{LAM} Gran Maestro

"I figli iniziano amando i loro genitori,
in seguito li giudicano.
Raramente, se non mai,
li perdonano".

Oscar Wilde

Ufficio del Gran Maestro, Albero Casa.
Presidio Errante, Endlos.

Eravate finalmente giunti ai piedi di un'enorme struttura a forma di albero, di molto più alto rispetto ad un edificio di dodici piani. Nonostante l'evidenza che si presentava sotto i vostri stessi occhi, vi era praticamente impossibile stabilire se fosse opera della natura o della perizia di qualche architetto visionario.

-La mamma dovrebbe essere qui a quest'ora!

E poi c'era lui, Lowarn.
Un bambino.
Principe di Laputa, nonchè vostra guida al Presidio Errante.
Alla domanda di Mamoru alla Città Bassa, aveva semplicemente risposto con un gesto distratto del capo... per poi estrarre dal nulla un bellissimo violino nero. Tempo prima, infatti, il suo tutore Owl gli aveva spiegato che, quando si parlava dei propri talenti, non esisteva nulla di più convincente di un breve saggio della propria arte. E così il piccoletto aveva preso a suonare per Mamoru lungo il tragitto, tessendo dolci melodie in grado di rinfrancare i cuori di chiunque lo ascoltasse: la gente del popolo si voltava sorridente, e perfino la gentile brezza del vento sembrava incoraggiarlo, accarezzandolo dolcemente senza tuttavia distrarlo.
La musica fu così dolce che nessuno di voi avrebbe avvertito fame o stanchezza fino al vostro arrivo. Fu un bene per tutti.

-Seguitemi!

Terminò di suonare, dunque si lanciò all'interno dell'Albero Casa. Quando le guardie poste all'entrata gli domandarono chi erano i suoi due accompagnatori, il piccoletto rispose qualcosa che nessuno di voi due riuscì a capire, poi prese a salire le scale che portavano al piano di sopra per tanti, tanti piani.
Fino al decimo, per esser precisi.

-La mamma è qui, siete pronti?- domandò, giusto per controllare se qualcuno non era morto sulla scalinata -Mamma! Ho portato due miei amici, vuoi conoscerli?

Dall'altro lato della porta giunse una voce femminile molto dolce e melodiosa, che li invitò ad entrare. Il bimbetto, presa la rincorsa, spalancò le porte con tutta la forza che aveva, per poi buttarsi nello studio di sua madre. Si trattava fondamentalmente di un'enorme sala molto luminosa e dall'aspetto ben curato.
Al centro, l'opera d'arte.

Comodamente seduta ad una scrivania di legno, circondata da pergamene e fascicoli, una donna di circa vent'anni aveva appena alzato il suo sguardo smeraldino su di voi. Lunghi capelli castani e mossi scendevano come onde sulle spalle ed il seno abbondante, entrambi ricoperti da tessuti candidi e preziosi. Un volto dai lineamenti delicati, labbra morbide e rosse piegate in un lieve sorriso. Quando si rese conto del piccolo, si discostò dalla scrivania, così da allargare le braccia ed accoglierlo a sè con un tenero abbraccio. Gli baciò la fronte, poi vi fece segno di avvicinarvi.

-Prego, accomodatevi- la mano dalla pelle eburnea si discostò leggermente, diretta questa volta ad un cesto di leccornie posto su di un mobiletto proprio dietro di lei. Lo afferrò e lo porse sulla scrivania di fronte a loro -Servitevi pure.

Avrebbe atteso che si accomodassero sulle due poltroncine di fronte a lei prima di parlare.

-Non vi ho mai visti qui a Laputa: siete per caso stranieri?

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Descrizioni dell'Albero Casa QUI

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» Status Energetico: 110% » Status Fisico: illesa. » Status Psicologico: tranquilla. » Riassunto: // » Abilità Passive GALANODEL » « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. » Bereshit (Genesi) VI,2. Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze. Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo possa subire effetti deleteri. Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi. Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni. [Proprietà del sangue + rigenerazione rapida + assenza d'ombra + passiva di volo + immunità passiva alle malattie ed i veleni più attiva a consumo variabile.] GODDESS OF LOVE » «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!» Canto dei Cantici VIII,6-7. L'Amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore, la forza più potente dell'Universo, ed il Libero Arbitrio. Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza. E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi. E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza. [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%)] LADY OF THE WIND » «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.» Kahil Gibran. E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta. La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose. Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante. Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove. [Manipolazione atmosferica + instant casting + auspex fisico + auspex composizione aria + PU passivo velocità (50%) + PU passivo agilità/destrezza (50%)] AURA DEI GIUSTI » «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto» (1 Pt 4,10). Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli. [Malia di carisma]

Mentre il figlio spingeva una sedia in modo da sedersi di fianco alla madre, la bella rimase in silenzio ad osservare i nuovi arrivati.

«Shinoda Mamoru, 16 anni, poco fa sono caduto su quest'isola da quello che a quanto pare è un altro mondo, quindi dirvi da dove provengo non servirebbe a molto… credo. Piacere di conoscervi.»

Il primo era un ragazzino... un naufrago, per l'esattezza. Nonostante a Laputa ne arrivassero tanti, a sentir l'età ebbe un moto di tristezza: da ancor prima di esser madre, era particolarmente premurosa verso i più piccoli, dunque non sopportava vederli separati dalle loro famiglie. Non da qualcosa di così violento come un capriccio del Maelstrom.

-Capisco- si introdusse, con volto mortificato -immagino tu voglia tornare dai tuoi cari.

A quel punto fu Lowarn a voltarsi verso la madre, il sopracciglio destro inarcato leggermente. In effetti non aveva pensato a quella possibilità... e cioè che Mamoru volesse tornare a casa.
Ma si sa, infondo i bambini sono poco empatici.
A tratti egoisti.

-E' un piacere conoscerti: il mio nome è Drusilia Galanodel. Non sono un'esperta in materia, ma conosco molti maghi che potrebbero essere in grado di ricondurti nel tuo mondo, se lo desideri- continuò, offrendosi di aiutarlo -se vuoi possiamo cercare una soluzione a questo problema insieme.

Non poteva lasciarlo così, da solo, in un mondo sconosciuto.
Sarebbe stato come condannarlo a morte: sotto di loro c'era un'intera regione popolata da droni assassini, e se mai fosse arrivato a Sud... beh, forse morire non sarebbe parsa poi così orrenda, come soluzione, se pensava a cosa gli sarebbe potuto capitare.

”Piacere signora, sono Ted Carter campione mondiale di Boxe della Terra, un posticino niente male. Come ha detto lei non siamo di Laputa, anzi sia io che il compagno Mamoru siamo naufraghi dimensionali. Ma non mi sembra malaccio il posto, cioè lo state gestendo veramente bene, magari quando avrò qualche soldo nel fondo cassa mi comprerò una casa da queste parti. Avete sistemato bene anche l’ ufficio vedo”

Intervenne poi il secondo, che era anche lui naufrago, anche se non fu certa se fossero entrambi dello stesso mondo o meno. Aveva un aspetto molto diverso dal primo... ma infondo anche su Endlos le popolazioni cambiavano a seconda del Presidio o della regione d'appartenenza, quindi non lo trovò poi così strano.

”E grazie di tutto signoria”

-Oh, figurati: per me è un piacere- disse, sorridendo divertita alla visione di Ted che si ingolfava di pasticcini -Se sei senza lavoro e senza dimora, potrei offrirteli io, invero. Non si tratta di uno stipendio esorbitante... e la "casa" altro non è che una stanza singola in questo edificio, ma non credo che qualcuno si sia mai lamentato.

Accavallò elegantemente le gambe, discostando una ciocca ribelle con la mano affusolata.

-Però non me la sento d'informarti solo sui lati positivi: non è un lavoro tutto rose e fiori... spesso si combatte per svariati motivi. Qualcuno muore. Però almeno avresti un posto in cui poter tornare o trovar riparo, ed un gruppo di persone che verrebbe a cercarti, nel caso tu sparissi. Non è molto, ma su Endlos è cosa rara non essere soli.

Perchè infondo, tutti gli Aviatori avevano una cosa in comune, che li differenziava anche dai nobili Cavalieri dell'Est. Ciascuno di loro aveva una brutta storia alle spalle, dalla tortura alla guerra, da una tragedia familiare alla semplice mancanza di scopo. In un certo senso erano tutti degli emarginati. Anche lei, nonostante le apparenze.
Emarginati che avevano trovato nell'unione la forza di rialzarsi e combattere.
Usare i propri doni per gli altri, per sè stessi... più che altro come rivalsa verso un mondo che prima non li voleva. Una dimostrazione di forza in cui, inaspettati e violenti come un pugno allo stomaco, perfino loro si scoprivano in grado di rivaleggiare con chiunque altro, di volare come angeli fino a sfiorare il cielo.

E poi, beh... un pò tutti avevano iniziato in quel modo.

-Che ne pensi?

«Non ho ancora digerito bene l'idea che in questo mondo esista qualcosa come la magia , visto che nella mia terra è materia di pura fantasia… Sarò comunque felice di accettare qualunque forma di aiuto siate disposta ad offrirmi, ma ad una condizione: voglio ricambiare il favore in qualche modo.»

Il giovane biondino sembrò intenzionato ad accettare l'offerta d'aiuto da parte dell'Alfiere che, in in certo senso, si trovò a sospirare di sollievo: una risposta negativa l'avrebbe messa in apprensione, più che altro perchè temeva per le sue sorti.

«Ora, non sono un gran combattente, almeno non con la spada, ma sono disposto a fare qualunque cosa per ricambiare un favore così grande, anche a farmi prendere a botte dalle reclute come sparring partner se necessario.»

A quella risposta, la Dama del Vento sorrise divertita: l'idea che il ragazzino fosse disposto a farsi picchiare per allenare le reclute la sorprese non poco ma... ovviamente non gli avrebbe fatto mai fare una fine del genere. Era lì per aiutarlo, non per approfittarsi di lui.

-Nulla di tutto questo- disse la bella, ignorando volutamente l'improvviso cambio nel tono del giovanotto, dovuto forse a un pò di timidezza -In genere non chiediamo niente in cambio, ma se davvero vuoi far qualcosa, potresti considerare la stessa offerta che ho posto al tuo amico. Anche se non sei un combattente provetto, noi non siamo mercenari: se necessiteremo la tua presenza, sarà solo dopo averti addestrato per bene. Non cerchiamo associati per mandarli a morire chissà dove, nessuna famiglia lo farebbe.

Fu poi il turno di Ted Carter. Nonostante inizialmente sembrasse un rifiuto, con l'avanzare del suo discorso sembrava che il pugile volesse concederle uno spiraglio di riuscita. Levando un sopracciglio con espressione curiosa ed al tempo stesso divertita, Drusilia si domandò se quello fosse un tentativo di contrattare.

” …. ma mettiamo caso, che la cosa mi abbia interessato. Di che cosa mi dovrei occupare?”

Prendendo la palla al balzo, con un sorrisino appena accennato, il Gran Maestro accettò quella sfida in simpatia e, anzichè chiarirgli le idee con un discorso forse un pò noioso, preferì che fosse lui stesso a darsi la risposta giusta... ponendogli una domanda ben precisa.

-Dimmelo tu: di cosa si occupano i componenti di una famiglia?

-Benvenuto nella nostra famiglia, Mamoru.

La voce del Gran Maestro giunse amorevole e soave come quella di una madre, ed il suo sorriso fu accogliente come un abbraccio.

«Ho sempre voluto imparare la spada in un ambiente che risultasse eccitante, e poi un corpo che si fa chiamare "gli aviatori" potrebbe aver bisogno di qualcuno in grado di volare, no?»

Con un movimento delicato, raccolse un modulo di iscrizione in un cassetto in prossimità della sua scrivania, dunque glielo porse, così da scrivere le proprie generalità.

-Ci chiamiamo in questo modo perchè la squadra principale è formata da soldati a cavallo di Grifoni, chimere in grado di volare. Se vuoi, posso inserirti in quel gruppo.

Poi fu nuovamente il turno di Ted. Non seppe spiegarsi la ragione, ma sembrava prevenuto nei suoi confronti. In un certo senso poteva capirlo; chiunque fosse vissuto abbastanza a lungo su Endlos avrebbe presto imparato la prima lezione che il Semipiano era in grado di impartire: tutti contro tutti. Una legge aspra, crudele e spesso violenta in cui l'unico a sopravvivere era il più forte. Eppure, non sempre il più forte è anche quello malvagio.
Nonostante lo capissero in pochi, ciò non cambiava la realtà.

”Famiglia lei dice? In una famiglia quelli più grandi difendano i più piccoli, a tavola ci si divide il pane e il cibo in modo equo. Quindi in questo lavoro si agirebbe come una famiglia?”

Domandò lui.

-Anche, si.

Rispose la bella, sorridendo affabile.

”Quindi se io dicessi no, al momento … la mia famiglia lo accetterebbe?”

Si concesse un attimo di silenzio, giusto il tempo di riflettere su quali fossero le parole più adatte per spiegare ciò che sentiva nel più profondo, quando si parlava della sua gilda. Gli Aviatori non erano soldati, non erano volontari e nemmeno mercenari. Erano molto di più.

-Una volta una persona mi disse che una casa è quel posto dove, quando si varca la soglia, è sempre possibile trovar rifugio. L'unico luogo dove è sempre possibile tornare. Quindi si, anche se te ne andassi, le nostre porte non si chiuderanno alle tue spalle.

Infondo era questo il libero arbitrio a cui lei sempre si ispirava.
Era forse questo a renderli così forti.

«Non credo di volere un grifone, non sono mai stato bravo con gli animali, e poi come ho detto dovrei saper già volare da solo. Yoroshiku onegaishimasu!»

Drusilia nascose le sue perplessità dietro la solita maschera gentile, in parte rattristata dal rapporto con gli animali del piccolo Mamoru ed in parte confusa dall'esclamazione finale, in una lingua a lei sconosciuta.

-Non credo si tratti di semplici questioni logistiche: il saper gestire un grifone va ben oltre il vantaggio pratico del volo- spiegò, con fare paziente -Si tratta della vostra prima forma di allenamento, quindi mi aspetto che tu impari a domarlo... o almeno a non farti attaccare quando una di queste creature si accorge della tua presenza. Si tratta di esseri orgogliosi e forti: se uno di loro ti riconoscerà come un suo pari, allora sarai pronto per un addestramento serio e completo.

Mamoru non era obbligato a combattere su di un grifone, ma se non imparava a farsi almeno rispettare da quegli esseri, sarebbe rimasto fra le reclute. Non era il Gran Maestro a decidere la validità di un guerriero... la Dama del Vento preferiva lasciar fare alla natura il suo corso.

-Per questa settimana sei libero di rilassarti: otterrai una camera da letto e degli oggetti di gilda dai nostri burocrati. Terminato questo periodo di riposo, ci occuperemo dei fondamenti dell'autodifesa.

Concluse brevemente, poi focalizzò le sue attenzioni su Ted.

-Accetto la scelta, però mi permetto di elargire un consiglio: una famiglia esiste finchè i componenti si sostengono fra loro. Chi aiuta deve anche essere disposto a ricevere soccorso- prima di congedarlo, gli concesse una lieve carezza sulla guancia -Se ne hai bisogno, chiamaci.

Terminata la chiacchierata, giunse infine il tempo dei saluti.

-Spero di rivedervi presto, entrambi.