Il Canto del Sole Rosso

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    Sospeso nel vuoto, il tempio freme e si scuote, l'aria corrotta dalle radiazioni cremisi emesse dal cuore del luogo sacro si fa sempre più densa, finché con un boato sordo sembra collassare su se stessa, fra le grida e gli stridii selvaggi delle creature che la circondano. Dal basso sembra come se un tuono estivo sovrasti la foresta di Fanedell, facendo vibrare ogni singola molecola di materia nel raggio di molte, molte miglia. Qualcosa sembra essersi spezzato, all'interno del tempio. Il colossale monolite di terra e fango si incrina su se stesso come un leviatano ferito, sembra accasciarsi su di un fianco e lentamente, quasi impercettibilmente, inizia un'interminabile quanto inesorabile discesa verso il basso. Precipita. E' quasi difficile anche solo accorgersene, tanto è lenta la sua parabola, ma gli scossoni che lo hanno percorso ne sono il preludio e osservandolo attentamente per qualche istante a fila se ne ha la conferma.

    La portata dei risvolti di tale evento ed i loro significati sono impossibili da intuire perfino per dei saggi di Palanthas, ma Iade riesce ad intuirlo e la cosa non le fa piacere, è come se le avessero ficcato della sabbia in bocca e per un istante passano in secondo piano perfino lo sciame feroce di creature color buio che la circondano e pregustano le sue carni...


    .Il Canto del Sole Rosso ~ Terzo turno attivoSituazione: giungete in una piccola radura e vi trovate di fronte quella che inequivocabilmente è una barriera difensiva sferica e cinque bestie che la circondano e tentano a turno di penetrarvi, venendo ogni volta respinte dal campo di forza. Non vi serve un auspex per intuire che ad ogni assalto lo scudo si fa sempre più debole ed è prossimo a cedere.
    All'interno della sfera vi è una ragazzina, lei, per l'appunto. Gli abiti sono ovviamente profondamente diversi da quelli indossati dal trio di cacciatori che avete incontrato in precedenza, ma la foggia ed i materiali sono somiglianti, il che dovrebbe farvela accomunare ai suddetti senza doverci pensare troppo. Avete veramente poco tempo per agire, avendo a che fare con il pericolo immediato di cinque creature, la presenza incombente di uno sciame che conta un centinaio delle stesse in arrivo e -come se non bastasse- ora anche una piccola Laputa di terra in via di sfaldamento che vi sta cadendo in testa.

    Avete a disposizione un singolo slot tecnica e pochissimi momenti prima che la barriera che protegge la ragazzina crolli di schianto lasciandola alla mercé delle bestie, il che vi farà sicuramente rimpiangere tutti gli istanti persi durante il tragitto: se foste arrivati con anche solo qualche secondo di anticipo avreste potuto sicuramente avere più libertà di manovra, ora non è troppo tardi ma poco ci manca. Agite in fretta e agite bene, da questo momento la quest è un survival vero e proprio e sono sicuro che non vorreste mai trovarvi la dipartita di una graziosa tredicenne sulla coscienza.
     
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    Era riuscito a far accettare la sua presenza.
    La cosa non poté che dargli un brivido di autocompiacimento; e sapeva, tuttavia, che gran parte del merito andava a quella strana barriera e alle creature che vi ronzavano intorno. Ma ne era anche grato: non avrebbe potuto architettare un diversivo migliore per distogliere l'attenzione da sé. Quel dettaglio, però, non sfuggì all'attenzione di quello che sembrava il più acuto dei tre.
    No, ma diciamo, tutto qui? E noi che ci aspettavamo qualche bella storia elaborata per giustificare l’intrusione. Decisamente una delusione.
    Mercuzio sorrise con vaghezza, quasi con umiltà, come a non voler lasciare troppo intendere di sé. Non raccolse nemmeno la sottile provocazione insita in quelle parole, e non fece altro che lisciarsi la camicia con calma riflessiva.
    In quell'occasione, era meglio che il lupo si vestisse da pecora.

    Fu lo stesso, uomo, poi, a intonare una filastrocca, che parlava di stelle spente nel mare — una storia che il vampiro avrebbe ascoltato con molto piacere, a lungo, lasciandosi trascinare dal dolce suono delle parole. Se solo non fosse stato per quelle dannate scie d'ombra! Pensò agli astri che cadevano come code di cometa, pensò ad Assalonne e alla frusta, e tornò per un attimo a essere l'innocente che scrutava il cielo, cercandovi risposte. Come l'identità.
    Il mio nome è...
    jezreelita
    -suggerì una voce infantile nella sua testa-
    ... Mercuzio. Al vostro servizio.
    E sorrise ancora.

    - -

    C'è qualcuno in difficoltà., annunciò il gigante dai capelli blu, allungando il passo.
    Il vampiro lo seguì, gettandosi poi nella corsa. Era sempre stato veloce, dotato di gambe dalle lunghe falcate, seppure esile.
    Arrivò nella radura dove si innalzava la barriera: un'emanazione imponente, frutto di un rilevante potere arcano; eppure già affioravano le incrinature che ne annunziavano la dissoluzione. Non era difficile carpirne il motivo: cinque ombre la percuotevano, tentando di penetrarvi. All'interno del campo, poi, riuscì a scorgere una figura. Era una bambina appena fiorita, di quell'età che sempre lo commuoveva: una giovinezza che sfiorava l'adolescenza.
    Il sangue migliore: chissà se gli avrebbe fatto il dono di un bacio, come succedeva ai Principi delle fiabe.
    Riportò i suoi occhi verde-oro sulle ombre, canalizzando le proprie energie nel minor tempo possibile. La barriera non sarebbe durata ancora a lungo, e doveva agire in fretta.
    Non si bussa così alle porte di una ragazza... Non ve lo ha detto nessuno?, gridò, facendo in modo di attirare la loro attenzione: una distrazione innocua, ma forse essenziale.
    Qualche attimo dopo, cinque mani psioniche avrebbero tentato di afferrare altrettante creature, così da trascinarle e costringerle a terra, immobilizzandole all'azione. Almeno per un po': confidava nell'intervento dei suoi nuovi compagni, forse più a loro agio nel ruolo di salvatori.
    Prendetela, presto!, esortò.

    CITAZIONE
    Energie: 85%.
    Tecniche: Imporre il Corpo (per la creazione delle mani psioniche, consumo medio).
     
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    Del fatto che sembrasse che uno dei saggi stesse lentamente scivolando nei neri abissi della follia, sinceramente le importava poco, quella canzoncina alle sue orecchie aveva poco senso ma in fondo lei aveva sempre avuto una mente pratica, poco adatta a quel genere di iperboli.
    Tutto ciò che conosceva era la guerra, e la danza, che per altro dal suo punto di vista erano la stessa cosa.

    Comunque non si era dimenticata dell’intruso, Mercuzio, solo che in quel preciso istante c’erano problemi più pressanti da affrontare: la barriera della donna stava per cedere e Brifos si era avviato in quella direzione, con il chiaro intento di aiutarla.
    Non le ci volle nulla per raggiungere il colosso bluastro e quando gli fu al pari, gli lanciò uno sguardo veloce mentre si abbassava la maschera sul volto, un lieve sorriso fece capolino prima di essere coperto.

    Adoro gli spettacoli di danza nel bosco.


    Detto questo mise mano alla coppia di lame gemelle per poi, forte della sua innaturale velocità, si lanciò piroettando nella mischia di volatili mulinando le spade in un turbinante vortice di morte.
    L’obbiettivo era sfruttare il fatto che fossero tutte concentrate sulla barriera per riuscire a colpirne una d’impatto, decapitandola, per poi ruotare bruscamente su se stessa e con una piroetta lanciarsi alla gola di un’altra per tagliarle il collo da parte a parte.
    Oh come amava spiccare teste durante le sue danze frenetiche.

    Una delle poche gioie della vita, riteneva.

    Mana: 100%

    equipaggiamento

    Lame Gemelle 2p.ti
    Una coppia di lame metalliche, prive di guardia e con l’elsa costituita in un materiale molto simile al legno, queste sono le armi principali di ogni Arlecchino, perfettamente bilanciate e leggere sono in grado, usando abbastanza forza, di tagliare la testa di una persona, anche considerata la loro estrema affilatura.

    Passive

    Trained to Dance 5p.ti
    La danza degli Arlecchini, la sublime arte che li porta a utilizzare i loro strumenti con l’abilità di maestro e a trasformare ogni battaglia in un’opera d’arte, non può essere compiuta con le normali abilità di un corpo comune.
    Allenati fin dalla più tenera età a prodezze indescrivibili, questi Eldar hanno capacità fisiche al di fuori del comune come una velocità d’esecuzione dei movimenti assolutamente senza pari, così come i riflessi talmente rapidi da poter evitare facilmente pericoli che, per gli altri sarebbero mortali.
    [+50% Velocità, +50% Riflessi]

    Expanded Mind 5p.to
    Nel campo di battaglia, durante la Danza, è assai complicato mantenere coscienza di tutti i nemici e della loro posizione se ci si affida soltanto ai normali sensi disponibili per le altre razze, non è difficile che nel vorticare di lame e passi aggraziati qualche avversario possa sfuggire al suo destino, ma non si può sfuggire agli Arlecchini.
    Allenati a sviluppare il proprio potere psichico, essi sono in grado di captare e individuare la presenza di tutte le creature dotate di mente propria, grazie alle onde psichiche emanate dai loro encefali, entro le proprie immediate vicinanze così da rendere impossibile il coglierli impreparati e per fornire loro un impareggiabile vantaggio in battaglia.
    [Auspex in grado di rilevare la presenza di esseri pensanti entro 15m]
     
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    .†.Amakudari.†.

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    Il mio nome è... Mercuzio. Al vostro servizio.

    La presentazione dello sconosciuto con gli occhi della Luna -"Mercuzio", come il personaggio di un libro che aveva letto- fu registrata e archiviata in maniera meccanica nella sua mente, mentre del fatto che il tempio sulla zolla fluttuante sopra le loro teste avesse comiciato ad incrinarsi e collassare, il gigante dai capelli blu cobalto non si avvide minimamente, più concentrato sulla creaturina assediata da figure che parevano tenebra solidificata : una giovane ningen -almeno per quanto suggerivano le apparenze-, il cui abbigliamento ricordava vagamente nello stile quello del trio di guerrieri scomparsi nel fascio di luce.

    Non si bussa così alle porte di una ragazza...
    esordì il nuovo arrivo nel gruppo, per distrarre le ombre
    Non ve lo ha detto nessuno?

    Il canto del vento gli raccontò l'imperiosa azione del Principe ancor meglio delle iridi color ardesia, e quanto le propaggini psioniche che quello generò per aver ragione delle nere apparizioni erano sì mossero col chiaro intento di costringere al suolo gli aggressori, Brifos captò la presenza di Isha accanto a sé, la vide calcarsi sul viso la maschera da Arlecchina.

    Adoro gli spettacoli di danza nel bosco.
    quasi gongolò, snudando le lame e scattando in avanti

    Prendetela, presto!

    L'esortazione di Mercuzio -probabilmente riferita alla bambina umana e non all'Eldar-, fece sì che gli occhi bigi dell'Amal rimbalzassero sulla Corona Rossa suo collega con un crepitio elettrico del corno dorato, in un muto accredito di responsabilità per quel compito; poi, il Demone delle Tempeste sollevò la destra sopra il capo, e la sagoma slanciata della Raigekijin -la Lancia del Fulmine- comparve nel suo pugno in un guizzo scintillante di folgori azzurrine.

    Facendola ruotare un paio di volte sopra il testone cornuto, così da abituarsi al suo peso, passò poi ad assistere l'Arlecchina nella sua mansione... che fosse stata quella del combattimento, o il semplice giustiziare i nemici immobilizzati.
    Ammettendo per assioma che quei corpi di oscurità rispondessero alle ferite nella maniera "standard" rispetto alle forme di vita che conosceva.



    Status Fisico: Ok
    Status Psicologico: Concentrato
    eremita
    Energie Residue: 110%


    Mantra: [Vista Cieca | Sense Illusorio | Sense Psionico]
    Levitazione: [Volo]
    Hado: [+10% di Mana]
    Rianimazione: [Immortalità]
    Memento: [Istant-Casting]
    Ataraxia: [Resistenza al Dolore | Anti-Malia]
    Intuizione: [Vista Karmica]
    Voce della Saggezza: [Aura di Saggezza]


    Raigekijin

    jpgSi tratta di una lancia lunga, che permette di generare, incanalare e scatenate la forza del fulmine: da modello tipico, l’arma si compone di un’asta di metallo lunga circa 2 metri, percorsa da ricchi intarsi e da misteriose incisioni, sormontata da una lama di mezzo metro di lunghezza, realizzata in un metallo azzurrino dalla forma piuttosto particolare.
    E' molto leggera, e pertanto maneggevole, ma estremamente resistente; in mani esperte può venire facilmente approntata ad una difesa rapida ed efficiente o venire impiegata per attacchi veloci portati alla distanza che il suo ampio raggio d’azione consente.


    Convocazione
    Non essendo di natura fisica, l’arma può venire evocata nella mano di Brifos in qualsiasi momento, manifestandosi immediatamente in un crepitio di scintille azzurre; in più, se durante la pugna Raigekijin finisse lontano dal possessore, è possibile richiamarla a sé: in questo modo, ardendo di un alone di luce blu, la lancia ricomparirà tra le mani dell’Amal.
    [Tasca Dimensionale]

     
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    La fretta è una questione di punti di vista, specie per un immortale. Vederli scattare tutti così rapidi, neanche fosse una gara infantile, ci strappa prima uno sbuffo e poi un sorriso. Un meccanismo nel cuore di ogni uomo, al di là della razza, che ci spinge a ricercare con curiosità ciò che non conosciamo. E’ questo quello che stanno inseguendo: un ideale effimero, al pari di un sogno. Tra gli alberi potrebbe esserci chiunque, eppure proprio perché ignoto ci fa gola e tutti, dal buono Brifos all’opportunista Mercuzio che corrono a perdifiato. Noi siamo lì dietro, che un po’ arranchiamo ma soprattutto non vogliamo stancarci poi così tanto.

    Quando arriviamo già tutto è stato posizionato correttamente. Mani invisibili stringono le ombre mentre colpi violenti degli altri due compagni affondano nel loro corpo. Noi avanziamo in quel caos verso la bolla, come un novello Mosè di fronte ad un mare nero. La sciarpa attorno al collo si sfalda in centinaia di fili che ci danzano attorno, vorticando nell’aria sospinti da un’immaginaria brezza. Ad ogni torsione si allungano e si piegano espandendosi sempre più. Arrivati davanti alla bambina hanno creato un sottile cerchio che racchiude tutti i presenti come un abbraccio cremisi. Alziamo lo sguardo: uno sciame di migliaia di creature precipita insieme alla porzione di terra sospesa nel cielo. Tuoni rossi accompagnano l’ennesimo elemento di una lista che non piacerà a Sylvanas. « Quante gite rovinate dalla pioggia. » sono le nostre ultime parole, accompagnate da un sospiro alla vista di quelle strane gocce d’acqua nere che stanno scendendo su di noi. Poi, un semplice battito di mani e saremmo stati trasportati alla colonna di luce che avevamo abbandonato. Questa volta passando da tre a cinque. Ma si sa, più si è più ci si diverte.

    Julian Lambert
    » Guardiano delle Sette Vie e Corona di Sophia

    » Fisico: illeso

    » Mana: 90% / 100%

    » Consumi: 10% (medio)
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    • Immortalità

    • Rigenerazione

    • Corpo Vuoto

    • Insensibilità Dolore

    Niente Respiro
    • Tasca Dimensionale

    • Resistenza Malie

    • Sesto Senso Illusorio

    • Sesto Senso Psion

    • Istant Casting
    • Presenza Multipla

    • Aura di Carisma

    • Conoscenza

    Linguaggi Umani

    Linguaggi Animali


    The Thread of Life (Arma) {Insieme di fili d'acciaio della lunghezza di 3 metri | Forma di sciarpa rossa}
    • Auspex (auree)
    • Telecinesi
    Indistruttibilità

    _ __ ______________ __ _
    TECNICHE


    ◈ Wind of Life | Tecnica a Consumo Medio

    Per tutte le occasioni in cui ci si vuole spostare senza sforzo o allontanarsi in fretta dai guai, il teletrasporto è la soluzione giusta. Basta un consumo medio per far sì che Julian si possa muovere istantaneamente in una qualsiasi direzione in un raggio di 7 metri, potendo così oltrepassare ostacoli insormontabili o semplicemente ridurre od aumentare le distanze in un soffio. In scene concordate o in quest, previa approvazione del QM, è possibile coinvolgere altri pg o png vicini in un teletrasporto di massa, aumentare la gittata (per esempio cambiare interamente luogo) od usarlo per attraversare le dimensioni.


    _ __ __________________ __ _
    NOTE & RIASSUNTO


    Arriva ed usa una tecnica di teleport cercando di teletrasportare lui + gli altri 4 verso la colonna di luce.

    Nuovo schemino inaugurato °w° (se si passa il cursore sulla passive del pg e dell'equip compare il testo che le spiega, have fun)


     
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    Erano arrivati davvero! Condotti fin lì dal richiamo dell'iscrizione runica che lei stessa aveva inciso nella terra, il drappello di cacciatori Irochesi, che come lei erano stati catapultati in quel luogo tanto estraneo, avevano finalmente fatto la loro comparsa. Non per la prima volta in vita sua, Iade era la prima a meravigliarsi del successo del suo incantesimo, visti i pasticci combinati durante il rituale di iscrizione. Come li vide arrivare, resasi conto che dopotutto forse i Grandi Spiriti le avevano concesso di mantenere gli arti al loro posto ancora per un poco, prese immediatamente a incidere la terra ai suoi piedi usando come matita l'asta che stringeva fra le mani, tracciando solchi e strette spirali che andavano a formare simboli e immagini stilizzate di animali-totem o costellazioni, tentando con scarso successo di non farsi condizionare dagli artigli delle Creature che si stavano facendo largo nello scudo rosso, ormai prossimo a cadere. Stava cercando in qualche modo di imbastire una difesa provvisoria che le facesse guadagnare tempo per permettere ai suoi salvatori di soccorrerla, e ci sarebbe anche riuscita se non si fosse distratta perdendo un istante preziosissimo a guardare meglio i nuovi giunti. Che avevano abiti assurdi. Non portavano armi ad energia. E non erano cacciatori.

    « Grandi Spiriti, perché voi odiate me...? »
    Si lagnò alzando gli occhi al cielo.
    Beh, c'era di buono che le sue minacce di poco prima non erano andate a vuoto, e le bestie -almeno loro!-
    ora erano convinte di avere a che fare con dei temibili guerrieri dei Grandi Laghi.

    La stragrande maggioranza delle Creature giunte su Endlos che fino a poco prima sciamavano attorno alla carcassa del tempio sospeso erano esseri giovani, frutto di partenogenesi indotta dalla massiccia dose di energie che le bestie avevano assorbito dal luogo sacro, dotate di tutti gli istinti di esseri artificiali programmati per essere dei predatori e per questo estremamente pericolose. Ma le cinque Creature che in quel momento agognavano le carni della giovane sacerdotessa erano qualcosa di se possibile ancora peggiore: erano anziane, veterane di diverse battaglie, ognuna di loro aveva assassinato almeno un guerriero nel corso della loro esistenza ed avevano dalla loro un'astuzia malevola che le aveva condotte lontane dallo sciame in cerca di prede. Avevano assaggiato sulle loro carni il morso delle lance ad energia e avevano imparato a domare i loro istinti in favore di una subdola intelligenza animale. La loro piccola preda poteva aspettare, non si sarebbero fatti distrarre così facilmente sotto la minaccia mortale di cinque cacciatori. Quattro di loro, dei cinque che erano, si voltarono verso i nuovi giunti, e come spettri nero pece fatti di rancore e paura scivolarono nell'aria esibendo fra le pieghe delle loro carni d'ombra sfregi carmini ricurvi che ricordavano i ghigni di clown demoniaci.

    Gli arti d'ombra evocati da Mercuzio si levarono cercando di rallentarli, e apparentemente vi riuscirono ghermendoli a mezz'aria. Le dita d'ombra richiamate dalle abilità psioniche del vampiro si strinsero attorno ai lembi delle creature, anche se queste non si fermarono immediatamente ma proseguirono nel loro incedere distendendosi e assottigliandosi nella forma fino a sembrare lenzuoli di tela nera lucida. Esse stridettero quelle che potevano essere urla di frustrazione di una bestia, si ricompattarono riassumendo forma umanoide e con gesti feroci e maligni si avventarono sui costrutti psionici facendoli a pezzi rapidamente e sistematicamente con arti muniti di dita che sembravano lame di rasoio. Ciò fornì a Brifos ed Isha tempo e modo di coprire la distanza che li separava dagli avversari e colpirli più volte, affondando spade e lancia nelle pelli liquide, cercando quanto di più simile ad un collo da separare dalle spalle, anche laddove in effetti vi era solo una protuberanza semisferica laddove un normale essere umano ha una testa. Le creature non reagirono agli affondi di Isha, non vedendo nelle spade dell'Arlecchina un'effettiva minaccia alle loro esistenze. Preferirono liberarsi degli arti richiamati da Mercuzio e stridere per l'irritazione mentre le daghe scavavano nell'inchiostro solchi che si ricompattavano all'istante. E sebbene la lancia di Brifos non ebbe maggior successo nel ferire le bestie -era come trafiggere l'acqua contenuta in un secchio-, di certo il colossale Unicorno guadagnò molti più punti in termini di popolarità visto che quasi tutte le creature scelsero lui come bersaglio. Tale situazione fu frutto di una serie di coincidenze: l'unicorno vantava una stazza che non era certo inferiore a quella dei Cacciatori Irochesi, ed era l'unico del gruppo a rassomigliare ad essi per dimensioni e larghezza di spalle; oltretutto brandiva proprio una lancia da guerra, l'arma tradizionale del popolo di Iade. Laddove le bestie semplicemente ignoravano le spade corte di Isha e lasciavano che l'Arlecchina affondasse rimanendo quasi del tutto indifferenti, esse gridavano di paura e si ritraevano di fronte alla lancia del Raitei, aspettandosi ferite e conseguenze che tuttavia non avvennero. Brifos, al pari di Isha, non riuscì a ferire i suoi avversari, e improvvisamente si trovò faccia a faccia con tre bestie che la paura aveva ora reso nemici mortali. In tre circondarono il demone delle tempeste e si strinsero attorno a lui come onde di catrame putrido, protendendo arti che sembravano lunghi coltelli e cercando di straziarne il corpo affondando da tre direzioni differenti. Peggio ancora, ognuna di loro avvicinò il capo privo di lineamenti alla testa cornuta del titano, e l'aria attorno ad esse prese a tremare percorsa da implacabili energie psioniche. Lì vicino, anche Isha subiva un trattamento simile ad opera della quarta creature, mentre più in là la quinta ed ultima bestia, la più anziana e feroce, terminava la sua opera distruttiva sfondando lo scudo rosso e raggiungendo Iade.

    In quel momento, infine, si attivò la stregoneria di teletrasporto di Lambert. Leggermente in ritardo, volendo, dato che non fu abbastanza tempestiva da permettere ai compagni di evadere gli assalti delle bestie, ma sicuramente la benvenuta in una situazione che minacciava di diventare davvero critica.


    .Il Canto del Sole Rosso ~ Quarto turno attivoVenite tutti catapultati dal personaggio di Luxifer al luogo di partenza grazie ad una tecnica di teletrasporto, ma non prima di essere investiti dagli assalti fisici e psionici delle creature, tutt'altro che propense a farvi fuggire tutti interi. La tecnica di Mercuzio va quindi a segno, rallentando le creature o per lo meno costringendole a fermarsi a fare a pezzi i costrutti evocati. Gli attacchi fisici di Isha e Brifos tuttavia hanno assai meno successo, e le bestie si rivelano abbastanza indifferenti ad essi, salvo per il fatto che l'aspetto della lancia di quest'ultimo li terrorizza abbastanza. Ora viene il problema: è vero che la tecnica di teletrasporto di Julian vi toglie dagli impicci, ma prima di spostarvi al sicuro distanti dai vostri avversari dovete prima fronteggiare il contrattacco delle bestie, stavolta con qualche informazione in più su questi ultimi e con i consueti due slot tecnica a cranio.

    Isha: Ti trovi di fronte ad una creatura che sembra aver voglia di sbranarti viva. Immagina il celebre guanto munito di lame di zio Freddy Krueger e montalo su di un essere che sembra fatto d'ombra, ecco: è proprio ciò che vorrebbe piantarsi nelle tue spalle. Si tratta di un attacco fisico non portato con tecnica, tuttavia fa male, inoltre ignora le difese fisiche e richiede qualcosa di diverso per essere parato. In aggiunta, la creatura si protende verso la tua faccia come se volesse stampare sul tuo viso un bel bacio appassionato, solo che invece di limonare con te cerca di sradicarti di dosso il tuo tempo vitale, il che si traduce in un assalto psionico di livello Alto che infligge parimenti danni psichici con effetti immediati e momentanei quali dolore, emicrania, un dolore notevole, capogiri, un dolore immenso, perdita di equilibrio e un dolore assurdo. In pratica una cosa del genere fa molto male ed è meglio non subirla troppe volte. Non credo ci sia bisogno di dirti perché è bene non subirla troppe volte: si tratta di un danno Alto psionico, alla fine, dovrebbe essere ovvio.

    Brifos: La bellezza di tre creature sembrano scambiarti clamorosamente per una idol coreana e pare davvero che si fiondano su di te per chiederti l'autografo. Potrebbe essere la delusione del momento nell'apprendere che non indossi abitini succinti e non sfoggi occhioni da far girare la testa il motivo per cui tentano con tanta perizia di ammazzarti, ma più verosimilmente vogliono semplicemente ucciderti perché gli ricordi tanto il bullo delle elementari che li picchiava da piccoli. In buona sostanza ciascuno di loro tenta di trafiggerti con le dita che sembrano affilati coltelli da cucina di quelli usati ad Hell's Kitchen, forse nella speranza di farsi notare dal sempai Gordon Ramsay. Si tratta di semplici attacchi fisici, ma il problema è che le bestie sono del tutto immuni ad attacchi e difese di natura fisica, quindi serve qualcos'altro per parare i loro attacchi (difese psichiche, magiche, energetiche, insomma delle tecniche che non siano fisiche). In aggiunta ognuna di loro ti circonda e ti spara in testa un Alto psionico, che pertanto moltiplicato per tre fa un critico e mezzo. E' il prezzo della popolarità.

    Tutti quanti: Mercuzio non viene attaccato ed è libero di aiutare i propri compagni sotto assedio. Iade, nel frattempo, è sottoposta ad un trattamento analogo a quello subito da Brifos ed Isha dalla singola creatura rimanente (attacco fisico e attacco Alto psionico) e non è in grado di difendersi. Potete cercare di difenderla con un'azione autoconclusiva, se ci riuscite ed avete abilità adeguate, fermo restando che Isha e Brifos hanno i loro, di problemi, e quest'ultimo è impegnato in un'impari uno contro tre. Se non ne avete la possibilità o semplicemente scegliete di non farlo, banalmente la sacerdotessa arriva a destinazione con cinque brutti sfregi sanguinanti per spalla ed un Alto psionico che la lascia molto intontita e la fa accasciare a terra, fortunatamente ancora cosciente. Durante il combattimento Julian è impegnato a castare la tecnica di teletrasporto ed a sparare frasi ad effetto, però può eventualmente usare i suoi due slot tecnica a teletrasporto avvenuto, se lo desidera.

    Ah, ricordatevi che vi sta cascando un tempio in testa e c'è uno sciame di creature che si sta muovendo in massa verso il punto in cui eravate prima di teletrasportarvi.


    Edited by Yomi - 18/6/2014, 06:21
     
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    Raigekijin affondò nel corpo degli aggressori... ma per quanto -inizialmente- le creature ne furono scosse e spaventate al punto da arretrare, il braccio che reggeva l'arma ricavò la stessa sensazione di star infilzando una massa inconsistente: i segni lasciati dalla lama su quei corpi -simili a fumo nero- scomparvero esattamente come increspature su uno stagno, senza lasciare alcuna traccia, e quando tre degli spettri -di nuovo stridenti di minacce- si voltarono a puntarlo, il Demone delle Tempeste arretrò di un passo per rimettere l'arma in posizione di guardia.

    Non si scompose e non se ne fece un cruccio; in un certo senso, quello non era un risultato lontano da quanto il Raitei si fosse immaginato: ignorava il loro ragionamenti, ma le iridi bigie avevano visto che sembravano ombre, cose che -di norma, per natura- non hanno sostanza fisica... e tuttavia, il suo ruolo di sapiente gli aveva moralmente imposto di fare almeno un tentativo.
    Quando si confronta con l'ignoto, un Saggio non da mai nulla per scontato.

    Certo, sarebbe stato inaspettatamente semplice e vantaggioso se quegli esseri si fossero rivelati vulnerabili alle normali armi, ma... Assodato il fatto che le loro forme di esistenza non fossero tangibili con mezzi materiali comuni, il secondo step per l'osservazione del fenomeno prevedeva il ripetere l'esperimento con qualche variante: le emanazioni energetiche generate da Mercuzio avevano mostrato di poter interagire con quei nemici, quindi quella poteva essere la strada giusta... la scarsa efficacia da esse dimostrata era probabilmente da attribuirsi all'eccessiva affinità dei due poteri antagonisti. Entrambi ombre.

    Ma non c'era tempo per troppe congetture: la Corona di Regalia fu circondata da tre creature, e mentre il loro grido psionico si sprigionava -vicinissimo e insopportabile- Brifos si ritrovò a vacillare; istintivamente, rinsaldò la presa sul lungo corpo sottile della lancia e la puntellò al suolo per non perdere l'equilibrio, e mentre un muro di crepitante energia elettrica risalì la sua figura per schermarlo dai loro artigli protesi -da cui il Canto del Mantra seguitava a metterlo in guardia-, la mancina si sollevò per aggrapparsi alla tempia che pulsava furiosamente.

    La mente gli si chiuse per resistere a quell'assalto, i pensieri si aggrapparono alla realtà e alla sua coscienza per fargli mantenere la lucidità, ma non fu sufficiente... e anche se il dolore era un impulso remoto per la sua psiche -temprata quanto il suo corpo-, all'interno della colonna di crepitante energia elettrica, il Gigante mantenne salda la presa sull'alabarda e scivolò in ginocchio, con gli occhi serrati e il capo chino.

    Quando il flash del teletrasporto arrivò, si sovrappose e confuse ai suoi sensi vaghi con il muro di vivo fulmine che lo aveva protetto, e il Saggio neppure si accorse che non fossero più nella foresta: ancora in ginocchio, sostenuto dal corpo della lancia, l'Amal rimase muto e immobile nella stessa posizione in cui era caduto; capo chino e occhi chiusi.
    Non si rialzò.



    Status Fisico: Ok
    Status Psicologico: Stato di shock [danno Alto appena incassato]
    eremita
    Energie Residue: 110% - (40% + 5%) = 65%


    Mantra: [Vista Cieca | Sense Illusorio | Sense Psionico]
    Levitazione: [Volo]
    Hado: [+10% di Mana]
    Rianimazione: [Immortalità]
    Memento: [Istant-Casting]
    Ataraxia: [Resistenza al Dolore | Anti-Malia]
    Intuizione: [Vista Karmica]
    Voce della Saggezza: [Aura di Saggezza]

    Akasha: Questo termine sanscrito indica l'etere, l'essenza base di tutte le cose del mondo materiale e immateriale, l'elemento più piccolo creato dal mondo astrale, una sostanza eterna, impercettibile e che tutto pervade... la stessa alla base di ogni incantesimo, facilmente equiparabile al mana e similari. Facendoli vibrare e risuonare, emettendo un campo magnetico repulsivo, Brifos è in grado di dissipare le particelle di Akasha che compongono attacchi immateriali quali illusioni, malie e imposizioni mentali.
    Consumo: Variabile > Critico

    Light Spiral: Al volere del Raitei, la lancia evoca una colonna di crepitante energia elettrica in un raggio limitato a 3 metri attorno a sé, il cui campo magnetico -in un flusso a spirale, sinuoso e serpeggiante- genera con effetto istantaneo il risultato di sbalzare via, contrastare e nullificare (solo se il rapporto tra consumi energetici lo consente) all’istante qualunque offensiva fisica o eterea che tenti di penetrare la barriera. [Difesa Fisica | Difesa Magica]
    Consumo: Variabile > Basso


    Edited by Madhatter - 20/6/2014, 01:51
     
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    Per qualche arcano motivo, Mercuzio non doveva essere molto simpatico alle creature d'ombra: lo intese dal fatto di essere stato praticamente ignorato dai loro attacchi. Questa scoperta fu, da una parte, una sconfitta per il vampiro; dall'altra, un enorme sollievo, a giudicare dai danni che stavano provocando al lanciere dai capelli azzurri. Mise da parte la superbia da aristocratico, per una volta, e passò indisturbato oltre Brifos e l'Arlecchina.
    Non era abbastanza orgoglioso, d'altronde, per sacrificarsi per gli altri.

    Chapeau. — mormorò, impressionato, vedendo il gigante cadere sulle proprie ginocchia, travolto da un possente attacco psichico. Gli era stato sferrato qualcosa dalla quale era praticamente impossibile difendersi: qualunque fosse la natura delle creature, esse erano ferine, letali. Non era riuscito ad artigliarle, se non per pochi secondi; avevano atterrato in un attimo un colosso, grande il doppio di qualsiasi uomo che avesse mai conosciuto; gli attacchi dei suoi compagni, infine, si erano rivelati completamente inutili.

    Era meglio raccogliere la ragazza e lasciare il campo.
    Per quanto lo riguardava, una morte onorevole non era una prospettiva interessante.

    Si diresse verso di lei, notando, tra l'altro, l'arrivo di un altro spettro d'ombra, le cui dita si allungavano in assalti falciformi. Il vampiro digrignò i denti, infastidito, replicando un torace psichico che si frapponesse tra la giovane e l'assalitore. Non bastò a fermarlo: ne penetrò la mente, torturandola fino a quando non fu vicina allo svenimento. Il principe le era ormai vicino: la prese fra le braccia, evitando che ruzzolasse a terra. La guardò negli occhi, ravviandole i capelli e sussurrandole parole con la sua voce di miele, così da calmarla. In quei casi, era meglio rassicurare le vittime: ne aveva visto alcune contorcersi, dandosi alla danza del moto epilettico... — Ora devi stare sveglia, piccola stella. Non dormire. Nel cielo si leverà la coda di questa cometa e noi andremo a casa. In un posto dove saremo al sicuro. Lì la notte è una bella coperta di zaffiro lucente...
    Gli occhi verde-oro del vampiro brillavano.

    CITAZIONE
    Energie: 85-10=75%.
    Tecniche: Dono di Malkav (malia di parola per rassicurare la ragazza dopo che ha subito l'attacco e non farle perdere i sensi, abilità passiva).
    Imporre il Corpo (per la creazione del torace psichico, consumo medio).
     
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    La danza proseguiva frenetica, sebbene sembrasse che a quelle strane creatura d’ombra non importasse nulla, più lei cercava elegantemente di falcidiarle con le sue lame gemelle e più queste la ignoravano, complice il fatto che non sembrava arrecare loro alcun danno.
    Forse avrebbe dovuto infondere l’energia della propria mente nelle sue lame, dato che quelle creature erano immuni a tutti gli attacchi mondani, ma la giovane Eldar non potè porsi quella questione troppo a lungo poiché sembrava che una di quelle bestie avesse finalmente deciso di voltarsi ed affrontarla.
    Sebbene invisibile sotto la maschera, un sorriso increspò le sottili labbra dell’aliena, aveva proprio voglia di divertirsi e per questo si mise in posizione, pronta per lo scontro con quella mostruosità proveniente dai recessi del…non era importante.

    La bestia le si avventò contro con i suoi artigli d’ombra ma era lenta, troppo lenta perché l’arlecchina potesse esserne colpita e infatti le bastò abbassarsi e piroettare tra gli assalti della creatura per uscirne completamente illesa.
    Fu il secondo assalto che avrebbe potuto causarle dei problemi, vide la bestia avanzare verso il suo viso con una prepotenza spaventosa e dovette far appello a parte delle sue energie mentali per incrementale a livelli impressionanti la propria capacità di movimento.
    Schivò il “viso” nemico abbassandosi e sgusciando tra le aperture e gli spazi angusti lasciati dal corpo del nemico senza nemmeno sfiorarlo, rapida e sciolta come una serpe sembrava quasi priva di ossa nel muoversi.
    Stava quindi per rispondere all’offesa energizzando le sue lame per ridurre quella malvagità in poltiglia quando una strana stregoneria la trascinò in un altro luogo.

    Si riprese guardandosi attorno, scandagliando la zona con i propri sensi psion, trovando solamente coloro con i quali quella spedizione era incominciata a cui si sommavano Mercuzio e quella strana ragazza assaltata dalle bestie.
    Il combattimento era per il momento terminato e quel quanto fosse una vergogna non aveva ucciso i propri nemici, sebbene non fosse sicura che quelle cose si potessero uccidere decise di soprassedere la questione, probabilmente se Cegorath fosse stato dispiaciuto le avrebbe tirato qualche scherzetto simpatico più tardi, lui era fatto così.
    Mise quindi via le spade, ancora splendidamente pulite, e si tolse la maschera rimettendola al fianco prima di raggiungere il gigantesco Brifos, colpito da qualche tipo di attacco nemico.

    Ho fallito il mio compito, sono desolata.


    Le labbra incurvate in un’espressione triste, avrebbe dovuto proteggere lui e l’altro Saggio come le era stato chiesto da Sylvanas ma non ne era stata in grado e ora lui era in qualche modo ferito.
    Che fosse questa la punizione di Cegorath, deludere la sua amata?

    Scoppiò in una risata sinceramente divertita.
    Il suo dio sì che aveva dell’ironia.

    Status Fisico: Illesa
    Status Mentale: non sta molto bene, ma quello mai
    Mana: 100-20= 80%

    equipaggiamento

    Lame Gemelle
    Una coppia di lame metalliche, prive di guardia e con l’elsa costituita in un materiale molto simile al legno, queste sono le armi principali di ogni Arlecchino, perfettamente bilanciate e leggere sono in grado, usando abbastanza forza, di tagliare la testa di una persona, anche considerata la loro estrema affilatura.

    Passive

    Trained to Dance
    La danza degli Arlecchini, la sublime arte che li porta a utilizzare i loro strumenti con l’abilità di maestro e a trasformare ogni battaglia in un’opera d’arte, non può essere compiuta con le normali abilità di un corpo comune.
    Allenati fin dalla più tenera età a prodezze indescrivibili, questi Eldar hanno capacità fisiche al di fuori del comune come una velocità d’esecuzione dei movimenti assolutamente senza pari, così come i riflessi talmente rapidi da poter evitare facilmente pericoli che, per gli altri sarebbero mortali.
    [+50% Velocità, +50% Riflessi]

    Expanded Mind
    Nel campo di battaglia, durante la Danza, è assai complicato mantenere coscienza di tutti i nemici e della loro posizione se ci si affida soltanto ai normali sensi disponibili per le altre razze, non è difficile che nel vorticare di lame e passi aggraziati qualche avversario possa sfuggire al suo destino, ma non si può sfuggire agli Arlecchini.
    Allenati a sviluppare il proprio potere psichico, essi sono in grado di captare e individuare la presenza di tutte le creature dotate di mente propria, grazie alle onde psichiche emanate dai loro encefali, entro le proprie immediate vicinanze così da rendere impossibile il coglierli impreparati e per fornire loro un impareggiabile vantaggio in battaglia.
    [Auspex in grado di rilevare la presenza di esseri pensanti entro 15m]

    Tecniche Utilizzate

    Unmatched Agility
    Riferendosi alla capacità di incrementare le proprie capacità con l’uso dei poteri psionici, gli Arlecchini sono in grado di aumentare le capacità generali del proprio fisico per quei pochi istanti necessari per realizzare le acrobazie più impensabili e i movimenti più rapidi e contorti per permettere loro di schivare i colpi avversari o meglio contrastarli.
    Si dice che alcuni Arlecchini, usando questa abilità, fossero addirittura in grado non solo di schivare enormi raffiche di proiettili, ma anche di raccoglierli uno ad uno.
    Consumo: Variabile ALTO
     
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    Un passo dietro l’altro. Prima il destro, poi il sinistro ed ancora una volta il destro. Intorno a noi il tempo scorre al rallentatore come se solo noi fossimo impossibili da ghermire nella sua stretta. Non si può velocizzare il normale corso delle cose, o almeno così abbiamo sempre saputo, ma tentiamo in ogni modo. La verità è che non possiamo fare nulla mentre ci avviciniamo alla bambina ed incanaliamo la magia per portare tutti lontano dalle tenebre.

    E’ come osservare un incubo che prende vita, una lotta impari il cui futuro è già scritto. A nulla valgono i tentativi del vampiro di frenare quegli esseri, in grado di divorare costrutti psionici come fossero il più delizioso dei cibi. Inefficaci persino gli affondi di Isha e Brifos al pari di carezze affettuose che colpiscono senza lasciare alcuna traccia. Le Bestie si gonfiano, ebbre di potere, e la loro risposta è straziante. Mentre la devastazione raggiunge il suo apice, proprio un attimo prima del tracollo, ogni pezzo raggiunge la sua posizione ed il mondo scompare in un mare di luce.

    ---

    Ci vuole qualche istante perché i nostri occhi si abituino ad una luminosità normale. Una volta riacquistata la vista, per prima cosa contiamo i presenti. Brifos è là, in un angolo, con il capo chino ed in ginocchio appoggiato alla lancia. Vivo, ma piuttosto provato. Isha è poco distante, completamente illesa, intenta a riporre spade e maschera prima di scusarsi per le condizioni del Saggio. E ridere subito dopo di giusto. Chissà cosa le passa in testa in momenti come questo. La bambina è invece tra le braccia del vampiro, proprio dove l’avevamo lasciata pochi attimi prima del teletrasporto. Gli stralci del suo discorso alla piccola, che ascoltiamo mentre ci avviciniamo a lui, ci lasciano perplessi. Può un vampiro avere degli istinti paterni? In fondo, durante l’assalto delle ombre, ha cercato di salvarla. « Temiamo che il ritorno a casa debba esser posticipato. » annunciamo, spezzando tutta la poeticità del momento. Con una mano ci scompigliamo i capelli. Un Saggio ferito, nemici immortali, un pezzo di terra che ci sta per cadere addosso e ben due intrusi. Dobbiamo ammettere che la situazione ci sta sfuggendo di mano. « Sarebbe il momento buono per ricevere qualche risposta, invece. » aggiungiamo guardando la bambina. Ci sarà tempo anche per leccarsi le ferite, ma non è ora.

    Julian Lambert
    » Guardiano delle Sette Vie e Corona di Sophia

    » Fisico: illeso

    » Mana: 90% / 100%

    » Consumi: -
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    • Immortalità

    • Rigenerazione

    • Corpo Vuoto

    • Insensibilità Dolore

    Niente Respiro
    • Tasca Dimensionale

    • Resistenza Malie

    • Sesto Senso Illusorio

    • Sesto Senso Psion

    • Istant Casting
    • Presenza Multipla

    • Aura di Carisma

    • Conoscenza

    Linguaggi Umani

    Linguaggi Animali


    The Thread of Life (Arma) {Insieme di fili d'acciaio della lunghezza di 3 metri | Forma di sciarpa rossa}
    • Auspex (auree)
    • Telecinesi
    Indistruttibilità

    _ __ ______________ __ _
    TECNICHE


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    NOTE & RIASSUNTO


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    Mercuzio usa Fascino. E' superefficace!!!
    Insomma: avrebbe potuto benissimo finire di disegnare quelle due o tre rune che mancavano a completare il suo incantesimo protettivo! Invece si era messa a piagnucolare rivolta ai Grandi Spiriti perché gli individui giunti in suo soccorso non erano i potenti Cacciatori Irochesi che si aspettava, e come risultato si era presa un "bacio" di una Creatura, ed ora aveva la testa in subbuglio ed un gran dolore in zucca, come se una mandria di bufali le stesse cavalcando nel cranio urlando il suo nome. Però c'era di buono che non si sentiva in pericolo, anzi. Per la precisione stava fissando il viso del suo salvatore con occhi sognanti, l'espressione totalmente persa nel vuoto e la bocca aperta intenta a prendere aria (ma non era quello il motivo per cui aveva la gola secca!). Quell'uomo aveva un aspetto assolutamente esotico e fuori dal comune, un volto dai lineamenti mai visti fra i popoli dei Grandi Laghi, la carnagione pallida e quasi bianca come se provenisse da un mondo mai raggiunto dai raggi del sole, ed occhi ferini che le ricordavano quelli di uno stupendo spirito-belva -incarnazione di un lupo o di un'aquila. E la stringeva fra le braccia, come se non bastasse. Quello era il vero motivo per cui Iade era prossima a perdere i sensi, la botta psionica appena subita era niente in confronto.

    « T-tu saresti Vichingo? »
    E la frase le sfuggì di bocca senza che lo volesse, dato che aveva appena dato fiato ad una sua personale curiosità. Arrossì vistosamente e si zittì di botto, desiderando intimamente di scomparire nel nulla in modo da eludere le conseguenze della sua gaffe. Della mitologica popolazione dominante d'oltreoceano, Iade aveva giusto qualche storia e racconto dei più anziani, sopravvissuti all'era delle invasioni in cui i popoli d'Europa avevano razziato le coste del suo paese allo scopo di annetterlo al loro sterminato impero. Per il suo popolo "Vichingo" è sinonimo di brutale, si parla di guerrieri maleodoranti con poderosi martelli ad energia che indossano pelli di animale e portano le ossa dei nemici come monili e ornamenti. L'uomo che aveva di fronte era invece di aspetto raffinato, dargli del vichingo era un po' come paragonarlo ad un essere volgare come quello dei racconti.

    Qualcun altro dei presenti si rivolse a lei parlando di ritorno a casa e di risposte. L'unica risposta che passava per la mente di Iade in quel momento era quella che il suo fascinoso salvatore avrebbe ben presto dato alla sua domanda inopportuna, e non era certa di volerla conoscere. Per dirla tutta aveva la testa un po' confusa, era abbastanza difficile per lei connettere in quel momento -e Mercuzio ci metteva del suo nel mandarla in palla ulteriormente.
    D'un tratto però notò oltre le spalle del suo salvatore la colonna di luce. Quella le era familiare, e le fece mutare espressione in una vagamente più seria e inarcare un sopracciglio sottilissimo.

    « Perché voi aperto scala di anziani...? Molto pessima cosa, tempio crollerà. »
    E guardando meglio la gigantesca massa di terra che lentamente scendeva verso il basso, sempre più soggetta alla forza di gravità:
    « Oh. Tempio già sta crollando. »
    Per la serie "scoperta dell'acqua calda". E nel frattempo si accorciava sempre di più il conto alla rovescia che avrebbe creato nel bel mezzo di Fanedell una collinetta nuova di zecca, e un'ondata di creature semi-invulnerabili e affamate di tempo vitale a spargersi per Endlos come una pestilenza.

    .Il Canto del Sole Rosso ~ Quinto turno attivoTurni liberi!
     
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    .†.Amakudari.†.

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    Le testa gli pulsava dolorosamente, e più cercava di far pace nei propri pensieri, tanto più vi si affollavano ossessivi i sussurri: la brezza spirava tra le foglie, e parole inintelligibili gli cadevano nella mente; insetti e piccoli animali si agitavano nel sottobosco, e voci disincarnate sibilavano minacciose come serpenti... ogni vibrazione che faceva cantare l'aria alle sue percezioni gli provocava una fitta al cervello, e più inseguiva il miraggio della quiete, tanto più quel chiasso aumentava.

    Non seppe dire per quanto tempo rimase ginocchioni sulle foglie secche e l'humus, ma quando un tintinnio dolce di campanelle d'argento si fece strada tra i suoi sensi il vociare si spense, e sulla sua mente tormentata calò gentilmente un velo di silenzio: il sollievo si impadronì di lui, e mentre il Canto del Mantra lo avvertiva della comparsa di una presenza davanti a lui, il gigante schiuse gli occhi bigi su di lei... una visitatrice dai lunghi capelli dorati, china su di lui.


    « Come ti senti...? Ora va meglio...? »
    gli domandò premurosamente la donna
    « Mi dispiace tanto... »

    png

    ...sono desolata.

    La vista gli tremolò, sdoppiando l'immagine che aveva davanti, appannandone i contorni, e restituendogli i tratti familiari del volto di Isha non appena l'occhio ebbe ricalibrato la messa a fuoco; le labbra dell'Arlecchina si incurvarono tristemente per poi schiudersi al passaggio di una scrosciante risata, e mentre sbatteva le palpebre -ancora intontito e sofferente per il colpo subito dalle strane Ombre-, il Raitei rinsaldò la presa sul corpo della lancia e fece forza sulle gambe per rialzarsi.

    Claudicando un poco -senza tuttavia lasciare il sostegno della sua lancia-, il Saggio si rimise in piedi e gettò un'occhiata ai suoi compagni, così da assicurarsi delle loro condizioni, ma non fu certo del significato da attribuire a ciò che vide: oltre ad Isha che rideva divertita, scorse Rekishi -ora Julian- parlare da solo, il signor Mercuzio con la ragazzina tra le braccia, e quest'ultima sfoggiare un'aria ben poco presente.

    Il primo pensiero che gli attraversò la mente -una sorta di presentimento, in vero- fu che se solo Arthur fosse stato lì con loro, la situazione sarebbe stata probabilmente assai diversa:
    meno confusionaria...

    « Perché voi aperto scala di anziani...? »
    chiese d'un tratto la giovane ningen straniera, riscuotendosi dalla trance
    « Molto pessima cosa, tempio crollerà. »
    seguendo la direzione del suo sguardo, Brifos notò la colonna di luce
    « Oh. Tempio già sta crollando. »

    Il corno dorato dell'Amal produsse una crepitante scintilla, e il testone blu elettrico tornò a volgersi in direzione della fanciulla, ma già solo quel semplice movimento gli trasmise un violento capogiro, e il Demone delle Tempeste dovette portarsi una mano alla bocca -per contenere la nausea- e serrare con più forza la stretta su Raigekijin -che gli faceva da bastone- per non vacillare.

    Sicuramente, c'erano molte domande che avrebbe voluto porre a quel punto, ma quando si concentrò sulla volontà di formularne, scoprì con una sgradevole emicrania che le parole gli sfuggivano dalle sinapsi come lepri in una prateria. Un po' imbronciata, la Corona Indaco appuntò le iridi color ardesia sul collega di Sophia, e... il primo pensiero che gli si articolò nella mente -insieme ad un sospiro provato sulle labbra- fu che
    Arthur avrebbe saputo come comportarsi in quella circostanza; Julian...



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    Gli eventi si successero troppo rapidi perché il vampiro potesse accorgersi degli atti di tutti coloro che gli stavano intorno. Fu per questo che ebbe un brivido di sgomento, non appena si vide circondato dalla luce: si aggrappò, quasi, al corpo che teneva tra le braccia, temendo che quel fulgore fosse giunto a sottrarglielo. Un gesto di protezione troppo simile alla reminiscenza di una morte passata.
    Fortunatamente, durò solo un attimo.

    Quando la pupilla diluì gli ultimi barlumi, ridipingendo la floridezza di Fanedell in sfumature multiformi di verde e marrone, erano tutti al sicuro — se così si poteva dire: per lo meno, erano lontani dalle creature d'ombra. Lei era ancora lì, stretta al suo petto: il contatto gli diede la sicurezza del sollievo. Le carezzò di nuovo i capelli, percependo l'ascendente che aveva su di lei. Una bizzarra tenerezza cominciò a pervaderlo, un sentimento dolce, simile a un prurito del cuore. Aveva un odore buonissimo: una fragranza che sapeva di terra e muschio e, ancora, di qualcosa che le era addosso come una resina vermiglia... cos'era? potere arcano? Qualunque cosa fosse, avrebbe voluto possederlo, così come il liquido che la sua pelle flessuosa celava. Mentre i suoi occhi brillavano come astri distratti, perdeva lentamente il controllo, abbandonandosi al richiamo languido della sua natura. Quanto avrebbe voluto calarsi sul suo giovane collo, e lì posare un bacio, leggero come le ali velenose di una farfalla...

    T-tu saresti Vichingo?

    La sorpresa di Mercuzio fu tale che, dopo un attimo di gelo, portò il capo indietro, scoppiando in una risata cristallina. L'istinto famelico ridivenne controllabile, tenuto a freno dall'inaspettata ilarità. Era una delle cose più buffe che gli fossero state mai dette. La mente della giovane doveva essere sconvolta per dire quella frase, lo sapeva, ma ciò non rendeva meno divertente quella situazione. La prova fu nel malcelato imbarazzo che la condusse a tentare di stornare l'attenzione dalla bizzarra interrogativa. Lui fu galante, rispondendo con gentilezza mista a sagacia. — Temo di no, piccola stella. Giungo dall'altra parte dell'emisfero, da un posto dove -ahimè- fa troppo caldo per i miei gusti.

    Ma detto ciò, provvide ad allontanarsi da lei, fingendo di sincerarsi delle condizioni del colosso dai capelli azzurri. Immaginava che quella specie di custodi della foresta non l'avrebbero trattato molto bene, se si fosse messo a suggere il sangue della fanciulla. — Tutto bene, gigante? — domandò, spostandosi una ciocca di capelli corvini dagli occhi. La distrazione funzionò: la sua fame era ormai quasi del tutto domata.

    Quindi si voltò nuovamente verso la giovane, udendone le meste considerazioni su quanto stava accadendo.
    Quella è una scala? — intervenne, guardando affascinato il costrutto di luce alle sue spalle. Se ne sentì subito attratto, quasi ne pregustasse la via capace di condurre al cielo. — E dove porta, mia giovane amica?
    Fece schioccare la lingua, interessandosi maggiormente alla vicenda. Riusciva sempre a cacciarsi in guai peggiori di quelli che aveva tentato di evitare, era vero, ma a una prima seccatura subentrava sempre, in lui, una curiosità animalesca.
    D'altronde, è un peccato che il tempio crolli. Potremmo fare qualcosa?
    Tu sai cosa sta accadendo?

     
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    E’ una brutta sensazione quando le proprie parole vengono ignorate, specie se la nostalgia ti ricorda impietosa tutte le volte in cui le persone pendevano dalle nostre labbra. Ma come dar torto alla giovane? Svegliarsi e trovarsi davanti il principe azzurro nella sua versione più dark deve esser stato un duro colpo per gli ormoni. E lui è lì, ad un soffio dal proprio volto che ti sussurra parole dolci e di conforto. Quasi ci sentiamo invidiosi. Chissà cosa si prova ad esser trattati così.

    Invece ci tocca stare in disparte, lontano, nelle retrovie. Come fanciulli costretti a sedere di nuovo sui banchi di scuola per ascoltare lezioni mai udite prima. Le parole Vichinghi, Scala di Anziani e Tempio ci dicono molte cose ma niente che riguardi la situazione attuale. Ed è umiliante, dannatamente umiliante. Questa doveva essere la nostra gita, un momento di svago per divertirsi ed imparare cose nuove insieme a Brifos. Quando si è trasformato nel palcoscenico di Mercuzio? Snocciola domande, attira l’attenzione e fa persino il premuroso con il Saggio. Il ruolo di comprimari non ci si addice.

    Avremmo ascoltato la risposta della bambina, un po’ perché siamo curiosi ed un po’ perché in fondo siamo lì per capirci qualcosa di quella situazione. Ma una volta ottenuto ciò, non ci sarebbe stato più alcun motivo per rimanere lì a non far nulla. Ci saremmo voltati verso la colonna di luce e, senza pensarci due volte, vi saremmo passati attraverso. Una scala conduce sempre da qualche parte, poco importa dove…

    Julian Lambert
    » Guardiano delle Sette Vie e Corona di Sophia

    » Fisico: illeso

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    • Immortalità

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    The Thread of Life (Arma) {Insieme di fili d'acciaio della lunghezza di 3 metri | Forma di sciarpa rossa}
    • Auspex (auree)
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    Brifos non sembrò nemmeno accorgersi delle sue scuse ma la cosa non la turbò minimamente, in fondo Sylvanas le aveva detto di proteggere lui e quell’altro saggio ed è ciò che lei avrebbe fatto.
    Per ora non era riuscita nel suo intento, ma era sufficientemente sicura di riuscire a tenerli al sicuro da quel punto in avanti o almeno sperava vivamente di esserne in grado.
    Quelle creature volanti e il tempo che stava letteralmente piovendo giù dal cielo non avevano per nulla un aspetto rassicurante o innocuo.

    Osservò la ragazza salvata sciogliersi tra le braccia dell’Intruso come una qualunque donnetta, provava quasi pietà per lei ma ascoltò con attenzione ciò che stava dicendo, parlava di una scala aperta e parve notare senza fare una piega che diverse centinaia di migliaia di tonnellate di roccia stavano crollando sulla sua splendida foresta.
    Sembrava che non si aspettasse nulla di diverso ed evidentemente era così, doveva sapere su quella situazione molto più di quanto ci si sarebbe potuto attendere.

    Aspettò che i due saggi ponessero le loro domande, scandagliando passivamente la zona con l’ausilio dei propri blandi poteri mentali, ma quando vide che non avevano chiesto nulla decise di farsi avanti a sua volta.

    Tu sai molto di questa situazione, di ciò sono convinta.
    Noi purtroppo non abbiamo una vera idea di cosa stia accadendo: c’è un tempio che precipita, una colonna di luce, persone che appaiono dal nulla, mostri volanti.


    Con passi vellutati si mosse fino ad arrivare di fronte alla ragazza per poi inclinare il busto fino a che i due visi non fossero stati ad una manciata di millimetri l’uno dall’altro, tanto vicini da poter osservare ogni singola sfumatura negli occhi dell’umana.
    Un sorriso tagliente si dipinse sulle labbra sottili come lame.

    Sai sarei davvero contenta se potessi darci qualche informazion in più.


    Quindi le fece un occhiolino d’intesa.
     
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