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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il tragitto dalla Caserma al Maniero fu breve, sia perché Sir Lancelot sembrava conoscere le vie della città -e le sue scorciatoie- come il palmo della propria mano, sia perché i soldati di guardia sapevano perfettamente chi lui fosse, e saltare le noiose procedure di presentazione (presentarsi, motivare il motivo dell'udienza, attendere un paggio che facesse strada...) accorciò certamente i tempi.

    Complessivamente, il Cavaliere e la sua accompagnatrice non ci avevano impiegato più di un buon quarto d'ora di marcia a passo spedito, e ora il corridoio che conduceva alla Stanza del Trono -un ampio andito diviso in tre navate, fiancheggiato da armature di varie fogge- già lasciava intravedere le doppie porte della Sala delle Udienze, spalancate in un muto gesto di accoglienza, appena una manciata di metri più in là.


    jpg
    « Buongiorno, mia Regina. Vengo a portarvi i miei saluti prima della partenza per Shea, e... »
    annunciò con voce chiara e neutra, eseguendo un rapido inchino e avanzando
    « ...conduco alla vostra presenza questa fanciulla per un'udienza:
    ho reputato che le sarebbe d'aiuto il vostro consiglio. »


    Oltre la soglia, si apriva un'ampia stanza circolare, pavimentata in marmo e segnata dalla netta striscia del tappeto rosso, che tutti gli avventori dovevano calpestare per giungere fin lì... e quella linea di stoffa -dritta come un sentiero- portava a pochi gradini di pietra che si innalzavano fino allo scranno di legno intarsiato e alla sua occupante, una donna eterea come un fantasma e aggraziata come un angelo.

    jpg
    « Buongiorno, Lance - sono contenta di vederti...! E... »
    esclamò l'Alfiere con un sorriso sulle labbra, sollevando le iridi blu dal dispaccio
    « ...oh! La signorina... Rei, giusto? »
    depose il documento sul tavolino di fianco, e si alzò per andarle incontro
    « Benvenuta, cara...! Cosa posso fare per te? »

     
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    Venuto meno l'ultimo possibile problema che si frapponeva fra lei e un incontro ufficiale con l'Alfiere, Rei non esitò a seguire il cavaliere per la tratta che conduceva al palazzo della reggente orientale. Durante il tragitto, più che ammirare l'architettura eccellente che la circondava, si trovò a rimuginare su quanto i suoi vestiti da tutti i giorni fossero adatti per l'occasione. Non era mai stata una da preoccuparsi troppo di quelle bazzeccole, ma questo non significava che anche la sua interlocutrice sarebbe stata dello stesso avviso. Alla fine si disse che Kalia non le era sembrata quel tipo di governante che amasse mettere a disagio i propri ospiti, anzi tutt'altro, e si tranquillizzò.

    Giunta alle porte della sala d'udienza attese che fosse Du Lac a muovere i primi passi e a prendere parola, e solo in un secondo momento si fece avanti a sua volta, esibendo un mezzo inchino di cortesia. Ricambiò il sorriso e trovò un certo piacere nel ritrovare quello strano e istintivo benessere che anche tempo addietro aveva percepito alla semplice presenza dell'Alfiere. Non si sapeva ben spiegare quale fosse l'origine di quella sensazione, ma di certo non trovava difficoltà nel realizzare che un comportamento così cordiale e poco formale non era una consuetudine tra persone del suo linaggio, e pensò che probabilmente in parte doveva aver contribuito a darle una buona impressione di lei.

    « Sono felice che si ricordi di me, lady Kalia. »
    rispose accompagnando un cenno positivo del capo
    « La ringrazio anche per la sua gentilezza e disponibilità nel volermi accogliere senza preavviso. La verità è che neanche io avevo iniziamente considerato la possibilità di aver modo di parlare direttamente con lei. »

    Socchiuse appena le palpebre inspirando profondamente, alla ricerca delle parole giuste con cui esporre la situazione senza voler sembrare troppo di fretta o irrispettosa. Nel farlo, si accorse che l'Alfiere aveva anche un buon profumo oltre che un bell'aspetto.

    « Sono giunta a Taldor quest'oggi per discutere con il qui presente Du Lac della possibilità di arruolarmi tra le file dei Cavalieri Celesti, mia signora. Tuttavia avevo, e ho tuttora, dei dubbi a riguardo della mia idoneità ad un simile incarico, dubbi che il cavaliere mi ha suggerito di esporre direttamente a lei. »

    Si prese una pausa in attesa di avere il permesso di proseguire, e soprattutto di dar modo a Du Lac di intervenire, nel caso l'avesse desiderato. Non le piaceva particolarmente dover parlare per conto di una persona presente in una discussione.

     
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    « Sono felice che si ricordi di me, lady Kalia. La ringrazio anche per la sua gentilezza
    e disponibilità nel volermi accogliere senza preavviso. »

    rispose la giovane, ricambiando il saluto con un sorriso lieve
    « La verità è che neanche io avevo iniziamente considerato la possibilità
    di aver modo di parlare direttamente con lei. »


    Con un sorriso benevolo, la Dama di Lordaeron reclinò la testolina azzurra da un lato e attese che la sua graziosa ospite terminasse l'intervento: per qualche ragione, la giovane Rei pareva emozionatanel conferire con lei; probabilmente -intuì l'Alfiere- quanto stava per dire era il frutto intimo e segreto di qualche riflessione personale, e ben sapendo quanto potesse ostico -alle volte- trovare la formula giusta per esporre quel genere di pensieri a qualcun altro, Kalia le lasciò prendersi tutto il tempo necessario.

    « Sono giunta a Taldor quest'oggi per discutere con il qui presente Du Lac della possibilità di arruolarmi tra le file dei Cavalieri Celesti, mia signora. »
    proseguì la fanciulla, e la Lady annuì appena, come ad invitarla a continuare
    « Tuttavia avevo, e ho tuttora, dei dubbi a riguardo della mia idoneità ad un simile incarico, dubbi che il cavaliere mi ha suggerito di esporre direttamente a lei. »

    jpgTerminata l'esposizione, Rei rimase in silenzio, probabilmente in attesa che il suo accompagnatore prendesse la parola per aggiungere dell'altro e subentrarle... ma non fu così: quando Kalia portò su di lui un'occhiata interrogativa delle iridi blu zaffiro, l'albino ne sostenne lo sguardo per un lungo istante, poi evase altrove la sua attenzione. Lo faceva sempre, fin da bambino.

    « Oh... Capisco... »
    esordì cautamente la Dama, tornando a fissare la giovane ospite
    « Anche tu hai qualche problema con il lavorare in gruppo...?
    O magari si tratta delle mansioni di guardia cittadina? »

    domandò a sé stessa prima ancora che a Rei, portando un indice alle labbra
    « Ti ho già incontrata in occasione dell'indagine su Gradia e Lance mi ha confermato la tua abilità dopo i fatti riguardanti il Divora-Mondo,
    perciò sono sicura che i tuoi dubbi non riguardino un qualche limite concreto, quindi... »

    con gentilezza e un sorriso raggiante prese le mani della ragazza nelle sue
    « Ti andrebbe di parlarmene?
    Davanti ad un bel thè e una fetta di torta, magari...! »

     
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  4. R e i
     
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    Rei dovette sforzarsi parecchio per non arrossire.
    Tutto quello a cui aveva accennato la dama era vero, ma il modo in cui l'aveva elencato faceva apparire quei problemi come delle bambinate; un po' dovevano sembrarlo, effettivamente, ed era probabilmente perché ne era consapevole che la mercenaria percepì un certo imbarazzo. L'offerta finale - accompagnata dal gesto gentile di volerla prenderla per mano - diede il colpo di grazia, al che fu costretta a distogliere per un attimo lo sguardo per evitare di perdere definitivamente l'autocontrollo.

    « Certo... volentieri, lady Kalia. È molto gentile. »

    Abbassò le ciglia e il capo in un muto segnale di accondiscendenza.
    Benché in realtà non desiderasse particolarmente quella fetta di torta, non volendo aggiungere problemi ai problemi convenì semplicemente che fosse saggio accettare ed evitare possibili scortesie. Un'altra verità era che aveva anche bisogno di qualche secondo per riprendere in mano tutta la sua fermezza e proseguire:

    « Parte di ciò che avete detto fa parte delle mie motivazioni in effetti, ma non è tanto la mia scarsa attitudine al lavoro di squadra il problema. Posso tranquillamente cooperare anche con persone non affini alla mia personalità, in caso di bisogno. »
    lo aveva fatto molteplici volte in passato e non aveva mai affrontato problematiche irrisolvibili da quel punto di vista
    « Tuttavia non mi sento la candidata ideale nella quale porre l'incolumità degli abitanti di Istvàn e del presidio, mia signora. Non reagisco bene alle responsabilità e tendo a innervosirmi in fretta in situazioni di eccessiva tranquillità. »

    Parlò forse troppo in fretta, mettendo involontariamente in evidenza la veridicità della sua ultima affermazione. Vi erano anche altre motivazioni, ovviamente, ma si trattava qualcosa di cui si vergognava in maniera differente dall'accettare una fetta di dolce e la compagnia di una donna gentile e premurosa; era qualcosa che la faceva sentire sporca e che non desiderava condividere con nessuno.

    « Non sarei una buona guardia cittadina. »

    Sentenziò infine riportando gli occhi color smeraldo in quelli dell'Alfiere.

     
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    « Certo... volentieri, lady Kalia. È molto gentile. »
    aveva asserito la fanciulla, abbassando lo sguardo, forse un pò a disagio

    Mentre -in risposta ad un cenno della sua sovrana- un giovane paggio si affrettava fuori da una degli accessi laterali alla Sala delle Udienze, la Dama Azzurra prestò attenzione alla reazione di Rei e orecchio alle sue parole.

    « Parte di ciò che avete detto fa parte delle mie motivazioni in effetti, ma non è tanto la mia scarsa attitudine al lavoro di squadra il problema. Posso tranquillamente cooperare anche con persone non affini alla mia personalità, in caso di bisogno. »
    ebbe premura di chiarire la guerriera, prima di proseguire
    « Tuttavia non mi sento la candidata ideale nella quale porre l'incolumità degli abitanti di Istvàn e del presidio, mia signora. Non reagisco bene alle responsabilità e tendo a innervosirmi in fretta in situazioni di eccessiva tranquillità.
    Non sarei una buona guardia cittadina. »


    Fu istintivo -non lo fece apposta-, ma quando udì quelle parole, le iridi blu zaffiro della Castellana corsero al Cavaliere del Lago, e un sorrisino enigmatico le incurvò le belle labbra ben disegnate, prontamente celato dietro una candida manina con un gesto casuale; divertita dalle similitudini, Kalia stava per estendere anche a lui il suo invito per il thè, ma... subodorando il pericolo Lancelot la batté sul tempo.

    « Con permesso, mia Regina, io mi congedo. »
    proferì, già piegato in un inchino
    « Shea è lontana e non posso attardarmi oltre. Mia Lady... »

    jpgCon grazia connaturata, il Cigno rivolse un elegante cenno del capo anche in direzione di Rei, per congedarsi prima di voltare le spalle alle due e abbandonare a passi misurati la Sala; con un sospiro paziente, la donna tornò a dedicarsi alla sua ospite.

    « Beh, vorrà dire che sarà una chiacchierata tra ragazze...! »
    asserì con un sorriso gentile e un'alzata di spalle, prima di affiancarla
    « Riguardo a quel che mi hai detto, posso capire bene il tuo disagio: essere i guardiani della vita e della felicità di qualcun'altro non è una cosa da affrontare a cuor leggero... »
    era sincera: chi meglio di un Alfiere conosce il peso di un simile onere?
    « Non biasimerei nessuno che scegliesse di tirarsi indietro da una responsabilità simile, perciò... perché non mi parli un pò di te? Le tue attitudini, le cose in cui eccelli, le tue mansioni preferite, quello di cui ti occupi più volentieri... »
    si informò, prendendola -col suo permesso- a braccetto per farle strada
    « Lance -per esempio- è originario di Shea, così l'ho lasciato nominalmente di stanza lì, ma gli piace anche viaggiare, così quando il Presidio ha bisogno di rappresentanza in altre terre, mi rivolgo a lui. E' intelligente, discreto e attento, quindi è utile anche nelle indagini; essendo bravo con la spada sa badare a sé stesso e muoversi da solo, ma non socializza facilmente...

    Ecco: se sei intenzionata ad aiutarci in qualche modo, sono sicura che ci sono un sacco di vie per farlo; devi solo... aiutarmi a capirti...! »

     
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  6. R e i
     
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    Il cavaliere si congedò e Rei si lasciò condurre dalla dama ovunque volesse farla accomodare. Nonostante fosse piena di motivi per sentirsi a disagio, vi era qualcosa nei modi di fare della donna, nel suo sguardo e nel tono della voce, che le scaldava il cuore e la tranquillizzava. Le ritornarono alla mente le grandi strutture che tessevano melodie intrecciate al vento a Chediya, e una vecchia storia che aveva sentito qualche tempo addietro sul fatto che i presidi Endlossiani sembravano spesso assumere le qualità di chi li governava. Certo, la questione le sembrava un po' stupida, specialmente perché quegli edifici erano stati chiaramente costruiti da uomini e non sbucati dal nulla, eppure era sorprendente quanto la sensazione le sembrasse familiare...

    « Il mio primario interesse è sempre stata la conoscenza, lady Kalia. Per essere più precisi, curiosità per l'ignoto e interesse per i meccanismi del multiverso. Sin da quando ho lasciato il mio pianeta natale non ho fatto altro che vagare incessantemente per dimensioni e mondi differenti, senza mai gettare le ancore in un posto solo per troppo tempo; nonostante le bellezze scoperte nel corso dei miei viaggi e le possibilità che mi si sono parate dinanzi, non ho mai voluto considerare altro nella mia vita. La verità è che probabilmente apprezzavo molto di più il viaggio di per sè che la meta a cui puntualmente giungevo. »
    si prese una pausa per riflettere in silenzio sulle sue ultime parole
    « Immagino che mi si possa definire un'avventuriera. »

    Non aveva mai pensato a sè stessa in quell'ottica, ma effettivamente era consapevole che vi era una certa affinità di pensiero tra lei e i comuni avventurieri. Ora più che mai se ne rendeva conto, spiaggiata su Endlos come una balena agonizzante a cui l'oceano era stato precluso. In fondo, quello che veramente le mancava era potersi svegliare alla mattina ebbra d'eccitazione per ciò che la giornata le avrebbe riservato. Ciò che più di tutto le mancava era una destinazione, un orizzonte scintillante a cui puntare - irraggiungibile certo, ma che con la sua luce invitante l'avrebbe sempre fatta muovere in avanti.

    « Non mi manca neanche la tendenza a cacciarmi in guai più grossi di me, come lei saprà... »
    commentò poi con un sorriso ricercando lo sguardo della dama, riferendosi chiaramente agli eventi passati di Gradia
    « ...e credo di poter dire - a questo punto - di avere qualcosa in comune con ser Du Lac. »

     
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    « Il mio primario interesse è sempre stata la conoscenza, lady Kalia. »
    esordì la Guerriera, acconsentendo alla richiesta della Dama
    « Per essere più precisi, curiosità per l'ignoto e interesse per i meccanismi del multiverso. »

    Una di fianco all'altra, le due fanciulle avanzarono lungo un corridoio secondario, anch'esso fiancheggiato da armature complete -schierate come soldati sull'attenti-, e mentre Rei tratteggiava con cura e precisione i suoi interessi per le novità, la ricerca e l'avventura, Kalia ascoltava in silenzio ogni parola della sua storia e -tenendo il suo stesso passo- conduceva la sua ospite verso la meta.

    « Immagino che mi si possa definire un'avventuriera. »

    La terrazza le accolse nella luce del tardo mattino, dando lustro alle ceramiche del servizio da thè e all'argento delle posate, e rendendo smagliante il bianco della tovaglia che copriva il tavolino allestito dai paggi, lì in attesa di scostar loro le sedie e permettere alle signore di accomodarsi.

    « Non mi manca neanche la tendenza a cacciarmi in guai più grossi di me, come lei saprà... »
    aggiunse, mentre la Dama Azzurra in persona serviva il thè per loro due
    « ...e credo di poter dire - a questo punto - di avere qualcosa in comune con ser Du Lac. »

    « Credo di aver capito... e credo di avere un compito per te. »
    al primo commento della Castellana seguì un istante di silenzio
    « Visto il tuo coinvolgimento nei fatti di Gradia e la tua partecipazione alla Caccia al Drago posso parlartene senza indugio, visto che saprai anche meglio di me che, per quanto passati,
    non possono considerarsi casi chiusi. »

    fece una pausa e trasse un profondo respiro, mettendo ordine nei suoi pensieri
    « Due dei miei Ufficiali -Arthur Giles e Brifos- hanno portato avanti indagini comparate sugli stravolgimenti che stanno interessando il semipiano, e hanno trovato indizi per presupporre un disegno più grande... »

    Quello di cui erano stati testimoni era solo l'inizio di qualcosa... il primo atto di uno spettacolo più ampio, di cui il regista o i registi -perché questo avevano evidenziato i Saggi: che potesse trattarsi di più di uno- erano rimasti dietro le quinte, ancora liberi di tirare le fila del loro spettacolo...

    « Pur procedendo a rilento, sto cercando di monitorare la situazione... di tenere d'occhio le strane circostanze che si verificano in giro per Endlos: in fondo, se riuscissimo a capire lo schema, forse saremmo in grado di anticipare... qualsiasi cosa stia arrivando. »
    mestamente, abbassò lo sguardo sulla superficie ambrata del suo thè
    « Anche Lance è attualmente impiegato in questo campo, ma è praticamente da solo; purtroppo, gli oneri e le emergenze continue non mi permettono di dislocare altre forze in suo ausilio senza commettere imprudenze, ma... ecco... »
    con un sospiro afflitto, la fanciulla tornò ad incatenare i loro sguardi
    « Mi sento un pò in colpa a chiedertelo, perché quella che ti propongo è una mansione difficile in modo frustrante, scomoda -in giro per tutta Endlos- e pericolosa... e se non vorrai accettarla, troveremo qualcos'altro, te lo garantisco...! Eppure... »

    Preda di sentimenti contrastanti, la Dama Azzurra esalò un ultimo sospiro per poi placarsi come la superficie di un lago, e il sorriso che incurvò le labbra rosse e ben disegnate trasmetteva dolcezza, fiducia, malinconia e preoccupazione in egual misura.

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    « Credo saresti una dei pochi in grado di sopportare le sfide di un simile incarico. »

     
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  8. R e i
     
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    Ascoltò con attenzione le parole della Dama, indugiando con lo sguardo sulla propria tazza di tè fumante e scrutando fra le increspature ambrate come se fra di esse potesse vedere qualcosa di più di ciò che appariva. Ed effettivamente così era, poiché con la mente era ritornata ai fatti di Gradia, a quell'ultimo scontro con Deus Ex Machina, al castello di cristallo finito in pezzi - e soprattutto a quel frammento di futuro che aveva visto riflesso nelle ultime stille di potere della divinità caduta. Sapeva anche lei che quella storia non si era conclusa nei cieli di Endlos, e sapeva anche che qualunque fosse stato il capitolo successivo lei sarebbe stata lì, a fronteggiarne le conseguenze.
    Lo aveva visto.

    Tuttavia, ripensando a quella visione si trovò a riflettere nuovamente sulla ragione per cui aveva deciso di venire a Taldor.
    Poteva fidarsi del suo istinto? Forse era già stato tutto scritto in quel copione di cui Kalia parlava, forse dentro di sè sapeva prima ancora di discuterne con lei che sarebbe entrata a far parte dei cavalieri, e che questo l'avrebbe inevitabilmente condotta sulla strada che aveva intravisto nel bagliore. Il pensiero la fece rabbrividire. Lo scacciò con forza dalla mente, ricordandosi che lei credeva fermamente che il suo destino fosse nelle sue mani soltanto; per un attimo la sfiorò anche l'idea di rifiutare per il solo motivo di rovinare il disegno immaginario che le si era venuto a creare in testa e che ora difficilmente sarebbe riuscita a cancellare... ma alla fine decise di ignorare il tutto e andare avanti per la strada che lei aveva deciso di intraprendere.

    « Non sarebbe assolutamente una mansione poco gratificante per quelle che sono le mie aspirazioni, Lady Kalia, tutt'altro. »
    sfiorò con le dita la superficie calda della tazza e riportò lo sguardo in quello della sua interlocutrice
    « Credo che in realtà non avrei potuto chiedere di meglio. Ho anche un interesse personale nel seguire la vicenda da vicino, dal momento che mi ha coinvolta in maniera più profonda di quello che le mie nuove cicatrici possano testimoniare... »
    una velata tristezza fece capolino tra i suoi lineamenti quando si apprestò a proseguire
    « ...e che sospetto abbia ormai lasciato il suo marchio su di me. »

    Rei aveva lasciato un pezzo di sè a Gradia, e Gradia aveva lasciato un pezzo di sè in Rei: niente avrebbe potuto cambiare ciò che era successo e ciò che era stata costretta a fare pur di riuscire a mettere la parola fine a quel capitolo di storia. Poteva tuttavia cercare di assicurarsi che quell'ordalia non fosse stata fine a sè stessa, e che altri non sarebbero stati costretti a completare ciò che lei aveva lasciato inconcluso.

    « È meglio che sia io dunque, e coloro che con me hanno condiviso le prove passate, a risolvere definitivamente la questione nel caso altri simili eventi dovessero ripetersi in futuro. Non vi è ragione di coinvolgere altri. »

    Realizzò solo in un secondo momento che aveva forse peccato di eccessiva determinazione nel pronunciare quella dichiarazione d'intenti, e chinò dunque lievemente il capo in segno di deferenza.

    « Se, ovviamente, sarà suo desiderio lasciarmi infine questo incarico. »

     
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    « Non sarebbe assolutamente una mansione poco gratificante per quelle che sono le mie aspirazioni, Lady Kalia, tutt'altro. »
    sollevando gli occhi verdi, Rei rispose dopo un istante di ponderato silenzio
    « Credo che in realtà non avrei potuto chiedere di meglio. »

    Sorbendo di tanto in tanto qualche piccolo sorso di thè dalla propria tazza di ceramica decorata, la Dama Azzurra ascoltò con attenzione tutto ciò che la giovane ospite le stava confidando: il segno che l'esperienza di Gradia aveva lasciato su di lei, il suo senso di responsabilità che la spingeva al desiderio di portare a termine quanto aveva visto cominciare, la sua determinazione...

    « Se, ovviamente, sarà suo desiderio lasciarmi infine questo incarico. »

    jpg« Conoscere le basi della tua decisione mi tranquillizza molto;
    le difficoltà sono meno temibili quando si ha una motivazione sincera come la tua. »

    esordì calma la Castellana, lasciando aleggiare sulle labbra un sorriso timido
    « Forse sarebbe presuntuoso asserire di conoscerti, ma sei una ragazza onesta e un guerriero onorevole - e mi ispiri fiducia; per questo, ti investo dell'incarico di mio Agente Speciale. »
    dichiarò l'Alfiere dell'Est, con l'intrinseca nobiltà di una regina
    « Avrai libero accesso alla documentazione della Biblioteca di Palanthas, potrai richiedere l'assistenza dei Saggi per il trattamento e l'elaborazione dei tuoi dati, non avrai nessun obbligo di presenza che ti vincoli all'Est, e risponderai delle tue azioni solamente a me. »
    dispose con solennità la Signora d'Oriente, prima di tornare ad addolcirsi
    « In cambio, esigo però da te il rispetto di due clausole: voglio esser tenuta costantemente aggiornata sulle evoluzioni delle tue indagini, e... voglio che tu tenga a mente che, se dovessi avere bisogno di assistenza di qualsiasi tipo, qui per te c'è sempre un posto dove poter tornare.... »

     
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  10. R e i
     
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    Quando ebbe concluso di parlare si concesse a sua volta qualche sorso di tè, felice di constatare che il discorso con l'Alfiere fosse andato così liscio e si fosse concluso nel migliore dei modi. Tra l'occasione di potersi appoggiare ai saggi di Palanthas, la piena libertà operativa e un potenziale lasciapassare per mezzo Endlos, non poteva veramente immaginarsi qualcosa di meglio. Finalmente avrebbe potuto focalizzare le sue attenzioni su qualcosa di concretamente utile e soprattutto in linea con i suoi interessi... e chissà, magari nel farlo avrebbe anche avuto l'occasione di chiudere qualche faccenda in sospeso e tracciarsi una nuova strada per il futuro.

    « Non sono in grado di esprimere adeguatamente la mia gratitudine con le sole parole, lady Kalia, quindi le prometto che farò del mio meglio per ripagarla della sua gentilezza attraverso le mie azioni. »
    le rispose chinando leggermente il capo, lusingata dalle buone parole della dama nei suoi confronti e riconoscente per la possibilità che le era stata offerta
    « Lei sarà la prima ad apprendere qualunque informazione d'interesse che troverò nel corso miei viaggi e... »

    Riflettè per qualche attimo sull'ultima clausola che Kalia aveva voluto mettere in chiaro, indecisa su come rispondere a riguardo. Non si era mai sentita a suo agio con la metaforica idea del porto sicuro a cui ancorare la nave dopo numerose notti di tempesta: una simile disponibilità la faceva sentire come fosse in perenne debito, ed era una sensazione che non le piaceva.

    « ...cercherò di tenere a mente anche la seconda richiesta, anche se devo confessare che ciò che ha fatto per me oggi è già di per sè qualcosa di molto importante, qualcosa che posso solo sperare di riuscire a restituirle in valore. Eviterò quindi - se possibile - di darle preoccupazioni aggiuntive. »
    sorrise un po' forzatamente abbassando la tazza sul tavolo
    « Non voglio approfittarmi della sua disponibilità. »


     
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    Cherish

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    Le parole della giovane Rei la fecero contenta... e non per il loro contenuto, ma perché -attraverso il sollevato entusiasmo nella sua voce- Kalia sentiva di esser riuscita a fare qualcosa di gradito per qualcuno; una gioia di riflesso, semplice e spontanea come l'empatia di un bambino, che pure la Castellana amava forse anche più della gratificazione vissuta in prima persona. Se gli altri erano felici, in fondo, sentiva di esserlo anche lei...

    « ...e cercherò di tenere a mente anche la seconda richiesta, anche se devo confessare che ciò che ha fatto per me oggi è già di per sè qualcosa di molto importante, qualcosa che posso solo sperare di riuscire a restituirle in valore. »
    proseguì intanto la ragazza dagli occhi verdi
    « Eviterò quindi - se possibile - di darle preoccupazioni aggiuntive.
    Non voglio approfittarmi della sua disponibilità. »


    Ecco un'altra cosa in comune con Lance: possibile che dovessero fare tanti complimenti per tutto? Insomma... le aveva appena chiesto di rischiare la propria vita con una frequenza e una facilità che avrebbe impensierito più di un veterano, e quella ragazza aveva accettato con gratitudine; poi, però, si faceva problemi per un ipotetico letto comodo e pasto caldo ogni chissà quanto...! A distanza di anni -secoli- continuava a trovarlo un comportamento incredibile. Con pazienza, la Dama Azzurra sospirò debolmente.

    « Beh... la mia è solo una possibilità che ti viene offerta, non un comando imposto. »
    cercò di rincuorarla, schiudendo le labbra in un sorriso dolce e divertito
    « Voglio solo farti sapere che, se dovessi avere un bisogno, qui troverai sempre tutto il supporto che ti serve: è il minimo, vista la portata dell'incarico che hai appena accettato... »
    con aria sbarazzina, la donna raddrizzò la schiena e vuotò la sua tazza
    « E poi, mettendo da parte il lavoro, avrei davvero piacere a rivederti di tanto in tanto. »
    jpg
    Con grazia, l'Alfiere depose in silenzio le ceramiche smaltate sul tavolino e si guardò allegramente intorno, studiando con lo sguardo blu zaffiro la vasta gamma di scelta disponibile tra torte, biscotti, pasticcini e altre delizie di pasticceria assortita.

    « Ah, e un'ultima cosa:
    quali sono le tue preferenze tra i dolci? »

    poi sobbalzò sorpresa, come se un dubbio terribile l'avesse colta
    « ...cioè: se li gradisci, si intende. Sì... ecco...
    ...
    ...ti piacciono i dolci? »


    E.... eccoci alla conclusione :woot: A te l'ultimo post e -se puoi- l'onere di richiedere la valutazione >*</
     
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  12. R e i
     
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    « La ringrazio per l'offerta e per l'interesse nei miei confronti... »
    rispose nuovamente con un sorriso tra le labbra, stringendo la tazza tra le mani
    « ...cercherò di farmi vedere ogni tanto. »

    Avrebbe cercato di ricordarsene, come aveva detto in precedenza, ma sempre come ultima spiaggia.
    Non dubitava che le sue intenzioni fossero quelle di farle una gentilezza, ma quello che forse la Dama non era riuscita a cogliere era che il semplice fatto di essere trattata con i guanti costituiva per lei un favore, e un favore gratuito significava un debito. Rei aveva un pessimo rapporto coi debiti, di qualunque natura, e per quanto potesse sembrare diversamente a Kalia, ciò di cui l'aveva appena investita non era un peso, ma tutt'altro, un grandissimo favore. Aveva bisogno di qualcosa che l'aiutasse a tornare finalmente a vivere.

    Certo, una semplice visita di piacere ogni tanto non sarebbe stata così male: l'Alfiere era di buona compagnia.

    « Ah, e un'ultima cosa:
    quali sono le tue preferenze tra i dolci? ...cioè: se li gradisci, si intende. Sì... ecco...
    ... ...ti piacciono i dolci? »


    Venne presa leggermente alla sprovvista dalla questione, e dopo aver buttato un'occhiata un po' confusa alle teglie di dolciumi disposte lì vicino, rispose un po' imbarazzata:

    « Ehm, certo... non è qualcosa che mangio spesso... »

    Rei aveva un qualcosa che un certo fastidioso omuncolo in passato aveva definito come "propensione ignobilmente innata nell'intraprendere una dieta equilibrata senza pressioni esterne"; in realtà non era altro che il risultato del regime marziale con la quale era stata cresciuta e che inevitabilmente l'aveva resa poco propensa ai vizi poco salutari. Un po' di cose erano cambiate negli anni successivi alla sua fuga, ma non proprio tutte.

    « ... e l'ultimo tea-party a cui ho partecipato non è stato certamente così gradevole... »
    le veniva il mal di stomaco a ripensare a Deus Ex Machina e al disastro che era riuscita a combinare insultandola
    « ... però i dolci non mi dispiacciono. Non ho preferenze. »

    Sentenziò infine bevendo a sua volta il poco che restava nella tazza. Quando gli occhi smeraldini tornarono a incrociare quelli della Dama, lo sguardo di Rei si era fatto molto più leggero, come se un peso le fosse stato tolto dal cuore.

    « Grazie ancora, lady Kalia. »


    CITAZIONE
    Ti ringrazio per avermi dedicato un po' del tuo tempo concedendomi di fare questa giocata di raccordo per le future avventure di Rei :pazz: è stato un piacere!

     
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