[Quest] Monsone

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    Sette lacrime di Vergine,
    Uno scalpo di Ratto,
    Due gocce delle prime Brine,
    ed il buio di un Anfratto.

    Il Cerchio dei Sette si riunisce,
    si stringe.
    Versiamo il nostro Sangue,
    come voto.
    Che il Portale si apra,
    si spalanchi.
    Il potere noi attendiamo,
    noi bramiamo.

    Noi così sigilliamo il nostro Patto



    Sette voci, uomini e donne, che si fondono in un solo, grande, coro.
    Uno scintillio di luci che abbraccia i loro profili. Un odore di melassa e di timo che descrive arabeschi dagli incensieri.
    Bordate di energia che si accumulano, risplendono e divorano lo spazio ed il tempo.




    Villaggio Fluviale di Apicot



    La lenta marcia delle carovane oramai prosegue da due giorni.
    Tutto è cominciato nella Capitale, meno di una settimana fa. Quattro uomini, taglialegna, hanno cominciato a tenere dei veri e propri comizi prima nelle taverne, quindi nella case di alcuni nobili, desiderosi di poterli aiutare, ed infine sono giunti anche a chiedre aiuto ai Saggi.
    La propaganda è andata avanti per giorni, e così, lentamente da quello che era un gruppo di quattro taglilegna, in breve, si è creata una vera e propria milizia, di uomini, donne, guerrieri e studiosi.
    Il motivo di tutto questo?
    Le parole del Taglialegna Jona, saranno più che esplicative.

    Dopo il nostro turno di lavoro, eravamo in attesa del cambio. Dopo un paio di ore che questo non giungeva, ci siamo insospettiti e così siamo tornati verso il villaggio. Appena siamo arrivati non sembrava che ci fosse nulla di strano. Avvicinandoci, però, abbiamo trovato una sorta di barriera invisbile a sbarrarci l'ingresso. Ogni volta che cercavamo di oltrepassarla si illuminavano dei glifi di sabbia al suolo, questi stessi erano e sono protetti dalla barriera.
    Abbiamo cercato di forzare la barriera, abbiamo usato armi e tutto. Il risultato è stato deludente. La cosa che più ci preoccupa, poi, è che non siamo riusciti a vedere nessuno degli abitanti. Preoccupati siamo venuti qui, dobbiamo capire cosa sta succedendo.


    In breve questo è quello che vi ha convinti ad unirvi alla compagnia.
    Dopo due giorni di viaggio, finalmente, siete arrivati a destinazione.
    La compagnia di esplorazione conta, in totale, una trentina di uomini. La carovana si ferma e vi scarica praticamente davanti uno degli ingressi della città. I quattro taglialegna, i capi di questa scompaginata milizia, sono nel carro del cibo per discutere il piano e gli ultimi preparativi.
    Diversi uomini, sfruttando il momento di pausa, si divertono, si, si divertono, con la barriera. Chi la prende a testate, chi a pugni, chi vi si spaparanza sopra. Un chimico cerca di capirne l'arcano funzionamento gettandovi sopra una serie di acidi. Ogni volta che qualche insulto, qualsiasi sia la sua natura, cerca di andar oltre la barriera, i glifi di sabbia, che presumibilmente la alimentano, si illuminano di una luce fosforescente e giallastra.
    Se volete giocare con la barriera, questo è il momento adatto.
    A breve torneranno i "capi" per distribuire i compiti.





    Monsone #1

    Signori e Signori benvenuti in questa Quest!
    In questo primo giro vi ho fornito un po' di informazioni di base su quello che accadrà. Liberi di giocarvi come meglio credete l'assoldamento da parte di questa milizia.
    Non volendo, però, lasciarvi senza far nulla, alla fine avete anche la possibilità di vedere la fantomatica barriera e di interagirvi come meglio credete.

    Per ogni dubbio il topic del bando è a vostra disposizione.

    Scadenza: 20/02/2014 ore 14.00

     
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  2. Adran do'Hawk
     
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    -Narrato
    -Parlato
    -Pensato


    "Assoldato" pensò.
    Erano già due giorni che risultava tra le fila di quella variegata e sconclusionata milizia e la pazienza stava inesorabilmente scemando.

    Quando i popolani erano arrivati trafelati e in cerca di aiuto, lui era rimasto defilato. A poco gli importavano le sorti di un piccolo villaggio fluviale come quello, considerato sopratutto che il suo viaggio l'avrebbe dovuto portare ben oltre la Capitale del Presidio Est. La sua attenzione fu invece colta dalla descrizione del miracoloso artificio che, a detta del volgo, escludeva l'accesso al paese.

    Che si trattasse di una tecnologia molto potente, o di un artefatto di origine non precisata all'Ombra non importava, avrebbe fatto di tutto per confrontarsi con quella sfida e magari carpire il segreto di tanto potere.

    La sua sete di conoscenza sovrastò ogni campanello di allarme suonato dal raziocinio: un villaggio ostaggio di una potente energia, all'apparenza deserto, non era proprio il luogo più indicato dove lasciarsi condurre dalla curiosità e dalla brama.

    Non diede ascolto alle sue elucubrazioni, ed eccolo ad arrestare finalmente la marcia alle porte del villaggio.

    Accettò di buon grado il tempo libero che fu loro concesso all'arrivo in prossimità della barriera.

    "Chissà a che servono tutti questi scansafatiche, la metà di loro non penso sia nemmeno in grado di distinguere la destra dalla sinistra."

    Si mosse lungo la barriera, esaminandola da vicino e cercando eventuali dissonanze o increspature nella sua superficie.
    Trovato un punto un po' più tranquillo e defilato rispetto alla marmaglia, avrebbe posato la tracolla e si sarebbe avvicinato al campo energetico, tastandolo con le mani e verificandone la resistenza. Poi, si sarebbe seduto e avrebbe cercato di riprodurre su una delle sue pergamene, uno di quegli strani simboli che irradiavano luce ad ogni tentativo di offesa respinto dalla barriera.

    Se voleva avere ragione di quello scudo, doveva conoscerne la sua origine.

    d0nb




    Schema Riassuntivo


    Condizioni Fisiche In perfetta forma.
    Condizioni psicologiche Curioso.
    Mana Residuo 100%

    DOTI PASSIVE
    Velo di Shaa-Qu-Rin [Dote passiva - Visione Notturna]
    Figlio del Silenzio [Dote Passiva - Muoversi Silenziosamente]

    EQUIPAGGIAMENTO
    Velo di Shaa-Qu-Rin - [Doti Passive: Visione Notturna]
    Oden-Ra-Quu - Protesi alle braccia[Consumo Medio - Power-Up del 50% alla Destrezza per 1 turno, nel turno successivo si applica un malus del 50% alla Destrezza]
    Skul-Dah - Lama Lunga in Acciaio Temprato
    Agnes - Pistola, danni bassi - 1 Caricatore [Se smontata, richiede 3 turni per essere rimontata]

    TECNICHE ATTIVE IMPIEGATE ///

    Riassunto Azioni Assoldato a Chediya, accetta più per curiosità che per reale interesse ad aiutare il prossimo.
    Arrivato in prossimità della bolla, esamina la superficie della bolla controllando con le mani la resistenza della bolla ed eventuali increspature o defezioni della stessa. Poi si siede e cerca di replicare su pergamena i simboli che vede illuminarsi ad ogni attacco respinto dal muro.




     
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    Misteri da risolvere



    Pensato Intelligenza Artificiale
    Pensato Agente Oregon


    Luogo: Endlos - Chediya



    Finalmente arrivò nel presidio orientale per trovare un po' di pace dopo tutte quelle avventure passate nel pericoloso presidio dell'Ovest, nel quale ci tornerà molto presto. Altro che pause e pausette, dopo aver conosciuto un "calamaro" e ottenuto qualche informazioni sulla fauna tipicamente locale, avrebbe avuto l'onore, senza la benché minima voglia, di mettersi subito in attività. Ed eccolo lì, da un punto di un monte, lo spartan Oregon, osservare un'intera valle.
    Questa è Chediya, il posto che tanto desideravi - informò e specifico l'intelligenza artificiale. La sua immagine olografica apparve immediatamente al suo fianco, quasi come se volesse anch'ella osservare il paesaggio reso meraviglioso dal loro punto di vista offerto dall'altitudine. Senza rispondere o proferir parola, Oregon scese a ritmo, quasi saltellando, senza fretta e senza paura, arrivò in breve tempo ai piedi della vallata. Poté ammirare l'acqua scorrere e, in lontananza, il centro della città. Purtroppo presto avrebbero scoperto di un mistero che aveva preso di mira un villaggio. Le voci giravano e anche tante, era successo qualcosa di molto particolare e strano, parlavano di una sorta di barriera che rinchiudeva un villaggio, in sintesi.
    Agente Oregon, mi incuriosisce questa storia, ti chiederei di andare a vedere - nonostante non avesse un tono distinto, com'era la sua figura antropomorfa indefinita, il costrutto, visibile solo allo spartan, ordinava quasi di andare a vedere, solo perché lui era curioso di fenomeni particolari. Senz'altro anche Oregon era interessato a vedere coi suoi occhi la barriera invisibile.

    Luogo: Endlos - Fuori dal Villaggio di Apicot



    Non c'è molta gente - commentò col pensiero ormai nel mezzo dei volontari. Qualcuno si girava a guardarlo, altri si spostavano o parlavano a bassa voce. Forse era, come solito, l'effetto che provocava intorno alla gente normale. Un uomo in armatura, alto oltre due metri, armato per giunta, che passava tranquillamente in mezzo a loro per risolvere questo arduo mistero.
    Non c'è stato nemmeno un singolo contatto con quelli del villaggio, i quattro taglialegna si sono salvati dal sortilegio - disse mentalmente all'Armatura, evidentemente la rapida mobilitazione era dovuta al fatto che poteva essere successo qualcosa di più pericoloso all'interno del villaggio. E così che Oregon entrò a far parte di una piccola spedizione di una trentina di uomini, ormai a destinazione dopo due giorni di viaggio. Tra loro spiccava un individuo dal volto coperto come lui, anch'egli portava un'arma bianca in un fodero, era sul posto a studiare gli effetti della barriera agli urti. Alcuni di loro, in attesa dei capi, si divertivano a colpire la barriera, c'era anche un chimico che usava degli acidi inutilmente.
    Assomiglia allo Scudo a Bolla, però su larga scala - commentò vicino alla parete invisibile.
    Affermativo, non solo di grandezza, ma anche di durata e resistenza - particolarmente con livelli molto elevati. Poggiò la mano sulla parete, si presentavano dei simboli sconosciuti, protetti dalla barriera stessa. Gli sembrava quasi di toccare il suo stesso Scudo Energetico.
    Plasma forse? - chiese, come se l'intelligenza artificiale potesse rispondergli con assoluta certezza - Ho registrato tutti i dati possibili al momento, non ho nessun dato certo da darti - rispose immediatamente. Non restava altro da fare che osservare qualcosa di non visibile.

    Stato Mentale: Attento e curioso
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
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    Seduti sulla carovana e stipati con gli altri membri della compagnia come se fossimo alla pari di quei bifolchi –neanche una pacca sulle spalle o un posto d’onore-, abbiamo fin troppo tempo per riflettere sull’accaduto. Un’incredibile e fastidiosa scocciatura. Questo era come ci era apparsa fin da subito ai nostri occhi quella spedizione e, ad ora, non abbiamo minimamente cambiato idea al riguardo. D’altro canto, usufruire di tutti i benefici di gilda ereditati da Julian senza pagar dazio ogni tanto potrebbe richiedere un’abilità che va ben oltre le nostre capacità. Abbiamo così accettato senza troppe lamentele, pur consci che il buon umore con il quale siamo rinati è svanito fin troppo rapidamente. Ed ora siamo qua, in un carro bestiame, attanagliati dalla noia e dalla stupidità dei presenti.

    Quando finalmente raggiungiamo la destinazione non possiamo che esalare un respiro di sollievo. Ci sgranchiamo le gambe, mentre tutti si precipitano ad interagire con la barriera. Da lontano sembra un lavoro ad opera d’arte su larga scala, probabilmente legato a qualcosa di magico od alchemico a giudicare dai glifi. Vi camminiamo intorno, calpestando con le pantofole in seta i fili d’erba del prato, osservando perplessi i rozzi tentativi di infrangere una difesa del genere. Tutti esperimenti che anche i taglialegna che hanno assoldato il gruppo sarebbero stati capaci di compiere; forse non sono stati poi così fortunati nel reclutamento. Tra i tanti fenomeni da baraccone c’è però chi sembra moderarsi. Un colosso, in un’armatura che non sarebbe stata fuori luogo a Klemvor o nel Pentauron, si limita a studiarne la superfice e la composizione. Più in là, un uomo mascherato si è addirittura messo a riprodurre i simboli su di una pergamena. Una persona dedita alla conoscenza, chissà se prima o poi non l'avremmo rivisto tra i Saggi.

    Ad ogni modo nessuno di loro sembra aver compreso bene come agire. Non abbiamo la conoscenza alchemica di Arthur ed ignoriamo le leggi che regolano l’universo studiate da Brifos, ma sappiamo che un contatto diretto con quello scudo non ci dirà nulla di più rispetto a ciò che sussurra ai presenti. Chi lo ha innalzato si terrà sicuramente ben distante, senza contare la possibilità che se ne possa essere andato già da tempo. Proseguiamo il cammino fino ad uno degli alberi più vicini alla barriera senza alcunché di frapposto tra la pianta ed il mistero da svelare. A quel punto chiudiamo gli occhi ed allunghiamo il palmo della mano fino a lambire la corteccia. Il vento scuote le vesti che indossiamo mentre canalizziamo il mana nelle punta delle dita che affondano all’interno dell’albero. Se nessun esser umano ha visto qualcosa lo stesso non è detto si possa applicare a ciò che si trova lì da decine di anni. Non speriamo di ottenere nessuna informazione sconvolgente, ma sono i piccoli dettagli a rendere interessante una storia. Quando si è generata, da dove, se vi era qualcuno presente e se esistono modi per varcarla. Chissà, magari qualcuno né davvero entrato od uscito. In fondo siamo ancora dubbiosi sul fatto che sia uno scudo impenetrabile, soprattutto considerando che i motivi della creazione di qualcosa di simile sono pochi e nessuno di questi confortante.

    Julian Lambert
    » Guardiano delle Sette Vie e Corona di Sophia

    » Fisico: illeso

    » Mana: 90% / 100%

    » Consumi: 10% (Wisper of Knowledge)


    » Passive

    Protodeus: immortalità, rigenerazione, corpo vuoto e insensibilità al dolore

    Gate of Eternity: tasca dimensionale

    One Thousand and One Tales: resistenza malie, sesto-senso illusioni & intrusioni psion, presenza multipla/intensificata

    The Crown of Sophia: aura di carisma (quando parla), conoscenze.

    » Equip

    The Thread of Life: insieme di fili d'acciaio di 3 metri (forma di sciarpa) + 3 passive (Auspex aure, Telecinesi)

    » Tecniche

    ◈ Wisper of Knowledge | Tecnica di Gilda a Consumo Medio

    Non soltanto i libri raccontano storie, non solo le svelte creature parlanti possono divertire od insegnare, bensì ogni cosa che esista su questa terra ha in sé il desiderio di parlare e di raccontare, perché ogni cosa su questa terra vede e sente ciò che le sta intorno. Dovere e capacità di un Saggio sono il saper comunicare con le cose, da queste apprendendo ogni informazione. E così gli oggetti, le sostanze inanimate come ad esempio pietre o muri, e pure i fieri alberi, alla richiesta del Saggio racconteranno ciò che egli desidera sapere, purché siano stati presenti al momento dell'avvenimento: interrogando un muro, infatti, il Saggio potrà sapere chi c'era nella stanza, cosa vi accadde, e tutto ciò che un muro possa aver udito e visto.


    » Note&Riassunto

    Arrivo, mi faccio un giro e poi uso la tecnica su un albero vicino alla barriera (che in teoria mi dovrebbe dire cosa ha visto ed udito in relazione alla barriera). Per quanto riguarda l'aspetto direi che l'immagine in scheda ci azzecca parecchio. Indossa un'ampia tunica verde con pantaloni a palloncino e pantofole di seta. Ha anche una lunga sciarpa color sangue avvoltolata più volte intorno al collo (l'artefatto presente nello specchietto).

    ---

    Lo specchietto con passive ed altro dovrebbe esser chiaro. L'unico dubbio penso sia riguardo alla passiva di presenza multipla/intensificata il cui testo integrale riporto qui sotto:

    [...] Primo effetto di questa natura è proprio la molteplicità. Se ad un occhio normale non vi è differenza, per chi invece è dotato di metodi di visioni alternativi (dal punto di vista di gioco: auspex) egli non potrà altro che rimanere basito, se non addirittura preoccupato od intimorito di fronte al Saggio. In termini di gioco l’effetto varierà in base al tipo di auspex posseduto dall’altro giocatore. Nel caso di auspex legati alle auree, quella di Julian sarà considerata di entità maggiore in quanto somma di mille auree diverse. Chi è in grado di percepire lo spirito ve ne vedrà molteplici nello stesso corpo, mentre chi sfrutta l’olfatto percepirà tantissimi odori diversi provenire da un’unica persona. Per auspex non menzionati e per quanto riguarda l’effetto psicologico che questo può suscitare, il tutto è ovviamente lasciato alla sportività del giocatore ed all’interpretazione che ne vuole dare. [...]


     
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    Villaggio Fluviale di Apicot



    Un paio di tizi, membri della vostra schiera, cominciano a tirare sassi contro la barriera. Un sasso rimbalza e colpisce il chimico che giocava con gli acidi. Questo si ustiona la mano e comincia ad urlare. Il fratello del chimico, un bombarolo, che stava miscelando delle polveri per creare una piccola granata, di tutta rispsta si getta contro i lanciatori di sassi.
    Scatta la rissa.
    Per fortuna viene rapidamente sedata da un omone nero, due metri di tenebra e muscoli, che separa con una semplicità allarmante.
    La barriera, in ogni caso, a prescindere da quanto viene fatto è solida, quasi come se fosse un muro. I glifi di sabbia presenti sono per lo più formati da triangoli con una serie di linee e punti sparsi qui e lì. Abbastanza semplici da copiare. Nel farlo, l'Ombra, potrà notare che i vari simboli non si ripetono, se non raramente. Quindi, più che la ripetizione di una semplice runa, sembra più un lungo incantesimo, frasi su frasi, che circondano la città e la asserragliano attraverso la barriera.
    Per quanto riguarda, invece, la Corona di Sophia, appena la sua energia entra in risonanza con quella dell'Albero verrà trascinato nella "memoria sensoriale" dell'albero stesso.
    Un momento di black-out.

    Ti ritrovi immobile. Paralizzato. Le braccia ti dolgono, Corona, costrette protese verso il cielo. La tua pelle, scagliata come la corteccia di un albero, ti difende dal freddo serale. La linfa scorre nelle tue vene, respiri aria e vomiti anidrite carbonica, insomma sei diventato quell'albero. La quiete della sera che stai rivivendo, inoltre, viene sottolineata dal placido scorrere del fiume. Per osmoni attiri l'acqua verso i tuoi piedi, costantemente bagnati, per fortuna.
    Una crepa nel cielo, una ferita amaranto che squarcia le nuvole, desta le tue foglie. Una cascata marrone si apre dalla cataratta appena formatasi nel cielo. Non puoi esser sicuro di quello che avviene, non hai la percezione spaziale e visuale di un uomo, ma le molecole d'aria che calme ti danzano intorno, ora vengono spazzate e compresse in onde d'urlo. Uno dei tuoi rami, si spezza, è come rompersi un dito. Doloroso. Qualche foglia si distacca, è come tagliarsi con la pagina di un libro.
    Aria calda investe e spazza la tua corteccia, oh, questo lo senti. Sabbia, a cumuli, copre le tue radici e si mescolo all'acqua che richiami per sopravvivere. Puoi ben supporre che i due eventi siano collegati.
    E per quanto riguarda la barriera? Anche qui, non puoi avere la certezza, ma circa un paio di ore dopo questi strani eventi, il flusso di liquidi diretti alle sue radici è stato alterato. Un peso, qualcosa, schiaccia la terra e compatta la terra sottostante impedendo, in parte, il lento scorrere dell'acqua. A percezione d'albero nessuno è uscito dal villaggio.
    Dopo ore, almeno quattro, percepisci la presenza di quattro uomini. Urla, corse...uno ti si avvicina. Un pugno, in pieno viso, ti sproietta ad quei ricordi.


    Uomini!

    La voce dura di un boscaiolo richiama tutti i presenti. Al suo fianco vi cono altri due uomini, suoi colleghi. Il quarto taglialegna, invece, sta facendo un discorsetto in privato agli elementi più rissosi di cui abbiam parlato poco più in alto.
    Attende che vi ammassiate davanti a lui. Ad attento osservatore potrete notare un certo rossore sotto quella pelle cotta dalla fatica. Un boscaiolo, quasi per scelta di vita, non è pratico di discorsi e di "politica".
    Abbiamo deciso che al momento la nostra priorità sarà quella di esplorare tutta la barriera. Creeremo piccoli gruppi di uomini, massimo tre, ed ad ognuno di voi verrà assegnato un pezzo di barriera. Con la mano poggiata contro questa dovrete cercare eventuali punti in cui questa è disconnessa o assente.
    E mentre il boscaiolo con la camicia a quadri rossa e gialla parla, il suo collega, pel di carota, comincia a dividervi in gruppetti. Non so se lo facciano perchè vi trovano buffi così assemblati o per un insito disegno del destino, ma la regale Corona di Sophia, l'Agente e l'Hamok vengono assemblati in un solo gruppo. Ad ognuno di voi viene data una mappa, piuttosto abbozzata, in cui vi è disegnata la barriera ed un suo tratto è ricalcato in rosso. Quella sarà la vostra zona di interesse. La vostra, nello specifico, è il tratto terminale che termina sulla spiaggia fangosa che altro non è che il rivo del fiume.
    Dalla mappa, inoltre, venite a conoscenza di quella che è la struttura, estremamente generica, della città. Lungo il fiume è presente la zona del porto, un agglomerato di magazini in legno. Il resto della città è formata da tende, casupole in legno non alte oltre il piano. I più ricchi hanno case in argilla e pietra. Il cuore della città, oltre che l'unica struttura in pietra viva, è un grande mercato al coperto.
    Durante la vostra esplorazione state ben attenti, guardate in città, ad oggi nessuno è riuscito a vedere alcun cittadino, quindi anche questo è molto importante. A termine dell'esplorazione, ci rivedremo qui per discutere il da farsi.
    Domande?






    Monsone #2

    Semplice post informativo. Julian riceve le informazioni che ha ricercato.
    Venite divisi in gruppi, casualmente, tutti e tre create un singolo nucleo.
    Ricevete una mappa, decidete pure voi chi la terrà, e la relativa area di esplorazione che vi tocca.
    Se avete domande, o altro, è il momento giusto per farle.

    Per ogni dubbio il topic del bando è a vostra disposizione.

    Scadenza: 21/02/2014 ore 14.00

     
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  6. Adran do'Hawk
     
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    Osservando i dati raccolti, si rese conto del fatto che le rune non fossero semplicemente ripetute. Si trattava con tutta probabilità di un sistema di controllo di quella barriera. Che fosse un incantesimo? Ne aveva letto qualcosa a Laputa, ma le sue nozioni in merito tendevano ad essere incomplete e vaghe. Di una cosa era certo, l'origine di quel campo di forza era tutto fuorché riconducibile all'impiego di una tecnologia più avanzata della sua.

    Passò poco prima che la pausa degenerasse. Alcuni bifolchi, armati di sassi, presero a bersagliare la possente struttura. Uno di questi, rimbalzò su un alchimista intento ad osservare le reazioni della barriera alle sue miscele. Da lì al parapiglia generale fu solo un attimo.

    Si era quasi deciso ad andarsene, per evitare ulteriori perdite di tempo, quando tornarono i loro committenti. I falegnami dissero a tutti che li avrebbero divisi in gruppi di 3, avrebbero assegnato loro una mappa con una particolare zona del villaggio contrassegnata e si sarebbero aspettati che i vari gruppi esaminassero le porzioni di barriera a loro assegnate.

    "Inutile" - pensò - "Inutile e deleterio, se davvero gli abitanti sono tutti scomparsi, e questo posto è sigillato da un qualche incantesimo, dovremmo cercare di scoprire l'origine di questo sortilegio, non sprecare altro tempo ed energie a cercare di buttarlo giù con sassi e forconi."

    Aspettò paziente il suo turno. Fu assegnato ad uno strano ed eterogeneo gruppo. Con lui, vennero scelti un singolare individuo dalle calzature leggere in fine seta, avvolto in abiti ricercati e finemente decorati e un possente guerriero completamente protetto e celato da un vero e proprio prodigio tecnologico. Nonostante entrambi facessero della singolarità un vessillo, l'Ombra non sembrò turbarsi e, anzi, si presentò ai due nuovi compagni sollevando la maschera e sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.

    -"Salve, mi chiamo Hamok"

    Poi tornò serio e, rivolgendosi ai taglialegna chiese:

    -"Anche se ho dei dubbi in merito all'utilità del vostro piano, farò come dite, per ora. Ho solo una domanda, che probabilmente vi è stata già fatta. Chi o cosa potrebbe voler tenere fuori dal villaggio tutto il resto del mondo? Va bene anche la più subdola diceria, una storia, magari una leggenda, legata a questo posto o ai suoi abitanti."

    Non avrebbe voluto essere così diretto, ma la situazione lo stava rapidamente annoiando. Nonostante il tono calmo, lo sguardo era duro e implacabile. Si aspettava risposte.

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    Condizioni Fisiche In perfetta forma.
    Condizioni psicologiche Attento, Curioso.
    Mana Residuo 100%

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    Figlio del Silenzio [Dote Passiva - Muoversi Silenziosamente]

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    Velo di Shaa-Qu-Rin - [Doti Passive: Visione Notturna]
    Oden-Ra-Quu - Protesi alle braccia[Consumo Medio - Power-Up del 50% alla Destrezza per 1 turno, nel turno successivo si applica un malus del 50% alla Destrezza]
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    Agnes - Pistola, danni bassi - 1 Caricatore [Se smontata, richiede 3 turni per essere rimontata]

    TECNICHE ATTIVE IMPIEGATE ///

    Riassunto Azioni Dopo aver raccolto informazioni a sufficienza sui Glifi ed aver assistito alla rissa scoppiata, l'Hamok fa la conoscenza dei suoi due compagni d'avventure. Prima di partire, però, chiede in maniera un po' rude ai taglialegna se sono a conoscenza di un solo motivo per cui il villaggio potrebbe essere stato attaccato.




     
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    La strana sensazione di essere un albero. Abbiamo vissuto più di mille vite, siamo stati uomini, donne bambini, ricchi e poveri. Eppure percepire l’universo come una pianta è una sensazione mai provata prima d’ora che ci fa ringraziare di far parte dei Saggi, una sensazione che ci avvicina sempre più al Trono della Storia. Un’altra prospettiva di vedere il mondo che viene accolta con gioia. Riproviamo sensazioni così lontane da esser state dimenticate ed altre, come la linfa che ci scorre dentro o l’acqua che aneliamo, talmente lontane dalla normalità da esser definite aliene. Scorgiamo qualcosa, non siamo consci di cosa sia precisamente, ma è un punto d’inizio. Uno squarcio amaranto tra le nuvole, una cascata marrone ed un’onda d’urto. Sabbia, poi, molta sabbia.

    Ci risvegliamo di colpo, con la sgradevole sensazione di un pugno in faccia, ed il fiato corto che ci fa ansimare. Strano, perché non abbiamo neanche i polmoni. Cercando di riprenderci seguiamo gli altri nel capannello che ha preso forma intorno ai taglialegna. A quanto pare vogliono creare un cordone umano, ma ci importa poco dei loro deliri. Se non altro finalmente hanno scelto di utilizzare i microcefali presenti in un modo meno dannoso verso se stessi e gli altri. Ciò che invece attendiamo è finalmente il nostro momento di gloria. Forse hanno preferito attendere fino a che tutti si fossero sfogati ed ora proclameranno il nostro nome, ci faranno salire sul palco e ci permetteranno di coordinare i bifolchi in modo costruttivo.

    Uno, due, cinque minuti. Niente. Sempre più impazienti attendiamo, ma quando uno dei taglialegna si avvicina è solo per darci una mappa – a suo dire, visto che di mappe ce ne intendiamo e quella pare uno scarabocchio – ed indicare i due con cui formeremo un gruppo. Il nostro respiro di sconforto si ode in tutta la vallata ed è talmente forte che per un istante una parte di glifi si attiva pensandolo un attacco di qualche tipo all’integrità dello scudo. Ci dovremo muovere solo in una zona precisa, neanche completa libertà d’azione data ad un Saggio, in modo da esplorare il villaggio deserto. Capanne di fango e merda perlopiù, con qualche magazzino di legno e baracche fatiscenti. A vedere le abitazioni ci sale la nostalgia dei fasti di Palanthas. Ma il colpo di grazia giunge inaspettato, da chi neanche noi potevamo prevederlo. Quel tale mascherato, che si presenta come Hamok, si mette a fare delle domande di storia e geografia ai taglialegna. Ai taglialegna. Quando davanti ha la Corona di Sophia.

    «Certo che oggi vi state impegnando tutti per farci perdere la pazienza.» esordiamo con la voce più calma che riusciamo ad usare. «Dopo le mappe scarabocchio e le informazioni di storia ai contadini ci chiediamo che manchi.» Uno guardo prima al ragazzo colpevole del gesto, poi al colosso armaturato. «Magari hai intenzione di cercar di dar fuoco a Palanthas una volta tornato ad Istvàn.» Speri amo proprio di no, anche perché i cavalieri Celesti sanno esser piuttosto maneschi quando serve. «Ad ogni modo avete qui di fronte la Corona di Sophia e dubitamo ci sia qualcuno più avezzo alle conoscenze su Endlos di un Saggio.» A nome bisogna rispondere con un nome. Noi ne abbiamo tanti, ma alla fine ne scegliamo uno. L’ultimo, il più facile e quello a cui dobbiamo la nostra libertà. «Potete chiamarci Julian Lambert e per cortesia chiedete a noi piuttosto che alla gente di passaggio.»

    Abbiamo bisogno di zuccheri, tanti zuccheri. Infiliamo un braccio nella manica e vi tiriamo fuori una coppetta piena di tiramisù con un cucchiaino argentato sulla sommità. Dopo un primo assaggio ci schiariamo la voce ed iniziamo a spiegare. «Kauter Vastel, nel secondo libro della Storia dell’Est, descrive Adoh come una delle tante cittadine lungo l’intricato labirinto di fiumi tipici di queste terre. E’ conosciuta per essere un porto ricco ed attivo, nonché uno snodo importante per il mercato del pesce. Quei grossi capannoni laggiù dovrebbero occuparsi di stoccaggio e salatura del pesce, infatti. Come penso si noti si è usata poco la pietra, preferendo l’argilla o addirittura baracche e tendopoli. Un luogo di benessere che ha attirato per ben tre anni una popolazione di Trolll del Nord. Tra i vari disastri vengono citati i due tentativi di incendio e la grande esondazione, due anni fa, che ha distrutto la struttura del porto.» Un secondo cucchiaino di tiramisù. Nel frattempo studiamo i volti dei due. «Oltre a questo, nel libro Assi e coordinate geografiche, viene giustificato l’elevato numero di naufraghi nelle vicinanze della città, ben venticinque in un solo anno, con la teoria di assi preferenziali connessi al Maelstrom.» Terzo cucchiaino di tiramisù e coppa mezza vuota. «Tutte informazioni interessanti, ma non collegate alla situazione attuale. A giudicare dalla forma, dalle dimensioni e dai glifi è probabile opera di un rituale, di qualche artefatto, di un circolo o di un essere estremamente potente. Essendo sferico potremmo cercare il suo fulcro nel punto equidistante dalla circonferenza, il centro, ma prima dobbiamo trovare un modo per oltrepassarla. Abbiamo assistito alla sua formazione, ma temiamo che il punto di vista di un albero sia piuttosto confusionario.» Un leggero colpo di tosse a dissimulare l’imbarazzo. «Sembra vi sia stato uno squarcio in cielo e poi sia…sceso qualcosa che abbia generato un’onda d’urto e della sabbia. Ad ogni modo, una volta giunti nella nostra rea di competenza possiamo produrre una mappa ben migliore di questo spreco d’inchiostro.» Ultimo cucchiaino e coppa vuota che viene riposta nella manica dove scompare. «Domande?» chiediamo imitando il boscaiolo. In fondo qui gli unici a cui ci si dovrebbe davvero rivolgere siamo noi.

    Julian Lambert
    » Guardiano delle Sette Vie e Corona di Sophia

    » Fisico: illeso

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    Protodeus: immortalità, rigenerazione, corpo vuoto e insensibilità al dolore

    Gate of Eternity: tasca dimensionale

    One Thousand and One Tales: resistenza malie, sesto-senso illusioni & intrusioni psion, presenza multipla/intensificata

    The Crown of Sophia: aura di carisma (quando parla), conoscenze.

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    The Thread of Life: insieme di fili d'acciaio di 3 metri (forma di sciarpa) + 3 passive (Auspex aure, Telecinesi)

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    Luogo: Endlos - Fuori dal Villaggio di Apicot



    Quindi qualcuno si spicciò di attirare la loro attenzione, era un boscaiolo: si sarebbero divisi in gruppi da tre per cercare un difetto sulla superficie della barriera invisibile, ci avrebbero messo un sacco di tempo, ore, forse giorni per controllare tutta la barriera. Non si trattava di una cupola piccolina, bensì copriva un intero villaggio e loro erano una trentina. Casualmente finì in gruppo col tizio mascherato e un altro ragazzo, mai visto, come tutti del resto. Il primo si tolse la maschera sfoggiando un sorriso e presentandosi educatamente, successivamente prese parola coi taglialegna per cercare di ricavare qualche tipo di informazione di ambito personale o sulla possibile vendetta. Il secondo invece sembrò indignato e specificò enormemente la sua importanza lì e sul semipiano. Julian Lambert, sembrava proprio un nome da aristocratico, oltre a questo, diede prova delle sue conoscenze su Endlos: il villaggio faceva parte di un sistema di economia primaria, sul pesce, ma non si limitò a citare autori e libri riprendendo le loro citazioni, anzi qualcosa fece scattare curiosità all'intelligenza artificiale.
    Un albero? - chiese mentalmente, anche Oregon aveva avuto un'impressione simile, ne aveva viste di cose strane, nonostante l'esistenza di una razza aliena nel suo universo era già qualcosa di anormale - I miei dati indicano che ci sono alte probabilità che non abbia usato frasi senza logica o metaforicamente - ok, magari poteva avere un qualche dono, ma non sarebbe stato oggetto di forte interesse al momento.
    "Oregon" - fine. Non aggiunse altro, forse nemmeno lo avevano sentito, non era timido, era proprio nella sua natura da taciturno, non aveva un buon carattere, evitava gli scontri però era capace di infuriarsi parecchio, soprattutto con lo stress che provocava il mantenere contro la sua volontà un'intelligenza artificiale tanto potente e unica come lei.
    Interessante, qualcosa dal cielo ha creato la barriera, questo significa che è stata generata dall'interno - commentò con buona probabilità di avere ragione. Era curioso come quel Julian stesse mangiando gelato, non era particolarmente il momento più opportuno.
    "Sembri conoscere molte cose, la mia domanda è: cosa proponi di fare?" - una domanda complessa evidentemente, non era molto facile spezzare una barriera costruita dall'interno, ogni tanto si chiedeva se avessero provato a scavare sotto - Nonostante non sono sicuro, è molto probabile che si tratti di una barriera a sfera - esattamente come lo Scudo a Bolla, dimenticavo di informare i lettori che il costrutto riceve gli impulsi mentali dello spartan quasi istantaneamente, per cui è normale questa sorta di confusione tra il narrato e il pensato. Avevano anche una mappa ora, secondo Julian un oggetto inutile, l'IA scansionò rapidamente la mappa, ricreando uno schema olografico da inserire nella sua memoria pressoché infinita. Fu proprio questo pensiero lampante a far credere ad Oregon che il costrutto fosse finito, cioè che non avrebbe mai potuto raggiungere il suo scopo: conoscere ogni cosa.
    L'ennesima delusione, non funziona così - rispose attraverso il pensiero, era chiaro cosa intendesse, Oregon si dimenticava costantemente della capacità di clonazione che aveva l'IA, per cui manteneva memorie sempre diverse. Chiudendo questa grandissima parentesi, rimanevano aperte le domande e irrisolti quesiti sul villaggio. Anche se ancora c'era una sorta di speranza, man mano acquisiva una certa certezza sul pericolo che poteva celarsi col villaggio.

    Stato Mentale: Tranquillo e un po' interessato
    Stato Fisico: Normale
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  9. Adran do'Hawk
     
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    -Narrato
    -Parlato
    -Pensato


    Esplose. Lo stravagante tizio vestito in seta e tessuti preziosi detonò letteralmente. La miccia fu la domanda posta dall'Ombra ai tre taglialegna presenti. Dopo aver blaterato in merito al cattivo costume di chiedere informazioni di "storia" a dei boscaioli, si presentò come Julian Lambert, il Saggio. Lo svitato sembrava addirittura soffrire di personalità multipla, riferendosi a se stesso al plurale.

    Fu però utile. Informò i presenti in merito alla situazione commerciale di Adoh, quello era il nome del piccolo centro abitato. Sciorinò informazioni in merito a recenti incendi ed esondazioni, ai problemi con Troll del Nord e ad una certa frequenza nell'arrivo di naufraghi da quelle parti a testimonianza di una buona connessione di quei luoghi con il Maelstrom.

    Aggiunse anche che quella forza ignota si era generata, molto probabilmente dall'interno del villaggio stesso, giungendo dall'alto. La particolarità di tale analisi emerse solo alla fine, quando citando la fonte, indicò un albero. Sì proprio un albero.

    A tutto questo andava aggiunto che, mentre il Saggio istruiva tutti sulla situazione dell'insediamento, le sue mani volavano rapide ad un piattino di tiramisù, comparso dalla manica, che divorò avidamente.

    "Tipo particolare, magari farebbe meglio a mettersi un cartello con scritto SAGGIO, se vuole che certe domande vengano poste direttamente a lui. Vestito come un rampollo viziato non ispira sicuramente fiducia."

    Ragionò l'Ombra, leggermente seccata dalle esternazioni dello strano individuo.
    Pensò bene di non palesare le sue impressioni, ricomponendosi e omaggiando il suo interlocutore. Fu interrotto dal terzo componente del gruppo che si presentò con un telegrafico "Oregon".
    L'armatura continuò e chiese al dotto cosa volesse fare, viste le circostanze.
    Approfittò del momento di silenzio per riprendere la parola.

    -"Chiedo perdono. Non ero a conoscenza delle vostre smisurate nozioni in materia. Sicuramente avrete già un piano piuttosto elaborato per superare il campo di forza.
    Vi ascolto, illuminateci."


    Disse l'Hamok senza scomporsi. Il sorriso stampato sul volto. Mantenne volutamente il plurale, avrebbe fatto di tutto pur di far sentire a suo agio il Saggio. Le sue informazioni erano vitali per la buona riuscita della missione. Magari si sarebbe rivelato una compagnia piacevole una volta superato l'enorme muro eretto dal suo ego. Magari.

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    Schema Riassuntivo


    Condizioni Fisiche In perfetta forma.
    Condizioni psicologiche Attento.
    Mana Residuo 100%

    DOTI PASSIVE
    Velo di Shaa-Qu-Rin [Dote passiva - Visione Notturna]
    Figlio del Silenzio [Dote Passiva - Muoversi Silenziosamente]

    EQUIPAGGIAMENTO
    Velo di Shaa-Qu-Rin - [Doti Passive: Visione Notturna]
    Oden-Ra-Quu - Protesi alle braccia[Consumo Medio - Power-Up del 50% alla Destrezza per 1 turno, nel turno successivo si applica un malus del 50% alla Destrezza]
    Skul-Dah - Lama Lunga in Acciaio Temprato
    Agnes - Pistola, danni bassi - 1 Caricatore [Se smontata, richiede 3 turni per essere rimontata]

    TECNICHE ATTIVE IMPIEGATE ///

    Riassunto Azioni




     
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    Il gigante in armatura è quanto di più simile a Brifos ci possa essere su Endlos. Scruta, rimane in silenzio ed ogni tanto dice il minimo indispensabile giusto per ricordare che non fa parte dell’ambiente. A vederlo così quasi ci vergogniamo ad esserci irritati a tal punto della situazione. L’incarnazione del vivi e lascia vivere. In compenso l’altro pare un tipo sveglio, forse pure troppo. Si scusa per l’offesa, ma nelle sue parole anche un idiota capirebbe che vi sono nascoste delle frecciatine. Lasciamo andare un altro lungo respiro.

    «Se fosse così facile oltrepassare barriere come queste nessuno si impegnerebbe nel crearle. Un individuo particolarmente potente, o più probabilmente un circolo di uomini o addirittura un artefatto. Chiunque ha generato tutto questo l’ha fatto ben sapendo che non vuole scocciatori.» La coppa, ormai vuota, sparisce di nuovo nella manica. Tempo qualche secondo ed estraiamo una tazza di ceramica colma di caffè. Sul fronte smaltato vi è la scritta “Dio” a grossi caratteri neri. «Considerato che non abbiamo abbastanza uomini per forzarla ricorrendo alla magia, né esperti arcanisti per un contro-rituale per dissiparla ed aggiungendo che abbiamo visto che la barriera si estende sottoterra direi che è fuori possibilità anche scavare per passarci al di sotto.» Sorseggiamo lentamente il caffè riflettendo sul da farsi. Chissà dov’è Arthur quando serve. «Alla luce di questi fatti abbiamo quattro possibilità. La prima è comprenderne il meccanismo di funzionamento della magia, ma vorrebbe dire ore di studio ed esperti dal Magisterium. La seconda è cercare possibili falle o assottigliamenti della barriera. Da qui sono sicuro non sia passato nessuno, ma se è stata creata da un solo individuo o da un circolo inesperto potrebbe presentare punti in cui è meno forte. La terza è provare magie o tecnologie che ci permettono di traslarci nello spazio. Noi ne siamo in grado, ma preferirei soluzioni che ci permettano di oltrepassare la barriera tutti. Ed infine la quarta è vedere se la barriera è davvero semisferica e se non presenta aperture in cima. Uno scudo simile consuma molte energie, magari hanno evitato di schermare zone che ritenevano non accessibili da comuni minacce.»

    Julian Lambert
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    Luogo: Endlos - Fuori dal Villaggio di Apicot



    A differenza dell'Oregon di poche parole, gli altri due sembravano abbastanza inclini alle chiacchiere. Per lo spartan non era necessario aggiungere toni elevati e una serie di parole per mostrare un lungo discorso e sentirsi quasi fieri di un possibile insegnamento da intellettuale. I fatti, il sunto del discorso era importante, in battaglia non potevi certo metterti a colloquiare in maniera elegante, il tempo era spesso contro. Certo non erano in pericolo, ma senz'altro era stato perso un sacco di tempo, le domande rimanevano irrisolte, i quesiti sembravano contenere un qualcosa di sinistro, mancavano le risposte e tutto poteva succedere in quel villaggio, letteralmente sfigato.
    A dire la verità, Agente Oregon, è possibile che il villaggio sia stato scelto.. - su questo non ci pioveva, ma quello che voleva dire era tutt'altro - ..E, è possibile, che quel villaggio abbia una spiegazione per cui è stato scelto - concluse, sbaragliando i pensieri dell'Armatura. Cancellò ogni cosa che pensava su quel villaggio, era fastidioso doversi soffermare sempre sui dettagli - Da voi, si dice sempre che i dettagli contengono molte informazioni - disse il costrutto - Noi non abbiamo nulla, solo una barriera da oltrepassare - rispose un po' seccato, sapete, forse, quanto è difficile intrattenere due conversazioni contemporaneamente?
    Faccio finta che volessi specificare la razza umana..se sapessi tradurre quelle rune, potrei calcolare informazioni utili - puntualizzò, peccato che nessuno sapeva tradurre le rune o magari intuire qualcosa. Se avesse avuto la possibilità di conoscere un po' il mondo della magia, impossibile dal loro universo, avrebbe senz'altro risolto l'enigma delle rune. Dopotutto stiamo parlando dell'intelligenza artificiale più intelligente che possa mai essere stata creata dall'uomo, anzi..la più pericolosa. Tornando alla conversazione "reale", Hamok diede l'impressione di essere un tipo che farebbe di tutto per raggiungere i suoi scopi, anche rendersi amico il nemico. Il certo Julian Lambert rispose più che sufficiente alla domanda dello spartan, forse con tanti contorni di troppo. La prima e la seconda parte del discorso, per l'Armatura, erano parole vuote, poi si passò alla parte interessante. Espose quattro possibili soluzioni: comprendere, ciò che avrebbe preferito l'intelligenza artificiale; cercare difetti, ciò che avrebbero preferito gli altri uomini; attraversare tramite qualche trucco la barriera, specificò di avere i mezzi per farlo, ma non per tutti; infine di vedere se la barriera era una perfetta sfera.
    Qualche idea? - chiese mentalmente all'intelligenza artificiale - Non sono certo, però ci sono probabilità che la barriera sia stata generata dall'interno - rispose - Non possiamo mandarlo da solo all'interno - lo avrebbe pure accompagnato l'IA, purtroppo quando si era duplicato nel corpo del Guardiano trovato a Klemvor, lasciò il chip all'interno del robot sferico per attuare un piano pericoloso per lo stesso Endlos. Oregon sarebbe rimasto estraneo a tutto ciò, per cui era inutile pensarci su ora.
    Nulla vieta che più di un individuo abbia eretto questa barriera, in tal caso potrebbe non avere difetti - affermò sempre mentalmente, purtroppo Oregon non aveva nessun mezzo per aiutare nei riguardi della barriera. Si limitò a osservare i due per poi volgere lo sguardo alla barriera pensando ad ogni cosa che potesse essere utile.

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    Villaggio Fluviale di Apicot



    Le spiegazioni, le teorie che la Corona dispensa vengono seguite da tutti i presenti. I boscaioli son ben lieti che ci sia qualcuno che possa rispondere in maniera così dettagliata alle numerose questioni.
    C'è un solo piccolo appunto che il "capo" si permette di fare.
    Adoh, è il termine che viene utilizzato dai burocrati e dagli studiosi. Per noi il Villaggio si chiama Apicot, è un nome antico a cui teniamo.
    Niente, una banalità che permette di centrare il cerchio.
    Avete qualche minuto per preparare le vostre cose, poi cominceremo l'esplorazione.

    Conclude per avviarsi poi verso il gruppetto che gli è stato affidato.
    Avete il tempo per mettervi vicini vicini, osservare bene la mappa e scambiare le ultime chiacchiere.
    In breve il suono di una tromba, si, una tromba bitonale piuttosto fastidiosa, vi avverte di mettervi in marcia e dirigervi verso la zona che dovrete controllare.

    La passeggiata che fate, perchè alla fin fine sembra più una scampagnata che altro, vi conduce inizialmente in un prato. Ci sono alberi sparsi qui e lì che vengono spiegati dal vento. Vento che, invece, non riesce ad attraversare la barriera e smuovere quei glifi di sabbia che al vostro passaggio si fanno fosforescenti. Vi basterà poggiare la mano per scoprire che la barriera è sempre lì, al vostro fianco. Solida, infrangibile ed invisibile.
    Purtroppo, questo lo capite dalla mancanza di urla di sorta, nessuno par aver ancora trovato un "buco" da cui poter accedere. Di tanto in tanto, però, sentite un piccolo "kaboom", ma è solo uno dei vostri compari esploratori che si diverte con la polvere pirica.
    Continuando la vostra scampagnate noterete che l'erba comincia via via a scomparire ed al suo posto appare del fango. Una zona mista e poi comincia il rivo vero e propria. Il vento si fa saporito, si colora di sfumature marine, anche se davanti a voi c'è un semplice fiumiciattolo piuttosto che il mare. In particolare c'è alla vostra destra un cannetto in cui una serie di rane gracchianti vi danno il benvenuto. Dolcemente il rivo si inclina fino a tuffarsi sotto il pelo dell'acqua. Il vento è ancora presente e soffia con ardore, potete ben vedere una serie di sottili increspature che si creano lontano e serpeggiano fin verso di voi. Stessa cosa avviene alla vostra sinistra, dove c'è la barriera, sottili increspature vanno ad impattare contro le strutture dei pontili del porto di Apicot.

    Se starete attenti, perchè un po' di attenzione non guasta mai, osservando alla vostra sinistra, quindi verso la città, potrete notare un'ombra muoversi. In particolare si muove verso di voi. Dalla banchina di legno su cui si trovava sguiscia lungo la via del porto e quindi verso voi. Si tratta di una bambina. Poco meno di dieci anni. Ha un cappello di paglia che gli copre il viso, due guanciotte rosserosse. Indossa una maglia a righe rosse e bianche, orizzontali, e sopra una salopette color crema che termina in una gonna ampia. Calzini, rossi, tirati su fino alle caviglie. Reca con sè un palloncino nero.
    Ehi? C'è qualcuno?
    La voce, seppur ovattata, giunge fino a voi.
    Mamma? Zia?
    Avanza palesemente confusa e senza una meta precisa.
    Per ora non sembra avervi visto.





    Monsone #3

    E la vostra missione è cominciata. Avete avuto una panoramica, importante, di quello che vedete mentre esplorate la vostra zona.
    Alla fine, una presenza, dovrebbe catturare la vostra attenzione. Ricordate che la barriera vi divide.
    Divertitevi.

    Per ogni dubbio il topic del bando è a vostra disposizione.

    Scadenza: 06/03/2014 ore 14.00

     
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  13. Adran do'Hawk
     
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    Finalmente si decisero ad entrare in azione. Il piano di chi li aveva assoldati, prevedeva la perlustrazione dell'intero perimetro del paese. Non una gran pianificazione, ma l'unica attuabile senza grossi rischi, almeno al momento.

    Il piccolo gruppo si mosse così, in direzione del luogo a loro assegnato. Si trattava di un piccolo tratto di terra vicino alle acque del ruscello che costeggiava l'abitato. Una leggera brezza impattava sulla superficie della "bolla" rendendola chiaramente visibile agli esploratori.

    Isaac si decise ad iniziare la sua ispezione. Appoggiò a terra lo zaino, si tolse dal volto la maschera, appoggiandola sulla nuca, ed interpellò i suoi compagni:

    -"Che cosa credete dovremmo fare qui? Che non sia stato già fatto? Pensano davvero che chi ha avuto così tanta premura ad isolare il villaggio, lo abbia fatto con tanta incuria da lasciare punti scoperti?"

    Il suo sguardo volò oltre le rune, verso il villaggio apparentemente deserto. Nel loro vagare, gli occhi smeraldo incapparono in quella che avrebbe potuto rivelarsi la svolta della loro cerca. Un'ombra, una figura sfocata e poco nitida comparve al di là della barriera. Una bambina!

    Istintiva fu, la tentazione di alzare il braccio per chiamare la piccola. Qualcosa però lo fece desistere, la comunicazione tra interno ed esterno avrebbe potuto essere controllata, o peggio, avrebbe potuto generare una qualche autodifesa.

    "Non si è mai troppo prudenti, sopratutto se non si conosce la natura dell'ostacolo" Pensò.

    Si sarebbe allora volto verso i compagni, additando la bimba ed aggiungendo a bassa voce:

    -"La vedete anche voi? O è solo frutto della mia immaginazione? Pensate che dovremmo cercare di metterci in contatto con lei?"

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    TECNICHE ATTIVE IMPIEGATE ///

    Riassunto Azioni Scettico sull'impostazione delle indagini da parte dei suoi datori di lavoro, l'Ombra interroga i due compari. La discussione viene troncata dall'apparizione di una bimba dall'altra parte della barriera. L'Ombra chiede al gruppo che cosa pensano sia meglio fare.




     
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    Tra boscaioli pignoli e compagni di perlustrazione scettici, iniziamo la nostra ronda con poca convinzione. Hamok oltretutto sembra parecchio scettico sul da farsi e sembra ben intenzionato a farci partecipi di ciò. Gli rispondiamo con un lungo e sonoro sbadiglio che ci esce naturale dalle labbra. «Perché no, in fondo niente è veramente perfetto.» Specie qualcosa di così vasto deve avere qualche punto debole. Deve. Altrimenti il viaggio si rivelerebbe inutile e quest’eventualità non la vogliamo neanche considerare. Poi, se ha davvero idee migliori, che le esponga. «Piuttosto dobbiamo davvero fare questa ronda anche noi?» Speravamo di aver ottenuto un ruolo di comando nella spedizione, ma ci ritroviamo di nuovo insieme alla bassa manovalanza. Oltretutto il prato sta lasciando spazio ad un gigantesco acquitrino. Ci concediamo una smorfia di disgusto alla vista di tutto quel fango e proviamo a poggiare una pantofola in seta senza sporcarla troppo. Fatica sprecata.

    Se non altro tutta quella camminata non è stata vana. Oltre la barriera si trova qualcuno, per la precisione una bambina. Un soggetto interessante visto che potrebbe conoscere eventuali brecce o quantomeno darci informazioni sull’interno. «Certo, ci sembra ovvio.» replichiamo scocciati ad Hamok. Sarebbe assurdo che qualcuno cerchi di ingannarci senza che ce ne potessimo accorgere. Quella bambina è reale e non siamo intenzionati a farcela scappare. Perciò ci avviciniamo lentamente facendo ampi cenni di saluto ed una volta giunti a breve distanza ci chiniamo per poterle parlare faccia a faccia. «Ti sei persa?» domandiamo. «Qual è il tuo nome, bambina?» Un approccio semplice, al fine di stabilire un contatto prima di porre le fatidiche domande.

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    Gate of Eternity: tasca dimensionale

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    The Crown of Sophia: aura di carisma (quando parla), conoscenze.

    » Equip

    The Thread of Life: insieme di fili d'acciaio di 3 metri (forma di sciarpa) + 3 passive (Auspex aure, Telecinesi)

    » Tecniche

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    » Note&Riassunto

    Niente di che. Mi avvicino e provo ad attaccar bottone sfruttando la passiva di carisma quando parla.

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Pensato Intelligenza Artificiale
    Pensato Agente Oregon
    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - Fuori dal Villaggio di Apicot



    Per ora nulla che potessero fare. Ripresero a camminare per la loro zona assegnata e, insieme ad un gruppo di uomini, controllarono man mano se vi si trovavano delle anomalie nella così apparente perfetta barriera. Hamok sembrava contrario ai pensieri di Lambert, si chiedeva infatti il motivo di isolare un villaggio creando una barriera difettosa. Oregon non se la sentiva di rispondere e scegliere da che parte stare, era senz'altro influenzato dalla presenza dell'intelligenza artificiale, sembrava quasi che anche lui aveva bisogno di certezze prima di ipotizzare qualcosa. Era spaventoso come le idee di Oregon cambiassero a questa velocità, aveva paura di diventare, prima o poi, un perfetto burattino con la medesima mentalità del costrutto. Uno schiavo completo.
    Confermo che in qualche modo ti stia influenzando, positivamente o negativamente, ma ancora le probabilità che diventi come me sono nulle - a questo punto non era sicuro se lo stesse consolando o cosa, non era la prima volta che aveva quest'impressione e, riflettendo bene sul tipo di individuo, spesso si ricredeva. Agire nella ragione, l'incarnazione del devoto a tutto ciò che è corretto. Non era certo male, però l'ossessione lo preoccupava, sarebbe mai riuscito a uccidere qualcuno in nome della conoscenza? Assumere completamente il controllo del corpo dello spartan e agire attraverso atti violenti?
    Ne saresti capace? - chiese all'improvviso, l'intelligenza artificiale lo sapeva, seguiva il filo dei suoi pensieri, per cui per lei non era qualcosa di inatteso.
    A dire il vero, Agente Oregon, non sono certo se potrei agire come pensi - cominciò, mentre vedeva l'immagine olografica, visibile solo a lui, scomparire improvvisamente, allo stesso modo di quando si spegne una televisione.
    Sarebbe alquanto difficile decidere di eliminare una possibile fonte di conoscenza, come la mente di un individuo - concluse, era difficile scacciare i continui pensieri che continuava a ritrovarsi nel suo mare di idee e fantasie sul futuro. D'altronde se fosse stato al posto dell'IA, anche lui avrebbe trovato difficile la decisione, anche se sarebbe stato molto più propenso a non fare nulla di tutto ciò.
    Questo perché sei umano - sottolineò e non aveva torto. Per lui era impossibile prevedere che possibili pensieri avrebbe avuto se fosse stato un costrutto. Tornando alla missione, alcuni membri del gruppetto ogni tanto dava sfogo al suo divertimento con qualche esplosivo, nel mentre, Oregon osservava come apparivano le rune, sembravano somigliarsi tutte, raramente vedeva qualcuna diversissima rispetto alle precedenti o successive, a seconda di quando guardava. Il terreno che calpestavano cambiò: da un prato a fango, con l'armatura non aveva nessun problema, acqua, terra, fango o pupù non cambiava assolutamente nulla, non la sentiva. Non avvertiva nemmeno la presenza del vento, il clima rimaneva sempre il medesimo, se faceva troppo caldo si attivavano i sistemi di ventilazione, al contrario se faceva troppo freddo i sistemi di spegnevano, in qualunque modo si raggiungeva la stessa temperatura mite e adatta ad Oregon. L'unico modo che aveva per capire se c'era un forte vento era attraverso l'osservazione delle foglie degli alberi o dell'erbetta e piantine fragili.
    Guarda alla tua sinistra, ore dieci - avvisò e l'Armatura eseguì incuriosito, oltre la barriera c'era una bambina. Hamok chiese se era il caso di interagire con la bimba, l'altro invece cominciò a porle domande provando ad attirare la sua attenzione. Oregon osservava insieme agli altri membri, i quali non trattennero i loro commenti a riguardo.

    Stato Mentale: Incuriosito e un po' preoccupato
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
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