-
.
Quell’amalgama di schifezze voleva fare il simpatico. Uno sforzo ammirevole senza dubbio, peccato che si fosse dimenticato di un piccolo particolare: era Bid’daum quello con cui stava parlando.
La mossa in assoluto peggiore fu quella che venne subito dopo, cioè quel mutamento che pareva quasi una provocazione nei suoi confronti – o almeno, così fu percepito dalla testaccia del Gerarca. Un biologo come Zygoin doveva sicuramente saperlo: in natura un esemplare che si fa grosso di fronte ad un possibile rivale sta implicitamente dichiarando guerra. La nostra Bestia non poté far altro che reagire, rilasciando l’energia incancrenita che covava in profondità.
Per Reys non sarebbe stata una novità, probabilmente avrebbe riconosciuto quel marciume invisibile che il corpo del Monocorno stava rigettando: di solito, quando accadeva una sfuriata del genere, le cose circostanti iniziavano a morire una dopo l’altra.
Malgrado tutto, la faccia del Triumviro restò composta e derisoria.
« Adattabilità. Non è questa la chiave dell’evoluzione? »
Il vento scuoteva i suoi capelli, ravvivando - se possibile - il suo profilo da indemoniato.
« Quanto può valere una creatura come te, incapace di adattarsi ad un ambiente nuovo? »
La sua domanda retorica non fu particolarmente aggressiva, forse la gioia di trovarsi su quel mostro da guerra stava mitigando la deriva della sua psiche. Ma quanto poteva trattenersi ancora?
« Potresti superare i limiti della tua scienza, collaborando con lui e con tutti gli altri ricercatori. Ma no! La nostra fighetta deve fare per forza i capricci. »
Detto ciò ritirò i suoi inviluppi oscuri, dato che un assaggio dell’oscurità che celava dentro doveva essere più che sufficiente per inculcare un messaggio nella testa del sottoposto. E se non lo fosse stato, beh… avrebbe fatto ricorso ad altri metodi ancora più convincenti.
« Vuoi andartene? Sei libero di farlo. Ma sappi che sarà per sempre. »
Non gli importava nulla delle perdite che avrebbe subito la gilda: nelle loro fila non voleva gente senza spina dorsale.. -
.CITAZIONEInterlocutori: Bid'Daum e Reys_025 ¤ Pride of the CloudsResoconto #3_
Sciocco e folle, si dimostra quello, sciocco e folle. Vale a dire, cioè, che senza accorgersene assurge a prototipo -ad archetipo- di chi è bene evitare: stando a chi ne valuta attentamente gli approcci dalla gola del Collared emergono soltanto mere idiozie, convinto quello di avvicinarsi al collega ne infanga invece l'orgoglio di unicum impareggiabile; nell'ottica del biomante, purtroppo, le parole di Reys assumono il ruolo di una condanna autoimposta -piuttosto che rilevare le affinità tra i due, il breve sermone funge da forte dissonanza. E che strade diverse rimangano: le parallele s'incontrano solamente in una geometria distorta.
In una geometria corrotta, oserei dire, tal quale quella di cui il Monocorno è capace. Per il Kraj ch'è divenuto -così come per il tritone che era- la sensazione opprimente dilagata nel giro di qualche istante rappresenta in effetti una sgradita novità, un timore ed una preoccupazione nuovi proprio per la natura aliena alle conoscenze di cui l'avatar dell'evoluzione si può fregiare. Un campanello d'allarme, assieme alla spiacevole certezza di non potervi apporre pronto rimedio (e, conseguentemente -seppur in maniera assai più blanda- al desiderio di apprendere se quella tecnica sia entro la sua portata -se dai fallimentari esperimenti poi distrutti per opera dell'ingestita Wydwen egli possa anzi riprendersi studiando con le dovute cautele il guasto Gerarca).Il singolo non ha valore. Così come una popolazione uniforme.
Cerca di schermirsi sulle prime, abbozza come certezza nonostante non sia una vera risposta al preciso quesito dell'altro. E dopotutto è palese che a quella medesima domanda Zyg non risponderà -un rapido fremito lo attraversa, il silenzio poi s'impossessa della sua persona, lo sguardo si fa infine incattivito e distante al contempo: c'è troppa verità nell'offesa del Kuthiano, tanta quanta la rabbia cocente, la vergogna e l'umiliazione di cui il mutaforma è ora preda inerme. Al punto che la sua mente comincia a rimbalzare analizzando ogni possibile via di fuga verbale, accompagnata da quel putrido abbraccio scruta nel proprio intimo alla ricerca di una spiegazione sincera -ossessionato, perfino, il Kraj giunge all'estrema risoluzione di difendersi attaccando (proposito suicida presto abbandonato, fortunatamente). Tutto per nulla, comunque: immobile, stolido, il rettile alato dalle sfumature verdastre non riesce a produrre nulla con cui riscattare il proprio pesante orgoglio dalla stretta di chi lo ha messo sotto scacco alla prima mossa. Game Over.Non me ne andrò. Collaborerò con voi, se è quel che desiderate. Tutti i miei studi recenti sono frutto delle risorse che l'Eversione mi ha concesso.
Senza entusiasmo, con un tono pericolosamente simile a quello di un automa. Come se fosse stato svuotato delle ambizioni e dell'indipendenza che sempre fieramente lo costringevano ad ergersi e a distinguersi d'ogni altro -come se si fosse tramutato davvero in una gelatina, per assurdo smarrendo quella spina dorsale di cui Bid'daum è costantemente alla ricerca nei suoi sottoposti._100%
_ENERGIA-Kraj SperimentaleExperimental Kraj--Mole ProteiformeProtean Hulk--BiovisionarioBiovisionary--Addestrato alla CacciaBred for the Hunt--Ibridazione RapidaRapid Hybridization-. -
.Silver Shadow..
User deleted
Stolto.
Non poteva affibbiare diverso appellativo al biomante che con estrema arroganza escludeva ogni possibibile collaborazione. Avrebbe voluto ribattere, ma la sua attenzione venne distolta da qualcosa di teorica maggiore priorità.
L'avvertimento lampeggiante nel visore dello scienziato era impossibile da ignorare, a breve avrebbe scoperto anche il perchè.
Dal corpo del Kuthiano iniziò ad estendersi una nebbia scura dalle vaghe forme tentacolari e, nonostante fosse la prima volta che poteva effettivamente vederla grazie ad una sua recentissima invenzione, sapeva benissimo di cosa si trattava, l'aveva già sperimentato più di una volta sulla propria pelle e, di solito, non comportava nulla di buono per chi l'aveva indotto a scatenarla.
Diretta conseguenza di quella cancerogena aura, oltre ad un opprimente senso di corruzione e decadimento nel corpo e nelle mente dello scienziato, fu una sfuriata verbale del Gerarca che senza pietà si abbattè sul morale del biomante, colpendolo e affondandolo.
La nebbia iniziò ad affievolorsi fino a sparire, ed il biomante concesse il proprio aiuto ove richiesto, seppur senza la minima voglia e convinzione.
"La geometria distorta che tanto detesti è la stessa che ci permette di volare in questo preciso istante, ma non pretendo che tu ne diventi un estimatore. L'importante è poter sfruttare i mezzi necessari a raggiungere i traguardi, ma ne riparleremo più in là. Adesso, se possibile, vorrei congedarmi. Il laboratorio necessità ancora di qualche ritocco e prima sarà pronto, prima potrò iniziare a lavorarci."
Prima di andarsene aspettò un cenno dei presenti, anche se la sua mente era già impegnata nel progettare le modifiche da apportare al laboratorio.. -
.CITAZIONE
Interacting with...
_Dimitriy Kozlov
Edited by † V i o l e t † - 29/5/2014, 10:15. -
_MajinZ_.
User deleted
Dimitriy non aveva mai avuto una grande opinione di se, non si definiva noioso però era certo di non risultare interessante. Il carattere non lo aiutava proprio e il suo passato non faceva altro che peggiorare le cose, così come il suo lavoro principale: dire di essere un sicario non era un ottimo biglietto da visita. Però in quel momento era cambiata qualcosa... forse a causa di quell’ambiente il biondo si era aperto e aveva iniziato a raccontare, risultando perfino interessante alle orecchie di quella ragazza. Era abbastanza sorpreso da quella reazione, ma stranamente la cosa non lo infastidiva.
Lo sguardo della telepate si fece più intenso e il ragazzo ricambiò quell’occhiata, voltandosi completamente verso di lei e perdendo completamente interesse per la libreria. Si vedeva che Violet era molto curiosa, il suo movimento in avanti denotava un certo interesse... e per un attimo Dimitriy rimase indeciso sul da farsi. Ma infondo non gli sarebbe successo nulla di grave parlando con lei, forse per la prima volta sentiva il bisogno di raccontare qualcosa di suo. E poi quel sorrisino... era quasi un invito a continuare a parlare, di certo sapeva come colpire i punti deboli di un uomo.
Russia.
Interruppe il silenzio pronunciando quella parola, quel nome che poteva essere insignificante, ma per lui aveva un grandissimo valore. Era la sua terra, il suo mondo, il luogo che avrebbe ricordato per sempre per i suoi pregi... ma anche per i suoi difetti.
Il paese da cui provengo si chiama così... è una vastissima regione per certi versi simile al Nord di questo mondo. Però oltre alla neve ci sono anche enormi pianure e grandissimi laghi, ma anche foreste... è un bel posto, se non fosse per le guerre che l’hanno devastato.
Intere zone erano state distrutte dalle armi chimiche e dai bombardamenti, la guerra contro i Nazisti era stata davvero cruenta e lunghissima, causando carestie ed ogni genere di calamità... e la terra ci aveva messo anni interi per riprendersi, anche se per rivederla bella e rigogliosa bisognava aspettare ancora anni, forse secoli.
Vivevo in una città chiamata Mosca, ma era una città triste... che tuttavia non vedevo quasi mai, la base dell’Organizzazione era sotto terra: ci tenevano chiusi li come topi in gabbia.
E quella era la parte più dolorosa dei suoi ricordi, quella vita era stata orribile, ma se ne era accorto solo scappando da essa. Per questo era contento di essersene andato, per quanto soffrisse la mancanza della sua terra, sapeva bene che restando di la avrebbe incontrato solo la morte... senza sentire mai il sapore della libertà. In ogni caso Dimitriy non aggiunse altro, limitandosi a portare i suoi occhi azzurri in quelli di lei, per osservarla con un pizzico di curiosità... chissà cosa avrebbe detto.. -
.CITAZIONE
Interacting with...
_Dimitriy Kozlov. -
_MajinZ_.
User deleted
Dimitriy continuava a parlare senza interrompersi, il che era una cosa abbastanza rara conoscendolo... anche dopo un primo incontro si poteva notare il suo carattere chiuso, freddo e in qualche modo timido. Questa volta però era diverso, raccontare del suo mondo lo faceva stare bene per quanto lo rendesse anche un filo malinconico... però aveva scelto di non tornare mai più in quel mondo corrotto, ormai la sua casa era Merovish. Una città che in qualche modo condivideva alcune caratteristiche di Mosca, però a differenza di prima adesso era libero: non contava nient’altro.
Violet poi lo spronava a continuare a raccontare, era visibilmente incuriosita da quelle vicende e per quel motivo il biondo non smetteva. Gli sarebbe piaciuto sorridere a sua volta, però al momento quella era la parte più difficile dove serviva ancora più pratica... ma era già tanto che si aprisse a quel modo con uno sconosciuto, un qualcosa che fino a poco tempo prima era quasi impossibile. In ogni caso lei gli aveva fatto una domanda e il ragazzo fece un attimo mente locale... erano passati due anni dal suo arrivo su Endlos, quindi facendo due calcoli...
Nel mio mondo, la Terra... ora dovrebbe essere il 2119.
Ora che ci pensava aveva saltato ben due compleanni, ma non gli importava poi tanto. Il futuro del suo mondo per non gli piaceva così tanto, da quando erano apparse quelle maledette navi il pianeta ha incontrato la rovina... con ampie regioni aride e devastate dai bombardamenti, arrivando perfino a distruggere intere città e regioni, come le due Coree.
Tu da dove vieni? Non credo di avertelo mai chiesto...
Oh, cos’era quella? Un po’ di curiosità? La Behemoth gli aveva fatto proprio male, magari aveva preso una botta in testa durante il teletrasporto... oppure era semplicemente merito di Violet, infondo era solo grazie alle sue domande che si era aperto a quel modo, arrivando a varcare quella soglia che quasi mai arriva a valicare. Era sveglio lui, ed era sulla buona strada ormai. In ogni caso continuava a fissarla, adesso anche lui voleva sapere.. -
Eruka.
User deleted
"Piacere mio"
Mentì la ragazzina, guardandola con aria di sufficienza. Quasi sicuramente il reclutatore della bionda poteva trattarsi di una sola persona, che ad Asuna non stava per nulla simpatica. Ad ogni modo, posò il secondo bicchierino praticamente vuoto sul vassoio. Eppure non era una che beveva, essendo minorenne, però li a Merovish alcuni piccoli vizietti li aveva presi. Succedeva di rado, ma quando succedeva non lo impediva. Era pur sempre una tipa piuttosto raffinata, nonostante sua madre fosse un drago. Ma questa è un'altra storia.
"Mi chiamo Asuna, sono archeologa e storica di questo....gruppo"
Non sapeva bene come definire gli eversori, visto che per lei non erano altro che lavoro. Non li riconosceva ne come gilda ne come amici, figuriamoci come compagni. Forse colleghi? neppure, visto che era l'unica a sperimentare quella materia. Aveva praticamente finito gli argomenti di conversazione e di stare li proprio non se ne parlava.
"sai, credo che inizierò ad esplorare questo posto, specialmente sono in cerca di una stanza in cui non essere disturbata"
ma la prassi delle buone maniere le imponeva almeno di chiedere alla sua interlocutrice di unirsi a lei, anche se sperava in una risposta negativa. Non prendetela a male la povera Asuna, ha un carattere tutto particolare. Tirò su il suo zaino, tenendo in mano il suo mini computerino.
"se vuoi puoi accompagnarmi...hai già esplorato qui intorno?"
disse, con lo zainetto sulla spalla. Indossava una camicia a quadri piuttosto larga, aperta e annodata in vita in modo da renderla stretta. I pantaloncini erano leggeri e corti, mentre le scarpe erano quelle tipiche da cantiere, segno che durante il viaggio si era fermata a fare qualche sondaggio archeologico. E da brava archeologa, aveva qualche campione di terra nello zaino, pronta per il suo forse, quasi, amico/collega Zyg. Doveva solo trovarlo. Ma poi le vanne in mente una cosa: su quella nave c'era una cosa che a lei interessava. Aveva il radar che mappava la zona e che poteva avere una visione completa del territorio. Ecco che finalmente la compagnia della sua nuova "amica" non era poi così sbagliata.
"dimmi, sai dov'è la sala comandi?". -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Interlocutori: Asuna
Il primo pensiero della giovane alle parole dell'altra fu che effettivamente forse questa ragazzina aveva solo bisogno di un po' di compagnia, anche perché fare l'archeologa era una cosa che sicuramente richiedeva tanto tempo da passare da sola a studiare gli scavi o i ritrovamenti...
Quando le venne detto che l'altra aveva intenzione di esplorare la Behemoth in cerca di una stanza in cui non essere disturbata, Mialee si rabbuiò immediatamente ritenendo si essere lei la causa del disturbo.
"se vuoi puoi accompagnarmi...hai già esplorato qui intorno?"
Gli occhi argentei tornarono a brillare mentre rialzava lo sguardo precedentemente abbassato con l'intenzione di scusarsi e togliere il disturbo.
Sembrava, effettivamente, una bambina a cui i genitori avevano appena promesso una visita al parco giochi, e anche la voce con cui rispose alla domanda non fece altro che alimentare quest'idea:
No, non ho ancora avuto il tempo di esplorare questa nave: sono qui da qualche ora e non sapevo dove cercare di andare visto che dalle mappe mi sembra di aver visto che non c'è niente di interessante...
Così dicendo si mosse per seguire Asuna, con cui forse avrebbe potuto trovare qualcosa o qualcun altro con cui parlare...
Quando poi le venne posta la seconda domanda, Mialee si fermò mettendo un dito sul mento e fissando le spalle di Asuna mentre mentalmente cercava di visualizzare le due piccole mappe che aveva potuto notare appena era stata fatta salire su questa grande nave volante.
La sala comandi..?
Potrebbe...dovrebbe essere nella plancia...
Alzò il dito, indicando il soffitto
Al piano di sopra, se non ricordo male.
Si: forse aveva anche letto che da quelle parti c'era la sala comandi per tutta la nave, ma non ne era del tutto sicura.
Se la ragazza si fosse poi mossa verso qualche direzione, Mialee l'avrebbe sicuramente seguita stando a circa un metro e mezzo dietro di lei in modo da poterci parlare con calma.SPOILER (clicca per visualizzare)EDIT: corretti errori codice..
Edited by .Dark_Side. - 8/6/2014, 20:12. -
.CITAZIONE
Interacting with...
_Dimitriy Kozlov. -
_MajinZ_.
User deleted
Violet sembrò abbastanza sorpresa da quella rivelazione, tanto che finì per abbassare lo sguardo con aria perplessa... Dimitriy però non riuscì ad individuare il motivo di quella reazione, anche se qualcosa iniziò a sospettarla, infondo erano entrambi degli umani anche se con qualche differenza a livello mentale... chissà, magari anche lei aveva qualcosa in comunque con quel pianeta che si riproponeva più volte in diversi universi paralleli. Ed era affascinante pensare a come potessero cambiare le cose anche a causa di un semplicissimo evento storico, sconvolgendo completamente il normale scorrere degli eventi.
La ragazza comunque era talmente immersa nei suoi pensieri, che quasi non si accorse della domanda che il biondo le aveva appena fatto, anche se ci mise un nanosecondo a riprendersi e a formulare una riassunto abbastanza convincente di quel che era stato il suo passato. Anche lei, come lui, proveniva da un pianeta terra che però non aveva nulla a che fare con il suo... ma era sconvolgente apprendere che quella famosissima guerra era finita in sfavore dei tedeschi, una cosa che nel mondo dell’assassino non era mai avvenuta... purtroppo.
Nel mio mondo quella guerra è stata vinta dai Nazisti, da quel momento è iniziato il loro dominio quasi incontrastato.
Dimitriy fece una pausa, per quanto infatti quelli la facessero da padroni su ampi territori del pianeta, c’era qualcuno che in qualche modo si opponeva a quella supremazia... due erano le forze che si opponevano alla Germania, ma purtroppo il sicario non poteva sapere che una di quelle due forze aveva stretto dei patti con il nemico giurato.
Dico quasi perché l’Impero Russo è una delle potenze rimaste che si oppone a loro, per quanto alla fine entrambe le parti siano fatte della stessa pasta... poi c’è anche la Resistenza, l’unica fazione schierata a difesa del popolo e degli innocenti.
Concluse l’assassino ripensando ancora una volta al suo mondo, un luogo dove il vero dominatore era il denaro e le povere genti non potevano fare nulla per contrastare gli eventi. Alla fine erano loro gli unici a soccombere, mentre i ricchi vivevano agiati e lontani dal conflitto, per loro quel massacro quasi non esisteva... era come se vivessero in un altro mondo.. -
.CITAZIONE
Interacting with...
_Dimitriy Kozlov. -
_MajinZ_.
User deleted
Era un mondo avvelenato quello di Dimitry, un luogo corrotto dove l’unico dio era il Denaro. Certo, probabilmente ogni mondo aveva la sua parte corrotta, in genere però restava nascosta agli occhi di molti... quando però tutto veniva a galla, ecco che ogni cosa iniziava ad andare a rotoli. La verità era un’arma doppio taglio... se da un lato rendeva tutto visibile, sollevando il velo dell’ignoranza, dall’altro rendeva ogni cosa fin troppo evidente e quindi più dolorosa. Il biondo arrivava da un pianeta terra in cui tutto era davanti agli occhi di tutti... e la realtà era peggiore di quanto ci si poteva aspettare.
In ogni caso l’assassino rimase in silenzio, ascoltando attentamente le parole della ragazza. Sapere che gli eventi non andavano sempre nello stesso modo quasi lo rincuorava, perché anche se da dove veniva lui tutto era andato a puttane, in altre Terre vi era di sicuro molta meno sofferenza... probabilmente anche quelle erano imperfette, ma già il fatto di poter essere più liberi era una grandissima conquista. Da quel che aveva capito la Russia era sicuramente più libera, anche se ovviamente c’era sempre chi manovrava il tutto nell’ombra... certe cose non cambiavano proprio mai.
Mh?
Arrivò poi quella domanda che cambio totalmente il verso del discorso, lui la fissò un po’ perplesso... però in effetti lei era ancora nuova e forse non era entrata completamente nell’ottica dell’Eversione. Era comunque difficile risponderle, insomma, non per tutti poteva risultare chiaro quel che volevano fare davvero.
No, è impossibile instaurare un simile governo a Merovish... però incentrare il potere su di noi sarebbe una bella conquista. I Pasha, al momento, sono ancora troppo potenti.
Fece una pausa, volgendo lo sguardo oltre l’oblò.
Ma non credo sia possibile ripulire la Tana così a fondo... credo sia più giusto sfruttarli quei vermi, invece di schiacciarli.
Perché distruggere la forza lavoro di Merovish se si poteva sfruttare per altri scopi? Forse quella era la strada migliore da seguire. Comunque Dimitriy riportò lo sguardo sulla ragazza e attese di sapere cosa ne pensasse lei di tutto ciò.. -
.CITAZIONE
Interacting with...
_Dimitriy Kozlov. -
_MajinZ_.
User deleted
Dimitriy annuì, poteva sembrare strano che il potere fosse in mano a cariche chiamate Pasha, ma a Merovish le cose funzionavano così. Certo, mancava una carica centrale e di spicco, però non era una città totalmente allo sbando come si poteva pensare. Il fatto che a Sud si concentrassero i peggiori malfattori di tutto il semipiano era un discorso differente, ogni località aveva le sue pecche e nella Tana c’era la criminalità, un qualcosa che non si poteva arginare... non li.
Beh, dando loro uno scopo credo che le loro condizioni non possano che migliorare... al momento solo una fetta non troppo ampia di cittadini svolge un lavoro, onesto o meno che sia. Gli altri sono mendicanti e credo che dobbiamo dar loro una qualche possibilità.
Rispose tranquillamente il biondo, dicendo quel che pensava della situazione in cui si trovava anche lui... ma sperava che con l’Eversione sarebbero cambiate un po’ di cose per tutti. Ci voleva ancora molto tempo però, non era un qualcosa che si faceva dall’oggi al domani, bisognava pianificare un sacco di cose... anche perché Merovish non era mica un piccolo paesino.
Anche nel tuo mondo ci sono situazioni come Merovish?
Domandò poi il ragazzo, provando a non rendere la conversazione a senso unico. Stava approfittando del momento per fare qualche prova, insomma, non affrontava mai discorsi così lunghi e non parlava mai così tanto, voleva capire quanto poteva spingersi in la... ma ovviamente gli piaceva discutere con Violet, oltre a essere intelligente era pure di compagnia, oltre che carina..