[LAM] Il fuoco e la spada

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    "Va' a prendere le tue cose," ha detto. " I sogni richiedono fatica."

    Paulo Cohelo.

    rosadru

    Sala del Trono, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    La sala del trono raccoglieva in sè tutta la bellezza esotica di cui il Presidio Errante poteva farsi vanto.
    Quando Nesrìn e Firion ne varcarono la soglia, non avrebbero potuto fare a meno di contemplare le pareti di oro ed ambra, i bassorilievi, gli intarsi di giada ed azzurro e sentirsi terribilmente piccoli di fronte alla perizia di una civiltà antica ed ancora sconosciuta, in grado di generare tali meraviglie. E dopo aver percorso un lungo colonnato, alla sommità di una piccola scalinata, su di un trono sormontato da stelle d'oro allineate in un falso cielo fatto di drappi celesti ed azzurri, l'Alfiere Errante attendeva il ritorno degli eroi con capo chinato ed occhi chiusi.

    png

    Con la calma di chi ha tutto il tempo che desidera, nettamente in contrasto con la sua aria profondamente stanca -forse risultato di un eccessivo impegno nel proprio lavoro-, ella sarebbe rimasta in quella posa rilassata finchè sia Firion che Nesrìn non l'avessero raggiunta. Solo allora avrebbe riaperto gli occhi e mostrato loro il proprio sorriso.
    Sulle labbra docilmente piegate, soltanto parole di conforto.

    -Ho saputo che siete tornati vincitori dalla missione che vi avevo assegnato. Avrete certamente affrontato prove molto dure: come vi sentite adesso?

    Allora, la sala del trono è QUESTA.

    Per quanto riguarda la ragione per cui siete arrivati... siete stati semplicemente convocati dall'Alfiere alla sala del trono. E' trascorsa una settimana dal vostro arrivo dalla missione di Knight of Cups, pertanto avete ripreso pienamente le vostre forze.


    Edited by Drusilia Galanodel - 6/4/2014, 11:52
     
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    Nesrìn

    Il Mastio.

    Labbra dischiuse in un espressione colma di meraviglia e nasino all’insù, sguardo perso ad ammirare intarsi e bassorilievi della più nobile delle fatture, a posarsi leggero ed estasiato su tutti quei colori, così intensi e vivaci da essere una gioia per gli occhi.

    Il Mastio ... era più elegante e sfarzoso di quanto ricordasse.

    Tutto quell’oro, quell’azzurro, quel verde tanto simile alla giada che ... ma erano davvero solo dei miseri affreschi, o quelle decorazioni erano sul serio lavorate con vero oro e vera giada? Per la Fiamma, se la dimora della sovrana di Laputa era un gioiello dell’architettura come immaginava, allora capiva benissimo perché Drusilia aveva accettato di diventare Alfiere senza fare troppe storie! Con tutto quel tripudio di ricchezze fra le mani, chi mai avrebbe avuto il coraggio di rifiutare?

    Lei no di certo! O meglio, il drago no di certo, il suo clan aveva le caverne piene di tesori, e il vedere tutta quella bella roba davanti agli occhi non faceva altro che accentuare il suo buon umore! Buon umore, sì. Perché per quale altra ragione l’Alfiere in persona l’avrebbe convocata al Mastio se non per rivolgerle i dovuti onori al merito? Chissà, forse tutta quella scena era stata allestita per lei sola e nessun altro! A encomio del valore dimostrato nello scontro con quel ... pennuto di cui le sfuggiva il nome.

    Sorrise serafica.

    D’accordo, forse stava correndo troppo con la fantasia ... e forse quello sfarzo c'era sempre stato, ma lei ci faceva caso solo adesso, ma per la Fiamma, sognare non faceva male a nessuno!

    Ho mangiato pollo arrossto per colazione ...
    Una breve pausa, un sorriso malizioso.

    Un'allusione non troppo velata alla vergognosa fine che era toccata all'Angelo di Platino.

    ... meglio di cossì!
    C'aveva quasi lasciato la pelle, quel giorno, però questo doveva restare segreto.

    Era una questione d'orgoglio.



    Edited by Nesrìn - 3/5/2014, 23:02
     
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    agze


    Caserma dell'Esercito. Città Alta

    « Alza un pochino la spada »

    Erano trascorsi sette giorni oramai dal termine della missione.
    Una battaglia estenuante, ma ancora una volta un successo: grazie alle fiamme di Nesrìn, all'ingegno di Khatep ed agli spiriti di TukTuk, fummo in grado di arrestare la follia di un Angelo.

    « I piedi, più vicini! »

    Anche quel giorno era il suono di spade a tintinnare più forte che mai nelle mie orecchie. Non una missione questa volta, ma un addestramento: sebbene ci venne concesso un lungo riposo al rientro da quel mondo, ciascuno di noi (o quasi!) riprese a svolgere i propri doveri non appena le cure diedero i loro frutti.
    Le leve della Quarta Legione aumentavano a dismisura, così i ritmi e le sessioni di allenamento.

    - Firion! L'Alfiere desidera incontrarti.

    Sala del Trono, Mastio

    « Mia signora. »

    Quando giunse la convocazione del Gran Maestro, intuii immediatamente quali fossero le sue intenzioni. Mi inginocchiai come mio solito al suo cospetto, in segno di riverenza.

    -Ho saputo che siete tornati vincitori dalla missione che vi avevo assegnato. Avrete certamente affrontato prove molto dure: come vi sentite adesso?

    Drusilia... Dama del Vento e Signora di Laputa, era per gli Aviatori non solo un Comandante, ma una Madre.
    Poiché per ogni volta che affidava una missione ad un suo soldato, altrettante erano le volte in cui lei era lì pronta ad accoglierlo.

    « Be- »

    Ho mangiato pollo arrossto per colazione ...
    ... meglio di cossì!


    Fui interrotto d'improvviso dall'ingresso della Donna-Drago, spavalda come suo solito. Di certo la sua lingua non era così lunga per pura casualità...!

    « Nesrìn! »

    Cercai di richiamarla ad una compostezza con un sorriso che tradiva le mie stesse intenzioni. Non era certo il posto ideale per lasciarsi andare a battute del genere, ma... accidenti, la sua natura selvaggia non sarebbe mai cambiata!

    « Dai... »

    Con un cenno del capo la invitai ad avvicinarsi, per salutare in maniera un pochino più formale l'Alfiere che l'aveva convocata. Chissà se mai l'avrebbe imparato...
    Era davvero bello, però, rivederla così in forze.

     
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    « Be- »

    Ho mangiato pollo arrossto per colazione ...
    ... meglio di cossì!


    « Nesrìn! »

    Sotto lo sguardo amorevole della Dama del Vento, due personalità estremamente diverse -eppure affini- si esibirono in un simpatico scambio di battute. Drusilia ridacchiò di gusto, prima di riprendere parola. Erano quelli i combattenti che amava: per quanto la disciplina ed il rispetto reciproco fossero fondamentali per un buon esercito, l'aria rilassata ed amichevole che respirava in presenza degli aviatori rappresentava per lei un vero toccasana. Avrebbe dato qualunque cosa per trascorrere più tempo con loro, invece che rimanere lì seduta su quel trono come una statua per buona parte del giorno.

    -Sapevo che vi sareste ripresi in fretta- rispose fiduciosa ad entrambi -A questo punto non mi resta che arrivare alla ragione della vostra convocazione.

    In un movimento lento e leggero, si sollevò dal proprio scranno. Non ce n'era motivo, a dire il vero, ma non le piaceva rimanere seduta troppo a lungo. Le dava la sensazione di perdersi qualcosa d'importante.

    -Considerando i meriti conseguiti durante la vostra ultima missione, siete entrambi promossi al grado di Sergente Verde. E si, Nesrìn, io ed i Comandanti abbiamo modificato la distribuzione degli Aviatori ed ora sei ufficialmente nella Squadra Verde, attualmente comandata da Grifis.

    Concluse quell'affermazione con un sorriso incoraggiante.

    -Inoltre ti nomino Capitano della Quinta Legione dell'Esercito Errante, anche detta "squadra incendiaria": sono certa che ti troverai bene con i tuoi nuovi sottoposti.

     
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    Nesrìn

    Sergente Verde.

    Gongolò per una buona manciata di secondi, la rossa, con tanto di sorriso a trentadue denti ed espressione serafica stampata in faccia.


    Ah, lo sapeva! Se lo sentiva nelle ossa che l’avrebbero fatta passare di grado! D’altronde, non per vantarsi, senza di lei quella missione sarebbe di certo fallita su tutta la linea! Senza di lei che s’era presa la briga di spezzare le sbarre della prigione, con molta probabilità nessuno dei suoi compagni sarebbe uscito tanto presto da quelle fottute segrete! E vogliamo parlare poi dell’epico colpo di grazia che aveva inferto a quel pennuto gonfiato? A dir poco geniale! Le era bastato fondere la sua scintillante e “prodigiosa” armatura e quel povero pollo era finito arrosto! Nient’altro che cenere era rimasta di lui.

    Scatenare l’inferno era stato uno scherzo. Certo, aveva rischiato di lasciarci la pelle, ma ... dettagli. Aveva fatto un lavoro coi fiocchi e controfiocchi, e su questo non ci pioveva! Alle fiamme Khatep e i suoi piani astrusi, che per tutta la missione aveva blaterato di tattica e strategia fino alla nausea, senza concludere nulla! Per la Fiamma, a un certo punto persino lui ne ebbe piene le scatole del suo continuo tergiversare! Arrivò addirittura a ordinarle di scatenare l’inferno! Proprio lui, che mai osava prendere iniziative senza aver prima elaborato un buon piano! E Tuktuk, che per tutto il tempo aveva ... parlato con gli spiriti? Bah, vai a saperlo. Però la masticora le stava simpatica. E poi Firion, che senza il drago sarebbe morto al primo colpo dell’angelo?

    ...
    No, un attimo, a pensarci bene non era andata proprio così.

    In effetti, senza la mummia che risolveva l’enigma delle segrete, forse nemmeno sarebbero giunti al cospetto dell’Angelo di Platino, figuriamoci affrontarlo, e la missione sarebbe finita ancor prima d’iniziare. E se poi non fosse stato per il salvataggio in extremis del maestro d’armi, forse il drago avrebbe fatto la fine del puntaspilli senza neppure avere il tempo di gridare “aiuto!”

    ...
    Sì, d’accordo, doveva riconoscere che il merito non era tutto suo.

    Tutta colpa dell’orgoglio, ma per la Fiamma, il pennuto aveva fatto una fine così misera e imbarazzante che non poteva evitare di sorridere ogni volta che ci pensava! Era bastato davvero così poco per metterlo KO che quasi sentiva l’amaro in bocca. E forse era per questo che le rodeva da matti sapere che per poco non c’era rimasta secca in quello scontro ... ma alle fiamme, ormai non aveva più nulla di cui preoccuparsi! Era Sergente adesso! Sergente Verde! Verde ... Verde?

    Espressione confusa.

    No, fermi tutti, qualcosa non tornava. Cioè, se non ricordava male, l’ultima volta che aveva controllato era un’Aviatrice Rossa. Rossa, per la Fiamma, non Verde! Che avessero cambiato le squadre senza dare alcun preavviso? E poi perché? Ce n’era davvero bisogno? Insomma, a lei piaceva il rosso! Invece adesso era nella stessa compagnia di Firion, con tanto di grifone al seguito.

    Scrollò le spalle, fissando le iridi ambrate sull’uomo accanto a lei.

    Oh, alle fiamme il cambio di colore! Firion le stava simpatico.
    L’aveva battuta nell’Arena Celeste, guadagnandosi tutto il suo rispetto (o meglio, il rispetto del drago) e l’idea di passare più tempo con lui non poteva che farle molto piacere!

    Ah, ci ssarà da divertirssi!
    Rise colma d’entusiasmo, dando una bella pacca sulla spalla al maestro d’armi.

    [...] attualmente comandata da Grifis.
    Le si gelò il sangue nelle vene. Il sorriso svanì in un battito di ciglia, sostituito da un cipiglio nervoso.


    Grifis. GRIFIS?! No, ti prego ... perché lui? Perché proprio quella testa quadra fissata con le regole e con le formalità, quel baldo cavaliere senza macchia e senza paura, così buono e altruista da farle venire la nausea? Perché, merda, PERCHÉ?! Drusilia voleva forse punirla per tutti i guai che aveva causato? Era per questo? Ma poi non era nella squadra bianca, quello lì?! Cosa ci faceva ora nella verde? Stava benissimo dov’era, lui. Perché farlo spostare? Non ce n’era bisogno! Cercavano per caso di tenerla d’occhio, di tenerla a bada? Merda, un minimo passo falso e quello lì le avrebbe tagliato la testa senza farsi alcun problema, ne era più che certa! Selvaggia e ribelle com’era, non avrebbe avuto vita facile con lui!
    Merda. Odiava ripetersi, ma ... MERDA!

    Sospirò affranta. La pacchia era finita.

    Inoltre, ti nomino Capitano della Quinta Legione dell'Esercito Errante, [...]
    CosaCosaCosa?!

    Occhi fuori dalle orbite, sorriso da ebete.


    Oh, Drusilia, come aveva potuto dubitare di lei? Alle fiamme Grifis, era stata nominata Capitano! Capitano della Quinta Legione dell’Esercito Errante! Proprio lei, che non sapeva fare altro che scatenare l’inferno! Per la Fiamma, nel suo mondo nessuno si sarebbe mai sognato di farla salire così tanto di grado, nessuno! Era una macchina da guerra, lei. Era un drago. Non aveva la minima idea di cosa fossero tattica e strategia, dava libero sfogo al suo fuoco e basta. Figurarsi se agiva da persona responsabile. Eppure, guarda fin dove era arrivata! Guarda fin dove l’Alfiere l’aveva fatta arrivare in così poco tempo!

    Oh, Drusilia era un mito! Oppure solo una pazza che stava rischiando grosso a darle così tanta fiducia ... ma lei non l’avrebbe delusa, nossignore! No, non dopo tutto quello che aveva fatto e stava facendo per lei! Le avrebbe dimostrato d’essere degna della carica che le era stata affidata! Un’impresa colossale, che forse mai sarebbe riuscita a realizzare, ma ... tentare non costava nulla. Il drago era imprevedibile e, chissà, forse un esercito al suo seguito l’avrebbe fatto diventare più ragionevole.

    [...] anche detta: "squadra incendiaria.”
    No, questo era troppo persino per lei.

    Gli occhi che le brillavano dalla gioia, l’entusiasmo della focosa salì alle stelle.

    D’accordo, le questioni erano due: o stava sognando, o la Dama del Vento aveva davvero pronunciato quelle bellissime parole! Per la Fiamma, se era tutto reale, significava che non era al comando di una Legione qualunque, ma di una che addirittura s’ispirava al suo modo di combattere! Epicità allo stato puro! Sì, doveva essere per forza un sogno ... un sogno divenuto realtà!

    E se Drusilia credeva che a quel punto la rossa se ne sarebbe restata ferma sull'attenti senza batter ciglio, si sbagliava di grosso. Scatto felino, la figlia del fuoco avrebbe gettato le braccia al collo dell’Alfiere, stringendola in un'affettuosa morsa a tenaglia.

    L’eccitazione le giocava brutti scherzi.
    Ti voglio tanto bene!
    Appunto.

    Va beh ... un modo come un altro per dire: “non ti deluderò,” e “prenderò sul serio questo nuovo incarico,” eccetera eccetera. Era fatta così. Nessuna malizia.


    Perdona la presa d'iniziativa, Dru, ma non ho saputo resistere. XD


    Edited by Nesrìn - 26/5/2014, 12:46
     
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    Il motivo della nostra convocazione venne dunque ben presto svelato:

    -siete entrambi promossi al grado di Sergente Verde.

    Accidenti, un'altra promozione! Ed in così poco tempo... era un risultato a dir poco impressionante. Potei solo immaginare la gioia che di lì ad un momento sarebbe esplosa da parte di

    Ti voglio tanto bene!

    ...ecco, per l'appunto: le si era appena gettata al collo! Era davvero difficile stabilire se fosse più incontenibile lei o il drago che alimentava le sue fiamme... ebbi la tentazione di richiamarla all'ordine per la seconda volta, ma ero certo che sarebbe servito a ben poco.
    Nella migliore delle ipotesi mi avrebbe lanciato addosso una fiammata, con l'entusiasmo che le correva fra le mani.

    « Ti ringrazio, Drusilia.
    Farò del mio meglio per onorare la carica! »


    Era un ruolo piuttosto importante, quello... mi augurai che anche Nesrìn riuscisse a rendersi conto delle responsabilità che la riguardavano! Per lo meno, ora che l'avevano spostata nella mia stessa squadra, avrei potuto aiutarla nel rigare un pochino più dritto...
    ...forse.

    « Aspetta! »

    Illuminazione! Ma se anche lei ora si trovava nella squadra verde...

    « Questo significa che anche tu dovrai imparare a cavalcare i Grifoni? »

    Un requisito fondamentale, per la squadra dei domatori. Ma un drago in sella ad un grifone?
    Diamine, sarebbe stato uno spettacolo interessante...!

     
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    L'effetto che la promozione generò negli animi dei due Aviatori, ora entrambi Sergenti, non fu difficile da comprendere: Nesrìn le saltò letteralmente addosso, facendola ricadere di peso sul proprio trono, con la Metadrago ancora stretta al collo.

    Ti voglio tanto bene!

    Ridendo di gusto, strinse a sua volta le braccia, accogliendola nella propria stretta e ricambiandola di tutto quel fiammeggiante affetto. Infondo era una brava ragazza e la sua piromania, come anche la testa calda, non doveva esser vista necessariamente come un lato negativo: era dell'idea che tutti al mondo avessero pregi e difetti... bastava solo incanalarli, sfruttarli al meglio.

    -Ti voglio bene anche io, Nesrìn!

    Causa quelle strane promozioni, i più ritenevano l'Alfiere completamente pazza.
    Altri dicevano che si trattava di lungimiranza.

    « Ti ringrazio, Drusilia.
    Farò del mio meglio per onorare la carica! »


    Firion fu decisamente più pacato dell'amica. Ciò non escluse la sua gioia per quella promozione: anche un cieco avrebbe notato la loro intesa, e Drusilia moriva dalla voglia di rivederli insieme come Sergenti sul campo di battaglia.

    « Aspetta! » la voce del giovane Maestro d'Armi interruppe il flusso dei suoi pensieri e le fantasticherie « Questo significa che anche tu dovrai imparare a cavalcare i Grifoni? »

    -Oh, giusto!- affermò la Dama, cogliendo la palla al balzo -Ogni Aviatore Verde deve saper cavalcare un grifone, e tu sei già Sergente, Nesrìn!

    Ottima osservazione quella del cavaliere, anzi, considerando che la Metadrago avrebbe avuto poco tempo per gli addestramenti di base, forse il giovane avrebbe potuto aiutarla anche in quel caso.

    -Potresti insegnarglielo tu, Firion.

     
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    D’accordo, forse saltare al collo dell’Alfiere con tutto quell’ardore non era stata una buona idea.

    Cioè, chi s’immaginava che sarebbero addirittura crollate sul trono, tanta era la foga dell’abbraccio?
    Per la Fiamma, lei voleva solo ringraziare a modo suo la Dama del Vento, e invece guarda com’erano finite, col culo fracassato addosso allo scranno regale! Già ... ora che ci pensava - perché prima proprio non ci aveva pensato - forse avrebbe fatto meglio a trattenere di più il suo, seppur del tutto legittimo, entusiasmo. Drusilia era sì sua amica, ma restava pur sempre la sovrana di Laputa! Lasciarsi andare a simili esternazioni di fronte a lei era un azzardo, oltre che un gesto privo di qualunque disciplina.

    Sì, però ... da quando a lei fregava qualcosa della disciplina?

    Ti voglio bene anch’io, Nesrìn!
    La rossa si strinse più forte all’Alfiere, occhi chiusi e sorriso gioviale stampato in faccia.

    Appunto, alle fiamme la disciplina! Il drago non ne aveva bisogno! Le selvagge leggi di natura, solo questo e nient’altro contava per lui! Figurarsi se delle inutili formalità potevano impensierirlo!
    E poi, con la storia della promozione a Capitano, Drusilia si era guadagnata la sua lealtà per i secoli a venire! ... Cioè, no, s’era già conquistata i servigi del drago da un bel pezzo e per ben altre ragioni, ma per la Fiamma, aveva nominato la Quinta Legione “squadra incendiaria” in suo onore! Che andasse a farsi friggere la buona educazione, l’Alfiere meritava ben più di un semplice abbraccio!

    Un bacio passionale, magari. Però ... no, meglio non scatenare la furia di Yoko. Il drago sapeva ben poco d’illusioni, e per quanto comunque più forte della Volpe, preferiva stare alla larga da coloro che avrebbero potuto sconfiggerlo con un misero schiocco delle dita; più che altro per evitare ferite nell’orgoglio e disonore, seppur in ogni caso la tentazione restava ... e lei amava il brivido del rischio tanto quanto il drago amava le sfide. Quindi ... no, il demone era suo amico, non poteva fargli questo!

    D’accordo, però un bacio sulla guancia non-

    [...] dovrai imparare a cavalcare i Grifoni?
    CosaCosaCosa?!

    Occhi che si aprono sul mondo in una frazione di secondo, quasi fuori dalle orbite.

    Quei pennuti mi odiano. Uno di loro, una volta, mi ha quassi sstaccato la mano a morssi!
    I pensieri della rossa passarono dal cervello alla bocca come un fiume in piena.

    Era accaduto ai tempi delle Nove Giornate, quando aveva dovuto salire in groppa al grifone di Grifis per giungere in fretta sul campo di battaglia. Quel pollo troppo cresciuto non aveva fatto altro che tentare di disarcionarla per tutto il tragitto, forse perché sentiva la presenza del drago e la cosa lo innervosiva, com’era giusto che fosse. Dunque ... non era molto ansiosa di ripetere l’esperienza, ecco. D’altronde, il drago non era famoso per la sua pazienza nei confronti delle creature inferiori.

    E poi ... sso già volare.
    Sguardo scettico, espressione dubbiosa, braccia ancora avvinghiate al collo dell’Alfiere.

    Quell’invito le suonava davvero strano. Era convinta che i grifoni servissero solo a far volare coloro che non ne erano in grado, ma ... lei sapeva già volare! Per la Fiamma, insegnarle a montare un grifone non aveva proprio alcun senso! Il drago non necessitava d’alcuna fottutissima lezione di volo!
    Anzi, non voleva prendere lezioni e basta! Troppo seccante.

    Ogni Aviatore Verde deve saper cavalcare un grifone [...]
    Liberò Drusilia dalla sua morsa, la rossa, iridi ambrate fisse su quelle smeraldine della Dama.

    La fissò con aria truce.

    Ah, allora era così che stavano le cose! Pura, semplice e noiosa formalità.
    Alle fiamme! Io in groppa a quei pennuti non ci ssalgo!

    Il drago mai si sarebbe abbassato a cavalcare un essere inferiore. L’orgoglio glielo impediva. Certo, se invece le avessero dato come destriero un altro drago, la questione sarebbe stata ben diversa!

    Potresti insegnarglielo tu, Firion.
    Ma cos’era, sorda?!

    S’alzò dal trono, la focosa, stare seduta in braccio a Drusilia cominciava ad innervosirla.

    Non mi piacciono i grifoni!
    Esordì in tono capriccioso, braccia conserte al petto.

    In realtà, però, un grifone le sarebbe davvero servito. Il suo fuoco per farla volare bruciava un bel po’ d’energia ... e per quanto le fosse utile in battaglia una simile capacità, non lo era invece quando le veniva voglia di gironzolare in tutta libertà per i Presidi. Le sue fiamme erano sì ottime sui brevi tragitti, ma se per caso le era necessario viaggiare da un luogo ad un altro in un'unica e lunga traversata, la fatica aveva presto la meglio sulle sue membra e il fuoco iniziava a perdere la sua forza in breve tempo, costringendola a fare numerose pause per riprendere fiato. Il ché era frustrante ... molto frustrante.

    Dunque, sì ... odiava riconoscerlo, ma un grifone forse poteva sul serio tornarle utile.

    Sospirò affranta, facendo spallucce.

    D’accordo, sarebbe stata al gioco ... per ora.

    Ssì, inssegnami Firion. E prega che nesssuno di quei pennuti finissca arrossto.
    Tanto provare non le costava nulla, però non avrebbe comunque garantito sull’incolumità dei grifoni.



    Allora, primo: scusate il ritardo; secondo: voglio una giocata tragicomica in cui Firion tenta di insegnare a Nesrìn come si cavalca un grifone. XD


    Edited by Nesrìn - 10/6/2014, 15:11
     
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    Ma per quanto ancora aveva intenzione di stare in braccio al Gran Maestro??
    Era comprensibile l'entusiasmo del momento, ma... accidenti Nesrìn, la disciplina! Era una convocazione ufficiale quella, mica un incontro alla locanda...
    ...certo, vedere colei che custodiva l'anima di un Drago comportarsi come una bambina ispirava ben più che simpatia, però...

    -Potresti insegnarglielo tu, Firion.

    « Oh, io? »

    Beh era vero che sapevo cavalcare i Grifoni, ma in effetti non avevo considerato l'ipotesi di affiancarla come insegnante. Perché no, dopotutto? Sarebbe stato divertente!

    « Volentieri! Sarà un piace- »

    Alle fiamme! Io in groppa a quei pennuti non ci ssalgo!

    ...ecco.
    Un neo Sergente degli Aviatori, Capitano della squadra incendiaria, in braccio al Gran Maestro che brontolava e faceva i capricci.



    « Nesrììììn... »

    Non mi piacciono i grifoni!

    « ... »

    Sospiro affranto.
    Niente, era senza speranza... cocciuta e testarda come pochi, insistere non sarebbe servito a niente. Chissà perché, poi! Cavalcare quelle creature alate donava una delle sensazioni più belle che potessero esistere. Era come

    Ssì, inssegnami Firion.

    « Va bene, va bene. »

    Sì, aveva capito che non avrebbe cambiato idea, non c'era bisogno di ribadirlo. Però, sarebbe stato come-
    ...no aspetta, che cosa?
    Momento di confusione.

    E prega che nesssuno di quei pennuti finissca arrossto.

    Aveva cambiato idea? Lei?
    Lo sguardo cadde su Drusilia, perplesso e disorientato. Ma non aveva appena..?

    « Oh, ehm... s-sì, va bene. »

    ...accidenti, Nesrìn!!

    « Sì, me ne occuperò io, non ti preoccupare! »

    Poco ma sicuro, quella donna mi avrebbe condotto alla follia...

    Ovvio, la giocata va fatta! XD


    Edited by Firion - 10/6/2014, 03:37
     
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    Alle fiamme! Io in groppa a quei pennuti non ci ssalgo!

    Come si era già immaginata -nonostante la falsissima ma credibile sorpresa stampata sul volto da silfide- la Dama del vento vide la Metadrago riprendersi da quegli attimi di entusiasmo ed iniziare a fare i capricci come una bimba. Era evidente quanto non le piacessero i grifoni, chiunque l'avesse conosciuta poteva saperlo, ma questo non toglieva che avrebbe dovuto imparare a domarli. Non era solo questione di utilità... ma avrebbe imparato molte cose nel prendersi cura di una creatura.

    Non mi piacciono i grifoni!

    Impartirle lezioni di disciplina infondo serviva a poco: per gli animi indomiti ed orgogliosi come quello di Nesrìn non esisteva maestro in grado di reggere, e chi ci aveva tentato in passato era solo un'idiota. Probabilmente -pensava Drusilia- aveva solo peggiorato la situazione. Lei lo sapeva: per quanto diverse, il carattere esuberante e la tendenza al caos erano più o meno gli stessi.
    Peccato (o per fortuna) che lei conoscesse il modo per renderla un pò più disciplinata, o quantomeno consapevole. Lo aveva sperimentato sulla propria pelle... ed aveva funzionato. Non ne era certa, ma forse sarebbe stato d'aiuto anche a Nesrìn.
    Nulla rende più coscienziosi di convivere e prendersi cura di una creatura.

    Ssì, inssegnami Firion.
    « Va bene, va bene. »
    E prega che nesssuno di quei pennuti finissca arrossto.
    « Oh, ehm... s-sì, va bene. »

    Soddisfatta della propria idea geniale, accompagnò i due Sergenti fino alla soglia della porta che li separava dal resto del Mastio. Con fare rincuorante, mise una mano sulla spalla di entrambi, fissandoli con sguardo divertito ed al tempo stesso orgoglioso. Tendendosi sulle punte, stampò un leggero bacio sulla guancia al Maestro d'Armi, poi discostò i capelli della rossa e fece lo stesso con lei, lasciando imbrattati di rossetto entrambi in modo che spiccasse sulla loro pelle la graziosa forma a fragola della sua bocca.

    -Trascorrete una buona giornata, ragazzi, e tenetemi aggiornata!

    Era tempo per Nesrìn di imparare... e non se ne sarebbe quasi accorta!
    Quasi.

    A voi l'ultimo post =)
     
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    Nesrìn
    Balbettava, il maestro d’armi. Balbettava e la fissava perplesso, lasciandosi sfuggire ogni tanto una parola di rimprovero. “Nesrìììn, Nesrìììn” continuava a ripeterle, ma cosa per la Fiamma voleva da lei?! Disciplina? Alle fiamme, il drago non ne aveva alcun bisogno! Che la lasciasse in pace, invece di continuare con quei fastidiosi piagnistei! Se stava cercando d’attirare le sue antipatie ci stava riuscendo eccome! Ancor un altro “Nesrìììn” e gli avrebbe dato fuoco sul posto, alle fiamme l’Alfiere ... alle fiamme Drusilia che l’aveva attirata al Mastio con la scusa di una promozione, e ora la obbligava a prendere lezioni di volo da un grifone! Un fottuto grifone! Un misero pennuto che non aveva nulla da spartire con un drago!

    Uno sbuffo di fumo, con tanto di scintille, le sfuggì dalle labbra sottili.

    Ssia chiaro, accetto ssolo perché un paio d’ali in più potrebbero tornarmi utili!
    Sentenziò con un ruggito.

    Al drago non serve l’aiuto di nesssuno, tanto meno di un fott-
    No, dai, le imprecazioni poteva risparmiarsele.

    ... sstupido pennuto. Intessi?
    Una pausa, in cui lo sguardo della focosa si posò rapido prima su Firion e poi sulla Dama.

    Già ... alle fiamme Drusilia e la sua idea geniale! Come osava fare questo al drago, sapendo quanto era orgoglioso? Era per caso una ripicca, una punizione? O forse desiderava solo farsi beffe del drago, con quel suo sorrisone da “adesso ti frego io.” Ma per la Fiamma, cosa le aveva fatto di male?! Non le sembrava d’essersi cacciata in un guaio così grave ... non da quella volta in cui aveva liberato uno schiavo a Merovish, finendo un po’ per forza e un po’ per capriccio con lo scatenare l’inferno.

    D’accordo, l’Alfiere poteva benissimo avere ogni buona ragione del mondo per farla pagare al drago, ma in tutta sincerità, costringerla a salire in groppa a un grifone le pareva davvero assurdo! Per la Fiamma, Drusilia aveva almeno una vaga idea di quello che significava essere un drago?! E non un drago qualunque, ma un drago della forgia! Erede di una stirpe ancestrale, figlio della natura selvaggia e del caos, fiero sovrano delle Montagne di Fuoco e ultimo araldo del clan dei Grandi Draghi ... e ora quella Galanodel voleva ridicolizzarlo mettendo la rossa in sella ad un fottutissimo pennuto?! MA STIAMO SCHERZANDO?!

    E alle fiamme se quello non era un volatile qualsiasi, ma la nobile progenie di un leone e un’aquila: bestie sovrane della terra e del cielo, il drago se le mangiava per cena quelle misere creature! Un gattino spelacchiato e un uccellino spennacchiato non erano nulla in confronto al drago! E quella bizzarra chimera non faceva eccezione! Se aveva accettato di farsi dare lezioni di volo, era solo per una pura e semplice esigenza pratica. L’amore per la bestiola che aveva cercato di staccarle una mano a morsi, poteva benissimo andare a farsi incenerire! Ogni essere vivente temeva il drago, e a lei piaceva così! Per la Fiamma, se non era per la grande considerazione che nutriva per Drusilia, con molta probabilità non si sarebbe lasciata convincere tanto presto!

    Sguardo torvo, puntò l’indice prima sulla Dama e poi sul maestro d’armi.

    Sse uno di quei pennuti mi fa arrabbiare, giuro che lo faccio allo sspiedo!
    Un altro ruggito, un altro sbuffo di fumo ... una mano che si posa delicata sulla sua spalla.

    Alzò gli occhi al cielo, la focosa.

    Ma quel giorno l’Alfiere era sordo o faceva solo finta di non sentire?! E poi cos’era quel sorrisino beato? Cosa le stava nascondendo Drusilia, un’altra "bella" sorpresa per caso? O forse era così certa del buon esito della sua idea, da non voler sentire ragioni? Oppure conosceva così bene le abilità di Firion, da non avere dubbi circa le sue doti in quanto maestro di volo? Chissà ... ma se credeva davvero che la cara metadrago avrebbe recitato la parte dell’allieva brava e giudiziosa, si sbagliava di grosso! Quasi le dispiaceva per il povero Firion. Già s’immaginava quanti nervi gli avrebbe fatto saltare!

    Dico sul sserio!
    Continuò imperterrita, mentre con gentilezza veniva guidata verso la porta.

    Più il tempo passava e più si pentiva d’aver accettato quell’invito. Invito che ora, però, appariva molto più simile a un obbligo ... cosa che in realtà era, visto che tutti gli Aviatori della squadra verde dovevano saper cavalcare un grifone. Nessuno escluso. Nemmeno lei ... che già sapeva-

    SMACK
    -vooolare.

    Occhi fuori dalle orbite, cuore che salta un battito.

    Trascorrete una buona giornata, ragazzi, e tenetemi aggiornata!
    COSA ... PER LA FIAMMA ... ?!

    Il portone si chiuse alle sue spalle.

    La rossa rimase per una buona manciata di secondi a fissare il nulla, il viso ferino corrucciato in una smorfia confusa, mista fra stupore e meraviglia. Doveva schioccarlo lei quel bacio ... e invece Drusilia l’aveva battuta sul tempo, prendendola alla sprovvista e lasciandola di sasso ... furba.

    Si lasciò sfuggire una risata nervosa, mentre con il dorso della mano si puliva la guancia sporca di rossetto.

    D’accordo, sse proprio devo domare un grifone, ne voglio uno cattivo e sselvaggio!
    Esordì decisa, consapevole che a quel punto non valeva più la pena cambiare idea.

    Questo, però, non significava certo che il drago avesse rivisto la sua opinione in merito ai grifoni. Tutt’altro, la sola idea di dover stare in groppa a quei pennuti lo innervosiva oltre ogni limite, ma sapeva comunque che non aveva scelta ... per la Fiamma, le serviva davvero una cavalcatura in grado di condurla ovunque desiderasse senza farle sprecare manco un briciolo di energia!

    Dunque, tanto valeva stare al gioco e chiedere come compagno di svolazzate un grifone degno del drago!

    Forza, muoviti.
    Aggiunse in tono frettoloso, mentre iniziava ad incamminarsi verso l’uscita del Mastio.

    Voglio iniziare ssubito.
    Avrebbe tanto preferito una rissa a una stupida lezione di volo, ma procrastinare non era da lei.

    Se una cosa le dava noia, voleva liberarsene il prima possibile ... magari con una bella fiammata.



    Scusate l'immenso ritardo. :(
     
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    ...iniziai seriamente a pentirmi della mia proposta.

    Ssia chiaro, accetto ssolo perché un paio d’ali in più potrebbero tornarmi utili!
    Al drago non serve l’aiuto di nesssuno, tanto meno di un fott-
    ... sstupido pennuto. Intessi?


    Non l'avrebbe più finita... nella migliore delle ipotesi, avrebbe proseguito così per tutto il giorno, sino al completamente dell'addestramento ed anche oltre! Me l'avrebbe fatta pagare, poco ma sicuro.
    E poi... io non volevo farle nessun dispetto! Anzi, pensavo che sarebbe stata un'idea carina. Avrebbe potuto apprendere qualcosa di nuovo, si sarebbe potuta divertire...

    Sse uno di quei pennuti mi fa arrabbiare, giuro che lo faccio allo sspiedo!
    Dico sul sserio!


    Sospirai sconsolato. Ma che le era preso poi, così d'improvviso? Non l'avevo mai vista fare tanti capricci! Forse sarebbe stato il caso di lasciar perdere... forzarla fino a quel punto non ci avrebbe condotto a niente di

    SMACK

    « Eh? C-chi»

    Accidenti, perso com'ero nei miei pensieri non mi sono accorto di quanto si fosse avvicinata Drusilia!

    -Trascorrete una buona giornata, ragazzi, e tenetemi aggiornata!

    « Ah, o-ok! »

    Sì, alla buon'ora: quando il mio cervello mi restituì i riflessi per reagire, il portone si era già chiuso alle nostre spalle. E di nuovo, il mio volto era divampato in un rosso talmente acceso da ricordare le fiamme della Draghessa lì vicino...

    Forza, muoviti.

    « Che? »

    Ah, Nesrìn! Si era già allontanata così tanto?

    Voglio iniziare ssubito.

    ...avevo sentito bene?

    « Andiamo, dunque! »

    Che fosse stato l'affetto dell'Alfiere a farle cambiare idea così in fretta?
    Beh... poco importava: d'improvviso, mi riscoprii anche io straripante di nuove forze e motivazioni.

     
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