Nuove Reclute a Confronto

La ragazza sembrava essersi in qualche modo rilassata dopo aver sentito la sua presentazione, e ciò fece piacere al teppista: la prima impressione è la più importante quando si tratta di farsi nuovi amici... o di fare nuove conquiste. Le sue speranze furono però calpestate e infrante nel momento in cui la sua nuova conoscente gli rivelò non solo di non essere di Endlos come lui, ma soprattutto di avere già un ragazzo, lontano che fosse. Poco dopo uno strano animale simile ad una specie di coniglio le si avvolse attorno al collo: che diavoloe ra quella cosa? L'animaletto da compagnia della ragazza? Probabile, visto che le aveva dato un nome... alla fine non era poi granché importante. Quel che era veramente importante, però, era quello che la proprietaria del coso-coniglio aveva proposto dopo: un pranzo... offerto da lei per giunta! Ripensandoci era quasi valsa la pena di essersi un po' ammaccati dopo essere stati disarcionati da un grifone furioso... be', almeno un po'. Mamoru non ci pensò due volte e rispose immediatamente per non farsi sfuggire l'occasione: «Piacere mio Eva. Era quasi ovvio che un bel fiore come te fosse già stato colto da qualcun altro, ma non importa, un pasto offerto non si riufiuta mai: questa è la mia politica! Non ti preoccupare, i miei pochi giorni qui li ho spesi a fare principalmente due cose: mangiare e dormire e, visto che la sbobba che servono all'albero casa non mi va a genio, ho imparato a mangiare fuori. Il mio posto preferito in questo periodo è una piccola trattoria nella città bassa, probabilmente non ne avrai sentito parlare, si chiama "La Casa di Twarish". Ha quel che di rustico e accogliente che solo i locali a conduzione familiare hanno... e poi costa poco. Affare fatto?» Detto questo, il bullo biondo tese la sua mano destra verso la ragazza, aspettando che questa gliela stringesse.

«Parlato .»
-Pensato.-
-???-

Sentendo il modo in cui Eva pronunciò la parola "sbobba" lo fece sorridere: sembrava KK, uno dei suoi amici della banda ossessionato con la cultura occidentale che tentava sempre di parlare inglese ripetendo però solo parole a caso senite di striscio in qualche film o su internet. Sentire una ragazza parlare alla stessa maniera era però stranamente carino...
Fu scosso dai suoi pensieri dal gorgoglio del suo stesso stomaco: evidentemente il suo cervello doveva aver già capito la situazione e si era curato di far spazio per nuovo cibo il più rapidamente possibile. Imbarazzato, il ragazzo diede la spalla ad Eva e avviandosi sulla strada disse: « Andiamo allora, se non mi oriento male dovrebbe essere da questa part, vedrai, ti piacerà.» Facendosi strada fra la folla che scorreva come un fiume lungo le strette vie e vicoli della città bassa, alla fine riuscirono a trovare il tanto agognato locale e ad entrare. Stranamente era quasi vuoto. Non ebbero nemmeno il tempo di aprire bocca che vennero accolti dal proprietario, un omone dai tratti stereotipicamente mediterranei (per gli standard del suo mondo ovviamente): folti baffi e sopracciglia neri, capelli neri ricci, tanta pancia, una pelle dal colorito olivastro e un sorrisone a trentadue denti. Twarish, questo il nome dell'uomo baffuto, lo strinse in un abbraccio forte abbastanza da stritolarlo come un foglio di carta usato, poi, rilasciatolo dalla morsa, disse: «MAMORU, CHE BELLO RIVEDERTI! Hai portato una ragazza?! Ne hai trovata una proprio in fretta eh!?» Imperturbato, Mamoru diede una gomitata al pancione dell'uomo e si limitò a dire:
«Dacci il tuo tavolo migliore. Facci portare anche un menù per la signorina, io prendo il solito.» Al che l'omone li accompagnò ad un tavolo al centro della stanza, con una tovaglia a scacchi rossi e bianchi e illuminato da una candela verde, la cui cera scolava leggermente sul piano del tavolo. Il teppista attese che la ragazza si sedesse, poi, sedendosi anche lui, le disse: «Io personalmente ti consiglio lo stufato al latte, non so con che genere di carne o latte lo facciano, ma è comunque buonissimo, davvero.»

La ragazza sembrava in qualche modo sollevata, ma il bullo dal canto suo non si chiese il perché, limitandosi a rispondere alla sua commensale: «Davvero non puoi mangiare carne di giorno? Che strano, ma be', si impara qualcosa di nuovo ogni giorno, credo.» Fu stupito dalla strana reazione che Eva ebbe alla vista del pane, ma non volle farla sentire più alienata di quanto non fosse, quindi tentò di non reagire malamente e di fugare i suoi dubbi al meglio che gli fosse possibile: «Quello è pane: è un ammasso di farina cotta generalmente in forno... la farina sarebbe... ehm... grano macinato, capito?» A pensarci meglio non era mai stato capace di spiegare, specialmente a persone "straniere" come la ragazza davanti a lui. Ogni volta che un turista gli chiedeva informazioni o indicazioni lui si limitava a far finta di nulla e, se insestiva ed era un uomo adulto, magari gli dava anche un pugno in faccia. Sentendosi un po' con le spalle al muro e volendo togliersi da quella situazione il prima possibile, il teppista puntò un cameriere che era appena uscito dalla cucina e lo chiamò: « Garzone! Una tagliata al sangue e un minestrone della casa... ah, e una carota cruda!» Poi, rivolgendosi ad Eva, disse:« Non ti preoccupare, il minestrone è completamente vegetale» e le fece un occhiolino.