Falsi Dei

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    Nel realizzare di avere tutti gli occhi in sala puntati su di lei, la Dama del Vento arrossì deliziosamente, ricambiando lo sguardo del Principe e poi rifuggendolo, preda di una candido imbarazzo... e lui sorrise compiaciuto, perché quella era esattamente la fanciulla che voleva ritrarre; si congratulò con sé stesso per averla placata. Ah, l'egocentrismo.

    -Ehm... io... Mi dispiace per avervi fatto spaventare.
    E mi spiace avervi urlato contro... alla fine eravate qui per aiutarmi.

    esordì la bella, fissandolo con aria teneramente mortificata
    -Lui è un famiglio che ha perso la sua divinità.
    Mi ha rapita, ha tentato di imprigionarmi e di farmi sua sposa contro la mia volontà...


    Udendo quella parte della storia, un'occhiata di ghiaccio dardeggiò verso il Serpente che il ditino grazioso della donna gli aveva indicato, ma l'impulso violento rimase celato dietro la curva di un sorriso composto e -superficialmente- cordiale. Poteva sempre tornare a sistemarlo un'altra volta, considerò, prima che il contatto con Drusilia -che aveva cercato maggior presa per le sue argomentazioni abbracciandolo- lo distrasse dalle sue pianificazioni.

    -...ma vi assicuro che non è malvagio. Ha solo sofferto tanto...
    Ed è comprensibile che il dolore faccia fare cose crudeli, no?


    Kerobal inarcò un sopracciglio -ancora avulso a quel modo di ragionare, tanto in voga anche ad Est- ma lo fece con neutra curiosità, e non la interruppe.

    -Se questa storia arrivasse al mio Presidio, Jinichi verrebbe catturato e condannato a morte. Anche se intervenissi e ne uscisse vivo, sarebbe comunque un duro colpo all'ordine pubblico ed autorizzerebbe molti altri a fare lo stesso, costringendoci a mietere altre vittime. Quindi, ecco... Anche se è colpevole, vorrei tanto che manteneste questo segreto con me e lo lasciaste libero.
    espresse desiderio la Dama del Vento, sollevando il viso verso il suo
    jpg- Vi prometto che non farà più nulla di orrendo... e se davvero desiderate che qualcuno paghi per il disturbo che vi ha arrecato, siete liberi di ritenere me l'unica responsabile di questa situazione così spiacevole. Per favore.

    Arricciando le labbra ben disegnate in una smorfia dubbiosa, il Nephilim parve soppesare attentamente quella richiesta; per accentuare la sua incertezza e tenerla sulla corda il minimo sindacabile, si concesse anche qualche lungo minuto per carezzarsi pensosamente il mento liscio e fissarla negli occhi verdi con sguardo assorto e concentrato assieme.

    « Mh... E va bene... Massì: penso che, dopotutto, si possa fare. »
    concluse, ammorbidendo i lineamenti del volto perfetto in un parco sorriso
    « Per un piccolo disturbo, chiederò solo un piccolo prezzo. »
    aggiunse poi, reclinando il capo da una parte e contemplando la fanciulla
    « Io e il mio amico Jin manterremo il silenzio, se -in cambio-
    accetterete di farmi da modella. »

     
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    Altrove...

    « Mh... E va bene... Massì: penso che, dopotutto, si possa fare.
    Per un piccolo disturbo, chiederò solo un piccolo prezzo. »


    La bella Drusilia rimase immobile in attesa della sentenza con aria invero perfino più agitata di quella del Serpente alle sue spalle. Per lui -un famiglio- non cambiava nulla tra la vita e la morte che non fosse la semplice possibilità di tornare utile al proprio signore. Piuttosto aveva preso a fissarla con aria adorante, forse un pò troppo per non metterla ancor più a disagio di quanto -in effetti- già era.
    Non aveva dei legami reali con il suo rapitore, non ancora, ma l'Alfiere credeva fermamente in quella che era la sua missione. Esattamente come, anni prima, si era gettata in battaglia per salvare i popoli di Klemvor dalla distruzione -di nascosto all'allora Alfiere Raylek, nonostante non fossero alleati della sua patria- anche quella volta avrebbe accolto fra le braccia un nemico, salvandolo da un destino orrendo.
    Perchè un vero paladino non agiva mai sotto compenso o per secondi fini; aiutava le vittime, a prescindere dalla razza, dal credo, la ricchezza e dallo schieramento. Evitava stragi e morti inutili... pur non degenerando in un buonismo svantaggioso e poco lungimirante.
    Junichi non era un nemico da combattere: avrebbe potuto tramutarlo in alleato. Con quella scelta non avrebbe solo salvato la vita di un serpente, ma molte altre in futuro.

    « Io e il mio amico Jin manterremo il silenzio, se -in cambio-
    accetterete di farmi da modella. »


    jpg

    -C-cosa?!?!?

    Battè le palpebre con aria perplessa ed al tempo stesso sorpresa, le folte ciglia nera si sfiorarono rapidamente come ali di farfalla. Le aveva davvero chiesto una cosa simile? Perchè lei, poi?

    -Ehm... s-scusa... è che nessuno... nessuno mi aveva mai chiesto una cosa simile.

    Palese e del tutto riconosciuta era la sua bellezza, ma su Laputa non vi erano molti artisti, ancor meno se intenzionati a trattarla completamente come una donna: nei pochi dipinti che la ritraevano, appariva quasi sempre in armatura o con abiti maschili da monarca. Cresciuta come soldato -si pupilla del vecchio Autocrate, ma comunque capo di un piccolo esercito personale-, diventata poi gerarca militare ed infine Alfiere dopo un duello all'ultimo sangue contro Cesare Borgia, nessuno che la conoscesse abbastanza riusciva ad associarla ad una figura eccessivamente femminile e materna. Con il trascorrere del tempo, la figura pubblica di Drusilia aveva assunto dei tratti ambigui e -uguale ed opposta al fratello- era al tempo stesso donna e uomo, carezza e schiaffo, parola e spada.

    -Beh... credo che sia il minimo. Infondo non ci trovo nulla di male- commentò ancora, abbassando lo sguardo, cosciente di essere diventata completamente rossa in volto -Accetto.

     
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    -C-cosa?!?!?
    la Dama lo fissò in volto esterrefatta, indugiando in un istante di silenzio
    -Ehm... s-scusa... è che nessuno... nessuno mi aveva mai chiesto una cosa simile.

    Sfoggiando un sorriso lieve e accomodante, il Principe Demone non se ne sorprese; dopotutto, chi avrebbe mai potuto avere l'ardire e la pretesa di immortalare su di un canvas il riflesso autentico di un'essenza di tale bellezza? Solo qualcuno dotato di molto talento, o di molta presunzione... e per quanto amasse considerare sé stesso nella prima categoria -e nella seconda chiunque altro-, la verità era che non difettava di nessuno dei due elementi.

    Vedere che lavoro mediocre avevano compiuto con Kalia i ritrattisti
    suoi predecessori ad Est non aveva fatto altro che confermarglielo.


    -Beh... credo che sia il minimo.-
    concesse Drusilia, abbassando timidamente lo sguardo e arrossendo
    -Infondo non ci trovo nulla di male: Accetto.

    « Bene...! Ne sono felice. »
    cinguettò, prima di rivolgersi al suo servitore per porre fine a quella storia
    « Jin: portaci fuori da qui...! »

    ...ma anziché rispondere al comando del suo Principe con il tipico entusiasmo e la solita solerzia, l'interpellato rimase muto; appuntando su di lui lo sguardo , alla ricerca di una spiegazione, le iridi color magenta del Nephilim andarono a sbattere contro l'espressione straordinariamente vacua di quella faccia già di norma inebetita. Gli occhi blu, incollati sull'Angelo.

    « Ehi, Jin... mi senti?»

    Parandosi davanti al Demone del Vento, così da nasconderne la vista all'Alfiere Errante, Kerobal gli rivolse quelle parole con voce composta e gentile, premurosa, perfino... anche se una mano si era sollevata a tappargli la bocca in maniera ermetica e l'altra a strizzargli un capezzolo con la crudeltà più impietosa.

    jpg
    « Jin...? »

    Il fiato dell'urlo scaldò il palmo dell'Artista, ma non un gemito si diffuse nell'aria, e mentre le iridi chiare del rosso si sbarravano -di nuovo presenti alla realtà- e si velavano di una patina lucida, il Principe gli sorrise dolcemente.

    « Hai sentito cosa ho detto...? »
    con i lucciconi agli occhi blu, l'altro scosse piano la testa in diniego
    « Alla signorina manca l'aria qua sotto... »
    riprese, capendo subito quale tasto premere per renderlo collaborativo
    « ...puoi portaci in superficie, per favore? »

    Sempre con i lucciconi, Jin stavolta annuì, e quando fu sicuro che non avrebbe urlato, Kerobal dissolse la morsa della mancina e ritrasse la destra dalla sua bocca; poi, sporgendosi un poco in avanti verso l'attendente, dette un tocco finale alla sua piccola pantomima.

    « E' la tua occasione per mostrarle i tuoi tanti talenti, amico mio... »
    gli sussurrò col fare complice e il tono cospiratorio di un buon fratello
    « ...cerca di ricomporti - o si farà una pessima idea di te. »

    Deglutendo rumorosamente e ricacciando i lacrimoni, Jin sfarfallò le orecchie, raddrizzò la schiena, e non ci volle molto prima che il suo solito sorriso spensierato tornasse ad illuminargli il volto, felice e determinato per la possibilità che Kero gli aveva appena servito: avrebbe fatto la sfera d'aria più bella di sempre... e il cielo azzurro dell'Est sarebbe tornato dar loro da tetto in men che non si dica.

    Malgrado le disavventure, era stata una bella giornata, quella:
    dopotutto,
    ognuno ci aveva guadagnato qualcosa.

     
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