Saltando un mese a piè pari

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    « Adaham Crowlou »
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    penso "parlo" scrivo TheVoice

    Finalmente giunto ai piedi di quella strana montagna, capisco di cosa in realtà si tratti: una città su più livelli, con case scavate nella pietra ed una gigantesca breccia al cento del muro roccioso. Innumerevoli ponti pericolanti, file di balconate infinite, e persone. Tante persone. Finalmente! Non ne potevo più del deserto, ed iniziavo a temere che avessimo imboccato la strada verso la morte, ma così non è stato!
    Certo, non sembra esattamente il posto più accogliente che ci sia, ma perlomeno avremo un riparo, e forse del cibo. E qualcuno saprà sicuramente dirci in quale razza di posto siamo capitati. Ottimo, davvero ottimo, adesso vediamo un po' a chi potremmo chiedere. Uhm, magari a quel tipo laggiù, sembra che abbia una mappa. Mi accingo a girarmi verso Jack per proporgli di andare da lui, quando proprio in quel punto scoppia una rissa. La gente accorre per calmare le due parti, o per contribuire con calci e pugni, e nel mentre mi ritrovo a scontrarmi con non so quante persone solo per riuscire ad allontanarmi.
    Quando finalmente riesco ad uscire dalla folla, non vedo più il mio compagno, chissà dov'è finito. Lo cerco invano nei dintorni, più con lo sguardo che con la voce, e poi mi allontano il più possibile dalla rissa dirigendomi verso l'ingresso della fenditura. Mi siedo contro una delle sue pareti, e sospiro, la notte si avvicina sempre di più, ed io non mangio da stamane. Che fameeeee che hooooo.... uffa, ma proprio a me doveva capitare una cosa del genere? Malefica crepa, malefico vortice, e malefico deserto! Che razza di posto, tutto sabbia e roccia.
    Due voci, due persone stanno camminando lì vicino, ed io per caso e per curiosità ascolto. Parlano di una città, poco oltre i cunicoli che attraversano la montagna. Una bella città, dove il divertimento è assicurato, e dove vorrebbero andare l'indomani. Una città. Interessante. Da come ne hanno parlato sembrerebbe abbastanza vicina, e forse una volta lì ritroverò Jack. Decido quindi di alzarmi e di dirigermi spedito verso questa nuova meta, lascio questo strano luogo e mi addentro nei cunicoli, inconsapevole che di lì a poco mi sarei ritrovato a vagare in un labirinto, verso una città sotterranea dove la violenza è all'ordine del giorno, e la situazione è ancora peggio di quanto l'ingresso possa lasciare immaginare.
    La fenditura è enorme, forse ancor più di un'autostrada, e la pavimentazione mi ricorda un vecchio castello. Un gran lavoro, non c'è che dire. Se questa è l'entrata, il resto non può che essere meglio mi dico. Respiro, mi faccio coraggio, ed inizio a camminare, percorro la lunga strada che mi porterà a Merovish.
    La discesa nella montagna ha inizio.

    Cammino, cammino, e cammino. La fenditura diventa un tunnel, poi un cunicolo, sempre più stretto ma ancora abbastanza largo da permettere tranquillamente il passaggio persino di un'auto. Se ce ne fossero, s'intende, fino ad ora ho visto solo alcuni carri trainati da animali, e poco altro. Poi un bivio. Scelgo la strada dalla quale vedo arrivare della gente. Poi un altro bivio, anche questa volta seguo i presenti. Dal terzo bivio, la situazione si complica: le strade cominciano a diventare troppe, e gli incontri si fanno sempre più rari, finchè non mi ritrovo solo a vagare nella montagna. Non una voce, nemmeno un eco, solo il rumore dei miei passi sul terreno, e dei miei pensieri nella testa. E quella voce, continua a rompere! All'inizio pensavo che qualcuno mi avesse seguito, e volesse farmi uno scherzo.
    Urlo, mi agito, corro in giro e guardo dietro gli angoli alla ricerca del dispettoso. Poi, però, un'idea inizia a farsi largo nella mia mente. La voce, forse non è veramente una voce. Forse, non esiste davvero. Forse... è solo nella mia testa. Il tempo passa, ed i miei sospetti sembrano divenire realtà. Il viaggio nel vortice deve avermi bruciato il cervello, è l'unico motivo che mi viene in mente per giustificare il fatto che, così all'improvviso, ho iniziato a sentire questa voce.
    Cammino, cammino, e cammino. Questi cunicoli sembrano non finire mai. Non una indicazione, non una persona, solo i miei passi, i miei pensieri, e la voce, unica compagna in questa lunga ed interminabile marcia. Non ho mezzi per capire quanto tempo sia passato dall'inizio del mio pellegrinare. Ore, forse giorni, non saprei dirlo. Il tempo scorre inesorabile ed io continuo a camminare, ogni tanto mi fermo, mi siedo e riposo. Poi riprendo a camminare. Mi siedo di nuovo, e poi cammino ancora. Le soste sempre più lunghe, le camminate sempre più corte. Sono stremato. O forse no. Da qualche minuto ho ripreso le forze, come se tutto questo non fosse mai accaduto. Riprendo la marcia, scattante come e meglio di quando l'ho cominciata.

    Ed intanto la voce continua a rompere. No, aspetta! Questa è un'altra voce! Continuo a camminare, e dopo interminabili minuti di dubbi e di angosce finalmente incontro qualcuno, un gruppo di persone. Questa volta mi faccio furbo, e chiedo se stiano andando alla città, e quanto sia lontana. Si, mi rispondono, è proprio qui dietro, pochi minuti di cammino. Ringrazio, e mi aggrego a loro.
    Cammino, cammino, e cammino, ma questa volta sorridente e speranzoso e finalmente, giungo in città.
    Il cunicolo finisce in una sorta di piazzetta poco affollata, le case che la circondano sono delle più disparate, come disparati sono gli abitanti. L'occhio mi cade sul soffitto. Si, soffitto, perchè Merovish è una città sotterranea. Ed ora, diventerà forse la mia casa?
    Coraggio, oramai sei qui tanto vale proseguire, o preferisci tornare in quel labirinto? Mi faccio nuovamente coraggio, ed avanzo. Entro nella stradina entusiasta e sorridente.
    D'improvviso una luce. Woooww. Un leggerissimo mal di testa, vertigini e problemi di vista. Chiudo gli occhi, ci strofino sopra le mani, e li riapro.
    E vedo che tante cose sono cambiate. La folla è più numerosa, una casa è distrutta ed in rovina, ma l'unica cosa a cui faccio veramente caso è che davanti a me è comparso proprio lui...
    "Jack! Ma dove eri andato a finire?"
    Sono sorpreso, spalanco il più possibile per qualche istante gli occhi e poi parlo, quasi urlo, con un gigantesco sorriso stampato sul volto, e senza preoccuparmi nemmeno minimamente del fatto che fino a poco prima voleva che le nostre strade restassero divise almeno per un po'. Invero, praticamente quella parte l'ho rimossa dalla memoria.
    Mi sono materializzato improvvisamente di fronte a lui, intontito e disorientato, come se fino a pochi istanti prima fossi stato invisibile. E il mio sguardo, a causa della piccola avventura nelle gallerie, è sicuramente più folle dell'ultima volta che mi aveva visto. Il vestito è lo stesso di quando ci siamo lasciati, così come l'aspetto in generale, e la maschera è ancora appesa alle catene del lungo soprabito. Tutto è come prima, come se il tempo per me non fosse passato.

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    Alcuni attrezzi (cacciaviti vari, chiavi inglesi, ecc), i progetti delle sue tecno-cose, e l'occorrente per scrivere e disegnare, tutto tenuto in un comodo zainetto. O nelle tasche dei pantaloni.
    E poi, ovviamente, i vestiti che ha indosso, maschera, catene e lucchetti compresi (sono oggetti di scena, da cosplayer)

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    TheVoice -->Da quando è giunto su Endlos una voce ha iniziato a sussurrargli nella mente parole e frasi apparentemente senza senso.
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    NOTE
    Adaham perde Jack all'ingresso dei cunicoli, poi li percorre giungendo infine a Merovish dove rincontra proprio Jack comparendogli davanti d'improvviso
     
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  2. Jack BloodHeart
     
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    Merovish. Finalmente. Il viaggio finisce proprio nel punto in cui è iniziato: la città di pietra. Quanto tempo è passato da quando è arrivato sul semipiano? Un mese, forse di più. Beh, basta farsi un conto veloce: una settimana per arrivare nel presidio est, un'altra passata lì tra case distrutte e boschi incantati, una decina di giorni per tornare indietro e raggiungere il Geisine e qualche giorno di viaggio nel deserto (che in compagnia dei suoi spiriti si è rivelato più agevole del previsto) per tornare a Merovish. Beh, tutto sommato questo viaggio potrebbe quasi esser definito bello non fosse per il fatto che, adesso, non ha più un solo spirito a contraddirlo o prenderlo in giro, ma addirittura tre. Tutto questo per cosa? Poteri? Ricordi? Sì, certo, ma a quale prezzo? In quel modo rischia seriamente la sua sanità mentale, soprattutto con Ifrit che vuole avere sempre l'ultima parola e Bahamuth che si atteggia a saggio ultracentenario, quasi non considerando che - per poco - Fenrir non è il più vecchio di tutti e tre.

    Tra una battuta e l'altra, comunque, il giovane riesce finalmente ad imboccare i cunicoli, lasciandosi pervadere da un senso misto tra gioia e soddisfazione, come se il suo arrivo nella città sia una specie di beffa al cocente sole del deserto che non è riuscito a sopraffarlo nemmeno stavolta. Per poco però. Come al solito.

    « Che c'è? Già sei stanco? » commenta l'immancabile demone appena nota che il suo evocatore si ferma per riprendere fiato al riparo dai quaranta gradi del deserto. Jack vorrebbe rispondere, ma, come accennato prima, il vantaggio di avere tre spiriti al seguito è che la maggior parte delle volte si rispondono tra loro. « Scusa se non siamo tutti nati da una colata di lava, eh. » becca Bahamuth, mentre il povero Fenrir sospira notando che il caster trattiene a stento una risata. Storie di tutti i giorni, insomma: dopo un po' ci si fa l'abitudine.

    Il giovane si avvia per i cunicoli, stranamente quel giorno la gente è molta; non che Merovish sia una città poco popolata eh, ma di solito ognuno tende a starsene sulle sue, eccezion fatta per la rissa scatenata da lui e Ted il giorno in cui si sono conosciuti. Anche se in realtà lì centrava anche una sottospecie di organizzazione mafiosa; insomma, un bel casino.

    La prossima cosa da fare, adesso, è trovare una sistemazione, almeno finché non capisce quale debba essere la sua prossima mossa. Al momento, infatti, è solo, anche se quest'espressione non è propriamente adatta per uno che è costantemente accompagnato da tre guardiani, ma va beh. In tutto questo chissà Ted dov'è finito. Si sono salutati nello Yuzrab prendendo direzioni opposte, quasi come se il pugile sapesse esattamente dove andare. Strano: non gli era mai sembrato tanto pratico di strade quando avevano viaggiato insieme.

    All'improvviso, comunque, il flusso di pensieri del caster viene interrotto da una voce familiare che lo chiama e attira la sua attenzione. E' Adaham, il ragazzo incontrato appena giunto in quel mondo. Sorride, alza la mano e si avvicina: in fondo gli fa piacere rivederlo. « Dov'ero finito? Beh, io non lo chiederei proprio così ma... sono stato nel presidio Est, poi a Geisine e un po' in giro a recuperare ricordi e poteri. Li ho di nuovo. » dice, sorridendo.« E tu? » continua, dando una pacca sulla spalla dell'amico. « Come hai passato l'ultimo mese e mezzo? » conclude, mettendosi al suo fianco ed iniziando a passeggiare lungo il cunicolo.

     
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    « Adaham Crowlou »
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    penso "parlo" scrivo TheVoice

    Jack, carissimo Jack, oh come sono contento di vederlo. Saluto e sorrido anche io, perlomeno finchè non comprendo la sua risposta. Rimango stupefatto sentendo quello che dovrebbe teoricamente avere fatto in poche ore, seppure io non sappia a cosa esattamente si riferisca. Presidio Est? Geisine? Recuperare ricordi... e poteri? Ok, credo proprio di dovergli chiedere un po' di cose, in special modo al riguardo della sua domanda, che mi ha posto dopo avermi dato una pacca sulla spalla la quale però non è bastata a scuotermi dai miei pensieri.
    « Come hai passato l'ultimo mese e mezzo? »
    Sento quelle parole, e continuo a restare sempre più stupefatto a fissare il compagno ritrovato.
    "Un mese e mezzo?!"

    Jack inizia a camminare, e dopo qualche istante di incertezza faccio un veloce scatto in modo da restare fianco a fianco con lui, ad anche io inizio a camminare. Mi ha spiazzato, continuo a fissarlo sorpreso, e gli parlo. Sono ancora sconvolto dagli effetti della permanenza nei cunicoli, la mia voce è ancora al di sopra del normale, un po' più bassa di un urlo, ma comunque alta. E nelle ultime parole vi è anche una traccia di supplica, la speranza di un si come risposta.
    "Un mese e mezzo? Stai scherzando, vero che stai scherzando? Vero?"
    Sarà uno scherzo? Ovviamente, non potrebbe essere altrimenti. Insomma, dai, ci siamo separati solo poche ore or sono, deve per forza essere uno scherzo.

    O no?

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    Stupefatto dalle parole di Jack, Adaham vuole sapere se si tratti di uno scherzo
     
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  4. Jack BloodHeart
     
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    Si dice, talvolta, che le espressioni - o i movimenti - possono essere molto più esplicative di lunghi, noiosi ed articolati discorsi. Pensateci: cosa rende di più l'idea dello stupore? Un'orazione costruita e studiata a tavolino, o lo sgranare gli occhi fino a quasi farli uscire dalle orbite? Beh, la risposta è alquanto ovvia, come a questo punto risulta ovvia la sorpresa suscitata in Adaham dalle parole di Jack. Un mese e mezzo: cos'ha di tanto strano questa locuzione? Ha contato male i giorni? Probabile, ma non sono necessarie tutte queste moine per far capire al compagno che deve imparare a regolarsi di più col tempo, basta dirlo. « Ehm.. ok, forse è solo un mese. » si corregge, a quel punto, l'evocatore, sperando di riuscire a placare la strana reazione dell'amico. « E no, non stavo scherzando. » conclude, quasi scusandosi deò grossolano errore.

    La passeggiata lungo i cunicoli continua: c'è qualcosa di strano nell'aria, come se l'atmosfera venga turbata da qualcosa di più profondo e radicato di un semplice errore di conteggio. « Jack.. » inizia Bahamuth, la sua voce sembra stranamente seria e grave. « ... noi, ecco: non ne eravamo sicuri, ma ci abbiamo pensato su e .. » ... e? Oh andiamo, è questo il momento per fare il misterioso? « ... questo tizio non era qui fino a qualche secondo fa. Ma non intendo che fosse in un altro luogo: non c'era e basta. » conclude, velocemente, il drago. Adesso è l'espressione del caster a corrucciarsi. Che diavolo vuol dire che non era lì? E dov'era? In effetti non l'ha visto arrivare, il che è strano visto che una delle poche facce note su Endlos avrebbe sicuramente attirato la sua attenzione e quella dei suoi spiriti.

    « Adaham. » inizia il giovane, fermandosi un attimo. « Tu che hai fatto prima di reicontrarmi? » chiede, serioso, sperando che il ragazzo non si faccia prendere da quell'alone di panico che sembra costantemente aleggiare su di lui. Non che non sia normale in quella situazione.

     
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    Mi risponde che forse si tratta solo di un mese, e che non scherza. Un mese e mezzo o un mese poco cambia, la questione resta la stessa: ci siamo separati solo poche ore prima eppure lui mi dici che sono passate settimane. Settimane! E' possibile che sia rimasto senza rendermene conto in quei dannati cunicoli per così tanto tempo? No, non può essere, forse ho perso la memoria, si questo è decisamente più probabile. Come è accaduto a Jack, è successo anche a me però in un momento successivo.
    Calma, calma! Ragiona, non farti prendere dal panico, non è il caso, no! Mi fermo, porto le dita alle tempie ed inizio a massaggiare, chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi. Se in questo momento Jack provasse a parlarmi, io allungherei un braccio nella sua direzione tenendo il palmo aperto e a lui rivolto, forse per fargli capire di stare zitto, forse per tenere lontana la fonte di questi ultimi pensieri preoccupati. Svuota la mente, come hai fatto nelle gallerie, concentrati sul nulla, controlla il respiro, ignora le voci, isolato dal mondo... pace dei sensi...

    Qualche secondo, una decina o poco più, le palpebre si rialzano e lo sguardo torna sul compagno. Ok, ok, ora va un po' meglio, il peggio sembra passato. Negli occhi quasi persi nel nulla vi è ancora un guizzo di sorpresa, di shock, i piedi si muovono da soli seguendo il ragazzo che con le sue parole ha contribuito a portarmi sulla strada dell'esasperazione, ma che è anche l'unica mia ancora di salvezza in questo mondo sconosciuto.
    E' lui a continuare per primo il discorso. Si è fermato insieme a me, ed ora mi chiama, mi chiede cosa ho fatto prima di questo momento, prima che ci rincontrassimo. E' serio, forse anche lui ha capito che in questa storia c'è qualcosa che non quadra, qualcosa che non è andato per il verso giusto.

    La mia voce ha un leggero tremolio, che insieme allo sguardo non proprio normale contribuisce a fare comprendere che non sono nelle mie migliori condizioni mentali. Gli rispondo, riesco questa volta a mantenere il tono basso, inizialmente sembro fissare un punto di fronte a me, ma in realtà non guardo niente.
    "Ho attraversato i cunicoli. Un lungo viaggio solitario..."
    ...ma in compagnia di una voce nella mia testa.
    "Ne sono uscito dopo non so quanto tempo, ho camminato per un poco...."
    Il ricordo è abbastanza vivido nella mia mente, sufficientemente da permettermi di ricordare alcuni particolari forse importanti, forse no.
    "C'è stato un flash, una luce. Mi faceva male la testa, e quando sono riuscito a vederci di nuovo ho notato alcune cose strane. L'ambiente era... cambiato. "
    Poi lo sguardo si alza verso Jack, cerca i suoi occhi, il suo aiuto.
    "E davanti a me sei comparso tu"
    Fine della storia, poche ore da raccontare con pochi avvenimenti degni di nota.

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    NOTE
    Riflette sulla risposta di Jack, cerca di calmarsi riuscendoci quasi completamente grazie agli allenamenti fatti nelle gallerie, quindi racconta cosa abbia fatto dalla loro separazione sino ad oggi.
     
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  6. Jack BloodHeart
     
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    Lo shockato ragazzo si ferma per un attimo, iniziando a ragionare su chissà cosa. Sembra preoccupato, e molto anche, cosa se avesse appena capito qualcosa di decisamente non bello, o comunque non solito. Pensandoci: ogni volta che quei due si incontrano, anche se complessivamente si son incontrati solo due volte fin'ora, Adaham finisce per preoccuparsi, spaventarsi o chissà cos'altro: che sia Jack a far quell'effetto? Alla fine è lui il tipo arrivato lì senza ricordi che ha messo sottosopra praticamente ogni luogo che ha visitato fino ad ora. Tranne il Geisine, quello è così di suo. Comunque, lasciando perdere ragionamenti sulla geografia o sulla popolazione dei presidi Sud ed Est, resta il fatto che il giovane interlocutore per qualche secondo sembra estraniarsi completamente dal mondo circostante, il che diviene abbastanza complicato considerando che si trovano, probabilmente, in uno dei cunicoli più affollati di Merovish.

    In ogni caso, qualche istante dopo Adaham sembra rinvenire, ed inizia a raccontare le poche cose fatte dalla loro separazione. L'evocatore ha viaggiato per giorni, visto mondi nuovi, trovato i suoi spiriti, conosciuto e combattuto persone e bestie... e lui è stato per tutto il tempo in un cunicolo? Va bene la paura e il timore per il trovarsi in un mondo nuovo, ma adesso si esagera.

    Il caster inclina di qualche grado la testa, come stesse pensando a qualcosa di non meglio definito. Osserva il compagno farsi prendere sempre più dal panico, malgrado cerchi, nel frattempo, di assumere un'espressione più decorosa possibile. La sua espressione sembrerà pure impassibile a primo acchito, ma le sue parole lasciano chiaramente intendere che non si mette ad urlare giusto per non peggiorare le cose. Il giovane sorride, mentre il confuso amico conclude il suo discorso. Parla di un flash e di un cambiamento di paesaggio, e la cosa appare incredibilmente familiare all'evocatore. Quella descrizione gli ricorda - che comodità poterlo fare, eh? - quello che ha visto prima di giungere su Endlos, o, meglio: quello che Ifrit gli ha fatto vedere una volta recuperata anche quella parte dei suoi poteri.

    I suoi spiriti iniziano a ragionare sulla cosa, giungendo forse anche a conclusioni esatte, ma non possono esserne sicuri. Non finché non sarà Adaham a confermare tutte quelle supposizioni. « Allora, Adaham.. » inizia Jack, in tono pacato, cercando, in questo modo, di calmare anche il compagno. « .. non so se e come questo sia possibile, ma prima di dirti cos'ho pensato, dimmi: che ore pensi che siano? » chiede il giovane, ricordando chiaramente di essersi separato dal ragazzo ad un'ora imprecisata della sera, mentre adesso è quasi ora di pranzo, cosa testimoniata dai primi lamenti del suo stomaco. In altre circostanze non avrebbe nemmeno considerato possibile un salto temporale avvenuto di punto in bianco, ma adesso, sapendo che al mondo esistono anche spiriti capaci di controllare l'accesso alle dimensioni, nulla gli sembra più cosi improbabile.

     
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    Spero nell'aiuto di quello che al momento è il mio unico amico, mentre le preoccupazioni riguardo la mia sanità mentale, una possibile perdita di memoria, o magari il trovarmi in uno strano sogno, continuano a lambire la mia mente e pasticciare con i miei pensieri.
    E l'aiuto da parte di Jack arriva. Forse riflette su quanto gli ho detto, forse ha un'idea fulminante, comunque dopo poco riprende a parlare facendomi una domanda che potrebbe sembrare un po' strana, ma sicuramente collegata con quanto mi è accaduto, e la calma con la quale la pone mi aiuta a ritrovare un altro po' di controllo.
    Mi chiede che ore penso chi siano.

    Eh? Inizialmente lo fisso dubbioso, cercando di comprendere per quale motivo possa essere importante sapere una cosa del genere, poi decido comunque di provare a rispondergli.
    "Bhe, vediamo"
    Mi gratto la testa ed incomincio a parlare cercando di fare mente locale. Come faccio a capire che ora potrebbe essere? L'ultima volta che ho avuto un sentore del tempo che poteva essere, è stato prima di perdermi nelle gallerie.
    "Quando ci siamo separati era sera. Poi sono entrato nei cunicoli..."
    Malefici cunicoli, meglio non pensarci.
    "...e lì sono rimasto per alcune ore, almeno credo."
    A dire il vero non saprei dire quanto tempo esattamente sia passato, se ore o persino giorni, il fatto però che sia riuscito a sopravvivere senza mangiare o bere niente, e senza sentirne il bisogno nemmeno adesso, dovrebbe significare che siano passate solo poche ore. Per cui adesso dovremmo essere tra mezzanotte e le tre del mattino.
    "Secondo me dovrebbe essere mattina presto presto, quasi notte ancora, dal mio punto di vista è passato quasi un giorno da quando mi sono ritrovato nel deserto, con te, per cui dovremmo essere fra mezzanotte e le quattro"
    Per l'appunto, dal mio punto di vista, mentre invece Jack dice che dalla nostra separazione è passato un mese intero, per cui a cosa dovrebbe servire sapere l'ora che io credo essere se tanto per lui sarà sicuramente diversa? Ore per me, settimane per lui, come è possibile una cosa del genere?
    Fossimo in un manga penserei alla magia, e in effetti pensando a come io sia giunto qui potrebbe essere una spiegazione quasi accettabile. Oppure si tratta di qualcos'altro? Ripenso alla possibilità di avere perduto la memoria, mentre aspetto spiegazioni da parte di Jack, e guardo i suoi occhi senza realmente vederli, perso nei miei pensieri cerco di giungere ad una conclusione accettabile, o quantomeno possibile.
    Sempre se invero essa esista.

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    Spera in un aiuto, riflette sulla domanda di Jack, quindi cerca di capire l'ora ripensando nuovamente a quanto fatto.
     
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  8. Jack BloodHeart
     
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    Bingo, tombola, Black Jack: come dite voi? Beh, qualsiasi sia l'espressione che utilizzate, quello che in questo momento risulta più importante è il fatto che Jack abbia, a quanto pare, azzeccato in pieno la sua intuizione, anche se in realtà dovrebbe ringrazia i suoi spiriti, più che altro, a in fondo un po' di vanagloria ogni tanto non fa male, no? Soprattutto considerando di trovarsi in un mondo in cui l'universo sembra punire quelli troppo bravi. Ma lasciamo perdere.

    Il giovane sorride alle parole di Adaham, dando un'altra, docile pacca sulla spalla del compagno. Lo lascia per un attimo, appoggiandosi contro il muro del cunicolo. «E' davvero possibile una cosa del genere?» chiede Bahamuth, ma è una domanda alquanto retorica, non tanto per l'ovvietà della risposta, quanto per il fatto che nemmeno il suo evocatore sa precisamente come spiegarsi quella cosa.

    « Mi spiace informarti che è quasi ora di pranzo, Adaham. » commenta, secco, Jack. Certo, forse poteva essere un pochino più delicato, in fondo sta pur sempre parlando con qualcuno che, al momento, conosce il posto in cui si trova come un capo da macello conosce il mattatoio. Poco male, sempre meglio essere subito chiari, almeno non rischi di morire. O forse si, ma va beh.

    In ogni caso, sperando che il ragazzo non prenda troppo male la cosa, il caster si riavvicina a lui, cercando di convincerlo a seguirlo lungo i cunicoli: star lì a rimuginare sulla cosa non serve, e a dirla tutta lo stomaco del giovane inizia a protestare, dopo giorni passati a mangiare carne di cammello. « Non so precisamente come sia possibile, ma... o ti sei perso e hai girato in tondo per un mese, oppure.. » lascia volutamente la frase in sospeso, Jack. Un'idea lui ce l'ha, suggerita anche dal fatto che appena pochi giorni prima è venuto a conoscenza della possibilità reale di controllare lo spazio-tempo, ma chissà, forse anche Adaham ha un'ipotesi.

    ... sperando non sia troppo stramba.

    Intanto i suoi spiriti - Ifrit in particolare - iniziano a percepire la particolarità del ragazzo. A che si riferiscono? Beh, niente di speciale in effetti: è questo il problema. Il giovane sembra totalmente estraneo a misticismi ed esoterismi vari, e quei tre idioti stanno già pensando a come dargli la notizia che il suo interlocutore può evocare un drago, un demone e un lupo. Idiozie spiritiche, insomma.



    Edited by Jack BloodHeart - 20/5/2014, 19:27
     
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    Riemergo dai miei pensieri quando Jack, dopo avermi ascoltato ed avermi dato un'altra pacca sulla spalla, mi parla, e mi dice che è quasi ora di pranzo. Bhe, lo immaginavo, avevo già pensato alla possibilità che fosse diversa anche l'ora, però il riceverne conferma non fa altro se non aumentare la mia preoccupazione per quanto mi sia accaduto. Però in compenso il solo trovarmi in compagna di una persona conosciuta, di qualcuno di amico che cerca di aiutarmi, mi è di conforto, contribuisce a farmi mantenere una sorta di calma apparente nonostante dentro di me essa sia ancora lontana.
    Jack si avvicina maggiormente, vuole muoversi, andare da qualche altra parte, magari in un posto più tranquillo e meno affollato. Buona idea, si, e quindi quando lui parte, io lo seguo. Ed intanto lui continua a parlare, esponendomi le soluzioni alle quali è giunto.
    La prima, è praticamente la stessa alla quale pocanzi anch'io pensai, subito scartata in quanto in quel caso dovrei sentire i morsi della fame e della sete. La seconda, non viene detta, inizia a parlarne ma non oltrepassa la prima parola, l'oppure che preannuncia un'ulteriore possibilità.
    Oppure? Nuovamente risulto dubbioso, le sue parole, la frase in sospeso, lasciano presagire un'ipotesi della quale bisognerebbe forse preoccuparsi, ma che resta comunque per me al momento ignota. Di cosa potrebbe trattarsi? Riesco a pensare a sole altre due possibilità che reputo accettabili, realistiche: la perdita della memoria di un intero mese, oppure una magia che rallenti la mia percezione del tempo che passa, o che acceleri quella di tutti gli altri, o chissà che altri strani effetti.

    Qualche istante per pensare, Jack sembra stare aspettando di sentire la mia idea, e quindi gliela dico. Quale scegliere? Amnesia, o magia? Una lieve speranza guida la mia scelta, forse si tratta di un'altra di quelle situazione che in tanti desiderano vivere e sulle quali si fantastica, ovvero vivere magiche avventure, in un mondo fantastico e pieno di magia. Deciso cosa dire e parlo, espongo la mia ipotesi con un piccolo anche se timido sorrisetto, il primo da quando ho scoperto di avere perso un mese. Inizio forse a riprendermi da sorpresa e preoccupazioni?
    "Oppure... un qualche tipo di magia?"
    Magia, mi sento un po' sciocco, imbarazzato a pensare ad una simile cosa, ma sono anche speranzoso che si tratti davvero di questo, queste emozioni superano almeno in parte lo sgomento, la sorpresa e lo schock fino ad ora provati, permettendomi di iniziare a passare oltre.
    Speranzoso, ma anche preoccupato dei risvolti del ritrovarmi in una simile realtà, in una situazione talmente incredibile che solo la magia sembra poterla spiegare.

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    Perfetto nonostante la lunga camminata Sorpresa, schock, preoccupazioni sembrano quasi passate, sostituite da leggero imbarazzo, e tanta speranza


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    NOTE
    Ascolta la possibilità proposta da Jack, riflette sull'oppure lasciato in sospeso, quindi prova a completare la frase dell'amico.
     
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  10. Jack BloodHeart
     
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    Magia. Beh, non sono più molte le persone che la chiamano cosi; oramai l'antica arte ha preso innumerevoli nomi, quasi quante sono le sfaccettature di quest'ultima: c'è chi la chiama forza spiritica, chi si riferisce ad Essa col nome di spirito semplicemente, o chi la chiama scienza della natura, chi metafisica e così via, però sì, grosso modo Adaham ci ha preso. Stiamo parlando di Magia, la vecchia signora che, malgrado tempo, luoghi e dimensioni, fa da sovrana più o meno a tutto.

    Jack sorride, annuendo. « Beh, in fondo.. » inizia, riprendendo a camminare verso un indefinito punto di fronte a lui. « ... siamo arrivati in un altro mondo, cosa ci impedirebbe di viaggiare anche nel tempo? Certo però.. » si interrompe, abbassando un attimo lo sguardo con fare meditativo; quando rialza gli occhi la sua espressione è giocosa e - per quanto ci riesca - rassicurante. « ... bisogna essere alquanto sfortunati per incappare in due fenomeni del genere nello stesso giorno. » conclude ridacchiando.

    Continua a camminare, sperando che Adaham non si lascia prendere dal panico: in fondo cosa gli impedirebbe di incappare in un'altra distorsione simile? Sempre se stiamo parlando di questo. Che confusione. Certo, ormai non dovrebbe più stupirsi di certe cose, alla fine la vita sul semipiano presente di queste stranezze ed anche di peggio, ma questo, per fortuna, il suo interlocutore ancora non lo sa.

    « Oh, bene: ma è possibile che in un mese che sei stato qui tu abbia conosciuto i tipi più strani del continente, Jack? » commenta Ifrit, ironico. « Il pugile afro, il maniaco ed ora un tizio con turbe... spazio-temporali?» conclude, scatenando le risa dei suoi spiritici compagni e anche un mezzo sorrisetto sulle labbra del caster, che, purtroppo, potrebbe addirittura sembrare un folle a quel punto visto che, agli occhi del compagno, si è messo a ridere senza un meglio precisato motivo. Sempre che l'abbia notato.

    «In ogni caso..» riprende il giovane rivolgendosi ad Adaham. «Ti consiglio prima di tutto di prendere dimestichezza con questi luoghi, se non vuoi morire. Sai, non so da dove vieni, ma son pronto a scommettere che la maggior parte delle cose qui presenti non le hai mai nemmeno immaginate. » conclude con fare esperto; certo, lui non sarebbe esattamente nella posizione di fare da mentore al giovane naufrago, ma che dire? Un mese d'esperienze e scampate morti è sempre meglio di nulla, sul semipiano.

     
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    « Adaham Crowlou »
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    Una magia che permette il viaggio nel tempo, è questo ciò a cui Jack ha pensato. Certo, in effetti ciò spiegherebbe tutto, e a dire il vero l'idea che in questo posto si possa davvero fare una cosa del genere mi elettrizza, e a quanto pare anche Jack sembra trovare la faccenda divertente, seppure in parte per altri motivi. Un viaggio in un altro mondo, ed un viaggetto di un mese nel futuro, proprio un bel primo giorno, già. Una di quelle giornate delle quali ridere quando in un secondo momento se ne ricorderà lo svolgimento con gli amici.

    Jack ne ride già adesso, ed io mi accontento almeno inizialmente di un sorriso, contento che oramai le preoccupazioni siano quasi scomparse. In fondo non è successo niente, ne a me ne ad altri, di eccessivamente rilevante, semplicemente sono incappato in una trappola magica o in un mago in vena di scherzi. Oppure sono in un sogno, o forse sono impazzito, non saprei ancora dirlo, però una cosa la so: se in questo mondo è possibile una cosa del genere, chissà cosa imparerò a fare stando qui. Tante belle prospettive, l'inizio di una nuova vita all'insegna del magico, dell'avventura, della scoperta. Pensando a questo, il sorriso si trasforma in una risata, che si unisce a quella quasi finita di jack.

    Due compagni di avventure, che ridono insieme nel bel mezzo di una città sconosciuta, in un nuovo mondo pieno di misteri. O almeno, questo vale per me. Lui ha già fatto un giro, nel mese che ho saltato, e quindi qualcosa in più rispetto a me la conosce. Mi consiglia di imparare qualcosa di questi luoghi, e secondo lui molte delle cose di questo mondo io non le ho nemmeno mai immaginate.
    "A dire il vero per il momento non ho visto niente di eccezionale, non come ciò che a quanto pare mi è successo, eventi che comunque devo dire non mi dispiacciono affatto, ora che abbiamo capito di cosa si è trattato."
    Gli rispondo mantenendo il sorriso, la situazione che inizialmente appariva uno strano disastro è divenuta l'inizio di una nuova ed entusiasmante vita, e per questo ora incomincio a provare una sorta di esaltazione, di felicità, dominato dalla curiosità e dalla voglia di scoprire proseguo chiedendo informazioni a questo mio compagno.
    "Jack, potresti incominciare tu a dirmi qualcosa, in queste settimane hai capito in che razza di posto siamo capitati? Hai detto di avere recuperato la memoria, e di avere viaggiato, quindi cosa hai scoperto?"
    La questione 'magia per i viaggi nel tempo' viene momentaneamente accantonata dalla curiosità e dal bisogno di conoscere cosa questo mondo abbia da offrire.

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    Elettrizzato ed esaltato, Adaham si unisce alla risata di jack, poi gli risponde e chiede informazioni.
     
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  12. Jack BloodHeart
     
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    Cosa strana, l'animo umano; reagisce talvolta in maniera del tutto inaspettata. In situazioni apparentemente tragiche, strane o in qualche modo negative, basta anche un nonnulla, un flebile, sottile raggio di speranza e comprensione per far nascere un moto paragonabile alla gioia, o addirittura alla tranquillità. E' esattamente questo, quello che sembra accadere ad Adaham: catapultato in un mondo nuovo, lanciato avanti nel tempo di un mese, non capisce assolutamente nulla di quello che gli sta accadendo finché il suo compagno non formula un'ipotesi talmente strana da risultare quasi credibile. Pensateci: in una situazione normale vi sareste sentiti sollevati nel capire di aver non solo cambiato dimensione, ma di aver anche viaggiato nel tempo - seppur per un breve periodo - a vostra insaputa? No, no di certo, ma, a dimostrazione di quello che si è appena detto, è bastato un minimo di verosimiglianza a calmare gli impeti del confuso ragazzo.

    Adesso i due ridono, anche se per motivi evidentemente diversi; certo, il giovane ragazzo dall'occhio giallo questo ancora non lo sa, ma forse per il momento è meglio lasciarglielo credere.

    In ogni caso, l'interlocutore confida che, in realtà, non ha ancora avuto la possibilità di vedere nulla di quei posti, ovviamente e per fortuna. Ovviamente perché, avendo fatto questo presunto salto temporale, si trova sul semipiano effettivamente da giusto qualche ora; per fortuna perché, considerando la faciltà con cui sembra perdere la calma il giovane, forse è davvero meglio che non si sia trovato faccia a faccia con uno dei tanti mostri che popolano quel luogo. E non mi riferisco solo alle bestie.

    Comunque, la discussione su quello che Adaham non ha visto si sposta, per un attimo, su qualcosa di molto più scomodo e pericoloso, ovvero su quello che Jack ha visto. Bene, adesso: da dove inziare? Dalla mafia del Merovish, dagli spiriti, dal fatto che sia un evocatore da-

    «Draghi, demoni, spiriti e sfigati a quanto pare.» interrompe, altezzoso, e quanto mai fuori luogo, Ifrit. Questa cosa che i suoi spiriti inizino a parlare di volontà propria nelle menti degli altri inizia ad infastidirlo, anche se talvolta la cosa risulta alquanto utile: in fondo non deve assumersi la responsabilità per quello che dice un demone, o un drago. Non totalmente, almeno.

    Sorride. «Adaham, quello era Ifrit: uno dei miei tre spiriti.» sentenzia, ghignando e, per un momento, non preoccupandosi minimamente della reazione dell'amico: in fondo dovrà abituarsi a questo ed altro se vuole sopravvivere sul semipiano. « Cos'ho scoperto? Beh, non moltissimo: ci sono quattro presìdi in questo mondo, più uno errante - non chiedermi cosa significhi - e... oltre questo ci sono tante cose che non ti consiglio di vedere, se non sei pronto a rischiare la pelle.» continua, riprendendo ad incamminarsi nei cunicoli; pensandoci: devono trovare un posto in cui fermarsi e mangiare. Assolutamente. Lo stomaco dell'evocatore ormai è in piena rivolta, e probabilmente se ne sta accorgendo anche Adaham. Nonché Ifrit, che, come al solito, continua ad ironizzare: i risvolti negativi di averlo come guardiano.

     
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    « Adaham Crowlou »
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    Jack Ifrit


    Mentre aspetto la risposta di Jack, una voce parla nella mia testa.
    «Draghi, demoni, spiriti e sfigati a quanto pare.»
    Un attimo di sorpresa poichè non me lo aspettavo, poi però passa perchè dopo tutte le volte che è già successo inizio ad abituarmi alle sue comparse improvvise, anche se in questo caso c'è qualcosa di strano: sembra... diversa, ha un altro tono, che si tratti di una seconda voce? Oppure è sempre la stessa che gioca con la mia mente?
    Penso, ed intanto continuo a seguire il mio compagno, finchè questi risponde alla mia domanda dissipando nel contempo i dubbi sulla provenienza di quelle parole. Si è trattato di Ifrit, uno dei suoi tre spiriti. Spiriti? Cosa significa che ha tre spiriti?
    "Almeno questa non la sento solo io"
    Un breve intervento col sorriso sulla faccia, che non sono riuscito a contenere a causa della felicità dell'avere scoperto che non tutte le voci nella testa sono immaginarie, e che forse nemmeno quella che mi accompagna dal mio arrivo la sia. Certo però che è strano che sia stata zitta così a lungo, ha forse finito gli argomenti?

    Jack nel frattempo continua la spiegazione, e mi dice cosa ha scoperto durante i suoi viaggi: ci sono quattro presidi più uno errante. Presidio... cosa sarà? E quello errante, si chiamerà così perchè in qualche modo si muove? Sembra interessante la faccenda, forse si tratta di un castello volante, o magari di una città con le ruote, o forse di un qualcosa che si teletrasporta. Devo segnarmi di visitarlo, sissì.
    Mentre io riflettevo Jack ha ripreso a camminare, e poi ha continuato a parlare, avvertendomi della presenza di tante cose che potrebbero farmi rischiare la pelle. Ottimo, ma in fondo era ovvio: non esiste che in un mondo pieno di magia e di scherzi magici, non vi siano anche dei pericoli che devi essere pronto ad affrontare pur di raggiungere determinati obiettivo, e comunque questo vale un po' ovunque, non solo in questo mondo. Mondo... ma ce lo avrà un nome? Non posso mica continuare a chiamarlo così.

    "Ma questo mondo, ce l'ha un nome? Sai dirmi qualcosa sui presidi? Cos'è questa storia degli spiriti? E' possibile che ce ne sia uno che mi gironzola intorno sin da quando eravamo nel deserto? Di qu-..."
    La mia curiosità esplode, riempiendo il mio compagno di domande improvvise, poste l'una di seguito all'altra senza dargli modo nel frattempo di rispondere. E la serie sarebbe continuata se, proprio in quel momento, un forte gorgoglio proveniente dallo stomaco di Jack non mi avesse interrotto.
    Resto per qualche attimo a bocca semi aperta, come in procinto di dire qualcosa ma senza farlo, e guardo il mio compagno che evidentemente ha fame, e a ben pensarci dovrei avercela anche io visto che è quasi un giorno che non mangio ne bevo niente. Eppure così non è, a dire il vero mi sento come se avessi pranzato da meno di un paio d'ore però, poiche è impossibile, decido di chiedere a Jack se sappia dove ci potremmo fermare per rifocillarci.
    "Jack, forse prima di continuare sarebbe meglio mettere qualcosa sotto i denti, hai per caso idea di dove potremmo farlo?"
    L'ennesimo sorriso adorna il mio viso mentre pongo la domanda, e poi penso a Ifrit, e agli altri due spiriti: hanno bisogno di mangiare qualcosa? Del tipo, luce? Vapore? Oppure normale cibo? O invece non si nutrono di niente?

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    Adaham ascolta le parole del compagno, pensa, e poi spara domande a raffica. Interrotto dallo stomaco di Jack, propone di mettere qualcosa sotto i denti.
     
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  14. Jack BloodHeart
     
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    Le domande di Adaham sommergono Jack come il mare in tempesta sommergerebbe una zattera. Quel ragazzo è un pozzo di insicurezza, incertezza e curiosità: nulla lo sazia, come se sapere fin da subito quelle cose sia davvero importanza vitale. E' evidente che quel ragazzo è del tutto nuovo a situazioni simili: alcune volte far poche domande e preoccuparsi semplicemente di rigar dritto è il modo più sicuro per uscire illesi da determinate situazioni, com'è ovvio, del resto, che l'insicuro giovane considera ormai l'evocatore una presenza amica, e forse è proprio per questo che non contiene l'impeto delle sue tribolazioni. Speriamo davvero sia per questo.

    Jack si guarda per un attimo intorno, mentre il compagno finisce di porre i propri quesiti interrompendosi, forse, per l'impulso della fame che, a quel punto, dev'essersi manifestato anche in lui. Chiede di un luogo in cui ristorarsi, e in effetti è proprio questo che il caster sta cercando. « Beh, in realtà...» dice, alzando un braccio ed indicando una struttura poco lontana da loro. Una taverna. Da lontano non si legge bene il nome, o meglio: lui non ci riesce, ma la cosa importante, in quel momento, decisamente non è quella. Velocizza di un po' il passo, in fondo non è nemmeno sicuro che troverà posto lì dentro dal momento che, ormai, è ora di pranzo. La folla presente a Merovish ed il suo via-vai di certo non aiuta i ragazzi nel raggiungimento del loro legnoso obiettivo, e questa cosa non piace affatto ad Ifrit, anche se non sarebbe del tutto esatto dire così. In realtà a lui queste situazioni non dispiacciono, soprattutto perché quando il suo caster tende a perdere la pazienza, lui può manifestarsi e sgombrare un po' l'area a modo suo; certo, anche gli altri spiriti potrebbero, ma in fondo è lui quello più attaccabrighe, ed è di lui, di solito, che le persone hanno più paura. Almeno finché non vedono Bahamuth.

    In ogni caso, le difficoltà nell'arrivare alla taverna danno la possibilità a Jack di rispondere alle domande postegli pochi istanti prima dal compagno. « Non so esattamente che nome abbia questo mondo, sinceramente non ho pensato di chiederlo, e per quanto riguarda gli spiriti... » dice, alzando nel frattempo gli occhi e puntandoli sul luogo verso cui sono diretti. « ... sono un evocatore, semplicemente. Sai che vuol dire? » conclude, a bassa voce, quasi avendo timore di esser sentito e riconosciuto come colui che ha evocato un drago nel bazar delle talpe appena qualche settimana prima. Per fortuna la meta sembra ormai decisamente a portata.

    Pensadoci, probabilmente la sua è stata una domanda abbastanza stupida - pensiero confermato da un «Ggggià » ironico di Fenrir. In fondo Adaham non si capacita manco di esser arrivato in un altro mondo, come potrebbe sapere cos'è un evocatore? Beh, poco male: forse riesce ad immaginarlo, malgrado la diffidenza dei suoi spiriti.

     
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    « Adaham Crowlou »
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    Jack Ifrit


    Jack sente le mie richieste ed inizia a rispondere partendo dall'ultima, quella riguardante un luogo ove potere mangiare. Alza un braccio ed indica una struttura poco lontana, la stessa verso la quale ci stiamo dirigendo, il che significa che già da prima voleva andarci per rifocillarsi. Ottimo, meglio così, perlomeno non dovremo deviare da... dovunque altro potessimo andare. Velocizziamo quindi il passo per giungervi più in fretta e, lungo il tragitto, il mio compagno continua a rispondere alle mie domande.

    Non conosce il nome di questo mondo, e per il discorso spiriti mi dice con tono più basso che è un evocatore, e mi chiede se io ne conosca il significato. Cos'è un evocatore? Un qualcuno che evoca cose, penso, in questo caso spiriti, credo. Rifletto qualche attimo sulla risposta, e poi parlo, tenendo anche io un tono basso, senza neppure sapere il perchè.
    "Evochi, o forse è meglio richiami, gli spiriti. Ifrit e gli altri due, in particolare."
    Me lo immagino tipo uno sciamano, che richiama gli spiriti degli antenati, o di chi capita li intorno, e permette loro di materializzarsi ed esistere in questa realtà. Non so se funzioni così, ma in quel caso come apparirebbero? Lo stesso aspetto che avevano in vita prima di morire? O quello che avevano nel fiore della giovinezza? O piuttosto sembreranno qualcosa di completamente diverso, tipo mostri o demoni? Saranno trasparenti? Intangibili? Potranno volare?

    "Questa faccenda è interessante, e le domande sono troppe."

    Nel frattempo giungiamo a poca distanza dall'obbiettivo, sembra una taverna in legno, e c'è tanta gente in giro. Attraversiamo la folla, i gruppi, e proseguiamo verso la meta, oramai prossimi al suo raggiungimento. Vedendo quanta gente vi sia, decido di tenere le domande per dopo.
    "Ma per adesso le tratterrò, prima cerchiamo di sistemarci in qualche modo"
    Devo riuscire ad evitare una seconda separazione dovuta alla folla, devo restare vicino a Jack, non voglio perderlo di nuovo proprio adesso.
    E prepariamoci ad assaggiare il cibo di un altro mondo, sperando che sia... mangiabile.

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    Ascolta, pensa e poi risponde. Quindi propone di attivarsi per prendere posto.
     
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