Primi passi

Giardini

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    "No, nessuna dama ora vorrebbe il mio cuore"

    Rimase un pò perplessa da quell'affermazione. Che fosse verità, un crudele modo di porla così che nessuno sospettasse? Oppure semplice modestia? Forse era per quello che -nonostante gli obblighi da Alfiere- Drusilia mal sopportava gli incontri cortesi. Un tripudio di falsità e bugie in cui districarsi, alcune completamente inutili. Un'infinità di ghirigori si bellissimi ma completamente vuoti.

    "E voi? siete promessa a qualche nobile cavaliere?"

    Aveva imparato a gestirli, col tempo.
    Questo non implicava che le piacessero.

    -Non sono certo le promesse a legarmi alle persone.

    Buttò lì quel commento che in sè poteva apparire forse un pò sibillino.
    Non approfondì l'argomento, nonostante le sue parole potessero voler dire molte cose. Forse "promessa" non era un termine usato nella sua lingua, o forse non gradiva l'unione ufficiale sottintesa. O magari, ancora, riteneva che le promesse fossero ben poca cosa per stabilire dei legami fruttuosi.
    L'interlocutore non sarebbe comunque giunto a conoscenza della sua verità.
    Non quella sera.

    -Ma si, sono legata ad un uomo.

    Lo sguardo smeraldino incrociò quello dell'uomo per un breve istante, poi tornò sul panorama: un infinita distesa di nubi in un cielo sconfinato. Intanto lui, vagando nei ricordi della donna, avrebbe potuto intravedere immagini richiamanti quella stessa conversazione: il volto di un uomo dai lunghi capelli argentei e le orecchie da volpe, ad esempio, una dama dai capelli azzurri o anche un piccolo goblin verde. Ma a Jack questo non bastava, voleva di più; così il goblin divenne Primo Alfiere Errante, come anche la Dama Azzurra prese i connotati di Alfiere Orientale. La volpe, invece... non aveva quella carica. Probabilmente si trattava dell'uomo a cui era legata la sua interlocutrice.
    Nonostante lo straniero fosse entrato nella mente di Drusilia, avrebbe notato come fosse estremamente difficile muoversi al suo interno: era come se qualcosa lo rallentasse... o gli impedisse di accedere a determinate porte. Eppure, imperterrito, avrebbe continuato fino a vedere lei stessa come Ufficiale ed Alfiere Ombra. Nella sua ricerca sarebbero seguite immagini di scontri e cadaveri, fuoco e sporcizia: una lunga Guerra Civile era scoppiata tempo prima... finchè lei non ottenne il titolo di Alfiere Errante.

    -Ma mi dica, se non sono troppo invadente: cosa ha da proporre all'Alfiere? So che ultimamente è molto impegnato.

    Alla fine Jack aveva trovato la sua risposta.

    Premessa: essendo un consumo medio, mi proteggo solo in parte.
    In pratica puoi sapere ciò che ho scritto. Alcune porte sono sigillate (tipo quelle riguardanti la Curtis e gli Arcani).

    Tempio di Hesediel »
    Hesediel o Zadkiel (Heb. צדקיאל Tzadqiel, "Favore di Dio" e "Giustizia di Dio") è l'arcangelo della libertà, benevolenza, grazia, e Angelo Patrono di chi dimentica. In scritti ebraici Hesediel appartiene all'ordine Hashmallim ovvero il Coro delle Dominazioni, da alcune fonti viene considerato il capo di quest'ordine. Nel Maseket Azilut Hesediel/Zadkiel viene definito come Capo assieme all'Arcangelo Michele dell'ordine di Shinanim. Come angelo della grazia, alcuni testi considerano Hesediel o Zadkiel come l'angelo senza nome che si rivela ad Abramo fermandolo dal sacrificare suo figlio Isacco, a causa di questo viene spesso raffigurato impugnare un pugnale, mentre altre iconografie lo raffigurano impugnare uno scettro. Altri testi citano Gabriele come l' angelo che si "manifesta" portando la volontà di Dio, facendolo a volte anche tramite altri Angeli. Hesediel è uno dei due latori (assieme a Zophiel) che seguono subito dietro Michele, a testa dell'esercito degli angeli prima della battaglia. L' Arcangelo Hesediel regnerebbe sul Coro Delle Dominazioni e su 8 Angeli dominanti distintamente. Costui è il patrono di Drusilia, e come tale, essendo angelo della libertà, la protegge da ogni tipo di catene, specialmente da quelle che potrebbero deviare il suo spirito benigno. In termini di gdr, l'angelo patrono la protegge da influenze mentali.
    Tipologia: difesa.
    Consumo: medio.


    Edited by Drusilia Galanodel - 13/6/2014, 15:56
     
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  2. Jack_Kouver
     
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    L'interlocutore non sarebbe comunque giunto a conoscenza della sua verità.
    Non quella sera.
    O forse.
    Si?

    Gli occhi si spalancarono alla prima leggiadra folata di vento, si strinse leggermente al braccio della dama, non brutalmente ma quasi a cercare un supporto, come se stesse perdendo l'equilibrio del corpo, piccole gocce di sudore si formarono sulla sua fronte, ma furono ancora una volta gli occhi, lo specchio dell'anima gli disse una volta qualcuno, a tradirlo.
    L'eccitazione parve prenderlo con gli artigli e i denti, la conoscenza lo estraniava dal mondo che lo circondava, una esplosione di sapienza apriva e chiudeva le porte del suo palazzo mentale, in un vortice che rappresentava la vita o parti di essa della dama del vento, un frullato di scene ed emozioni riempì la mente del mangiatore di conoscenza, lui nel mentre sorrise, come leggere una decina di libri in dieci secondi, sfogliando centinaia di pagine alla velocità di un secondo l'uno, ma poteva percepire solo piccoli stracci di momenti che lo attiravano maggiormente, d'altronde avrebbe avuto tutto il tempo di rivedere con calma ogni singola conversazione interessante percepita.
    Ma la sua mente ora era intenzionata a cercare un nome e solo uno, quello dell'alfiere errante

    Chi è costui?
    capelli lunghi, color argento, orecchie da volpe, non umano....
    io so di conoscerlo, no lei lo conosce? classificabile come importante,
    probabile relazione?
    ...
    Una dama, capelli azzurri...
    perché lei?
    Un goblin, che sia forse?"



    Era mai possibile che in pochi secondi stesse assimilando cosi tante informazioni? la risposta è semplice
    si

    "Non sono certo le promesse a legarmi alle persone"



    Lei intanto continuava a rispondere a Jack, ma lui ormai era incurante di quello che stava dicendo, tanto di li a pochissimi secondi sarebbe arrivato a quel momento e l'avrebbe riascoltata mal volentieri

    "Voglio di più...
    Lady... DAMA AZZURRA ALFIERE DELL'EST,
    possibile amicizia?...
    Di nuovo il goblin... irrintracciabile bisogna tenere il bastione, alfiere Ombra.
    ...
    di più, non opporre resistenza, perché?
    ...
    guerra, morte e distruzione...
    mi piace ciò che vedo
    ...
    DRUSILIA GALANODEL, sei tu L'ALFIERE ERRANTE"



    "Ma mi dica, se non sono troppo invadente: cosa ha da proporre all'Alfiere? So che ultimamente è molto impegnato."



    La calma tornò nel corpo di Jack, riprese il controllo del respiro, la nausea iniziava lentamente a salire ma riuscì a controllarla, guardò negli occhi la Dama, le sorrise, il suo sorriso ora risultava sincero, rilassato e pieno di se, come le parole che seguirono.

    "No, lei non sarà mai invadente..."

    Rallentò il passo e poi lo fermò, avevano fatto pochi metri ma il luogo dove erano diretti non aveva più importanza, l'alfiere era già li, si rivolse a lei guardandola negli occhi, il suo sguardo era serio, le sue parole questa volta veritiere

    "Voglio dirgli che non mi è dispiaciuto mentirgli ma che non ho intenzione di ripetere l'errore, voglio che lei sappia che ogni posizione è fragile quanto un castello di carte"



    La guardò negli occhi, ormai il legame psionico era stato concluso ma volle poter osservare i suoi occhi di smeraldo per decifrarne la reazione, stava finalmente giocando con lei, e riferendo le sue proposte.

    "La mia proposta all'Alfiere sono le informazioni che riuscirò a reperire sicuramente in futuro, informazioni rilevanti per la pace del presidio Errante..... in cambio delle informazioni che egli mi ha già dato e della sua ospitalità, se vorrà gradire i miei servizi.

    Sorrise di nuovo inclinando leggermente il visto verso destra, quasi con fare carino.


    Scusa il ritardo, ma ci ho messo un po a reperire quello che mi serviva


    Edited by Jack_Kouver - 14/6/2014, 14:52
     
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    L'uomo si dichiarò.
    Non fu nulla di romantico o particolarmente tenero, piuttosto scelse volontariamente di scoprire le proprie carte, di ammettere d'aver mentito e facendole (inavvertitamente o di proposito, poco importava) intuire che sapesse in qualche modo chi lei fosse. A questo punto, la questione si riduceva a due possibilità: o si era informato prima di incontrarla, ed in quel caso non si sarebbe dovuta fidare di lui su tutta la linea, oppure, semplicemente, aveva un qualche potere in grado di concedergli della conoscenza. Su Endlos non sarebbe stato un caso unico: sapeva che i Saggi di Palanthas avessero qualcosa del genere.

    -Beh, se queste sono le informazioni che può darmi, non sto ottendendo nulla che non so già. Su Endlos qualunque cosa ha una posizione instabile. La terra, il cielo, me... voi.

    Nonostante le parole avessero un retrogusto di minaccia, la voce di Drusilia era tranquilla e pacata, gentile come era stata rivolta a Jack al loro primo saluto, identica a quella con cui accoglieva i nuovi naufraghi.

    incazzq

    -In ogni caso, è una proposta troppo vantaggiosa nei miei confronti e, perdoni il mio cinismo e la scarsa fiducia in lei, mi sorge spontaneo il dubbio che non sia questo a volere da me. Almeno non del tutto.

    Perchè essere magnanimi, caritatevoli e comprensivi non significava necessariamente essere stupidi. Peccato che erano in molti a non cogliere la sottile differenza. Meglio per lei, in ogni caso: l'arroganza di alcuni era un buon espediente tattico per far loro abbassare la guardia e colpirli.

    -Quindi, se non vuole ripetere l'errore, mi dica semplicemente cosa vuole realmente in cambio.

    Su endlos era tutto instabile.
    Da quella risposta, ad esempio, dipendeva la posizione di Jack da lì ai mesi successivi.

     
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  4. Jack_Kouver
     
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    "Siamo immaginazione"



    "Quindi, se non vuole ripetere l'errore, mi dica semplicemente cosa vuole realmente in cambio"

    "Conoscenza"
    "Su Endlos cerco la conoscenza"



    Fece un breve cenno con la testa alla dama, per farle capire che non gli sarebbe dispiaciuto camminare ancora un po, e prese quindi a compiere i suoi passi tenendo sempre il braccio dell'alfiere, se lei si fosse ritirata non si sarebbe offeso, poco gli importava alla fine

    "Come avrai capito la memoria non mi manca, ma sono diffidente, diffidente con chiunque, anche di me stesso"



    Si stava mostrando per quello che era realmente?, probabilmente era cosi, quel mondo era diverso da quelli che aveva visitato in passato, lo percepiva nel suo nuovo corpo, nel modo in cui si muoveva e dal fatto che la sua forza era basata sul dialogo e lo psionismo, metodo conosciuto ma non molto praticato da lui in precedenza

    "Il mio nome non è Globel, ma alcuni mi conoscono cosi, un nome senza un titolo da affidargli non conta niente dalle mie parti, e io non voglio avere titoli, conosco il mio destino, so come è fatto il mondo"

    Si stava allargando, stava uscendo fuori tema e si stava quasi sfogando, e la cosa interessante di tutto questo era che lui se ne rendeva conto, lei gli aveva fatto una semplice domanda e lui si stava riferendo ad altri discorsi che lei probabilmente non avrebbe capito

    "Sono su Endlos da poco più di tre ore, e sono giunto qui volontariamente, non a caso come la maggior parte delle creature, ho appreso dalle sue parole e dal tocco del suo braccio informazioni su questo mondo e su di lei"

    Sorrise nuovamente, i suoi occhi viola si illuminarono al contatto con i raggi del sole

    "Mi chiedi cosa voglio realmente in cambio?"
    "Errore, stai facendo un errore"
    "Voglio la conoscenza, qualsiasi essa sia...questo è il principio, poi verrà la ricerca, la ricerca di una persona a me collegata. non posso esistere senza questa persona, e in fine verrà la verità"



    Stava vaneggiando, e nel suo vaneggio apparentemente insensato stava svelando il suo scopo li

    "E quindi a meno di tre ore sono capitato qui, da lei, l'alfiere errante, una carica che potrebbe tornarmi utile, ma sono abituato almeno agli inizi di ogni mio viaggio a prestare servizio per qualcuno, e ho deciso pochi minuti fa che quel qualcuno potrebbe essere lei..."



    Sospirò, stava parlando solo lui, gli dava fastidio parlare, ma un impercettibile sesto senso gli diceva che era quello il modo più corretto per ottenere i suoi scopi, specie contro la dama del vento

    "Voglio riunire delle persone, presto a Endlos giungeranno dei Kuveriani, e dei miei vecchi compagni dal mondo in cui sono giunto, tramite loro vorrò acquisire più conoscenza possibile di questo mondo, e questa conoscenza potrebbe essere sua, in cambio della sua protezione, e di un posto dove potermi nascondere"



    smise di sorridere

    "Come ho detto non mi fido delle persone, io non dovrei esistere qui, meno la gente sa di me e più sarò capace di cercare quella persona, mi sto "aprendo" con lei giovane alfiere, perché ho la certezza che lei nella sua vita non ha incontrato ciò che cerco"



    Smise di parlare, alzando lo sguardo dubbioso, aveva rivelato tutto o quasi, i suoi scopi erano stati detti con la massima sincerità, i suoi discorsi confusi avevano in realtà un senso, voleva dare il suo servizio alla dama in cambio della sua protezione, in fondo la maggior parte dei suoi inizi aveva fatto cosi.
     
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    "Mi chiedi cosa voglio realmente in cambio?
    Voglio la conoscenza, qualsiasi essa sia...questo è il principio, poi verrà la ricerca, la ricerca di una persona a me collegata. non posso esistere senza questa persona, e in fine verrà la verità
    E quindi a meno di tre ore sono capitato qui, da lei, l'alfiere errante, una carica che potrebbe tornarmi utile, ma sono abituato almeno agli inizi di ogni mio viaggio a prestare servizio per qualcuno, e ho deciso pochi minuti fa che quel qualcuno potrebbe essere lei...
    Voglio riunire delle persone, presto a Endlos giungeranno dei Kuveriani, e dei miei vecchi compagni dal mondo in cui sono giunto, tramite loro vorrò acquisire più conoscenza possibile di questo mondo, e questa conoscenza potrebbe essere sua, in cambio della sua protezione, e di un posto dove potermi nascondere.
    Come ho detto non mi fido delle persone, io non dovrei esistere qui, meno la gente sa di me e più sarò capace di cercare quella persona, mi sto "aprendo" con lei giovane alfiere, perché ho la certezza che lei nella sua vita non ha incontrato ciò che cerco"


    Il discorso fu... sibillino.
    Questa volta l'Alfiere Errante ebbe la certezza che lo straniero non stesse mentendo, ma la cripticità di alcune informazioni la insospettì maggiormente. Si era aperto, e questo poteva accettarlo... ma di fatto poco o nulla sapeva di quell'uomo e delle sue inclinazioni. In più non le aveva risposto completamente alla domanda precedente.
    Cosa voleva davvero?
    Le aveva detto il mezzo, non il fine.

    -Sa che la conoscenza potrebbe essere pericolosa, se giunge nelle menti sbagliate?

    Gli rivolse quella domanda con uno sguardo sospettoso. Non era mai stata una cultrice della conoscenza, troppo pratica per darsi a determinate astrazioni, ma era pienamente cosciente di quanto potente potesse diventare quel mezzo. Utile e pericoloso al tempo stesso.
    Arthur glielo diceva sempre, quando era piccola.

    -Per quanto lei abbia poteri interessanti ed ottime offerte, io non sono nè mi ritengo un profeta: non posso sapere se davvero mi sarà d'aiuto o potrebbe rivelarsi il mio più grande sbaglio.

    Non mentiva, non aveva senso farlo.

    -Pertanto le dico che protezione ve la sto già dando, e sono anche disposta ad accettare il patto... purchè lei usi quest'arma per e non contro il mio Presidio.

     
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  6. Jack_Kouver
     
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    "Ma è scema?"

    Il sopracciglio sinistro si sollevò perplesso, l'alfiere gli aveva risposto con una domanda e fin li ci poteva anche stare, era o almeno credeva Jack una domanda fittizia per far intendere ciò che entrambi sapevano, cioè che le informazioni possono ferire più della spada
    ma il resto del discorso che seguiva lasciava a Jack un sapore in bocca amaro, si domandava se quella fanciulla lo stesse prendendo per i fondelli o cosa, per quanto i suoi modi fossero gentili si trattenne dall'allungarle la sua mano e schiaffeggiarla in pieno volto come se fosse stata una bambina, sapeva che non ne sarebbe stato in grado, non in quel mondo almeno.
    maledetti effetti collaterali.

    fece quindi chiarezza del modo di rispondere della ragazza giungendo quindi a una sorta di conclusione mentale affrettata...

    "Queste informazioni io le darò a te, di persona, da come è andata la conversazione è palese che non sei capace di berti nemmeno una delle bugie che ti rifilo, mi hai nascosto la tua identità apposta anche se effettivamente io non ho mai chiesto se tu fossi l'alfiere, e come vuoi che le informazioni che ti darò possano nuocere il presidio se sarai tu stessa a gestire quelle informazioni?....hai paura di non essere all'altezza giovane donna? credi che io non possa essere leale?...giustamente, non lo sono, ma ho bisogno del presidio Errante"

    In fine rispose

    "Io non le mentirò, non più, le informazioni le gestirà lei, quelle rilevanti per la salvezza del presidio, e io non nuocerò ad esso fin che sarò sotto la sua protezione alfiere Errante"

    Sorrise, incapace nel riuscire a prevedere la risposta dell'alfiere, per tanto aggiunse

    "Alla fine il mio scopo non deve necessitare per forza il male del presidio Errante, voglio solo conoscere, e trovare."
     
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    Questa volta fu lei ad inarcare un sopracciglio.
    Non comprese quella breve invettiva, ma in un certo senso la rincuorò: se Jack non riusciva a concepire tutta la malizia che si poteva nascondere dietro un semplicissimo scambio di informazioni, magari con tempistiche e parole ben congeniate, allora Drusilia non aveva davvero nulla da temere. Si sentì rilassata, e l'umore migliorò notevolmente.

    -Non elogio nè accuso: la lealtà avrebbe senso di esistere solo se fossi io a guadagnarmela... ed essendo stati estranei fino a poco tempo fa, dubito che sia sensato pretenderla. E' ovvio che ti offri a me perchè ne hai bisogno. Non sei il primo e non sarai nemmeno l'ultimo.

    Non era una bugia: quasi tutti quelli che naufragavano su Laputa avevano un debito con l'Alfiere. Si offrivano a lei perchè guidati dai bisogni più disparati, dal riacquistare la memoria ai poteri, dall'ottenere favori ad anche solo un pasto caldo ed un tetto sulla testa. Circa la metà degli Aviatori avevano scelto la sua gilda per le stesse ragioni... pertanto non lo avrebbe certo giudicato.

    -Non te ne faccio una colpa nè darò ordine di condannarti per questo... non mi pare tu abbia trasgredito a qualche mia legge o dettame- continuò ancora, il volto serio ed un tono comunque cortese ad indicargli che no, non c'era ostilità nei suoi riguardi -Metto solo le cose in chiaro.

    Terminata quella precisazione... sorrise.

    -In ogni caso, come ho detto prima, hai già la mia protezione, chiunque tu sia- ne seguì una breve pausa -Signor?



    Edited by Drusilia Galanodel - 24/6/2014, 17:59
     
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  8. Jack_Kouver
     
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    "Perfetto"
    "Perfetto"



    Sorrise all'alfiere,
    il suo scopo era giunto al primo passo, aveva acquisito informazioni tali da conoscere meglio il nuovo mondo, come era gestito, come funzionava, aveva ancora qualche difficoltà di adattamento con il suo corpo, ma presto ci avrebbe fatto l'abitudine, la sua mente, intatta dai ricordi ragionava più complessivamente, cambiando spesso punto di vista e modo di agire, quasi come se volesse dimostrare qualcosa di diverso ogni secondo, era qualcosa che non aveva mai provato, e che gli piaceva.

    Si staccò con gentilezza dal supporto della dama superandola di qualche passo e voltandosi verso di lei, era pronto, intenzionato a mettersi una mano al petto e a inchinarsi verso la più alta carica di Laputa, intento a dire il suo nome, quella solfa ritmica con il quale si sarebbe presentato l'aveva già fatta in passato, quasi reale, teatrale
    si fermò
    tolse dal viso una ciocca di capelli, la solita ribelle che aveva, guardò la dama e disse, con tutta la sincerità che aveva in corpo, come da promessa, e lui le promesse le manteneva se queste non intralciavano i suoi scopi

    "Odio convenevoli inutili, usanze e tradizioni dei mondi che ho visitato non mi interessano, e stavo giusto per mostrarmi a te con un inchino, lo stavo facendo ancora..."


    Attese

    "Non voglio che tu sappia il mio nome, non voglio che questo mondo conosca il mio nome fino a quando non sarò certo che quello che sto cercando non sia qui, ma può chiamarmi Kappa, è l'iniziale del mio cognome ed è una lettera che mi accomuna a molte cose...Kaiser, Kamikaze, Killer... Non è un nomignolo che adoro, e questo lo rende particolare"



    Si guardò in giro, quasi a cercare una via di fuga da quella conversazione, o da quella richiesta di conoscenza che lui non voleva instaurare, non ora.
    poi aggiunse

    "Se per te va bene, gradirei poter riflettere sul futuro in una stanza che possa essere a me riservata, un letto pulito, servizio igienico a mia disposizione potrebbe farmi comodo, non possiedo conio ma come stabilito cercherò di sdebitarmi, aspetterò la mia disposizione con calma"



    Quasi invadente, non poteva farne a meno di gestire la cosa, prendere il controllo di come andavano le cose, lasciare fare agli altri, la sua sincerità includeva le piccole pretese, disponibili e comprensive, ma il modo lasciava a desiderare, come se tutto quel poco da lui richiesto gli fosse dovuto, insomma il "patto" era fatto, ma non lo avrebbero fatto dormire di certo in una stalla no?

    Attese la risposta della Dama, e se non ci fosse stato nulla di rilevante sarebbe andato per la sua strada, seguendo le direzioni di quest'ultima.
     
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    "Odio convenevoli inutili, usanze e tradizioni dei mondi che ho visitato non mi interessano, e stavo giusto per mostrarmi a te con un inchino, lo stavo facendo ancora..."

    L'Alfiere Errante alzò un sopracciglio, perplessa.

    "Non voglio che tu sappia il mio nome, non voglio che questo mondo conosca il mio nome fino a quando non sarò certo che quello che sto cercando non sia qui, ma può chiamarmi Kappa, è l'iniziale del mio cognome ed è una lettera che mi accomuna a molte cose. Non è un nomignolo che adoro, e questo lo rende particolare"

    Che quel tipo fosse "bizzarro" lo aveva già compreso prima. Sinceramente non comprendeva tutte quelle movenze, quelle dichiarazioni e quei discorsi filosofici su una semplice presentazione ma... ognuno era libero di pensarla un pò come gli pareva. Per quello che le riguardava, Jack poteva fare della propria vita ciò che desiderava, purchè non le fosse d'intralcio.

    "Se per te va bene, gradirei poter riflettere sul futuro in una stanza che possa essere a me riservata, un letto pulito, servizio igienico a mia disposizione potrebbe farmi comodo, non possiedo conio ma come stabilito cercherò di sdebitarmi, aspetterò la mia disposizione con calma"

    Davvero pensava che fosse davvero tutto così facile? Con tutte le difficoltà economiche del Presidio e la classe borghese che si lamentava ad ogni accordo fuori dalle righe?
    In un certo senso era stato molto fortunato: fosse stata un altro Autocrate, probabilmente l'avrebbe sbattuto in cella alla prima parola di troppo. Sta di fatto che, nonostante riconoscesse l'utilità delle abilità del suo interlocutore, non se la sentì di proporgli di entrare nella sua gilda, anche se questo avrebbe comportato per lui uno stipendio ed un alloggio, risolvendo così i problemi più urgenti. Ma no, non era il caso. A parte che dubitava fosse mai riuscito ad integrarsi in quell'ambiente sostanzialmente familiare, ma a veder come si comportava temeva che avrebbe avuto vita breve dopo un incontro con Khatep.

    In tutto ciò, non potè ignorare anche una sua particolare attenzione nel darle del tu. Non fu sicura di quali fossero le sue intenzioni... si trattava di un tentativo di offenderla? Oppure voleva diventare suo amico? Lo fissò dubbiosa per qualche secondo fino a che, ormai stanca, lasciò cadere i suoi dubbi con una scrollata di spalle.

    -Per un breve periodo potrebbe alloggiare al Cappio di Bronzo: è molto pulito e ben tenuto. La paga è minima ed a volte anche gratuita se si ricambia il proprietario con piccoli favori. Se è vostro desiderio restare a lungo, potrebbe chiedere cittadinanza a Laputa ed otterrebbe una dimora... ma per la conclusione delle pratiche ci vorrà almeno una settimana. Quindi temo che il Cappio di Bronzo sia comunque la soluzione migliore, al momento.

    Spiegò brevemente, cercando di consigliargli le strade più vantaggiose per fare una vita dignitosa.

    In compenso, qui in città c'è il Magisterium. Se desidera conoscere, quello è un bel centro di cultura.

    Infine decise di congedarlo... con un inchino. Perchè poteva anche essere l'Alfiere o una perfetta sconosciuta non particolarmente fissata sui ruoli gerarchici, ma detestava la scortesia, a prescindere da chi era di fronte.

    -Le auguro una buona permanenza nel mio Presidio.

    E con ciò si incamminò da sola fra le siepi e la boscaglia di quei giardini, diretta al Mastio.

     
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  10. Jack_Kouver
     
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    "Questa donna alza troppe volte le sopracciglia....è fastidioso"



    Il suo palazzo mentale catalogava anche quei dettagli apparentemente inutili,
    ma ogni segnale del corpo mandato dalla donna significava di sicuro qualcosa, la dama prese a rispondere al mangiatore di conoscenza, consigliando il cappio di bronzo, lo aveva visto arrivando lungo la strada per i giardini, poteva andare bene, del resto in passato aveva dormito in fogne, celle e sotto stelle o piogge, ma voleva anche vedere cosa gli avrebbe riservato l'alfiere, colei che comanda una città volante
    e le offerte appunto arrivarono
    Una iscrizione alla cittadinanza di Laputa se lo desiderava, come se avesse dato l'impressione che i suoi desideri coincidessero con dare un nome e un cognome a un dipendente burocratico di una città di Endlos
    E il Magisterium, a detta della donna grande fonte disponibile di conoscenza, ci avrebbe sicuramente fatto un salto, ma l'offerta migliore e più alla mano al momento era il cappio di bronzo, doveva mettere anche qualcosa sotto i denti, quel corpo creato da poco aveva bisogno di forze per andare avanti se no sarebbe diventato presto uno scheletro ambulante.

    "Grazie della disponibilità, arrivederci"



    Disse in fine.
    La osservò andare via, con il suo sorriso ancora in volto, una volta che fu andata via assunse una espressione seria, postura dritta e composta, si voltò e tornò da dove era tornato in direzione della città bassa

    "Patetico..
    Un regnante, una proposta campata per aria, pretesa accolta per uno sconosciuto riguardo la sua protezione, rifiuto di presentazione ma accettazione di questo fatto, o questo sovrano detto Alfiere... Drusilia è incapace nel gestire il suo dominio, oppure dal momento che metterò piede fuori dal giardino verrò seguito da agenti spia...in ogni caso...patetico, devo ancora capire come funziona qui"



    In fine proseguì per la sua strada.
     
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24 replies since 19/5/2014, 14:42   280 views
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