-
._Proclamation of Rebirth1st report_
E' una giornata come tante, alla Tana. La luce filtra dai laghi di vetro che forano il soffitto pietroso, l'arsura del deserto penetra in profondità (solo parzialmente contrastata dal riparo che Merovish si vanta d'essere), le carovane vanno e vengono lungo i cunicoli d'ingresso e verso il Bazaar colme di ogni mercanzia lecita o non. Perfino i cadaveri ai margini delle strade polverose non hanno tardato l'appuntamento quotidiano -così le puttane e i loro papponi, i ladri, i borseggiatori e i più avidi venditori che vi girano attorno si son da tempo messi all'opera.
Perchè, dopo tutto, oggi è una giornata come tante alla Tana. Tranne che per un particolare, certo -tranne che per il fatto un vecchietto secco ma sveglio sia rimasto coinvolto nella quarta rissa mattutina esplosa poco fuori una fumeria d'oppio. Cioè no, non rissa: in realtà la dinamica non è chiara a nessuno -perchè, come sempre accade, nessuno ha visto nulla (perchè, com'è buona cosa nel Sud, di nessuno ci si può fidare); l'unica evidenza vuole essere il sanguigno diadema che adorna la gola del suddetto bersaglio, l'unica certezza è appunto lo squarcio slabbrato che campeggia sulla pelle grigiastra del tizio. Quello e -per la verità- il suo stesso occhio destro scomparso -strappatogli dall'orbita forse per pasteggiare, sottrattogli quand'era vivo per punirlo di chissà cosa.
Diresti mai essere un messaggio per te -ti stupiresti sapendo che sotto le sabbie persino i morti parlano? Eppure, mia cara Violet, quel corpo non lontano dai tuoi alloggi è oltre ogni ragionevole dubbio destinato alla tua attenzione: così dice l'occhio mancante prontamente recapitatoti sull'uscio di casa (quest'ultimo agghindato con la macilenta carcassa di un pesce, nella cui muta bocca pupilla, iride e sclera del vecchio rifulgevano quale preziosissimo dono); così ribadisce la fascia cremisi che ogni Voce porta indosso al fine d'essere facilmente identificata dai suoi ignoti superiori (e, non c'è dubbio, quella tra testa e collo del morto svolge compiutamente il suo dovere); del medesimo avviso è, infine, il più inconsistente di tutti i dettagli -le mani squamose naturalmente munite di sole tre dita- disposto secondo una sigla che nessun altro potrebbe comprendere (perchè le tre della sinistra sembrano una tozza E fatta di carne, perchè le tre della destra altrettanto raccontano sotto forma di M).
Insomma, qualcosa bolle in pentola -non lo si più punto negare. Potrebbe essere una strana convocazione per volere di un perverso Gerarca, potrebbe trattarsi di una ritorsione da parte di qualcuno venuto a conoscenza di segretissimi segreti gildosi, potrebbe pure corrispondere ad un insospettabile canale di comunicazione oggi adoperato con il preciso scopo di affidarti un delicato compito. Ma le istruzioni -avresti potuto scommetterci- non le aggiungono mai -tutto ciò di cui puoi avvantaggiarti, dunque, è un pesce azzurro e marcio che tra i denti reca l'occhio di un vecchio rettile le cui scaglie verdi brillante colano sangue poco lontano dal nome dell'organizzazione cui tu stessa fai parte.
Il che, sinceramente, non mi pare poco.
Edited by AnimeHunter - 18/9/2014, 11:32. -
..
-
._Proclamation of Rebirth2nd report_
La via è tranquilla -il Bazaar ti rispetta. Riesci infatti ad attraversare senza alcun fastidio il Distretto in cui ti trovi, con altrettanta semplicità ti avvicini alla Bolgia; cionondimeno, con i tuoi modi sostanzialmente eclettici, sin da subito catturi l'attenzione: per chi vive tra quei rifiuti umani non c'è sorpresa, per chi è di stanza a Merovish guardarsi le spalle è la norma. Così, per una vistosa ragazza dalla violacea capigliatura -per una donna sicura, affatto intimorita, libera utilizzatrice delle proprie capacità mentali- saranno decine e decine di sguardi a fissarsi sulla sua figura (ad essere onesti i più si fissano sulla bizzarria di trasportare un cadavere, pur tuttavia qualcuno cercherà di ricordare il tuo volto in attesa di qualche proficua occasione).
Dettagli, comunque. Come già annunciato il tuo ingresso nell'attuale covo di Gilda non viene interrotto da impedimenti di sorta, anzi: se non fosse stato per quel brutto enigma ad attenderti fuori dall'uscio di casa diresti essere la presente una giornata estremamente tranquilla, se non fosse che qualcosa di strano c'è di sicuro potresti perfino ritornartene alle tue attività, abbandonando il morto alle cure di qualche tuo superiore. Peccato che -ai tuoi vivi e curiosi occhi alla ricerca d'aiuto- appaia ben magro inventario di colleghi -c'è Dimitriy, sì, quello c'è sempre (dappertutto, anche quando non ha senso, peggio del prezzemolo); c'è pure il Boggart, benchè sia per così dire inarrivabile (preso per i suoi affari, fuori dalla portata di questo caso); non mancano infine un giovinastro dichiaratamente sbronzo (talmente sfatto d'essersi denudato in pubblico e, imperterrito, continuare a cianciare circa le sue incredibili avventure), una donna pressochè priva di grazie (un mascellone che può dare adito a dubbi, invero) e, più savio degli altri due, un muto figuro avvolto nel suo ampio impermeabile fino al naso.«Hai già fatto?»
Ti apostrofa il Russo, incredulo, prima di rendersi conto di cosa trasporti. Il morto lo lascia del tutto indifferente -un'occhiata, nulla più, giusto per escludere si tratti di qualcuno d'importante; il pesce, invece... beh, quello lo trattiene perplesso decisamente più a lungo: che diamine ci fai con uno sgombro per aria?«Butta quella robaccia, comunque; se non ha un chiaro utilizzo non ci serve.»
E nell'aggiungere questo si spende in un rapido gesto delle mani -due dita ritmicamente ritratte e riestese frattanto che le punta verso il basso, un segnale per allontanare le tre Voci ivi presenti destinandole alle loro attività (un segnale che vede l'ubriaco marcio venir trascinato fuori a forza, bello che nudo, grazie agli spintoni maneschi di Berit).«Dunque, che genere di problemi?»
Chiede infine, una volta soli (una volta sicuro -checchè sia ciò che avrai da raccontare- d'essere il primo a gestire la magagna). Tra l'altro, caso strano, ora che non ci sono più i sottoposti di prima i suoi occhi tornano più e più volte a fissare il cadavere del vecchio -placido, glaciale, egli freme per una tua pronta risposta senza però darlo a vedere.«Qualcosa a riguardo dell'incarico che ti ho fatto assegnare?»
Sì. No. Aspetta: ti ha dato un compito? Ma quando mai?
Edited by AnimeHunter - 18/9/2014, 11:33. -
..
-
._Proclamation of Rebirth3rd report_
In un primo istante è il silenzio la tua sola risposta. Silenzio. Perchè Dimitriy non spiccica una parola che sia una -perchè occhidighiaccio cerca di cogliere nel tuo sguardo (e nelle tue parole) quale sia la verità (se sei davvero convinta di quanto affermi, se ti rendi conto delle implicazioni correlate al tuo bislacco rapporto). Quindi, sospirando come avesse a che fare con la più infima delle reclute -alla stessa maniera di come si fa con un bimbo inesperto e incapace persino di asciugarsi il moccio al naso- si alza dallo sgabello su cui riposava, ti si fa incontro, con un gesto secco t'impone di lasciar andare il solo cadavere (sottintendendo che il pesce sarà invece meglio continui a levitare). E ti parla -o, per meglio dire, ti istruisce. «Le Voci sono una mia creazione. Una mia creatura. Un'estensione dei miei occhi, delle mie orecchie, delle mie mani.»
Breve pausa per lasciar penetrare a fondo nella tua mente quelle poche, fondamentali verità -breve pausa prima di proseguire con la derivazione logica del succitato assioma.«Mi spezzassi le dita od il braccio, mi sanguinasse un orecchio, mi cavassero un occhio... pensi forse che non me ne accorgerei?
Quella non è una Voce. Su questo puoi scommettere i tuoi gradi di Eversore.»
Nemmeno si spreca a toccarlo, il cadavere -paranoico com'è, non oserà macchiarsi del sangue e della polvere di un poveraccio senza alcuna importanza. Tutto ciò che egli analizza riguarda la vuota orbita di quello, la sfera visiva nel pesce e la totale assenza d'ulteriori indizi (là dove una striscia rossa è dipinta sul collo egli non riconosce un marchio come tu invece hai creduto, là dove le sue mani inequivocabilmente chiamavano EM ora non rimangono che dita rigide tra loro lontane e prive d'ogni significato). Insomma, nulla che riesca lontanamente a giustificare la tua folle accusa.«Quanto al resto, non è compito tuo suggerire un'eventuale risposta: troppo poco sai ancora di come lavoriamo nella gilda, troppo in alto stai sputando per quel che può dirsi sicuro. Ti ho fatto partecipe del nostro gruppo e di parte dei nostri segreti, non farmene rimpiangere.»
Forse è drastico, eppure -sotto sotto- pensa al tuo bene: nell'organizzazione Dimitriy è sicuramente uno dei membri più tolleranti -se si eccettua il Gerarca Aristotelis, se si prende in considerazione chi vale, una domanda fuori posto o la presunzione di una responsabilità non tua può costare molto, molto cara. Tienilo a mente e probabilmente riuscirai a far strada tra i controllori di Merovish -non scordarlo mai e magari ti aiuterà a sopravvivere fino al giorno in cui potrai pareggiare il ruolo dell'assassino.«Mizael.»
Riattacca poi, dopo averti lasciato il tempo diribatterecomprendere l'intera questione -risponde alla sciocca domanda che gli hai posto, in parte seccato di quanto ti stai dimostrando inaffidabile.«Stamani gli ho ordinato di mandarti a ripulire il laboratorio di un compagno caduto in missione. Un lavoro semplice, benchè non senza rischi. E, soprattutto, degno di una fiducia che comincio a dubitare tu non meriti.»
No, decisamente: nessun Mizael è venuto ad avvertirti di questa mansione -nessun sottoposto presentatosi sulla soglia dei tuoi appartamenti. Tranne un pesce marcio, questo è ovvio. Ma, dagli sguardi e dalle parole del Bloodletter, sei fortemente portata a credere non si trattasse del messo. Affatto.
Edited by AnimeHunter - 18/9/2014, 11:34. -
..
-
._Proclamation of Rebirth4th report_
Bella sparata. Attenta però che -se Dimitriy è calmo, misurato e soprattutto discreto- il resto della gilda non si dimostra mai altrettanto accondiscendente -con una scenata del genere, dunque, ti ritroveresti l'artiglieria a rispondere senza la benchè minima grazia. «Vorresti dire che non so scegliere le MIE Voci?»
Ti chiede secco, con quella che evidentemente non è una domanda bensì un'affermazione d'autorità.«Vedi di stare al tuo posto, Pit Dog, non accetto che si dubiti del mio lavoro: ho piena fiducia in ogni mio sottoposto. Quindi cerca di ricordartene a dovere se non vuoi avere spiacevoli conseguenze, riguardo a quel che puoi o meno sapere.»
Ed ecco la minaccia velata -il consiglio cui attenersi caldamente. Non è arrivato dov'è perchè si comportava come tu hai appena fatto -non si è guadagnato la fiducia dei Gerarchi mettendo in dubbio il loro operato.«Considera Mizael: posso forse lamentarmi di lui? No: seppur con i suoi metodi ha fatto quanto gli ho chiesto -senza farsi scoprire, con un messaggio che non hai ancora decifrato, ti ha indicato il tuo compito.»
E' uno sguardo freddo come l'inverno a squadrarti dall'alto in basso, un paio d'occhi al cui fondo -molto al fondo- celano un briciolo di derisione e di sfiducia.«E' Zygoin l'Eversore morto in servizio. Un tritone, deceduto tre giorni fa come presumo sia pure per quello che ti fluttua accanto. L'occhio è invece il nostro simbolo, motivo per cui il pesce ti sta dicendo di non essere un pesce qualunque. Quanto al vecchio... non so, forse ha a che fare con il laboratorio che devi esplorare -magari è l'alchimista che possiede la bottega affianco alla sua.»
Rapida analisi alla quale era richiesto giungessi da sola (ma che, molto probabilmente, non avresti mai potuto comprendere senza le adeguate informazioni celate), primo abbozzo del mistero comparso ad inizio giornata. Certo è, però, che il Russo non può spiegarti il significato di quanto non ha veduto -sapesse chi è davvero il rettile, sapesse come hai trovate le mani di quello, potrebbe confermare con maggiore sicurezza lo scenario appena delineato (non vi sarebbero dubbi che quella è la firma di Mizael, mente contorta).«Non credo farai difficoltà a trovarla, comunque: è un basso caseggiato di legno, con l'ingresso ad angolo. Non porta insegne, non espone merce, non ha che una piccola finestrella poco sotto il tetto tarlato. E -se busserai alla porta- ti aprirà uno strano essere tentacolato.»
Conclude, asciutto, gratificandoti con l'ennesima occhiata disillusa e poi indicandoti la porta -lui che s'alza per raggiungere la sala principale della Bolgia, lui che ti abbandona per andare a discutere col Boggart di quella che si spera non essere la tua mancata promozione.
Edited by AnimeHunter - 18/9/2014, 11:35. -
..
-
._Proclamation of Rebirth5th report_
Hai mai visto Dimitriy tentennare? No, presumo di no. Gelido, altero, efficiente: così il Russo si vede, così occhidighiaccio vuol mostrarsi in chi lo scruta, così l'assassino guantato agisce per conto della gilda cui entrambi dovete lealtà. Eppure, da oggi, quando ti chiederanno "hai mai visto Dimitriy tentennare?" potrai rispondere "cazzo, sì!" -perchè quando gli invii mentalmente lo scenario che ha scatenato l'intera vicenda non avrai dubbi l'eversore biondo si sia bloccato per una frazione d'istante, perchè forse per l'intrusione psichica oppure per il contenuto di quella l'inamovibile Kozlov s'incupisce prima e si rasserena poi (comunque senza più degnarti di uno sguardo, comunque proseguendo là dove ha del lavoro da svolgere).
E dunque? E dunque significa che hai un pesce per compagno, una costruzione malandata come indizio e il Distretto delle Luci come ambientazione. Facile facile come t'aveva detto, peraltro, riesci pure a scorgere quella che deve la tua odierna meta -di caseggiati con l'ingresso sull'angolo tra principale e traversa ve ne sono ben pochi, nessun altro che corrisponde alla sommaria descrizione del tuo superiore. In più, bussando, scoprirai invece che nessun mostro tentacolare appare servizievole per accompagnarti all'interno -nessun maggiordomo-polpo con la sua muta espressività. No: nemmeno la più remota traccia di vita, non un cervello od una mente che stimoli le tue peculiarissime percezioni. O almeno, non entro il vasto campo in cui potresti rilevarli -ah già, nessuno, nemmeno il tizio morto od il pesce, ti hanno avvisato che sotto al laboratorio di tal Zygoin si dipana un labirinto di cunicoli zeppo di besti (nda: bestie, abomini, esseri orrorifici; v. utilizzato con intento dispregiativo) raminghi e forse persino al di là del controllo del loro padrone (nessuno, non Dimitriy nè Wydwen che forse nemmeno conosci, t'hanno messo in guardia dalla pericolosità di ciò che cova al di sotto della catapecchia).
Ahhh, brutto affare: ad entrare lo lo stesso ti ritroverai in uno stanzone spoglio, dotato solamente di un lungo tavolato consunto e visibilmente segnato da vari tipi di viscide chiazze -oltre a quello una scaletta pericolante che conduce ad un pianale sopraelevato (verosimilmente quello che giustifica la finestrella sotto al tetto visibile da fuori), una serie di armadi e scaffali a muro zeppi di funghi, radici, polveri varie, reagenti chimici ambo in forma liquida o solida (cristalli, pellets metallici, mattoncini di qualcosa d'irriconoscibile), e, su tutto, una ripida discesa verso le tenebre più ciò che quelle contengono (uno scivolo rimasto dai tempi del tritone che fu, l'ingresso per lo stanzone che rappresenta il primo, vero laboratorio una volta trasferitosi a Merovish).»Proclamation of RebirthAveva una casetta piccolina in Canadà, con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà, e tutte le ragazze che passavano di là dicevano: “Che bella la casetta in Canadà!”
Ottimo, si comincia! La casetta di Zyg non è proprio delle più accoglienti -niente nonnine che sfornano biscotti o caminetti con coperte, libri e gatti da coccolare a disposizione. Anzi: risalta sin da subito la vacuità di quel piano, l'assenza di una traccia di permanenza, l'impossibilità che l'intera esistenza del tritone si concentri in quel niente.
Comunque, di qui in avanti, sarai tu (via MP/FB/qualsiasi cosa) a tenere le redini della storia e a decidere dove andare, cosa esplorare, come agire, perchè proseguire, eccetera... Insomma: si tratta di avere un "dungeon" a disposizione, di poter decidere fin nel dettaglio ogni movimento, di avanzare di stanza in stanza (secondo le innumerevoli strade, collegamenti e passaggi intricati) fino aperdersimorirescoprire che la missione non è così semplice come sembra. E sì, perchè no, magari raggiungere pure il sacro Graal! :V
[Perciò ecco, non farti problemi e tartassami pure di "Cosa vedo? Cosa sento? Posso scaccolarmi? Ma Vanna Marchi esiste ancora? E il Maestro do Nascimento?" xD]
Edited by AnimeHunter - 18/9/2014, 11:36. -
..
-
._Proclamation of Rebirth6th report_
No, mi dispiace: nessuna lampada ad olio, niente torce imbevute, men che meno composti pirici da incendiare per ottenere un po' di luce. Ti pare? Un tritone abitante delle profondità probabilmente non abbisogna di questi espedienti -abituato a nuotare laddove il sole non giunge egli sarà certamente capace di orientarsi pure al buio (e se questo è il suo laboratorio privato non vedo perchè dovrebbe aver predisposto sistemi d'illuminazione per estranei, no?).
Dunque ti tocca una scampagnata nelle tenebre? No, per fortuna no: incredibilmente tra i vari adattamenti che il tritone ha prodotto su di sè non è contemplata la scurovisione. Perciò...? Beh, perciò scoprirai che sceso il declivio già dalla prima stanza si dipana sul soffitto un'intricata rete di alghe rampicanti fiocamente bioluminescenti -che queste in realtà rilucono di una fosforescenza azzurrognola assai più intensa quando offri loro per cibo parte del tuo mana (o della tua energia, del tuo chakra, del tuo ki -comunque lo chiamiate qui su Endlos).
Ma non è questo l'importante -no, capire come affrontare il dungeon sotterraneo non fa parte della sfida. Piuttosto... hai visto quel brandello di papiro pizzicato sotto un modesto acquario cilindrico (hai visto l'acquario e la medusa che contiene? Anzi, hai visto il pianale di radici intrecciate su cui poggia)? E' un rozzo pezzo di "carta" ingiallita, accartocciata in più punti e immancabilmente macchiata d'umidità (sì, dopo essere scesi nei sotterranei un senso di freddo e di bagnato ti opprime quasi all'istante); una pagina di appunti divisa in più sezioni, sulla quale una grafia frettolosa ma non di meno convoluta ricorda dapprincipio a chi la legge di rinnovare ogni sedici ore le colture nella cella d'isolamento. Più sotto, ancora, una scritta calcata con mano pesante avverte di non immettersi nei corridoi di collegamento del ramo studi sul Plax prima di una precisa data che corrisponde a tre giorni prima, mentre una postilla a margine reca criptato un messaggio a prima vista composto di soli simboli e del numero 44.«Plotch... plotch...»
Ah già, nell'aria si diffonde pure un rumore viscido, strisciante, proveniente dal cunicolo terroso che si apre nel buio a partire dalla medesima stanza in cui ti trovi (una voragine scavata in una delle pareti e rozzamente chiusa -forse nascosta?- con un'anta di legno in più punti marcito). Ma è il solo il rumore a giungere ai tuoi sensi -se anche ci volessi riprovare, nessun tracciato cerebrale compare ad esso associato. Che si tratti di qualche orrida creatura che si aggira in cerca del suo padrone? Oppure di una sperimentazione richiesta dalla Gilda e lasciata prematuramente in sospeso? In questo caso bisognerà assolutamente recuperarla (nel primo, invece, sarebbe meglio tenersi a distanza... anche perchè l'odore dolciastro di putrefazione non invita ad avventurarsi oltre quella tetra soglia -oh no, proprio no!
Edited by AnimeHunter - 22/9/2014, 14:22. -
..
-
._Proclamation of Rebirth7th report_
Oh, d'accordo. Quindi giochiamo di badassness (leggi: ci diamo fuoco in via cautelare e sfondiamo tutto facendo quanto più caos e scena possibile). Se proprio ci tieni -se è quello che vuoi... va bene. Si dia inizio al grande spettacolo, signori! Luci, colori, applausi, stupore! Ma soprattutto... fuoco alle polveri! (E ricordate: quando sentite odore di putrefazione allora c'è metano nei paraggi, perciò togliete la sicura al vostro fiammifero e...) «BOOOOUUMM!!!»
Un'esplosione, sì. Un cataclisma, forse. Perchè non appena sfondi la paratia di legno il gas infiammabile stipato al di là di quella prende fuoco quasi all'istante, propagandosi lungo tutto il buio cunicolo -usando anzi quello stesso tunnel come rapida via di diffusione darà vita ad uno scoppio fiammeggiante tanto intenso da far tremare l'intera struttura del laboratorio (magari pure qualche altra bottega nei paraggi, sempre che il quotidiano trambusto del distretto unito al perpetuo vociare di mercanti e compratori non abbia coperto perfino l'eco smorzato dell'esplosione).
Ah, povere le tue orecchie! Sarai sorda, ormai! Con tutto il rimbombo che un luogo chiuso come quello produce dubito riuscirai ad udire la lunga sequela di distruzione che hai innescato: raggiunta chissà quale stanza l'esplosione (così come l'onda d'urto che dovrebbe pure averti spinto a terra) fa saltare teche di vetro e vasche in ceramica, arde scaffalature ed archivi, aumenta di colpo la temperatura mandando a puttane la crioconservazione di alcuni esperimenti (dà perfino l'imput di schiusa all'ampia varietà di uova che non avrebbero dovuto cominciare il loro ciclo in assenza di stimoli). In poche parole: hai fatto danni.
Per la verità la tua avventata manovra ha pure dato fuoco alle alghe/liane bioluminescenti lasciandoti quindi senz'altra fonte di illuminazione all'infuori di te -l'onda pirica arrostisce per bene quelle e la giungla di funghetti che tappezzava il cunicolo or ora imboccato. Funghetti? Già, funghetti. Funghetti sicuramente non commestibili, funghetti che ora -carbonizzati e nerastri- dipingono una funerea distesa più dedita al "crunch crunk" che non al "plotch plotch" quando ti azzarderai asuperarlicalpestarli. Funghetti che -fortunata tu!- potrai notare essere in parte sopravvissuti lungo quello stretto budello di condotto sotterraneo (in un'ansa che non ha alcun motivo di esistere, infatti, quella colonia di miceti è stata protetta da uno spesso strato di muffe -biancastre in origine, ora più simili a zucchero filato bruciato che ad altro).
Sicuram-... no, non toccarli -non ti conviene! Riservagli un'occhiata più attenta e scoprirai come siano quegli stessi gli artefici del lezzo di morte poi accesosi alla tua fiamma, in una corsa contro sè stessi paiono infatti nascere, crescere, morire e rinascere (ricrescere e ri-morire) gli uni sugli altri in un ciclo opportunista e senza fine, oltre che dai malsani effluvi. Piuttosto, se proprio devi toccare qualcosa, hai l'intero hub di smistamento a portata di mano (quella prima stanza verso cui il tunnel conduce, quel primo laboratorio multisettoriale che per tua opera è ora ridotto ad un campo di battaglia bombardato). Non che si sia salvato molto -nessun foglio di carta integro, nessun componente nel suo stato d'origine: come detto vetro e ceramiche sono in frantumi, il materiale organico puzza di bruciato, i solventi chimici appestano l'aria e chissà che non corrodano pelle e polmoni di chi li respira. Persino gli oggetti in metallo ti gridano contro la loro rabbia, rilucendo ancora di rossastri bagliori nelle nuove forme semifuse che magnanima -oh, magnanima!- hai loro donato.
Anche se... beh, forse non è stata una buona idea. Cioè, mi spiego: dei quattro anfratti che ti si aprono innanzi lungo la tua avventura verso l'infernointerno, uno recava accanto un'iscrizione metallica (oramai perduta, con essa avvertimenti ed istruzioni eventualmente contenuti); un secondo (come vedrai più oltre) si distingueva e tuttora si distingue senza bisogno d'avvisi; i restanti -evidentemente più recenti- si affidavano invece ad iscrizioni vive quali set amebici o di zooidi tanto cari allo scienziato che lì aveva casa. Tutto morto, ovviamente. Tutto meno che una densa, gelatinosa coltre che fa da tappo al secondo ingresso citato -una sorta di breve intercapedine molliccia da attraversare per poter proseguire oltre quella via.
Dunque, ricapitolando: un imbocco il cui nome è rame liquefattosi, un'altro che richiede tu abbia il coraggio di affrontare un viscido abbraccio, un terzo ed un quarto vicini, egualmente scuri, in tutto e per tutto anonimi ora che i primi metri delle pareti di entrambi non recano che sottili ceneri pronte a cadere al primo sospiro. Detto ciò, quale sceglierai mia intrepida signora?. -
..
-
._Proclamation of Rebirth8th report_
Ma che meraviglia di nuovo acquisto che ha l'Eversione! Cioè, davvero: se solo Zyg fosse vivo e potesse vederti -se solo il tritone avesse avuto l'occasione di porre gli occhi su di te- finirebbe per complimentarsi ed anzi proporti una viva collaborazione -forse non bazzicate nello stesso campo di conoscenze, epperò le tua abilità sembrano tanto mirabili da meritare un approfondimento interdisciplinare!
Invece, purtroppo, il morto è morto (?) e tu sei da sola in quella fogna chimica. Un brutto affare, invero, una gatta da pelare come hai già notato due o tre volte. Ma perchè lamentarsi, in fondo? Sei più che capace di cavartela in ogni occasione, così come ora sono certo sapresti risolvere ogni intoppo.
La grotta è buia? La si illumina con una fiammata!
L'aria è irrespirabile? Si faccia posto a nuovo ossigeno! (E a tal proposito potrai notare come il flusso di gas che spingi in profondità si riversi quasi esclusivamente nel primo cunicolo, quello la cui targa è un grumo metallico, perchè molto più in là gli effluvi nocivi esaleranno da crepe e spiragli del Distretto della Polvere).
Non sai cosa fare/cosa aspettarti nel prossimo futuro? Beh, ragiona: con il cataclisma che hai prodotto ben poco si sarà salvato di quanto stipato in codesti budelli -salvo quei funghetti maligni (eccezione più unica che rara), tutto il resto sarà sicuramente arso a nuova vita (si dice così, vero?).
Tutto tranne la parete gelatinosa che permane stolida all'ingresso del secondo tunnel -tutto meno che quella cortina melmosa e sorprendentemente fredda (pure viscida, in verità). Non è strano?
Sì, certo che lo è! E, a ben vedere, quella stessa, spessa patina sembra pure viva -placida e con lievissimi movimenti (forse irreali, forse illusori?) si agita tremolando quando le correnti d'aria le passano accanto. Anzi; volendo sondarla con i tuoi psicopoteri rivelerà pure un comportamento francamente assurdo, quasi di una remotissima rete neurale (non un vero cervello, non un centro di elaborazione, eppure qualcosa che sappia riconoscere gli stimoli e rispondere di conseguenza secondo delle istruzioni prefissate). Insomma, qualcosa che -per quanto vago ed incerto- potresti dire vivo -qualcosa che, comunque, non ha senso aver resistito all'esplosione.
Che poi... cosa dovrebbe essere? Una porta? Una tenda? Uno schermo? Mah....