FireHeart

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    Geisine, Presidio Meridionale.


    I poveri abitanti di quella porzione di Geisine hanno scelto proprio le prede sbagliate... non fanno neanche in tempo a reagire che si ritrovano assaliti da chi volevano divorare. Fenrir viene prontamente richiamato e in un istante si porta contro la prima bestia, azzannandola all’altezza del collo, ma in qualche modo il Segugio sfugge alla presa balzando indietro... i suoi colleghi però non sono così fortunati. Quello colpito da Ted si ritrova con il muso spappolato e crolla al suolo inerme, mentre l’altro viene completamente cancellato dalle fiamme oscure. Ritrovandosi in inferiorità numerica, l’ultimo predatore rimasto si allontana sparendo tra le gole d’ossidiana.
    Avete liberato la strada, siete in grado di proseguire. Vi incamminate quindi sull’altopiano, muovendovi in direzione del vulcano a metà. Mentre avanzate arrivate alla fine della pianura sopraelevata e una volta tanto avete davanti una dolce discesa verso il basso in una zona ricca di pozze di fango ribollente... siete costretti ad attraversare quella zona, il gas però vi fa lacrimare gli occhi e siete costretti a rallentare. I getti di vapore caldo di certo non vi aiutano, ma per fortuna la zona non è molto ampia e subito dopo risalite ancora... ora la vostra meta vi appare davanti agli occhi.
    L’enorme montagna è come sventrata, sembra quasi una vera ferita: la lava sgorga da una frattura a sinistra e forma un fiume che scende a valle... seguendolo con lo sguardo notate che si congiunge alla colata che avete attraversato prima. In quel preciso istante però una nuova visione rapisce i sensi di Jack... Ifrit è sempre più vicino.
    Adesso ti sembra quasi di essere nella sua mente, vedi con i suoi occhi e senti il potere che ti scorre dentro mentre sferri un possente pugno sul fianco del vulcano facendolo esplodere. Avanzi quindi nella lava fusa e lo sguardo demoniaco si posa su un passaggio sulla destra... entri, davanti a te solo il buio. Muovi infine la possente mano e la roccia si fonde, chiudendo il passaggio alle tue spalle.
    Quando riprendi il controllo di te stesso ti ritrovi a fissare una strana cicatrice nella roccia... ti ricorda qualcosa. La crosta che ricopre il taglio però non è pura ossidiana, sembra quasi un materiale più fragile... magari basta sfondare quella parete per proseguire. Non ci sono altri passaggi, la visione ti ha portato li e sai bene che devi fidarti ciecamente di ciò che vedi. Senti qualcosa che ti spinge ad avanzare, vuoi assolutamente ritrovare il tuo amico, il tuo fidato guerriero... ma lui vorrà rivederti? Tutto sembra dirti di no, ma non vuoi arrenderti: non devi arrenderti.

    _ __ ___ _____ ___ __ _



    Parla il Master: Per sfondare la parete serve un consumo medio, almeno. Ne serve la totalità, quindi se volete potete anche dividere il consumo :3
     
    Top
    .
  2. Jack BloodHeart
     
    .

    User deleted


    Dura tutto pochi secondi. La furia di quelle che dovevano essere le prede di quei segugi, costringe l'unico superstite a a scappare: probabilmente ci penserà due volte prima attaccare qualcuno che ha osato avventurarsi nelle gole del Geisine.

    Jack ansima: è abbastanza stanco, e, purtroppo, quella sottospecie di epopea non sembra voler volgere a conclusione. Da quanto tempo stanno camminando tra le fiamme? Ore? Giorni? Chissà. In fondo l'ultima volta che ha visto un posto del genere sul semipiano ci è rimasto dentro due giorni senza nemmeno accorgersene. Adesso, comunque, non è il momento per questi pensieri. Tira un profondo respiro, cercando di riprendere fiato e calmarsi mentre il cannone e Fenrir ritornano nella loro forma spiritica. « Ci stiamo rammollendo, eh?» commenta sarcastico, rivolto al lupo che si è, incredibilmente lasciato scappare la preda. « Spirito caritatevole, era scontato che scappasse. » cerca d giustificarsi lo spirito. E' evidentemente una scusa, ma in quel momento sembra la cosa meno importante di questo mondo, e, visti i risultati comunque ottenuti dalla battaglia, in effetti lo è.

    Il ragazzo riprende a camminare lungo il piano di ossidiana appena sgombrato. Poco più avanti rispetto a loro si trova una discesa: non sembra tanto difficile da superare, anzi; scendendo al giovane viene quasi voglia di fermarsi a riposare qualche attimo, ma ormai l'obiettivo è vicino, e, tutto sommato, quel posto non sembra nemmeno tanto sicuro: non può certo mettersi a sparare fiamme di fuoco oscuro all'infinito; in fondo se sono apparsi tre di quei predatori contemporaneamente, nulla vieterebbe l'apparizione di qualche altro, o molti altri. Insomma: meglio non star lì e continuare ad avanzare verso il vulcano che, d'altra parte, sembra sempre più vicino.

    Scendendo il giovane inizia a pensare a quello cui sta andando in contro: un demone che non sembra affatto intenzione a rivederlo. Ma perché fa cosi? Perché tutte queste difficoltà per ritrovarlo? In fondo Fenrir e Bahamuth non hanno fatto poi tutte queste storie, anzi: quei due quasi lo stavano aspettando. Perché Ifrit sembra non volerlo rivedere? Che ci sia qualcosa che non va? O semplicemente hanno completamente sbagliato strada? No, questo non può essere: le visioni sono fin troppo chiare. Il motivo di tutto quello dev'essere un altro, ma, ovviamente, adesso è inutile pensarci, e, a dirla tutta, sembra proprio che quel maledettissimo posto ci si metta anche d'impegno per impedire la nascita di un qualsiasi tipo di pensiero più articolato.

    Finita la lieve discesa, l'ambiente si mostra di nuovo in tutta la sua ostilità nei confronti dei due viaggiatori. Per arrivare dall'altra parte, i due devono attraversare una zona satura di esalazioni sulfuree: niente di particolarmente complicato, eccezion fatta per la questione che Jack se n'è accorto quando ormai si è ritrovato in mezzo ai vapori. Gli occhi gli bruciano e gli lacrimano, e per un attimo gli sembra quasi di svenire. Cerca di guardare in avanti, ma non vede nulla: quelle maledette esalazioni gli stanno quasi oscurando la vista. Finisce.

    Così come è iniziata, quella stranissima situazioni finisce. Che diavolo di senso ha un posto come quello? Sembra quasi uno sfottò: ti ritrovi in questa sottospecie di trappola mortale senza accorgertene, ti fa quasi prendere dal panico pensando di non uscirne mai più e, in quel preciso istante, ti ritrovi fuori. Pensandoci è tipico dello stile di Ifrit, ma va beh. Il giovane risale, ritrovandosi, adesso, di fronte al suo obiettivo. Il suo sguardo si perde per un attimo nella montagna. Letteralmente. Si ritrova dentro il vulcano: percepisce un calore assurdo intorno a sé, ma non lo accusa, anzi: sembra recargli quasi sollievo. I suoi arti si muovono da soli, mentre la sua psiche è inebriata dalla potenza più assoluta. Spacca un fianco della montagna, facendone fuoriuscire il magma. Entra in quello che sembra un cunicolo: lì dentro non c'è neanche l'ombra della lava. Strano. Si volta. Chiude il cunicolo. Riacquista i sensi.

    Ha avuto un'altra visione: man mano che si avvicinano questi episodi si fanno più frequenti, c'è da sperare solo che una cosa del genere non lo rapisca mentre si ritrova ad attraversare una colata lavica, sarebbe la fine. Guarda di fronte a sè, un muro rovinato da un'enorme crepa blocca il passaggio. Si guarda intorno, pensando per qualche istante a qualche metodo alternativo di attraversare; non ottiene grossi risultati. Pensa di abbatterlo, ma poi si accorge che in quella situazione le energie sono fondamentali: se mai si troveranno ad affrontare una nuova battaglia, Jack potrebbe risultare quasi indifeso se adesso prova a sfondare quel muro con i suoi poteri.

    Si volta verso Ted « Occupatene tu. » taglia corto, indicando il muro ed iniziando ad allontanarsi per mettersi al riparo da eventuali detriti. In fondo a che serva avere con sé un pugile se ogni tanto non gli si fa tirare qualche pugno contro il nulla?




    Mana: 50%
    Stato fisico: Dolorante e spossato,in ripresa
    Stato mentale: Provato.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Hit Once, Hit Hard

    Group
    Member
    Posts
    4,022
    Location
    Da un posto EPICANTE

    Status
    Offline
    Era difficile dire quale fosse stato più veloce dei due.
    Se la testa del mio lupo a esplodere, oppure, quello di Jack ad evaporare.
    Con la coda nell’ occhio vidi perfino quel grosso lupo che tempo addietro ci aveva fatto tanto penare,
    portare un classico “mordi e fuggi”, niente di che, ma mi sorpresero molto le dimensioni del lupo.
    Se il castiga-demoni che andavamo tanto cercando, era grande quanto quel coso, bhè, sarebbe stato difficile tirarlo giù.
    Insomma, ritornando alla mia personale storia, la potenza dei nostri colpi aveva disintegrato i nostri nemici e l’ unico lupo rimasto preferì la fuga, cosa saggia da parte sua.
    Non nego che avrei voluto fermarmi qualche minuto in più, era pur sempre uno spiazzo tranquillo dove riposare e mi sembrava che Jack ne avesse molto bisogno.
    Se ci fossimo scontrati contro quel coso, Ifrit o giù di li, e il compagno non avesse avuto la forza necessaria per affrontarlo, poteva finire assai male.
    Ma Jack non voleva mollare, non in quel punto, la terra di fuoco e zolfo non lo avrebbe avuto e io in religioso silenzio lo seguii.

    Il passaggio alla zona successiva fu atroce.
    Terribili gas che pungevano i miei occhi come aghi, fino a fargli lacrimare.
    Getti improvvisi di vapore che mettevano a serio repentaglio la nostra incolumità.
    Okay per le scampagnate con gli amici, ma quel posto ci stava demolendo sia fuori che dentro.
    Sicuramente da quando eravamo entrati in quel luogo, eravamo stati messi alla prova e senza nemmeno rendercene conto, temprati.
    Poteva essere che il demone volesse vedere se Jack era migliorato, come persona e caster.
    Ma ciò non aveva senso.
    Sia il drago che il lupo, si erano volutamente fatti ritrovare.
    Perché invece quel coso ci metteva così tanto a lanciarsi tra le nostre,poderose, braccia?
    Fatto questo pensiero evitai a pelo un geyser e continuai a camminare.

    Quando giungemmo ai pressi di un vulcano, probabilmente il nostro, Jack ebbe una nuova visione, o almeno mi sembrò.
    Non so cosa avesse mai potuto vedere, ma mi ordinò di spaccare una parete del vulcano, che sembrava, a detta mia, una ferita rimarginata su di esso.
    Indossai nuovamente i guantoni, sperando che non ci fosse lava dietro quella fenditura.
    Stavo per colpire malamente il pezzo di roccia lavica, quando mi fermai.

    ”Certo che … questo Ifrit ci sta facendo pesare il suo salvataggio.”, dissi rilassando i muscoli e iniziando a guardare Jack.
    ”Sbaglio o mi sembra che c’è l’ abbia con te Bro? Cosa hai fatto? Ucciso tutta la sua famiglia?”, sorrisi.
    ”Puoi comunque stare tranquillo, fin quando ci sono io, avrai poco da temere. Certo che, però, ne è passato di tempo da quando abbiamo iniziato questo viaggio.
    Questo dovrebbe essere l’ ultimo spirito giusto?”
    , feci una piccola pausa, capendo però che la risposta era sotto intesa.
    ”Guardiamo un po’ come va a finire questa cazzo di avventura”.
    Ritornai a guardare quel taglio nella montagna.
    Non sapevo perché avevo detto quelle cose, forse ero stanco di vedere Jack tormentato e distrutto, forse volevo rassicurarlo che ci sarei sempre stato, forse volevo tranquillizzare me stesso.
    Il viaggio con Jack era stato lungo e probabilmente,anche se mi sbagliavo, sarebbe finito dopo aver distrutto quel pezzo di lava solida.
    Certe volte non capisco nemmeno io cosa mi passi per la testa.

    ”ANDIAMO BITCHES”.
    Strinsi il pugno e colpii il vulcano.

    Mana:70%(-10%)
    Stato fisico: Tagli di entità bassa sulle mani
    Stato mentale: Castighiamo il castiga demoni.

    Nome: Boom Baby
    Consumo: Medio
    Descrizione: Avete presente il mana? Quella roba strana che ai maghi fa lanciare palle di fuoco, ai cavalieri fa sferrare attacchi potenti.
    Si esatto proprio quello che state pensando.
    Nel mio caso mi potenzia talmente tanto il mio pugno destro, che è perfino in grado di distruggere oggetti indistruttibili.
    Avete capito bene.
    Io Breako l’ Unbreakable
     
    Top
    .
  4. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    Geisine, Presidio Meridionale.


    La parete va in frantumi in un istante, Ted ha proprio i pugni nelle mani. Adesso davanti a voi si allunga un cunicolo avvolto dall’oscurità, un passaggio silenzioso da cui è possibile percepire soltanto un vago odore sulfureo, misto ad altri minerali ormai disciolti. Sembra quasi una via per l’ignoto o forse per l’inferno, cosa più probabile, ma sta di fatto che è la vostra meta si trova alla fine di quel tunnel e quindi non potete fare altro che avventurarvi la dentro.
    Appena entrati stranamente non sentite caldo, almeno, non sentite il caldo soffocante dell’esterno e la temperatura è sicuramente più accettabile. Vi ritrovate a camminare nel buio più assoluto, siete costretti a procedere lentamente a causa delle stalattiti e stalagmiti che circondano il percorso... ad un tratto sentite anche qualcosa di fresco che vi sfiora i piedi e le caviglie, un piccolo ruscello sgorga davanti a voi mentre una tenue luce arancio illumina ora il cunicolo. In ogni caso se fossi in voi non berrei quell’acqua, chissà che cosa c’è dentro.
    Inoltre appena lo superate... beh, va letteralmente in fumo, evaporando completamente. Forse è a causa di ciò che avete davanti: alla fine del cunicolo infatti si apre un’enorme pozza di magma ribollente, al centro della quale, sopra una specie di isolotto, una creatura vi da le spalle mentre tiene le braccia incrociate. Jack riconosce subito quella figura, la fisionomia non può essere fraintesa: quella creatura è Ifrit, senza nessuna ombra di dubbio. Se l’evocatore è contento di vederlo, però, il Castiga Demoni non lo è altrettanto e quando si volta nella vostra direzione, i suoi occhi sono carichi di rabbia... anche la lava inizia a tremare percorsa da piccole onde concentriche che si dipanano dal Demone.
    Cosa sei venuto a fare qui?
    La sua voce è gutturale, rabbiosa.
    Tu, debole umano che hai perso la capacità di maneggiare il mio spirito.
    In un istante il vero motivo di quella rabbia viene fuori, può sembrare una cosa stupida, tuttavia il Signore delle Fiamme è una creatura molto orgogliosa e ha scambiato quella perdita come un affronto... Jack dovrà tirare fuori delle buone motivazioni per farlo ricredere. Nel frattempo comunque Ifrit rimane in silenzio e in quel silenzio sentite qualcosa di strano... dal cunicolo che avete percorso arrivano dei suoi, poi percepite una specie di ululato. Che i Segugi abbiano chiamato rinforzi? Chissà, è possibile... mi sa che dovete convincere l’orgoglioso Ifrit a collaborare, e dovete farlo in fretta!

    _ __ ___ _____ ___ __ _



    Parla il Master: Iniziano le trattative 8D
     
    Top
    .
  5. Jack BloodHeart
     
    .

    User deleted


    Spostandosi di qualche metro, Jack si appoggia per qualche attimo sul lato della parete rocciosa che Ted sta per frantumare; respira profondamente, mettendosi sulle ginocchia. E' stanco, ma quella pausa, in qualche modo, gli giova. In fondo ha solo bisogno di riprendere un po' fiato. Si raddrizza, guardando in alto, mentre il fragore della roccia va in frantumi testimonia la riuscita impresa del compagno. Si volta lentamente verso di lui, mentre cerca di regolarizzare il suo respiro; il pugile sembra felice di esser riuscito a sfondare il muro, anche se in realtà pare non abbia mai dubitato della buona riuscita del suo attacco. Beh, pensandoci a volte - forse anche di più - il compagno sembra una persona talmente superficiale da apparire quasi un sempliciotto che non aspetta altro che un'occasione per tirare pugni, ma in fondo c'è qualcosa da imparare anche da lui: non esista di fronte a nulla, nemmeno quando si tratta di sfondare una parete rocciosa prendendola a pugni. Nella sua mal celata pazzia, il lottatore risulta addirittura saggio, e non ci si dovrebbe nemmeno stupire di questa cosa, quante volte ci si è ritrovati a pensare che il confine tra follia e genialità è più sottile di un fil di seta? Ebbene, Ted è la perfetta dimostrazione di questa teoria.

    « Bel colpo. » commenta Jack mentre si stacca dalla parete per avviarsi verso il cunicolo appena scoperto grazie al colpo del compagno. La sua ripresa fisica risulta quasi evidente, non è più eccessivamente in affanno, e adesso le gambe sembrano tenerlo meglio rispetto a qualche istante prima. Certo, la stanchezza c'è sempre, anche perché appena una decina di minuti prima si è esibito in una doppia evocazione, ma quanto meno adesso non da l'impressione di poter collassare da un momento all'altro.

    Si avvia nel tunnel, e, all'improvviso, uno strano senso di frescura gli porta per qualche attimo un sollievo che, in quella situazione, risulta più inaspettato dei vari caffè salati citati poco sopra; certo però che questo tipo di sorpresa non è propriamente paragonabile a quelle, in fondo le sensazioni provocate adesso sono decisamente positive, più che di un caffè qui stiamo parlando di una torta che, a primo acchito, sembra dura come la pietra e che poi si rivela essere ripiena del cioccolato più buono del mondo. Una sorpresa decisamente piacevole, insomma.

    Il cunicolo è buio, e, avanzando, si rivela anche abbastanza impervio per via delle conformazioni rocciose presenti al suo interno, anche se quel leggero fastidio non riesce a cancellare le belle sensazioni prodotte da quella sottospecie di oasi in mezzo a quell'inferno di fuoco e fiamme dal quale, per il momento, sembrano usciti; certo è, però, che da un percorso così, in una situazione come quella, non ci si può aspettare nulla di buono. All'improvviso l'umidità aumenta, e i piedi del caster vengono bagnati da qualcosa che potrebbe benissimo essere identificata come acqua; per un momento la tentazione di berla è forte, ma proprio quando il giovane sta per abbassarsi la sua attenzione viene prepotentemente attirata da uno strano odore che, probabilmente, è stato presente nell'aria fin da subito ma che è stato messo in secondo piano dalla miriade di sensazioni provocate dalla mite temperatura del luogo. Quel cunicolo è saturo di zolfo, e non è nemmeno una cosa tanto strana: in fondo s stanno addentrando in un vulcano. A questo punto nulla vieterebbe all'acqua d'esser contaminata, e, anzi: pensandoci è una cosa più che probabile.

    Jack desiste, e proprio nel momento in cui rialza la testa vede, di fronte a sé, uno strano getto di vapore, indice del fatto che, probabilmente, alla fine del cunicolo la temperatura sarebbe tornato agli standard del luogo. Prende un profondo respiro, avanzando. La stanza nella quale si ritrova sembra la perfetta riproduzione in scala di tutto il Geisine. Un lago di magma che innalza la temperatura di quel luogo chiuso fino a livelli a dir poco inverosimili, al centro di quale si trova una piattaforma di pietra vulcanica, che, a malapena, regge il motivo di quell'odissea in scala che si son ritrovati a fare l'evocatore e il pugile.

    Ifrit si staglia orgoglioso sul magma, guardandolo dall'alto in basso, braccia conserte, quasi come un re guarderebbe i suoi sudditi dall'alto del suo trono. Il giovane tira un sospiro di sollievo, vedendo che finalmente ha raggiunto l'ultimo dei suoi spiriti. Scende nella stanza, stando attento a non cadere nel magma. Fa qualche passo verso lo spirito, mentre questi, accortosi della sua presenza, inizia ad inveirgli contro. Sembra arrabbiato, il Castiga-Demoni, ed in fondo non ci sarebbe nemmeno tanto da stupirsi; creatura orgogliosa, Ifrit, probabilmente non ha preso bene il fatto che il suo caster l'abbia perso di vista per ben due mesi. Il fatto è che nemmeno lui ha fatto molto per farsi ritrovare.

    Il giovane inclina la testa, sbuffando e abbozzando un sorrisetto ironico. « Oh che c'è, Ifrit? Sei in quei giorni lì, piccola stella? » commenta, sarcastico, Bahamuth. Jack sorride, ma non da troppo peso alle parole dei suoi spiriti, in fondo quei due non fanno altro che litigare. « Vedi Ifrit, io non so se tu sia serio o no.. » inizia l'evocare, facendo qualche altro passettino verso il magma ribollente. « ... ma vedi, non sono mai stato esperto di viaggi interdimensionali. Perché tu sai che ci troviamo in un altro mondo, vero? » continua, alzando la testa e cercando di fissare negli occhi il demone. « Sai benissimo che non ti pregherò, perché se tu sei orgoglioso, probabilmente io lo sono di più, visto il contatto che abbiamo avuto.» sentenzia, mentre inizia ad allungare la mano destra verso il suo spirito. « Però se hai qualche dubbio sulle mie capacità, toccami, e vediamo se riesco ancora a controllarti.» conclude, mentre ormai il braccio destro è completamente teso verso il demone delle fiamme. In quello stesso istante si sente un ululato provenire dalla galleria alle loro spalle. Il sorriso di Jack si allarga ancora di più, facendogli assumere un'espressione quasi inquietante. Per un attimo sembra di vedere la probabile forma umana di Ifrit. « Nel frattempo sta arrivando lo spuntino.» commenta, riferendosi ai segugi dietro di loro.

    Abbastanza convincente?



    Mana: 50%
    Stato fisico: In ripresa, accaldato.
    Stato mentale: Cerca di allinearsi con Ifrit.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Hit Once, Hit Hard

    Group
    Member
    Posts
    4,022
    Location
    Da un posto EPICANTE

    Status
    Offline
    La fenditura di roccia saltò in aria come fosse stata di sabbia.
    Sorrisi.
    Era stato un lavoro fin troppo semplice, ero pur sempre il campione mondiale di Boxe, figuriamoci se un piccolo pezzo di lava solidificata mi fermava.
    Perfino Jack mi fece i complimenti, insomma non potevo essere più contento.
    Dietro alla roccia, non vi era lava e magma come mi aspettavo, ma bensì un tortuoso passaggio.
    Avevo sempre sentito parlare delle grotte dietro le cascate, ma mai dietro alle pareti dei vulcani.
    Esitai un attimo sull’ apertura, ma poi seguendo il compagno evocatore, entrai.

    Nel cunicolo, il clima si presentò più accettabile rispetto all’ esterno, ma questo suo lato positivo venne compensato dalla totale oscurità.
    In breve il buio ci fece suo e poiché il passaggio non era dei migliori, fui costretto a procedere a gattoni.
    Possibile che fosse quella l’ ultima prova? Il match conclusivo?
    Sembrava più un girone dell’ Inferno, non descritto da Dante a causa della sua brutalità.
    Difatti la pressione mentale che stava esercitando quel buio era terribile.
    Per non parlare poi delle stalagmiti, rocce appuntite peggio di frecce, sempre se capite cosa intendo.
    Insomma, prima di rivedere la luce passò un bel po di tempo, infinito oserei a dire.
    Stavamo procedendo abbastanza spediti, quando dell’ acqua mi bagna la gamba.
    Sulle prime mi prende perfino un colpo.

    ”Acqua?!” pensai.
    Ne dovevo approfittare.
    Mi ci gettai di forza, ma prima che qualsiasi parte della mia lingua toccasse quella roba, ricordai.
    Ricordai l’ interrogazione in seconda media.
    A dire il vero non mi ricordai un granché, tranne la professoressa che diceva qualcosa su acqua tossica, vulcani, un quattro sul registro a Ted Carter.
    Bloccai tutto.
    Io ero Ted Carter, quindi possibile che fosse stato quel voto a farmi bocciare in seconda media?
    Ma cosa ancor più importante, quella era acqua e quello sopra,sotto, a lato a me era un vulcano.
    Collegai le cose e capii che era male bere quel’ acqua.
    Quindi mi alzai e andai avanti con Jack.
    La prima luce che vedemmo, indovinate un po’? Fu una pozza di magma incandescente con in mezzo un demone brutto e cattivo.

    ”Ifrit signori miei” pensai nella mia mente, mentre quest’ ultimo brontolava Jack.
    Esatto, era grande e grosso e se la rifaceva con un ragazzino.
    Contento lui, pensai e mi misi subito a farmi i cavoli miei.
    Non avevo potere decisionale su Ifrit e neppure su Jack.
    Quella che voleva il demone era che il caster dimostrasse di essere diventato un uomo, una mia parola avrebbe probabilmente peggiorato le cose.
    Quindi decisi di rimanere in silenzio ad ascoltare e mi resi conto che in quelli ultimi tempi stavo facendo solamente quello.
    Poi, ululati di lupi all’ orizzonte.

    ”Possibile che …”, ci avevano seguiti?
    Guardai Jack, dovevo fare subito qualcosa.
    Sputai per terra e iniziai a camminare.

    Indicai con l’ indice il demone.
    Okay, fino a due secondi fa pensavo l’ opposto, ma bisognava darci una mossa.

    ”Ehi coso grosso … muovi il culo e vedi di ritornare con Jack. Ci siamo spaccati per venire fino a qui. Quindi datti una mossa e smettila di succhiarti il pollice”.
    Continuai a camminare verso l’ apertura della grotta.

    ”Prenditi tutto il tempo Jack … a quei cagniacci ci pensa Ted Carter”.
    Mi posi esattamente davanti alla grotta, con sguardo duro e braccia incrociate.
    Loro erano tanti, ma i miei pugni di più.


    Mana:70%
    Stato fisico: Tagli di entità bassa sulle mani
    Stato mentale: Tante belle pellicce per me.
     
    Top
    .
  7. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    Geisine, Presidio Meridionale.


    Ifrit rimane fermo sulla sua roccia, senza muoversi di un millimetro. Il suo potere continua a ribollire senza sosta e riuscite quasi a sentirlo, sentite il petto tremare e nonostante il terribile caldo, qualche brivido si fa strada sul vostro corpo... tanto potere è inebriante. Sembra che il suo fuoco inestinguibile abbia attecchito sulla vostra anima, attirandovi allo stesso tempo verso quel Demone che vi dona un misto di timore e rispetto, oltre a un’insana voglia di combattere.
    Taci, Bahamuth.
    Il suo potere è così grande che non teme neanche il signore dei draghi, ignorandolo completamente mentre posa lo sguardo sullo sciamano, senza però replicare. Sa bene che quel che è successo è stato causato solo da quell’infausto salto temporale, però il suo orgoglio gli impone di agire in un certo modo... aveva bisogno di capire se quel ragazzo fosse ancora degno di lui. E deve proprio dirlo, quel giovane uomo è riuscito a superare ogni prova in un modo perfetto. L’ha raggiunto superando numerosi pericoli, quindi quella sceneggiata può anche avere termine... tuttavia non può mostrarsi debole, infondo lui è il Castiga-Demoni, mica un MiniPony.
    E sia allora... vediamo se riesci a sostenere il mio potere.
    In quell’istante il corpo del Demone prese a brillare, pulsando di una calda luce rossa che subito dopo assume la forma di una sfera, avvolgendolo completamente. Successivamente si alza in volo e scatta verso di voi, ve lo ritrovate davanti senza neanche accorgervene... ma è solo un attimo, visto che una volta raggiunto il vostro lato la sfera esplode e le fiamme vi investono, avvolgendovi completamente. Si, anche Ted viene coinvolto, probabilmente a causa delle sue parole...
    Le fiamme però sono strane, non vi bruciano... e per Jack hanno anche qualcosa di differente. Mentre il fuoco divampa, infatti, senti qualcosa fluire nella tua mente, andando a ricostruire quel che ti manca: i tuoi ricordi lentamente stanno ritornando. Alla fine del processo le fiamme mutano in una sfera che ti avvolge, che avvolge entrambi e tutti e due sentite il potere crescere dentro di voi... proprio al momento giusto. I segugi infatti hanno invaso la grotta, sono almeno una ventina. Però... sentite di poter fare qualsiasi cosa, forse è il caso di provare ad usare tutto quel potere, no?

    _ __ ___ _____ ___ __ _



    Parla il Master: Dunque, adesso avete tanto di quel Mana da non poter essere conteggiato: quindi non preoccupatevi dei consumi. Per questo turno non ci sono neanche gli slot, potete usare tutto quel che volete, a patto che vi ricordiate di essere dentro un vulcano... quindi occhio XD Comunque all'inizio vi sentite schiacciati dal potere, ma lentamente riuscite ad assimilarlo, per quanto riguarda Jack ritornano anche i ricordi :3
     
    Top
    .
  8. Jack BloodHeart
     
    .

    User deleted


    Per qualche istante, proprio appena Ifrit zittisce Bahamuth, la strana grotta volcanica viene avvolta da un rigoroso silenzio che, a primo acchito, potrebbe sembrare meditativo, ma che in realtà cela ben più di un semplice "accetto o non accetto". Il magma della stanza inizia a ribollire, come se fosse riscaldato da qualcosa di molto più caldo perfino della lava pura. E' l'animo stesso del castiga-demoni a ribollire: pensa, ricorda, immagina. La decisione ormai è già presa, ma dall'alto della sua altezzosità il demone continua a rifiutarsi di dare una risposta di assenso al suo caster, si limita a pensare a quello che può essere ma che, solo per sua volontà, ancora non è. Pochi attimi dopo si ricominciano a sentire gli ululati che poco prima avevano disturbato la trattativa tra Jack ed il suo spirito, anche se in realtà l'hanno velocizzata, più che altro. I segugi, comunque, si stanno avvicinando.

    Il giovane fissa la manifestazione corporea del suo spirito, mentre il magma lì intorno sembra sempre più in agitazione: Ifrit anela una battaglia, ma non vuole ammetterlo. I corvini occhi dell'essere si posano su quello che sa essere il suo padrone, e, nel frattempo, la bocca canina si dilata in una sottospecie di sadico sorriso. Lo sfida a padroneggiare di nuovo il suo potere, ma sa benissimo che non è una vera sfida: la scommessa è già vinta.

    La stanza si illumina, per qualche istante, di uno strano colore rosso; verrebbe da paragonare quel colore quasi a quello di un rubino, ma, conoscendo lo spirito, probabilmente il colore al quale si ispira è quello del sangue. Il concentrato di pura energia lascia la pedana sulla quale, fino a quel momento, è stato appollaiato, avanzando repentinamente verso l'evocatore.

    Bene, a questo punto cosa vi aspettereste? Uno spirito si è appena convinto - anche se non ce n'era bisogno - a tornare dal proprio caster. La riappacificazione dovrebbe essere... pacifica, no? Ebbene, se pensate questo non conoscete l'essere che è appena tornato in patria. Giusto per tener fede a quella che ormai è la sua fama, lo spirito non si limite a ritornare nel suo mondo etereo e a rimettere la sua potenza al servizio del suo evocatore, ma, tanto per dimostrare che la sua forza è difficilmente contenibile, gli esplode davanti. Le fiamme avvolgono i due compagni, ma la cosa non stupisce più di tanto Jack. Il giovane si limita a chiudere gli occhi, aspettando la presumibile ondata di energia che lo investirà. Il fuoco, ovviamente, non brucia: in fondo nemmeno un castiga-demoni è così ignobile da danneggiare la ragione stessa del suo trovarsi sul piano materiale. Non quello, almeno.

    Le fiamme, comunque, si dipanano solo per qualche istante, tant'è vero che quasi immediatamente iniziano a concentrarsi intorno ai corpi degli avventurieri. Si stringono sempre di più, fino a quasi comprimersi nel formare una sottospecie di sfera incandescente che irradia energia pura. In quel frangente i secondi sembrano interminabili, soprattutto i primi, quando quella bordata di potere toglie il respiro ai bersagli. Succede tutto in pochissimo tempo: le membra di Jack paiono quasi essere destinate ad essere schiacciate dall'immane potenza dello spirito, anche perché, ormai, il suo corpo è allo stremo visto il viaggio che ha dovuto affrontare per arrivare fin lì... ma è solo un'impressione. Appena l'idea di non farcela inizia ad insinuarsi nella psiche del giovane, così quella potenza schiacciante si rivela per quello che in realtà è: un regalo di Ifrit per averlo ritrovato.

    Il caster sente la forza distruttiva scorrergli nelle vene, e man mano che le fiamme intorno a lui si dissipano, così questa sensazione cresce dentro di lui, come se tutto quel calore stia abbandonando la zona circostante per entrargli nell'anima e dargli il supporto desiderato; purtroppo non può godersi a lungo questa sensazione.

    Si ritrova, all'improvviso, nell'esatto punto in cui i ricordi di Fenrir l'avevano lasciato, anche se in una prospettiva un po' diversa. Stavolta non guarda la scena dall'esterno, stavolta la vive in prima persona: impersona se stesso, ma non ha il controllo di sè; gli sembra quasi di essere uno dei suoi spiriti: lo accompagnano perennemente, vedono le cose dal suo punto di vista, ma non hanno il controllo del corpo, non finché lui non glie lo permette. Sembra la scena di una commedia - o di una tragedia - che, dopo innumerevoli tentativi, deve necessariamente andare in scena secondo copione.

    Si avvicina alla collina che, stavolta, vede in prima persona. Sente la presenza dei suoi spiriti intorno a lui, ma non solo: sente le loro emozioni, la loro rabbia, la loro inquietudine. Un attimo dopo si ritrova in cima alla collina, la mano tesa in avanti mentre chiede spiegazioni ad un essere che difficilmente potrebbe essere descritto. E' una figura umana completamente nera, avvolta da stracci e bende di colori scuri variabili, ma tendenti anche loro al nero. Il mantello lacero è animato da una forza non percettibile a Jack, quasi come se il vento soffiasse solo in quel punto, quel tanto da smuoverlo. Si volta, guardando verso la strada che ha percorso per salire di quella collina, mentre ordina ai suoi spiriti di attaccare. Il suo villaggio è in fiamme. E' colpa di quell'essere? La rabbia monta, gli chiede perché. Lui sorride e scuote la testa, dicendo che prima o poi capirà. Estrae la spada, conficcandola nell'aria. Per qualche istante l'oscura punta di quell'arma scompare, finché lo spirito non inizia a rivoltare la lama quasi come stesse trafiggendo un essere vivente. Si apre una sottospecie di squarcio nell'aria; Ifrit, Bahamuth e Fenrir tentano di resistere all'attrazione di quella sottospecie di buco nero, ma poi vengono risucchiati. L'evocatore perde
    il contatto con loro. La rabbia ormai lo acceca. Estrae la spada, scagliandosi verso quella cosa, ma è tutto inutile. Prima che la lama della katana del giovane possa arrivare a scalfire l'essenza di quell'essere, un altro varco viene repentinamente aperto, e il castar, malgrado gli sforza, viene risucchiato al suo interno.

    Inizia a cadere in un vortice color cobalto, mentre varie forze attrattive sembrano contendersi il corpo del giovane malcapitato. Viene sballottato un po' a destra e sinistra, finché sotto di lui non vede aprirsi un altro spiraglio. Lo riesce a malapena ad intravedere: è un deserto. E' il deserto vicino Merovish.

    Si risveglia, con quelle immagini impresse ormai a fuoco nella sua mente. E' lì per colpa di un altro spirito, deve trovarlo. « Si, dobbiamo ritrovarlo, ma credo non sia questo il momento di pensare al come. » lo interrompe Ifrit, riportandolo definitivamente alla realtà. I ragazzi adesso sono circondati da circa una ventina di segugi; sembrerebbe una situazione alquanto disperata, ed in realtà lo sarebbe non fosse per tutto il potere che, adesso, pulsa nelle vene del giovane. Si guarda intorno: la stanza ormai è satura di nemici. Sorride. «Volevi una dimostrazione, Ifrit?» commenta con una punta di arroganza nella voce, il contatto con lo spirito inizia già a fargli male. «Ebbene, l'avrai.» dice, mentre chiude gli occhi ed inizia a concentrarsi sulle manifestazioni corporee dei suoi accompagnatori. Li riapre di scatto, mostrando la variazione del loro colore: l'occhio sinistro è diventato verde, e quello destro viola; come prima, insomma, non fosse per le venature color rubino che adesso sono presenti in entrambi.

    Un sorrisetto deforma il suo viso mentre la grotta viene inondata da luci dei più cari colori; in un poco più di qualche secondo, Fenrir, Ifrit e Bahamuth appaiono in quell'angusta grotta, inonando di potere spiritico tutta l'area circostante. Il giovane si volta verso Ted. « Se vuoi divertirti, ti conviene muoverti. » dice, dopodiché da ordine agli esseri di attaccare. Bahamuth urla, e, volando, inizia ad usare i suoi artigli per afferrare qualsiasi cosa gli capiti a tiro e a gettarlo nella lava lì vicino. Ifrit estrae la Lux Inferis, la sua spada, prendendo a menar fenderti per squartare e dilaniare; lo stesso fa Fenrir con le sue zanne.

    Ci è riuscito. Ha davvero evocato tutti e tre i suoi spiriti contemporaneamente, e, cosa strana, sapeva di farcela; in fondo si è già visto mentre lo faceva nei suoi ricordi, ma prima di allora non è mai stato sicuro di poterlo fare, e, per dirla tutta, non lo è nemmeno adesso. Che sia solo una reazione alla rabbia? Che non sia un potere controllabile nel modo che vorrebbe? Beh, che dire: si vedrà.


    Beh... direi che a questo punto gli schemini con mana, tecniche etc non sono più necessari.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Hit Once, Hit Hard

    Group
    Member
    Posts
    4,022
    Location
    Da un posto EPICANTE

    Status
    Offline
    Lo vidi.
    Vidi con i miei occhi la faccia del demone che si contorceva dalle smorfie, dalla rabbia e dal furore che stava cercando di reprimere.
    La lava intorno a lui incominciò a ribollire e capii.
    Contro di lui entrambi non avevamo quella che si potrebbe chiamare speranza.
    Possibile che avessimo fallito? Possibile che aver attraversato quelle terre così insidiose, fossero servire a rendere solamente ancora più amara la nostra morte?
    Non lo accettavo, io non sarei morto, non in quel vulcano e non contro quel castiga demoni.
    I lupi stavano arrivando, furenti e affamati, arrivavano in fretta in quel luogo dove la lava ribolliva, si esatto ribolliva, proprio come la mia rabbia.

    ”A quanto pare non saranno solamente dei lupi che dovrò prendere a pugni oggi”, pensai voltandomi verso Ifrit.
    Se era la battaglia che voleva, aveva trovato la persona giusta per lui.

    Sulle prime non sembrò succedere niente, ma come di incanto il demone divenne di fuoco e fiamme, un globo per essere precisi.
    Senza esitare si avvicinò ad alta velocità verso me e Jack, per poi esplodere e liberare ancora più fiamme dentro quel vulcano.
    Possibile che tutto finisse in quel modo?
    Dopo tutte le avventure con Jack alla ricerca dei suoi spiriti, alla ricerca delle sue tante domande.
    Sicuramente anche io ci avevo guadagnato qualcosa in quel viaggio.
    Un amico, che dentro di se aveva altri due amici.
    Okay detta così suona male, ma è detto tutto a fin di bene.
    Ma io non volevo mollare, ne contro demoni e ne contro fiamme, quindi mi aggrappai alla mia ultima ancora di salvezza, quel piccolo barlume di speranza che risiedeva ancora dentro di me.
    Per quanto fine potesse essere, riuscì a reggere la mia richiesta e invece di cercare di farmi mollare la presa, mi diede una mano.
    Una grande mano.
    Qualcosa dentro di me iniziò a scorrere oltre il sangue, come qualcosa che ribolliva, come se le mie vene fossero divenute i cammini del vulcano e il mio sangue lava.
    Sentito qualcosa di diverso, qualcosa che avevo già provato, qualcosa che ti fa sentire potente.
    L’ energia pura.
    Capii quindi, che quelle fiamme non erano altro che energia pura del demone, energia pura donataci per cercare di contrastare i lupi, per farci cercare di sopravvivere.

    ”Uhm … interessante.”.
    Il primo lupo che osò ad entrare nella caverna si beccò un “Suprise Maddafukka” in faccia castato a critico.
    E come dire, non sentivo la fatica e neppure quel limite che mi si era stato imposto fin dal mio arrivo su Endlos.
    Ero libero?
    No.
    Ero solamente e fottutamente forte.

    ”Wooooo … sentite tutta questa potenza lupi del cazzo”.
    Inutile dire che iniziai a scattare da una parte all’ altra della grotta tirando pugni su pugni e facendo esplodere lupi su lupi.
    Se era vero quello che diceva Jack, era meglio spaccare più musi possibili, con più pugni possibili.

    Stato fisico: Tagli sulle mani? Dove?
    Stato mentale:I'm Fucking POWA


    Edited by Blain - 11/5/2014, 11:01
     
    Top
    .
  10. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    Geisine, Presidio Meridionale.


    Un potere ancestrale scorre nelle vostre vene, un potere traboccante che non conosce limiti. Il fuoco di ifrit vi pervade e vi dona qualcosa che difficilmente può ricapitarvi... grazie a ciò il Castiga Demoni avrà il suo tributo di sangue, ricucendo così quel contratto così importante per entrambi. Lo spirito infatti ha rischiato di svanire, l’incontro è avvenuto proprio nel momento opportuno. L’ammasso energetico infatti era tenuto insieme solo da una ferrea forza di volontà, tuttavia il rischio di disgregarsi era davvero alto: per questo motivo ha bisogno dell’evocatore, di Jack... anche se non lo ammetterà mai.
    In quella grotta però non avviene uno scontro equo... si tratta semplicemente di un massacro. Le tre bestie fanno a pezzi l’enorme branco di Segugi, questa volta nessuno di loro riesce a scappare e Fenrir conclude lo scontro con la preda che gli è sfuggita prima. I pugni di Ted fanno la loro parte a alla fine non rimane niente dei predatori... tutto ciò però ha un prezzo. La grotta infatti inizia a tremare e l’unico passaggio che vi può condurre all’esterno è crollato, chiudendovi in trappola. Come se non bastasse il pavimento inizia a creparsi e la lava diventa un pericolo reale.
    Avete il potere, ma ora non vi serve più a niente. Dal soffitto iniziano a piovere detriti di ogni dimensione, è solo una questione di tempo prima che vi colpiscano. Non può finire così... dopo tutta la fatica che avete fatto! E’ in quel momento che il potere degli spiriti divampa. Li vedete chiaramente divenire delle sfere di potere concentrato che si uniscono e poi una possente luce vi avvolge, costringendovi a chiudere con forza gli occhi... poi è solo buio.
    Quando riprendete conoscenza, siete sdraiati al suolo. Le vostre mani però percepiscono qualcosa di più piacevole della scura ossidiana... quelli tra le vostre dita sono granelli di sabbia. Aprite gli occhi e vi ritrovate in mezzo al deserto, ai piedi di una duna. Lo Yuzrab vi accoglie nuovamente. La vostra avventura è infine giunta al termine, gli spiriti sono riuniti e ora fissano il cielo a poca distanza da voi... è mattina. Le ultime stelle scompaiono prima che il sole faccia la sua completa comparsa. Cosa sia successo non vi è molto chiaro, quei tre però sanno di sicuro qualcosa...

    _ __ ___ _____ ___ __ _



    Parla il Master: Abbiamo finito, ruolate come preferite questa parte :3 non appena postate entrambi manderò in valutazione :yuppi:

    Edited by _MajinZ_ - 11/5/2014, 12:57
     
    Top
    .
  11. Jack BloodHeart
     
    .

    User deleted


    Sapete, ci sono situazioni in cui il contegno passa, quasi automaticamente, in secondo piano. Pensateci: cosa avreste fatto, voi? Cosa avreste fatto con tutto quel potere che scorreva nelle vostre vene implorandovi di lasciarlo esplodere? Ebbene, come dicevo: in queste situazioni ogni ragionamento sul come, quando, perché e, soprattutto, sul "se è il caso" di far qualcosa, passano non in secondo, non in terzo, ma in quarto piano, rispettivamente dopo Ifrit, Bahamuth e Fenrir.

    La battaglia è esattamente quella che ci si poteva aspettare dopo aver capito cos'era successo ai due avventurieri. I segugi vengono massacrati nel giro di pochi minuti; qualcuno tenta di scappare, capendo, di fronte ad un drago, un demone ed una bestia non meglio identificata da loro, che le speranze di vittoria sono davvero poche, ma, ovviamente, nessuno sfugge alla carneficina. Nemmeno Jack.

    Quando anche l'ultimo segugio crolla a terra, il giovane comincia a concentrarsi per riportare la situazione alla normalità, ma un altro crollo lo disturba. Gli spiriti richiamano la sua attenzione, e solo in quel momento l'evocatore si accorge di quanto idiota è stato ad evocare tutti e tre i suoi compagni nel ventre di un vulcano. Le pareti hanno ormai ceduto, e l'unica via d'uscita che c'era è ormai stata letteralmente tappata dalle macerie create in seguito a quel mastodontico scontro. Il pavimento inizia a cedere sotto i piedi dei giovani, mentre le macerie cadono irrefrenabili dal soffitto. Non disperate: le soluzioni ci sono, o, meglio: ci sarebbero. Si potrebbe salire in groppa a Bahamuth volando via da quel buco infernale, o semplicemente far liberare la strada ad Ifrit mentre Bahamuth si occupa dei detriti proveniente dal soffitto. Peccato non ci sia nemmeno il tempo di pensare a tutto questo.

    Il giovane si volta verso i suoi spiriti, cercando di mettere il moto cervello e volontà il più velocemente possibile, ma è inutile: ormai quei maledetti massi stanno per schiacciarli, e non possono nemmeno provare a schivarli visto che ormai son completamente circondati dal magma.

    L'epopea sembra essere ormai giunta alla sua degna conclusione. Ha rischiato di morire innumerevoli volte, ha affrontato le cose più strane e pericolose su Endlos, è sopravvissuto fino al raggiungimento del suo obiettivo, ma, come uno scotto da pagare alla morte per esserle sfuggito tante volte, ecco che la beffa più grande arriva proprio quando, invece, sarebbe il momento di rilassarsi. Vorrebbe guardare i suoi spiriti, almeno per l'ultima volta. Non ci riesce. Una luce lo avvolge. Sviene.

    E' buio. Si sente come adagiato sul più comodo dei materassi, quasi come se non toccasse nulla di definito, sospeso su di un letto etereo che sembra quasi...

    ... sabbia?

    Riapre gli occhi, sputando qualche granellino di polvere sabbiosa che gli era entrato in bocca. Gli occhi fanno fatica a mettere a fuoco, anche perché il leggere venticello del posto gli spinge altri granelli in faccia. Si stropiccia gli occhi, cercando di liberarli da quell'intralcio. Ci riesce. Sono nel deserto.

    Si guarda intorno: riconosce il posto. E' lo Yuzrab, il deserto che hanno attraversato poco prima di arrivare al Geisine. I suoi spiriti sono tutti e tre poco più in là, fa un certo effetto rivederli insieme. Cerca di alzarsi, facendo non poca fatica nel riuscirci. Si avvicina di qualche passo, ma, prima ancora di fermarsi « Ma che è successo? » chiede, allargando le braccia in segno di evidente confusione. Che i suoi spiriti sappiano qualcosa? Ovviamente sì, le loro espressione, o, meglio: le loro emozioni sono quanto mai esplicative riguardo quella situazione, ma lasciano anche presagire che, almeno per ora, l'evocatore non avrà una spiegazione sull'accaduto, almeno non da loro. La cosa in effetti non è nemmeno tanto difficile da immaginare: insieme quei tre sono capaci praticamente di tutto, e probabilmente questa è solo una delle sorprese che, di lì a poco, il caster avrà dai suoi compagni.

    Il giovane si gira verso Ted, colui che l'ha accompagnato in quella - tutto sommato - bella avventura, anche se, a quanto pare, quello è stato solo l'inizio. E' il momento dei saluti, da quel momento ognuno prende la propria strada, con la speranza - certo - di reincontrarsi in un modo o nell'altro. Sorride. Saluta. Grazie Ted. Anche a te.



    Edited by Jack BloodHeart - 14/5/2014, 22:50
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Hit Once, Hit Hard

    Group
    Member
    Posts
    4,022
    Location
    Da un posto EPICANTE

    Status
    Offline
    Il potere che mi era stato concesso era davvero enorme,incontenibile, oserei a dire.
    Quello che feci fu collezionare una serie di nemici abbattuti con un colpo, non che mi desse molta soddisfazione, ma ehi cazzo se era figo.
    Neppure Jack con tutti e tre quei mostri se la stava cavando male.
    Il massacro nella caverna durò ancora per poco, come ci si poteva facilmente immaginare e alla fine in piedi rimarremmo solo in due.
    Ormai la battaglia si era conclusa e io e Jack avevamo trionfato alla grande.

    ”Grande Bro … abbiamo spaccato tutto”, urlai felice, forse per il fatto di non essere morto.
    Ma sapete com’è, è sempre il pugno che non vedi che ti manda k.o.
    La grotta iniziò a tremare, come se fosse viva, come se noi fossimo state due zanzare fastidiose a cui non vedeva l’ ora di fare la festa.
    Massi iniziarono a cadere dal soffitto, la lava ribollì ancor più di prima e l’ uscita fu bloccata dalle pietre. Ero sempre stato ottimista lo ammetto, ma quella situazione era veramente brutta e non mi piaceva neppure un po.
    Guardai Jack e perfino lui era preoccupato.
    Non poteva essere quella la nostra fine, il tremendo potere di Ifrit poteva ancora servire a qualcosa.

    ”Se provassi a tirare uno Spaccaring … forse …”, con quelle parole non stavo cercando un vero e proprio modo per salvarci, ma mi stavo solamente illudendo che ci fosse qualcosa che ci potesse ancora salvare il culo.
    Ma contro la furia dell’ elementi, perfino io potevo poco, anzi nulla.
    Nonostante io stesso fossi una forza della natura.
    Ed ebbi paura come non l’ avevo mai avuta.
    Neppure lo sguardo di mille avversari mi aveva intimorito, il ruggito che ci aveva lanciato prima Ifrit mi aveva addirittura fatto il solletico.
    Si, era senza dubbio la mia fine.
    Esitai un momento e decisi di chiudere gli occhi, preparandomi a rincontrare presto la donna che mi aveva messo al mondo.
    Un calore piacevole però mi circondò, non ero mai stato un asso in scienze della terra, ma la lava non doveva essere roccia fusa?
    Ma mi lasciai cullare in quei ultimi istanti della mia vita … E INVECE NON ERANO GLI ULTIMI MADDAFUKKA .

    Quando riapri gli occhi intorno a noi c’era il deserto quello stesso deserto che avevamo percorso io e Jack poco tempo prima.
    Come mai eravamo di nuovo li? L’ unica cosa che mi consolò fu constatare che gli spiriti di Jack c’erano tutti e tre.
    Guardai il mio amico evocatore e alzai il pollice destro.

    ”Missione compiuta”, dissi per iniziare poi a ridere in modo fragoroso.
     
    Top
    .
26 replies since 10/4/2014, 09:08   373 views
  Share  
.