[AdE] Meeting

Sbuffò, irritato, mentre PET domandava a tutti di identificarsi e memorizzava, o almeno, sperava stesse memorizzando, i circuiti di quel coso dopo il viaggio planare sembravano essere impazziti di colpo, i nomi di quelli che avevano la pazienza di sopportarlo. A ciascuno rivolgeva la stessa frase: il codice di errore, segno che non aveva trovato in memoria il loro identificativo.
"Errato. Errato. Identificativo errato"
Continuava a ripetere, volando fra i presenti.
Lui invece rimaneva in disparte, in silenzio, ad ascoltare le parole degli altri. Alcuni parlavano del più e del meno, Sarah, l'unica che conoscesse, elencava i motivi per il quale si trovavano lì.
Appoggiato ad una parete con le braccia conserte aveva visto il buffone dalla benda azzurra mettersi a costruire statue di ghiaccio e quindi andare a fare il cascamorto con una delle donne che si trovavano nella sala. La sua presenza lo disturbava. Era irritante anche solo sentire la sua voce per lo spirito invernale.
Quando però prese dalla valigia tetradimensionale (o qualcosa di analogo) un trapano e si avvicinò al cubetto, l'irritazione si trasformò in rabbia. Si staccò dal muro e marciò verso il ragazzo, l'aria attorno a lui che diventava sempre più fredda ad ogni passo. Tese la mano a mezz'aria e cristallizzò l'umidità in una spada di ghiaccio, sospesa al suo fianco. Avrebbe potuto sciogliere la statua di ghiaccio, ma non voleva entrare in contatto con qualcosa che fosse legato a quell'essere.

Mettiamo in chiaro una cosa ti va?

Domandò in un ringhio mentre la spada, materializzata a mezz'aria, seguendo il movimento del braccio dello spirito, si disponeva in orizzontale, puntando in direzione del ragazzo dalla benda sull'occhio.

Tu prova a toccare il mio cubo portatile con quel tuo bel trapanino del cazzo e io ti trapano la faccia. Che ne dici? Ti sembra un buon accordo?

Non gliene fotteva niente del fato che quel pazzo biondo lo considerasse un accordo valido oppure una follia, e lo sguardo carico di rabbia che aveva puntato sul ragazzo probabilmente ne era una prova.
Per quanto detestasse la vocetta acuta che era stata installata nel PET, i suoi continui blippare a vuoto e importunare le persone a caso, facendolo sprofondare nella vergogna, quello era il suo PET, quello che gestiva il flusso di Nexus che scorreva all'interno del suo corpo nonostante fosse stato bandito dal suo mondo o quasi e, sopratutto, quello che sorreggeva l'eternità della sciarpa di Elizabeth. Probabilmente il Nexus ad uso che vi era attaccato avrebbe continuato a tenere attivi gli incantesimi sopra alla sciarpa per anni ancora, ma non aveva idea di quello che sarebbe potuto succedere se avesse interrotto il collegamento.
Né ci teneva a scoprirlo.
Socchiuse lo sguardo, mirando al viso del Dio illogico, mentre la rotazione della spada cominciavaa farsi sempre più evidente.
E fanculo alle buone maniere.
Minacciare era solo il primo passo, se davvero avesse osato toccare la scatolina di metallo che continuava a chiedere gli identificativi, la spada si sarebbe rapidamente sdoppiata e lei e le sue gemenlle si sarebbero conficcate nel corpo dell'altro senza nessuna esitazione.

Code by Beryl

La nausea, l'irritazione, la noia, il desiderio di vedere la faccia del dio illogico come nuovo ornamento per le mura della stanza, piantata con forza nel cemento, sbattuta contro la solida superficie così tante volte da aver lasciato impresso il segno.
Questo quello che il volto dello spirito non riesce a nascondere, mentre ogni emozione che prova si manifesta con chiarezza dietro agli occhi pallidi e il volto dalla barba lasciata crescere in maniera trasandata.
Simpatico quanto una volpe idiota
Ringhiò a denti stretti, schioccando le dita mentre l'altro prendeva a sciorinare una serie di... erano battute quelle o semplice idiozia manifestata in modo da rendersi irritante ai suoi occhi? Non aveva importanza, quello che importava erano, adesso, l'energia magica che scorreva all'interno delle sue vene e si cristallizzava attorno alla spada di gelido materiale che aveva già evocato. L'aria attorno alla stessa sublimò, diventando ghiaccio, e la spada si divise in più proiettili di ugual foggia.
La voce di PET, rivelato l'utilizzo di poteri spiritici da parte del Boralis a lui legato, si mise a bippare e a cantilenare con la solita irritante vocetta, di Nexus e di codici di blocco. Una serie apparentemente senza senso di lettere e numeri che si perdevano nell'aria e codificavano l'utilizzo di quella che sembrava magia dal punto di vista tecnico. Per lui in quel momento stavano a significare il desiderio di vedere quelle spade che vorticavano attorno a lui conficcarsi al fianco del dio. Non a colpirlo... non in punti vitali almeno.
Un grido e un tossire interruppero i suoi propositi di prendersi una rivincita contro la sfilza di infantili battutine.
"Uff... che accade adesso?"
Abbassò la mano tesa, facendo svaporare le spade e avvicinandosi con irritazione miscelata ad un vago senso di noia per l'essere stato richiamato alle due. Lo sguardo si posò sulla macchia di quello che pareva sangue e che imbrattava il collo. L'aspetto poteva assomigliarci anche. L'odore leggero di vernice che proveniva dalla ragazza e la totale assenza dell'inebriante odore del fluido vitale lasciavano pensare che tutto fosse fuorché una ferita.
Reclinò il capo, fissando le due intrecciando le mani, in un silenzioso interrogativo, un domandare se stavano facendo sul serio o se si stessero tutti divertendo a prenderlo per i fondelli mente cercava di calmare il respiro.

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