[EM] Proclamation of Rebirth

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    _Proclamation of Rebirth
    1st report_
    E' una giornata come tante, alla Tana. La luce filtra dai laghi di vetro che forano il soffitto pietroso, l'arsura del deserto penetra in profondità (solo parzialmente contrastata dal riparo che Merovish si vanta d'essere), le carovane vanno e vengono lungo i cunicoli d'ingresso e verso il Bazaar colme di ogni mercanzia lecita o non. Perfino i cadaveri ai margini delle strade polverose non hanno tardato l'appuntamento quotidiano -così le puttane e i loro papponi, i ladri, i borseggiatori e i più avidi venditori che vi girano attorno si son da tempo messi all'opera.
    Perchè, dopo tutto, oggi è una giornata come tante alla Tana. Tranne che per un particolare, certo -tranne che per il fatto un vecchietto secco ma sveglio sia rimasto coinvolto nella quarta rissa mattutina esplosa poco fuori una fumeria d'oppio. Cioè no, non rissa: in realtà la dinamica non è chiara a nessuno -perchè, come sempre accade, nessuno ha visto nulla (perchè, com'è buona cosa nel Sud, di nessuno ci si può fidare); l'unica evidenza vuole essere il sanguigno diadema che adorna la gola del suddetto bersaglio, l'unica certezza è appunto lo squarcio slabbrato che campeggia sulla pelle grigiastra del tizio. Quello e -per la verità- il suo stesso occhio destro scomparso -strappatogli dall'orbita forse per pasteggiare, sottrattogli quand'era vivo per punirlo di chissà cosa.
    Diresti mai essere un messaggio per te -ti stupiresti sapendo che sotto le sabbie persino i morti parlano? Eppure, mia cara Violet, quel corpo non lontano dai tuoi alloggi è oltre ogni ragionevole dubbio destinato alla tua attenzione: così dice l'occhio mancante prontamente recapitatoti sull'uscio di casa (quest'ultimo agghindato con la macilenta carcassa di un pesce, nella cui muta bocca pupilla, iride e sclera del vecchio rifulgevano quale preziosissimo dono); così ribadisce la fascia cremisi che ogni Voce porta indosso al fine d'essere facilmente identificata dai suoi ignoti superiori (e, non c'è dubbio, quella tra testa e collo del morto svolge compiutamente il suo dovere); del medesimo avviso è, infine, il più inconsistente di tutti i dettagli -le mani squamose naturalmente munite di sole tre dita- disposto secondo una sigla che nessun altro potrebbe comprendere (perchè le tre della sinistra sembrano una tozza E fatta di carne, perchè le tre della destra altrettanto raccontano sotto forma di M).
    Insomma, qualcosa bolle in pentola -non lo si più punto negare. Potrebbe essere una strana convocazione per volere di un perverso Gerarca, potrebbe trattarsi di una ritorsione da parte di qualcuno venuto a conoscenza di segretissimi segreti gildosi, potrebbe pure corrispondere ad un insospettabile canale di comunicazione oggi adoperato con il preciso scopo di affidarti un delicato compito. Ma le istruzioni -avresti potuto scommetterci- non le aggiungono mai -tutto ciò di cui puoi avvantaggiarti, dunque, è un pesce azzurro e marcio che tra i denti reca l'occhio di un vecchio rettile le cui scaglie verdi brillante colano sangue poco lontano dal nome dell'organizzazione cui tu stessa fai parte.
    Il che, sinceramente, non mi pare poco.


    Edited by AnimeHunter - 18/9/2014, 11:32
     
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    Mattina come le altre da un po' di tempo. Essere nuova nella gilda non è un granché: solite faccendine di poco conto, nulla di stimolante, non è accaduto granché in questo mese, ma ci vuole pazienza prima di poter fare qualcosa di decente, questo lo so bene. Bisogna faticare per scalare e arrivare alla parte più succulenta della torta.
    Alziamoci dunque, prepariamoci e rechiamoci alla base super-segretissima sìsì -chissà se un giorno faremo un salto di qualità, in quanto a quartier generale-, a racimolare le questucole dei primi livelli tipo "ammazza 10 cinghiali nella foresta", sìsì. Bisogna expare prima di poter fare i dungeon, cheppalle.
    Uff, bene, tutto pronto, vestita, ready! Apro la porta e..
    .

    “...E questo?!”


    Cosa cazzo è??! Di colpo l'espressione mi si fa seria in volto, lo sguardo s'affila e saetta tagliando le vie a destra e a sinistra oltre la mia abitazione, ma nulla sembra muoversi fuori dall'ordinario, nulla sembra riservarmi risposte a quella domanda che infrange la routine noiosa di queste giornate.

    Un occhio sanguinante, in bocca ad un pesce mezzo marcio, sul mio uscio di casa.

    Siamo pazzi?! No, siamo a Merovish.

    Domanda e risposta arrivano quasi contemporaneamente tra i miei neuroni. Dubito fortissimamente che sia una "coincidenza", che qualcuno abbia sbadatamente lasciato cadere dalla sua busta della spesa un pesce mezzo marcio. CON UN OCCHIO IN BOCCA. Brr.
    Un occhio di qualcosa. O peggio, qualcuno.

    Con la difensiva sempre un po' alzata e pronta a scattare al minimo segnale di pericolo, decido di incamminarmi verso il mio obiettivo portandomi appresso quel souvenir. No, che schifo! Mica toccandolo! No no: lo faccio levitare telecineticamente accanto a me, ma di sfiorarlo manco mi passa per la testa! E non me ne frega niente se qualche pezzente mi guarda storto domandandosi cosa diamine stia facendo: anche se lo tenessi sotto braccio mi guarderebbero alla stessa maniera. E poi chissenefrega se della gente comune mi guarda, oh: manco contassero qualcosa, per me, tsk.

    Cammina cammina, passa il bordello, gira a destra, vai oltre la macelleria, prosegui, ecco l'insegna dei drogati di oppio -vuol dire che siam quasi arrivati- e...Toh! Ma guarda te, proprio sulla strada: un altro cadavere.
    Sì, be', ok: di cadaveri lungo la strada ne ho incrociati diversi, sì, nulla di nuovo in verità...ma questo è particolare, per questo ha attirato la mia attenzione. La fascia che porta al braccio lo identifica come una "Voce", o per lo meno assomiglia moltissimo alle fasce distintive delle Voci. "Le Voci sono i nostri informatori", mi han spiegato una delle prime volte in cui ho frequentato la Tana. Non ho capito di preciso se vengono considerati membri della Gilda a tutti gli effetti o meno, ma fatto sta che senza di loro sarebbe tutto molto più complicato, e stancante
    .

    “L'informazione è potere. E l'informazione stavolta è caduta in mani nemiche.
    Merda.”


    Scruto meglio il corpo senza vita, e più lo guardo più scuoto la testa aggrottando la fronte. Gli manca un occhio, quello presente è uguale a quello nella bocca del pesce che levita ora in sovrapposizione al volto ingrigito del rettile, messo lì da me per fare un confronto e completare -con un po' d'immaginazione- quel raccapricciante puzzle. E le mani...le dita..."E", "M".
    Una Voce, uccisa, con in mano la nostra sigla a mo' di messaggio, e l'occhio destro recapitatomi in bocca ad un pesce
    .

    «Credo proprio che alla Tana saranno entusiasti del risultato della mia pesca...»


    Mormoro tra me e me sollevandomi dalla mia posizione accucciata, da cui studiavo meglio "il caso". Chissà che diamine vuol dire tutto questo...

    Pensierosa e col cervello pieno di possibili spiegazioni ipotetiche, torno alla mia strada che termina a poca distanza, dato che l'ingresso del bar è proprio qui vicino. Porto con me il corpo del vecchio collega, trascinandolo per un braccio, un po' a fatica, come un sacco di patate dietro di me, mentre il pesce e l'occhio continuano a fluttuarmi intorno. Ho deciso di portare tutto l'ambaradan per diversi motivi: non voglio esser presa per pazza, non voglio che qualcuno faccia sparire le prove, non voglio che finiscano in mani sbagliate, e così facendo potremo gestire interamente noi la faccenda.
    E se qualcuno s'incazza son affari suoi, "poi si scazza e fa doppia fatica", come diceva mio nonno.
    Tanto ormai ho già spalancato la porta, e con un passo son già dentro al locale, passando per il retro per non insudiciare comunque la parte "pubblica" della nostra facciata
    .

    «Gente, abbiamo un problema.»


    Annuncio con tono un po' scazzato ma sguardo serio, osservando la reazione dei membri della gilda presenti -incrociamo le dita e speriamo che ci sia il russo, ché almeno quello lo conosco e mi conosce, il che mi darebbe un minimo sicurezza-, per poi spiegare al riparo da orecchie indiscrete tutto ciò che mi è appena successo.


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimo.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Sorpresa, tesa.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    ---

    Specchietto Riassuntivo_

    Fatta la brutta scoperta oltre la porta di casa, Violet decide di portarsi appresso il coso (X°D) ed in seguito anche il cadavere, portando tutto nel retrobottega del bar-headquarter e spiegando la faccenda ai presenti -sperando che ci sia lì pure Dimitriy, con cui è più in confidenza XDDD-.

    Note_

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    _Proclamation of Rebirth
    2nd report_
    La via è tranquilla -il Bazaar ti rispetta. Riesci infatti ad attraversare senza alcun fastidio il Distretto in cui ti trovi, con altrettanta semplicità ti avvicini alla Bolgia; cionondimeno, con i tuoi modi sostanzialmente eclettici, sin da subito catturi l'attenzione: per chi vive tra quei rifiuti umani non c'è sorpresa, per chi è di stanza a Merovish guardarsi le spalle è la norma. Così, per una vistosa ragazza dalla violacea capigliatura -per una donna sicura, affatto intimorita, libera utilizzatrice delle proprie capacità mentali- saranno decine e decine di sguardi a fissarsi sulla sua figura (ad essere onesti i più si fissano sulla bizzarria di trasportare un cadavere, pur tuttavia qualcuno cercherà di ricordare il tuo volto in attesa di qualche proficua occasione).
    Dettagli, comunque. Come già annunciato il tuo ingresso nell'attuale covo di Gilda non viene interrotto da impedimenti di sorta, anzi: se non fosse stato per quel brutto enigma ad attenderti fuori dall'uscio di casa diresti essere la presente una giornata estremamente tranquilla, se non fosse che qualcosa di strano c'è di sicuro potresti perfino ritornartene alle tue attività, abbandonando il morto alle cure di qualche tuo superiore. Peccato che -ai tuoi vivi e curiosi occhi alla ricerca d'aiuto- appaia ben magro inventario di colleghi -c'è Dimitriy, sì, quello c'è sempre (dappertutto, anche quando non ha senso, peggio del prezzemolo); c'è pure il Boggart, benchè sia per così dire inarrivabile (preso per i suoi affari, fuori dalla portata di questo caso); non mancano infine un giovinastro dichiaratamente sbronzo (talmente sfatto d'essersi denudato in pubblico e, imperterrito, continuare a cianciare circa le sue incredibili avventure), una donna pressochè priva di grazie (un mascellone che può dare adito a dubbi, invero) e, più savio degli altri due, un muto figuro avvolto nel suo ampio impermeabile fino al naso.

    «Hai già fatto?»


    Ti apostrofa il Russo, incredulo, prima di rendersi conto di cosa trasporti. Il morto lo lascia del tutto indifferente -un'occhiata, nulla più, giusto per escludere si tratti di qualcuno d'importante; il pesce, invece... beh, quello lo trattiene perplesso decisamente più a lungo: che diamine ci fai con uno sgombro per aria?

    «Butta quella robaccia, comunque; se non ha un chiaro utilizzo non ci serve.»


    E nell'aggiungere questo si spende in un rapido gesto delle mani -due dita ritmicamente ritratte e riestese frattanto che le punta verso il basso, un segnale per allontanare le tre Voci ivi presenti destinandole alle loro attività (un segnale che vede l'ubriaco marcio venir trascinato fuori a forza, bello che nudo, grazie agli spintoni maneschi di Berit).

    «Dunque, che genere di problemi?»


    Chiede infine, una volta soli (una volta sicuro -checchè sia ciò che avrai da raccontare- d'essere il primo a gestire la magagna). Tra l'altro, caso strano, ora che non ci sono più i sottoposti di prima i suoi occhi tornano più e più volte a fissare il cadavere del vecchio -placido, glaciale, egli freme per una tua pronta risposta senza però darlo a vedere.

    «Qualcosa a riguardo dell'incarico che ti ho fatto assegnare?»


    Sì. No. Aspetta: ti ha dato un compito? Ma quando mai?


    Edited by AnimeHunter - 18/9/2014, 11:33
     
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    «Hai già fatto?»

    “...Fatto cosa?”


    Mi domando io alla sua domanda -sì, per fortuna il russo c'è e viene in mio soccorso!-, rimanendo un attimo interdetta. Sembra in ogni caso non curarsi molto della morte di uno dei nostri, per quanto in fondo alla gerarchia: strano, pensavo se la prendessero di più, per affronti del genere...

    «Butta quella robaccia, comunque; se non ha un chiaro utilizzo non ci serve.»

    «Be', forse potrebbe diventare più chiaro col tempo...»


    Mormoro tra me e me abbassando lo sguardo incerta, esaminando ancora una volta il cadavere ed il suo occhio disgiunti, seppur con superficialità e senza disporre di attrezzatura particolare. Boh, in effetti non saprei bene cosa farne neppure io, però...
    Nel frattempo, Dimitriy fa sloggiare chi non deve sentire e, una volta accaduto ciò, entra più a fondo nella questione
    .

    «Dunque, che genere di problemi? Qualcosa a riguardo dell'incarico che ti ho fatto assegnare?»

    «...Eh? "Fatto assegnare" tramite chi


    La sua domanda blocca il mio moto, trattenendomi dal gettare da un lato cadavere e pesce occhiuto.
    Questa giornata sta girando davvero in maniera strana..
    .

    «Nessuno mi ha detto niente, anzi son venuta qui proprio per vedere se c'era qualcosa da fare, se potevo rendermi utile in qualche modo...
    Il problema è che han fatto fuori una delle nostre Voci, no? Non dovremmo fare...chessò...qualche rappresaglia, dare una ripassata a qualcuno, indagare e trovare il colpevole per poi "punirlo in maniera esemplare in modo che sia da monito per chiunque osi sfidare di nuovo gli Eversori" e blablablablabla?»


    L'ultima frase la dico tutta d'un fiato, guardando verso l'alto con sguardo ironico e recitandola a mo' di macchinetta come se la sapessi ormai a memoria, mentre il resto è tutto accompagnato da scrollate di spalle e occhiate stupite, a sottolineare la mia ignoranza e mancanza di idee in materia.
    Cheddiavolo, son loro i miei superiori! Loro devono dirmi cosa fare, mica io! E dagli Eversori mi aspetterei un bel pugno di ferro, non un "oh, sì, who fucking cares, facciamoci gli affaracci nostri, che ci ammazzino pure"...
    !


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimo.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Confusa, indispettita.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    ---

    Specchietto Riassuntivo_

    Risponde XDD.

    Note_

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    _Proclamation of Rebirth
    3rd report_
    In un primo istante è il silenzio la tua sola risposta. Silenzio. Perchè Dimitriy non spiccica una parola che sia una -perchè occhidighiaccio cerca di cogliere nel tuo sguardo (e nelle tue parole) quale sia la verità (se sei davvero convinta di quanto affermi, se ti rendi conto delle implicazioni correlate al tuo bislacco rapporto). Quindi, sospirando come avesse a che fare con la più infima delle reclute -alla stessa maniera di come si fa con un bimbo inesperto e incapace persino di asciugarsi il moccio al naso- si alza dallo sgabello su cui riposava, ti si fa incontro, con un gesto secco t'impone di lasciar andare il solo cadavere (sottintendendo che il pesce sarà invece meglio continui a levitare). E ti parla -o, per meglio dire, ti istruisce.

    «Le Voci sono una mia creazione. Una mia creatura. Un'estensione dei miei occhi, delle mie orecchie, delle mie mani.»


    Breve pausa per lasciar penetrare a fondo nella tua mente quelle poche, fondamentali verità -breve pausa prima di proseguire con la derivazione logica del succitato assioma.

    «Mi spezzassi le dita od il braccio, mi sanguinasse un orecchio, mi cavassero un occhio... pensi forse che non me ne accorgerei?
    Quella non è una Voce. Su questo puoi scommettere i tuoi gradi di Eversore.»


    Nemmeno si spreca a toccarlo, il cadavere -paranoico com'è, non oserà macchiarsi del sangue e della polvere di un poveraccio senza alcuna importanza. Tutto ciò che egli analizza riguarda la vuota orbita di quello, la sfera visiva nel pesce e la totale assenza d'ulteriori indizi (là dove una striscia rossa è dipinta sul collo egli non riconosce un marchio come tu invece hai creduto, là dove le sue mani inequivocabilmente chiamavano EM ora non rimangono che dita rigide tra loro lontane e prive d'ogni significato). Insomma, nulla che riesca lontanamente a giustificare la tua folle accusa.

    «Quanto al resto, non è compito tuo suggerire un'eventuale risposta: troppo poco sai ancora di come lavoriamo nella gilda, troppo in alto stai sputando per quel che può dirsi sicuro. Ti ho fatto partecipe del nostro gruppo e di parte dei nostri segreti, non farmene rimpiangere.»


    Forse è drastico, eppure -sotto sotto- pensa al tuo bene: nell'organizzazione Dimitriy è sicuramente uno dei membri più tolleranti -se si eccettua il Gerarca Aristotelis, se si prende in considerazione chi vale, una domanda fuori posto o la presunzione di una responsabilità non tua può costare molto, molto cara. Tienilo a mente e probabilmente riuscirai a far strada tra i controllori di Merovish -non scordarlo mai e magari ti aiuterà a sopravvivere fino al giorno in cui potrai pareggiare il ruolo dell'assassino.

    «Mizael.»


    Riattacca poi, dopo averti lasciato il tempo di ribattere comprendere l'intera questione -risponde alla sciocca domanda che gli hai posto, in parte seccato di quanto ti stai dimostrando inaffidabile.

    «Stamani gli ho ordinato di mandarti a ripulire il laboratorio di un compagno caduto in missione. Un lavoro semplice, benchè non senza rischi. E, soprattutto, degno di una fiducia che comincio a dubitare tu non meriti.»


    No, decisamente: nessun Mizael è venuto ad avvertirti di questa mansione -nessun sottoposto presentatosi sulla soglia dei tuoi appartamenti. Tranne un pesce marcio, questo è ovvio. Ma, dagli sguardi e dalle parole del Bloodletter, sei fortemente portata a credere non si trattasse del messo. Affatto.


    Edited by AnimeHunter - 18/9/2014, 11:34
     
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    «Le Voci sono una mia creazione. Una mia creatura. Un'estensione dei miei occhi, delle mie orecchie, delle mie mani. Mi spezzassi le dita od il braccio, mi sanguinasse un orecchio, mi cavassero un occhio... pensi forse che non me ne accorgerei?
    Quella non è una Voce. Su questo puoi scommettere i tuoi gradi di Eversore.»


    “Fossero tanti...!”

    «Allora sarà un messaggio per gli Eversori, se non era una Voce ma solo camuffato da tale...»


    E 'sti cazzi, non è una Voce? Parreami proprio. Bizzarro, boh, ma in ogni caso le sue mani erano un messaggio per gli EM. Non lo vogliono? Che si fottano, mi terrò per me la fotografia mentale che mi ero fatta della disposizione del ciccio, non gliela passo con la telepatia.
    Messaggio criptato molto bene, comunque, eh: non si capisce un cazzo
    !

    «Quanto al resto, non è compito tuo suggerire un'eventuale risposta: troppo poco sai ancora di come lavoriamo nella gilda, troppo in alto stai sputando per quel che può dirsi sicuro. Ti ho fatto partecipe del nostro gruppo e di parte dei nostri segreti, non farmene rimpiangere.»

    «...»


    Coglione. Sputo dove cazzo voglio, anche in bocca a te, come se me ne sbattesse di qualche gerarchia. Massì, massì: solite cose Violet, solite cose...lasciali perdere. Poveri fanatici invasati. Alla prossima così inizierò a chiamarlo MestruoBoy, però.

    «Mizael.
    Stamani gli ho ordinato di mandarti a ripulire il laboratorio di un compagno caduto in missione. Un lavoro semplice, benchè non senza rischi. E, soprattutto, degno di una fiducia che comincio a dubitare tu non meriti.»


    «...A meno che questo "Mizael" non sia un pesce marcio con un occhio in bocca, nessun "Mizael" è venuto alla mia porta stamattina. Perciò la fiducia mal riposta è in lui, in caso. Non in me, che sia ben chiaro. Ché io le cose le faccio e le finisco, SE mi dicono di farle.»


    Ci tengo a sottolineare, per una questione di amor per la verità, più che di cura dell'opinione che gli altri possano avere di me.

    «Dov'è 'sto laboratorio, già che ci siamo, a proposito?»


    Aggiungo infine con tono seccato e braccia incrociate al petto, così da accorciare le strade dell'informazione, senza dover di nuovo passare per inaffidabili intermediari incompetenti. O, peggio, morti.


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimo.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Scocciata XD.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    ---

    Specchietto Riassuntivo_

    Risponde XDD.

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    _Proclamation of Rebirth
    4th report_
    Bella sparata. Attenta però che -se Dimitriy è calmo, misurato e soprattutto discreto- il resto della gilda non si dimostra mai altrettanto accondiscendente -con una scenata del genere, dunque, ti ritroveresti l'artiglieria a rispondere senza la benchè minima grazia.

    «Vorresti dire che non so scegliere le MIE Voci?»


    Ti chiede secco, con quella che evidentemente non è una domanda bensì un'affermazione d'autorità.

    «Vedi di stare al tuo posto, Pit Dog, non accetto che si dubiti del mio lavoro: ho piena fiducia in ogni mio sottoposto. Quindi cerca di ricordartene a dovere se non vuoi avere spiacevoli conseguenze, riguardo a quel che puoi o meno sapere.»


    Ed ecco la minaccia velata -il consiglio cui attenersi caldamente. Non è arrivato dov'è perchè si comportava come tu hai appena fatto -non si è guadagnato la fiducia dei Gerarchi mettendo in dubbio il loro operato.

    «Considera Mizael: posso forse lamentarmi di lui? No: seppur con i suoi metodi ha fatto quanto gli ho chiesto -senza farsi scoprire, con un messaggio che non hai ancora decifrato, ti ha indicato il tuo compito.»


    E' uno sguardo freddo come l'inverno a squadrarti dall'alto in basso, un paio d'occhi al cui fondo -molto al fondo- celano un briciolo di derisione e di sfiducia.

    «E' Zygoin l'Eversore morto in servizio. Un tritone, deceduto tre giorni fa come presumo sia pure per quello che ti fluttua accanto. L'occhio è invece il nostro simbolo, motivo per cui il pesce ti sta dicendo di non essere un pesce qualunque. Quanto al vecchio... non so, forse ha a che fare con il laboratorio che devi esplorare -magari è l'alchimista che possiede la bottega affianco alla sua.»


    Rapida analisi alla quale era richiesto giungessi da sola (ma che, molto probabilmente, non avresti mai potuto comprendere senza le adeguate informazioni celate), primo abbozzo del mistero comparso ad inizio giornata. Certo è, però, che il Russo non può spiegarti il significato di quanto non ha veduto -sapesse chi è davvero il rettile, sapesse come hai trovate le mani di quello, potrebbe confermare con maggiore sicurezza lo scenario appena delineato (non vi sarebbero dubbi che quella è la firma di Mizael, mente contorta).

    «Non credo farai difficoltà a trovarla, comunque: è un basso caseggiato di legno, con l'ingresso ad angolo. Non porta insegne, non espone merce, non ha che una piccola finestrella poco sotto il tetto tarlato. E -se busserai alla porta- ti aprirà uno strano essere tentacolato.»


    Conclude, asciutto, gratificandoti con l'ennesima occhiata disillusa e poi indicandoti la porta -lui che s'alza per raggiungere la sala principale della Bolgia, lui che ti abbandona per andare a discutere col Boggart di quella che si spera non essere la tua mancata promozione.


    Edited by AnimeHunter - 18/9/2014, 11:35
     
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    «Vorresti dire che non so scegliere le MIE Voci?»

    «Ehi, sei tu che te la vuoi prendere sul personale, in caso eh!»


    Ma guarda un po' te: se uno è un incompetente non è che necessariamente sia colpa del suo superiore! Bah, stupide gerarchie e regole militari: sono ridicole, e questo ne è un tipico esempio.

    «Vedi di stare al tuo posto, Pit Dog, non accetto che si dubiti del mio lavoro: ho piena fiducia in ogni mio sottoposto. Quindi cerca di ricordartene a dovere se non vuoi avere spiacevoli conseguenze, riguardo a quel che puoi o meno sapere.»

    «...»


    ...Eh? E poi, "fiducia", hah! MAI avere fede. Solo prove, sempre prove, sicurezze.

    «Considera Mizael: posso forse lamentarmi di lui? No: seppur con i suoi metodi ha fatto quanto gli ho chiesto -senza farsi scoprire, con un messaggio che non hai ancora decifrato, ti ha indicato il tuo compito.»

    «?!?»


    Cosa? Cos'è che sarebbe?! Aggrotto le sopracciglia, corrugo la fronte e gli pianto i miei occhi truci nel suo sguardo di ghiaccio del cazzo, che solo raramente s'incrina così ostilmente. Almeno nei miei confronti.

    «E' Zygoin l'Eversore morto in servizio. Un tritone, deceduto tre giorni fa come presumo sia pure per quello che ti fluttua accanto. L'occhio è invece il nostro simbolo, motivo per cui il pesce ti sta dicendo di non essere un pesce qualunque. Quanto al vecchio... non so, forse ha a che fare con il laboratorio che devi esplorare -magari è l'alchimista che possiede la bottega affianco alla sua.
    Non credo farai difficoltà a trovarla, comunque: è un basso caseggiato di legno, con l'ingresso ad angolo. Non porta insegne, non espone merce, non ha che una piccola finestrella poco sotto il tetto tarlato. E -se busserai alla porta- ti aprirà uno strano essere tentacolato.»


    «...No. No aspetta un momento, fammi capire bene: avete, o meglio avevate, un tritone come Eversore?! E...questo pesce sarebbe una metafora per un anfibio vostro collega?
    Che poi, vallo a sapere che pure l'occhio è un simbolo della gilda! Cazzo ne so io?! Son appena arrivata! Mi ci hai portata tu!!
    E secondo te questo sarebbe un messaggio decente? Cioè io se volessi che mi pulissero un magazzino, ma cazzo, ma andrei dal tizio e gli direi "puliscimi il magazzino"! Ma guarda te...
    E giusto per la cronaca, comunque, prima ch'io me ne vada a svolgere l'unica parte dell'enigma che posso fare, questa era l'esatta posizione delle mani di 'sto robo.»


    Concludo stizzita la mia sfilza di rimostranze con una bella immagine mentale del cadavere come m'è apparso per la prima volta quando lo vidi poco fa, sparata dritta dritta nella sua mente. E senza aggiungere altro, senza attendere risposte, con le ovaie già piene di prima mattina di quell'intera faccenda, mi giro, piglio la porta e vado. Esco, in cerca di questa fantomatica catapecchia appena descrittami magnanimamente dal gelido russo mestruato.
    OH! Ohohoh: granita di mestruo. Nuovo soprannome, lo terrò di scorta sisi
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimo.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Brutalmente scazzata X°DDDDD.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    ---

    Specchietto Riassuntivo_

    Risponde, spara l'immagine mentale e se ne va X°DDDDD è fatta così, è un brutto periodo, capitemela X°°°°°D :flwr: .

    Note_

    ---.


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    _Proclamation of Rebirth
    5th report_
    Hai mai visto Dimitriy tentennare? No, presumo di no. Gelido, altero, efficiente: così il Russo si vede, così occhidighiaccio vuol mostrarsi in chi lo scruta, così l'assassino guantato agisce per conto della gilda cui entrambi dovete lealtà. Eppure, da oggi, quando ti chiederanno "hai mai visto Dimitriy tentennare?" potrai rispondere "cazzo, sì!" -perchè quando gli invii mentalmente lo scenario che ha scatenato l'intera vicenda non avrai dubbi l'eversore biondo si sia bloccato per una frazione d'istante, perchè forse per l'intrusione psichica oppure per il contenuto di quella l'inamovibile Kozlov s'incupisce prima e si rasserena poi (comunque senza più degnarti di uno sguardo, comunque proseguendo là dove ha del lavoro da svolgere).
    E dunque? E dunque significa che hai un pesce per compagno, una costruzione malandata come indizio e il Distretto delle Luci come ambientazione. Facile facile come t'aveva detto, peraltro, riesci pure a scorgere quella che deve la tua odierna meta -di caseggiati con l'ingresso sull'angolo tra principale e traversa ve ne sono ben pochi, nessun altro che corrisponde alla sommaria descrizione del tuo superiore. In più, bussando, scoprirai invece che nessun mostro tentacolare appare servizievole per accompagnarti all'interno -nessun maggiordomo-polpo con la sua muta espressività. No: nemmeno la più remota traccia di vita, non un cervello od una mente che stimoli le tue peculiarissime percezioni. O almeno, non entro il vasto campo in cui potresti rilevarli -ah già, nessuno, nemmeno il tizio morto od il pesce, ti hanno avvisato che sotto al laboratorio di tal Zygoin si dipana un labirinto di cunicoli zeppo di besti (nda: bestie, abomini, esseri orrorifici; v. utilizzato con intento dispregiativo) raminghi e forse persino al di là del controllo del loro padrone (nessuno, non Dimitriy nè Wydwen che forse nemmeno conosci, t'hanno messo in guardia dalla pericolosità di ciò che cova al di sotto della catapecchia).
    Ahhh, brutto affare: ad entrare lo lo stesso ti ritroverai in uno stanzone spoglio, dotato solamente di un lungo tavolato consunto e visibilmente segnato da vari tipi di viscide chiazze -oltre a quello una scaletta pericolante che conduce ad un pianale sopraelevato (verosimilmente quello che giustifica la finestrella sotto al tetto visibile da fuori), una serie di armadi e scaffali a muro zeppi di funghi, radici, polveri varie, reagenti chimici ambo in forma liquida o solida (cristalli, pellets metallici, mattoncini di qualcosa d'irriconoscibile), e, su tutto, una ripida discesa verso le tenebre più ciò che quelle contengono (uno scivolo rimasto dai tempi del tritone che fu, l'ingresso per lo stanzone che rappresenta il primo, vero laboratorio una volta trasferitosi a Merovish).
    »Proclamation of Rebirth
    Aveva una casetta piccolina in Canadà, con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà, e tutte le ragazze che passavano di là dicevano: “Che bella la casetta in Canadà!”

    Ottimo, si comincia! La casetta di Zyg non è proprio delle più accoglienti -niente nonnine che sfornano biscotti o caminetti con coperte, libri e gatti da coccolare a disposizione. Anzi: risalta sin da subito la vacuità di quel piano, l'assenza di una traccia di permanenza, l'impossibilità che l'intera esistenza del tritone si concentri in quel niente.
    Comunque, di qui in avanti, sarai tu (via MP/FB/qualsiasi cosa) a tenere le redini della storia e a decidere dove andare, cosa esplorare, come agire, perchè proseguire, eccetera... Insomma: si tratta di avere un "dungeon" a disposizione, di poter decidere fin nel dettaglio ogni movimento, di avanzare di stanza in stanza (secondo le innumerevoli strade, collegamenti e passaggi intricati) fino a perdersi morire scoprire che la missione non è così semplice come sembra. E sì, perchè no, magari raggiungere pure il sacro Graal! :V

    [Perciò ecco, non farti problemi e tartassami pure di "Cosa vedo? Cosa sento? Posso scaccolarmi? Ma Vanna Marchi esiste ancora? E il Maestro do Nascimento?" xD]


    Edited by AnimeHunter - 18/9/2014, 11:36
     
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    Mpf, forse la granita di mestruo si è svegliata, con la mia dispositiva mentale, ma non me ne frega niente: sono già per strada, e continuo a camminare finché non arrivo a qualcosa di molto simile alla catapecchia descrittami. Sembra proprio lei, salvo che nonostante l'attesa dopo aver bussato non arriva nessun poli pone maggiordomo.

    “...Non è che...”


    ...Sia la casa sbagliata? Ormai mi sto rassegnando all'aleatorietà di questa missione. Non so nemmeno se entrare o cosa, ma tanto vale...

    Con molta circospezione apro la porta e scandaglio rapidamente il posto: buio, polveroso, spoglio...vuoto. Non c'è nessuno, non rilevo nessuna traccia neurale, ci sono solo quattro cose in croce. Un laboratorio, sì, ma vecchio stile e piuttosto povero. Artigianale, ecco: sono abituata alle cose tecnologiche, ed il confronto mi viene naturale ed inconscio.
    In ogni caso, questo posto è lugubre e mi sta già sul cazzo. E come al solito ti fanno fare la gavetta: pulire. Spazzare, riordinare, togliere tutta la merda accumulata da chissà quale rozzo zotico troppo altezzoso e menefreghista per abbassarsi a sistemare dove lui stesso ha sporcato. Mh, ok, questo è morto in missione, "magari programmava di fare le pulizie di primavera al ritorno"...seh, come no.
    Che poi...cazzo è che devo fare? Pulire veramente? Non so, gli Eversori non mi sembrano tipi che badano molto a polvere e ragnatele. Forse portare alla base ingredienti, attrezzature e tutto ciò di "compromettente" ch'io possa trovare
    .

    «E come cazzo la porto tutta sta roba?»


    Non so nemmeno che reazioni possono avere 'st'ingredienti se si mischiassero accidentalmente! Cheppalle, cazzo! Per non parlare del fatto che...granita di mestruo ha detto "esplorare". Ti rendi conto? Cazzo vuol dire? Nemmeno loro sanno cosa c'è qui dentro?

    “...O forse qui sotto...”


    Rifletto e mi domando, osservando con preoccupazione la rampa dalla forte inclinazione che scende nel buio ancora più buio, inghiottita dalle tenebre più fitte e spaventose. Non so se sia il mio sesto senso per il pericolo o semplicemente il mio buon senso, ma mi sta facendo venire i brividi.

    ...

    Merda. Mi tocca proprio scendere. Scuoto la testa e sospiro, cercando di convincermi che la missione non avrebbe molto senso sennò, salvo appunto gavetta stronza. Il che potrebbe pure essere, eh! Ma anche se fosse, anche il sotterraneo sarebbe da ripulire...perciò...

    Uff. Con rinnovata decisione mi aggiro tra gli scaffali ed i banconi in cerca di qualcosa di decente per farmi luce. Una torcia, una lampada ad olio, un bengala artigianale, un barattolo di lucciole, un po' di funghetti bioluminescenti ed allucinogeni...In qualche modo avrà pur dovuto vederci, il defunto proprietario, mentre faceva esperimenti! Che a proposito inizio a pensare non fosse un tritone-animale bensì una qualche altra creatura bizzarra: maledetti cartoni animati, troppo "Un tritone per amico" da piccola
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Preoccupata, frustrata.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    ---

    Specchietto Riassuntivo_

    Entra, dà un'occhiata in giro, si convince a dover scendere, poi inizia a rovistare in giro in cerca di qualcosa per illuminare il cammino tenebroso davanti a sé ù_ù XDDDD.

    Note_

    ---.


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    _Proclamation of Rebirth
    6th report_
    No, mi dispiace: nessuna lampada ad olio, niente torce imbevute, men che meno composti pirici da incendiare per ottenere un po' di luce. Ti pare? Un tritone abitante delle profondità probabilmente non abbisogna di questi espedienti -abituato a nuotare laddove il sole non giunge egli sarà certamente capace di orientarsi pure al buio (e se questo è il suo laboratorio privato non vedo perchè dovrebbe aver predisposto sistemi d'illuminazione per estranei, no?).
    Dunque ti tocca una scampagnata nelle tenebre? No, per fortuna no: incredibilmente tra i vari adattamenti che il tritone ha prodotto su di sè non è contemplata la scurovisione. Perciò...? Beh, perciò scoprirai che sceso il declivio già dalla prima stanza si dipana sul soffitto un'intricata rete di alghe rampicanti fiocamente bioluminescenti -che queste in realtà rilucono di una fosforescenza azzurrognola assai più intensa quando offri loro per cibo parte del tuo mana (o della tua energia, del tuo chakra, del tuo ki -comunque lo chiamiate qui su Endlos).
    Ma non è questo l'importante -no, capire come affrontare il dungeon sotterraneo non fa parte della sfida. Piuttosto... hai visto quel brandello di papiro pizzicato sotto un modesto acquario cilindrico (hai visto l'acquario e la medusa che contiene? Anzi, hai visto il pianale di radici intrecciate su cui poggia)? E' un rozzo pezzo di "carta" ingiallita, accartocciata in più punti e immancabilmente macchiata d'umidità (sì, dopo essere scesi nei sotterranei un senso di freddo e di bagnato ti opprime quasi all'istante); una pagina di appunti divisa in più sezioni, sulla quale una grafia frettolosa ma non di meno convoluta ricorda dapprincipio a chi la legge di rinnovare ogni sedici ore le colture nella cella d'isolamento. Più sotto, ancora, una scritta calcata con mano pesante avverte di non immettersi nei corridoi di collegamento del ramo studi sul Plax prima di una precisa data che corrisponde a tre giorni prima, mentre una postilla a margine reca criptato un messaggio a prima vista composto di soli simboli e del numero 44.

    «Plotch... plotch...»

    Ah già, nell'aria si diffonde pure un rumore viscido, strisciante, proveniente dal cunicolo terroso che si apre nel buio a partire dalla medesima stanza in cui ti trovi (una voragine scavata in una delle pareti e rozzamente chiusa -forse nascosta?- con un'anta di legno in più punti marcito). Ma è il solo il rumore a giungere ai tuoi sensi -se anche ci volessi riprovare, nessun tracciato cerebrale compare ad esso associato. Che si tratti di qualche orrida creatura che si aggira in cerca del suo padrone? Oppure di una sperimentazione richiesta dalla Gilda e lasciata prematuramente in sospeso? In questo caso bisognerà assolutamente recuperarla (nel primo, invece, sarebbe meglio tenersi a distanza... anche perchè l'odore dolciastro di putrefazione non invita ad avventurarsi oltre quella tetra soglia -oh no, proprio no!


    Edited by AnimeHunter - 22/9/2014, 14:22
     
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    Lammerda. Lammerda, lammerda e lammerda, eccheccazzo!
    Imprecando tra me e me mi rendo conto che nessuno degli oggetti sperati è a mia disposizione, perciò ho due possibili scelte: calarmi pian piano in quel buco buio in cui NIENTE è rassicurante...oppure andarmene.
    Sì, credo proprio che tornare sui miei passi e uscire dalla stessa porta sicura da cui sono entrata sia l'opzione che preferirò.
    Sì.
    Decisamente.
    E lo faccio.

    Con passo sicuro, mentre la mia testa si scuote vigorosamente tanto quanto il mio dissenso e la mia indignazione, marcio mirando verso la porta, afferro la maniglia, la apro, ed esco.
    E sono fuori. Fuori da quella fogna che puzza di pesce e umidità, fuori da quell'incubo dai toni freddi come l'aria che contiene. Respiro a pieni polmoni, mi chino su me stessa impuntandomi con le mani contro le ginocchia, e fisso per qualche minuto il pavimento polveroso della strada
    .

    “Violet. Che cazzo stiamo facendo qui?”


    In che senso, Violet? Intendi "Come ti stai comportando?" oppure "Macchemmerda fare l'Eversore"?
    Be', forse entrambe...
    Ah boh, non lo so: se non lo sai tu che te lo stai domandando...
    Bah, tanto la risposta è uguale a entrambi i quesiti: la cacca.
    Ecc'hai raggione pure te, checcristo.


    Sospiro. Che stress. Mi guardo intorno, mani ai fianchi, espressione schifata e nauseata sul volto. Schifata dalla faccenda o da me? Stessa domanda di prima, stesso "fuck it all" scazzato come risposta
    .

    «Va bene, va bene...Cagacazzi.»


    Dico ad alta voce rivolgendomi a me stessa, sbuffando sonoramente ed alleviando così un po' di stress.

    Mi faccio coraggio e torno dentro, andando stavolta dritta giù per lo scivolo, a testa bassa ed all'erta, pronta a qualsiasi offensiva mi possa venire rivolta da oggetti inanimati o creature di qualsivoglia sorta.
    E stranamente di sotto mi accorgo che una sorta di illuminazione basata sulla bioluminescenza è stata approntata lungo pareti e soffitto. Che cosa buffa. Il bagliore era troppo tenue per vederlo dal piano terra, ma una volta trascorsi abbastanza secondi gli occhi più o meno si adattano. Certo, non si vede ancora praticamente un CHECCAZZO È 'STO COSO MOSTRUOSO?!?!?!?!?!?!

    Mi cago in mano, e continuo a infartare per un bel po', anche quando capisco che si tratta solo di una fottuta medusa maledettamente gigante e fortunosamente incarcerata in un acquario pittoresco.
    Con gli occhi fuori dalle orbite, una mano stretta convulsamente al petto ed il respiro affannato e mozzato a più riprese, fisso quell'obbrobrio affascinante di creatura, e mi assicuro che sia tutto fermo, immobile e sicuro. E mentre scandaglio con gli occhi frenetici ogni singolo angolo di quello che posso vedere, un piccolo pezzetto di carta ingiallita fa capolino nel mio campo visivo -sì, c'era sempre stato, ma la mia attenzione era rivolta a ben altro!- invitandomi a prenderlo e leggere il messaggio che porta scritto su di sé.

    ...

    Mh. Informazioni interessanti, e potenzialmente utili. Secondo me le colture son andate a farsi fottere, sìsì: un po' tardi per dar loro da mangiare, ora. Per gli "studi sul Plax", qualsiasi cosa sia, non dovrebbero esserci problemi stando alla data riportata...e questo geroglifico incomprensibile invece..
    .

    “Boh. Fanculo anche a te. Oggi mi state facendo girare veramente le ovaie. Brrr!”


    Imbronciata e congelata, tremo e mi stringo tra le braccia nel tentativo di scaldarmi un po', mentre paranoicamente mi volto verso sinistra scrutando automaticamente e vanamente nell'imperscrutabile.

    Plotch... plotch...

    Un ringhio. Quella sono io. Lo splotch di prima invece no. Ringhio d'incazzatura e di paura, così presa male che fatico ad autocontrollare le mie emozioni ormai. Detto anche: decido di lasciarle libere per attenuare la pressione psicologica interna, onde evitare di esplodere.

    Sguardo truce verso la pseudo-porta di legno marcio -da cui proviene il suono strisciante e viscido-, labbra e naso contratti in una smorfia di disgusto profondo e carico di odio; ripiego il foglietto stropicciato, lo infilo in una tasca -una secondaria, per non sporcarmi le tasche "buone"-, e prendo fuoco.
    Cazzo sì, prendo fuoco. Lascio scorrere il mio potere elementale in tutto il mio corpo e lascio che le fiamme prendano forma attorno al mio corpo, scaldandomi ed illuminando la zona attorno a me ben meglio di qualunque torcia potessi trovare. Una torcia umana, sono io: nulla può fermare la mia avanzata, ora -questo è come mi sento-.
    Bocca chiusa e seria, sguardo duro e professionale, narici che inalano l'aria ora scaldata e meno umida -passando per le mie fiamme-, incedere pesante e cattivo. Il mio obiettivo è ora la porta, che prevedo di sfondare con un calcio. Un po' di sano bordello, un buon modo per scaricare la rabbia e la frustrazione represse. Ed anche per testare le reazioni: ci sarà qualcuno? Se sì, farà qualcosa...no
    ?

    «Bah.
    PREPARATEVI A BRUCIARE, TROIE SCHIFOSE!!!»


    viofire1_zpsb2d5b052




    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Frustrata, incazzata X°D.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 95% (= 100% - 5%).

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Attive

    ¬ Pirocinesi.
    Tra le altre conseguenze della psicocinesi e della magia, nella lunga lista dei poteri di Violet figura anche la pirocinesi, la capacità di generare e manipolare il fuoco tramite lo spostamento telecinetico delle molecole aumentandone l'oscillazione e quindi il calore, fino alla combustione. Può quindi usare tutto il reparto offensivo che il fuoco ha da offrire: sfere incendiarie, fiammate, colpi infuocati, diventare una torcia umana e così via, senza rimanere scottata dalle sue stesse fiamme (cfr. Alterazioni, tra l'altro).

    Riassunto Tecnico:
    - Pirocinesi: 2pt, Variabile Basso
    .

    Specchietto Riassuntivo_

    Decide di tornare indietro ed esce dal laboratorio, poi ci ripensa e si fa coraggio XD torna giù a capofitto, infarta vedendo la medusa, legge il biglietto, decide di usare la pirocinesi per avvolgersi nelle fiamme scaldandosi ed illuminando la zona -due piccioni con una sola fava asd- e tenta di sfondare la paratia di legno con un calcio XD.

    Note_

    Perdona il ritardo: zero tempo e ispirazione. Oggi preso permesso e avuto pure l'illuminazione: non mi sono trattenuto X°DDDD.


    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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    _Proclamation of Rebirth
    7th report_
    Oh, d'accordo. Quindi giochiamo di badassness (leggi: ci diamo fuoco in via cautelare e sfondiamo tutto facendo quanto più caos e scena possibile). Se proprio ci tieni -se è quello che vuoi... va bene. Si dia inizio al grande spettacolo, signori! Luci, colori, applausi, stupore! Ma soprattutto... fuoco alle polveri! (E ricordate: quando sentite odore di putrefazione allora c'è metano nei paraggi, perciò togliete la sicura al vostro fiammifero e...)

    «BOOOOUUMM!!!»

    Un'esplosione, sì. Un cataclisma, forse. Perchè non appena sfondi la paratia di legno il gas infiammabile stipato al di là di quella prende fuoco quasi all'istante, propagandosi lungo tutto il buio cunicolo -usando anzi quello stesso tunnel come rapida via di diffusione darà vita ad uno scoppio fiammeggiante tanto intenso da far tremare l'intera struttura del laboratorio (magari pure qualche altra bottega nei paraggi, sempre che il quotidiano trambusto del distretto unito al perpetuo vociare di mercanti e compratori non abbia coperto perfino l'eco smorzato dell'esplosione).
    Ah, povere le tue orecchie! Sarai sorda, ormai! Con tutto il rimbombo che un luogo chiuso come quello produce dubito riuscirai ad udire la lunga sequela di distruzione che hai innescato: raggiunta chissà quale stanza l'esplosione (così come l'onda d'urto che dovrebbe pure averti spinto a terra) fa saltare teche di vetro e vasche in ceramica, arde scaffalature ed archivi, aumenta di colpo la temperatura mandando a puttane la crioconservazione di alcuni esperimenti (dà perfino l'imput di schiusa all'ampia varietà di uova che non avrebbero dovuto cominciare il loro ciclo in assenza di stimoli). In poche parole: hai fatto danni.
    Per la verità la tua avventata manovra ha pure dato fuoco alle alghe/liane bioluminescenti lasciandoti quindi senz'altra fonte di illuminazione all'infuori di te -l'onda pirica arrostisce per bene quelle e la giungla di funghetti che tappezzava il cunicolo or ora imboccato. Funghetti? Già, funghetti. Funghetti sicuramente non commestibili, funghetti che ora -carbonizzati e nerastri- dipingono una funerea distesa più dedita al "crunch crunk" che non al "plotch plotch" quando ti azzarderai a superarli calpestarli. Funghetti che -fortunata tu!- potrai notare essere in parte sopravvissuti lungo quello stretto budello di condotto sotterraneo (in un'ansa che non ha alcun motivo di esistere, infatti, quella colonia di miceti è stata protetta da uno spesso strato di muffe -biancastre in origine, ora più simili a zucchero filato bruciato che ad altro).
    Sicuram-... no, non toccarli -non ti conviene! Riservagli un'occhiata più attenta e scoprirai come siano quegli stessi gli artefici del lezzo di morte poi accesosi alla tua fiamma, in una corsa contro sè stessi paiono infatti nascere, crescere, morire e rinascere (ricrescere e ri-morire) gli uni sugli altri in un ciclo opportunista e senza fine, oltre che dai malsani effluvi. Piuttosto, se proprio devi toccare qualcosa, hai l'intero hub di smistamento a portata di mano (quella prima stanza verso cui il tunnel conduce, quel primo laboratorio multisettoriale che per tua opera è ora ridotto ad un campo di battaglia bombardato). Non che si sia salvato molto -nessun foglio di carta integro, nessun componente nel suo stato d'origine: come detto vetro e ceramiche sono in frantumi, il materiale organico puzza di bruciato, i solventi chimici appestano l'aria e chissà che non corrodano pelle e polmoni di chi li respira. Persino gli oggetti in metallo ti gridano contro la loro rabbia, rilucendo ancora di rossastri bagliori nelle nuove forme semifuse che magnanima -oh, magnanima!- hai loro donato.
    Anche se... beh, forse non è stata una buona idea. Cioè, mi spiego: dei quattro anfratti che ti si aprono innanzi lungo la tua avventura verso l'inferno interno, uno recava accanto un'iscrizione metallica (oramai perduta, con essa avvertimenti ed istruzioni eventualmente contenuti); un secondo (come vedrai più oltre) si distingueva e tuttora si distingue senza bisogno d'avvisi; i restanti -evidentemente più recenti- si affidavano invece ad iscrizioni vive quali set amebici o di zooidi tanto cari allo scienziato che lì aveva casa. Tutto morto, ovviamente. Tutto meno che una densa, gelatinosa coltre che fa da tappo al secondo ingresso citato -una sorta di breve intercapedine molliccia da attraversare per poter proseguire oltre quella via.
    Dunque, ricapitolando: un imbocco il cui nome è rame liquefattosi, un'altro che richiede tu abbia il coraggio di affrontare un viscido abbraccio, un terzo ed un quarto vicini, egualmente scuri, in tutto e per tutto anonimi ora che i primi metri delle pareti di entrambi non recano che sottili ceneri pronte a cadere al primo sospiro. Detto ciò, quale sceglierai mia intrepida signora?
     
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    ...UuuUuUUuUuuuUuUuUUUuuuUuUuUUuuuUu...

    Ombre sfumate, scure, tra i bagliori aranciati...
    Il buio nero di nuovo delle mie palpebre chiuse, poi a intermittenza il mondo si riaffaccia alla mia vista, tremolante e barcollante come un ubriaco o come durante l'Armageddon.

    ...UuuUuUUuUuuuUuUuUUUuuuUuUuUUuuuUu...
    .

    “Gli arrosticini delle grigliate in famiglia, quando andavamo dai parenti del Sud...”


    ...Eh? Perché questo ricordo improvviso?
    Il buio intorno a me trema di nuovo, si sposta, ruota e gira e vortica tutto nella mia testa...Oppure sono io, che tento di muovermi?

    ...UuuUuUUuUuuuUuUuUUUuuuUuUuUUuuuUu...

    Il mio labirinto cerca di far passare il suo messaggio, attraverso tutta la confusione che mi infanga la mente: sì, sono io, mi sono tirata su a metà e mi sono messa a sedere. Anche i fotorecettori concordano, sembra proprio ch'io sia seduta. A terra, a giudicare dall'altezza del punto di fuga della mia prospettiva e dalle sensazioni tattili che ricevo da gambe, glutei e palmi delle mani.

    ...UuuUuUUuUuuuUuUuUUUuuuUuUuUUuuuUu..
    .

    «U-ugh...»


    Rantolo sconnessa stringendo occhi, denti e mani a pugno e portando il busto un po' in avanti quasi a rannicchiarmi. La fronte aggrottata sottolinea come mi stia esplodendo la testa, e...dannazione, non riesco a capire cosa sia questo suono di "sottofondo" così assordante che continua a rimbombarmi in testa!
    E...ora che ci penso, cosa...dove sono? Cosa ci faccio qui? Dov'è qui?
    Ok, una cosa alla volta: ruoto la testa, lenta e dolorante, e con essa gli occhi, il tutto per tentare di capire per prima cosa com'è, qui. Terra, scuro, ombre, odore di bruciato -ah! Ecco cos'eran gli arrosticini di prima!-, fiammelle qua e là che vibrano nell'aria pesante che si respira qua sotto.
    Uh? "Qua sotto", Violet? ...Come faccio a saperlo? Eppure sì, sembra avere senso, una nozione intrinseca conservata nella mia memoria, una cosa istintiva, qualcosa che so perché...perché la so
    .

    “In piedi, soldato!”


    Cazzo! Schizzo in piedi. Che spavento! È brutto aver fatto la militare, con tutti i ricordi che ti instilla, ma è anche utile come in questa occasione: mai abbassare la guardia, bisogna essere sempre pronti, reattivi, f-...

    «Ooouch...»


    Cado in ginocchio. Capogiro. Ogni pensiero spazzato via dalla mia mente per un momento, il vuoto più...denso e liquido al contempo, mi riempie il cranio annacquandomi il cervello e facendolo galleggiare in un piacevole mare calmo.
    Inspiro. Espiro.
    Inspiro. Espiro.
    Inspiro forte, occhi sbarrati e truci, ondata di ricordi, e mi rialzo.
    Ok. Ora ci sono, ho ripreso coscienza ad un livello apprezzabile, ed ora è tutto chiaro: laboratorio del tritone, cunicolo, fuoco, esplosione, rumore assordante che ora sta smettendo di ulularmi ancora nelle orecchie.

    ...Stupida. Idiota, imbecille, cretina. E tu saresti una scienziata? Puzza di cadaveri e roba organica e putrefazione e metano e merda varia. E tu produci non una scintilla, bensì una torcia a dimensione umana? Brava, complimenti Violet, complimenti.
    Fuck.
    Be', se non altro eventuali amichetti quaggiù -"troie schifose", come dicevo prima- dovrebbero essere bruciati, appunto, no? Diamo un'occhiata e vediamo quanti danni abbiam fatto, su...

    E così, con circospezione e dopo aver constatato di aver seminato abbastanza morte e distruzione già dai primi metri scrocchiettanti di tunnel -anzi, dalla stessa stanza in cui mi trovo: povera medusona nell'ex-acquario, ora in frantumi per l'onda d'urto!-, mi accorgo di aver sterminato quasi tutto quello che di vivo v'era.
    Onestamente lo trovo un bene: questo ammasso di poltiglia fungosa e schifosa e dall'olezzo nauseante è...ho già detto com'è, in effetti, e per di più alcune colonie sono ancora vive, incredibile! Se nemmeno il fuoco...Con cosa cavolo posso "ripulire il laboratorio"?!
    Che poi, diciamocelo ancora un'altra volta: che cazzo vuol dire "ripulire"? Far sparire tutto, forse, come si usa nel gergo malavitoso. Far sparire tracce, prove, qualsiasi cosa, no? E il fuoco è uno dei mezzi più gettonati. Certo, non era mia intenzione, ma 'sti cazzi! Ho già fatto il 90% del lavoro, a prima occhiata!
    E sarei tentata di dar fuoco anche a quegli ultimi funghetti bastardi che continuano ad ammassarsi e rimorire e brulicare e fare schifo, ma...dopo un'analisi meno superficiale scopro che sono proprio questi a produrre l'odore di putrefazione! E da bruciati producono altre esalazioni, forse ancora più tossiche! E..
    .

    «Coff-coff-coff!!!»


    Dio mio! Mi sembra di soffocare! Non riesco a distinguere tutti i gas e gli altri effluvi velenosi nell'aria, ma mi sento piuttosto sicura nell'affermare che non c'è solo roba organica ad asfissiarmi, qui dentro! E per di più temo di aver esaurito anche un bel po' delle riserve d'ossigeno, che pure si sarà divertito ad ardere assieme ai biogas...

    La vista mi si offusca a tratti, l'udito è ancora in parte fuori uso, non riesco quasi a respirare...Non so quanto ancora resisterò.
    Tutto mi spinge, per l'ennesima volta, a girare i tacchi e mollare l'incarico. La frustrazione che ho in corpo e l'evento che ho appena scatenato, invece, mi spinge a tirare una bordata ancora più devastante una volta fuori da qui, un'esplosione in grado di radere al suolo l'intera baracca e seppellire questo budello infernale con tutta la merda -morta o meno- che contiene! Il proprietario di tutte queste ricerche non ne avrà a male: è già morto!
    Dai, Violet, fallo...!

    Tuttavia, proprio mentre questi dolci pensieri mi accarezzano le sinapsi, dettagli della stanza successiva attirano la mia attenzione. Quattro soglie portano ad altrettante diramazioni -bello grandicello, questo buco-, e la loro fattezza è quantomeno peculiare: della prima, la targa metallica è oramai fusa ed illeggibile, anche se forse la mia psicometria potrebbe darmi una mano; la seconda, invece, è sigillata da una...melma bavosa e disgustosa che ha resistito all'esplosione! Mentre le altre due aperture sono semplici, prive di qualsivoglia segno, scure...solo dei residui organici, forse di targhette fantascientifiche e viventi, forse di qualcos'altro, rimangono appesi per miracolo.

    È la curiosità, stavolta, a spingermi ad andare avanti ancora...Ma prima di tutto devo occuparmi dell'atmosfera di questo posto: se l'esplosione non è tornata così tanto indietro da arrostire me e l'intera stanza e tramutare la catapecchia quassù in un vulcano di legno incendiato e ceneri, forse i cunicoli hanno uno sbocco, anche minimo suppongo. Quindi, suppongo, di poter far fare un po' di corrente per far cambiare l'aria, ecco.
    Raccolgo le mie energie, la mia concentrazione, la mia calma, mi sforzo per autocontrollarmi e...rilascio il mio potere: tutt'attorno a me, nel raggio di dieci metri, onde psicocinetiche prendono a muoversi, ritmiche, come...come gli spasmi intestinali, ecco! (Lol.) Onde di pressione periodiche mimano le pareti del budello sotterraneo, nel tentativo di convogliare, di spostare l'aria tossica della mia zona più avanti, spingendo quella che incontra sul suo percorso verso la presunta uscita, e risucchiando così quella alle sue -mie- spalle, che proviene da sopra, pulita e salubre, dall'esterno. Metro dopo metro, dovrei riuscire a spostare almeno una porzione dei gas nocivi alla mia biologia attirandone altri di più vitali, e continuerò così finché non tornerò a respirare in maniera decente...o finché non accadrà qualcos'altro di imprevisto ad interrompere il mio piano
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ammaccata XD.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Frustrata.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 95%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Passive

    ¬ ThoughtDensity.
    Il classico potere degli psiomanti: psicocinesi, spostare gli oggetti col pensiero. Si può dire che sia il primo potere con cui Violet s'è divertita, utilizzandolo anche ad area (maggiore il consumo, maggiore il raggio d'azione) in tutte le sue varianti seppur con meno efficacia: dallo spostamento telecinetico di bersagli alle barriere protettive, dallo sparare bordate rozze e potenti ai "proiettili" chirurgicamente letali, dal sollevarsi in aria levitando e volando allo spingersi qua e là schizzando a velocità fuori di testa, dal bloccare e strangolare a distanza al rinforzare colpi fisici (come calci e dardi), dallo schiacciare a terra o slanciare in aria tutto ciò che sta in una determinata area al creare rumori e suoni (dopo anni di esercizio, Violet ha imparato a modulare le onde di pressione dell'aria, in modo da produrre perfino musica e canzoni, esattamente come le casse di uno stereo, anche grazie alla sua esperienza come cantante e musicista).
    [ Peso: 15kg x basso | 30kg x medio | 60kg x alto | 120kg x critico ]
    [ Area: 5m x basso | 7m x medio | 10m x alto | 15m x critico ]
    [ Passiva: 30kg | 10m ]

    Riassunto Tecnico:
    - Psicocinesi: 5pt, Passiva
    .

    Specchietto Riassuntivo_

    Stordita notevolmente dall'esplosione, Violet riprende i sensi a terra e, lentamente, si rimette in sesto. Osserva l'ambiente circostante, pensa di nuovo di mollare tutto, ma poi decide di continuare stavolta per curiosità. Usa dunque la sua telecinesi passiva nel tentativo di ventilare la rete di cunicoli .

    Note_

    Mi fermo qui perché non so se funziona e da ciò dipenderanno le sue decisioni future asd.


    Ramona_super-1-_zps41489fec



     
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  15.  
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    PostArt
    _Proclamation of Rebirth
    8th report_
    Ma che meraviglia di nuovo acquisto che ha l'Eversione! Cioè, davvero: se solo Zyg fosse vivo e potesse vederti -se solo il tritone avesse avuto l'occasione di porre gli occhi su di te- finirebbe per complimentarsi ed anzi proporti una viva collaborazione -forse non bazzicate nello stesso campo di conoscenze, epperò le tua abilità sembrano tanto mirabili da meritare un approfondimento interdisciplinare!
    Invece, purtroppo, il morto è morto (?) e tu sei da sola in quella fogna chimica. Un brutto affare, invero, una gatta da pelare come hai già notato due o tre volte. Ma perchè lamentarsi, in fondo? Sei più che capace di cavartela in ogni occasione, così come ora sono certo sapresti risolvere ogni intoppo.
    La grotta è buia? La si illumina con una fiammata!
    L'aria è irrespirabile? Si faccia posto a nuovo ossigeno! (E a tal proposito potrai notare come il flusso di gas che spingi in profondità si riversi quasi esclusivamente nel primo cunicolo, quello la cui targa è un grumo metallico, perchè molto più in là gli effluvi nocivi esaleranno da crepe e spiragli del Distretto della Polvere).
    Non sai cosa fare/cosa aspettarti nel prossimo futuro? Beh, ragiona: con il cataclisma che hai prodotto ben poco si sarà salvato di quanto stipato in codesti budelli -salvo quei funghetti maligni (eccezione più unica che rara), tutto il resto sarà sicuramente arso a nuova vita (si dice così, vero?).
    Tutto tranne la parete gelatinosa che permane stolida all'ingresso del secondo tunnel -tutto meno che quella cortina melmosa e sorprendentemente fredda (pure viscida, in verità). Non è strano?
    Sì, certo che lo è! E, a ben vedere, quella stessa, spessa patina sembra pure viva -placida e con lievissimi movimenti (forse irreali, forse illusori?) si agita tremolando quando le correnti d'aria le passano accanto. Anzi; volendo sondarla con i tuoi psicopoteri rivelerà pure un comportamento francamente assurdo, quasi di una remotissima rete neurale (non un vero cervello, non un centro di elaborazione, eppure qualcosa che sappia riconoscere gli stimoli e rispondere di conseguenza secondo delle istruzioni prefissate). Insomma, qualcosa che -per quanto vago ed incerto- potresti dire vivo -qualcosa che, comunque, non ha senso aver resistito all'esplosione.
    Che poi... cosa dovrebbe essere? Una porta? Una tenda? Uno schermo? Mah...
     
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25 replies since 13/5/2014, 15:12   494 views
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