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Adran do'Hawk.
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SPOILER (clicca per visualizzare)-Narrato
-"Parlato"-
-Pensato
La potenza dell'esplosione investì in pieno il grande robot carbonizzandolo e distruggendo le ultime terminazione elettroniche. Fuse parte del suo scudo, disintegrò schede di memoria e piattaforme, lo ridusse in mille pezzi senza possibilità di appello.
Isaac restò seduto lì a lungo, rimase fermo lì con lo sguardo fisso nel vuoto per tutto il tempo necessario ai soccorsi chiamati da Lenny per arrivare. Fu prelevato e portato via, e solo allora si concesse il lusso di lasciarsi andare. Svenì.
Quel sonno agitato lo portò indietro nel tempo, agli anni passati a studiare in Accademia, alle mille notti e alle mille e più albe fatte per portare a termine progetti ed esperimenti. Rivide il volto di alcuni suoi compagni, delle sue cotte giovanili e dell'unico essere di sesso opposto da cui fosse mai stato attratto veramente. Il dolore ogni tanto lo ridestava, ma sempre, il caldo tepore dell'incoscienza lo riabbracciava trascinandolo nel suo dolce oblio.
Rivide gli anni delle scorrerie, quelli da mercenario, i duri allenamenti per migliorare le sue doti di assassino, le prime commissioni, l'insensibilità crescente per il dolore altrui, le lunghe notti insonni, solo con i suoi fantasmi.
Rivide tutto questo, visse di nuovo la sua infanzia in quelle ore di sonno forzato, visse quegli attimi all'infinito, finchè, semplicemente, riaprì gli occhi.
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Da quando Hamok sconfigge l’ MK-5 passarono ben cinque giorni prima che si riprese e quando lo fece poté constatare che ogni parte del corpo era presente.
Il primo che incontra dopo quei cinque giorni è Lenny che gli spiega le varie cose che sono successe:
-Lenny
Al vecchio Tecnologo è stato amputato il braccio destro, a causa delle numerose ferite e del completo sistema nervoso squarciato.
Al suo posto vi è stato montato un braccio metallico di ultima generazione dove, su richiesta di Lenny stesso, è stato inserito anche il suo cannone al plasma.
- Il Folle
Lenny spiega all’ ombra che quello non era altro che il figlio di un suo ex-dipendente con cui aveva avuto il piacere di lavorare ben vent’ anni fa.
A causa di una forte crisi fu costretto a chiudere la fabbrica di robot e mandare ogni operaio a casa, ma se per lui era stata dura la presa della crisi, nelle piccole famiglie era stata devastante. L’ uomo si era suicidato e la moglie era poi morta di depressione lasciando il figlio da solo.
- Progetto sperimentale MK-5
L’ enorme Robot affrontato da Hamok non era altro che una prova e proprio come una prova era piena d’ errori.
Il folle era riuscito a prenderne il controllo usando vecchi metodi che suo padre gli aveva insegnato, ma come si è ben potuto notare era stata una macchina efficiente ma obsoleta.
Presente:
Dopo che Lenny ha finito di raccontare tutte queste cose ad Hamok, sdraiato su di un morbido letto bianco che riflette la luce facendo sembrare l’ ex tecnologo ancora più vecchio, si ferma un attimo e guarda il suo nuovo arto.
”Effettivamente … l’ evoluzione non è male. Basta guardare questo braccio, mi ha,come dire, ridato una seconda opportunità. Ho deciso, finirò i miei giorni costruendo questi arti metallici e aiuterò tutti”
Sospirò e guardò il ragazzo.
”Grazie anche a te ragazzo mio per aver aiutato questo povero vecchio in una battaglia che sembrava persa. Quando ti ho proposto di prendere quel pezzo non scherzavo sai? Ma adesso ne sono sicuro. Dimmi quello che vuoi. Un cannone laser? Una lega potente? Un intero costrutto?”
Lenny lasciò la parola finale ad Hamok. Lasciò la scelta finale tutta a lui.SPOILER (clicca per visualizzare)Lenny ti spiega a grandi linee quello che è successo e ti offre la ricompensa. A te la palla
p.s. Il mio prossimo post sarà il finale. -
Adran do'Hawk.
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Si ritrovò in un candido letto. L'ospitalità di Lenny fu gradita, il vecchio gli raccontò meglio le motivazioni che avevano spinto quel giovane a rovinare il Gala e ad attaccarli con un costrutto di quelle dimensioni. Percepì distintamente il dolore ed il rammarico provati dall'anziano tecnocrate, ma non disse nulla. Venne a conoscenza del grave incidente di Lenny, del braccio perduto e della protesi installata al suo posto. Sorrise quando il vecchio raccontò a lui la sua epifania e la consacrazione dei suoi ultimi anni di vita, alla costruzione di protesi per aiutare le vittime di incidenti. Sorrise e lo ringraziò dell'assistenza.
”Grazie anche a te ragazzo mio per aver aiutato questo povero vecchio in una battaglia che sembrava persa. Quando ti ho proposto di prendere quel pezzo non scherzavo sai? Ma adesso ne sono sicuro. Dimmi quello che vuoi. Un cannone laser? Una lega potente? Un intero costrutto?”
A quelle parole il cuore di Isaac ebbe un tuffo. Poteva davvero chiedere tutto quello che avrebbe voluto, e Lenny glielo avrebbe dato. Ma ad uno scienziato, per essere felice, bastano un laboratorio e gli strumenti per poter approfondire le proprie passioni. Così l'Ombra ci pensò su e poi disse: -"Sono io a doverti ringraziare per la generosa offerta. Ma come puoi ben immaginare, a me piace inventare e sperimentare, adoro lavorare ore e ore alla costruzione di ogni singolo impianto pneumatico, ad ogni deflettore, ad ogni singolo nodo di trasmissione. Se proprio posso chiederti qualcosa, vorrei chiederti una buona quantità di strumenti di lavoro, per il resto, credo che farò da me. Sai le mie cose sono tutte andate perdute e non ho modo di recuperarle, ne di comprarne di nuove. Con dei nuovi strumenti, potrei recuperare il tempo perso e lavorare su alcuni progetti lasciati a marcire sul fondo delle mie bisacce."-
Avrebbe atteso poi la risposta dell'imprenditore, valutando attentamente la reazione alla sua particolare richiesta.. -
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Lenny ascolta in silenzio la tua richiesta, al suo termine annuisce e scompare subito dopo.
Ritorna dopo pochi minuti con una grossa valigia che emette un rumoroso rumore metallico e la mette a fianco del letto.
”Come avevo detto ecco i tuoi attrezzi. Sono i miei vecchi, ma tranquillo me ne comprerò di nuovi”
Guardò l’ Ombra per un secondo e poi sorrise.
Da quel momento la partenza di Hamok distò solo poche ore,se ne andò via fiero con i suoi nuovi strumenti, salutando probabilmente per l’ ultima volta Lenny.
Epilogo:
Lenny continuò la sua costruzione di arti meccanici fino a quando non si dedicò ad un nuovo progetto, nessuno seppe a cosa stesse lavorando, ma poco tempo dopo ad uno dei suoi più cari collaboratori disse che sarebbe tornato presto a casa.
Effettivamente dopo una settimana scomparve, ma nessuno seppe cosa intendesse con quel “Torno a casa”..
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