Duello × Sangue × Pazzia

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    Nella piazza di Bagnaia l’orologio della torre aveva appena scoccato il mezzogiorno quando la fanciulla dalla chioma oltrepasso la linea immaginaria che divideva la civiltà umana da quella Selvatica. La giovane si incamminò per le strette stradine del paesino fino ad arrivare all’ormai conosciuto orfanotrofio. Nel cortile dei bimbi giocavano tranquilli sotto lo sguardo vigile di alcune suore. La fanciulla si nascose dietro al muretto vicino al cancello per impedire di trarre in inganno le fedeli che l’avrebbero di certo scambiata per una ‘randagia’. Alcune volte Jester odiava l’invecchiare così lento del suo corpo, dimostrare dodici quando si era già in adolescenza inoltrata non era un granché. Scuotendo la chioma castana ed arruffata la Strega della Luna scacciò quegli antipatici pensieri e si affrettò a raggiungere la parte posteriore delle mura che circondavano l’edificio dove si arrampicò per poter sbirciare meglio. Come aveva previsto una delle religiose era nel cortile con in braccio il bambino salvato qualche giorno prima. La ragazza scese dalle mura con un salto elegante atterrando a terra senza far rumore poi s’incamminò verso il bosco delle Selvatiche. Passeggiò fra gli alberi per ore e ore e pian piano il buio scese silenzioso accompagnato da una brezza fresca. Jester si guardò attorno meravigliata, come ogni sera, ascoltando l’ululato di un lupo alla luna e il bubolare di qualche rapace. Tuttavia non poté perdersi nel cercare gli autori di quei canti nostalgici cosciente di dover far strada alla Hunter che a quell’ora sarebbe sicuramente già arrivata ai margini delle terre Selvatiche. Mentre si dirigeva da lei la sua mente ritornava alla sera precedente quando la strana signorina aveva accettato la sfida della dama più potente del suo popolo, Daphne. Il capo delle guardie, la guerriera più temibile. Nonostante la consapevolezza di non sapere chi l’avrebbe spuntata tra le due un sorriso incurvò le labbra della giovane matta. Non vedeva l’ora di assistere al duello.
    Altri cinque minuti passarono e la donzella si ritrovò al cospetto di Kora, come al solito non la salutò e si limitò a dare le indicazioni

    -Ti porto nel posto…
    Si girò.
    …Vedi di vincere ad ogni costo!-

    Aggiunse quell’ultima frase sussurrando ma abbastanza forte che l’altra potesse sentire, poi iniziò a fare strada. Mentre avanzava si rendeva conto di non volere che l’altra morisse. Se biondina fosse morta lei non avrebbe potuto sfidarla e di conseguenza non avrebbe mai avuto l’occasione di vendicarsi. Infatti per quanto la Hunter le fosse simpatica non poteva dimenticare di come nel loro primo incontro avesse scansato il suo colpo con tanta facilità. La mancina si strinse in un pugno deciso mentre a dissolvere il silenzio che s’era creato vi era solo la melodia degli insetti. Poi davanti a loro si aprì uno scenario del tutto diverso dal resto. La bellezza selvaggia del posto lasciò il passo a quella più raffinata dell’architettura. La terra era stata spianata per uno spiazzo delle dimensioni d’un campo da calcio al cui centro vi era un laghetto i cui bordi erano stati ‘incorniciati’ da una balaustra di marmo. Nell’acqua si specchiavano tremolanti fuocherelli che, se si fosse guardato da vicino, si sarebbe scoperto essere delle candele su delle piccole piattaforme di legno galleggianti. In mezzo alla suggestiva ‘fontana’ vi erano le statue di bimbi-angeli che sembravano contemplare quella del fantastico Pegaso. Dietro, come un ventaglio, vi erano delle mura pietra alte una ventina di metri i cui lati scendevano sul terreno battuto e su cui sporgevano intagliate sirene di pietra. Ai lati del i cui lati scendevano sul terreno battuto. La Strega della Luna alzò lo sguardo ammirando il bosco che continuava sopra queste come a voler abbracciare l’arena. Sì, perché quel posto suggestivo non era altro che l’arena degli elementi dove le Selvatiche più forti davano sfoggio delle loro abilità.


    L’ibridò incrociò le braccia e guardò in direzione di Kora cercando le sue iridi verdi. La guardò dall’alto in basso ignorando il fatto che fosse lei la più bassa poi si guardò in giro con fare circospetto, quando vide che non vi era nessuno le si avvicinò sussurrando…

    -Usa tutti gli elementi
    Li combina e stiamo attenti
    La terra non è forte,
    Usala per aprire le sue porte.
    L’acqua va davvero bene
    Ma il fuoco accende le tue pene
    Con il vento non è male
    Ma se ti becca col tuono soffri come un animale-


    Erano dei consigli riguardanti l’avversaria e non appena Jester finì di bisbigliarli dai lati delle mura iniziarono a scendere una sessantina di donne altissime dalle chiome e le pelli chiare. Alcune suonavano dei flauti mentre le dita delle altre pizzicavano le corde di piccole arpe. Due donne, una bionda e una argentea, si staccarono dal gruppo e quando la prima parlò la quiete scese su quei luoghi…

    Buonasera Hunter,
    Disse Demiarte con voce limpida…
    Ti ricordiamo che nel caso tu perda il duello diverrai nostro sacrificio, la regola è quella di usare sempre gli elementi e vincerà chi ne avrà il controllo maggiore. Lo scontro inizierà quando la luna sarà in alto nel cielo. Nell'attesa le sfidanti possono mettersi nei posti che preferiscono.

    La sacerdotessa puntò l’indice al cielo, mancavano all’incirca cinque minuti prima che il satellite fosse nella posizione indicata dalla donna. La bellezza del capo delle guardie risplendeva alla luce delle candele, le dita diafane stringevano forte un flauto traverso mentre i piedi scalzi camminavano sull’acqua donandole le sembianze d’uno spettro incantati. Infine l’alta figura andò a sistemarsi accanto a Pegaso sovrastandolo di circa venti centimetri.
    La ragazzina dagli occhi scuri si sedette a terra a gambe incrociate ridacchiando e senza guardare la nemica-amica le parlò con tono basso e pieno d’ilarità…

    -Anch’io gli elementi controllo
    E se hai bisogno ignorerò il protocollo!-


    Detto ciò scoppiò in una risata acuta. Era lei a dover uccidere Kora non quella stangona dai capelli grigi…

    Non c'era l'immagine notturna con le candele XD
     
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    jpgStiracchiandosi con l'indolenza di un gatto, la bionda si tirò su dal suo giaciglio, contemplando la piccola stanza buia dove aveva preso domicilio e ravviandosi con una mano i lunghi capelli dorati, rimasti in posa perfetta durante le ore diurne e il suo sonno di morte; a colpo d'occhio -a giudicare dalla luce estinta che si aggrappava alle fessure della persiana abbassata-, doveva essere da poco calata la sera... e questo voleva dire che era quasi tempo di andare.

    Ricordava di aver aver fatto un sogno particolare, ma non ricordava affatto i contorni di quanto aveva sognato, e così -con quella spiacevole sensazione di incompletezza- si alzò dal divano, diretta al piccolo bagno dell'appartamento con tutto l'intento di concedersi una doccia tonificante; non che ne avesse reale necessità -tutte le funzioni fisiologiche sono "sospese" quando sei morto-, ma passare un pò di tempo sotto il getto d'acqua bollente le avrebbe svuotato la mente da...
    qualsiasi cosa ne fosse sgusciata fuori.

    « . . . »

    Non sapeva dire perché, ma -a volte- avvertiva una certa paura
    nel ricordare...

    png

    Esattamente come nelle ultime sere della sua permanenza in quel luogo, la fanciulla dai capelli d'oro passeggiava tra gli alberi del bosco, respirando -pur non avendone bisogno- la brezza profumata di resina e umidità, incurante del buio incipiente che avrebbe presto consegnato alla notte la regione di Montecchio, e fatto inciampare ad ogni passo una qualunque persona normale.

    La luce era poca, ma sempre sufficiente perché ella potesse muoversi con l'incedere sinuoso di un'animale da preda, e -cosa di certo più importante- rimirare la leggerezza squisitamente ipnotica con cui le tremolanti sfere iridescenti le fluttuavano intorno quando -di tanto in tanto- si fermava di colpo per intingere in una boccetta l'asticella che le faceva da tappo e soffiare con delicatezza nei cerchietti cavi in cui il bastoncino terminava; nonostante la doccia bollente, le era rimasta appiccicata addosso una certa malinconia, così si era fatta un regalo per tirarsi su il morale prima del duello. E lei adorava contemplare l'effimero volo delle bolle di sapone.

    Quei lucidi globi simili a vetro galleggiarono nell'aria per qualche istante, spandendosi ovunque con traiettorie imprevedibili, ed esplosero in un "plop" gentile e un piccolo spruzzo di sapone profumato al primo contatto con tronchi, cespugli o virgulti che si ergevano dal suolo erboso...

    -Ti porto nel posto... Vedi di vincere ad ogni costo!-
    sciorinò la sua piccola guida come unico benvenuto

    « Farò del mio meglio...! ♥ »
    promise soltanto la vampira, allegra ed entusiasta come chi parte per una gita

    ...e una di esse si infranse come un sogno nell'urtare il nasino della bambina, che -senza perdere tempo in convenevoli- si era appena voltata per farle strada; anche se Jester le aveva appena mostrato le spalle, Kora la salutò con un sorriso, e lasciandosi condurre per la selva lungo sentieri sconosciuti, la visitatrice cercò di indovinarne la linea delle spalle esili oltre la massa indisciplinata di lunghi capelli castani: sarebbe stato divertente giocarci, si ritrovò a pensare, fermandosi di tanto in tanto per rilasciare in giro una scarica di bollicine traslucide. Quante acconciature avrebbe potuto inventarsi?

    Mentre fantasticava di chignon tondi, codini arricciati, lunghe trecce e vaporosi boccoli, il panorama attorno a lei era mutato, abbandonando progressivamente la vegetazione incontaminata in favore di architetture ben definite, slanciate, eleganti ed incantevoli: come stile era diverso dalle case sugli alberi -prevalentemente realizzate in legno-, ma anche col marmo sembravano capaci di dar vita ad opere pregevoli; la fontana era davvero un'opera d'arte, e quelle sculture sarebbero piaciute tanto a Josephine!
    Le candele galleggianti sul pelo dell'acqua, poi, davano al tutto una meravigliosa, familiare atmosfera onirica.

    -Usa tutti gli elementi | Li combina e stiamo attenti
    La terra non è forte | usala per aprire le sue porte.-

    cominciò a recitare Jessy, incrociando le braccia e cercando il suo sguardo
    -L’acqua va davvero bene | Ma il fuoco accende le tue pene
    Con il vento non è male | Ma se ti becca col tuono soffri come un animale-


    « Lo terrò a mente... ♥ »

    Quello fu tutto ciò che riuscì a dire: dai lati delle mura che la struttura comprendeva, la banda di paese del villaggio delle Selvatiche venne fuori in buon ordine, eseguendo una dolce melodia con flauti ed arpe per accompagnare il proprio ingresso e disponendosi nella platea da cui avrebbero osservato l'esibizione in qualità di pubblico; il brano musicale si concluse dipanando il silenzio, e le sue nuove conoscenze della sera precedente -la Sacerdotessa e la Guerriera- le vennero incontro per darle il benvenuto.

    Buonasera Hunter.
    esordì la donna dai capelli d'argento, senza perdere tempo in chiacchiere di rito
    Ti ricordiamo che nel caso tu perda il duello diverrai nostro sacrificio.

    « Buonasera anche a voi, Signore Streghe della Luna! ♥ »
    cinguettò gioviale lei, soffiandogli quasi in faccia un fitto nastro di bolle di sapone

    La regola è quella di usare sempre gli elementi e vincerà chi ne avrà il controllo maggiore. Lo scontro inizierà quando la luna sarà in alto nel cielo. Nell'attesa le sfidanti possono mettersi nei posti che preferiscono.

    « D'accordo, Signora! Molto gentile! ♥ »
    chiocciò la bionda, perfettamente a suo agio, avvitando il tappo della sua bottiglietta

    Con un leggero inchino di congedo, la Vampira si accomiatò dalla Sacerdotessa, levando le braccia al cielo per stiracchiarsi; nel passare accanto a Jester -seduta in prima fila a bordo del ring acquatico- udì il suo bisbiglio, e le lasciò cadere in grembo la boccetta delle bolle di sapone - ancora piena oltre la metà.

    « Te le regalo...! ♥ »
    si limitò a replicare la bionda, superandola e scavalcando il muretto

    jpgL'acqua del laghetto le arrivava alle caviglie, e per quanto gli anfibi facessero il loro dovere tenendole i piedi relativamente all'asciutto, muovendosi là in mezzo generò un sacco di onde e spruzzi che le inzaccherarono in più punti le brache attillate; non che l'umidità e il freddo fossero un problema per la sua salute (era morta, dopotutto), ma -per quanto suggestiva- quell'arena non rientrava nella top-ten dei posti più comodi dove le era capitato di combattere. Bah: si sarebbe divertita comunque.

    « Buonasera, Signorina avversaria...! ♥ »

    Così salutò festante, fermandosi accanto ad uno degli angioletti di pietra -a qualche metro di distanza dalla sua veramente tanto alta sfidante-, portandosi una mano alla guancia pallida e reclinando la testolina bionda per meglio sottolineare la sua espressione da dolce fanciulla timida ed indifesa.

    « Cerchi di non andarci troppo pesante con me...! ♥ »

     
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    Un soffio deciso e trasportate dalla brezza notturna vi furono tante bolle di sapone. Perfette nelle loro rotondità svolazzavano leggere prendendo strade differente le une dalle altre, tuttavia la loro libertà sarebbe presto esplosa con la loro effimera bellezza. Ogni tanto Jester si chiedeva se fosse meglio vivere una vita di indipendenza anche se breve o la cosa preferibile fosse quella di esser legata per anni e anni a qualcosa o a qualcuno e dedicarsi semplicemente a ciò aspettando il proprio momento. Probabilmente la verità si trovava nel mezzo e la ragazza l'avrebbe scoperto solo col tempo.

    « Buonasera, Signorina avversaria...! ♥ »
    La voce di Kora risuonò limpida come sempre e attirò l'attenzione dell'ibrido.
    « Cerchi di non andarci troppo pesante con me...! ♥ »

    Disse la signorina in modo ruffiano facendo alzare un sopracciglio alla giovane creatrice di bollicine. Comunque la docilità della Hunter non sembrò corrompere la guerriera dagli occhi d'acqua marina che, seria e maestosa nei suoi due metri e venti, si limitò a raddrizzare le spalle e a spostare lo sguardo su qualcos'altro ai suoi piedi. Passarono pochi minuti quando il riflesso luminoso della luna arrivò al centro del cielo e la donna dai capelli argentei portò velocemente il flauto alla bocca sperando nell'effetto sorpresa. Naturalmente era una speranza piuttosto vana quella della disattenzione avversaria per la posizione dell'amato satellite ma in fondo tentare non nuoce. Le labbra color ciliegia e le dita veloci sui tasti dello strumento crearono un suono basso e melodioso e ben presto un vento impetuoso si abbatté sulla nemica. L'elemento avrebbe travolta la bella dagli occhi smeraldo prendendola alla sua destra e spingendola verso le mura almeno che questa non fosse stata in grado di respingerlo.
    Intanto la pazza dalla chioma castana ammirava la scena ridacchiando e porgendosi all'indietro con la schiena fino a sdraiarsi sulla balaustra. Posò la boccetta col liquido incolore accanto a lei sull'erba tappandola per bene assicurandosi così che il contenuto non venisse perduto. L'indice passò veloce sull'acqua della fontana e le lettere comparvero e scomparvero in una frazione di secondo creando la parola 'Gioco'. Dopo di che le increspature sulla superficie arrivarono fino a lei. Se c'avevano messo così tanto ad arrivare Daphne non ci stava andando pesante. Le iridi scure puntarono Corinne curiose di scoprire la sua reazione.
     
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    La watussa dai capelli d'argento la degnò a malapena di uno sguardo, e non le rispose (non una parola: nemmeno un "ehi"), dipingendo un moto di dispiacere e delusione sul faccino eburneo della bionda; naturalmente, quello stato d'animo le passò così come era arrivato, scivolandole addosso come una goccia di pioggia, ma... non le piacevano le sfide al gioco del silenzio. Perdeva sempre.

    « E va bene: ho capito... »
    annuì comprensiva, arrendevole e conciliante
    « ...sei timida. ♥ »

    Abbassando gli occhi verdi sulla superfice liquida e appena increspata in cui erano entrambe immerse, Kora posò lo sguardo di smeraldo nella stessa direzione in cui puntava quello della Selvatica, ma seguire il lento strisciare del riflesso della luna sull'acqua era noioso, così gettò un'occhiata in giro, cercando il visetto della piccola Jester nel pubblico per farle un saluto con la manina. Oltre a lei, in fondo, non conosceva nessuno.

    Il movimento rapido e deciso dell'amazzone richiamò l'attenzione della Vampira, e sebbene l'altra non avesse fatto nulla di più che portare alle labbra il proprio flauto traverso, le percezioni mistiche dell'Hunter colsero un certo fermento nel flusso energetico della sfidante: a mente fredda avrebbe potuto congetturare che esistesse qualche connessione tra le abilità musicali e la forte corrente d'aria che si generò subito dopo -dopotutto, anche lei sapeva fare qualcosa di simile-, ma al momento non c'era tempo,
    così agì di istinto.

    Concentrò in sé il proprio potere e lo proiettò all'esterno, creandosi attorno un vuoto d'aria -in fondo, lei non aveva bisogno di respirare-, e non appena la raffica di vento ne valicò i confini, entrando nella sua zona di influenza, essa decadde all'istante, perdendo ogni impeto e pericolosità. La cosa più divertente della situazione era che -apparentemente- la bionda svampita non aveva mosso nemmeno un dito.

    jpg
    « Sei davvero molto brava a suonare il flauto...! ♥
    ...però, ecco: potremmo cominciare la sfida, adesso? »

    cinguettò colloquiale, ravviandosi i capelli dorati con aria annoiata
    « Non per sembrare scortese, ma non vorrei metterci tutta la notte:
    ho anche altre cose da fare, Io. »


    Void Echo: Questa tecnica semplice ed efficace sfrutta l’affinità della natura della vampira con il Nulla, creando un vuoto d'aria in una data zona selezionata entro e non oltre il raggio di 7 metri da sé; incontrando il vuoto, è così possibile far decadere dati elementi che necessitino di interazione con l’aria: un fuoco senza ossigeno di spegne, elementi di consistenza fisica lanciati all'attacco perdono lo slancio, e attacchi di vento svaniscono prima di raggiungere la Malkavian. L'effetto è istantaneo.


    Edited by Madhatter - 26/4/2014, 16:23
     
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    Jester sobbalzò e velocemente si alzò sulla balaustra di marmo mentre un gridolino emozionato le usciva dalle labbra. Batté le mani emozionata per poi smetterla dopo alcune occhiatacce da parte delle zie. Guardando i loro volti la fanciulla capì che poche si erano accorte dell'attacco di Daphne e, a dirla tutta, questo era stato proprio un buco nell'acqua.

    « Sei davvero molto brava a suonare il flauto...! ♥
    ...però, ecco: potremmo cominciare la sfida, adesso? »


    A quelle parole un'espressione perplessa si affacciò sul visino dell'ibrido. Non capiva se Kora si stesse burlando della sua avversaria o davvero quest'ultima avesse sbagliato il colpo. La ragazzina si rannicchiò come un gatto sul margine della fontana un po' imbarazzata. Se davvero la Hunter non aveva mosso un dito il suo scoppiò d'allegria era stato del tutto fuori luogo...

    « Non per sembrare scortese, ma non vorrei metterci tutta la notte:
    ho anche altre cose da fare, Io. »


    Il capo delle guardie non si scompose, a quanto pareva per battere quella poco di buono avrebbe dovuto fare qualcosa di più che scuoterle i capelli. (E per la cronaca non c'era manco riuscita!)

    Sì... posso immaginare cosa devi andare a fare!

    Disse la donna senza aggiundere altro e soffiando nel flauto. Presto il suono acuto dello strumento riempì, letteralmente, l'aria di elettricità. Tuttavia per l'attacco la Strega della Luna non si servì di fulmini e saette ed alcune fiamme sulle candele che galleggiavano vicino a Corinne avvamparono. Jester inclinò la testa da un lato mentre gli occhi le sbrilluccicavano mentre le fiamme andavano verso la signorina, amava vedere quel tipo di magie. Intanto quattro delle spettatrici si avvicinarono alla fontana di Pegaso con le iridi puntate sulle duellanti, tra queste si poteva riconoscere Ires e Demiarte più altre due elementaliste dai capelli argentati.
     
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    Sì...
    esordì con calma la donna dai capelli d'argento
    ...posso immaginare cosa devi andare a fare!

    « Oh, e come fai ad immaginarlo? Sono cose che fai anche tu? »
    cinguettò allegra la bionda, ignorando il velato insulto rivoltole
    « Che bello! Pensiamo le stesse cose...! ♥ »

    ...ma la sua nuova amichetta non sembrava affatto intenzionata a portare avanti la conversazione sul loro comune hobby: tutta concentrata a suonare il suo flauto, ella si preparò a scagliarle contro un'offensiva. Beh, all'incirca.

    Nel senso che non era facile capire che intendeva attaccarla: apparentemente, Daphne se ne stava lì buona buonina a soffiare dentro al suo strumento, mentre le sue energie vorticavano nell'etere -visibilissime ai suoi mistici occhi verdi- e si riversavano attorno a lei, galleggiando a pelo d'acqua e tramando chiaramente qualcosa. Che cosa ancora non lo sapeva, ma confidava nei suoi riflessi e nella sua esperienza per uscirne, ma... in ogni caso, non dovette attendere poi molto.

    L'inferno avvampò dalle innocue candele che galleggiavano sulla superficie della fontana, tramutando il tenue bagliore delle fiammelle attorno a lei in un vero e proprio rogo... e, stavolta, la Vampira non poté astenersi dal trasalire per la sorpresa.

    Tuttavia, piuttosto che sbiancare per lo spavento, il suo viso d'angelo si illuminò di un sorriso spavaldo, mentre -con la discrezione e il controllo che le erano propri- Kora emanava un'ondata di gelo per contrastare, annullare ed eccedere gli effetti del calore, lasciando che le ruggenti lingue di fiamma si acquietassero docilmente al suo cospetto, come cani domati.
    Prima di spegnersi.

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    « Ti ringrazio di cuore per la festa a sorpresa, ma... »
    cominciò civettuola, prendendo coscienza delle altre Selvatiche avvicinatesi
    « ...vedi: non è ancora il mio compleanno! ♥ »


    Evocare l'Inverno : Asservendo la propria aura a rispecchiare la sua indole Kora ha sviluppato la capacità di abbassare sensibilmente la temperatura attorno alla propria persona, permeando l’ambiente con la sua energia gelida in un’area di azione massima pari a 7 metri di raggio.
    Avvicinarsi alla Malkavian durante questo arcano farà risultare particolarmente lugubre la sua presenza a causa del gelo mortale che irradia, creando una piccola zona circoscritta -e a lei circostante- in cui la temperatura è artica, pungente e glaciale, tanto da disturbare -come prevedibile- eventuali avversari sottoposti all'esposizione, creando loro non poche grane dal momento che il freddo tagliente inibisce i riflessi e intorpidisce le membra scoperte.
    Questo potere si rivela inoltre particolarmente utile a contrastare gli effetti del fuoco, giacché ne smorza immediatamente l’entità, estinguendo le fiamme di media intensità, e riducendo falò a tizzoni ardenti. Gli effetti possono venire prolungati per un lasso temporale di massimo 2 turni.
     
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    « Ti ringrazio di cuore per la festa a sorpresa, ma... »
    « ...vedi: non è ancora il mio compleanno! ♥ »


    Le fiamme si erano spente e Jester ne fu davvero compiaciuta, Daphne non le era molto simpatica. Il giovane ibrido si alzò sulla balaustra e iniziò a camminare in direzione delle zie avvicinatesi allo spettacolo, mentre buttava un occhio sulle due duellanti.
    Kora sembrava non aver intenzione di rispondere alle offensive avversarie e la guerriera dalla chioma argentata sembrava perdere la pazienza che l'aveva caratterizzata fino a quel momento...

    Allora Hunter? Credi che risponderai prima o poi o continuerai a parare i miei colpi fino alla fine?

    La Selvatica fece un'espressione stizzita poi il suo viso tornò imperscrutabile. Poi, mentre le note del suo strumento iniziarono nuovamente a carezzare l'aria, la creatura si avviò su una delle teste di pietra degli angioletti e lì si sedette tagliando ogni contatto dall'acqua. In quel momento dall'aria intrisa di elettricità scaturirono piccole scariche elettriche dai colori vivaci che andavano a colpire la superficie cristallina della fontana.
    Intanto la ragazzina dalla chioma castana sembrava non essersi accorta di quel fantastico gioco di prestigio e, attenta a mantenere l'equilibrio con le braccia ben aperte, finì col ritrovarsi a qualche metro dalle spettatrici coraggiose. La giovane alzò appena in tempo il viso per vedere la sacerdotessa alzare una mano verso la luna e scagliare un incantesimo verso la signorina che le era tanto simpatica. La mezza Selvatica si girò automaticamente verso la nemica-amica il tempo necessario per vedere che Demiarte aveva scatenato un onda alle spalle della bionda...

    -No, non è giusto!!!
    E' di cattivo gusto-


    Urlò Jester sgridando la sacerdotessa e allo stesso tempo tentando di avvertire la Hunter.
     
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    Allora Hunter? Credi che risponderai prima o poi,
    o continuerai a parare i miei colpi fino alla fine?


    « La fine di chi...? »
    chiocciò la straniera, con voce soffice come un miagolio seducente
    « La mia o la tua? ♥ »

    Massì: gettiamo benzina sul fuoco! Come se la Guerriera e l'intero popolo delle Streghe della Luna non fossero state già abbastanza indisposte nei suoi confronti. Chissà che le passava per quella testa bonda? Magari stava pensando che, portando il loro astio e il loro disprezzo all'estremo, una volta raggiunto il fondo dell'antipatimetro, quelle avrebbero iniziato a scavare, finendo per fare il giro dall'altra parte e diventare simpatiche senza accorgersene! Vai a capire come ragiona un Malkavian...

    Naturalmente, non andò così; tuttavia, un piccolo progresso ci fu, perché -se non altro- Daphne la watussa aveva manifestato sul volto austero un accesso di irritazione: era durato solo un momento, ma fu sufficiente a regalare un sorriso raggiante alla Vampira. Perché tutto diventa più semplice quando si smette di rinnegare i propri sentimenti.

    ...anche se -va detto- è pur vero che una cattiva gestione delle emozioni tende a spingere la gente a commettere errori fatalmente stupidi.
    Tipo quello che stavano per fare le Selvatiche appostatesi a bordo arena.

    Senza bisogno di perdere di vista la sua avversaria, appena salita sulla testa di uno degli angioletti di pietra -che, sorprendentemente, resse a meraviglia il peso di quella stangona-, Kora percepì distintamente il dibattersi di energie ostili nell'etere attorno a sé... e bastava un minimo di esperienza sul campo e attitudine al combattimento per intuire che, quella volta, l'attacco sarebbe arrivato su due fronti. Splendido.

    -No, non è giusto!!! | E' di cattivo gusto-
    urlò qualcuna -a caso- dalla folla di spettatrici

    Così, mentre scintille di crepitante potere elettrico si chinavano a baciare la superficie del laghetto -col chiaro intento di friggerla- l'Hunter apprese dell'onda anomala in arrivo alle sue spalle... e la sua mente infranta giunse alla conclusione più rapida e vantaggiosa per salvare la sua fredda pellaccia non-morta. Perché, a bagnarsi da capo a piedi avrebbe rovinato il giacchetto di pelle, e perché... non le piacevano gli elettroshock: le lasciavano i capelli gonfissimi!

    Immobile al suo posto, la bionda non dovette far altro che sollevare un ginocchio contro il petto -restando in equilibrio come una gru o un fenicottero-, concentrare in un punto il proprio potere, e poi abbattere il piedino calzato di stivale nell'acqua, sollevando attorno a sé una colonna di spruzzi... giusto prima che lo tsunami di Demiarte calasse su di lei e le scariche elettriche di Daphne dilagassero ovunque come voraci serpenti di luce abbagliante -desiderosi di divorarla-, sottraendola alla vista.

    Passò qualche istante, e nel silenzio interrotto dal basso ronzare dei fulmini -che agonizzavano nel liquido agitato prima di spegnersi- ci fu solo lo sciabordare dei flutti; non appena l'onda defluì, gli occhi di tutti l'avrebbero vista...
    la teca di cristallo ghiacciato che si ergeva dall'acqua.

    Un'ombra opaca si mosse al di là della spessa superficie opalina, delineandovi la sagoma di una mano, e -come petali di un fiore di vetro- le pareti di quel simulacro si schiusero per poi sciogliersi e riunirsi alla fontana, restituendo all'Arena degli Elementi la figura intatta della straniera bionda; sulle labbra rosse e ben disegnate aleggiava ancora il solito sorriso spensierato, e l'attenzione degli occhi verdi era tutta per il volto della sua avversaria.

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    « Capita spesso che le tue amichette si intromettano in un tuo duello...?
    Credi che sia perché mi reputano molto forte? O è perché ti ritengono un'incapace? »

    domandò con un candore e un'ingenuità velenosi, ravviandosi i capelli
    « ...o, magari, è soltanto una delle vostre usanze tradizionali? Non che mi sorprenda,
    da un popolo che trae soddisfazione dall'omicidio rituale di neonati... »

    buttò lì con un'alzata di spalle, prima di mostrarsi pensierosa e meravigliata
    « Sto scoprendo un sacco di cose! Sarà meglio che prenda qualche appunto,
    o tutte queste informazioni rischiano di sfuggirmi di mente, sbadata come sono! ♥ »


    Come se non bastasse la prorompente espressività della sua mimica facciale, la Vampira estrasse la sua fida agendina dalla tasca interna del giacchetto di pelle, l'aprì alla pagina segnata da un angolo piegato del foglio, e -rimbalzando le iridi di smeraldo dalla carta agli occhi chiari dell'Amazzone-, cominciò a scriverci con la grafite recuperata dalla copertina.

    « "Scarse in combattimento... cosa che compensano con trucchi sleali.
    Senso dell'onore: non pervenuto...
    " »

    recitò, pronunciando ad alta voce quello che stava scrivendo
    « ...e poi? Che altro potrei dire nel mio articolo? ♥ »

    Richiuse il taccuino, riportò lo sguardo su Daphne -quasi pendesse dalle sue labbra-, e rimase a fissarla in attesa di nuove rivelazioni, come se aspettasse con reale e sincero interesse una risposta a quella domanda; insomma, un'interpretazione impeccabile della peggior faccia da schiaffi di sempre.


    Sensi Amplificati: Come detto in precedenza, col passaggio dalla vita alla non-morte, il corpo di Kora ha trasceso i limiti umani per elevarsi (e adattarsi) ad un più alto livello di realtà; ora -al pari dei classici vampiri delle storie gotiche- è in possesso di riflessi decisamente più rapidi di quelli di un mortale, di velocità e agilità non comuni, di una costituzione fisica più robusta, e di sensi acuti quanto quelli dei più efficienti predatori del regno animale. Raddoppiando chiarezza e portata visiva e uditiva, il Malkavian raggiunge un tempo di reazione sovrumana: potrebbe vedere oggetti in movimento ad alta velocità, tenere d’occhio una singola carta in un mazzo che viene mescolato, seguire la posizione del proiettile di una roulette russa, comprendere i messaggi subliminali in un film o in televisione, o anche leggere il titolo di un quotidiano mentre passa in macchina davanti al chiosco dei giornali, a decine di metri di distanza. [Bonus all’Agilità | Bonus alla Velocità | Bonus alla Resistenza | Vista Potenziata | Udito Potenziato | Istant-Casting]

    Auspex: Al momento del trapasso, il Sangue di Malkav opera nell’infante che infetta un processo di Risveglio che si differenzia da quello di tutti gli altri Clan... perché i Figli di Malkav ricordano cosa hanno visto quando erano realmente e completamente morti, e pare sia proprio questa consapevolezza la causa dei loro comportamenti bizzarri -a tratti inquietanti-, una ragione che li ha spinti alla follia, forse troppo grande e troppo sconvolgente, colpevole di aver infranto la loro psiche come uno specchio per trasformarla in un caleidoscopio di manie psicotiche e intuizioni geniali.
    Ma l’aver trasceso i limiti del senso comune ha anche corrisposto ad un superamento di buona parte dei vincoli e delle limitazioni dell’esistenza terrena, conferendo loro una sensibilità tutta particolare a quanto comunemente nascosto ai sensi umani.
    Perché sono le percezioni dei Malkavian ad essersi espanse, abbracciando ora un nuovo grado di realtà: nel caso di Kora, al di là dei normali potenziamenti sensoriali -già verificatisi nella metamorfosi in vampiro-, questo fattore si è estrinsecato rendendo la Lunatica capace di visualizzare le auree che rivestono gli esseri viventi, gli oggetti magici, e gli Spettri incorporei -rinvenendone con un solo sguardo le tracce-, e di riconoscerne natura e stati d'animo dalle varie classificazioni di forma, colore e intensità.
    Quando la si vede imbambolata e assorta in modo catatonico, oppure sveglia e pimpante a guardarsi intorno freneticamente, non è solo per via delle voci nella sua testa, ma spesso perché -ad ulteriore evidenza della sensibilità esasperata e della consapevolezza profonda, amplificate oltremisura dalla follia- l’acutezza delle sue percezioni le permette di captare l’aura psichica, astrale, demoniaca e spirituale attorno a sé -nel raggio di 30 metri- con estrema chiarezza e precisione senza neppure bisogno di guardarsi attorno. Il potere non rileva i soggetti in stato di azzeramento dell’aura. [Visione dell’Aura | Vista Cieca | Percezione delle Aure]


    Castle of Glass: Entro un raggio definito dal consumo, la vampira può concretizzare costrutti di ghiaccio con il semplice impiego della propria volontà, con libertà di modellarlo nelle forme e nel numero che desidera.
    In questo modo, secondo suo capriccio, la Malkavian ricrea per psicogenesi costruzioni e monumenti gelati, mura o statue, quasi si trattasse di una delle più stupefacenti magie di evocazione; l’unico requisito necessario è trovarsi a contatto con la superficie su cui plasmare la struttura.
    Composta interamente di lucido ghiaccio, l’opera della Principessa Bianca risulta di una bellezza commovente per chiunque vi posi lo sguardo, perché -oltre che di fattura pregevole e perfetta- ogni ignaro essere che vi finisca dentro avrà l’impressione di abitare un mondo di vetro...
    Ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze delicate, perché il ghiaccio generato dall’aura -a dispetto della sua apparente fragilità- si rivela duro e resistente, molto più del ghiaccio normale. Oltre che refrattario alla magia.

    Insulti di Krivda: Chiunque sa come rendersi irritante, ma questo potere -invocando l’intercessione di Krivda, Dea dell'odio e del rancore- assicura che il commento pronunciato colpisca più profondamente chi è stato apostrofato, offendendo e facendo alterare –fino anche a far perdere le staffe i più predisposti- coloro che sono stati pizzicati dalla vampira.
    Nel conflitto Tzimisce-Tremere delle ormai lontane notti del passato, i Koldun .gli stregoni dei Carpazi- invocavano l’aiuto di Krivda per incitare gli Usurpatori alla frenesia, poiché preferivano trattare con le loro zanne infuriate e fuori controllo piuttosto che con le subdole insidie della loro Taumaturgia.
    Questo è un potere pericoloso da usare, ma può avvantaggiare su quegli sfidanti e oppositori che sono in grado di utilizzare potenti tecniche ma che risultano gracili e fisicamente deboli, sebbene la tecnica possa essere parimenti impiegata per umiliare i più ammanigliati e snob, facendo loro fare una figura imbarazzante e meschina dopo averli mandati in frenesia e in escandescenze in pubblico.
    La vampira offende il bersaglio con commenti più o meno velati, pungenti, ironici, saccenti o –semplicemente- i più oltraggiosi che riesce a concepire; dopo di che, se il bersaglio è particolarmente orgoglioso, oppure ha una volontà labile e uno scarso auto-controllo, questi cade prevedibilmente preda di una furia incontrollabile, attaccando con ira e alla cieca, dando fondo a tutte le Tecniche più devastanti, crudeli e letali del proprio repertorio: queste, prevedibilmente più impegnative e stancanti, consumano inesorabilmente fino all’esaurimento le scorte energetiche del bersaglio, mirando a lasciarlo sfiancato, spossato ed esausto.
    L’effetto della furia vendicativa ha un tempo limitato a 2 turni, dopodiché sfuma, restituendo la completa lucidità e tutti i sensi all’avversario, sempre -ammesso che egli abbia ancora la forza di reggersi in piedi.


    Edited by Madhatter - 7/5/2014, 15:13
     
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    Fu un attimo...
    L'onda nascose la figura di Kora ma quando la forza anomala si acquietò l'Hunter era racchiusa in un abbraccio di ghiaccio. Jester non poter trattenere un'esclamazione di meraviglia, la signorina le pareva una dea guerriera e questo valeva più che un punto in simpatia. In fine, quando vide la barriera sciogliersi in tanti petali gelati, fu sorpresa nel sentir le parole della straniera. Sembrava che prendesse in giro Daphne tuttavia il suo tono era così calmo da confondere l'ibrido.

    « "Scarse in combattimento... cosa che compensano con trucchi sleali.
    Senso dell'onore: non pervenuto..." »


    « ...e poi? Che altro potrei dire nel mio articolo? ♥ »
    Jester portò un indice al mento con aria confusa, poi sembrò trovare l'ispirazione...

    -Che non volano sui forconi
    E' una leggenda piena d'illusioni!-


    Poi le iridi scure della fanciulla furono catturate da una candela che galleggiava a pochi centimetri dal bordo della fontana. Senza pensarci due volte scese dalla balaustra e prese l'oggetto della suo interesse. Quello fu un gesto provvidenziale poiché, proprio dove un attimo prima vi era la sua testa, passò una saetta lanciata da una delle elementaliste del gruppetto. A quanto pare non avevano apprezzato la risposta che aveva dato alla giornalista. Ma che cappero... facevano un sacco di casino quando gli umani inventavano sciocchezze su di loro e poi non apprezzavano i tentativi della ragazza di far sapere la verità!
    Comunque la donzella non ci diede troppo peso, al momento era troppo presa dal suo nuovo gioco. Vide la fiamma tremolare alla brezza notturna e si chiese quanto tempo era passato dall'inizio del duello, probabilmente non molto.
    Intanto Daphne sembrava arrabbiata, sembrava sull'orlo di una crisi si nervi...

    Dubito che scriverai qualcosa...

    Improvvisamente l'aria iniziò a turbinare attorno alla figura della donna e tutte seppero cosa stava per accadere. Le Selvatiche vicine alla fontana di Pegaso si ritirarono spaventate, Jester invece corse verso la Hunter parandosi davanti a questa e prendendola per la manica. Le iridi scure s'incrociarono in quelle smeraldine di Kora. Probabilmente dopo quell'azione sarebbero stati cavoli amari per lei ma non aveva avuto tempo per rifletterle e a dirla tutta non avrebbe ragionato neanche se ne avesse avuto...

    -Dobbiamo andare
    Seguimi senza fiatare!-


    Pian piano una nebbia densa salì attorno alle due celandole alla vista delle presenti. Purtroppo la ragazzina dalla chioma castana non riuscì a fare uno passo che l'attacco del capo delle guerriere si scatenò...

    MORIRAI MOLTO PRIMA!

    Un tornado di dieci metri circa si propagò per tutta l'arena, tuttavia bastò poco per capire che non era un semplice aria in movimento. Vi erano fulmini simili a quelli che la donna aveva usato in precedenza e in più ci erano correnti gelate e altre roventi. L'ibrido scoppiò a ridere un po' scioccata. Non credeva di essere in grado di proteggersi probabilmente quella sarebbe stata l'ennesima volta in cui perdeva la vita e questo le sembrava... esilarante!
     
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    -Che non volano sui forconi.-
    fece candidamente una nota vocetta dal pubblico
    -E' una leggenda piena d'illusioni!-

    « Andata: lo segno subito! ♥ »
    gongolò entusiasta la bionda, inserendo quell'informazione sul taccuino

    Dubito che scriverai qualcosa...
    obiettò invece la sua sfidante dalle chiome d'argento

    Mentre intorno alla fontana -nell'aria che le avvolgeva e nell'acqua attorno alle sue caviglie- vibrava una quantità di energie semplicemente impressionante, pronta a venir imbrigliata da una volontà comune ed incanalata contro di lei, la psiche infranta della Vampira già si proiettava a come uscirne: poteva svanire in uno sbuffo di fumo e lasciarle con un palmo di naso (oltremodo stancante per lei, ma.. sai che effettone?), o anche non fare un bel niente e lasciarsi letteralmente distruggere per poi rialzarsi a combattimento concluso, meglio se sparando qualche battuta stupida (già gongolava provando ad immaginarsi le loro facce sorprese!), o anche...

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    « ...cavolo, no! »

    ...quell'imprecazione a denti stretti le uscì spontanea quando una figuretta minuta e familiare scavalcò il muretto che delimitava il ring per venirle incautamente vicino, perché questo la costringeva a riconsiderare i propri piani. Perché non poteva mettersi in salvo da sola, lasciandola indietro; certo, aveva appreso dell'immortalità di Jester -una volta decifrato parte dei ricordi che aveva inconsciamente condiviso con lei-, ma... a nessuno piace il dolore.

    E il fatto che la bambina avrebbe sofferto orribilmente il suo tentativo di aiutarla non passava affatto in secondo piano solo perché la morte l'avrebbe rispedita indietro.

    -Dobbiamo andare | Seguimi senza fiatare!-
    esordì la piccola, afferrandola per una manica per tirarla via

    MORIRAI MOLTO PRIMA!
    gridò Daphne, nascosta dalla nebbia scesa attorno a loro

    « No... »
    mormorò la bionda, ma non era chiaro con chi ce l'avesse

    Morire? Già fatto, tante grazie... Se avessero trovato un modo per farcela rimanere -morta- non sarebbe nemmeno stato così male: era l'essere incastrata sulla soglia il suo problema. Per questo zuzzurellava in giro alla ricerca di qualche degno avversario che potesse guidarla dall'altra parte, eppure era ogni volta la stessa storia: chi aveva le motivazioni e lo stato d'animo, non aveva la forza o le capacità per riuscirci, e chi -forse- avrebbe potuto finiva per non volerlo. Ma questa è un'altra storia.

    « No... »
    ripeté, mentre concentrava in sé le proprie energie

    Scappare? E dove? Erano nell'occhio del ciclone, il punto più distante da quel ribollente uragano di potere, e andarsi a buttare contro uno tsunami di ghiaccio, fulmini e fiamme non le pareva una grande idea; ciò non di meno, non intendeva rimanersene con le mani in mano ad aspettare l'inevitabile.

    Contrastò la forza dell'ibrido che cercava di trascinarla da qualche parte con un solo braccio, e -applicando un movimento contrario- così facendo l'attirò a sé, la racchiuse nell'incrocio delle braccia flessuose, e mentre i lunghi capelli dorati si agitavano come un vessillo nel vento, la straniera chinò il capo per accostare un sussurro al suo orecchio.


    « Andrà tutto bene... »
    garantì con voce calma, sorridendole anche se non avrebbe potuto vederla
    « ...solo: non muoverti. »

    Si dipanò da lei come un'esplosione, spandendosi e dilagando in ogni direzione per il raggio di diversi metri: il potere della sua mente - il caos che vi teneva compresso- non era che una massa tremolante stagliata contro il vorticare furioso degli elementi, una patina traslucida e iridescente -di tutti i colori e nessuno- come le bolle di sapone con cui si era dilettata al suo arrivo... ma questa non sarebbe venuta meno con un innocuo 'plop' al primo ostacolo.

    I due poteri si scontrarono, ma non ci furono lampi, tuoni, o esplosioni a sancire quel contatto; semplicemente, l'impulso psionico generato dalla Malkavian attraversò il fronte di interferenza degli elementi, da questo si lasciò attraversare, e... da quell'abbraccio, la realtà uscì mutata: il vento ululante si quietò, tramutandosi in una brezza gentile prima di raggiungere Jess e Kora, e -al contempo- il calore, il gelo e l'elettricità imbrigliati nel vortice si condensarono, acquistando consistenza fisica e tramutandosi in petali di fiore colorati.

    E mentre quella lieve e dolce pioggia cadeva su di loro con la leggerezza della neve o delle piume, la nebbia si cristallizzò in piccole biglie dalle forme irregolari, che caddero a terra producendo un tintinnio argentino e formando un infido tappeto che luccicava di un'evanescenza spettrale sotto la luce della luna; così senza più niente a frapporsi tra sé e le sue avversarie, la Vampira sollevò la testa e ruotò con calma il capo per cercarle con le sguardo.
    Nel riflesso dei suoi occhi verdi rilucevano ora sinistri screzi dorati.

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    « D'accordo... »
    mormorò, con voce delicata e spavalda come sempre; solo, appena più fredda
    « ...ora basta giocare. »

    E la sua follia si spanse come un'opprimente miasma di morte, pronta a raggiungere e soffocare ogni forma di raziocinio che avrebbe incontrato nel suo cammino nel raggio di dieci metri; le loro coscienze si sarebbero spente come lampadine -fulminate dal sovraccarico improvviso-, ma... avrebbe finito per colpire anche Jester.

    Lo sapeva che sarebbe stato così... e non lo avrebbe voluto, ma in quel momento, a una parte di lei -semplicemente- non interessava. E a quella parte non riuscì ad opporsi -troppo debole per l'ultimo congruo consumo di energie-, perché una Bestia segue sempre e soltanto la legge del più forte.


    Paradox - Col termine “Paradosso” si indica un' asserzione inconciliabile con le opinioni accettate universalmente come vere, dalla locuzione latina para-doxa, che significa ‘contro l’opinione dei più’.
    Per il Clan della Luna, che considera la realtà oggettiva poco più che un gioco di percezioni -da plasmare e manipolare come argilla-, i paradossi sono la cosa più divertente del mondo: uno scherzo geniale, capace di lasciare di stucco chiunque vi assiste... e, naturalmente, anche Kora trae grande soddisfazione dal portare avanti la tradizione di Famiglia.
    La tecnica sfrutta la concentrazione di energie caotiche e la conoscenza della natura illusoria del mondo, e fa sì che la pazzia della Malkavian si proietti attorno a lei -fino a coprire un'area di 15 metri di raggio- emettendo una nota estemporanea che deformerà la fibra stessa del tessuto della realtà, sovvertendo senza logica alcuna regole e leggi fisiche... e scorporando in modi casuali, bizzarri, inspiegabili ed incredibili le concentrazioni di energia intorno a lei.
    Chi viene a trovarsi in una zona di Paradosso vedrà svanire nel nulla i suoi attacchi, e -per quanto frustrante- questo è ancora un'opzione migliore del vederli concludersi con evoluzioni inaspettate (più spesso, ridicolmente imbarazzanti) nel caso in cui venga annullata o potenziata una legge fisica -quale possono esserlo la gravità o l’attrito-, o l’elemento usato venga sostituito in una frazione di secondo dal suo opposto... non prima di aver -però- visto tutto il suo devastante potere scemare miseramente.
    In ogni caso, la tecnica di per se, non provoca assolutamente nulla: sono le azioni altrui nello spazio distorto a causare effetti disastrosi - specialmente sul morale degli avversari; quando l'onda psionica ha consumato l'energia caotica di cui era vettore, la normalità si ristabilisce. [Difesa Assoluta]

    Comalies - Questo potere permette di scioccare la mente della vittima in maniera così violenta da indurla in uno stato di coma, per definizione caratterizzato da una perdita totale e prolungata della coscienza e della sensibilità, in cui perde tutte le funzioni non vitali contenute negli emisferi evoluti e cade un un profondo sonno da cui non è possibile svegliarlo perché non risponde agli stimoli che gli vengono inviati.
    Non si conosce con precisione il modo in cui questo potere agisca: ciò che si vede fare al vampiro è semplicemente mettersi di fronte ai suoi bersagli... quanti però dispongono delle percezioni soprannaturali dell’Auspex, se presenti o protagonisti della scena, potrebbero sentire chiaramente la psiche della creatura protendersi fino a soffocare quella della vittima, shockandone le cellule degli emisferi celebrali fino a provocarle frequenti convulsioni che la getteranno poi in un completo stato comatoso. [GDR-only]
    In battaglia, le menti forti possono resistere alla pressione psichica che minaccia di schiacciarle, restandone tuttavia molto frastornati per 1 turno; chi invece non riesce a resistere, cadrà in uno stato di coma reversibile, al termine del quali si sveglierà; se sono presenti più soggetti all’attuazione della tecnica, tutti quelli che sostano entro 10 metri dal Malkavian rischiano di venirne coinvolti.
     
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    « No... »

    Vedere il viso preoccupato e forse anche un po' contrariato della Hunter fece trasalire la giovane Strega della Luna. Si era intromessa nel duello e ora si rendeva conto che non sapeva cosa fare. Nonostante ciò la ragazzina fece un profondo respiro e cercò di calmarsi continuando a trascinare Kora verso un angioletto di pietra che le era particolarmente simpatico. Mille pensieri si affollarono nella mente della matta, forse avrebbe potuto creare un piccolo tornado di neve e rispondere al fuoco col fuoco. Poi improvvisamente gli ingarbugliati ragionamenti della giovane si sciolsero in qualcosa di più dolce ma anche più complicato da accettare... La giornalista che stava cercando di salvare l'aveva chiusa in un abbraccio!
    In un primo momento la mezza Selvatica rimase immobile senza dire o fare nulla poi iniziò a dimenarsi...

    « Andrà tutto bene... »
    Sentì sussurrare alla voce calma e chiara di Corinne.
    « ...solo: non muoverti. »

    L'ibrido si fermò poi scoppiò in un pianto isterico più per la mossa della Signorina che dall'attacco avversario, ma subito questo fu sostituito da una risata. Era strano essere abbracciati e soprattutto in quella situazione. Improvvisamente la nebbia generata da Jester cadde sul laghetto come rugiada e con lei il tornado si dissolse lasciando dietro di se solo petali colorati. La fanciulla dalle iridi scure alzò gli occhi al cielo notturno beandosi di quella vista. La Luna era talmente bella e tutti quei colori la risaltavano rendendola gioiosa. Per un attimo la folle si scordò di essersi messa in un mare di guai e sentì salire nello stomaco una strana sensazione che conosceva fin troppo bene, nostalgia. Sua mamma era meravigliosa come la regina del cielo e i petali variopinti le facevano pensare a suo padre... frizzante come i coriandoli!
    Poi la voce della Hunter attirò la sua attenzione, c'era qualcosa di diverso nel suo tono, qualcosa di strano, qualcosa di... sbagliato!

    « D'accordo... »
    L'ibrido si girò quanto bastava per vedere l'espressione dura sul volto di lei.
    « ...ora basta giocare. »

    Appena Kora finì di parlare la mezza Selvatica sentì un'energia devastante provenire dalla donna. La sensazione di panico avvolse la fanciulla come un'onda anomala e senza pensarci due volte si sporse in avanti mentre immediatamente l'aura oscura che la caratterizzava si manifestava in tutta la sua potenza. Il desiderio di fuggir via si fece prepotente nella sua testa, ma fu del tutto invano. La presa della stramba signorina reggette e improvvisamente si innescò uno strano meccanismo. La ragazzina non riuscì più più a sentire il fondo della fontana e anche il tatto delle mani venne meno. In poco tempo si ritrovò a ciondolare a peso morto fra le braccia della bionda mentre le palpebre si facevano pesanti e nessun suono veniva recapitato dal suo cervello.
    Intanto una buona fetta delle Streghe della Luna sembrarono perdere i sensi. C'era chi si accasciava a terra senza un lamento, chi si addormentava e alcune si ritrovarono a precipitare nell'arena degli elementi dall'alto del loro podio. In pochi secondi solo una ventina di Selvatiche rimase in piedi. Tra loro si potevano contare undici creature dai poteri elementali e qualche guerriera.
    Gli occhi di Daphne si chiusero in due fessure, aveva speso parecchia energia per proteggersi da quell'attacco e non le piaceva ansimare...

    Cosa hai fatto?
    Sussurrò a denti stretti
    COSA HAI FATTO MALEDETTA?!

    La guerriera stava quasi per correre verso l'avversaria quando una voce cristallina la fermò...

    Non muoverti!

    Demiarte stava camminando a grandi passi verso Pegaso, così leggera da sembrare fluttuare sulle acque. I suoi capelli dorati sembravano brillare sotto i raggi lunari e i suoi occhi d'acquamarina erano seri.

    Io e le mie sorelle ti bandiamo da questi luoghi per aver usato un potere non inerente all'arena degli elementi! Se rimetterai piede su questo monte sacro la terra ti inghiottirà... La Luna mi ha parlato questa sera, ha detto che Shirahime è dannata e non è un valido sacrificio...
    Si fermò accanto alla compagna e punto le iridi limpide sull'intrusa

    Creatura immonda, creatura di tenebra vattene...
    La donna indicò Jester...
    E lascia lì quella mocciosa!

    Non si sa di preciso cosa guidò le parole della Sacerdotessa, forse era un avvertimento dettato dal suo potere psichico, oppure era solo buon senso...
     
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    La bomba di energia psionica esplose sull'Arena degli Elementi in tutta la sua violenza, e la Vampira sentì il corpicino di Jester afflosciarlesi tra le braccia mentre -intorno a lei- buona parte delle Selvatiche subiva stessa sorte: era come se avesse spento tutte le loro menti contemporaneamente con un telecomando o qualcosa del genere... ma la cosa più sinistra e meno rassicurante fu la consapevolezza di sentire a poco a poco la propria coscienza assopirsi e quella dell'altra Lei destarsi.

    Mentre molte Streghe stramazzavano al suolo -immobili come sassi, o scosse da violente convulsioni-, la bionda lottò con tutta sé stessa per mantenere una pur pallida presa sulla realtà... ma non poteva opporsi alle tenebre che risalivano l'abisso nella sua mente, così pregò, e i suoi occhi verdi si chiusero... terribilmente pesanti.

    Cosa hai fatto?
    una voce raschiante ruppe la quiete della notte, e le ciglia della straniera tremolarono
    COSA HAI FATTO MALEDETTA?!

    Ansante ma ancora battagliera, Daphne -la sua avversaria- fece per partire alla carica alla volta dell'intrusa, ma la voce di Demiarte vibrò nell'aria in un ordine perentorio.

    Non muoverti! Io e le mie sorelle ti bandiamo da questi luoghi per aver usato un potere non inerente all'arena degli elementi!
    comandò, prima di incedere sui flutti dell'Arena per raggiungere la sorella
    Se rimetterai piede su questo monte sacro la terra ti inghiottirà... La Luna mi ha parlato questa sera, ha detto che Shirahime è dannata e non è un valido sacrificio...

    A voler fare i precisini, avrebbe potuto obiettare che erano state loro le prime a rompere le proprie stesse regole, argomentare che un dettame che non viene osservata dai suoi creatori è poco credibile, o anche cavillare sul fatto che non le fosse mai stato detto che tecniche di lotta alternative fossero proibite, ma... la verità era che quella parte di lei che amava dondolarsi tra le rigide convenzioni dei mortali solo per vederli ingarbugliarsi da soli si era già addormentata da un pezzo.

    Creatura immonda, creatura di tenebra vattene... E lascia lì quella mocciosa!

    Per questo, tutto ciò che fece fu ridere, di una risatina bassa e roca -soffice e seducente come le fusa voluttuore di un gatto o di una donna- che le fece sussultare appena le spalle sottili e che le risalì la gola con l'irriverenza folle e feroce con cui solo i mostri hanno l'impudenza di deridere gli dei.

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    « E invece ti dico che resto qui, e che mi muovo.
    ...e che siete divertenti. Così divertenti che potrei ripetere l'esperienza di oggi anche domani. »

    mormorò la Bestia, schiudendo occhi dorati e imbracciando la bimba come una bambola
    « Ho tutto il tempo del mondo. Tornerò domani, e dopo domani, e il giorno dopo ancora...
    e vi farò esattamente la stessa cosa. All'infinito. Tanto, non potete morire, no? ♥ »

     
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    Buio... Incoscienza...

    Jester si trovava in un mondo dove il suo corpo e la sua mente non avevano alcuna voce in capitolo. Persa nell'ozio del nulla nell'oblio dell'inesistenza e proprio in quel momento, nella dimensione dei cinque sensi, si trovava tra le braccia del male. Non quell'entità astratta che nelle fiabe per bambini si personificava in un demonio dalle corna lunghe e nere, ma di un male splendente e dorato che poteva sembrare dolce quanto il miele...


    « E invece ti dico che resto qui, e che mi muovo.
    ...e che siete divertenti. Così divertenti che potrei ripetere l'esperienza di oggi anche domani. »


    « Ho tutto il tempo del mondo. Tornerò domani, e dopo domani, e il giorno dopo ancora...
    e vi farò esattamente la stessa cosa. All'infinito. Tanto, non potete morire, no? ♥ »



    Per qualche secondo parve scendere il silenzio. Daphne non capì mai se gli abitanti del bosco avessero smesso di emettere suoni ho il sangue che le gelava nelle vene le avesse impedito di udire, comunque sia il niente era assoluto.
    Tuttavia Demiarte non era dello stesso stato d'animo. Si allontanò dalla sorella facendo segno di non seguirla. Con passi lenti ma al contempo decisi a sorvolavano le acque la Sacerdotessa sembrava fluttuare come una bolla di sapone. Altrettanto bella ma al contempo molto più forte, molto più... consistente.

    Pensi davvero che tu possa batterci tutte?
    Fece una pausa

    Davvero sottovaluti un popolo che per centinaia di anni è stato capace di tener fuori dalle proprie terre ogni tipo d'invasore? Ti consideri così invincibile?
    Nella voce e nello sguardo della donna non vi era alcuna nota di sarcasmo. Le sue erano semplici constatazioni.

    La nostra stirpe è temuta e rispettata da centinaia di anni e tu sei solo una ragazzina.

    Mentre la donna parlava, sul fondo dell'arena, le cinque Streghe della Luna precipitate dalle mura divennero preda degli spasmi. Scatti veloci e imprecisi donati dalla morte che non le accettava nel suo regno e le riportava indietro. Il sangue che tingeva le acque di Pegaso smise di uscir loro vene e pian piano la vita tornò prepotente nelle loro membra trasformandosi in affannoso respiro...

    In più, come tu hai già detto, siamo immortali, no?!
     
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    Pensi davvero che tu possa batterci tutte?

    Occhi d'oro riflettevano il mondo con indifferenza fredda quanto il prezioso metallo a cui avevano rubato il colore, e mentre distoglieva lo sguardo dai moti dell'anima che facevano rabbrividire l'aurea della Guerriera, il Mostro si volse a contemplare la Sacerdotessa; sulle labbra rosse -un cuore intagliato nel sangue-, la curva affilata del suo sorriso si accentuò, armonioso e crudele come la falce della Nera Signora.

    Davvero sottovaluti un popolo che per centinaia di anni è stato capace di tener fuori dalle proprie terre ogni tipo d'invasore? Ti consideri così invincibile?

    Con un gesto lento e apparentemente distratto, la Bestia reclinò la testolina bionda da una parte, fissando la Selvatica in silenzio per un lungo momento, con la stessa -vaga- curiosità con cui un bambino guarderebbe un lombrico dimenarsi nel fango... come se non capisse esattamente cosa stesse cercando di dirle.

    La nostra stirpe è temuta e rispettata da centinaia di anni e tu sei solo una ragazzina.

    Spasmi nell'acqua le dissero che le Streghe morte per affogamento -anziché rimaste bloccate nel loro corpo fino ad un lento decesso di inedia- dovevano essere di ritorno dal mondo dei morti, e... con un retrogusto amaro si trovò a domandarsi se e cosa avessero intravisto loro dall'altra parte. Era ciò che vedeva anche lei?

    In più, come tu hai già detto, siamo immortali, no?!

    La portavoce del popolo silvano le si era rivolta ancora, e fu senza un fremito che la Creatura dagli Occhi d'Oro sbatté le palpebre bordate di folte ciglia nerissime una volta soltanto, tornando presente a sé stessa, e raddrizzando il capo - piegato con aria interrogativa; doveva averle fatto un pò di domande... Peccato che non le avesse presto troppa attenzione. Qual'era la prima cosa che aveva detto...?

    « . . . »

    Oh... già. Con suadente dolcezza -roca e sensuale come le fusa di un gatto-, la voce della Vampira gorgheggiò una risata cristallina nelle profondità della gola; poi, gettò indietro la testa con sfrontata eleganza, e mentre le lunghe ciocche dorate si scuotevano e oscillavano in una danza sinuosa sulle spalle e attorno al suo viso perfetto, il sorriso fantasma che sempre le aleggiava sul volto si schiuse per liberare quel fremito divertito all'esterno.

    Le rise in faccia. E dove chiunque sarebbe apparso semplicemente un folle sguaiato, il suo misticismo e la sua bellezza sotto i raggi della luna la facevano sembrare manifestazione di qualche oscura e sublime divinità. La più oscena e la più sacra.

    « Battervi...? »
    ripeté, quando l'ilarità le permise di riprendere graziosamente fiato
    « Oh, ma io non ho intenzione di fare nulla del genere... ♥ »

     
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    La risata del demonio dorato fu l'equivalente di uno schiaffo per la Sacerdotessa. Una simile mancanza di rispetto non le era mai stata fatta nota prima di allora...

    « Battervi...? »
    Gli occhi di Demiarte divennero due fessure.

    « Oh, ma io non ho intenzione di fare nulla del genere... ♥ »

    A quell'affermazione la Strega della Luna sospirò, annoiata e infastidita da quell'essere miserevole che si stava beffando di lei e la sua nobile stirpe. Con un rapido movimento del polso le fece segno di sloggiare, era chiaro che al momento tutta la sua altezzosità si era trasformata nell'equivalente snobbosità di una dea capricciosa.

    Ti do qualche minuto per sparire. La strada te la mostrerà quella lì quando sveglierà!
    Disse l’ultima frase con tono di disprezzo indicando l’ibrido tra le braccia della donna.

    Quando le nostre sorelle apriranno gli occhi ce ne andremo!

    Demiarte era convinta che detto ciò la Hunter avrebbe capito e, cogliendo l'occasione, sarebbe fuggita con la coda tra le gambe. Be’ le stava dando un’opportunità non da poco, considerato che sarebbe stata una delle poche pochissime persone ad uscir vive dalle terre Selvatiche.
     
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