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
        ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
        ▌DataPad Computer portatile da polso.
        ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.

        N o t e
        Rei si dirige alla Taverna, niente di più da dire.


         
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      4. Neidlos
         
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        « Capisco. »
        Il prete sembrava andare decisamente di fretta. Dopo aver spiegato a Klaus alcune cose circa il male che affliggeva Rockmore, si congedò, dirigendosi verso la piazza dove si sarebbe svolta in serata la cerimonia.
        « Cercheremo di risolvere questa situazione. Forse ci rivedremo questa sera, allora. »

        Detto questo, il Malkavian si allontanò dalla chiesa. Padre Lars era troppo indaffarato, e trattenerlo e costringerlo a parlare, magari anche con la forza, non sarebbe servito a nulla. Di conseguenza il Vampiro si incamminò, passo svelto e deciso, con tutta l'intenzione di trovare la maestra Anna. Magari la donna avrebbe saputo rispondere alle sue domande e, chissà, magari sarebbe stata in grado anche di procurargli un posto per la notte.



        CITAZIONE
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        KLAUS VON SCHNEIDER
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          Glossa: Klaus è intenzionato a recarsi dalla maestra Anna.
           
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          ~ { Shea: Monte delle Sorgenti Celesti


          Non era esattamente la Strega che ti aspettavi.
          Non era esattamente una strega, per modo di dire.
          Qualunque cosa fosse, era più accomunabile ad un altro tipo di donzella il cui solo pronunciarne il nome ti sembrava fin troppo un'offesa. Lasciasti correre nella tua mente quell'epiteto denigrante, limitando le sole tue parole il compito d'esprimere uno sconcerto evidentissimo, lì nei confini dei tuoi occhi semi sgranati.

          Non era esattamente ciò che mi aspettavo, milady.

          Spaziavi per la stanza notando, con dovizia, come quasi ogni particolarità di quel luogo fosse studiata per accogliere un cliente, indurlo a sentirsi a suo agio, spingerlo a dar fondo alle proprie pulsioni e, infine, a metter mano al portafogli.

          Sono desolato di dovervi informare che non sono qui per i vostri servigi.

          Qualcosa aleggiava nell'aria, come un profumo invitante. Cosa curiosa: avresti dovuto avere di tua natura una resistenza a quel tipo di veleno, ma forse non era una tossina ma ben più qualcosa di psicologico... un condizionamento d'umore, magari. D'altronde, giammai in vita tua avevi desiderato il corpo di una fanciulla né matura né da molto addentrata nella pubertà. O forse, più semplicemente, l'idea d'affrontare le ire di Nesrìn erano un freno -blando- a quel tipo di pulsione inusuale.

          Speravo di incontrare un qualche tipo di fattucchiera e, magari, farle qualche domanda su tutto ciò che non va in questa cittadina.

          Ad ogni modo, quel giovane ti aveva condotto dalla "strega" e quindi non accentuasti più del dovuto la perdita del danaro, dal momento che non eri nemmeno sicuro che quella giovane non potesse rispondere alle tue domande. Meglio non fasciarsi il capo, prima della caduta!


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          { Equip Orologio }
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          Attive: non usata.

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          Passive: SeeD: Mozart può scagliare attive dalle sue armi.
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          (Klaus - Piazza di Rockmore)

          Ammettiamolo, le informazioni che il vampiro ha in mano non sono un gran che. Sa che la maestra è alta e che è circondata dai bambini. Però, in tutta quella calca, come fare per individuarla? E così si ritrova a vagare nella folla, tra coppiette che si scambiano regali e famiglie che cercano un minimo di svago. Avanti ed indietro, come nel peggiore degli incubi di chi ha perso gli amici nel fiume di gente e non riesce a ritrovarli. Non sono neanche pochi gli sguardi straniti o impauriti della popolazione, anche perché un tipo così non passa proprio inosservato.

          2_zpsbfee412e

          Ed alla fine quella camminata lo premia, in un certo senso. Due bambini, dai cappelli e vestiti logori, sgattaiolano come furetti tra le persone fino ad arrivare vicini a Klaus ed uno di loro lo urta senza volerlo finendo a terra. L’altro gli porge un braccio, ma entrambi rimangono senza parole quando alzando lo sguardo incontrano la figura dell’Eversore. Al contrario delle aspettative nessuno dei due sembra spaventarsi, anzi lo sguardo è quello di ammirazione o forse di chi ha appena trovato qualcosa di strano. «Che capelli appuntiti, signore.» fa il primo. Il secondo invece si limita a sussurrare all’altro «Ehi, l’occhio. Hai visto l’occhio?» dandogli piccole gomitate al fianco.



          ---

          (Rei - Taverna del Cinghiale)

          Uscire da quella zona di città è come prendere una boccata d’aria dopo una lunga apnea. I muri scrostati e sudici tornano a nuova vita ed alle tristi figure dei senzatetto si sostituiscono quelle di gente stanca ma che si sforza a divertirsi in una giornata di festa. Il clamore della gente, il vociare dei bambini e le risate della folla sono suoni ben più graditi.

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          Trovare la taverna non è cosa difficile, visto che ve ne è una sola aperta ed in più in prossimità della pizza centrale. Una grossa insegna, con il muso stilizzato di un cinghiale, pende accanto al grosso portone in legno rendendo pressoché impossibile sbagliare luogo. Una volta sospinte le ante l’interno è quello di una taverna dal sapore antico. Mobilia e pavimento rigorosamente in legno, con tavolini circolari e teste di volpi e cervi appese alle pareti. Una grossa scultura in pietra raffigurante un cinghiale si trova nei pressi del bancone, dove un nerboruto e baffuto oste scocca una rapida occhiata alla nuova entrata per poi tornare a lavare i boccali. Tutto nella norma se non fosse che manca l’unica vera caratteristica di una taverna: il chiasso. Un silenzio mesto accoglie Rei, spezzato ogni tanto dal vociare sottovoce degli unici avventori: quattro contadini dalle vesti povere e cappelli di paglia seduti ad un tavolo in uno degli angoli. Niente gente ubriaca, niente canti o giochi di dadi e di carte.

          «Benvenutaaaaaa alla taverna del cinghialeeeee!» Una voce femminile, particolarmente acuta e dirompente, oltrepassa le porte a saloon della cucina. Qualche istante dopo è seguita da una figura minuta, con addosso il grembiule tipico delle cameriere. E’ una ragazzina di forse quattordici anni dai capelli ramati corti e le guance sporche di fuliggine. Si precipita correndo e, rischiando di inciampare, si arresta di colpo una volta vicino a Rei. Lì, si blocca scrutandola con occhioni azzurri. «Ohhhhhh!» La boccuccia è dischiusa in un’espressione di puro stupore. «Come sei bella!» Poi inizia a girarle intorno. «Che fa quello?» domanda indicando il fucile a pompa. «E' così grossoooooo.»



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          (Mozart - Casa della Strega)

          luciano_zps386bcea8
          Alle parole del cavaliere, la ragazza lo allontana con una spinta palesando sul volto una smorfia. «Peccato.» E’ decisamente infastidita. «Ti avrei fatto un prezzo di favore.» Con le mani si ravviva i capelli e scuote la testa. Ascolta tutte le parole di Mozart, scoccandogli ogni tanto qualche sguardo criptico, con molta impazienza. Ticchetta con le unghie laccate sul bancone, giocherella con qualche pozione, si aggiusta il seno. Ai suoi occhi, ora che non ha intenzione di pagare, il Saint non è che una scocciatura. «Non sei venuto qui per il sesso, non sei venuto qui per qualche filtro e neppure per urlarmi contro “Maledetta strega! Liberaci dal tuo maleficio!” Sei venuto invece per chiedere informazioni. Beh, questa non è certo una taverna!» Si porta una mano sull’anca squadrandolo con tutta la cattiveria che può disporre una ragazzina. «E per tua informazione sono la discepola della grande Frida! Strega di Rockmore da più di cent’anni!»



          QM corner

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          Scadenza: 8 Aprile
           
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          Mozart Von Baltasar

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          ~ { Shea: Monte delle Sorgenti Celesti


          La tua presenza non le era gradita.
          Non le portavi lavoro, dunque niente soldi: tempo perso. L'equazione era assai semplice.
          Ti muovesti leggermente in avanti, con fare calmo e grossomodo composto; l'eternità era quasi una costante e, per un battito impercettibile di qualche istante, ogni tuoi movimento sembrava concludersi con una assurda immobilità. Solo la ridotta distanza tra te e lei testimoniava i due passi fatti da te, laddove una mano poggiava sul primo mobile disponibile a mo di sostegno.

          Ed è possibile parlare con la vostra maestra?

          Un attimo di respiro: valeva la candela sbottonarsi sulla tua missione?
          Forse no.

          Sono, per così dire, un investigatore privato. E per compiere il mio lavoro ho bisogno di informazioni. Ovviamente, sono disposto a pagare per ciò che mi interessa sapere.

          Avresti atteso la sua risposta, sicché, in caso positivo, avresti proceduto a chiedere ciò che ti interessava. In caso negativo, saresti tornato sui tuoi passi o avresti cercato questa fantomatica Frida.


          CITAZIONE

          STATUS

          Status Fisico: In perfetta forma 90%
          Ferite Riportate: Danno psicologico di livello medio.

          Condizione Mentale: Curioso. Calmo.

          Mana Consumato: 0%
          Mana Residuo: 100%

          Altro:

          EQUIP

          It's Six o' Clock
          { Equip Orologio }
          Passive: ...of Illusions: le illusioni possiedono un proprio Auspex.
          Attive: non usata.

          Dagger Rose
          { Equip Rose/Coltelli da Lancio }
          Passive: SeeD: Mozart può scagliare attive dalle sue armi.
          Attive: non usata.

          ABILITA' PASSIVE

          Sixth Sense
          Passive: Velocità +50%

          Seventh Sense
          Passive: Istant-Cast

          Arayashiki
          Passive: Immortalità

          Cosmo's Empowering
          Passive: Sfondo Cosmico

          Fly me to the Moon
          Passive: Volo

          Kalia Legacy
          Passive: Aura di Tranquillità

          Flama Legacy
          Passive: Giovinezza Eterna

          ABILITA' ATTIVE

           
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