[SC] Family reunion…

<i>Lo spetto, alle parole assennate di Morpheus, apre la bocca, emettendo un basso e lieve rumore assimilabile ad un sospiro, mentre altro fumo nero esce dalla bocca.

Spettro: "Potrebbe essere saggio come contraddittorio... ma assennato, spero per voi non pensiamo cose troppo diverse."

Lo spetto dello zio del Necromante ride sommessamente. Evidentemente trovava divertente la situazione.

Spettro: "Fa ciò che devi, se non provi ribrezzo nel toccare le mie spoglie mortali."

D'altro canto, Sionn, inclinando lievemente il capo a destra, squadra come sorpreso, caduto dalle nuvole, la giovane sua collega per un attimo, prima di avvicinarvisi a debita distanza. La sua Necromanzia è diversa da quella del rinnegato dell'Est. Vi è ancora un alito di vita in quel sangue che sente, se ne accorge ora. Non gli va sinceramente molto a genio qualsiasi cosa gli ricordi lo sciabordare d'un corpo vivo, anziché la necrosi e l'ombra.
Per un attimo rimane imbambolato su quei pensieri, poi si desta.
"Oh sì... la missione."

Sionn: "Ma'am, si fidi, non deve pensare a me come un altro, a mio modo sono parte di qualcosa di sempre esistito, pur non esistendo più. Quindi non v'è nulla di realmente mio che risponda alla concezione di altro. Rassicurandovi su ciò, faccia come meglio lei crede sia assennato. "

Togliendo un anello dei due portati alla mano sinistra, Sionn allunga libro ed anelli verso Rachel, rimanendo in quella posizione come fosse un automa. Si potrebbe star sicuri sarebbe potuto rimanere in quella posizione quasi in eterno.

In breve tempo, alla vista di Morfeo, la maleodorante ed umida segreta della biblioteca si dissolve come fosse parte della polvere usata.

Il Signore dei Sogni ritrova in una tenda di pelle buia, fiocamente illuminata da un braciere a poca distanza dalla sua figura eterea. Una donna è sdraiata su di una branda, coperta da una gualdrappa malandata sempre tratta dallo scuoiare di qualche animale. Da quel che è visibile, i lunghi capelli castani, ricci e selvaggi, si attaccano alla fronte imperlata di sudore, le cui gocce sembrano non intaccare la postura abbandonata e gli occhi vacui e vuoti, piantati nella direzione di Morfeo.

Donna: "Io ho peccato... tanto peccato. Troppo. La volevo tutta... per me."

Una seconda figura attraversò Morfeo, nel sogno. Alta e dalle mani callose, il suo volto era coperto da un lungo turbante avvolto, che lasciava intravedere gli occhi verdi, il sinistro attraversato da una cicatrice che rendeva più sbiadito il colore smeraldo.
L'uomo ha una scimitarra appesa alla cintola, ma parla con voce gentile.

Uomo del Deserto: "Che cose volevi?"

Come in un sipario che cala, la tenda ed i suoi abitanti volano via come fossero di pelli d'animale anch'essi. L'eterno si ritrova in un immenso deserto, probabilmente Daleli a giudicare dalle parole del Necromante alleato poco prima. Dinnanzi a Morfeo s'alza una duna dalla cui direzione si proietta verso il cielo d'improvviso un raggio viola, che s'innalza al cielo, sino a dissolversi. Assieme al raggio, si ode lontano l'urlo straziato di una donna... sovrapposto a quello profondo ed inumano di quello che sembrerebbe una bestia immensa.
Poi, il raggio, dopo un attimo d'intermittenza, sparisce così come lo iato.
Qualche secondo dopo, sulla duna un cammello ed un cavaliere coperto negli abiti tipici delle popolazioni del deserto vanno al trotto per breve tempo, sino a virare verso la duna e sparire sul suo versante. A Morfeo non rimane che indagare oltre.


***

Sionn osserva la principessa sbrigare tutti i preparativi con fare esperto. Essendo anch'essa, le fu detto dal suo signore, una necromante, probabilmente avrà tutta l'esperienza necessaria per approntare ai preparativi.
Fatto ciò, Sionn s'inchina leggero per congedarsi.

Sionn: "Finché sarò vicino, l'energia sarà prosciugata da me mentre porge le sue domande, non si preoccupi ma'am. L'importante è che il mio sangue non tocchi codesti anelli... sarebbe alquanto burrascoso l'effetto. Un'ultima cosa. Il frammento d'anima ivi lasciato è fermo al momento in cui scrisse il libro. Non v'è traccia dell'Anima dopo codella esperienza. Detto ciò, io vado a cercare qualsiasi cosa possa aiutarci nella ricerca."

Il Necromante s'allontana, perdendosi nella libreria perduta di famiglia.
Il tempo di sparire e gli anelli cominciano a luccicare di una luce vermiglia, emanando un potere opprimente per chiunque sia in grado di respirare ed il cui sciabordare di organi sia ancora attivo. Il sangue, da una semplice goccia s'allarga sino a diventare una pozza che copre l'intero libro. Gocce su gocce invertono il senso naturale della gravità, protendendosi sino al soffitto, sempre di più, fino ad unirsi e formare le fattezze di una figura umana

Spettro di sangue: "Io... Io... la caverna, siamo ancora nella Caverna del Cranio? Siamo lì?"

Dopo pochi minuti di camminata, il Signore dei Sogni raggiunge la vetta della piccola duna dinnanzi a lui. Lo spettacolo che gli si presenta è desolante.
Il primo ed unico movimento è quello del cavaliere. O sarebbe più esatto dire del cammello, dato che il suo cavalcatore cade alla sinistra della monta, immobile, mentre una pozza di sangue si allarga mescolandosi a quello che già copriva la sabbia.

Innumerevoli sono i cadaveri distesi in quella duna, mentre fiumi di sangue tra loro scorrono rendendo la sabbia un tappeto di vermiglio. I cadaveri sono di uomini ammantati nel solito vestiario delle tribù, sebbene Morfeo possa distinguere due colori ben distinti tra l'ammasso informe di corpi, il verde scuro ed il nero.
Al centro della carneficina vi è una grande pietra... no, forse un cristallo più grande del normale, che luccica. Dalla luce di questo, una figura quasi trasparente si staglia, emanando una luce violetta come quella precedentemente vista. Morfeo ne può indovinare i contorni. Sembra una donna dalla bellezza disarmante, con la pelle creola, gli occhi da felino e lunghi capelli corvini.
Due uomini ai suoi lati, sono inginocchiati a fissarla.
Uno, il cui segno distintivo è una treccia così lunga da essere legata alla vita, sembra sorridere, allungando le braccia verso di lei.
Il secondo, ha le braccia abbandonate lungo le spalle, in un greve abbandono, mentre le lacrime scorrono attraverso gli occhi smeraldo, il cui sinistro è ferito.
Ma la donna non guarda alcuno dei due, ma dritta di fronte a sé, nella direzione di Morfeo..


***

Lo Spettro sussulta ed avrebbe indietreggiato se avesse potuto, di fronte al tono perentorio della piccola nobile. La malia della contessina slava non rende così innocuo lo Spettro di Sangue che questi passa una mano su quella che dovrebbe essere la sua nuca, imbarazzato, senza essere in grado di reggerne lo sguardo.

Spettro di sangue: "No... Non lo so... Io. Artefatto?" Lo Spettro alza lo sguardo timoroso.) "Non era quella cosa che cercavo nella Caverna del Cranio? Sì. Ricordo che dovessi andare lì... per... per qualcosa. Con quella tribù mercenaria vestita di verde... ma... perché non...Non ricordo perché ma c'era qualcosa... una delle pietre immortali, forse? Sì. Se no perché ci sarei andato? Ma poi... non... non ricordo... Mi.. Mi dispiace..."

***

Sionn stava analizzando alcuni volumi nella biblioteca, con la mente altrove, spesso setacciando territori completamente inutili alla loro ricerca, per poi raccapezzarsi e tornare a leggere le pagine di due, tre libri fa.
Mentre reggeva tra le mani il De l'Alchimie de li Materiali, scritto da un Lich che un tempo fu un certo Prelati, da un piano ignoto al suo, le sue mani cedono per un attimo ed il volume cade al suolo. Non gli ci vuole molto per immaginare cosa sia accaduto.

Sionn: "Ma'am va decisamente dritta al Seffreh."

Constatò il Necromante, raccogliendo come se nulla fosse accaduto il libro, quando un lieve sbuffo di fumo s'alzò alla sua sinistra, dal quale prese forma lo Spettro dell'adorato zietto.

Spettro: "Sionn, caro nipote, non comprendo proprio le tue azioni sinora."

Sionn: "Perché mai, parente mio? Sono miei alleati ed i nostri obiettivi sono coincidenti."

Spettro: "Coincidenti? Un Brandubh servo. Non pensavo avresti seguito le orme di tuo padre."

Anche se questo avrebbe potuto ferire Sionn, non lo diede a vedere. Posò il volume che stava leggendo e ne prese un secondo, controllando l'indice e poi aprendolo, poi parlò.

Sionn: "Non ho che dirti zio, Sir Lee m'offre protezione, un posto in cui condurre le mie ricerche e la possibilità di acquisire più conoscenza. Asservirmi a lui è quel che chiede. Uno scambio più che equo. Perciò la mia vita... o nonvita... è sua di diritto."

Spettro: ringhiando) "Ah! Io ti do il potere per dominare e tu ti asservi ad un altro mortale?"

Sionn: "Vedrai che nulla di ciò che faccio e compio è senza motivo, né mi sono asservito senza uno scopo preciso. Quella che pensi debolezza è una paziente forza."

Spettro: "E quale sarebbe il tuo obiettivo di grazia?"

Sionn chiude il libro, mettendolo sotto il braccio, ora dando finalmente tutta l'attenzione possibile al suo zio defunto ed alle sue orbite semivuote.

Sionn: "Non è il caso venga proferito da motti mortali. Non ora che è ancora così lontana la sua realizzazione. Ma prima dovrò assurgere da Araldo a Campione della Morte. Cosa di cui sia io che la mia gilda beneficeremo enormemente."

Spettro: canzonatorio) "Ooooh e come credi di fare? Ti sono stati elargiti abbastanza favori, non credi?"

Sionn: "Per una sola anima..."

La donna sembra accorgersi della presenza di Morfeo. Lo sguardo, prima vitreo, si addolcisce e lei intera si tramuta in quella che un occhio umano potrebbe intendere con una nuvola di luci, come fossero mille lucciole che si muovono all'unisono. Si materializza ancora una volta poco distante da Morfeo, chinando rispettosamente il capo. Gli sguardi dei due uomini la seguono, ma questi non muovono un muscolo.

Spettro di donna: "Mio signore, non v'è molto tempo, io sono Nashira, la cantrice, e ciò che vedi è la morte di due desideri che si sono scontrati. Non è ancora avvenuto, ma avverrà presto. I mercenari verdi e quelli neri seguiranno chi li guida e moriranno per il desiderio di due uomini che non comprendono e non sanno. Io ero lì e ricordo perché questo avverrà. Ricordo di essere morta ed in non-vita nel ventre della bestia, nella caverna. Fui imprigionata lì dalla donna dai molti peccati. Nel ventre della bestia. Ricorda le mie parole, non tutto è come sembra. Non siete l'unico incubo che aleggerà su di loro. Un altro è in agguato dal ventre della bestia, che solo voi potete fronteggiare e che attende di fagocitare i turbanti verdi e quelli neri nella sua orrida scienza, con l'aiuto mio e di una pietra immortale" Volta lo sguardo verso il cristallo alle sue spalle, dalla quale pare sia uscita.) Il ventre della bestia. Non andare dalla tribù dell'uomo dagli occhi smeraldo, non andare dagli uomini dai turbanti verdi. Essi inseguono l'orrore ed i loro pensieri sono smussati quanto le loro scimitarre affilate. Questo è tutto quello che aveva da dire questo sogno. Va mio signore, non lesinare, vai a Daleli."

Poi, come il Sogno avvolse Morfeo, così scivolò tutt'attorno come sabbia, facendolo ritrovare nella chiusa biblioteca delle profondità delle Cave del Sapere, in compagnia di un orrendo cadavere.

***

Ancora una volta, lo Spettro non poté sostenere lo sguardo di Rachel e sembrò guardarsi attorno imbarazzato, prima di dare finalmente una risposta decente.

Spettro di sangue: "Sì sì... indubbiamente, signorina. La Cava del Cranio si trova a ad Est del Deserto Centrale di Daleli, dove le carovane s'incrociano per andare verso Merovish. Ha la forma di un... un cranio. Come sbagliarsi, dico io?" Rise incoraggiante, ma si zittì, temendo di risultare fuori luogo.) "Lì è una pietra immortale. Si dice questa sia in grado di piegare gli spiriti al suo volere, imprigionarli nelle sue spire ogni anima e di diventare un collegamento tra il loro mondo ed il nostro, ma... " L'altezza dello spettro comincia a diminuire e questi, accorgendosene, parla ancor più freneticamente.) "Andate dalle tribù verdi,saranno già alla caverna, cercano quel che cercate voi... non fidatevi di quelle nere. Vogliono solo una cosa, che nessuno tocchi l'artefatto. Il loro capo ha una treccia attorno alla vita..."

Prima potesse dire altro, lo spettro cadde in una pozza di sangue, che si riversò sulle rune incise nell'anello di Sionn portato dalla nobile Necromante, senza sporcare né impiatricciarsi in giro.


In quel momento, il Necromante attraversa la stanza, con qualche pesante tomo portato sottobraccio, che posa sul medesimo tavolo in cui ha avuto luogo l'evocazione dello spettro del sangue. Cammina come se non vi fossero avvenuti prodigi su prodigi in quella piccola sezione della libreria. Anche se, d'altronde, tutti e tre i visitatori devono essere assai avvezzi a questi.

Sionn: "Miei rispettabili compagni, trovato nulla?"

Sionn ode la piccola nobile parlare di atti estremamente crudeli come se parlasse del tè delle cinque o della sua toiletta mattiniera.
Rachel viene udita dal Necromante come stesse lui riferendo cosa avesse visto di interessante in una passeggiata pomeridiana al sole della "tranquilla" Merovish.

Brandubh medita sulle parole della bionda vampira per un attimo, tanto da sembrarle imbambolato nel nulla per l'ennesima volta, prima di aprire uno dei due volumi da lui recuperati dagli scaffali polverosi e pieni di muffa, su di una pagina particolare, su cui si estende una mappa.

Sionn: "Molto bene, dovrebbe essere qui la Cava del Cranio, in quest'avvallamento, accanto ad un luogo nominato Collina della Peccatrice... lei, Sir Morfeo, cosa ha visto?"