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In una grande e sfarzosa sala, di un enorme palazzo di Klemvor, si tiene un’ altrettanta grande e sfarzosa festa.
La sala, più lunga di duecento piedi, riesce a contenere più di cento invitati, un enorme tavolo imbandito a buffet e un’ intero gruppo orchestrale.
Le persone sono vestite bene e parlano di argomenti di alta classe, insomma per tagliare corto, tutto fa capire che è una signor festa , ma solo per gente appartenente ad un alto ceto sociale.
Quindi ci viene spontaneo chiedere, cosa ci fa li in mezzo Hamok, con un calice di cristallo sulla sinistra e un vistoso antipasto tropicale alla destra?
Ovvio, si è imbucato.
Ma la sua graziosa parlantina e le sue non indifferenti conoscenze, gli hanno permesso di passare inosservato, nonostante i vestiti siano quelli di sempre.
Intento a studiare l’ ambiente e il buffet, l’ occhio gli cade su di un piccolo gruppo di persone, quattro o cinque, riunite attorno ad una ed una sola, che gesticolando spiega cose famigliari alla nostra ombra.
Parla di robotica e il punto in cui vi era Hamok era perfetto per sentire ogni sua singola parola.<< Ahimè. Sono stato anni a studiare ogni variante dei costrutti,dei robot.Ogni possibile collegamento con i cavi e la miglior intelligenza artificiale di sempre. Ma solo da poco ho scoperto che non è la mia vera passione. Ho deciso. Mollo tutto. Domani andrà tutto al' asta>>
Dice tra lo stupore di quei pochi che lo ascoltano che lo iniziano a bombardare di perché e come.
Ma lui, un bel’ uomo bruno sulla cinquantina, non si tira indietro e anzi risponde.<< Perchè amici miei? Bhè forse ho capito tardi che la robotica non è altro che una conseguente evoluzione del’ uomo. Ma non è forse quest’ ultima che ci ha portato a sacrificare molto del nostro originario e primitivo essere? Sappiate che ho sentito di un prototipo di un sasso robot, che volava e parlava nei pressi di Laputa. Ma non vedete come ci stiamo riducendo? Siamo caduti nella fossa del’ evoluzione e cerchiamo di portarci qualsiasi cosa con noi. Non è triste?>>
Continua con movimenti teatrali e con parole troppo ben studiare, ma che sembravano vere a sentirle.
Cosa avrebbe mai fatto Hamok in quel momento?
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Adran do'Hawk.
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Se c'erano delle cose che all'Ombra erano sempre piaciute, queste erano i ricevimenti dei ceti più abbienti. Certo, fin nell'infanzia li aveva vissuti da schiavo, legato stretto al suo signore, costretto ad esibirsi in maniera ridicola per il diletto dei pomposi e viscidi amici dello Schiavista, ma l'aria libertina, lo sfarzo e, non ultima, l'abbondanza di cibo e prelibatezze d'ogni tipo, lo aiutavano a mandare giù ogni umiliazione.
Quella volta non fu diverso. Una lunga sala di un palazzo vicino all'approdo era stata allestita per un ricevimento con il brivido. Tutti sapevano lì dentro che le macchine, le vere signore di Klemvor, potevano fare irruzione da un momento all'altro, ma nessuno aveva, a quanto pare, deciso di rinunciare all'evento.
Più per voracità che per reale interesse, Isaac era riuscito a sgusciare all'interno della festa non visto, ed ora, lì in mezzo a quell'ampio salone, stava riempiendo lo stomaco come non faceva da giorni, se non da mesi. Sidro, birre e champagne, arrosti e antipasti, primi e dolciumi in quantità industriali ornavano quelle tavole imbandite.
La sua attenzione era tutta per il cibo, mangiava con metodo e costanza, a piccoli morsi, per evitare di riempirsi subito la pancia e dover rinunciare ad un po' di quel ben di Dio.
Ad un tratto, mentre era intento ad ingozzarsi di deliziosi antipasti di mare, le sue orecchie captarono un discorso interessante a pochi passi dalla sua postazione. Posò il piatto, si pulì la bocca con un candido tovagliolo e schiantò il contenuto del suo calice con un solo sorso.
Poi, circospetto, si avvicinò un po' al gruppetto che aveva calamitato tutto il suo interesse.
L'uomo al centro sembrava occuparsi di robotica, e da quanto sosteneva, sembrava intenzionato a liberarsi delle sue strumentazioni per mancanza di "stimoli".
"Bah, è solo un uomo abbiente, annoiato della sua stessa esistenza, che non sa come buttare via il denaro. Però mi interesserebbero quelle strutture, potrebbero essermi utili nel momento in cui riuscirò a stanziarmi da qualche parte qui ad Ovest."
Pensò l'Ombra. Si avvicinò ancora di un passo, restando a distanza di sicurezza. Quell'uomo denotava una grande capacità oratoria, anche se qualcosa nel suo atteggiamento era poco convincente.
Sentì nominare una sua vecchia conoscenza, il "Sasso". Un sorriso scalfì il volto imperturbabile del giovane; quell'allocco credeva fosse un robot.
Doveva sapere di più di quell'uomo e delle sue strumentazioni, se si fossero rivelate utili, avrebbe di certo trovato un modo per appropriarsene. Purtroppo le sue bisacce erano praticamente vuote, di sicuro non adatte a reggere il peso di un'asta.
Restò in disparte, pronto a cogliere ulteriori dettagli.. -
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L’ uomo continuava a richiamare intorno a sé gente su gente, volti sconosciuti all’ Ombra, che in breve diventarono una decina e se avesse continuato così anche il doppio. << Certo lo so che ho destato dubbi e sospetti nelle vostre menti, ma ormai la mia decisione è irremovibile>>
Terminò con il suo incessante gesticolare e si fece varco tra la gente, come un piccolo getto d’ acqua che trova una crepa nella diga.
Superata la muraglia umana riuscì finalmente a sedersi.
Ormai non aveva più l’ età per tenere certi discorsi, non aveva più l’ età per fare molte cose, ma il tutto gli sapeva troppo di scusa.
Iniziò a sgranocchiare qualcosa e a qualche posto di distanza da sé vide un giovane.
Non era vestito nel modo più appropriato per una festa di alta classe, ma i vestiti sembravano quelli del deserto, chissà pensò l’ uomo, forse era un sultano di Merovish.<< Sei giovane ragazzo. Cosa ci fai qui ? Sei venuto a sentire il mio ultimo discorso …>>
Non era solito auto compiacersi con simili cose, ma la serata aveva preso una brutta piega e alla sua età era difficile ritirarsi su.<< … Lenny piacere. Ingegnere di robotica e, a questo punto, ex costruttore di automi >>
tese la mano verso il giovane.
Magari cambiare compagnia gli avrebbe fatto bene e quel tizio aveva la faccia di uno simpatico.SPOILER (clicca per visualizzare)Il tizio si avvicina verso di te e dopo aver scoperto nome e professione tenta un approccio, sicuro che la tua compagni allieterà il suo dispiacere nell' abbandonare il campo della robotica. Tocca a te. -
Adran do'Hawk.
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L'attenzione attorno all'uomo montò, come un commediante attirò su di se gli occhi di molti dei presenti, per poi fuggire via e lasciare gli astanti in preda a dubbi e quesiti irrisolti.
Si sedette poco lontano da dove Isaac si era fermato ad origliare. Seduto al tavolo imbandito, intento a riempirsi lo stomaco più per noia che per reale necessità, il suo sguardo si fermò proprio sull'Ombra.
"Sapevo che dovevo vestirmi in maniera meno appariscente, avrei dovuto rubare qualche abito a Laputa.." Pensò l'Ombra pochi attimi prima che l'uomo gli rivolgesse la parola.
<< Sei giovane ragazzo. Cosa ci fai qui ? Sei venuto a sentire il mio ultimo discorso …>> Lo apostrofò. << … Lenny piacere. Ingegnere di robotica e, a questo punto, ex costruttore di automi >>
Colto alla sprovvista Isaac guardò un attimo di troppo la mano che l'altro gli porgeva con fare amichevole. Elaborò rapido una strategia e si immedesimò nel personaggio che aveva preparato nella malaugurata occasione che avesse dovuto intrattenere un dialogo con uno dei presenti alla festa.
-"Salve, sono Hamok. Io.. Io non volevo origliare, è che ho sentito parlare di automi e robotica.. E.. Vede.. Beh.. Studio anche io i sistemi per replicare intelligenze artificiali complesse. Mi scuso se sono sembrato invadente o sfrontato."-
Disse così l'Ombra, ricambiando la stretta di mano e abbassando lo sguardo in un falso, ma ben calcolato, moto di pudore. La differenza d'età e di ceto sociale avrebbe aiutato la sua farsa. La fortuna stava girando, fornendogli l'appiglio di cui aveva bisogno per agganciare il suo interlocutore.
-"Ho.. ho sentito che si libererà di tutto.. Insomma.. venderà ogni pezzo della sua collezione.."-
Avrebbe poi continuato, cercando di stuzzicare l'ego del suo interlocutore, spingendolo ad aprirsi con lui. Aveva bisogno di informazioni.. -
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-"Salve, sono Hamok. Io.. Io non volevo origliare, è che ho sentito parlare di automi e robotica.. E.. Vede.. Beh.. Studio anche io i sistemi per replicare intelligenze artificiali complesse. Mi scuso se sono sembrato invadente o sfrontato."-
Disse l’ ombra cercando di risolvere incomprensioni che non vi erano.
Lenny non ci fece caso e sorseggiò un drink dal color rosa ambrato.-"Ho.. ho sentito che si libererà di tutto.. Insomma.. venderà ogni pezzo della sua collezione.."-
Come non poteva rispondere ad una domanda del genere. Mise il bicchiere sul tavolo e incominciò a guardare il ragazzo, con i suoi profondi occhi marroni."Spero che almeno la discussione ti abbia interessato. Comunque si, hai sentito bene. Domani andrà tutto al' asta, anche se mi sono accorto tardi’ che il mio ingegno è stato speso male, qualcun' altro potrà beneficiarsi delle mie opere"
Afferrò nuovamente il calice e ne bevve tutto il liquido, facendolo sparire per sempre."Sei ancora giovane ragazzo. Lascia che ti dica una cosa.La robotica è ormai divenuta a tutti gli effetti un pezzo che si aggiungerà al puzzle della vita umana. Ma ultimamente, rivalutando tutte le mie scelte, mi sono reso conto che l' evoluzione è sbagliata. Come mai dici te? Forse perchè abbiamo perso quello che ci rendeva unici. Ovviamente non dico che l' evoluzione sia sbagliata, dico che sia sbagliato non dargli un freno."
Voltò lo sguardo verso la gente e poi nuovamente verso Hamok. Forse aveva intrapreso quella discussione con il ragazzo perché voleva metterlo in guardia, voleva mettere in guardia almeno lui che era ancora giovane."Io non sono proprio di questo mondo. Sono un naufrago. Ma ormai ho passato più tempo qui che sul mio mondo, ma tutt' oggi ne conservo ancora qualche ricordo. Ricordo molti prati verdi, cieli azzurri e gente allegra, ma quando finii qui se volevo sopravvivere dovevo imparare a fare qualcosa e siccome ero portato per la robotica feci quello. Strano il destino no?! Uno come me vissuto senza mai vedere un ingranaggio si è fatto un nome proprio nel campo più improbabile. Ma adesso guarda, guarda la gente. Non mi sembra felice, non vedo più quel cielo azzurro e quel prato verde. Vedo solo macchine e palazzi mostruosi che gravano su di me. Per questo smetto. Andrò a Chediya,forse, ma non so. Mentre tu ... di dove sei?"
Confessarsi così liberamente con gli sconosciuti non era da lui, ma ormai non gli importava più di apparire in un certo modo, voleva solamente mettere in guardia quel ragazzo.
Intanto la gente continua a ballare, a conversare con gli amici, ma dopo quel discorso sembrano tutti avere un sorriso falso.SPOILER (clicca per visualizzare)Lenny ti parla della sua vita e sull' evoluzione. Niente di che. Ti tiro la palla
p.s. Spero piaccia il post
p.s.s. Scusami per l' enorme ritardo, cercherò di rimediare ad ogni modo DD:. -
Adran do'Hawk.
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Ascoltò l'uomo confidarsi con lui, come un confessore lo lasciò finire senza interromperlo, venne a conoscenza delle origini aliene dell'uomo, della sua riluttanza verso il progresso sfrenato.
In un certo senso apprezzò il romanticismo racchiuso in quelle parole ormai disilluse. Vide negli occhi dell'uomo il velo di malinconia che coglieva spietato chiunque fosse alla continua ricerca del suo posto nel mondo. Vide l'irrequietezza di uno spirito giovane rinchiusa tra le mura di un corpo ormai sul viale del tramonto.
Una strana morsa avvolse il suo stomaco, anche lui sarebbe finito così? Il suo futuro incerto, la continua ricerca di qualcosa che non avesse già e l'irrequietezza dei suoi pochi inverni lo spingevano sempre oltre, chissà se un giorno avrebbe riguardato alla sua giovinezza in quel modo disilluso.
Si rese conto che non aveva limiti ne barriere, che la sua vita era nelle sue sole mani.
Deglutì a fatica. La gola resa arida da quei pensieri. Tracannò il contenuto di un calice lì vicino, poi rispose.
-"Sono nativo di Merovish, ma la vita laggiù è troppo dura per un semplice ingegnere come me. Sto cercando di trasferirmi a Laputa."- mentì -"Non crede di buttare via così le sue ricerche? E se i macchinari finissero nelle mani di chi non si interessa al suo stesso modo alla scienza dei sintetici? Secondo me sbaglia a vendere tutto, il progresso non è mai sbagliato, è sbagliato l'uso che se ne fa."- continuò -"Scusi la franchezza."-
Terminò la frase prendendo un lungo respiro. Poi afferrò un altro bicchiere e buttò giù l'intero contenuto. Quel nettare fresco e dolce riuscì finalmente a scacciare l'arsura dalla sua gola.
Guardò l'uomo di sottecchi. Poi prese coraggio e disse.
-"Non credo di poter pagare le sue costosissime attrezzature, ne di avere i mezzi per comprarmene di nuove, ma sono sicuro che potrei imparare molto dai suoi appunti e dalle sue ricerche. Quelle sono in vendita? Sarebbe così gentile da mostrarmele?"-
Disse sorridendo in direzione dell'uomo. Non avrebbe mai potuto comprare tutta l'attrezzatura che quell'uomo aveva accumulato nei lunghi anni di studi, ma le ricerche e i test fatti da quell'uomo gli avrebbero di certo fatto comodo. Chissà quale sarebbe stato il suo prezzo.. -
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-"Sono nativo di Merovish, ma la vita laggiù è troppo dura per un semplice ingegnere come me. Sto cercando di trasferirmi a Laputa.Non crede di buttare via così le sue ricerche? E se i macchinari finissero nelle mani di chi non si interessa al suo stesso modo alla scienza dei sintetici? Secondo me sbaglia a vendere tutto, il progresso non è mai sbagliato, è sbagliato l'uso che se ne fa.Scusi la franchezza."-
Le parole del ragazzo lo colpirono, ma si ritrovò ristretto a controbattere.
”Tranquillo Hamok … giusto? L’ asta è ristretta a pochi amici e collaboratori fedeli. Quindi le mie opere non finiranno certo in mani sbagliate”
Soddisfatto della risposta si versò altro liquore nel suo bicchiere.
Era scuro e torvo, proprio come i recenti pensieri di Lenny.
Ma parlare con quel ragazzo lo aveva fatto sentire più sereno, cosa che non gli succedeva da molto, forse si sentiva in quel modo perché a nessuno aveva mai parlato del fatto che fosse un naufrago.
Si era lasciato tante cose dietro e parlarne con qualcuno era stata una vera valvola di sfogo. Ma perché proprio a quel ragazzo che in tempo di pochi giorni si sarebbe scordato il nome? Forse spinto dalla spensieratezza di chi aveva deciso di buttarsi tutto alle spalle, forse perché era una festa. Non lo sapeva con sicurezza, sapeva soltanto che si sentiva meglio.-"Non credo di poter pagare le sue costosissime attrezzature, ne di avere i mezzi per comprarmene di nuove, ma sono sicuro che potrei imparare molto dai suoi appunti e dalle sue ricerche. Quelle sono in vendita? Sarebbe così gentile da mostrarmele?"-
Richiese l’ ombra al nostro ex ingegnere, che stupito lo guardò.
”AHAHAHAHAHA … scusami giovanotto, ma non ho mai avuto bisogno di appunti. Ho sempre dato forma ai miei progetti senza disegniarli da nessuna parte”
Rincominciò a bere dal suo bicchiere, ma passarono pochi silenziosi secondi prima che a Lenny venisse una bella idea.
D’ altronde quel ragazzo non sembrava cattivo e il fatto che non considerasse l’ evoluzione una cosa cattiva, ma l’ uso che se ne faceva, gli aveva fatto guadagnare sicuramente punti.
”Mi sembri apposto sai?! Che ne dici se ti dessi soltanto un pezzo del mio lavoro? Non mi sembra un cattivo affare, almeno potrei ripagarti per questa confortante chiacchierata”
Sorrise soddisfatto. Sicuramente era l’ aria della festa e quei tre bicchieri che aveva bevuto che lo rendevano così generoso.
Ma chissà se Hamok avrebbe accettato.SPOILER (clicca per visualizzare)Lenny continua a parlare fino a quando non ti propone un pezzo della sua collezione. Cosa fai?. -
Adran do'Hawk.
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La festa attorno a loro scorreva via piacevole e tranquilla, una melodia calda e avvolgente riempiva l'aria e gli invitati sembravano rilassati e compiaciuti dall'evento.
Anche il suo interlocutore iniziava a cedere alle lusinghe dell'alcol e dell'atmosfera.
Allo domanda di Isaac su eventuali appunti e ricerche, l'uomo proruppe in una risata fragorosa, informando l'Ombra dell'inesistenza di alcun tipo di ricerca.
Il giovane rimase per un attimo interdetto sul da farsi; venne però in suo aiuto, ancora una volta, la loquacità del suo interlocutore, che, probabilmente offuscato dai fumi dei troppi drink tracannati, si dimostrò estremamente generoso:
”Mi sembri apposto sai?! Che ne dici se ti dessi soltanto un pezzo del mio lavoro? Non mi sembra un cattivo affare, almeno potrei ripagarti per questa confortante chiacchierata”
Spiazzato da quell'offerta così generosa, nella mente di Isaac balenò per un attimo l'idea malsana che potesse trattarsi di una trappola. Decise di voler vedere fino in fondo il bluff, e accettò la proposta di buon grado.
-"Io.. Io credo di poter accettare un'offerta tanto generosa, anche se non so come potrei mai ripagare tanto buon cuore."-
Sinceramente spiazzato da quel comportamento, rimase lì, con il bicchiere a mezz'aria, a fissare quello strano individuo, in attesa della sua prossima mossa.. -
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-"Io.. Io credo di poter accettare un'offerta tanto generosa, anche se non so come potrei mai ripagare tanto buon cuore."-
Lenny rise con una fragorosa risata.
Aveva sicuramente bevuto troppo, ma era ancora abbastanza lucido da prendere una decisione come quella. La sua mano sinistra stava per poggiarsi sulla spalla opposta del’ ombra, quando un uomo in mezzo alla festa incominciò ad urlare a squarciagola"Aspettavo questo momento da una vita. Siete voi stupidi ricconi che hanno spinto sul lastrico mio padre portandolo a suicidarsi e pagherete per ciò"
Il tono del’ uomo, appena trentenne, attirò l’ attenzione di tutta la sala su di lui, perfino quello di Lenny e l’ Ombra.
Cosa era mai successo?
Da come era vestito quel’ uomo non sembrava essere stato invitato alla festa, forse si era imbucato. Ma cosa voleva fare?”Raccontarvi il mio monologo completo ruberebbe tempo alla visione delle vostre facce devastate da una smorfia di terrore. Quindi non perdo tempo”
Detto questo aprì la giacca, vecchia e squarciata, e ne tirò fuori un telecomando, solamente a vederlo Lenny sbiancò.
”Quello è l’ MK-5 … come fa ad averlo?”, la domanda del vecchio costruttore arrivò tardi e il pulsante venne premuto.
Tutta la sala cadde nel silenzio.
Un silenzio lungo che sembrava non voler finire mai, talmente lungo che perfino l’ uomo dubitò che il telecomando avesse funzionato.
Tutta la folla spaventata stava per abbattersi su di lui, quando un qualcosa in lontananza, almeno cinque stanze, distrusse il portone principale del palazzo.
Da li fu il panico.
La gente incominciò ad urlare e a scappare verso le uscite di sicurezza, mentre il trentenne se la rideva di gusto.
”FORZA HAMOK. DOBBIAMO SCAPPARE” urlò Lenny tutto preso ad alzarsi.
Nel giro di pochi minuti la graziosa festa con la gente allegra era diventata un manicomio di urli e grida e da come stava ipotizzando Lenny, a momenti anche peggio.
Momenti che arrivarono troppo presto.
Una delle pareti della grande sala venne demolita con facilità da un grosso macchinario. I pezzi di calcinaccio volarono da tutte le parti, qualcuna colpì perfino le persone, ma niente attirava l’ attenzione come quella grossa macchina infernale.
Alto almeno tre metri sovrastava ogni cosa. Si ergeva su due gambe metalliche, sventolando in alto le sue armi, una mitragliatrice e un paio di cannoni.
Rivestito da metallo non proprio scintillante, ma a tratti arrugginito, facendo sembrare in questo modo la sua corazza, una specie di falce della morte.
L’ MK-5 aveva fatto irruzione nella sala e Lenny lo sapeva bene.SPOILER (clicca per visualizzare)
”Come ha fatto a prenderne il controllo?” ostinava ad urlare Lenny frugandosi nella giacca.
Tutti continuavano a correre e forse fu per questo che nessuno si accorse che Lenny tirò fuori una specie di piccolo bazooka al plasma.
Probabilmente lo aveva ridotto o forse se lo portava in una borsa dimensionale sotto la giacca, fatto sta che era l’ unico che avesse una risposta pronta.
”Scappate tutti …”, disse come se qualcuno lo stesse veramente ascoltando ”… Provo a rallentarlo”.
Anni e anni di studi sulle tecnologie e intelligenze artificiali, gli avevano donato buon senso, ma anche sapienza, e conoscenza nel fatto che non sarebbe bastato un semplice colpo al plasma per buttare giù quella macchina.
Nel mentre lo scenario è diventato post apocalittico, con persone che spingano per uscire.
Stranamente l’ uscita è a pochi metri da Lenny, ma anche da Hamok. Chissà cosa gli ferma ad andarci.SPOILER (clicca per visualizzare)La festa prende una brutta piega quando un imbucato rivela di avere il telecomando del famoso MK-5. La sala viene investita da urli e gente che scappa, in breve arriva la macchina sfondando una parete. Ma Lenny, nonostante la distanza dal' uscita, decide di fare l' eroe, spinto da non si sa quale motivazione. Ovviamente Hamok è rimasto scioccato per il veloce cambio di scena e deve scegliere sul da farsi. Affronta il robot oppure scapperà ?.Come risponderai a questo bivio?. -
Adran do'Hawk.
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Non ci fu nemmeno il tempo di scoprire cosa l'uomo avesse intenzione di regalare all'Ombra. Un pazzo deviato fece irruzione sbraitando in merito ad una vendetta. Lenny sembrava aver intuito quanto sarebbe accaduto di lì a poco.
Con un fragore terrificante, una bestia di metallo sfondò la parete e piombò in mezzo alla folla preda del panico. Isaac e Lenny si trovavano a pochi passi dalla porta e sarebbe stato estremamente semplice scappare da lì, se non fosse che il suo nuovo "amico" s'era messo in testa di fare l'eroe.
Un cannone al plasma fece capolino dall'abito del facoltoso uomo d'affari. Un'arma potente, ma apparentemente inadeguata per quello scontro.
Isaac rimase immobile per qualche istante. La mente aveva calcolato rapidamente le possibilità di riuscita contro un mostro del genere, stimandole in poche decine di percentuali.
L'istinto primario era quello di salvarsi la vita, abbandonando quel folle al suo destino.
Ma non gli era sfuggita la possibilità di guadagno che quell'uomo rappresentava, aiutarlo e, forse, salvarlo da quella follia, avrebbe potuto avere un impatto pesante sulle sue finanze e sulle sue ricerche.
Maledì se stesso, la sua avidità e Lenny, diede le spalle alla loro unica via di fuga e si preparò allo scontro con il titano d'acciaio.
-"Vediamo di che pasta è fatto questo fantomatico MK-5"-
La Skul-dah scivolò letale fuori dal suo fodero, le nanomacchine iniziarono a vibrare violentemente, circondando l'Hamok con il loro brusio statico. Se ci avesse fatto caso, Lenny avrebbe avvertito la peluria del proprio corpo reagire alla brusca variazione del campo elettrico attorno a lui.. -
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Vedendo il giovane così entusiasta di dare battaglia non poté essere da meno, conosceva perfettamente la potenza distruttiva di quella macchina demoniaca denominata MK-5, ma se Hamok era così infervorato dalla battaglia doveva aver pur qualche asso nella manica.
Lenny deglutì, stretto tra il dubbio di scappare e di provare a fare qualcosa.
L’ uomo con il telecomando continuava a ridere e le persone a scappare.
Il vecchio tecnologo mandò al massimo l’ energia del suo cannone al plasma e sparò un colpo, che a causa del forte rinculo divenne un colpo alla cieca.
Un colpo di energia eterea verde acqua, volò in aria per alcuni metri per colpire e mandare fuori uso la mitragliatrice del’ enorme robot, che esplose in mille scintille, facendo perfino barcollare il nemico.
Ma la felicità dei due sarebbe durata poco poiché la macchina contrattaccò veloce e con tutta la sua mole, infatti le tubature metalliche fecero confluire tutto l’ olio nelle gambe e l’ MK-5 scattò veloce verso i due, emettendo un forte rumore metallico in tutta la sala.SPOILER (clicca per visualizzare)Scatto:
L' MK-5 scatta veloce e con forza caricando con tutta la sua enorme mole di tre metri. Difficilmente qualcosa sopravvive quando ha finito con la carica.
Costo:Critico(Diviso in due alti poiché spalmato tra Hamok e Lenny)
L’ enorme potenza travolgente colpisce Lenny che venendo schiacciato dalle placche metalliche emette un forte urlo, per poi volare via per molti metri.
Avrebbe voluto dire qualcosa al suo nuovo conoscente, ma il dolore gli bloccava qualsiasi emissione di suono e sparì ben oltre il tavolo del buffet.
Ma cosa era successo ad Hamok non lo seppe mai, sperò però che si fosse parato.SPOILER (clicca per visualizzare)Riassunto:Lenny attaccando con il suo cannone distrugge la mitragliatrice, portandovi forse in vantaggio. Ma il robot non perde tempo e calcolando una veloce offensiva vi attacca con un critico, ma che si abbatte su entrambi come alto. Lenny non para e viene sbalzato via con serie ferite. Mentre l' ombra cosa ha fatto? A te la scelta. -
Adran do'Hawk.
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Lenny perse la testa. Sparò un colpo improvviso verso il costrutto mandando in frantumi la potente mitragliatrice con cui questo era armato. La macchina sembrò incassare bene il colpo. Una volta identificato l'aggressore, caricò a tutta velocità Isaac e lo scienziato. L'urto fu tremendo, Lenny volò via come un filo d'erba in balia dei temibili venti del Garwec. L'Ombra dal canto suo provò ad opporre maggior resistenza. Un fremito familiare lo raggiunse, l'aria sfrigolò e mentre cercava di lanciarsi di lato, rispetto alla carica di quell'ammasso di ferro, fu avvolto dal tepore tipico dell'intensa attività energetica delle sue nano-macchine. La velocità dello scarto laterale non sarebbe però stata sufficiente, così come lo scudo eretto. Una forte spinta investì il Tecnocrate alle spalle, scaraventandolo lontano qualche metro dal luogo dell'impatto. Franò su di un tavolo, rovesciandolo. Un dolore lancinante alla schiena lo fece gemere.
Riuscì comunque a rialzarsi. Maledicendo ancora una volta la sua avidità, si decise a contrattaccare. La bestia era guidata, c'era un telecomando, ed un controllore. Estrasse rapido la Agnes, e prese la mira. D'un tratto il mondo attorno a lui sembrò rallentare, svuotò i polmoni e sparò. Tre colpi. Tutti e tre diretti verso il folle che aveva provocato quel disastro. Uno avrebbe dovuto raggiungerlo all'avambraccio con cui reggeva il radio-comando, il secondo, avrebbe dovuto colpirlo alla spalla opposta, mentre l'ultimo sarebbe stato diretto alla testa.
Viste le pessime condizioni in cui versava la sua schiena, avrebbe poi cercato di colpire l'automa con tutta la forza che gli era rimasta, sperando che fosse sufficiente. Un potente campo magnetico prese a svilupparsi tutt'attorno a lui, liberando scintille azzurre nell'aria immobile della grande sala.
Allungò allora le braccia davanti a se e, mirando alle giunture degli arti inferiori, avrebbe scatenato una potente bordata di energia. Lo sforzo gli avrebbe procurato ancora una volta una scarica di fitte lungo la schiena. Un rivolo caldo, avrebbe poi preso a scendergli lungo la gamba destra, inzuppando le ormai lacere vesti.. -
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L’ improvvisi colpi di pistola di Hamok colpiscono il telecomando del folle, che preferisce lasciare la scatola nera al suo destino e salvare il suo, difatti con un rapido balzo schiva i restanti proiettili, che riescono però a provocargli una ferita superficiale alla spalla, per nascondersi chissà dove dietro un piccolo muretto.
Per tua fortuna il telecomando va distrutto, ma questo non sembra rallentare affatto il robot.
L’ ombra era un bravo tecnologo e rapido di cervello, gli ci vuole poco per capire che l’ MK-5 è andato in funzione automatica.
Fortuna vuole che il tuo colpo riesce a prenderlo in pieno il robot causandoli vari problemi alle gambe placcate in metallo.
Per un attimo barcolla percosso dalla forte scarica elettrica, ma proprio quando è sul punto di cadere si sorregge grazie ad un forte impulso pneumatico, forse lo stesso usato per la carica di poco prima.
Continua a sovrastarti con i suoi tre metri d’ altezza, con il cannone distrutto ma ancora pienamente provvisto di energia e armi.
Talmente tante armi che te ne mostra subito una. Un piccolo sportello, proprio sotto il cannone distrutto, si apre facendo cadere una granata che non appena tocca terra inizia il conto alla rovescia.
Una potente esplosione ormai è imminente, la decisione che bisogna prendere deve essere rapida.SPOILER (clicca per visualizzare)Bomba:
L' MK-5 sgancia una bomba di forte entità, qualsiasi cosa che viene inglobato nel' esplosione viene danneggiata gravemente. Attacco ad area 10 metri
Consumo: Alto
L’ Mk-5, conoscendo l’ entità del’ esplosione, cerca di scappare ma i motori delle gambe sono momentaneamente fuori uso per la forte scossa procuratali dal’ Ombra.
Quindi è obbligato a beccarsi la sua stessa esplosione.
Ma cosa farà Isaac?SPOILER (clicca per visualizzare)Riassunto: I proiettili fanno fuggire l’ uomo che mollando la presa sul telecomando lo condanna a morte sicura. Il robot,nel mentre, entra in pilota automatico e attacca con una granata alta, ma a causa del non ingente ma geniale colpo di Hamok, le sue gambe sono bloccate e lo costringono a beccarsi l’ esplosione. A te la palla.. -
Adran do'Hawk.
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-Pensato
Si voltò e corse. Corse veloce verso il riparo più vicino, corse cercando di mettere più metri possibili tra la granata ed il suo corpo. Quando l'ordigno deflagrò, l'onda d'urto lo raggiunse. Il colpo lo gettò a faccia in avanti diversi metri più in là. Stremato e ferito cercò di schiarirsi le idee. L'esplosione era stata violentissima, le gambe, ridotte ad un punta spilli, erano perforate da schegge di vetro e metallo. Il sangue colava copioso e denso dalle ferite aperte.
A fatica riuscì a rimettersi in piedi, la vista un po' annebbiata andò lentamente migliorando, i rumori divennero meno ovattati e lentamente l'Ombra riprese il controllo del proprio corpo. Volgendosi allora verso il costrutto, lo avrebbe caricato a testa bassa, fino a giungere ad una distanza di meno di 5 metri, per poi scatenare tutta la frustrazione accumulata a causa del finale non idilliaco della serata. Un fremito nell'aria avrebbe avvisato tutti dell'imminente esplosione di energia che si sarebbe verificata di lì a poco. Il corpo del Tecnocrate iniziò a vibrare come scosso da forti convulsioni, un rivolo di sudore scese lesto dalla tempia sinistra, il sangue sembrò rallentare, mentre l'aria attorno al giovane si surriscaldava. Le nano-macchine all'interno del corpo di Isaac stavano caricando un colpo temibile, l'apporto di sostanze nutritive ai centri elettronici era aumentato vertiginosamente, ed infine, l'esplosione.
L'Hamok scomparve, avvolto da una luce bianca di un'intensità abbacinante. L'esplosione sarebbe stata violenta, la scarica elettrica generata, avrebbe investito tutto quello che si fosse trovato sulla sua strada polverizzandolo, l'obiettivo era friggere, una volta per tutte, le centraline elettroniche e le trasmissioni di quel mostro d'acciaio.
Una volta esaurita la forza del colpo, un esausto Tecnocrate sarebbe caduto seduto a terra evidentemente provato dalla manifestazione di potenza appena sostenuta. Il respiro corto e le forti convulsioni, avrebbero reso ancora più misera l'immagine del giovane, ormai quasi esausto.. -
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Quando il polverone dell’ esplosione iniziò a dissiparsi, l’ Ombra avrebbe visto che la corazza del robot era saltata in più punti.
Alle gambe, al torace ma sopra tutto alla testa, vari fili coloranti erano in bella mostra.
L’ MK-5 avrebbe ancora potuto muoversi, avrebbe ancora potuto attaccare ma Hamok fu veloce e lo bersagliò con un potentissimo attacco di energia.
Il suo più potente.
Quando l’ elettricità colpì le placche metalliche, la prima cosa che venne fusa furono i circuiti che esplosero in mille scintille, seguite poi dai pezzi della corazza stessa che divennero da prima incandescenti e poi poltiglia.
Alla fine del poderoso e efficiente robot non era rimasto niente, se non una grossa pozzanghera di metallo fuso.
La battaglia era stata vinta, ma le condizioni di Isaac non erano le migliori. Le varie ferite, adesso che l’ adrenalina era passata, iniziavano a farsi sentire, spietate come un guerriero che gli stava lacerando il corpo.
”H-Hamok …” disse una voce strozzata dal dolore, ma l’ Ombra avrebbe potuto constatare che si trattasse di Lenny.
Pieno di polvere e con un braccio che non versava certo nelle condizioni migliori, bastava poco per vedere con quale brutalità era stato smembrato e l’ osso polverizzato.
”S-sono riuscito a … c-chiamare …argh … rinforzi … ci porteranno al s-sicuro”, detto questo si accasciò al terreno, forse svenendo dal troppo dolore.SPOILER (clicca per visualizzare)Il Robot salta letteralmente in aria e dopo un breve momento di quiete Lenny si avvicina dolorante informandoti che ha avvertito i rinforzi. Cosa farai ?
p.s. Inizierei ad avviarmi alla fine, se sei d’ accordo..
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