Ceraunofobia

Garwec era un luogo che ti faceva venire il mal di testa, per diversi motivi. Il primo era il continuo frastuono causato dai tuoni, si susseguivano uno dietro l’altro proprio coloro che li generavano, ovvero i fulmini... e qui arrivava il secondo motivo che causava il mal di testa, ovvero un continuo lampeggiare che attraversava il cielo e rendeva pericolo spostarsi al suolo. Perché quei fulmini dovevano pur cadere da qualche parte e se malauguratamente ti trovavi nel mezzo di una tempesta, allora anche un essere vivente poteva funzionare come parafulmine... soprattutto se aveva l’intero corpo pieno di metallo.
Gajeel camminava ignorando ogni preoccupazione, non era tipo da impaurirsi per il rischio di essere fritto da una saetta... al contrario, il suo compare odiava tutto ciò e da quando avevano messo piede sull’altopiano, non si era mosso dal suo giaciglio all’interno del cappuccio del suo amico, tenendosi strette le piccole orecchie e stringendo forte gli occhi. Voleva andare via e tra un rombo e l’altro, non perdeva l’occasione per supplicare il metallaro di tornare indietro... infondo cosa ci facevano li? Un bel niente, il moro voleva solo fare una passeggiata.
Dai torniamo indietro, non voglio morire... e tu sei pieno di piercing!
Esordì un tremante Pantherlily raggomitolato su se stesso.
Ma siamo appena arrivati!
Rispose invece il Dragonslayer mentre camminava con passo sicuro, per nulla intimorito dal pericolo mortale che lo circondava.
E poi c’è un tizio che urla...
Un tizio che urla?
I mici erano animali curiosi, e anche se avevano delle ali e parlavano il linguaggio umano, erano pur sempre dei gatti e ogni cosa insolita attirava la loro attenzione. Così si arrampicò sulla schiena del borchiato e fece spuntare la testolina dalla massa di capelli... e in effetti c’era davvero qualcuno che urlava, mentre correva disperato per chissà quale motivo. Passò proprio davanti al duo e in quel momento Gajeel sollevò il braccio, provando ad attirare l’attenzione di quel tizio.
Ehilà! Serve aiuto?
Mise l’altra mano accanto alla bocca, così da farsi sentire meglio e superare il frastuono che riempiva l’aria di Garwec. A giudicare dai vestiti e dalla sua presenza, quello poteva essere benissimo un naufrago... ma per accertarsene forse era meglio avvicinarlo prima. Così il ragazzo gli andò dietro, nel caso non si fosse fermato subito... anche se probabilmente la sua presenza l’avrebbe solo spaventato ancora di più. Insomma, avere una faccia da teppista non era un ottimo biglietto da visita.

Il tizio urlante ci mise un po’ ad accorgersi della presenza dei due avventurieri, a dire il vero era più giusto dire che ci aveva messo qualche metro per capirlo. Infatti aveva continuato a correre e il capellone dovette andargli dietro per non perderlo di vista, anche se la sua andatura non era nulla di così sorprendente... e Gajeel non dovette neanche impegnarsi, bastava una sua corsetta per raggiungerlo. In ogni caso quello era un tipo davvero strano, indossava un cappello e portava con se dei progetti... a giudicare da tutti questi dettagli, quello aveva tutto l’aspetto di un naufrago.
In ogni caso non sembrava essere preoccupato della sua situazione, anzi, al momento la cosa che lo incuriosiva di più erano i vari piercing che trapassavano la pelle del Dragonslayer. Era una bella domanda però, in genere nessuno si chiedeva del perché avesse così tante borchie e se la cosa gli avesse fatto male... per questo ne rimase abbastanza sorpreso e fissò quell’uomo con uno sguardo perplesso. Si sfiorò quindi il sopracciglio, rispondendo un po’ in imbarazzo.
Un po’... ma non me lo ricordo quasi più.
Da quando riusciva a ricordare, non aveva mai vissuto senza quei cosi... lo accompagnavano da sempre anche se il loro impianto, avvenuto quando lui era molto piccolo, gli aveva lasciato il ricordo di un dolore forte ma necessario per renderlo ciò che era adesso. Intanto il piccolo Lily, ancora semi-nascosto nei capelli del suo amico, continuava ad osservare quello strano figuro per capire se in qualche modo aveva coscienza di se, non gli sembrava che avesse tutte le rotelle al proprio posto.
Stranamente infatti, rimase abbastanza sorpreso della domanda riguardo al fornire aiuto... quindi probabilmente era pazzo per urlare senza motivo alcuno. Però forse un motivo c’era e il naso del ferroso non ci mise molto a captarlo. Da lontano era visibile un colosso in avvicinamento, era ancora abbastanza lontano ma la sua corsa l’avrebbe portato in un paio di minuti proprio nel punto in cui si trovavano loro... il bello di un altopiano era questo, era facile individuare i pericoli.
Non so, magari per quello?
Indicò la bestia con l’indice in tutta tranquillità, non era per nulla preoccupato e nemmeno il felino lo era, per entrambi quella era una situazione abbastanza normale... viaggiando in lungo e in largo per Endlos si erano imbattuti in un sacco di creature diverse, pericolose e non, e spesso per scampare loro dovettero combattere. Chissà, magari quel tizio era di tutt’altro avviso, ma finché rimaneva in compagnia di quella strana coppia, non aveva proprio nulla da temere. Forse.

Strano, non c’erano molti altri aggettivi per descrivere quel tizio... continuava con le sue domande imbarazzanti e Gajeel iniziava innervosirsi, insomma, nessuno gli aveva mai fatto domande così personali e la cosa lo metteva un pochino a disagio. Al momento aveva parlato di alcune cose solo con Lily, ma di lui si fidava diamine!
Questi crescono con me!
Erano si piercing, ma erano delle borchie particolari, donategli direttamente dal suo padre draconico prima di iniziare l’addestramento... iniziato all’età di tre anni, per essere precisi. Comunque lo strano tizio si ricordò solo in quel momento della bestia in avvicinamento, ma invece di spaventarsi iniziò a parlare a cascata lasciando i due avventurieri abbastanza interdetti... si guardarono un paio di volte con una faccia sorpresa, quel tipo era davvero strano.
Londra? Mi spiace, ma sei naufragato su Endlos e non puoi tornare indietro.
Certe cose era meglio metterle subito in chiaro, per quanto fossero difficili da accettare, il micio spiattellò l’intera questione senza un minimo di riguardo. Però non c’era neanche molto tempo per discutere, il contrattempo infatti era sempre più vicino e invece di discutere, Gajeel aveva voglia di sgranchirsi un po’ le gambe... quindi superò il tipetto nuovo e si posizionò davanti al Gron, scrocchiandosi i pugni e sorridendo di sfida: non aveva mai affrontato uno di quei cosi.
No, ora facciamo amicizia con lui.
Ammise sorridente voltandosi appena verso il naufrago... e no, non era mica impazzito: non da solo almeno. Lily infatti spuntò fuori dai capelli e, sfruttando le sue piccole ali, iniziò a svolazzare sfoderando anche la sua piccola spada... anche lui sorrideva, non vedeva l’ora di studiare le abilità di quella strana e ingombrante creatura.
Non ti unisci a noi?
Domandò il micio facendo una piroetta in aria, il tutto mentre Gajeel riempiva d’aria i polmoni e, poco prima che il mostro li raggiungesse, soffio in fuori il suo ruggito tagliente pronto a travolgerlo completamente. Quando usava quelle tecniche sembrava un vero drago, chissà se anche il nuovo arrivato ne sarebbe rimasto affascinato.

Gajeel guardò abbastanza male il naufrago, stava scherzando vero? No perché il moro non aveva nessuna intenzione di farsi studiare, non era mica una cavia lui! Odiava i dottori, figurarsi uno scienziato fin troppo curioso per i suoi gusti... per fortuna che al momento aveva altri interessi, quindi si voltò nuovamente e si concentrò sul suo compagno di giochi. Era un tipo tosto quel coso, aveva resistito bene al primo colpo e non sembrava avere nessuna intenzione di arrendersi. Inoltre era grosso, ricoperto di metallo e quelle cos’erano... ossa?
Questo coso è cattivo, bisogna mandarlo a nanna!
Urlò il moro mentre si lanciava nuovamente all’attacco, trasformando in una lama il suo braccio destro che, scontrandosi con le protezioni del mostro, fece scaturire un sacco di scintille. Continuarono così a scambiarsi vari colpi ed entrambi, stranamente, sembravano divertirsi.
Non sono una macchina, sono un naufrago come te. E ora se puoi scusarmi ho un attimo da fare.
Parlò il micio, sorridendo in direzione dello scienziato per poi voltarsi verso il nemico. Impugnò saldamente la sua piccola spada e questa vibrò per un attimo, aumentando poi le sue dimensioni di un bel po’... subito dopo il felino volante eseguì quattro fendenti in aria e quest’ultima prese vita, generando quattro lame d’aria che vennero scagliate in direzione delle ginocchia nemiche. I mostri giganti in genere avevano delle gambe deboli e quelle lame superarono le protezioni andando a scontrarsi sulla carne... il dolore fu grande e la bestia cadde in ginocchio.
Beccati questo!
Gajeel sfruttò la situazione e colpì la bestia con un calcione proprio sulla faccia, ma non era di certo un calcione normale: una vera e propria colonna di metallo aveva investito il malcapitato. Il colpo fu tale da ribaltarlo all’indietro, ma la bestia non era ancora stata sconfitta... semplicemente al momento non riusciva a rialzarsi, si era incastrata.
Dipende dal numero di teste e di cuori.
Quindi probabilmente il metodo normale poteva ancora funzionare... quel coso aveva una testa, c’era solo da sperare che avesse solo un cuore. E comunque stava quasi per rialzarsi, bisognava inventarsi qualcosa per stenderlo completamente.

La coppia era così immersa nello scontro, che quasi non si accorse che lo scienziato si stava concentrando per dar loro una mano. Prima di tutto consultò i suoi progetti e subito dopo impugnò la sua arma, prendendo la mira contro il mostro per poi fare fuoco. I proiettili superarono con estrema facilità i due guerrieri, aggirandoli senza causar loro nessun danno collaterale per poi trapassare le carne della creatura ricoperta di metallo, sfruttando punti specifici per aggirare la protezione. La bestia urlò di dolore e finì nuovamente in ginocchio... stava per cedere.
Lily!
Al richiamo del suo amico, il micio annuì serio e rinfoderò la sua arma, lanciandosi poi verso la schiena del capellone per incollarsi proprio alle sue spalle. Subito dopo il ragazzo aveva preso il volo come se quelle ali fossero le sue. Volarono in alto per qualche metro, staccandosi parecchio da terra, per poi lanciarsi nuovamente in picchiata verso il mostro. Quando la distanza stava per diventare nulla, Pantherlily sganciò il carico come se si trattasse di una bomba e, dopo una piroetta in aria, Gajeel precipitava con le gambe in direzione del petto nemico... sembrava quasi indifeso, ma in quel preciso istante le sue gambe divennero metallo e si unirono, andando a formare una trivella.
Gōma Tetsu Rasen!
Le gambe iniziarono a ruotare a più non posso, il tutto mentre la trivella si scontrava con il petto del bestione generando un’esplosione di scintille... essa durò per un paio di secondi, ma alla fine la protezione cedette. Il mostro venne trapassato, da parte a parte. Gajeel atterrò giusto in tempo per levarsi di mezzo, visto che il corpo dello sconfitto cadde al suolo con un pesantissimo tonfo... sembrava proprio che avessero appena trionfato e l’aiuto del naufrago era stato fondamentale. Lily atterrò sulla spalla del compare e insieme si diressero verso l’ingegnere.
Beh, grazie mille per l’aiuto!
Non credo che ci siamo presentato, io mi chiamo Gajeel Redfox.
Disse il borchiato allungando la mano.
E io Pantherlily, aye!
Aggiunse invece il piccolo felino sollevando in alto la zampa, sorridendo felice così come il moro. Avevano vinto, erano contenti e soprattutto non vedevano l’ora di conoscere i nomi del loro nuovissimo e sorprendente amico.

Gajeel strinse la mano dell’individuo con la sua solita irruenza, probabilmente il malcapitato avrebbe sentito le ossa della propria mano scricchiolare... non era uno che ci andava leggero con le strette di mano, gli era stato insegnato che farlo nel modo corretto era un ottimo biglietto da visita e per questo nella sua carriera di presentazioni si potevano annoverare diverse slogature, ossa rotte e urletti da signorine. In ogni caso quell’incontro non era stato poi così inutile, i due avventurieri aveva incontrato un nuovo amico e averne su Endlos era fondamentale.
...le mie borchie stanno bene così, grazie.
Disse il giovane grattandosi la nuca imbarazzato, era meglio non fare altre domande su ciò che si trovava incastrato nella sua pelle. Proprio in quel momento lo svolazzante Lily si ricordò di una cosa... e glielo fece tornare in mente il violento tuono che fece vibrare l’aria appena dopo l’esplosione di luce. Inutile dire che si nascose subito nel suo rifugio e li vi rimase. Non voleva restare la sopra, aveva paura di tutto quel rumore e non voleva farsi friggere da un fulmine.
Via! Andiamo via!
Sottolineò il piccolo felino nascosto nel suo “sicurissimo” rifugio. Stava anche per iniziare a piovere, quindi forse era meglio trovare un riparo prima di trovarsi in una pessima situazione... per fortuna a qualche chilometro di distanza era visibile una cittadina, magari potevano andare li per mangiare e chiacchierare un po’ di qualsiasi cosa.
Ti andrebbe di viaggiare un po’ con noi? Siamo in gita su questo altopiano e stavamo giusto per raggiungere quella città.
La indicò sorridendo, dopo un po’ di moto era fondamentale rifocillarsi per ricaricare le batterie... così come era utile anche riposarsi. E di energie quei due ne sprecavano tantissime, quindi si trattenevano spesso nelle locande per ristabilirsi prima di intraprendere un nuovo e avventuroso viaggio. Erano due vagabondi alla fine, due guerrieri sempre in cerca di nuove sfide.