[LAM] Risveglio

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    "Dimentica gli errori del passato.
    Dimentica i fallimenti.
    Dimentica tutto eccetto ciò che devi fare ora e fallo".


    Carey Williams


    png

    Ufficio del Gran Maestro, Albero Casa.
    Presidio Errante, Endlos.

    Quando una voce maschile aldilà della porta ebbe modo di raggiungerla, Drusilia fu colta dall'impressione di averla già sentita. Scossa da un pensiero fugace dal retrogusto di déjà vu, aveva comunque concesso all'ospite di varcare la soglia con un timido "Avanti" che, tuttavia, non ottenne alcun tipo di risposta da parte dello straniero.
    Incuriosita ed al tempo stesso turbata da quella stranezza, il Gran Maestro degli Aviatori si era quindi levata dalla propria poltrona e, lentamente, diretta verso l'uscita. Non era una codarda, ancor meno temeva che possibili attacchi in quel frangente potessero davvero nuocerle in modo significativo, eppure i suoi movimenti erano stati istintivamente abbastanza accorti da mostrare una certa insicurezza.

    Quando il cigolio appena percettibile della porta che si apriva rivelarono il corpo di un uomo in abiti scuri disteso per terra, il volto pallido e freddo come quello di un cadavere, la Dama del Vento si trovò a sbarrare gli occhi, sconvolta da quella improvvisa rivelazione. E se ancora non ne fosse stata completamente sicura, il Marchio della Luna le avrebbe cancellato ogni dubbio.
    Una sola parola riuscì ad abbandonare la dolce morsa delle sue labbra.

    -Maestro.

    png

    Alloggi, Albero Casa.
    Presidio Errante, Endlos.

    Riacquistasti conoscenza nella camera da letto in cui Virginia ti aveva lasciato, tempo prima. Nella confusione mentale che segue un lungo sonno, solo dopo alcuni minuti avresti raggiunto la consapevolezza di non essere nell'ultimo posto che ricordavi, e che probabilmente qualcuno ti aveva trasportato nuovamente a letto.

    Muovendo il capo verso destra, avresti scorto la sagoma sinuosa di una bella fanciulla dai lunghi capelli castani che, come onde, scendevano leggeri lungo il collo affusolato ed il seno accogliente. L'abito di seta bianca ricadeva sulle sue forme come un drappo intrecciato di aria e nuvole e gli occhi verdi ti scrutavano con una preoccupazione che non sarebbe mai potuta appartenere ad un estraneo.





    » Abilità Passive

    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »

    Bereshit (Genesi) VI,2.


    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo possa subire effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Proprietà del sangue + rigenerazione rapida + assenza d'ombra + passiva di volo + immunità passiva alle malattie ed i veleni più attiva a consumo variabile.]

    GODDESS OF LOVE »

    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.


    L'Amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore, la forza più potente dell'Universo, ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%)]

    LADY OF THE WIND »

    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.


    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.

    [Manipolazione atmosferica + instant casting + auspex fisico + auspex composizione aria + PU passivo velocità (50%) + PU passivo agilità/destrezza (50%)]

    AURA DEI GIUSTI »

    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).


    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]

    rosadru



    Edited by Drusilia Galanodel - 3/6/2014, 17:26
     
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  2. Arcangelo Gabriel
     
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    Silenzio. Non avvertiva altro se non il sommesso sibilo della brezza che fresca entrava nella stanza e dolcemente lo carezzava in viso.
    Fortissimo era il desiderio di non aprire gli occhi, continuare a dormire un sonno privo di luce, privo di sogni.
    Il suo corpo lo implorava di riposare, di non destarsi. Ma una voce familiare lo chiamava, di minuto in minuto più forte e netta. Chiamava il suo nome. Gli ordinava di non cedere alle lusinghe del sonno millenario nel quale spesso si abbandonavano i cainiti.
    Quelle parole non significavano nulla per il ragazzo.
    La voce diventava più distinguibile, più intensa. Ad un tratto ebbe l'impressione che fosse la sua stessa voce. Che stesse impazzendo?
    Nel frattempo la stanca mente del dhampyr lo trascinava verso l'oblio, l'oscurità. Se avesse ceduto forse si sarebbe svegliato dopo qualche secolo, nella migliore delle ipotesi.
    Ma d'un tratto una luce affiorò soave e potente dall'abisso. Una luce simile a quella vista nel viaggio astrale, emanata da quell'essere leggendario.
    Una figura antropomorfa fatta di luce abbagliante si parò di fronte al suo intelletto, quasi a volerlo ostacolare fisicamente dal cadere per sempre.


    "Expergiscĕre!"

    Il comando fu talmente potente da rianimare letteralmente il poco sangue che restava nelle vene del dhampyr e dargli la forza di aprire gli occhi.
    Senza che se ne rendesse conto il simbolo sulla fronte si era illuminato con una luce a dir poco abbagliante e i suoi occhi per un istante si erano spalancati emanando fulgido bagliore, per poi richiudersi.
    Era convinto di aver visto il suo volto nella luce, ma la visione era stata talmente fugace e poco chiara a causa della straordinaria luminosità della figura, che non poteva dirsi sicuro di ciò che aveva visto.
    Probabilmente era stata un'allucinazione o qualcosa di simile, ma la lingua utilizzata per il comando ricevuto la conosceva, o per lo meno, era sicuro di aver compreso il significato di quella parola.

    Stancamente aprì gli occhi, come se non comprendesse il perchè di quello sforzo, perchè dovesse continuare a sforzarsi di lottare quando l'abbandonarsi sarebbe stato così dolce.

    Dovette aspettare qualche secondo per mettere a fuoco e comprendere che era nuovamente finito nella stanza dove si era risvegliato la prima volta.


    § Sono svenuto ancora ... che razza di rammollito sono ... dovevo incontrare qualcuno ... una dama ... ah già la Dama del Vento ... che figuraccia ... devo essere svenuto davanti alla porta della sua stanza ... mi sento veramente a pezzi e ho fame ... e sonno ... voglio dormire...§

    Sentiva qualcosa di strano. Una presenza che pervadeva la stanza con un'aura tanto potente quanto candida e dolce.
    Con uno sforzo disumano voltò di poco il capo nella direzione in cui il suo sesto senso gli diceva che doveva esserci la fonte di quella piacevole sensazione.

    Di certo non avrebbe potuto in alcun modo mascherare il grande stupore che lo colpì. La visione che gli si parava davanti era quella di una bellissima fanciulla vestita di un semplice abito di seta bianca.
    La bellezza della ragazza oltrepassava di gran lunga i limiti imposti ai normali esseri umani. Ma non si poteva banalizzare ad un mero giudizio fisico, c'era qualcos'altro che la rendeva così perfetta. Emanava perfezione e purezza.
    A prima vista avrebbe potuto pensare che si trattasse di una semplice ragazza umana, ma era palese al suo inconscio che di certo in lei c'era molto di più.

    Notò che la giovane lo scrutava preoccupata. Sembrava essere in ansia per qualcosa nel vedere il biondo ragazzo disteso e inerme. Gabriel non comprese quello sguardo, ne fu turbato. Ebbe la netta sensazione che lo guardasse sapendo chi fosse. Ma come era possibile?
    Il volto di quella donna non gli ricordava assolutamente nulla, ma più la fissava, più sentiva la fronte bruciare.

    Era intimamente attratto da quella soave figura e non ne comprendeva il perchè, ma sapeva che era così. Avrebbe voluto avere la forza di alzarsi e baciarla tenendola fra le sue braccia...poi dolcemente poggiarle la bocca sul collo e...bere quanto più sangue avrebbe potuto.
    L'idea lo disgustò e lo impaurì allo stesso tempo. Perchè quella visione? Sentiva il suo corpo fremere dalla voglia di averla. La cosa lo rendeva ancora più confuso. Che razza di fantasie destava in lei quella donna? Per quale ragione sembravano sorgere in modo del tutto spontaneo e involontario nella sua mente?
    Cercò di interrompere quella visione distogliendo lo sguardo da lei, ma fu del tutto vano. La visione prendeva forma, il desiderio era talmente intenso da farla quasi apparire reale, tangibile. Sognava di carezzarle i lunghi capelli e di bearsi del suo profumo. Baciarla ovunque fin quando non si sarebbe delicatamente posato su di lei per nutrirsene. Si sentì sporco nel pensare quelle cose su una fanciulla tanto aggraziata e innocente.

    Cercando di mantenere la calma, per quanto il suo stato fisico comunque non gli permettesse di fare granchè, si rivolse con un filo di voce a Drusilia


    "Suppongo che lei sia la Dama di cui mi parlavano ... mi perdoni per essere goffamente svenuto prima di vederla ... il mio stato fisico attuale è oltremodo precario ... desideravo incontrarLa appositamente per avere in qualche modo aiuto da Lei. Attualmente purtroppo non ho modo di ripagare l'ospitalità che mi state dando, non ho nulla se non il mio nome. Sono Gabriel Lasombra. Sfortunatamente non ho alcuna memoria del mio passato, dopo essere stato condotto in questo pianeta qualcosa di sconvolgente ha agito su di me ..."

    Le parole erano uscite con grande difficoltà. Non sentiva propriamente dolore, ma percepiva chiaramente la volontà contrastante del suo corpo che a tratti lo richiamava al sonno e a tratti lo induceva a cercare una fonte di nutrimento.

     
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    "Suppongo che lei sia la Dama di cui mi parlavano ... mi perdoni per essere goffamente svenuto prima di vederla ... il mio stato fisico attuale è oltremodo precario ... desideravo incontrarLa appositamente per avere in qualche modo aiuto da Lei".

    La Dama del Vento lo osservò con un cipiglio assai perplesso: gli occhi verdi e luminosi si strinsero a due fessure si ciglia nere e folte, mentre le labbra rosse si arricciavano insicure, assumendo involontariamente la forma di una fragola. Gabriel parlava come se si stesse rivolgendo ad una sconosciuta... e questo le fece male. Intuiva certo quale fosse il problema -non era raro che i naufraghi perdessero la memoria- ma sentirsi dare dell'estranea da una persona cara aveva sempre quel non-so-che di imbarazzante.

    "Attualmente purtroppo non ho modo di ripagare l'ospitalità che mi state dando, non ho nulla se non il mio nome. Sono Gabriel Lasombra. Sfortunatamente non ho alcuna memoria del mio passato, dopo essere stato condotto in questo pianeta qualcosa di sconvolgente ha agito su di me ..."

    A quelle parole, Drusilia si concesse qualche attimo di pausa. Continuandolo a fissare con sguardo dubbioso, si domandò se fosse il caso di spiegargli tutto o aiutarlo a ricordare poco per volta. Anche perchè, ad esser sincera, non sapeva nemmeno la causa della perdita di memoria. Poteva essere il Maelstrom, come poteva essere tutt'altra cosa. E lei era impreparata a tutto questo: rischiava di provocargli un qualche danno piuttosto che fornirgli aiuto concreto.
    Forse fu per quello che cercò di prendere tempo.

    -Nessun disturbo- si trattenne dal dirgli che non gli avrebbe mai fatto ripagare ospitalità, non dopo che lei aveva vissuto gratis in Accademia per mesi e mesi -Piuttosto dimmi... ricordi qualcosa oltre al tuo nome, Gabriel?

     
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  4. Arcangelo Gabriel
     
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    Gabriel non aveva il coraggio di guardarla. Dopo aver concluso il suo breve discorso di presentazione e ringraziamento aveva continuato a fissare un punto imprecisato di fronte a se, cercando di evitare la sensuale figura a lato del suo letto.
    Qualcosa però gli diceva che non sarebbe stato sufficiente distogliere lo sguardo. Continuava ad avvertire attrazione e comprendeva che non doveva essere naturale perchè era un sentimento così potente e improvviso da essere totalmente inaspettato e innaturale.

    Nella sua mente continuava a delinearsi quella scena che anzi proseguiva senza fine. Ma comprendeva che la visione non era soltanto tale da essere una fantasia, era un desiderio forte e pulsante.

    Lentamente portò la mano sinistra al capo. Nonostante il movimento fosse tanto semplice, ebbe l'impressione di essere sotto una potente anestesia, il braccio infatti non era sensibile come si sarebbe aspettato e faticava a rispondere al suo volere.
    Mentre era intento a compiere questo gesto per cercare di toccarsi al fronte, sempre più in fiamme, la giovane donna parlò.


    CITAZIONE

    Nessun disturbo. Piuttosto dimmi... ricordi qualcosa oltre al tuo nome, Gabriel?


    La reazione della dama era strana. Si sarebbe atteso qualcosa di più, non sapeva esattamente cosa, ma di certo una reazione maggiore, un'accoglienza differente. Non si era neppure presentata.
    L'impressione era che qualcosa la turbasse e ad avvalorare la sua tesi era anche lo strano silenzio che era seguito alle parole del biondo.

    Premette la mano contro la fronte, come a supplicare che quel dannato simbolo che aveva visto allo specchio non molto tempo prima smettesse di bruciare. Ma la supplica era anche rivolta a quel crescente desiderio. Perchè? Cosa diavolo era quella donna?

    Cercando di scandire bene ciò che diceva rispose alla domanda che pochi secondi prima quella voce così dolce gli aveva rivolto


    "Cerco di sforzarmi ma, sento come se qualcosa avesse offuscato tutto nella mia mente. Forse vengo da un pianeta chiamato Terra dove ... dove vivono esseri come me, penso ... umani "

    Cercando di sforzarsi Gabriel gemette...strinse gli occhi perchè il dolore alla fronte si faceva pungente. Strano come tutto il suo corpo non sentisse nulla, mentre un singolo punto apparentemente non ferito gli procurasse tanto fastidio. Chiudeva gli occhi per sforzarsi di parlare e dire cose totalmente sconnesse rispetto ai suoi pensieri. Avrebbe voluto dirle che inspiegabilmente la amava e che avrebbe voluto stare con lei ... e qualcos'altro voleva nutrirsi di lei ... un parte di lui lo urlava, seppur da un angolo remoto.

    "Mi scusi ... riesco a vedere una valle, è notte ... parlo da solo ma c'è un'altra voce che mi risponde e non riesco a capire di cosa stiamo parlando ... non vedo la fonte della seconda voce ... poi qualcosa mi solleva da terra ed è tutto definitivamente buio. Ricordo di aver incontrato un essere avvolto dalla luce, suppongo divino ... mi ha detto poco, davvero poco ... solo che avrei dovuto cercare le risposte da solo, che la mia ricerca sarebbe continuata.
    Purtroppo però prima di questo evento non vedo niente, non vedo niente..."


    Il suo racconto era stato frammentato, faticoso. Quel "non vedo niente" era carico di sconforto e desolazione. Cosa avrebbe dovuto cercare in una terra a lui sconosciuta ,senza mezzi e ricordi?

    Continuava a guardare di fronte a se o dal lato opposto della stanza rispetto alla posizione di Drusilia. Non desiderava essere visto in quello stato, non desiderava incrociare il suo sguardo o probabilmente non sarebbe più riuscito a staccarsene.

    Sapeva che la donna lo fissava con uno sguardo strano, lo intuiva, seppur potesse vederla solo con la coda dell'occhio.
    Perchè?
    Che il suo timore fosse reale? Forse lei percepiva la malvagità che era insita in lui, quell'essere malvagio che aveva visto allo specchio ... lo stesso che probabilmente nei suoi desideri più perversi oltre che possedere quella dama voleva anche dissanguarla.
    Forse stava meditando se ascoltare davvero la sua storia o semplicemente eliminarlo. Se così fosse stato, in fondo, in quel momento di lucidità avrebbe preferito quella soluzione. Se fosse stato posseduto da un lato diabolico, quel male un giorno sarebbe riaffiorato. E il suo io attuale non poteva sopportare una simile cosa.

    Con voce colma di tristezza cercò di proseguire


    "Ho solo bisogno di cure mediche ... una volta che mi sarò ripreso farò in modo che la mia presenza non Vi rechi più disturbo alcuno."

    Pronunciò quelle parole andando totalmente contro ciò che in realtà avrebbe voluto. Avrebbe desiderato restare con lei ma non ne comprendeva la ragione. E sapeva che restare lì avrebbe ingigantito quel pensiero di minuto in minuto. Solo grazie alla sua infermità fisica non aveva potuto tentare di avvicinarsi a lei e cercare di baciarla. Ma che impressione avrebbe dato all'esterno con un simile comportamento? Avrebbe veramente potuto commettere un simile atto verso chi invece lo stava accogliendo?
     
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    "Cerco di sforzarmi ma, sento come se qualcosa avesse offuscato tutto nella mia mente. Forse vengo da un pianeta chiamato Terra dove ... dove vivono esseri come me, penso ... umani "

    A quelle parole, gli occhi di Drusilia si tinsero di tristezza. Era già a conoscenza del rapporto di Gabriel con il suo... essere non morto ai tempi dell'Accademia, quindi immaginò che riscoprirlo potesse diventare decisamente traumatico. Però, meglio dalla bocca di lei che scoprirlo in qualche incidente, no?
    Dirgli la verità o tacere?

    Rimase così, in bilico fra i dubbi e le decisioni, ascoltando in religioso silenzio tutto ciò che il vampiro avesse da narrarle. Non ottenne molto a dire il vero: pensieri frammentati, ricordi che potevano benissimo essere frutto di qualche sogno. Avrebbe dovuto lavorare molto per ritrovare sè stesso, e lei -ovviamente- avrebbe fatto tutto il possibile per aiutarlo. Sarebbe stato il minimo.

    "Ho solo bisogno di cure mediche ... una volta che mi sarò ripreso farò in modo che la mia presenza non Vi rechi più disturbo alcuno."

    Qualcosa scosse la corda su cui faceva l'equilibrista, e la Dama del Vento fu costretta a decidere da che lato gettarsi. Con un movimento istintivo gli afferrò la mano, fissandolo dritto negli occhi.

    -Avrai tutte le cure che desideri, ma non posso farti andare via- non doveva, non poteva, non voleva -E' mio interesse che tu stia bene perchè...- trattenne il fiato, insicura su cosa dire per non sconvolgerlo eccessivamente -...ci conosciamo già.

    Attimo di silenzio, espressione spaventata: era panico quello che si intravedeva sul suo bel volto?

    -Mi chiamo Drusilia...- si presentò, infondo non sembrava che lui l'avesse riconosciuta -...Drusilia Galanodel. Ricordi questo nome?

     
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  6. Arcangelo Gabriel
     
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    Pochi istanti dopo aver proferito le ultime parole la ragazza gli aveva inaspettatamente afferrato la mano destra. Quel lato del corpo era ridotto in condizioni piuttosto gravi, la sensibilità al braccio destro era praticamente nulla e nonostante non potesse muoverlo o percepire alcun che, il calore della donna ridestò quella parte del suo corpo. Percepiva una vitalità sconfinata.

    Gabriel voltò il capo verso di lei, non si sarebbe mai aspettato una simile reazione.


    CITAZIONE

    Avrai tutte le cure che desideri, ma non posso farti andare via. E' mio interesse che tu stia bene perchè...ci conosciamo già.


    Il modo in cui lo fissava e le parole che aveva pronunciato lo pietrificarono. Il volto della fanciulla era palesemente corrugato dal panico. Perchè?



    CITAZIONE

    Mi chiamo Drusilia...Drusilia Galanodel. Ricordi questo nome?


    Lei lo conosceva? Era questa la ragione della sua reazione? Dalle poche parole che gli aveva rivolto sembrava che gli stesse a cuore, possibile nonostante ciò che aveva visto nello specchio?
    Fissandolo negli occhi gli aveva rivelato il suo nome. Drusilia Galanodel.

    L'effetto nel suo spirito fu simile a quello generato da un sasso lanciato in un calmo specchio d'acqua. Probabilmente l'intensa connessione visiva, unita al contatto delle due mani e il proferire di quel nome aveva scoperto un pezzo del puzzle dei suoi ricordi.
    Da un angolo remoto del suo subconscio affiorò un'immagine. Non era chiara, ma poteva distinguere alcuni elementi. Una ragazza distesa su un letto. Probabilmente addormentata. Accanto una nera figura dalla bionda chioma. La visione si faceva più nitida. La giovane era la Dama del Vento. Stringeva la mano della tetra figura...quel ragazzo doveva essere lui, non aveva molto dubbi.
    Prima che quel ricordo si affievolisse fino a svanire sentì la sua voce rassicurare la ragazza

    "Ti sono vicino...tranquilla dolce dama..."

    Dunque era vero? Si conoscevano già da tempo? Che tipo di relazione c'era stata tra loro?
    Forse ora poteva spiegarsi il perchè di quell'attrazione tanto inaspettata. Parte del suo io sopito ricordava ancora i sentimenti che doveva aver provato in passato, e la vista della donna li aveva riportati improvvisamente a galla.

    Mantenendo il contatto visivo cercò di rispondere alle parole della Dama.


    "Drusilia...si forse ricordo il tuo nome...ho vegliato su di te per una notte...forse, forse l'ultima in cui ci siamo visti...poi sono partito per cercare qualcosa...o qualcuno..."

    Faticava a parlare, ma aveva bisogno di esprimere ciò che sentiva.
    Poco a poco fluivano pensieri sconnessi. Tentava di ordinarli per quanto possibile, ma non era semplice. Non comprendeva chi fosse quel qualcuno o qualcosa che cercava.
    Ebbe la sensazione che non fosse solo quello il motivo per cui se ne fosse andato. Da quale posto non avrebbe saputo dirlo. Ma sapeva da chi.


    "Io chi ero? Perchè ero lì accanto a te? Sono partito per un viaggio...lo stesso viaggio che mi ha portato in quella valle...la valle dove sono stato catturato dalla forza che mi ha fatto dimenticare tutto...sono partito per allontanarmi da te, lo sento...perchè?"

    Era dispiaciuto nel vedere il volto preoccupato che aveva di fronte. Sentiva una pulsione involontaria nel volerla consolare e proteggere.
    Non riusciva più a interrompere il contatto visivo. Ormai il legame si era eccessivamente intensificato per trovare la forza di romperlo. Ricordava il suo viso, ora ne era sicuro. Sapeva perchè provava quello ciò che stava sentendo. Ma troppe cose rimanevano oscure.
    Ricordò le parole dell'Eremita: Cerca chi ti è simile, ma affidati ai tuoi opposti.
    Lei era l'opposto. Ne era certo.

     
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    "Drusilia...si forse ricordo il tuo nome...ho vegliato su di te per una notte...forse, forse l'ultima in cui ci siamo visti...poi sono partito per cercare qualcosa...o qualcuno..."

    Per un attimo Drusilia si sentì sollevata: non che la situazione fosse migliorata -mancavano ancora troppi dettagli per definirlo un passo in avanti- ma almeno ora sapeva che la perdita di memoria di Gabriel non era irreversibile e che bastavano alcuni elementi per aiutarlo a ricordare.

    "Io chi ero? Perchè ero lì accanto a te? Sono partito per un viaggio...lo stesso viaggio che mi ha portato in quella valle...la valle dove sono stato catturato dalla forza che mi ha fatto dimenticare tutto...sono partito per allontanarmi da te, lo sento...perchè?"

    Allorantarsi da lei?
    L'Alfiere Errante si astenne dal mostrare la perplessità che l'aveva colta tutto d'un tratto. Perchè mai avrebbe dovuto allontanarsi da lei? Per quanto ne sapeva, era sparito per partecipare ad una qualche missione per l'Accademia. Che si stesse sbagliando? O era lei a ricordare male?
    Infondo erano passati circa dieci anni da allora. Erano accadute molte cose durante la sua assenza: aveva incontrato Kora, era andata in esilio su Endlos dopo la morte di Rain, si era creata una gilda, aveva acquisito prestigio... aveva combattuto, sofferto, visto la Morte in volto ed assistito ad una raccapricciante guerra fra fratelli. Aveva conquistato il potere lasciando che fiumi di sangue scorressero sulla propria strada, combattuto per evitare Apocalissi, imparato a conoscere il Male così da preservare sè stessa e chi giaceva fra le sue ali. In quei dieci anni Drusilia era diventata una donna, un guerriero, una regina... più consapevole di sè stessa e degli orrori che si celavano aldilà delle ombre, più dura con chi amava ed al tempo stesso sensibile alle altrui disgrazie.
    A dirla tutta, aveva un senso se Gabriel non era riuscito a riconoscerla subito.
    La Drusilia di allora e quella di adesso erano quasi due persone diverse.

    -Non lo so: abbiamo passato molto tempo insieme, ma non credo di averti mai conosciuto a fondo- confessò con voce bassa -Ma conosco chi potrebbe aiutarti.

    Lasciò la sua mano, per distogliere poi lo sguardo e fissare il cielo aldilà della finestra.

    -Potresti restare qui nel mentre: finchè non ti renderai conto di ciò che eri o cosa ti ha fatto del male, è meglio che tu resta in un luogo relativamente sicuro. Sia per il tuo bene che per quello degli altri.

    Dirgli o non dirgli che non era umano?
    Aspettare Owl o no?
    Maledette scelte.

     
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  8. Arcangelo Gabriel
     
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    La ragazza lo fissava mentre egli cercava poco a poco di far riaffiorare i suoi ricordi. Sembrava non mostrare alcuna emozione, che si stesse in qualche modo forzando ad essere impassibile?
    Questo non avrebbe potuto saperlo. Avrebbe potuto tentare di leggerle i pensieri, ma sentiva che così facendo ne avrebbe tradito la fiducia.



    CITAZIONE
    Non lo so: abbiamo passato molto tempo insieme, ma non credo di averti mai conosciuto a fondo. Ma conosco chi potrebbe aiutarti.
    Potresti restare qui nel mentre: finchè non ti renderai conto di ciò che eri o cosa ti ha fatto del male, è meglio che tu resta in un luogo relativamente sicuro. Sia per il tuo bene che per quello degli altri.

    Parlando aveva interrotto il contatto fisico e visivo. Così facendo aveva, seppur in parte, permesso a Gabriel di allontanare le perverse fantasie che la sua mente amava tanto dipingere in quel momento. Ciò nonostante percepiva chiaramente un impulso esterno che lo induceva a desiderare di abbracciarla e baciarla.

    Ma le parole della ragazza lo avevano nuovamente turbato. Per quale motivo in passato non lo conobbe a fondo? Forse a causa sua? Cercando di mettere insieme i pochissimi pezzi del puzzle che aveva a disposizione in quel momento, avrebbe potuto ipotizzare che a causa di una qualche pulsione malvagia, in passato lui aveva evitato di stringere un rapporto eccessivamente profondo con lei per evitarle chissà quali spiacevoli esperienze. E ciò poteva spiegare anche il perchè nella sua testa ora fosse convinto di essersene andato per proteggerla.

    Anche le ultime parole di Drusilia poi suonavano particolarmente sinistre.



    "C'è qualcosa che ti preoccupa?"



    Gabriel si rese conto di aver parlato quasi involontariamente, come se un sesto senso gli stesse dicendo che la fanciulla che aveva di fronte era turbata. Non era opera di alcun potere, ma semplice esperienza. L'atteggiamento di lei nel voltarsi verso la finestra lasciava pensare facilmente che qualcosa non andasse.

     
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    -Gabriel, tu non sei un essere umano.

    Le uscì così, semplice, senza troppe cerimonie.
    A dire il vero non si rese nemmeno completamente conto di ciò che aveva appena fatto: avrebbe potuto mentirgli, e non si sarebbe certo risparmiata se non fosse stata anche così emotivamente coinvolta.

    -Non è un male... cioè. Anche io non lo sono del tutto. Non siamo della stessa razza ma... beh. Insomma- si guardò intorno con fare agitato, tremendamente in colpa per essersi lasciata sfuggire un dettaglio simile come una semplice confidenza -Sei un vampiro, o appartieni ad una razza a loro vicina... non mi è mai stato detto con esattezza.

    Abbassò lo sguardo, respirò profondamente.
    Davvero non sapeva come gestire quelle situazioni.

    -Qui con me non hai nulla da temere: il Presidio Errante è la mia roccaforte e ne ho pieno controllo. Se te ne vai subito mi sarà tuttavia impossibile proteggerti dagli orrori di Endlos... o Endlos da te.

    Momento di silenzio, respiro profondo.
    Gli occhi smeraldini tornarono su quelli di Gabriel, sicuri ed austeri come quelli di una regina. Allo sguardo languido da fanciulla vi era ora un riflesso di acciaio e sangue. Quello era lo sguardo di un soldato.

    -Permettimi di farti incontrare una persona che può aiutarti. Poi sarai libero di fare ciò che desideri.

     
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8 replies since 2/6/2014, 23:29   119 views
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