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Sì.
La prima domanda che serve solo per confermargli che ha capito, ha una risposta rapida e concisa, pronunciata con il sorriso mentre lo sguardo si ferma su quello di Kodoku, che comincia a prendere vita facendo trasparire l'emozione dell'essere in un mondo così diverso dal suo che, a quanto pare, ha non poche limitazioni operate dalla Città.
Risponderebbe allo stesso modo anche alla seconda domanda retorica, ma l'accolito di Regalia si limita ad annuire sorridendo, proprio mentre l'altro si alza in fretta e furia, muovendosi verso la porta d'ingresso ed affermando di voler scoprire cosa governa i salti di Endlos.
Ridacchiando per la battuta finale di Kodoku, William comincia ad alzarsi e fa per dire qualcosa per far notare che è ancora con il camice che gli è stato messo per stare là dentro, ma la domanda che porge l'altro lo arriva prima: quale verità cerca lui?
Gli occhi si abbassano sul pavimento, scrutando le linee delle mattonelle che li separano: lentamente i polmoni si gonfiano dell'aria necessaria a parlare.
Io?
È un po' complicato...la verità che cerco è...
Sembra quasi emozionato, a disagio, mentre cerca le parole.
Cioè...io sono un programmatore, ho fatto lavoretti da hacker e amo la tecnologia in ogni sua forma e manifestazione...
Le parole sono lente, calme, e le parti della frase sono separate da lunghe pause.
Dopo questa sorta di prefazione il ragazzo prende un altro lungo respiro, poi continua:
Di fatto la...verità, che cerco io...rappresenta il limite di quello che si può fare tramite un congegno debitamente programmato.
Tutto qui?
Forse no, perché la bocca semi aperta del programmatore sembra voler aggiungere qualcosa:
Con la magia si può fare di tutto, si può fare tutto.
Perché la magia si basa sull'andare con la mente nella struttura stessa della realtà, e lavorarci.
Ma le scienze, la tecnologia, sono applicazioni razionali di quello che la mente può fare sulla realtà concreta.
In queste frasi c'è stato un crescendo del tono, che da imbarazzato e titubante ha preso "vita" e decisione, mentre ora William guarda Kodoku dritto negli occhi, sicuro delle parole che sta dicendo:
La sequenza di Fibonacci¹, i numeri primi e quelli perfetti...
Sono tutte cose razionali a cui noi abbiamo dato una forma e un nome, in modo da poterle capire...
Lentamente un passo si muove verso la porta della camera, poi un altro, e quando passa vicino a Kodoku finisce la frase:
Secondo me si può razionalizzare anche la magia, e sono convinto a scoprire come.
Così dicendo la mano si posa sulla maniglia, abbassandola, ed apre la porta.
Il ragazzo si volta e gli occhi azzurri guardano Kodoku prima di scorrere lungo tutto il suo corpo, infine commenta divertito:
Forse sarebbe il caso di vestirti per uscire dall'infermeria...SPOILER (clicca per visualizzare)¹: ho supposto che anche su Endlos la sequenza, come molte altre leggi matematiche, hanno lo stesso nome che ha nella realtà, per semplicità. xD
EDIT: corretto errore sintattico, semplice pignoleria mia.
Edited by .Dark_Side. - 20/1/2015, 10:47
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_K_.
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Mi scuso per il ritardo.Anche se ormai ha perso il suo significato e lo si percepisce solo come fonema insensato.
Non ho cambiato l'immagine di sfondo poiché essa avrebbe richiesto un etichetta VM18 o una censura, vista la situazione.
E non è un personaggio femminile.
K. -
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Senza dire niente Kodoku si ferma, arrossisce visibilmente, e si dirige verso Kuma, aprendo uno sportello sul suo ventre da cui estrae il necessario per vestirsi.
E senza dire niente William lo osserva, sorridendo.
"Però quel Kuma è un ottima macchina: ha parecchie funzioni utili in parecchi campi..."
Quando Kodoku parla William si riscuote, annuendo visibilmente quando l'altro ripete il concetto di quello che ha appena detto sulla sua verità.
Poi la domanda.
Semplice, banale, ma con una risposta complicata ed articolata.
È...
Le iridi del tecnocrate diventano microscopiche mentre pensa, in un attimo, a quale potrebbe essere la risposta.
La magia è...
Beh, è complicato da spiegare.
Le braccia vengono incrociate sul petto, mentre lo sguardo vaga lungo gli spigoli del soffitto, pensieroso:
Sono sicuro che qualche mago potrebbe darti una risposta migliore della mia, ma...
Il peso cambia dalla gamba sinistra a quella destra, poi riprende a parlare
Mi immagino la realtà come un complicatissimo arazzo.
Con migliaia, milioni di fili, che si intersecano tra loro in modi che non si possono neanche concepire tutti per fare tutto quello che vediamo, quello che tocchiamo, quello che siamo.
Una pausa, un respiro profondo, lo sguardo che cerca quello di Kodoku, poi continua:
Un mago è in grado di toccare questi fili, di muoverli, qualcuno sa reciderli o, i maghi più potenti, di inserirne di nuovi.
Detto questo un largo sorriso, palesemente tirato e forzato, si dipinge sul volto di William, mentre finisce:
La magia è questo: la capacità di giocare con i fili della realtà.
Detto questo arretra ancora, oltrepassando la porta mentre guarda Kodoku che finisce di vestirsi.
Dai su: se vuoi cominciare le tue ricerche sui salti spazio-temporali dovresti incontrare prima un mio superiore...
Brifos, Corona di Regalia.
La parola "superiore" viene pronunciata con un poco di indecisione pensando all'avversione che Kodoku sembra avere per certe cose troppo controllate.
Ed in effetti Brifos è solo il Saggio con cui ha parlato e che lo ha iniziato ai Custodi delle Sette vie. Alla Via delle Leggi.. -
_K_.
User deleted
Grazie di avermi corretto.
Scusa per aver battuto il mio record di ritardo.
K
2015/03/07 - EDIT: ho provato a migliorare la descrizione del post, prima assente.
Edited by _K_ - 7/3/2015, 18:26. -
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«Quindi anche qui c'è qualcuno che controlla.»
Come immaginava.
Appena ha sentito la parola si è fermato, il suo sguardo è cambiato.
William lo guarda silenzioso per poco più di un attimo, prima di iniziare a parlare:
No.
Lui non controlla assolutamente niente.
Con calma, guardandolo in viso, muove un passo verso Kodoku, continuando:
Ho detto superiore, non controllore.
Lo sguardo è serio, fisso, su quello dell'altro.
Lui è un saggio da tanto prima di me. Compie studi da non so quanto e lui è quello a cui posso fare riferimento se ho problemi, dubbi, domande di sorta.
"Certo che "La Città", nel suo mondo deve aver dato enormi problemi, se la sua avversione è così radicata..."
Mentre pensa questo, Kodoku gli chiede se è possibile riparare Kuma, prima di parlare con Brifos.
La prima reazione del tecnocrate è un lieve sorriso, nel pensiero che per lui sia più importante Kuma, piuttosto che capire queste cose di superiori che non controllano e di città che non tiranneggiano.
«Sapevo di essermi dimenticato qualcosa!»
Uh?
«Sai dove posso procurarmi un paio di scarpe?»
Gli occhi vengono abbassati ai piedi che, nudi, stanno sul freddo pavimento piastrellato dell'infermeria.
Subito dopo la mano si muove verso il letto per indicare, sotto di esso:
Sì eccole: quelle che avevi la scorsa notte sono state messe sotto il letto.
Detto questo le braccia si incrociano sul petto, mentre si mette più comodo per aspettare, appoggiandosi allo stipite della porta.
Lo sguardo scivola verso la finestra, guardando il paesaggio che si può vedere, per poi tornare sul ragazzo dopo alcuni secondi:
In ogni caso certamente che possiamo risolvere il problema di Kuma, prima di parlare con il Saggio.
Dovremmo però prima capire bene cosa fare, quindi penso che l'ideale sia andare, ora, dove c'è il mio alloggio, con anche tutto il mio necessario per lo studio ed il mio computer portatile: con quello dovremmo riuscire ad organizzare meglio tutto.
Una piccola pausa, mentre pensa se chiarificare quello che ha appena detto, poi la mano destra si alza per fare piccoli movimenti davanti al busto, mentre lui conclude:
Fare dei disegni accurati di come dovrà essere la centralina, verificare i materiali, controllare i luoghi dove è possibile recuperarli, pianificare l'assemblaggio.... -
_K_.
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Mi scuso per il ritardo.
Sono in periodo di Esame di Stato (cd "Maturità"), anche se, con un ritardo di due mesi, non regge come scusa.
K.
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