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    La camminata dai giardini al Magisterium ci permette di riflettere su quanto appena accaduto. La conversazione con l’Alfiere non è andata come avevamo sperato – puntavamo sull’avere un ruolo più dominante – ma neanche infruttuosa come ci si poteva aspettare dopo il primo scambio di battute. Una donna strana quella Drusilia, combattuta tra l’onore e modi di fare forse più adatti ad un mortale che ad una delle sua stirpe. Siamo più leggeri ora, anche fisicamente visto il dono che le abbiamo concesso, ma non andiamo via a mani vuote. Ora dobbiamo solo capire come utilizzare il sangue e la piuma. Tuttavia la sensazione di averle concesso uno strumento in grado di ucciderci definitivamente ci rende irrequieti; chissà cosa accadrebbe se finisse nelle mani sbagliate…

    Persi nei nostri pensieri ci fermiamo una volta arrivati all’enorme portone intarsiato affiancato da due maestose colonne. Un ingresso monumentale, più adatto ad un tempio che ad una scuola. E l’interno non è da meno. Nel segno dell’opulenza vi è oro sulle travi del soffitto e sui pannelli dei muri, fatta eccezione per il pavimento marmoreo. Una tana degna di un re per un mago dalla fama leggendaria. La magia nell’edificio è così potente da sembrare quasi densa nell’aria, abbastanza da poterla percepire chiaramente. Una casa elegante od una trappola raffinata? Oltrepassiamo corridoi che danno su aule e studi fino a raggiungere in quell’intricata rete la porta che realmente ci serve. “Rettore del Magisterium: Shantotto”. Bussiamo dolcemente annunciando con voce ferma la nostra qualificazione. «Siamo la Corona di Sophia.» Poi domandiamo: «Possiamo entrare?»

    Julian Lambert
    » Guardiano delle Sette Vie e Corona di Sophia

    » Fisico: illeso

    » Mana: 10% / 100%

    » Consumi: -


    » Passive

    Protodeus: immortalità, rigenerazione, corpo vuoto e insensibilità al dolore

    Gate of Eternity: tasca dimensionale

    One Thousand and One Tales: resistenza malie, sesto-senso illusioni & intrusioni psion, istant casting e presenza multipla/intensificata

    The Crown of Sophia: aura di carisma (quando parla), conoscenze.

    » Equip

    The Thread of Life: insieme di fili d'acciaio di 3 metri (forma di sciarpa) + 2 passive (Auspex aure, Telecinesi)

    » Tecniche

    -

    » Note&Riassunto

    Julian è un uomo sulla trentina, longilineo e dai capelli castani che gli arrivano alle spalle (leggermente mossi) con una barba curata sul volto. Indossa una tunica color smeraldo che si apre in vita ed un paio di pantaloni gonfi dello stesso colore con pantofole di seta coordinate. Ha inoltre al collo una lunga sciarpa cremisi che fa tre giri per via della sua lunghezza.

    Per quanto riguarda le passive del png dall'auspex dovrebbe individuare un'aura più grande del normale (data dalla somma delle auree delle anime di cui è composto Julian) a causa della mia passiva di presenza multipla/intensificata. Dall'auspex magico potrebbe capire che la sciarpe è un artefatto discretamente potente.


     
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  2. Shantotto
     
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    Mai come in quel periodo il Magisterium trasudava magia.
    Erano trascorsi pochi giorni dal risveglio del quarto ed ultimo Guardiano, e a trarne beneficio pareva esser stata l'intera scuola: le pareti pulsavano energia, le luci brillavano con un'intensità tale da accecare chi osasse osservarle troppo a lungo. Persino gli studenti -germogli dell'Accademia, e con essi anche i professori, si sentivano incredibilmente euforici.
    Letteralmente... inesauribili.

    «Siamo la Corona di Sophia.»

    Al di là del portone, laddove una mano picchiò con delicatezza in attesa di un invito, un leggero chiacchiericcio si sarebbe pian piano spento.

    « Siamo? »

    Non una ma due voci, sovrapposte sino a quell'istante.

    « Avanti, avanti! »

    Eppure solo la seconda si sarebbe preoccupata di rispondere alla richiesta. Così come solo una persona avrebbe trovato il nuovo arrivato ad accoglierla alla scrivania, accomodata con le gambe incrociate.
    Nessuno avrebbe osato non riconoscerla: la statura estremamente minuta, le treccine alte nei capelli e le lunghe orecchie appuntite mai nessuno le avrebbe confuse con qualcun altro. Nemmeno con degli occhialini da lettura comodamente poggiati sul suo piccolo naso nero.

    « Sì? »

    Domandò sintetica, soffermando le iridi castane su quelle del suo interlocutore.
    Tutt'intorno, milioni di libri e decine di scaffali.
    Ma della presenza di una seconda persona... nemmeno l'ombra più velata.

     
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    Voci fioriscono oltre l’uscio del Rettore, ma davanti a noi si presenta solo una persona quando apriamo la porta. Un piccola persona, per l’esattezza. Una stazza minuta, con due grandi occhioni ed orecchie particolarmente grosse rispetto al viso. Avevamo sentito di come il Rettore fosse particolare, ma mai avremmo pensato ad una tarutaru su Laputa. Ci scruta dietro i suoi occhialini da lettura e tremiamo tutti all’unisono. Una sensazione a lungo sopita e mai provata neanche quando abbiamo incontrato l’Alfiere. Lei è ciò che eravamo noi un tempo: un Pilastro della Storia. Quando ci rivolge la parola non possiamo che sorriderle e lasciare che l’eccitazione scivoli dalle nostre labbra. « Magnifico. », esclamiamo. « Davvero magnifico. »

    E così ci ritroviamo davanti a lei, immobili e con un sorriso ebete sul volto. Ci siamo dimenticati persino della seconda voce e non degniamo – troppo – i tomi sparsi in quello studio. « Siamo venuti qui per portarle questioni che riguardano l’accordo con Palanthas e questioni personali. » Quando riprendiamo la parola ci sembra di guadagnare la prima boccata d’aria dopo una lunga apnea. Avvicinarci alla scrivania ci costa una fatica immensa ad ogni passo. « E’ il caso di iniziare dalle cose più semplici, quelle riguardanti i Saggi. » Dalla manica estraiamo una pergamena arrotolata con cura e chiusa con un nastro colorato. « In virtù di ciò che venne siglato, siamo qui innanzitutto per chiedere di accedere ai vostri tomi. Se pertanto potreste indicarci chi si occupa della vostra biblioteca ve ne saremmo grati. » Primo quesito. « Oltre a ciò abbiamo intenzione di tenere una lezione al fine di valutare se qualcuno dei vostri allievi più promettenti possa vestire i panni di Saggio in futuro. Vorremmo il permesso per affiggere questi volantini in modo che gli studenti e, in caso, i professori possano conoscere quando e dove verrà svolta la lezione. » Con calma poggiamo la pergamena sul tavolo.

    Stanchi di passare giorno e notte su tomi polverosi? Non ne potete più di sprecare le belle giornate a scrivere trattati che nessuno leggerà? La Corona di Sophia è lieta di mostrarvi come la Storia possa esser appresa in modo divertente e creativo. Siete appassionati di racconti e conoscete ogni storia a memoria? Desiderate esplorare antichi templi o foreste intricate? Avete sognato di guidare eserciti e popoli in incredibili battaglie? Non state nella pelle quando sentite una nuova lingua o visitate un monumento antico? Allora presentatevi il tredicesimo giorno di Spica presso l’Aula Cinque del Magisterium.

    Secondo quesito. Entrambi, a nostro dire, piuttosto facili da esaudire. Restiamo in attesa, perché in realtà è il terzo quesito a cui realmente aneliamo.
     
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  4. Shantotto
     
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    Distratta com'era dalla discussione precedente, il suo occhio -quello magico- non era stato in grado di catturare ad un primo impatto quell'insieme di particolari così variegato. Ma nel momento in cui il Saggio si mosse per avvicinarsi alla cattedra, la sua attenzione (la loro, a dire il vero) parve risvegliarsi d'improvviso.

    « Mhmm... »

    Certo era che il suo modo di parlare assumeva ora un senso un po' più logico; eppure, sebbene l'aura sprigionata da quell'individuo fosse per lei motivo di una naturale curiosità, era qualcos'altro a richiamare a gran voce il suo interesse.
    L'artefatto magico che quell'individuo portava al collo.
    E dello stesso avviso parve essere il piccolo maghetto che si materializzò di fianco al loro ospite, un istante talmente breve che l'avrebbe reso forse percepibile, ma di fatto invisibile.

    « Proprio in virtù dell'accordo che è stato siglato,
    l'acceso ai nostri tomi non necessita di essere autorizzato. »


    La biblioteca dell'Accademia, d'altronde, era materiale di dominio pubblico.

    « Ma se avete piacere od interesse nell'esser guidato,
    il Magister Khatep a tal proposito sarà incaricato. »


    In fin dei conti, anche per doveri morali oltre che lavorativi, non potevano certo affidare un ospite di prestigio -quale era un Saggio dentro le mura di un'Accademia- ad accompagnatori che non fossero all'altezza.
    Detto ciò ebbe cura di accogliere fra le proprie mani la pergamena accomodata sulla propria scrivania, affinché potesse rispondere anche al secondo quesito.
    Alzò un sopracciglio in segno di perplessità, mentre con gli occhi correva fra le varie righe; lo sguardo si spostò, a più riprese, dalla carta che stringeva fra le mani alle iridi castane del suo interlocutore.
    E non poté fare a meno di domandarsi se a scrivere quelle parole fosse stata realmente la persona che aveva di fronte.

    « Sì. »

    Disse, con tono davvero poco convinto.

    « Con qualche aggiustamento nella forma sarà pubblicato. »

    Concluse, riponendo il foglio nella cassettiera. L'avrebbe buttato e rifatto a nuovo.
    Sembrava più un annuncio di una svendita del mercato, che l'avviso per una lezione.
    Ma a quello avrebbe rimediato chi di dovere.

    « C'è dell'altro? »

    Domandò in seguito, terminate le risposte ai suoi quesiti.
    D'altronde, pensò, sarebbe stato strano che un Saggio si scomodasse per parlare direttamente con il Rettore di faccende tanto banali.



    Edited by Shantotto - 21/6/2014, 22:51
     
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    E’ accondiscendenza quella con cui ci tratta? Davanti a lei ci sentiamo uno scolaretto a cui stanno correggendo il compito in classe. Ed in effetti il suo sguardo al nostro documento è lo stesso che riserverebbe una maestra severa. Aggiustamento nella forma, chissà che vuol dire. Speriamo non lo voglia rendere troppo noioso, altrimenti la presenza di studenti sarà davvero esigua.

    « C'è dell'altro? » Ci prendiamo un lungo respiro, provando a focalizzare le parole adatte per il discorso. Versione edulcorata o versione rapida? Forse è meglio quella rapida visto che sembra spazientita. « Vorremmo che trovasse qualcosa per noi. » esordiamo. « Ogni mondo è connesso ad un Crogiolo dei Mondi, strutture al di fuori del continuum spazio-temporale dove i lasciti della Storia gestiscono le anime degli Eroi. » O forse più di un mondo. Certamente quello di Julian Lambert era collegato con il Crogiolo in cui operava Clio prima che venisse cancellato dall’esistenza. Quindi a rigor di logica ce ne deve essere uno connesso con Endlos. « Ci interessa quello connesso ad Endlos visto che dobbiamo recuperare qualcosa che si trova al suo interno. » Anche se detta così assomiglia un po’ ad un furto od una rapina. « Pensiamo si potrebbe individuare dalle interferenze dimensionali o qualcosa di simile. Ci affidiamo a voi. Non crediamo che il titolo di Donna della Leggenda venga attribuito a caso. » Ed infine la parte più dura. « Siamo disposti a pagare qualunque prezzo per quest’informazione. »
     
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  6. Shantotto
     
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    Arrivò dunque al vero punto della questione.
    Per quanto potesse sentirsi importante, nessuno -Saggi compresi- si sarebbe permesso di disturbarla personalmente per questioni affidate ai suoi sottoposti. La Corona di Sophia forse non lo sapeva, ma di certo l'aveva intuito, a giudicare dal modo di porsi estremamente accomodante.
    Beh, ci aveva visto giusto: Shantotto non aveva la ben che minima idea di cosa stesse realmente cercando il suo interlocutore. Non era sua materia di competenza, d'altronde; lo incuriosiva, però, la determinazione con la quale richiedeva un suo diretto intervento.

    « Mh. »

    La piccola Tarutaru annuì con una semplice smorfia, mentre strappava la pagina vuota di uno dei tanti quadernini che adornavano la sua scrivania.
    Poteva ritenersi fortunato, quell'uomo: non si fosse trattato di un Saggio -o per meglio dire, un collega di lavoro- quella disponibilità gli sarebbe costata cara.

    « Ancora una volta, vi ricordo che fra di noi esiste da tempo un accordo. »

    Esordì con estrema calma, mentre una penna -priva di inchiostro- disegnava tratti fantasma sulla superficie di carta.

    « Rispettatelo, e di questo favore non resterà altro che un ricordo. »

    Un incantesimo per una lezione: uno scambio equo, come da trattato.
    Una volta terminato non fece altro che sollevare il foglio, ancora apparentemente immacolato, per allungarlo in direzione del richiedente.
    Gli sarebbe bastato stringerlo fra le proprie dita per comprendere quale fosse l'essenza che animava ora quell'artefatto: sarebbe comparsa immediatamente una mappa. E su di esso, ben indicato da un pallino rosso, la posizione dell'oggetto desiderato.
    Un incantesimo monouso, chiaramente. Valevo per il solo oggetto da lui richiesto.

     
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    Ci saremmo aspettati di tutto dalla Maga della Leggenda. Complessi circoli rituali disposti in tutta l’Accademia, potenti creature evocate per rispondere alle sue domande oppure i sempre d’effetto viaggi spazio temporali. Tutto tranne un foglio qualsiasi strappato dall’agenda. La osserviamo con la curiosità tipica di un bambino, inarcando la schiena per avvicinare di più il volto al la sua scrivania e provare ad interpretare gli strani segni che sta compiendo con la penna. « Ancora una volta, vi ricordo che fra di noi esiste da tempo un accordo. Rispettatelo, e di questo favore non resterà altro che un ricordo. » chiosa il Rettore e le sue parole vengono immagazzinate in una porzione della nostra mente per poter seguire il suo incantesimo. Quando infine ha terminato e ci porge il foglio bianco le possiamo riascoltare con tutta calma. « Vi ringraziamo. » rispondiamo con una certa titubanza. « E vi promettiamo che sarà una lezione che nessuno dimenticherà facilmente. » Nessun prezzo da pagare. Questo non ce lo saremmo mai aspettato.

    Con un inchino ringraziamo ed afferriamo il foglio. E’ allora che linee scure iniziano a comparire sulla superficie componendo curve e parole: una mappa. Dapprima una del Magisterium stesso, poi via via più grande fino a comprendere l’intera Laputa. E’ allora che quella di Laputa scompare per lasciare spazio ad una di Endlos. Riconosciamo tutti e cinque i Presidi, ma quello su cui l’incantesimo si focalizza è uno solo: il Presidio Ovest. Riconosciamo Sequerus con i suoi Picchi ed Undarm vicino al mare. Le linee tracciano un percorso che parte dalla capitale e si sposta sulle montagne, lungo strani sentieri ed impervi pendii. Sembra raffigurare il profilo di una torre, poi da lì prosegue…

    Una scarica di dolore ci tramortisce strappandoci il respiro e facendoci piegare. La carta prende fuoco, ma non ne molliamo la presa. In un istante siamo di nuovo in una posizione più consona boccheggiando vistosamente e con bruciature palesi sulla mano sinistra. Delle mappa non vi è altro che cenere sul pavimento. Questa è chiaramente opera della Chiave: non vuole essere trovata. Tuttavia abbiamo un indizio: il Presidio Ovest e quella torre vicino alla capitale. E’ pur sempre un punto di partenza.

    Per ora non vogliamo discutere su quanto successo, perciò, come se nulla fosse, effettuiamo un inchino al Rettore e guadagniamo la strada verso la porta. Ora abbiamo accesso all’archivio del Magisterium. E’ solo questione di tempo…
     
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  8. Shantotto
     
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    Non aveva ben chiaro il modo in cui avrebbe dovuto interpretare l'accaduto.
    Certo, l'incantesimo avrebbe dato vita a luci e colori alla sua attivazione, avrebbe disegnato d'un inchiostro che solo il Saggio di Palanthas sarebbe stato in grado di interpretare. Ma... quel che accadde in seguito?
    Sofferenza e fuoco non facevano certo parte delle stregoneria del Rettore.
    ...non in quell'incantesimo, per lo meno.

    « ... »

    A suscitare un certo imbarazzo nella Tarutaru, tuttavia, fu la compostezza innaturale ostentata dalla Corona di Sophia nel salutarli a misfatto compiuto. Come se niente fosse, con la nonchalance più falsata a cui avesse assistito da diversi giorni a questa parte.

    « Ma..? »

    Lo spirito di Āciriyar, con loro fin dall'inizio presente seppur occultato, ricomparve incuriosito e perplesso al cospetto della Maga della leggenda nel momento in cui che si ritrovarono nuovamente soli nella stanza.

    « Chiedi a Yoko. »

    Chiosò con una disturbata aria di innocenza.
    A prendere gli accordi con certa gente era stato lui, dopotutto!

     
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7 replies since 16/4/2014, 20:32   154 views
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