[AdE] Meeting

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Alla fine ce l'avevano fatta! Ciò che un tempo era solo un bel sogno era diventato realtà. Certo, era ancora presto per dire che ora la strada fosse tutta in discesa, anzi probabilmente quel che avevano fatto sarebbe stato poca cosa in confronto alle prove che li aspettavano, ma era stata comunque una vittoria.
    Erano riusciti a raggiungere un numero sufficiente per costituire un piccolo nucleo operativo e grazie ai diversi campi di preparazione di ognuno di loro, probabilmente avrebbero saputo affrontare la maggior parte delle situazioni o almeno insieme avrebbero incrementato la propria capacità di adattamento. In fin dei conti la soluzione si riconduceva sempre al gioco di squadra... la questione era: sarebbero stati in grado di farlo?
    Nonostante l'entusiasmo rimaneva il fatto che si conoscessero a stento. Alcuni non si erano neppure incontrati, anche se in compenso altri stavano sviluppando un rapporto che poteva quasi definirsi di amicizia. Rimaneva però il fatto che dovessero conoscersi meglio.
    Non era solo questione di diventare buoni compagni di squadra: non avrebbero dovuto solo combattere o fare avventure in gruppo, ma anche vivere inseme. Se non ci fosse stato un solido rapporto sociale sarebbero andati poco avanti ed era una cosa che le avevano insegnato gli abitanti della sua terra. Beh, alcune gilde grosse sembravano contraddire questa regola, ma possedevano livelli di organizzazione ed entrate economiche che loro non avevano e poi era convinta che, se non avessero anche loro curato un minimo l'aspetto umano, sarebbero state capaci solo di asservirsi a scopi che non andavano oltre l'accumulo di potere.
    Perciò aveva deciso di fare qualcosa che favorisse i rapporti interpersonali all'interno dell'organizzazione. Forse avrebbe costituito una base da cui partire.

    La soluzione che le era venuta in mente era tra le più semplici, ma anche tra le maggiormente attuabili. Aveva dato appuntamento a ciascun membro per incontrarsi e conoscersi meglio, premurandosi di creare le condizioni perché l'evento potesse essere in qualche modo piacevole. In un certo senso sembrava una sorta di ritrovo tra amici o una festicciola, con tanto di tavolo imbandito con ogni genere di snack e cibi, senza contare le bevande, tra cui le alcoliche che aveva capito essere particolarmente gradite a Sif. Parte di quelle cose arrivavano dal mercato delle sette note, parte era stata preparata. Era stata anche parecchio aiutata dalle ancelle, decisamente più brave in questo genere di cose e avrebbe dovuto ringraziarle per bene.

    jpg


    Oltre a ciò, Brush aveva detto che stava preparando un paio di sorpresine. La cosa le andava bene, purché non si rivelasse qualcosa di pericoloso o folle e sapeva che la cortigiana era capacissima di fare cose del genere.
    Alcune delle ragazze che l'accompagnavano avrebbero preso parte all'evento e anche un paio di abitanti di Einheit avevano mostrato interesse e magari avrebbero fatto un salto, magari però non subito. Non tutti potevano essere già lì per l'orario prestabilito, tra cui forse Adaham stesso, che non sapeva quando e se sarebbe potuto arrivare.

    Sospirò, chiedendosi come gli altri avrebbero preso il tutto e se magari si fossero aspettati qualcosa di più importante. Tuttavia che cosa avrebbe potuto fare? La cerimonia di apertura della gilda in un palazzo monumentale? Un Gran Ballo con tanto di spettacolo pirotecnico? Loro erano ancora piccoli e ciò era la cosa migliore per le loro possibilità e anche per indurli a non darsi troppe arie. Tra l'altro, riuscire ad apprezzare un evento semplice e sobrio sarebbe stato forse un motivo di vanto che forse non tutti più avevano.
    Quindi attese che arrivassero gli altri nello stanzone della "base provvisoria". Brush era accanto a lei, a farle compagnia, mentre probabilmente Lisa ed Elisabeth dovevano essere ancora in cucina.
     
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    Beh, a dirti la verità, un po' me lo aspettavo che ci sarebbe successo qualcosa del genere a seguire perfettamente le tue indicazioni... Ma devo ammettere che l' aver bucato una ruota in questa situazione ha sorpreso persino me.

    Mikael, dopo aver fatto conoscenza con un simpatico koala umanoide di nome Panamon Thules, aveva deciso di accompagnare quest' ultimo alla riunione dei membri della gilda di cui il koala faceva parte, per unirsi a sua volta alla loro causa. Dopo aver estratto un pick-up dalla sua valigia, il dio aveva iniziato a guidare, seguendo alla lettera la direzione indicata da Panamon, per arrivare facilmente e senza problemi... Solo che questi erano arrivati comunque:
    Dopo una corsa, che definire spericolata sarebbe un eufemismo, ricca di ostacoli, imprevisti e strani percorsi che portavano a svolte e a manovre assurde, durante le quali il dio stava guidando il mezzo con i piedi, senza nemmeno preoccuparsi di guardare la strada che stava percorrendo, preferendo di gran lunga leggere un libro a fumetti ripescato dal cruscotto, i due viaggiatori si erano ritrovati sulla cima di un pino, in un perfetto e precario equilibrio, dove una delle ruote posteriori del veicolo era scoppiata di colpo, costringendoli a fermarsi per poter proseguire.

    Comunque stai tranquillo, ci penso io a risistemare questa carretta. Intanto, goditi il panorama...

    La Progenie si era incaricata del lavoro per due validi motivi: 1) Non sarebbe stato gentile chiedere ad un ospite di fare il lavoro; 2) Aveva il dubbio che il koala non fosse in grado di ignorare la gravità come lui. Non che riparare la ruota fosse un compito tanto impegnativo, specie in quella posizione: un cerotto per tappare il buco e una pompa da bicicletta per rigonfiare la camera d' aria, ed erano già pronti per ripartire, e Mikael stavolta sapeva come fare per arrivare a destinazione.

    Conoscendo come funziona tutto attorno a me, questo sarà un colpo sicuro! E sottolineo "colpo"!

    Ok compagno, ho una notizia buona e una notizia cattiva. La buona è che so come arrivare alla meta!

    Come pronunciò l' ultima parola, alcuni coriandoli vennero sparati nell' abitacolo dal nulla, come per festeggiare la notizia appena data.

    La cattiva è che probabilmente ti serviranno questi oggetti...

    E porse a Thules un casco, un paracadute, un giubbotto salvagente e un sacchetto di carta. Dopo aver lasciato all' altro il tempo di afferrare tutto, Mikael schioccò le dita e l' albero sopra cui si trovavano cominciò a piegarsi all' indietro, in modo pericolosamente simile ad una catapulta, eppure il pick-up restò fermò dov' era, ignorando il fatto che ora era in posizione perfettamente verticale. Merito del potere illogico di Mikael, senza dubbio, come tutto quello che stava per accadere.
    Come l' albero fu al massimo della flessione, nell' abitacolo una voce meccanica iniziò un conto alla rovescia, durante il quale il dio si sistemò comodamente gli occhiali da sole e diede un paio di spinte con l' acceleratore, in preparazione della partenza.

    Tre... Due... Uno... VIA!!!

    Come una vera catapulta, l' albero si raddrizzò, sparando il pick-up nell' aria come fosse un missile ad una velocità folle. Naturalmente il dio non si preoccupò di questo e mise tranquillamente la testa dal finestrino, cantando a squarciagola "I believe I can fly" per tutto il tragitto.
    Fu un volo molto più tranquillo rispetto al viaggio via terra, se si escludeva un incontro alquanto vivace con uno stormo di anatre che volava in direzione contraria alla loro, e quando furono sopra la loro destinazione iniziarono a scendere, o meglio a precipitare pericolosamente verso il duro terreno.

    Uhm, ora che ci penso, ho fatto revisionare i freni l' ultima volta che l' ho usato?

    La risposta era no, ma non era il caso di preoccupare inutilmente l' amico. Erano in un pick-up vecchio stile, una specie di carrarmato a quattro ruote e disarmato, incredibilmente robusto e solido, in più alla Progenie sarebbe bastato volerlo e il terreno davanti a loro sarebbe diventato soffice come gommapiuma, impedendo così un impatto fatale, quantomeno per Panamon, che non godeva di quella quisquilia detta immortalità.
    Mancavano solo due metri al suolo, quando il veicolo si fermò da solo a mezz' aria, davanti all' ingresso della base della gilda in cui doveva entrare, e una lucina gialla iniziò a risplendere sul cruscotto.

    Ma è mai possibile?! Proprio sul più bello, è finita la benzina! Eppure avrei giurato che avevo fatto il pieno l' ultima volta. Questo bestione comincia a bere un po' troppo per i miei gusti! Comunque, è questo il posto?

    Chiese all' amico seduto sul sedile accanto. Aveva compreso la posizione d' arrivo dalle indicazioni di Panamon, ma c' era sempre la possibilità che fosse andato in tutt'altra direzione per tutto il tempo, e quella sarebbe stata una bella figuraccia, specie dopo il volo appena fatto e aver finito il carburante!

    Niente Regole:
    Mikael è figlio del Dio Illogico, e pertanto lui non deve sottostare a quelle noiose e fastidiose cose note come "leggi della fisica", come la tanto decantata forza di gravità. E' infatti facile vedere il ragazzo camminare tranquillamente a mezz' aria, anche in modi assurdi (il suo preferito è stando a testa in giù), senza dover poggiare i piedi su una superficie solida per potersi muovere. Ma non si tratta di semplice levitazione: è una vera propria negazione della della gravità! I suoi abiti e qualunque oggetto lui tenga non risentirà affatto dell' attrazione verso il suolo, ma rimarrano saldi e fissi al loro posto, come se lui fosse diritto.
    Essendo di natura divina, il concetto di "vita e morte" è assolutamente senza logica per lui, come tutto il resto, pertanto non può veramente morire. Situazioni che per i mortali significherebbero la fine definitiva, lo lascerebbero semplicemente in stasi per alcuni giorni, prima di rigenerare i propri tessuti e ricaricare la sua energia e quindi tornare alla vita.
    Finchè al mondo esisteranno le regole, lui sarà in grado di fare tutto ciò che gli pare, quando gli pare e come gli pare, fregandosene altamente della banale questione di "impossibilità"!
    [Passiva: Mikael può muoversi in aria tranquillamente senza difficoltà; Immortalità; Manipolare la realtà circostante (passiva puramente scenica. All' infuori degli scontri e delle quest, Mikael può pasticciare con le cose come gli pare, perfino far diventare una zebra verde a quadretti fucsia e farle ballare il tango con un pollo fritto, se ne avesse voglia)]
     
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  3. Lady Sif ©
     
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    T1YZoIb

    "Meeting"


    S
    if rimase via per qualche tempo via, dopotutto dopo l’incontro con Sarha e l’entrata ufficiale nella sua gilda le aveva già manifestato la volontà di andare verso il sud e al Pentauron e Sif lo aveva già fatto ed era ritornata giusto in tempo per unirsi alla festa per tutta la gilda che aveva organizzato Sarha nella sede provvisoria all’est.
    Sif si preparò perbene, non aveva di certo intenzione di andare troppo tardi ad una festa, ma decisamente andarci con l’armatura non era consono quindi si comprò un nuovo vestito composto da una giacca lunga grigia e dei pantaloni dello stesso colore con degli stivali alti, Balrmung la portò ben strutta alla cintola di lei non poteva far a meno, poi si legò i capelli con una coda e si presentò alla festa.
    Arrivò alla sede provvisoria e nell’entrare iniziò un po’ a pensare a come doversi comportare per non sembrare come al solito un po’ troppo superiore rispetto agli umani comuni, già non era facile per una dea non “mostrarsi”. Tuttavia c’era da valutare che con Sarha e con altre persone si era integrata bene e poi era sicura che oltre a lei che aveva poteri speciali ci fossero anche altre persone ben qualificate, era proprio curiosa e ansiosa di conoscerli tutti.
    Entrò e vide che Sarha aveva preparato davvero tutto, c’erano aperitivi e leccornie di ogni tipo e specialmente c’era da bere, ottimo dove c’erano certe cose era sicuro che niente sarebbe andato storto e già la cosa le piaceva, era diciamo come sentirsi decisamente a casa con Sarha .
    Non vedendo ancora nessuno si chiese se non fosse arrivata troppo presto, poi vide che in lontananza nello stanzone c’era sera e la sua assistente che stavano aspettando, quindi probabilmente erano gli altri che erano in ritardo. Sif alzò una mano per cercare di attirare l’attenzione e anche per salutarla.

    “Sarha? Ehi? Sono arrivata in tempo hai visto? Dove sono tutti?”



    jz757s



    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>>,telepatia<<>> Parlato Esterno


    Dati & Riassunti

    Nome:Lady Sif
    Stato fisico:buono
    Stato Psicologico:buono.




    schema uso e consumo mana:




    UksMPux



    Riassunto




    azioni:

    Equipaggiamento indossato:


    Balmurg:
    Si tratta della spada che Sif ha in dotazione e che si dice appartenuta anche ad Odino forgiata con il materiale più resistente che ha proprietà magiche e divine di riuscire a deviare i colpi avversari in parte.Inoltre èdotata di un “filo tagliente” chiamato “acciaio temperato” che può rendere i fendenti della spada più offensivi e precisi e trasformarla in una tecnica di spada.

    abilità:

    Passiva:

    La Dea della Spada:
    Più che un abilità si può definire una caratteristica peculiare di Sif, anche se molti guerrieri asgardiani vantavano di averne diverse, chi per la spada piuttosto che per l’ascia che ha imparato a maneggiare la sua spada con grande maestria in occasione del Ragnarok. I suoi affondi e le sue sferzate sono create su misura per lei e letali per ogni nemico. Il suo obbiettivo infatti è infliggere danni da taglio ,lacerazioni di varia natura.

    Carisma di una Dea:
    Questa facoltà la rende superore a qualsiasi altro essere della terra esistente perché la sua bellezza oltre che cercare di infondere un senso di seduzione in chi posa lo sguardo su di lei serve anche per dare protezione e infondere coraggio in tutti gli individui che credono in lei.











     
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    Lord of Frogs
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    PensieroPervertitoDiAngy...

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    L'incubo d'un sogno. Son un killer che vagabonda nell'etereo mondo della fantasia. Vedi interessi

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    « Adaham Crowlou »
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    penso "parlo" scrivo TheVoice

    Il pensiero corre, vaga, più veloce di questo mortale corpo.
    Nella notte, oscura, si allontana dal mio essere.
    Tenebrosa serata, l'immensità mi circonda. Il cuore luce del cammino, l'infinito è intorno a me.
    Oscure stelle, fisse nella volta celeste, osservate l'incedere di questo mio umile corpo, di queste mie spoglie mortali.

    Il cielo, nero, d'inchiostro tinto, il mondo circonda con la sua virtù.
    Fermi, immobili, corriamo, danziamo, sogniamo d'incubi, costelliamo la notte con le nostre vite, i nostri desideri, le nostre speranze.
    Di questo cielo, narriamo su testi di nuvola, bianca, tenebrosa stella della notte illumina il mondo, mentre lo guida nel regno nero, oscuro del sogno più tetro, nascosto, meraviglioso l'incedere, l'incappare in questa realtà a me tanto lontana, sconosciuta, misteriosa.

    La notte corre, e con essa il mio pensiero. Si perde, mi perdo, il corpo abbandono, con lo spirito percorro il viaggio, lungo, tortuoso, bellissimo viaggio nel mondo del sogno, degli incubi, nel mondo che mi appartiene.
    Sogno, sogno, sogno di essere me, un altro me, un me potente, misterioso, invincibile. Non temo niente, dolore, sangue, morte, sono immune a questo e ad altro.
    Immortale, corro, corro, non mi fermo mai.

    Corro, corro, corro ancora. Il mio incedere in questa realtà, dura fin troppo, ritorno indietro, corro, corro, corro, alle mie spoglie mortali, al mio corpo.

    Rientro.

    Mi sveglio.

    Apro gli occhi piano, sono a pancia in su e la luce mi acceca, Strabuzzo gli occhi e volto la testa di lato. Che strano sogno, bizzarro sarebbe meglio dire. Passano i minuti e a mano a mano mi abituo al bagliore che entra dalla finestra.

    Mi metto a sedere e guardo la stanza con sguardo assonnato, impiego qualche secondo prima di ricordare dove mi trovo. Sono nella mia camera all'interno della base del gruppo, degli Agenti dell'Eco.
    Scosto le coperte e scendo dal letto, mi alzo in piedi stiracchiandomi ben bene. Chissà che ore saranno. Mi avvicino all'orologio, per fortuna che esistono anche qui, e adocchio un foglio con scritte a dir poco sgargianti. Uh, cosa sarà?

    Lo prendo in mano , ho la vista annebbiata e quindi strofino i dorsi delle mani sugli occhi. Leggo, è un mio promemoria, c'è scritto 'invito di Sarah'. Invito... di... Sarah.
    Ma certo! Oggi ha invitato tutti i membri del gruppo ad una sorta di incontro atto a fare conoscenza, e si svolgerà proprio in questo edificio.
    Guardo l'orologio, manca ancora un po' di tempo all'orario prestabilito. Perfetto, così potrò svegliarmi per bene e prepararmi.

    [----]

    L'ora è giunta, è il momento di entrare in scena, non vedo l'ora di conoscere gli altri, chissà come saranno!
    Mi vesto, o per meglio dire mi rivesto, col mio solito lungo abito nero, le catene, e la maschera ad esse appesa. E i guanti ovviamente.

    Mi guardo le mani, niente tremori per il momento. L'altro giorno quando si sono risvegliate le mie strane capacità ho rischiato prima di venire ucciso a suon di pugni da Lisa, e poi di perdere oltre alle mie amiche anche il mio status di membro degli Agenti dell'Eco. Per fortuna alla fine tutto si è risolto per il meglio.
    Dopo alcune altre peripezie il tremore finalmente è scomparso, e il giorno dopo ho scoperto che durante la notte i lividi erano sparito ed i guanti perduti ritornati sulle mie mani.
    Ho pensato che si fosse trattato tutto di un sogno, ma poi le ragazze mi hanno fatto capire che invero tale non era, e poi mi hanno aiutato a comprendere meglio l'accaduto.

    Troppe stranezze, ho passato la giornata a riprendermi da quegli avvenimenti poi Sarah ha mi ha invitato a partecipare, sempre se me la sentissi, a questo incontro fra i membri del gruppo.
    Dopo essermi vestito esco dalla stanza e mi avvicino piano al salone ove si svolgerà la riunione.

    Giunto al suo ingresso, forse su una seconda entrata, mi sporgo oltre la soglia e sbircio. Vedo un tavolo ricoperto di cibarie e bibite d'ogni genere, vedo Sarah e la piccola acrobata, e vedo una terza persona sconosciuta.
    Una donna dai capelli neri, portati in una coda, con indosso una lunga giacca grigia. Ha una spada legata alla cintura, probabilmente è uno degli altri invitati.

    Resto nascosto dietro la soglia, sbirciando curioso ciò che lei, Sarah e Brush fanno.

    STATUS FISICO STATUS MENTALE

    Perfetto Normale, curioso per Sif

    ENERGIA

    100%

    Consumi effettuati: - 0%








    EQUIP
    Alcuni attrezzi (cacciaviti vari, chiavi inglesi, ecc), i progetti delle sue tecno-cose, e l'occorrente per scrivere e disegnare, tutto tenuto in un comodo zainetto. O nelle tasche dei pantaloni.
    E poi, ovviamente, i vestiti che ha indosso, maschera, catene e lucchetti compresi (sono oggetti di scena, da cosplayer)

    PASSIVE
    TheVoice -->Da quando è giunto su Endlos una voce ha iniziato a sussurrargli nella mente parole e frasi apparentemente senza senso.
    Inheritance of Time -->[+25%destrezza, +25%­velocità, capacità di calcolare il tempismo e lo scorrere del tempo]
    Ha una particolare bravura nel calcolare il tempo e il tempismo. Di fatto, è in grado di percepire in modo automatico il passaggio del tempo attorno a lui, riuscendo addirittura a calcolare quanto tempo ci metterebbe il suo corpo a fare qualcosa come ad esempio una corsa.
    E ora, grazie all'eredità del tempo, riesce a ridurre il tempo che ci vorrebbe a fare un’azione evitando in modo automatico i “tempi morti” che ruberebbero preziosissimi millisecondi. In questo caso, una carica seguita da un pugno in pieno volto, risulterebbe molto più veloce e agile di una carica normale.
    In altre parole, velocità e agilità risultano molto sopra la media, e può calcolare il tempo ed il tempismo finanche al millesimo di secondo.

    ATTIVE
    -Slot 1: vuoto
    -Slot 2: vuoto

    NOTE
    Sogna, si sveglia, si prepara, arriva alla soglia del salone, sbircia e spia Sarah, Brush e Sif 1
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Così, mentre Lisa, ancora in cucina, sostenne di aver appena visto un'automobile precipitare dall'alto e fermarsi a pochi metri dal suolo, con la collega che non voleva degnarsi di guardare anche lei fuori dalla finestra, iniziò ad arrivare uno dei membri della neonata gilda.
    Si trattava di Sif, la dea che Sarah aveva incontrato per la prima volta nelle fredde lande del Nord. Un episodio difficile da dimenticare, anche per le varie stranezze che erano successe. Basti pensare alla ragazza vestita da giullare e alla confusione che avevano fatto i ragazzi e ragazze che aveva portato con lei.
    " Ciao Sif."
    Rispose la biondina, mentre la ragazza dai capelli viola prese ad osservarla in maniera un po' strana, quasi avesse appena visto un alieno uscire fuori dalla sua astronave.
    Un po' erano stupite: visto il luogo dove la fanciulla dalle chiome corvine si era recata, non pensava che fosse la prima ad arrivare. Chissà, magari era proprio per la consapevolezza della lontananza del Sud che l'aveva spinta ad essere particolarmente attenta alle tempistiche o magari le dee disponevano di mezzi per spostarsi in fretta.
    " Gli altri arriveranno presto, probabilmente staranno sbrigando qualche questione che dovevano risolvere, prima di arrivare qui."
    Oppure erano troppo timidi per farsi avanti subito, come qualcuno che percepiva nascosto dietro la soglia di una porta. Sospettava che Adaham potesse essere ancora un po' scosso per i poteri che aveva scoperto di avere, però stava esagerando. Certo, aveva provocato un piccolo incidente, ma non era successo niente di preoccupante, a parte l'arrabbiatura iniziale. Tra l'altro scoprire di avere delle capacità simili poteva non essere necessariamente qualcosa di negativo, anzi forse sarebbe stato qualcosa di cui gioire.
    Nel frattempo Brush prese a ronzare attorno a Sif, per osservarla da ogni lato.
    " Non fare caso ai suoi modi: è una tipa strana, ma non fa così per provocarti."
    Spiegò la principessa, per poi chiedersi come persuadere l'amico ad avvicinarsi.
    Forse era il caso di chiedere una mano ad un altro dei suoi amici, uno su Einhetit. Ora che ci pensava forse aveva una mezza idea a chi chiedere. Perciò ricorse più e più volte ai canali telepatici per parlare con qualcuno di loro. Ma iniziò a collezionare parecchi rifiuti: vuoi per chi era occupato, per chi non aveva voglia di scomodarsi per una faccenda del genere e altro. La situazione però cambiò totalmente non appena spiegò il contesto ad uno di loro.
    « Aspetta, hai detto una festa? Se la metti così forse posso darti una mano. Potrò prendere però qualcosa da mangiare?»
    Fu allora che la fanciulla si rese conto che se avesse rivelato quel particolare, quasi tutti le avrebbero dato volentieri una mano, non senza che la cosa costituisse un problema: così facendo una moltitudine di persone si sarebbe fatta avanti, pretendendo di ricevere la propria pozione di cibo e lasciando i membri della gilda a pancia vuota.
    « Va bene, ma che rimanga un segreto tra noi. Dimmi cosa vuoi e te lo prendo.»
    Così, mentre parlava con la dea, afferrò un dolce e lo portò dietro la schiena. Subito dopo arrivò il suo amico invisibile, che lo prese prontamente e pensò bene di papparselo all'istante, prima di andare a fare quanto gli era chiesto.
    Se Sif avesse avuto capacità extrasensoriali che le permettevano di percepire anche chi non poteva essere visto dall'occhio o comunque capire che stava succedendo dietro biondina, avrebbe avrebbe potuto individuare la presenza di qualcuno che si stava mangiando ciò che lei aveva preso.
    Lo stesso per chi avesse osservato la scena da un'inclinazione diversa da quella della dea: avrebbe potuto osservare il dolce mettersi a fluttuare dalle mani di Sarah, poste dietro la schiena, per poi sparire.

    Così dopo aver trangugiato gioiosamente ciò che voleva, il ragazzo invisibile diresse verso Adaham per sussurrargli.
    " Hei, vuoi rimanere lì tutto il tempo? Fatti avanti, che nessuno ti mangia."
    E se avesse esitato troppo, avrebbe tentato di andargli alle spalle, per poi dargli una lieve spinta.
    Grazie al "Legame di una principessa", Sarah instaura un collegamento telepatico con chi evocherà.

    Le ombre di Einheit: La prima ricerca effettuata dalla scuola della città di Waibe, famosa per la grande quantità di studenti e personale al suo interno, è stata su un incantesimo sulla rifrazione della luce. Si è trattato di un episodio abbastanza curioso che ha coinvolto Sarah stessa, come al solito non nella maniera che ci si aspetterebbe da una principessa.
    Fatto sta che quei ragazzi sono riusciti ad inventare una magia che permette di curvare la luce e farle aggirare una persona, facendo si che un osservatore esterno possa vedere chiaramente cosa ci sia intorno e dietro ad essa, come se questa non fosse nel suo campo visivo.
    In poche parole questo incantesimo rende invisibile chiunque lo casti.
    Sarah potrà quindi evocare un certo numero di questi ragazzi (con un basso al massimo quattro non combattenti, fino a quattro in grado di battersi con un consumo da medio in su) che non potranno essere normalmente visti e di solito equipaggiati con armi medievali. Potranno rimanere in campo uno o due turni (in questo caso dimezzando la potenza della rifrazione) e disattivare o attivare l'invisibilità a loro piacimento. Potendo quindi essere evocati visibili o direttamente invisibili, nascondendo quindi a un qualche osservatore di essere apparsi nel luogo.
    Maggior sarà il consumo speso, maggiore dovrà essere il consumo che un eventuale avversario dovrà investire per potenziare la sua vista per vederli, ma comunque la loro forza in combattimento non aumenterà. Alla fine della tecnica o prima se gravemente feriti, svaniranno in una nuvola di fumo.
    Consumo: Variabile Medio
     
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  6. Beryl
     
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    Luc


    Volare per lunghe distanze senza sfruttare appieno i poteri di controllo dell'aria o manifestare i poteri del suo status di spirito celeste era una tortura. Sopratutto se il "lunghe distanze" comprendeva farsi tutta la strada che separava il presidio Nord dal presidio Est...
    Eppure che altre alternative aveva? Farsi spuntare dietro alla schiena un paio di ali di cristallo nemmeno fosse stato il principe dei finocchi solo per non arrivare a destinazione senza fiato e con il Nexus dimezzato dell'energia spiritica?
    Ovvio che no!
    Certo, avrebbe potuto sorpassare lo strato di nuvole o volare alto in modo da non farsi vedere e non rischiare che il suo orgoglio venisse in nessun modo ferito, ma quello avrebbe significato perdere contro sé stesso. O qualcosa del genere.
    Iniziò la discesa seguito a ruota dal piccolo cubo di metallo che mandava di tanto in tanto dei meccanici "Bip" tanto per rompere le palle. Non gli aveva chiesto di scannerizzare niente, né di emettere alcun suono. A dire la verità non aveva chiesto al Cubo portatile nemmeno di seguirlo, ma da quando era arrivato su Endlos quella stupida macchina aveva preso ad agire sempre più spesso di testa sua.
    Le zampe coperte di pelo bianco affondarono nell'erba. Una novità. Ultimamente si era sempre più abituato a sentire sotto le zampe lo scricchiolare della neve.
    Trotterellò mantenendo la forma animale fino al posto che gli era stato indicato per quella sorta di meeting, raduno o come cavolo lo aveva chiamato Sarah quando gli aveva dato l'invito. Un grosso lupo dal pelo bianco e azzurro con una sciarpa stretta attorno al collo e un cubo fluttuante al seguito. Qualcuno lo avrebbe definito uno scenario bizzarro? A lui non importava un accidente.

    Oh, ditemi che non finirò come loro...

    Pensò mentre il muso si contorceva in una sorta di smorfia di disgusto. Prima di vederli ne aveva sentito l'odore: olio per motori, benzina gomma vecchia e una spruzzata di aghi di pino, più una serie di odori sconosciuti, una bomba odorosa comparsa all'improvviso nell'aria.
    Come il pick up.
    Caduto dal cielo con a bordo una sorta di orsetto di peluche vestito di tutto punto e un tizio che strillava a squarciagola.

    Hei! Tutto ok?

    Riassunse in un turbine di vento la forma umana senza smettere di camminare in direzione dei due. Da come si comportava l'umano non sembrava che ci fosse qualcosa che non andasse, anzi, si stava comportando come se precipitare dal cielo fosse una cosa normale (e non lo era nemmeno per chi nell'aria, come lui, poteva viverci), ma... cazzo!
    Cadi dal cielo e pretendi che tutto vada bene?

    Ditemi che non diventerò così...

    Zittì PET che stava per partire a sciorinare la solita sequela di "identificati" e "errore" con un gesto sconsolato della mano.
    Se anche non fossero stati invitati a quel meeting, quei due rimanevano abitanti di Endlos.
    E non era del tutto sicuro adesso che capitare su quel mondo fosse stata la cosa migliore che gli fosse capitata.




    Code by Beryl




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    Promemoria: mai accettare passaggi dagli sconosciuti.
    Anzi mai accettare passaggi da chi ha appena tirato fuori da una valigia la proprio autovettura.

    Panamon aveva fatto il grande errore di salire sul pick-up di Mikael, che dopo aver ricevuto indicazioni sommarie sulla direzione da seguire era partito a gran velocità seguendo alla lettera le sue istruzioni. E dopo quell'incredibile corsa spericolata non sapeva dire neanche lui come avessero fatto a finire su quel pino. Fortunatamente il suo compagno Dio dell'Illogica aveva la situazione in pugno -purtroppo- e dopo aver consegnato al koala una serie di oggetti cominciò ad occuparsi dell'insolito imprevisto.

    L'albero si piegò in maniera innaturale raggiungendo quasi il suolo.

    “Grande...”

    Mormorò speranzoso e desideroso di lasciare l'abitacolo.

    “...possiamo scend-”

    Non erano certo quelli i piani del suo autista.
    La sua frase venne interrotta da una voce meccanica e dal suo inaspettato conto alla rovescia.

    Tre... Due... Uno... VIA!!!

    La vettura venne lanciata in aria come il proiettile di una potente catapulta e Panamon -reprimendo un conato di vomito- si ritrovò ad osservare meglio le cose che Mikael gli aveva consegnato: un casco, un giubbotto salvagente, un paracadute e un sacchetto di carta.

    Non poteva credere di doversi lanciare da quell'affare in caduta libera!

    Ma la discesa era già cominciata e non avevano tempo per indossare le attrezzature. In più quell'affare era troppo pesante e i suoi spiritelli non potevano fare nulla per aiutarlo.

    Sarebbe stato ridotto in poltiglia e allora si che quel promemoria gli sarebbe tornato utile.

    Ma è mai possibile?! Proprio sul più bello, è finita la benzina! Eppure avrei giurato che avevo fatto il pieno l' ultima volta. Questo bestione comincia a bere un po' troppo per i miei gusti! Comunque, è questo il posto?

    Morto.
    Con le mani si toccò la testa e il petto, stava bene. E per il suo compagno quell'improvviso stop era un imprevisto.

    “Cosa? Oh si certo siamo arrivati nel posto giusto.”

    Nonostante tutto non se la sentiva di portargli rancore, in fondo era stato lui ad accettare il suo passaggio e a parlargli degli Agenti dell'Eco.

    “Grazie del passaggio, ma devo confessarti che il car sharing non fa per me.”
    Non aveva ancora finito di parlare che si lanciò fuori dall'abitacolo.

    Hei! Tutto ok?

    Mh?

    Panamon si accorse che qualcuno aveva assistito al loro arrivo.

    “Oh salve!
    E' stato un arrivo un po' burrascoso, ma stiamo bene.
    Io sono Panamon, piacere di conoscerti. Tu sei un amico di Sarah?”


    Dopodiché rivolgendosi anche al giovane Dio che lo aveva accompagnato.

    “Sarà il caso di entrare, non vorrei fossimo in ritardo!

     
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    T1YZoIb

    "Meeting"


    S
    if era capitata proprio in un bel momento di felicità, a quanto pare oltre a Sarah c’erano tutti gli altri anche se non aveva avuto il piacere di conoscere nessuno, e non si era messa proprio a vedere per bene chi c’era o chi non c’era e poi onestamente era attirata molto più dalla tavolata in bandita che dal resto. Le ricordava moltissimo i banchetti ad Asgard con Odino e tutti gli altri Dei e un po’ in quel momento le se accavallavano i ricordi di cosa aveva lasciato oltre Endlos, quanto le mancava Asgard , chissà cosa stava facendo Thor in quel momento, lo avrebbe proprio voluto vedere in una situazione simile, probabilmente avrebbe iniziato a far baldoria. Emise un sorriso.

    “Dovo proprio complimentarmi per questo incontro e per tutta la tavolata che c’è quest’oggi. E’ da quando ho lasciato Asgard che non vedevo così tante cose da mangiare. Una tavolata degna di Odino!”

    Sif si avvicinò alla tavolata ridacchiando ripensando ancora a ciò che pensava prima, aveva voglia di mangiare qualcosa, ma prima che lo facesse una ragazza un po’ strana iniziò a ronzarle intorno con aria incuriosita . Sif non ne capì esattamente il motivo tanto che iniziò a guardarla alzando un sopraciglio e stava per fare una battuta, ma si trattenne dopo aver sentito le parole di Sarah sul fatto che fosse una tipa stana, beh aveva decisamente ragione, poi accadde una cosa strana che iniziò a farle pensare che ci fosse qualche presenza non gradita ovvero vide qualcosa muoversi nell’aria.

    “Ehi? Ma cosa? Una torta che si muove? …”

    Già proprio così c’era un pezzo di torta che si stava movendo da solo in aria dopo che Sarha glie lo aveva portato e la cosa iniziò un po’ a non far capire nulla Sif e sorprenderla davvero.

    “Qui c’è qualche stregoneria. Sarah sei stata tu a farlo?Chi c’è oltre a quelli che vedono i miei occhi?Scusami ma non ho capacità sensoriali se non quelle in battaglia e sulla mia spada.”


    Chiese per ovvi motivi.




    jz757s



    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>>,telepatia<<>> Parlato Esterno


    Dati & Riassunti

    Nome:Lady Sif
    Stato fisico:buono
    Stato Psicologico:buono.




    schema uso e consumo mana:




    UksMPux



    Riassunto




    azioni:

    Equipaggiamento indossato:


    Balmurg:
    Si tratta della spada che Sif ha in dotazione e che si dice appartenuta anche ad Odino forgiata con il materiale più resistente che ha proprietà magiche e divine di riuscire a deviare i colpi avversari in parte.Inoltre èdotata di un “filo tagliente” chiamato “acciaio temperato” che può rendere i fendenti della spada più offensivi e precisi e trasformarla in una tecnica di spada.

    abilità:

    Passiva:

    La Dea della Spada:
    Più che un abilità si può definire una caratteristica peculiare di Sif, anche se molti guerrieri asgardiani vantavano di averne diverse, chi per la spada piuttosto che per l’ascia che ha imparato a maneggiare la sua spada con grande maestria in occasione del Ragnarok. I suoi affondi e le sue sferzate sono create su misura per lei e letali per ogni nemico. Il suo obbiettivo infatti è infliggere danni da taglio ,lacerazioni di varia natura.

    Carisma di una Dea:
    Questa facoltà la rende superore a qualsiasi altro essere della terra esistente perché la sua bellezza oltre che cercare di infondere un senso di seduzione in chi posa lo sguardo su di lei serve anche per dare protezione e infondere coraggio in tutti gli individui che credono in lei.











     
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    Panamon confermò che il luogo davanti il quali eravamo atterrati era quello giusto, e procedette a scendere dal pick-up del dio. Lo ringraziò del passaggio, ma fu un po' troppo precipitoso durante l' uscita dall' abitacolo per sembrare uno che si era goduto il viaggio.

    Forse non gli piace girare in auto... La prossima volta userò il motoscafo, o è meglio il treno?

    Mikael se la prese comoda per uscire dal mezzo: slacciò la cintura, chiuse per bene i finestrini, scese dall' abitacolo e chiuse per bene la portiera con la chiave, per evitare che qualcuno venisse a rubargli l' auto.
    Poi aprì la valigia e vi spinse dentro il pick-up, con la stessa facilità con cui ci poteva inserire una monetina. Una volta sparito il veicolo e ripresa in mano la Omni-valigia, si decise a scendere a terra, raggiungendo il koala e un altro tizio apparso dal boschetto adiacente nella loro chiacchierata.

    Hei! Tutto ok?

    “Oh salve!
    E' stato un arrivo un po' burrascoso, ma stiamo bene.
    Io sono Panamon, piacere di conoscerti. Tu sei un amico di Sarah?”


    Burrascoso quello? Ma no! Avevo tutto sotto controllo. Un peccato aver finito la benzina a due metri dal suolo altrimenti ti saresti goduto un atterraggio come non se ne vedono spesso, anche avendo i freni rotti!

    Disse il dio con un radioso sorriso, che stava letteralmente emettendo luce, sul viso. Se bastava un' inezia come un volo precipitoso su un automezzo per terrorizzare qualcuno come Panamon, che sembrava ben abituato a fenomeni strani, con gli altri membri della gilda ci sarebbe stato ancora più da divertirsi! Migliaia e migliaia di burle iniziarono già a prendere forma nella mente di Mikael, mentre si rivolse all' altro individuo presente, un normale essere umano apparentemente, che aveva una strana scatoletta fluttuante accanto a sé.
    In un attimo, la Progenie era comparsa dietro all' uomo e stava osservando il cubo volante con una lente di ingrandimento ripescata chissà dove.

    Ah, il mio nome è Mikael, come va? Strano giocattolino che hai qui. Ti dispiace se lo rompo per vedere cosa contiene?

    Chiese casualmente mentre continuava a fissare l' oggetto muoversi a mezz' aria, preso da un' improvvisa e inspiegabile curiosità verso di esso. Poco al dio importava del concetto di proprietà, sapendo di poter fare quello che più gli piaceva e quando lo voleva, ma gli pareva cortese chiedere quantomeno cosa ne pensasse il proprietario, prima di fare a modo suo.
    A salvare il cubo fu l' avviso del koala, che lo informò del fatto che rischiavano di arrivare in ritardo all' incontro e che quindi era meglio entrare.

    Ritardo?! Si finiranno tutti i chimichanga! Io ADORO i chimichanga, e non intendo rimanere a mani vuote!

    E così, Mikael azionò una leva convenientemente uscita dal terreno accanto a lui, e venne lanciato da una grossa molla verso l' edificio davanti a lui. Il muro si stava avvicinando pericolosamente alla sua faccia, e stavolta rischiava seriamente di farsi male. Però, ad un metro sulla sinistra c' era una finestra bella larga, nella quale poteva passare comodamente.

    Un po' banale, ma sinceramente molto più semplice e tranquilla della parete.

    Il dio interruppe il suo volo, si alzò in piedi e si posizionò in modo da essere perfettamente allineato con la grande finestra che dava sulla stanza principale della casa. Al suo interno potevano essere viste diverse persone muoversi, ma non riusciva a ben definire le figure. Beh, un problema da niente, tanto stava per entrare proprio lì dentro.

    Così va meglio. Ora, se potessi aprirti, eviterei di romperti al mio passaggio, se non ti dispiace.

    Come se avesse sentito le sue parole, la finestra si aprì da sola, lasciando quindi libera la via per Mikael, che fece ripartire il movimento veloce del lancio ed entrando finalmente nel meeting degli Agenti dell' Eco. Purtroppo notò che la sua nuova traiettoria di volo lo stava portando a schiantarsi contro una donna dai lunghi capelli neri che sostava vicino ad una lunga tavola traboccante di cibo di ogni tipo.
    Per quanto adorasse l' idea di precipitare nel banchetto e ritrovarsi avvolto dalle pietanze, quello di piombare contro una persona attraente, e armata di spada, non era un pensiero che lo solleticava parecchio.
    Per evitare tutto ciò, fece una piroetta nel mezzo della caduta, atterrando in piedi sull' altro lato del tavolo, valigia in mano e piatto di chimichanga caldi caldi nell' altra.

    Salve, non fate caso a me. Sono qui in compagnia di Panamon Thules, che arriverà a momenti. Il nome è Mikael Azorius, non me lo sciupate!

    Concluse il discorso lanciando alle due fanciulle presenti un paio dei suoi biglietti da visita, con la solita dicitura:

    "Mikael Azorius
    Dio Illogico"

    Contattare tramite preghiera, invocazione, offerte.
    Solo durante il terzo weekend di ogni mese.



    Fatto ciò, iniziò ad attaccare le prelibatezze che tanto agognava, ignorando tutto il resto.
     
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    « Adaham Crowlou »
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    penso "parlo" scrivo TheVoice

    Sarah e la donna iniziano a parlare, mentre intorno a quest'ultima inizia a girare curiosa Brush. Sif, a quanto pare è questo il nome della nuova venuta. La fisso, chissà se è una guerriera oppure è come Jack. Chissà se possiede qualche potere. Chissà se lo sa controllare...

    Le due continuano a conversare, parlano di Asgard, di Odino, e tutto ciò mi fa pensare che ella possa essere una sorta di vichinga o anche una guerriera nordica, magari proveniente dal mio stesso mondo.
    Ella si avvicina quindi ai tavoli imbandi, interrotta dalle azioni di Brush e di Sarah. Sono indeciso sul da farsi, ovvero se uscire allo scoperto o meno, se presentarmi o restare nascosto ad osservare. Per il momento preferisco la seconda opzione, e quindi continuo a guardare le ragazze e ciò che esse fanno.

    Non voglio rischiare una brutta impressione, dopo quanto accaduto con i miei poteri ho tutte le intenzioni di stare più attento, devo ponderare meglio ogni cosa, capire le mie capacità ed impedire loro di fare dal male a chi mi sta a cuore. Questa Sif no la conosco, ma voglio comunque evitare di farla finire in chissà che casini da me stesso provocati.

    Non voglio perdere qualcuno, fargli del male, ferirlo o peggio.
    E quindi resto oltre la soglia del salone, osservo ed ascolto, in attesa del momento più propizio. Sperando di non perdere nuovamente il controllo sui miei poteri.

    Sposto lo sguardo dall'una all'altra, e ad un certo punto noto qualcosa di strano. Sarah ha preso un dolce per poi portarlo dietro la schiena, e questo ha iniziato a levitare per poi scomparire velocemente nel nulla. Cosa è successo? Forse una qualche creatura invisibile lo ha mangiato? Oppure è stato smaterializzato e teletrasportato? O ancora, è terminata la sua "durata", intesa come tempo d'uso di un qualcosa di evocato, o cose simili ?

    A quanto pare anche Sif lo ha notato, ed ha subito pensato ad una stregoneria, o magari ad un fantasma.
    Mentre strizzo gli occhi per cercare di capire ecco che una finestra si apre, e da lì entra a tutta velocità un altro sconosciuto. Da come si avvicina sembrerebbe essere stato lanciato, e si sta per schiantare contro la guerriera e la tavola imbandita!

    Non posso fare niente, se non assistere al disastro. Disastro, che però non accade. Lo sconosciuto compie un qualche tipo di acrobazia in aria ed atterra in piedi e tutto intero dall'altro lato del tavolo, una valigia in una mano e del cibo nell'altra. Questi si presenta col nome di Mikael Azorius, e parla di un qualcun altro che dovrebbe raggiungerci a breve, un certo Panamon Thules, ed infine lancia alle ragazze quelle che sembrerebbero carte. Avrà anche il suo amico intenzione di entrare dalla finestra?

    L'intera scena mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta, ed ora osservo questo strano tizio mettersi a divorare tutto il divorabile. Strano nell'aspetto, alto, biondo, una strana bende ed alcuni tatuaggi, un'accozzaglia di vestiti, sembra quasi un pagliaccio, un mago, o comunque una persona di quel genere.

    "Aah!!!"
    Assorto come sono nella sua contemplazione, quando sento una voce sussurrarmi in un orecchio mi spavento e faccio un gran balzo di lato, emettendo un verso sorpreso, mi fermo proprio davanti alla porta. Rimango immobile lì, nella posizione di uno che sembra stia per scappare dalla sua peggiore paura. Sono in piena vista per chi si trovi nel salone, e non avendo indosso la maschera la mia faccia sorpresa risulta perfettamente visibile a tutti i presenti.

    Dopo qualche secondo di smarrimento mi volto solo con la testa verso gli altri, con sempre la stessa espressione in viso. Un altro poco e quindi mi giro con l'intero corpo. Guardo coloro che mi hanno notato, e poi gli altri per vedere se anch'essi si accorgono di me.

    A questo punto, leggermente in imbarazzo per la scenetta e ancora sorpreso dall'arrivo di Mikael, rivolgo a tutti un semplice lieve ed innocente sorriso, ben visibile poichè ho il volto completamente scoperto. Poi mi presento.

    "Io... sono Adaham. Felice di conoscervi"
    Semplice, abbastanza educato ma non troppo informale, nonostante ciò che provo la voce è quasi del tutto normale.
    E per adesso nessun fremito, bene, spero che non ricomincino.

    STATUS FISICO STATUS MENTALE

    Perfetto Curioso, stupito, sorpreso, spaventato, imbarazzato

    ENERGIA

    100%

    Consumi effettuati: - 0%








    EQUIP
    Alcuni attrezzi (cacciaviti vari, chiavi inglesi, ecc), i progetti delle sue tecno-cose, e l'occorrente per scrivere e disegnare, tutto tenuto in un comodo zainetto. O nelle tasche dei pantaloni.
    E poi, ovviamente, i vestiti che ha indosso, maschera, catene e lucchetti compresi (sono oggetti di scena, da cosplayer)

    PASSIVE
    TheVoice -->Da quando è giunto su Endlos una voce ha iniziato a sussurrargli nella mente parole e frasi apparentemente senza senso.
    Inheritance of Time -->[+25%destrezza, +25%­velocità, capacità di calcolare il tempismo e lo scorrere del tempo]
    Ha una particolare bravura nel calcolare il tempo e il tempismo. Di fatto, è in grado di percepire in modo automatico il passaggio del tempo attorno a lui, riuscendo addirittura a calcolare quanto tempo ci metterebbe il suo corpo a fare qualcosa come ad esempio una corsa.
    E ora, grazie all'eredità del tempo, riesce a ridurre il tempo che ci vorrebbe a fare un’azione evitando in modo automatico i “tempi morti” che ruberebbero preziosissimi millisecondi. In questo caso, una carica seguita da un pugno in pieno volto, risulterebbe molto più veloce e agile di una carica normale.
    In altre parole, velocità e agilità risultano molto sopra la media, e può calcolare il tempo ed il tempismo finanche al millesimo di secondo.

    ATTIVE
    -Slot 1: vuoto
    -Slot 2: vuoto

    NOTE
    Spia Sarah e Sif, assiste all'arrivo di Mikael, quindi entra con un balzo in scena spaventato ed imbarazzato, e si presenta. 1
     
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  11. Beryl
     
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    Luc


    Definirlo burrascoso era dire poco...
    Avevano viaggiato senza il minimo controllo del veicolo evidentemente, sparato nel cielo, fino ad arrivare in quel posto: era già tanto se non si erano schiantati al suolo o l'improvvisa frenata non aveva apportato danni alla colonna per via del colpo di frusta.

    Lucas e... Sì. Più o meno...

    Rispose osservando i due uscire dal pick up. Era un amico di Sarah? No; il loro rapporto e il motivo per il quale si trovava in quel momento lì era dovuto al semplice egoismo delle persone. Lui avrebbe sfruttato lei e viceversa, almeno fino a quando ciascuno dei due non si fosse deciso ad allontanarsi dall'altro e seguire ciascuno la propria strada.
    Non proprio una bella cosa da dire al primo incontro tuttavia.

    Ti dispiace se distruggo la tua valigia per vedere come renderlo tetradimensionale?[color]

    Ringhiò in direzione del tizio che, teletrasportatosi dietro di lui, stava osservando il cubo portatile fluttuare a mezz'aria. Ci sarebbe andato più pesante se avesse avuto il pieno controllo sui venti che circolavno in quella zona. Poteva sempre chiedergli se gradiva che le sue mani venissero fatte a pezzi solo per scoprire come funzionavano se avesse provato a posare le dita sopra la superficie metallica di PET.

    Eppure l'altro non sembrava minimamente interessato allo starlo a sentire. Aveva già dato segni di evidente disturbo mentale quando aveva detto che durante la caduta del mezzo aveva mantenuto il totale controllo su tutto, ma evidentemente sembrava deciso a voler dimostrare che era pazzo in tutto e per tutto. Una leva spuntò dal terreno e dopo che l'ebbe tirata, una molla fuoriuscì dal terreno e lo scaraventò dentro all'edificio.
    Come se fosse la cosa più normale del mondo.

    O. Cazzo. Giuro che se devo diventare così mi uccido

    Guardò allibito tutta la scena, cercando di trovare un minimo di senso in tutto quello che aveva visto. Durante la sua vita aveva visto parecchie cose strane. Sopratutto durante la guerra degli spiriti a Tokio, nella quale fortunatamente non aveva preso nessuna posizione.
    Ma quello era solo follia allo stato solido conficcata a forza nel cervello di chi la guardava.

    Dimmi che è così solo perché si è quasi schiantato a terra

    Disse al Koala in giacca e cravatta rimasto fuori assieme a lui. Andava bene stare in un'organizzazione di sognatori e persone che si erano convinte di poter salvare il mondo; un'organizzazione di pazzi a quel modo andava un po' contro i suoi principi...







    Code by Beryl





    [spoiler]@Misterybox Ti ricordo che Lucas è uno spirito
     
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    Dunque, erano successe un "po'" di cose in quel minuscolo periodo e lei dovette ricapitolare mentalmente il tutto: il ragazzo che aveva evocato era riuscito comunque a farsi notare da Sif, uno strano tizio si era sparato dentro la loro stanza (e chissà per quale motivo era riuscito a non distruggere tutto) ed Adaham si era messo a gridare di punto in bianco; senza contare tutti gli altri eventi che non aveva visto o preferiva non prendere ancora in considerazione.
    Era piuttosto abituata a vedere simili scene quando si trovava su Einheit: quando aveva detto loro che non dovevano comportarsi secondo le regole comportamentali date da Ise, ma dovessero essere prima di tutto sé stessi, avevano preso quel consiglio alla lettera, iniziando a comportarsi nei modi più strani.
    Tuttavia gli altri avrebbero potuto stupirsi e persino spaventarsi di una simile stranezza e urgeva un modo per riportare la situazione sotto una parvenza di normalità. Purtroppo Brush non era affatto d'aiuto, visto che andò alla finestra appena aperta ed iniziò a guardarla come terrorizzata.
    " Aspetta, lui ti ha parlato e tu ti sei aperta da sola?"
    Va bene, quella era una reazione quasi normale ad una simile stramberia.
    " Ma quindi... tu puoi sentire e magari sai pure vedere! Dunque, piccola bastarda, mi hai spiata mentre facevo quella cosa..."
    Questa invece non lo era decisamente! Doveva cercare di non farsi sfuggire la situazione di mano, cercando di cambiare discorso. Iniziare a rispondere a Sif poteva essere un modo.
    " Ah, quello? Semplicemente ho chiamato una sorta di amico invisibile, che mi ha chiesto di poter assaggiare anche lui qualcosa. Tranquilla, se ne è già tornato a casa."
    Ricambiò allora con un cenno il saluto di Adaham, per passare al biondo strambo, che le aveva appena lanciato un biglietto in cui era dichiarato che fosse una sorta di divinità dall'illogicità. Fosse vero o no, fatto stava che stava prendendo a velocità vergognosa o il cibo preparato sul tavolo.
    " Comunque, parlando di cose serie..."
    Disse, affettando molto... ehm... serio, l'ultimo di una serie di dolci che Mikael stava per finire (e che evidentemente le piaceva particolarmente).
    " Spero davvero che tu sia con Panamon, perché se ti sei intrufolato qui solo per mangiare a nostre spese, ti ritroverai subito fuori dalla porta."
    Non l'aveva mai visto prima e per quanto ne sapeva poteva essere un semplice scocciatore. Certo, detta da Sarah la minaccia non sembrava poi così credibile.
     
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    Poco dopo aver finito i chimichanga da lui tanto adorati, Mikael attaccò ogni altra pietanza che si trovasse dentro il raggio delle sue braccia. Era da così tanto tempo che non mangiava niente di così saporito che aveva deciso di recuperare quello che aveva perso. Chiunque avesse guardato il tavolo, avrebbe visto tutti i piatti svuotarsi ad un ritmo inumano, da chiedersi come facesse Mikael a mangiare così in fretta e così tanto senza sentirsi male.

    Padre mio! Questo era il sapore del cioccolato? Non ricordavo fosse così meraviglioso! E questi pasticcini? Paradisiaci!

    Era così rapito da quell' esplosione di sapori che ignorò quasi completamente l' ingresso nella stanza di Adaham e il suo saluto imbarazzato, dando al ragazzo un' occhiata di sfuggita giusto per inquadrarlo, per tornare a concentrarsi su un dolce che sembrava semplicemente divino: una base di pastafrolla, sormontata da una perfetta cupola di cioccolato e ricoperta da un' intricata decorazione di candida glassa e una spruzzata di zuccherini colorati. Uno spettacolo davvero meraviglioso, per essere solo un piccolo e semplice pasticcino.
    L' unica cosa che lo riportò sul piano della realtà attuale, fu la sparizione della suddetta meraviglia di arte pasticcera ad opera di una ragazza dai lunghi capelli biondi che si trovava dall' altra parte del tavolo rispetto a lui, una delle due a cui aveva consegnato il suo biglietto da visita.
    L' occhio scoperto del dio si soffermò ad ammirare la figura della giovane, notandone con piacere l' aspetto attraente e il viso angelico, ora bloccato in un' espressione seria e determinata, prima di aprire la bocca e parlare con voce ferma e decisa, seppur rimanendo soave.

    " Spero davvero che tu sia con Panamon, perché se ti sei intrufolato qui solo per mangiare a nostre spese, ti ritroverai subito fuori dalla porta."

    Una minaccia? Forse la fanciulla non aveva letto bene il bigliettino che il dio le aveva appena dato, o non lo aveva preso sul serio, oppure ancora era tanto coraggiosa, o folle, da non temere le conseguenze che potevano derivare dallo stuzzicare entità superiori.
    Alle parole della biondina, una risata sommessa iniziò a diffondersi nella stanza, ma stranamente non proveniva dalla bocca della Progenie, ma dalla mano di Sarah, o meglio, dal pasticcino che la ragazza stava tenendo in mano.
    La glassa che decorava il dolcetto si era infatti risistemata a formare una replica del viso di Mikael sulla superficie scura del cioccolato, e si muoveva in presa ad un attacco d' ilarità. Era una riproduzione appena stilizzata: solo la forma della testa con una bocca e gli occhi, con un piccolo cerchio al posto di quello destro, a indicare la benda che lo copriva. Tuttavia era solo per la poca superficie disponibile che il lavoro era uscito così misero; su una torta sarebbe riuscito a fare molto meglio e con più dettagli.

    Ahahahah! Oh cielo, ecco cosa adoro di voi mortali: la vostra ingenuità! Ohohoh, siete così adorabili quando parlate senza sapere chi, o cosa, avete di fronte.

    A sorpresa, la faccia della Progenie era scomparsa dalla testa, lasciando solo un viso vuoto, i capelli e le orecchie, ma il corpo si manteneva saldo sulla sua posizione, rivolto inquietantemente verso la biondina.
    Il Mikael-pasticcino riprese a parlare, la ridarella terminata e sostituita da un tono più serio.

    Davvero pensi di poterti disfare così facilmente di uno come me? Bambina, così non hai speranze...

    La glassa recuperò il suo aspetto normale, mentre la faccia ritornò nel posto a cui apparteneva, salvo per il fatto che ora il dio era al fianco sinistro di Sarah, calmo e posato con un calice di vino in mano, come se niente fosse.

    Il tempo e lo spazio non hanno potere su di me, poiché io sono in grado di ignorare la loro presenza e anzi, posso piegarli a mio puro piacere. La realtà stessa delle cose mi ubbidisce: quel pasticcino? Potrei comodamente farlo diventare un canarino con il movimento di un solo dito. Questa casa? Posso farla cadere come un castello di carte al solo suono della mia voce! Quindi, tesorino, usa un po' più di fantasia quando minacci qualcuno, o rischi di non essere presa sul serio e di fare una figuraccia!

    Disse con un sorriso irriverente, prima di voltarsi e fare due passi verso il centro della sala in cui si trovava. Era davvero un luogo di gran classe, un posto da nobili, dove si potevano tenere balli, ricevimenti e simili amenità. Mikael si sentiva veramente fuori posto in un simile edificio, e ciò gli andava più che bene: era in ambienti simili che c' era più gusto a seminare scompiglio, a rendere certe regole invalide e ad alterarne altre.
    Un po' era un peccato che fosse venuto lì per fare amicizia con i presenti e ad aggregarsi al loro gruppo di volenterosi aiutanti del prossimo, ma in fondo sarebbe stato un bel cambiamento: le sue azioni portavano quasi sempre la venuta del Caos e della Follia. Riuscite a fare del bene con i suoi poteri sarebbe stata una completa rottura degli schemi per il dio.

    Peccato che, da quanto ho appena fatto, non sia riuscito ad apparire molto simpatico. Devo rimediare.

    Comunque, sono qui su invito del buon Panamon, al momento qui fuori nel giardino con un altra persona, per unirmi a questa vostra associazione. E dato che abbiamo cominciato con il piede sbagliato, vorrei rimediare con un piccolo regalo...

    Uno schiocco di dita e una grande tovaglia nera coprì interamente il tavolo del banchetto, oscurandolo alla vista di tutti i presenti. Un battito di mani e il telo si sollevò lentamente, mostrando un discreto miglioramento nel reparto alimentare:
    Se il tavolo prima era pieno di cibo, ora era perfino eccessivo! Decine e decine di vassoi affollavano il ripiano di legno, pieni di dolci di ogni forma e colore per buona metà e ricolmi di snack e pietanze salate nell' altra. In particolare spiccavano quattro deliziose aggiunte. Una torta al cioccolato, crema pasticcera e meringa a sette strati a forma di stella, due decorate fontanelle di marmo alle estremità del tavolo, una erogante birra e l' altra vino, con un buon numero di calici e boccali in attesa di essere riempiti.
    Ma su tutto sorgeva una statua di cioccolato a grandezza naturale di Sarah, raffigurata in una posa statuaria e perfettamente identica all' originale in ogni dettaglio, al centro della tavolata. Mikael si avvicinò alla modella e le porse un calice di vino bianco.

    Un piccolo gesto per farmi perdonare della presunzione con cui mi sono rivolto a te prima. Sarò anche illogico, ma non è una ragione per essere maleducato in casa d' altri.
     
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    « Adaham Crowlou »
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    penso "parlo" scrivo TheVoice

    Sarah è la prima a ricambiare il mio saluto, per poi rivolgersi a Mikael e chiedergli se davvero sia in compagnia di questo Panamon e non un mero intruso che voleva solo mangiare a sbafo. Ed in quest'ultimo caso, ella afferma che lo farebbe ricacciare fuori.

    La guardo stupito, poi i miei occhi passano su tutti i presenti, non so dove fermarli. Una che parla con un oggetto, un'altra che minaccia, una che sembra indecisa, ed un divoratore di cibo. Alla fine scelgo di restare a fissare quest'ultimo e la sua capacità decisamente fuori dall'ordinario di ingurgitare le cibarie.

    Intere porzioni scompaiono nel nulla, ed io fisso stupefatto l'affamato colpevole. Egli si ferma quando Sarah lo interpella, e qualcosa di... straordinario accade. Il pasticcino nella mano della ragazza inizia a parlare e di esso è comparso qualcosa che si muove. da dove mi trovo non capisco bene di che si tratti, però potrebbe ... essere una bocca?
    Si, la bocca o meglio la faccia di Mikael, che si è trasferita dalla sua testa alla glassa del dolcetto.

    Fisso sempre più sorpreso questo evento, ed ascolto stupito le parole del dolce. Una simile eventualità è inaspettata, fin troppo fuori dall'ordinario per me che sono abituato ad un mondo comune abitato da persone senza tutte queste doti speciali. Già il solo essere in grado di aprire un portale per muoversi da un luogo all'altro è per me incredibile, figuriamoci quello che adesso sta accadendo di fronte a me.

    Ci prende in giro? Non ne sono certo, forse si sta solo divertendo un po' con noi, ci parla e ci spiega cosa è in grado di fare, e ci mostra un paio di esempi. Il primo è quello della trasposizione della faccia, e quando vi pone termine Mikael si teletrasporta accanto a Sarah con un calice in mano.
    Dice di essere in grado di distorcere la realtà stessa, di tramutare una cosa in un'altra, o ci prende per davvero in giro o dice il vero. O entrambi. In ogni caso io continuo a fissarlo ed ascoltarlo, e nel mentre che egli prosegue io mi sposto verso il tavolo restando però a debita distanza.

    Questo ragazzo, o quello che è, è decisamente interessante! I suoi poteri, le sue doti, il suo comportamento. Ne sono incuriosito ed affascinato, voglio vedere di più, voglio sapere cos'altro è in grado di fare! Non devo nemmeno chiederglielo, egli mette nuovamente in mostra le proprie doti lasciandomi nuovamente sorpreso.

    Lo osservo a bocca aperta mentre materializza il suo regalo per noi, e lo fa come un vero mago. Con un telo nero copre il tavolo, e quando lo toglie un'enorme quantità di cibo viene rivelata. Non solo è molto più di quanto vi fosse prima, ma è presente anche una statua a grandezza naturale di Sarah!

    "Bravo! Questa si che è una presentazione!"
    Esclamo con entusiasmo la mia approvazione, batto le mani ed applaudo.

    "Inizio a servirmi anche io, non sai che fame che ho. Anche se ovviamente non sarà grande quanto la tua"
    Sono già accanto al tavolo e quindi inizio a racimolare fette, dolcetti e pasticcini mentre parlo. Sorrido, e rido dopo avere pronunciato le ultime parole.


    STATUS FISICO STATUS MENTALE

    Perfetto Stupefatto, curioso

    ENERGIA

    100%

    Consumi effettuati: - 0%








    EQUIP
    Alcuni attrezzi (cacciaviti vari, chiavi inglesi, ecc), i progetti delle sue tecno-cose, e l'occorrente per scrivere e disegnare, tutto tenuto in un comodo zainetto. O nelle tasche dei pantaloni.
    E poi, ovviamente, i vestiti che ha indosso, maschera, catene e lucchetti compresi (sono oggetti di scena, da cosplayer)

    PASSIVE
    TheVoice -->Da quando è giunto su Endlos una voce ha iniziato a sussurrargli nella mente parole e frasi apparentemente senza senso.
    Inheritance of Time -->[+25%destrezza, +25%­velocità, capacità di calcolare il tempismo e lo scorrere del tempo]
    Ha una particolare bravura nel calcolare il tempo e il tempismo. Di fatto, è in grado di percepire in modo automatico il passaggio del tempo attorno a lui, riuscendo addirittura a calcolare quanto tempo ci metterebbe il suo corpo a fare qualcosa come ad esempio una corsa.
    E ora, grazie all'eredità del tempo, riesce a ridurre il tempo che ci vorrebbe a fare un’azione evitando in modo automatico i “tempi morti” che ruberebbero preziosissimi millisecondi. In questo caso, una carica seguita da un pugno in pieno volto, risulterebbe molto più veloce e agile di una carica normale.
    In altre parole, velocità e agilità risultano molto sopra la media, e può calcolare il tempo ed il tempismo finanche al millesimo di secondo.

    ATTIVE
    -Slot 1: vuoto
    -Slot 2: vuoto

    NOTE
    Osserva stupefatto le varie scene, quindi loda Mikael ed inizia a mangiare. 1
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Le stranezze iniziarono quando una risatina iniziò a riecheggiare nella stanza dell'appartamentino. La voce però non sembrava provenire dal nuovo arrivato, quanto dal dolce in mano alla ragazza. Allora iniziò una serie di assurdità, tra volti proiettati, teletrasporti e frasi impertinenti.
    A vedere un simile spettacolo, Brush iniziò dir poco ad ammirare la divinità. Trovava i suoi modi così... squisitamente illogici, liberi di regole e quindi ricchi di creatività e imprevedibili. Fu a dir poco felice che volesse unirsi a loro.
    Invece a Sarah per poco non fece saltare i nervi, ma non per il comportamento folle (era abituata a vedere simili cose), quanto più al fatto che si proclamò un'entità superiore, ben al di sopra della loro portata. Questo, unito alla specificazione di essere una divinità, rievocò in lei il ricordo del terribile incubo in cui era in balia di una dea di nome Liebe.
    Per poco non diede di matto e fu solo per la rapidità delle azioni di Mikael che la ragazza non gli lanciò addosso qualcosa o usò la magia contro di lui.
    Quando però il nuovo membro fece comparire nuove pietanze e soprattutto una statua a grandezza naturale della biondina, l'imbarazzo della poveretta toccò le stelle. L'ancella capì cosa stesse per succedere e si precipitò a bloccare l'amica, tappandole pure la bocca.
    Non era da Sarah avere simili reazioni, Brush lo sapeva, tuttavia i modi del ragazzo dovevano in qualche modo rievocato qualcosa che sentiva di dover affrontare. Brush non poteva accertarsene, ma in buona parte la sua folle genialità ci aveva visto giusto.
    " Mmm...mmh"
    " Siamo felicissime che tu ti sia unito a noi."
    Proprio in quel momento però, l'altra riuscì a liberarsi dalla mano sulla bocca.
    " Vedremo se sei davvero così forte."
    Subito l'artista provvide a impedirle di parlare e proseguì.
    " Non fare caso a come si comporta: per qualche motivo adesso è nervosa, ma in genere è gentile. Tuttavia, forse dovresti far sparire la scultura di cioccolata, penso che la trovi imbarazzante."
    E continuò a impedirle di parlare per un po'. Non voleva certo rischiare che mandasse a mote una possibile amicizia con Mikael.
    Ci mise un po' a calmare l'amica, parlandole telepaticamente, ma dopo ciò si fidò a lasciarla andare e constatò che non avesse più voglia di attaccar briga, semplicemente sospirò un po'.
    È rivolta a coloro che si trovano nella stanza.
     
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