[LAM] Non sono uno psicologo.

Palestra

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  1. _MajinZ_
     
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    Erano passati appena due giorni da quando Rhaziel aveva accettato quella proposta, da quando aveva deciso di fidarsi della Dama del Vento... non si era nemmeno abituato a tutto ciò, ma lei sembrava avere parecchia fiducia in lui, tanto da assegnargli subito un compito a detta sua abbastanza importante. Non era proprio ciò che il mercenario si aspettava, non si trattava di una caccia all’uomo come di norma si richiederebbe a lui, ma di qualcosa di ben diverso... una scocciatura quasi, ma ehi, non poteva fare la voce grossa e soprattutto doveva stare in silenzio, visto che ci si era ficcato da solo in quella situazione.
    In ogni caso la mattina giunse presto, ma svegliarsi non fu un problema anche perché l’insonnia era un altro dei problemi che tormentavano il castano. Il suo compito era semplice, doveva aiutare un poveretto a capire quali fossero le sue attitudini... aveva perso la memoria, proprio come lui. Purtroppo però nessuno shock poteva restituire a Rhaziel i suoi ricordi, ormai ci aveva rinunciato, però magari poteva riuscire a sbloccare qualcosa in quel naufrago. Di certo non sarebbe stato gentile, serviva una bella scossa per riattivare quei particolari impulsi.
    Raggiunse la palestra abbastanza in anticipo, infatti la trovò vuota e silenziosa. Camminò fino a raggiungere una delle statue e si sedette ai piedi di essa, proprio sul piedistallo. Posò alla parete il suo sniper e la sua grande spada, mentre sul pavimento appoggiò il fucile al plasma. Infine tirò fuori il revolver a tre canne e iniziò a lucidarlo con un panno: doveva pur inventarsi qualcosa da fare, nell’attesa. Ci teneva molto alle sue armi, erano come dei figli per lui e doveva ringraziarli, perché era grazie a loro che fino ad ora era rimasto in vita... anche se spesso aveva sperato che si inceppassero. Adesso l’idea di prendersi una pallottola in fronte si era un po’ affievolita, per fortuna.
    Continuò lentamente con la lucidatura, senza tralasciare nessun punto della pistola. Con un piccolo arnese pulì l’interno della canna dai frammenti di polvere da sparo, provando anche un paio di volte il grilletto: era comunque scarica. Fare la manutenzione era importante, fondamentale quando si faceva un lavoro come il suo... anche se al momento aveva un compito differente. Solo che, ecco, non sembrava proprio uno psicologo: era più simile a un terrorista, ma alla fine non era l’aspetto che contava. Attese quindi, con calma... non aveva ancora toccato dell’alcool, ma la cosa stranamente non gli pesava.

     
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    Da quando giunse su Endlos, diventando un naufrago, Ouoi non ricordava di aver dormito così bene. Candide lenzuola penzolavano stropicciate a un lato del letto. Era un letto morbido, confortevole quasi, molto migliore di quello vecchio e duro dove aveva dormito fino ad un paio di giorni prima.
    La sera prima, dopo esser stato accompagnato sul posto dai due soldati si era fatto un bagno con acqua molto calda, e dopo una dormita a dir poco perfetta, si sentiva particolarmente rigenerato.

    Certe persone dicevano che la notte porta consiglio ma a lui non aveva fornito alcun suggerimento sul proprio passato, né sul futuro che lo attendeva. Aveva però sognato la Dama del Vento.
    Gli sfuggì un lieve sorriso a quel pensiero ma svanì poco dopo. Era sicuro fosse lei? In parte lo era, ma ricordava di una donna molto simile nel proprio passato ma non poteva essere lei, altrimenti lo avrebbe riconosciuto. E poi, una parte di se, giurerebbe che quella donna nel proprio passato era forse addirittura più bella.

    Non erano i pensieri su cui doveva soffermarsi. C'era la Dama del Vento nel suo destino ora ed era a lei che doveva dedicare le proprie azioni e i propri pensieri, qualunque cosa stesse facendo, almeno fino a che non avrebbe ricordato chi era e saldato il debito nei suoi confronti. Le istruzioni che gli avevano dato la sera prima dicevano che avrebbe dovuto recarsi alla palestra. Si era svegliato alle prime luci dell'alba e preparato. Non che gli ci volle molto, dopotutto indossava solo un paio di calzoni e nient'altro, nemmeno gli stivali.

    Avrebbe giurato che sarebbe dovuto scendere, invece la palestra si trovava qualche piano più su. Si ritrovò a salire numerose scale, forse anche troppe. Se solo conoscesse meglio il posto avrebbe potuto uscire dalla finestra e raggiungere in volo il piano esatto del luogo dove doveva recarsi.
    In ogni caso arrivò a destinazione abbastanza presto, superò l'ingresso ed entrò. Prese a guardarsi in giro, l'ambiente sembrava piuttosto ampio per essere dentro un albero, soprattutto, in uno dei piani più 'ristretti' se non aveva contato male.

    Intravide un altro individuo seduto ai piedi di una statua, intento a trafficare con delle armi che Ouoi non ricordava di aver mai visto prima, eccetto forse addosso a qualche abitante della città ma non poteva essere certo che fossero dello stesso tipo. Ciò che però attirò di più la sua attenzione erano le armi appoggiate alla parete, un fucile ed una spada grande quasi quanto lui. Se erano quelle le armi cui aveva accennato la Dama del Vento, dubitava di essere anche solo in grado di impugnarle. Probabilmente doveva incontrarsi con quello strano tizio, dubitava che qualcuno se ne andasse fino alla palestra per lucidare le armi, con tutto il posto disponibile nell'edificio e al di fuori di questo.

    Indugiò qualche istante. Di certo quell'altro doveva averlo visto ma se lo stava aspettando, perché non invitarlo ad avvicinarsi o accennare qualche tipo di saluto?
    Poi finalmente mosse qualche passo e gli si avvicinò. Notò la benda sul suo occhio e altri particolari più o meno marcati. A qualche metro da lui decise di parlare per primo.
    «Buon... giorno.»
    Disse, un po' incerto. Era sicuro lo fosse? Dopotutto era appena iniziato e non sapeva cosa lo aspettava.
    «Mi è stato detto di recarmi qui più o meno a quest'ora...»

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    Gli ilar'yburi possiedono ali tutt'altro che deboli e fragili. Ouoi, come molti altri suoi simili possono sfruttare le ali per attaccare o per difendersi. Possono sembrare il suo punto più debole ma non è per nulla semplice ferirle e tantomeno reciderle. La loro forza è pari, se non addirittura superiore a quella del braccio possente di un buon guerriero e un loro colpo può essere paragonabile ad un violento ceffone. Nonostante dal suo arrivo su Endlos, le ali di Ouoi non sembrano essere più quelle di una volta, pur non sembrando danneggiate o ferite, riesce ancora a volare ma quasi mai è in grado di superare una quota di cinque metri dal suolo. Non ha invece difficoltà nel sfruttarle per fare salti più lunghi o più alti, planare da una qualsiasi altura, spostamenti rapidi restando sospeso a poche spanne da terra e compiere acrobazie spettacolari a mezz'aria.
    Come ogni altro Alato, Ouoi potrebbe restare a mezz'aria per un giorno intero o anche di più. Ma, dato che tutte le persone con cui potrebbe interagire camminano a terra, è quasi sempre costretto a camminare o comunque a volare basso.

    Artigli dell'Aquila d'Acciaio
    Gli artigli delle zampe di un Ilar'yburi sono di per se molto robusti, ma alcuni individui allenano le proprie zampe in modo da irrobustirle e trasformano i propri artigli in vere e proprie armi. Gli artigli di Ouoi, infatti, sono tanto robusti da poter scalfire la roccia se questa viene colpita con la giusta forza. Ouoi può quindi usare le proprie zampe per sferrare attacchi molto pericolosi con cui lacerare le carni degli avversari o afferrarli tra le zampe per portarli in alto prima di farli ricadere.

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  3. _MajinZ_
     
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    Una figura nuova fece la sua apparizione nella palestra, rompendo la monotonia che si era creata appena qualche minuto prima. Rhaziel sollevò il suo unico occhio e lo puntò in direzione della creatura appena arrivata... quella visto lo sorprese e non poco. Il ragazzo aveva un paio di ali bianche, ma di certo non era un angelo: le gambe terminavano con artigli da uccello e il suo aspetto era molto più spregiudicato di un essere angelico. Il mercenario però non mostrò altro, si limitò a prendere atto di quel che era appena successo, senza cambiare espressione.

    Sei in ritardo.

    Esordì poi con un tono severo, storcendo verso il basso un lato della bocca... non sembrava molto contento di quel fatto. Distolse nuovamente lo sguardo dall’albino e lo riportò sulla pistola, facendo scattare in fuori il tamburo. Infilò quindi la mano in tasca e tirò fuori sei proiettili, infilandoli lentamente negli appositi alloggiamenti... uno alla volta. Infine con un movimento del polso richiuse il tamburo e puntò la pistola in direzione del fondo della sala: era perfetta.

    Mi hanno detto che hai perso la memoria... e che non ricordi il tuo stile di combattimento.

    Il castano si tirò su e lasciò scivolare il revolver nel fodero, mentre osservava il ragazzino in cerca di una conferma che già conosceva. Continuò a guardarlo per diversi attimi, cercando di capire cosa potesse utilizzare una creatura simile... non sembrava un tipo da pistole, almeno questa era la prima sensazione che ebbe il mercenario. Scartò quindi la prima idea, ovvero quella di sparargli addosso, trovando invece un approccio un pochino più gentile. Indicò un punto alla destra del giovane.

    Li c’è una rastrelliera con delle armi, prendi quella con cui ti senti più affine. Se vuoi una pistola, invece, chiedi pure a me.

    Vi erano diversi tipi di armi bianche, si andava dalle lance fino ad arrivare alle mazze, passando per le spade e altri arnesi esotici. Rhaziel parlò con fermezza e lasciò decidere all’uomo volante come approcciarsi alla cosa... era un po’ come insegnare le basi del combattimento a un bambino. Prima però era fondamentale avere una certa affinità con l’arma, era una cosa che facevano anche i piccoli musicisti prima di imparare a suonare: scegliere lo strumento con cui si era più in sintonia.



    Edited by _MajinZ_ - 12/6/2014, 18:51
     
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    Mi hanno detto che hai perso la memoria... e che non ricordi il tuo stile di combattimento

    Immagino stia parlando.


    Era in ritardo?
    Che bugiardo. Aveva dimenticato alcune cose, non era diventato scemo tutto di colpo. D'accordo, fin dal primo momento capì che avrebbe avuto a che fare con uno stronzo. Poco importava, ma la prossima volta che gli avrebbero offerto aiuto e asilo così facilmente ci avrebbe pensato due volte prima di accettare. A parte che non gli parve di avere avuto la possibilità di accettare o declinare l'offerta della Dama del Vento.

    Non rispose alle altre parole dell'uomo, limitandosi a puntare lo sguardo verso il punto indicato. Vicino alla parete si trovava un'enorme rastrelliera su cui erano poste armi e scudi di vario tipo. A dire la verità erano più rastrelliere messe una accanto all'altra. Ouoi si avvicinò e prese ad esaminare quanto offrivano. C'erano armi ad asta di varie dimensioni con punte semplici o elaborate, variavano da semplici lance ad alabarde. Le osservò a lungo, provò ad impugnarne una e la passò da una mano all'altra. Niente.
    Cercò di chiudere gli occhi e di concentrarsi su un eventuale passato ma vide poco più che nebbia e un'ombra che si agitava nella coltre.
    Nulla da fare, posò l'arma e proseguì, testando le altre e ripetendo più o meno le stesse azioni più volte.

    Venne infine la volta di spade e pugnali. Anche queste armi si presentavano in innumerevoli varianti per forma e dimensione. C'erano spade grandi da essere impugnate per forza con due mani, altre lunghe, alcune corte. Certe avevano la lama ricurva, altre erano perfettamente diritte. La scelta finale ricadde proprio su una spada dalla lama diritta ma non troppo lunga.

    Ouoi la strinse nel pugno e la portò davanti a se. Sembrava fatta su misura per lui. Nuovamente chiuse gli occhi e cercò di ricordare. Questa volta la nebbia sembrò diradarsi seppur non completamente e la figura avvolta nella foschia appariva più nitida, molto simile a lui. La figura si muoveva rapidamente, menando fendenti con la spada, saltava, compiva vere e proprie acrobazie all'apparenza impossibili, scalciava con i piedi e alle volte pareva muovere colpi direttamente con le ali. Si muoveva con una grazia ed un'eleganza che facevano sembrare quella serie di mosse in sequenza una danza bellissima e letale. Convinto che quella fosse l'arma adatta lui, Ouoi riaprì gli occhi ma non trovò più la rastrelliera davanti a se. Era tornato più o meno in mezzo alla palestra, senza rendersene conto aveva eseguito come in automatico i movimenti che aveva intravisto nella propria mente.
    Si, la spada era l'arma adatta a lui. Quando un ilar'yburi apprendeva l'arte della scherma, la spada diventava come un prolungamento naturale del braccio. Era bastato stringerla nuovamente nel pugno per ricordarsi come si usava, almeno in parte.

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  5. _MajinZ_
     
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    Si, scusami XD mi son dimenticato il codice.


    Il ragazzo scelse infine la spada, un’arma molto adatta alla sua figura. In un certo senso Rhaziel si immaginava una scelta simile, aveva capito subito che non era un pistolero e a causa di quelle ali afferrare un’arma con l’asta poteva risultare fastidioso... una mazza era troppo rozza e i pugnali troppo piccoli per essere sfruttati in volo. Rimanevano quindi le spade e l’albino ne afferrò una dalla lama dritta, senza particolari fronzoli. Fu subito evidente la sintonia con l’arma, assestò anche qualche fendente contro l’aria mentre si riportava al centro della palestra.

    Bene.

    Mormorò il Cacciatore mentre slacciava la pesante giacca che l’avvolgeva, posandola successivamente ai piedi della statua dopo averla accuratamente piegata. Non amava vedere delle pieghe sul suo amato spolverino. Restò quindi con dei normalissimi abiti neri, su cui spiccava il particolare guanto d’arme che avvolgeva il braccio destro... lo ricopriva quasi completamente e nella zona della spalla prendeva la forma di una spallina. Successivamente il castano si avvicinò alla parete e afferrò la possente spada li appoggiata... la fece roteare un paio di volte con la sinistra, afferrandola poi saldamente con entrambe le mani. La pupilla nocciola si posò sulla creatura alata.

    Non sono bravo con le parole, lasceremo parlare le armi.

    Rhaziel non era uno psicologo, non era neanche uno che ascoltava gli altri... non era nemmeno delicato nel parlare. Però sapeva molto bene come tirare fuori lo spirito combattivo degli altri e quel che diceva con le sue armi, spesso, era molto più comprensibile degli sguardi e delle sillabe. Inclinò la spada lateralmente, il taglio era proprio accanto al fianco quando scattò in avanti. L’espressione concentrata era fissa sul suo viso mentre menava il primo assalto, un normalissimo fendente orizzontale... che una volta arrivato dall’altro lato, sarebbe salito verso l’alto in obliquo. Infine l’avrebbe ritirata indietro, scagliando un fendente dal basso verso l’alto. Non vi era esitazione in quei colpi, nessuna paura di ferire il ragazzo... anche perché l’intento principale era proprio quello.
    Essere indulgenti non sarebbe servito proprio a nulla, se quello voleva recuperare la memoria doveva immergersi subito nel caos della battaglia... dove soffiava sempre quel vento carico di istinto omicida. Bisognava affrontarlo se si volevano risvegliare certi istinti, quindi l’albino doveva svegliarsi il prima possibile, se non voleva essere fatto a fette.

     
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    Siamo smemorati davvero, allora XD

    A quanto pareva, quello voleva menare le mani. Anzi, far incrociare le spade.
    Aveva immaginato di dover arrivare a tanto, ma non se l'aspettava così presto. Di certo non poteva tirarsi indietro, avrebbe fatto una figuraccia e non avrebbe più potuto ripagare il proprio debito e quell'altro non sembrava volergli lasciar tempo per pensare a indugi di qualunque genere. Infatti, si lanciò alla carica con la sua grossa spada.

    Intercettare l'attacco con l'arma che reggeva in mano era un'idea da non prendere in considerazione. Anche solo provarci sarebbe stato pressoché inutile, vista la differenza di peso e forza tra le due armi. Attese abbastanza perché quell'altro fosse abbastanza vicino poi, un istante prima che menasse il suo fendente, Ouoi spiccò un balzo in avanti, superando senza difficoltà i due metri di altezza e compì una rapida piroetta a mezz'aria.
    Aveva schivato l'attacco, ma era certo che quel tipo non sarebbe rimasto li a guardare per aria, così l'alato sapeva che avrebbe dovuto attaccare. Ancora a testa in giù menò un affondo nel punto poco sotto l'attaccatura del braccio e della spalla con tutta la rapidità e la forza di cui era capace. Poi, quale che fosse stato il risultato dell'attacco con un colpo di reni e uno d'ali si sarebbe allontanato di un paio di metri dal tizio con lo spadone.



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  7. _MajinZ_
     
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    L’albino non prese nemmeno in considerazione l’idea di affrontare lo spadone direttamente, almeno non era uno stupido. Sfruttò invece le sue ali per allontanarsi dall’assalto, come era ovvio che fosse. Era fondamentale riuscire a sfruttare le proprie abilità al meglio, lanciarsi in uno stile non proprio poteva rivelarsi pericoloso... e anche se quel ragazzo aveva agito d’istinto, sfruttando le sue caratteristiche a quel modo diede prova di intelligenza. Non si trattava di una fuga, ma semplicemente dell’uso adatto di ciò che la natura gli aveva donato.
    Il ragazzo però non si limitò a difendersi, infatti subito dopo si lanciò all’attacco. Sfruttando la sua maggiore mobilità, l’alato menò un affondo mentre si trovava ancora a testa in giù... il colpo però risultava abbastanza preferibile e con un movimento dell’ampia lama Rhaziel riflesse il colpo, liberandosi da una situazione non troppo complicata. Però adesso sorgeva un bel problema. Lo smemorato infatti non si trovava più al suolo, quindi attaccarlo direttamente diventava abbastanza complicato: la spada non era abbastanza lunga per colpirlo e il Cacciatore non era in grado di spiccare enormi balzi. Aveva una sola cosa per colpirlo dalla distanza.

    Attaccami senza paura, io sono il tuo nemico ora.

    Il castano non era proprio li per fare conversazione, non voleva neanche diventare amico di quel ragazzo... con l’amicizia non l’avrebbe aiutato a recuperare la memoria. Magari attentando alla sua vita avrebbe ottenuto qualche risultato migliore. Senza mostrare nessuna esitazione, il mercenario afferrò la gross spada con la mancina e con la destra tirò fuori il grosso revolver, puntandolo in direzione dell’albino. La sua espressione non era per nulla rassicurante, si vedeva che non stava scherzando, anche perché il dito adesso era sul grilletto. E poi nulla, fece fuoco. Se voleva uscirne illeso, il giovanotto doveva inventarsi al più presto qualcosa, anzi, doveva farlo immediatamente... i proiettili non si fermavano mica. Ricordarsi come combattere era una cosa fondamentale, una questione di vita o di morte.



    Essendo una semplice scena, non preoccuparti di consumi o cose simili :3
     
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    Veramente ho l'abitudine a tenerne conto XD
    Cmq ero tornato a terra, non l'avevo scritto però. colpa mia =P


    Roteando quell'enorme arma, l'avversario riuscì a deviare il colpo dell'alato senza subire ferite.
    Ouoi si trovava ad un paio di metri di distanza ora, intento ad osservarlo e in attesa della sua prossima mossa. Inclinò l'arma impugnata e rispose alle parole dell'altro.
    «Non ho paura...»
    Replicò, anche se un'arma come quella impugnata dal guerriero che si trovava di fronte era giusto che incutesse paura. Era facile perdere un arto se non la vita subendo un colpo di quella cosa. In ogni caso Ouoi non intendeva confondere la temerarietà con il coraggio e si limitò a calcolare eventuali attacchi da parte di colui che si era appena definito suo nemico.

    Lo vide stringere lo spadone nella mano sinistra, mentre con la destra estrasse la pistola, puntò e dopo un breve istante premette il grilletto e fece fuoco.
    L'istinto suggerì a Ouoi di spostarsi più rapidamente che poteva dalla traiettoria del colpo. Il proiettile lo colpì di striscio all'ala sinistra. Nulla di grave, avrebbe potuto ancora volare senza troppe difficoltà.
    «Ohe?!
    Ma sei scemo? Mi vuoi ammazzare?
    »
    Chiese, ma ci mise poco a intuire la risposta. Fu sufficiente guardarlo in faccia a dire il vero. Quel tipo era pazzo o era bravo a sembrarlo.

    L'alato non aveva modo di affrontare un nemico armato di pistola. Non sapeva come funzionavano quegli aggeggi poco differenti da una balestra, non sapeva nemmeno quanti colpi possedevano. Magie non ne possedeva, o almeno non si ricordava come farle, nemmeno le più basilari. Tutto ciò su cui poteva puntare era la spada stretta nel pugno. E di certo non avrebbe potuto starsene ancora lì impalato a lungo. Aveva schivato il primo colpo per pura fortuna, non era detto che sarebbe stato così fortunato con il secondo o quelli successivi. Aveva bisogno di avvicinarsi però. Se fosse riuscito ad accorciare le distanze avrebbe potuto avere qualche possibilità. Di certo lo spadone non era temibile come quando lo impugnava con entrambe le mani e a distanza ravvicinata sarebbe stato comunque meno efficace. Lo stesso non si poteva dire della pistola, era quello ora il vero problema, una sorta di ostacolo insormontabile. Ouoi aveva bisogno di un diversivo.

    Corse rapidamente alla sua destra. Lì c'era la rastrelliera con le armi da cui aveva preso la spada pochi minuti prima. Allungò la mano e afferrò alcuni pugnali. Due, tre, forse quattro, non importava quanti. Spiccò un balzo e con gli artigli delle zampe arpionò la parete. A quel punto scagliò le armi che aveva raccolto in direzione del pistolero ed un istante dopo si fionde all'attacco, dandosi la spinta con le poderose zampe sulla parete per ottenere quanta più velocità poteva.

    CITAZIONE
    Calcio Volante
    Basso
    Attacco semplice e basilare per ogni Ilar'yburi. Dopo essersi librato in aria a diversi metri di altezza, Ouoi si lancia in picchiata verso il nemico per sferrare una serie di tre - quattro calci in rapida successione con le proprie zampe artigliate

    Dubitava di poter sviluppare una strategia migliore. Le tecniche di guerriglia non le ricordava bene e mai prima d'ora si era trovato ad affrontare avversari simili per quanto ne sapeva. Che l'attacco fosse andato a segno o meno, avrebbe cercato di rimanere nelle immediate vicinanze dell'avversario, possibilmente alla sua sinistra o alle spalle, lontano da quell'arnese infernale. Di certo non avrebbe avuto modo di accorciare le distanze ancora una volta.


    Ouoi Kimech K'syn

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    Come ogni altro Alato, Ouoi potrebbe restare a mezz'aria per un giorno intero o anche di più. Ma, dato che tutte le persone con cui potrebbe interagire camminano a terra, è quasi sempre costretto a camminare o comunque a volare basso.

    Artigli dell'Aquila d'Acciaio
    Gli artigli delle zampe di un Ilar'yburi sono di per se molto robusti, ma alcuni individui allenano le proprie zampe in modo da irrobustirle e trasformano i propri artigli in vere e proprie armi. Gli artigli di Ouoi, infatti, sono tanto robusti da poter scalfire la roccia se questa viene colpita con la giusta forza. Ouoi può quindi usare le proprie zampe per sferrare attacchi molto pericolosi con cui lacerare le carni degli avversari o afferrarli tra le zampe per portarli in alto prima di farli ricadere.

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    Stato Fisico: Piccola ferita all'ala sinistra. Qualche piuma svolazzante in giro per la palestra.
    Stato Psicologico: Molto teso e nervoso. Agitazione a mille e forse anche di più.

    Energia a Inizio Post: 100%
    Energia Utilizzata: - 5% (Calcio Volante)
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  9. _MajinZ_
     
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    Rhaziel storse la bocca, il ragazzo non aveva reagito come si aspettava. Forse aveva un pochino esagerato, ma sperava che con un’azione del genere l’altro attingesse dalle sue conoscenze passate, sfruttando lo stress del momento. In genere il corpo umano e di conseguenza la mente, quando venivano messi sotto pressione erano in grado di fare cose sorprendenti, ma probabilmente non era questo il caso. L’aveva ferito di striscio all’ala e quello si meravigliò di un tale eccesso... no, questo non andava per nulla bene. Il mercenario lo guardò abbastanza male.

    Ovviamente.

    Il Cacciatore rispose con tutta la sincerità che aveva, era ovvio che stesse cercando di fargli la pelle... mica aveva dei riguardi per lui solo perché aveva perso la memoria. Non era l’unico ad essere nella stessa situazione, quindi non ci sarebbe andato proprio leggero. E poi doveva riuscire a sbloccargli la mente, una cosa del genere non poteva essere fatta con le carezze, serviva qualcosa di più dirompente. In ogni caso la pistola tornò nel fodero, successivamente l’uomo riportò l’occhio sull’albino che aveva deciso di lanciarsi nuovamente all’attacco.
    Corse nuovamente verso la rastrelliera e raccolse alcuni pugnali, poi saltò verso la parete e si aggrappò ad essa grazie ai propri artigli... scagliò quindi i pugnali, ma il castano non si fece sorprendere e con un ampio movimento della spada deviò i pugnali, anche se uno di essi fece un rimbalzo strano andando a sfiorare la gamba del pistolero. Si aprì un piccolo taglio, ma lui non fece una piega. L’altro infatti era già pronto con il successivo assalto, ma anche stavolta non si fece sorprendere e, dopo aver ruotato con il busto, lasciò scorrere l’energia alchemica nel guanto d’arme... dando così vita a uno scudo che si frappose all’artigliata bloccandola completamente, anche se l’urto spinse l’uomo qualche passo indietro. Le mani ritornarono rapidamente sulla spada, il soldato di ventura scattò in avanti e si lanciò in un affondo che mirava a colpire proprio il centro del petto.



    CITAZIONE
    Scudo Mutevole_
    La Batteria presente nel corpo di Rhaziel non fornisce supporto solo alle sue armi, ma anche alle sue capacità difensive. Infatti, spendendo una parte della propria energia vitale, si può rendere rossastro il guanto d'arma, il quale da quel momento riuscirà a respingere attacchi magici di media entità, semplicemente imponendo il palmo della mano nella direzione dell'attacco.
    Inoltre i tatuaggi che percorrono quello stesso arto non sono delle semplici decorazioni, si tratta infatti di simboli alchemici che una volta attivati, si muovono ed entrano in contatto con il metallo cambiandone la struttura e mutando la protezione in un vero e proprio scudo avente una resistenza variabile, in grado di sopportare attacchi fisici di varia potenza a seconda delle energie impiegate. Esso ha un diametro di circa un metro e può rivelarsi utile in diverse situazioni, non solo nel corpo a corpo.
    [Consumo Medio + Consumo Variabile: Basso]
     
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    Bastardo. Non aveva immaginato che avrebbe riposto la pistola. Quell'arma gli dava un notevole vantaggio, perché non sfruttarlo allora se voleva ammazzarlo veramente?
    Quando il calcio dell'alato stava per andare a segno, una corrente luminosa rossastra si frappose fra la zampa che stava sferrando l'attacco e il suo bersaglio. La luce prese poi la forma di uno scudo e anche piuttosto solido. Ouoi fece forza sulle proprie gambe e ottenne una spinta sufficiente a spingerlo indietro di qualche metro a distanza di sicurezza.
    Cosa avrebbe fatto ora l'altro? Avrebbe di nuovo ricominciato a sparare? Al suo posto Ouoi lo avrebbe fatto. Lui no, invece, sembrò preferire un nuovo assalto diretto. Stava infatti cercando di avventarsi sull'alato con l'intenzione di trafiggerlo con la grossa spada.

    Male, molto male. essere trapassati da quel blocco di ferro, voleva dire farsi spaccare in due dalla testa ai piedi o quasi. Se avesse schivato, probabilmente il ciclo di poco prima si sarebbe ripetuto e non si sarebbe concluso nulla. No, doveva rischiare un po' di più, ma stando attento a non farsi ammazzare.

    L'avversario era piuttosto rapido, pur maneggiando un'arma di tali dimensioni. Certo non rapido come chi impugnava un'arma come la spada stretta nelle mani di Ouoi, senza contare la possibilità di darsi una spinta extra grazie alle proprie ali. Quando l'affondo era quasi a segno, l'alato si spinse in avanti, leggermente verso destra, quanto bastava per evitare l'attacco mortale. Le ali erano al massimo della loro apertura, in modo da evitare danni collaterali come quel colpo ricevuto prima all'ala.

    Schivato l'attacco era il momento di rispondere. Così vicini lo spadone non avrebbe costituito una vera minaccia. Certo, era comunque un'arma temibile, ma non potendola ruotare a dovere, difficilmente avrebbe potuto causare gli stessi danni che provocava di solito.
    Col braccio sinistro Ouoi cercò di stringere gli avambracci dell'avversario in una morsa. Questi era quasi certamente più forte di lui, ma al giovane alato era sufficiente distrarlo per un secondo. nello stesso istante cercò di chiudere le ali davanti a lui, era più un gesto atto a distrarre l'avversario che a ferirlo ma se lo avesse preso in pieno, avrebbe compreso da se quanto forte poteva essere un suo battito d'ali. La vera intenzione di Ouoi era invece quella di colpire la gola dell'uomo con il manico della spada per mozzargli il fiato.




    Ouoi Kimech K'syn

    ouoi

    Revisione

    Conto

    Abilità Passive

    Ali Robuste
    Gli ilar'yburi possiedono ali tutt'altro che deboli e fragili. Ouoi, come molti altri suoi simili possono sfruttare le ali per attaccare o per difendersi. Possono sembrare il suo punto più debole ma non è per nulla semplice ferirle e tantomeno reciderle. La loro forza è pari, se non addirittura superiore a quella del braccio possente di un buon guerriero e un loro colpo può essere paragonabile ad un violento ceffone. Nonostante dal suo arrivo su Endlos, le ali di Ouoi non sembrano essere più quelle di una volta, pur non sembrando danneggiate o ferite, riesce ancora a volare ma quasi mai è in grado di superare una quota di cinque metri dal suolo. Non ha invece difficoltà nel sfruttarle per fare salti più lunghi o più alti, planare da una qualsiasi altura, spostamenti rapidi restando sospeso a poche spanne da terra e compiere acrobazie spettacolari a mezz'aria.
    Come ogni altro Alato, Ouoi potrebbe restare a mezz'aria per un giorno intero o anche di più. Ma, dato che tutte le persone con cui potrebbe interagire camminano a terra, è quasi sempre costretto a camminare o comunque a volare basso.

    Artigli dell'Aquila d'Acciaio
    Gli artigli delle zampe di un Ilar'yburi sono di per se molto robusti, ma alcuni individui allenano le proprie zampe in modo da irrobustirle e trasformano i propri artigli in vere e proprie armi. Gli artigli di Ouoi, infatti, sono tanto robusti da poter scalfire la roccia se questa viene colpita con la giusta forza. Ouoi può quindi usare le proprie zampe per sferrare attacchi molto pericolosi con cui lacerare le carni degli avversari o afferrarli tra le zampe per portarli in alto prima di farli ricadere.

    Equipaggiamento

    Spada

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    Stato Fisico: Piccola ferita all'ala sinistra. Qualche piuma svolazzante in giro per la palestra.
    Stato Psicologico: Molto teso e nervoso. Agitazione a mille e forse anche di più.

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    Edited by Mr. Yogi - 14/6/2014, 11:37
     
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  11. _MajinZ_
     
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    Le manovre rapide e strette erano quelle migliori, quando si affrontava un’arma ingombrante come uno spadone a due mani. Per muoverla infatti serviva spazio e i movimenti per utilizzarlo erano molto ampi, erano necessari per fornire abbastanza velocità al colpo... anche se il peso maggiore poteva essere comunque utilizzato come un’arma. L’albino però questa volta fu furbo, schivò l’affondo ma rimase abbastanza vicino in modo tale da bloccare anche un eventuale utilizzo della pistola... stava iniziando a capire come muoversi sul campo di battaglia.
    L’assalto successivo si svolse a distanza praticamente nulla, l’alato mosse il braccio sinistro e lo allungò per afferrare entrambi gli avambracci del Cacciatore. Non poteva permettersi di concederglieli entrambi, così la mano destra si staccò dall’elsa e quella dell’altro afferrò solo il braccio sinistro. Avere il braccio destro liberò si rivelò una mossa provvidenziale, era quello protetto dallo scudo e anche se quello reale non era attivo, una protezione metallica faceva sempre comodo. Il ragazzo sfruttò nuovamente le sue caratteristiche a mo di diversivo, le ali si posizionarono in modo tale da chiudere la visuale al castano... ma lui aveva un’arma in più, vedeva cose in più.
    Lo smemorato non poteva sapere che dietro quella benda c’era un visore particolare, un’arma in più che aveva salvato il proprietario innumerevoli volte. In ogni caso grazie alla visione termica, il mercenario notò il movimento del braccio armato di spada e di conseguenza sollevò la protezione seguendone il movimento, posizionandola proprio nel momento giusto. Il colpo arrivò all’altezza della gola, ma lo scudo fece il suo dovere e la botta la ricevette il braccio. In quel momento il soldato fece forza e caricò il pugno, preparandosi a colpire il viso dell’albino con un manrovescio, sferrato proprio con il guanto d’arme... chissà, magari con la botta l’avrebbe anche risvegliato. Alla fine comunque l’uomo avrebbe cercato di liberarsi, in modo tale da mettere un po’ di spazio tra lui e l’avversario.

     
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    Non poteva negare che il suo avversario era impreparato. Quello, di certo, lo era lui, ma non avrebbe mai capito come l'altro avrebbe potuto individuare il suo attacco con tanta semplicità. Fatto sta che riuscì a bloccare il colpo diretto alla carotide e a rispondere utilizzando lo stesso braccio.

    In men che non si dica, l'alato si sentì come attraversato da un cavallo in corsa. Il pugno del guerriero lo prese in pieno volto, facendogli compiere un giro completo su se stesso, prima di farlo cadere a terra, costringendolo in ginocchio. Ci volle un secondo per rimettere a posto il mondo che aveva volteggiato attorno a lui ad una velocità impressionante. La prima cosa che vide era del sangue e non ci volle molto a capire che era suo. La guancia destra era dolorante, sembrava quasi attraversata da scariche elettriche. Anche gli occhi sembravano umidi di lacrime, per il dolore. Non lo ricordava così, ad ogni modo, non gli piaceva.

    Sollevò lo sguardo e individuò il suo avversario. Si era allontanato, portandosi a distanza di sicurezza. Lui si ritrovò disarmato, la propria spada era a meno di un metro da lui. Nonostante il viso dell'alato fosse già livido, l'altro avrebbe potuto vedere lo sguardo irato nei suoi occhi. Quasi sembravano fiammeggiare tanta era la rabbia che esprimevano. In men che non si dica, l'alato ripartì all'attacco, scattando in avanti ad una velocità impressionante, grazie alle robuste gambe e alla spinta datasi con le ali. Riprese la propria arma al volo ed una volta a portata dell'arma dell'avversario scattò di nuovo verso sinistra, superandolo, per poi ruotare su se stesso e tentare un affondo dal basso verso l'alto diretto al fianco sinistro dell'uomo, quello che sembrava più difficile da coprire con quella strana corazza che usava per difesa. Al colpo avrebbe fatto seguire un calcio diretto alla parte bassa della schiena dell'uomo.

    Ouoi Kimech K'syn

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    Gli ilar'yburi possiedono ali tutt'altro che deboli e fragili. Ouoi, come molti altri suoi simili possono sfruttare le ali per attaccare o per difendersi. Possono sembrare il suo punto più debole ma non è per nulla semplice ferirle e tantomeno reciderle. La loro forza è pari, se non addirittura superiore a quella del braccio possente di un buon guerriero e un loro colpo può essere paragonabile ad un violento ceffone. Nonostante dal suo arrivo su Endlos, le ali di Ouoi non sembrano essere più quelle di una volta, pur non sembrando danneggiate o ferite, riesce ancora a volare ma quasi mai è in grado di superare una quota di cinque metri dal suolo. Non ha invece difficoltà nel sfruttarle per fare salti più lunghi o più alti, planare da una qualsiasi altura, spostamenti rapidi restando sospeso a poche spanne da terra e compiere acrobazie spettacolari a mezz'aria.
    Come ogni altro Alato, Ouoi potrebbe restare a mezz'aria per un giorno intero o anche di più. Ma, dato che tutte le persone con cui potrebbe interagire camminano a terra, è quasi sempre costretto a camminare o comunque a volare basso.

    Artigli dell'Aquila d'Acciaio
    Gli artigli delle zampe di un Ilar'yburi sono di per se molto robusti, ma alcuni individui allenano le proprie zampe in modo da irrobustirle e trasformano i propri artigli in vere e proprie armi. Gli artigli di Ouoi, infatti, sono tanto robusti da poter scalfire la roccia se questa viene colpita con la giusta forza. Ouoi può quindi usare le proprie zampe per sferrare attacchi molto pericolosi con cui lacerare le carni degli avversari o afferrarli tra le zampe per portarli in alto prima di farli ricadere.

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    Stato Fisico: Vistoso livido sulla guancia e lo zigomo destro. Piccola ferita all'ala sinistra. Qualche piuma svolazzante in giro per la palestra. (Ehi, c'è una rima XD)
    Stato Psicologico: Incazzato nero per il dolore.
    È comunque teso e nervoso. Agitazione a mille e anche di più.

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    Edited by Mr. Yogi - 14/6/2014, 11:37
     
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  13. _MajinZ_
     
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    Il colpo non fu così potente, ma grazie a ciò che lo avvolgeva si trasformò in una vera mazzata. Rhaziel colpì l’alato con il suo guanto d’armo, facendolo quasi roteare su se stesso prima di vederlo cadere al suolo, costringendolo ad inginocchiarsi a causa del dolore. Non dubitava che una mossa simile fosse dolorosa, non l’aveva utilizzata per fare del bene, questo era poco ma sicuro. Ancora però non era riuscito ad ottenere quel che voleva, lo stile che utilizzava l’albino aveva ancora un che di sbagliato... era come se fosse ancora incompleto.
    Quando però il Cacciatore incontrò quello sguardo carico di rabbia, iniziò a pensare che alla fine stava percorrendo la strada giusta. Afferrò con forza l’elsa della spada e attese, ma non lo dovette fare per molto, visto che il ragazzino era già pronto a farsi nuovamente avanti. L’alato scattò rapidamente in avanti, aiutato dalle possenti ali e dalla spinta delle gambe... in un attimo azzerò la distanza e, dopo aver afferrato la spada, eseguì un colpo preciso in direzione del fianco privo di difesa. Era tuttavia una mossa già vista e il mercenario non ci mise molto a intercettare il colpo con la sua ampia lama... il secondo colpo però non se l’aspettava proprio e quel calcione lo sbilanciò, facendolo finire con un ginocchio a terra.

    Allora sei in grado di fare qualcosa di nuovo.

    Commentò l’uomo mentre si tirava su facendo leva sulla spada. Si voltò in direzione dell’albino e lo squadrò per qualche istante... aveva fatto qualcosa di buono, ma non era ancora abbastanza. Sentiva che quella creatura poteva fare qualcosa di più.

    Il tuo stile è incompleto... ma soprattutto è goffo, non si addice alla tua fisionomia. Prova a ispirarti a ciò che sei, tu voli, pensa a questo.

    Eh si, quelli erano proprio dei consigli. Era un antipatico Rhaziel, però aveva un sacco di esperienza e sapeva come indirizzare un novellino verso la strada giusta. Afferrò nuovamente la spada e si mise in posizione, in attesa del nuovo assalto.

     
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    Goffo? Si, lo era.
    Si sentiva decisamente impreparato nel fronteggiare la situazione. La cosa più strana, però, era il fatto che quello li che prima lo voleva ammazzare gli stesse dicendo quelle cose. La cosa peggiore, invece, era che aveva assolutamente ragione.

    Ouoi non rispose, limitandosi a fissare quel tizio che lo stava affrontando.
    Forse voleva solo ingannarlo, far si che si mettesse a volare per prendere ancora in mano la pistola e fare fuoco. Era anche vero che a mezz'aria aveva una migliore libertà di movimento e poteva cambiare direzione in modo sorprendentemente rapido ciò avrebbe potuto permettergli di evitare i colpi, se solo fosse stato in grado di intuirne le traiettorie cosa che, però, non era in grado di fare.

    Senza perdere altro tempo in inutili pensieri, l'alato si lanciò di nuovo all'attacco sfruttando tutta la rapidità di cui era in grado. arrivato abbastanza vicino, compì un rapido giro sul proprio asse ed assestò un fendente diagonale dal basso verso l'alto. Ma non era quello il vero attacco. Indipendentemente dal fatto che andasse a segno o meno, Ouoi avrebbe fatto in modo di dare le spalle al suo avversario per un brevissimo istante poi, con una piroetta, sfruttando la forza delle sue ali si sarebbe portato sopra il proprio avversario. L'idea era quella di afferrargli le spalle con gli artigli e compiere un movimento simile a quello appena compiuto per portarlo a sbattere la testa a terra.

    Ouoi Kimech K'syn

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    Come ogni altro Alato, Ouoi potrebbe restare a mezz'aria per un giorno intero o anche di più. Ma, dato che tutte le persone con cui potrebbe interagire camminano a terra, è quasi sempre costretto a camminare o comunque a volare basso.

    Artigli dell'Aquila d'Acciaio
    Gli artigli delle zampe di un Ilar'yburi sono di per se molto robusti, ma alcuni individui allenano le proprie zampe in modo da irrobustirle e trasformano i propri artigli in vere e proprie armi. Gli artigli di Ouoi, infatti, sono tanto robusti da poter scalfire la roccia se questa viene colpita con la giusta forza. Ouoi può quindi usare le proprie zampe per sferrare attacchi molto pericolosi con cui lacerare le carni degli avversari o afferrarli tra le zampe per portarli in alto prima di farli ricadere.

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    Stato Fisico: Vistoso livido sulla guancia e lo zigomo destro. Piccola ferita all'ala sinistra. Qualche piuma svolazzante in giro per la palestra.
    Stato Psicologico: Incazzato nero per il dolore e i commenti del suo avversario, decisamente fuori luogo.
    È comunque teso e nervoso. Agitazione a mille e anche di più.

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  15. _MajinZ_
     
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    Le parole dure ma giuste pronunciate dal castano, sembrarono avere qualche effetto sul ragazzino volante, anche se ancora una volta si aspettava qualcosa di meglio... insomma, lui era li per sbloccare il potenziale di quella creatura ma i risultati tardavano ad arrivare. Era certo che l’albino avesse qualcosa in più della semplice fisicità, il suo stile di spada andava raffinato e accompagnarlo al movimento delle ali era fondamentale per ricordare qualcosa che si possedeva già... ma era nascosto tra la nebbia della memoria. Lo stile utilizzato adesso, però, non era ancora completamente suo.
    In ogni caso l’alato si lanciò nuovamente all’attacco, e giunto nei pressi del Cacciatore, eseguì un rapido giro su se stesso per poi assestare un fendente obliquo con la spada... fendente che venne subito intercettato da un movimento dello spadone. C’era però dell’altro, infatti lo smemorato rimase per qualche istante di spalle e sfruttando la sorpresa, cercò di afferrare con le sue zampe artigliate il mercenario per le spalle, cercando di trascinarlo a terra per fargli sbattere la testa. L’orbo cerco di abbassarsi e grazie al suo movimento una spalla sfuggi alla presa, ma l’altra no e a causa della rotazione finì per ruzzolare a terra, beccandosi una bella botta sulla schiena.

    Ahi...

    Brontolò l’uomo tirandosi su, stava subendo troppi colpi alla schiena e la cosa iniziava a farsi sentire. Tuttavia non c’era soddisfazione sul suo volto. Voleva di più, sapeva che quello non era il massimo che potesse dare. Vi era qualcosa di nascosto in quel giovane e lui non aspettava altro che vederlo, non importava se fosse rischioso o meno.

    Possibile che sia tutto qui? Mi avevano riferito che eri un promettente guerriero... ma a parte svolazzare con quelle ali non mi hai mostrato altro.

    Lo stava provocando e sapeva bene che il temperamento dell’alato l’avrebbe attirato nella sua trappola. Doveva però arrabbiarsi se voleva rinascere, doveva tirare fuori il coraggio per rischiare, solo così poteva avere qualche speranza di riottenere i suoi ricordi.



    Prova ad usare una delle tecniche energetiche :3
     
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