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Ed eccomi finalmente, dopo tanto tempo e promesse mancate, davanti alla porta del decimo piano della Casa Albero.
Porta assai importante, o almeno fu quello l’ unico pensiero che mi attraversò la mente.
Ma perché importante dite voi?
Semplice cari i miei fans, quella porta avrebbe deciso il mio destino su Endlos.
Non che non mi fossi già dato da fare per farmi conoscere un po’ a giro, ma quella sarebbe stata una svolta importante nella mia vita, ovvero rifarmi proprio una nuova vita anche su quel mondo.
Nel vecchio avevo già raggiunto il mio scopo, il mio unico desiderio.
Diventare campione del mondo e se non fosse stato troppo tardi, mi sarebbe piaciuto diventarlo anche su Endlos, giusto così, per fare lo spaccone almeno il doppio.
Mi guardai un po’ attorno e subito mi accorsi che ero l’ unico in piedi su quel corridoio finemente piastrellato.
Sospirai e guardai la maniglia della porta.
Tesi la mano verso il pomello dorato, ma mi fermai prima di toccarlo.
Era quella la strada giusta per me?
Perché si insomma diciamocelo, non ero proprio un tipo normale.
Un po’ le rotelle mi erano partite per via dei troppi pugni in faccia, avevo un modo di fare un po’ troppo cazzeggione e le attenzione ricevute non mi bastavano mai.
Se fossi diventato un “LAM” la gente mi avrebbe guardato con occhio più critico, non mi avrebbe certo passato ogni cavolata che mi girava per la testa.
Sarei diventato un’ icona, un esempio da seguire.
Ritirai indietro il braccio e guardai nuovamente il legno scuro del portone e un pensiero sovrastò tutti gli altri e si, stavo per abbandonare.
Io stavo per abbandonare.
Ted Carter stava per abbandonare.
Divertente vero? Eppure era quella la scena in cui mi ero ritrovato.
Un nero esitante davanti ad una porta, con una grande incertezza sulle sue possibilità di riuscita.
Stavo per voltare il culo e tornare nei bassi fondi a picchiare qualche teppista di Laputa.
Ma no, non avrei fatto nemmeno quello.
Anzi, avrei pensato, avrei pensato al perché ero diventato pugile.
Voltai il mio sguardo alle mani e ai guantoni.
”Ricordo”.
Presi coraggio e spalancai le porte dell’ ufficio di Drusilia.
Entrando con un gran sorrisone carismatico nella sala e con un:
”Ma salve signora. Il suo pugile preferito ha deciso di farsi dieci piani a piedi per dargli una buona notizia”.
Occhiolino ammiccante, perché diciamocelo.
Con una signora un’ occhiolino ci sta sempre bene.
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Ufficio del Gran Maestro, Albero Casa.
Presidio Errante, Endlos.La punta della stilografica disegnava tratti leggeri e contorti sulla pergamena.
In realtà non si trattava di qualcosa particolarmente interessante o segreto: come ogni anno, sotto invito di Khatep, il Gran Maestro del Liberi Aeris Milites stava compilando una bozza dei bilanci della gilda da inviare successivamente agli Aviatori Blu. Non che amasse quel lavoro -in realtà lo detestava- ma aveva imparato che per mantenere un organismo così ampio e strutturato era necessario anche sacrificare il proprio tempo per attività alienanti e noiose come quella.
Infondo lo stava facendo per loro, la sua famiglia, e questo le bastava.
”Ricordo”
Una voce maschile che non le permise di cogliere la parola appena pronunciata la distrasse dai suoi calcoli, contemporaneamente alle porte del suo ufficio che si spalancavano in quella che aveva tutta l'aria di essere un'entrata in scena coi fiocchi.
”Ma salve signora. Il suo pugile preferito ha deciso di farsi dieci piani a piedi per dargli una buona notizia”
Riconobbe immediatamente il soggetto: lo aveva già incontrato all'Albero Casa non molto tempo prima ed aveva riconosciuto il suo identikit in qualche rapporto dei suoi soldati riguardo alcune risse alla Città Bassa. Se non ricordava male, non erano intervenute perchè ci aveva già pensato un aviatore.
-Oh, bentornato Ted!
Non che le interessasse più di tanto, comunque. "Cose di ordinaria amministrazione", avrebbe risposto: per lei i pericoli erano ben altri.
-Prego, accomodati! Che buone notizie mi porti?
Con un movimento lieve della mano andò a raccogliere il cesto delle leccornie che da sempre teneva nel proprio ufficio, pronto ad essere offerto ad ogni ospite che ne varcava la soglia. Con un gesto cordiale andò infine ad indicare la poltroncina di fronte alla sua scrivania, esplicito invito a sedersi.. -
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-Oh, bentornato Ted!
Mi disse Drusilia accogliendomi nel suo ufficio.
Inutile dire che quella sua voce e quei suoi tratti dolci, erano rimasti immutati dalla mia prima visita, rimanendo in questo modo meravigliosi e perfetti.
-Prego, accomodati! Che buone notizie mi porti?
Mi disse nuovamente, indicandomi una poltrona e offrendomi dei dolci, che esattamente come lei, erano di bell’ aspetto.
”Uhm .. dolci”, dissi prendendone un paio e mangiandoli in modo garbato.
A differenza della prima volta, adesso sapevo quale ruolo occupava Drusilia.
Ero rimasto molto li a Laputa, conoscendo moltissima gente e la fama che portava il suo Alfiere.
Mi trovai nuovamente a pensare, che era trascorso molto tempo da quando mi presentai a lei con Mamoru e Lowarn, talmente tanto tempo che nei miei ricordi quella stanza sembrava solo un ricordo lontano.
Tutto quel tempo lo avevo trascorso scivolando tra i vicoli del primo girone dell’ isola e rare volte ero uscito da essi, solamente per farmi una buona bevuta al “Cappio di Bronzo”.
Eppure era strano.
Sarebbe stato molto più naturale per me andare a giro per Endlos alla ricerca di avversari, combattenti forti con cui confrontarmi.
Invece ero rimasto li a Laputa, che tutto poteva essere tranne che movimentata.
Non vi erano mai avventure esaltanti, nonostante avessi combattuto insieme ad altri che trovare “La Mano D’ Oro”, che certo era stata una bella avventura, ma per i mie standard una era poca.
Finii l’ ultimo pasticcino e mi feci una domanda.
Che cosa aveva fermato il mio desiderio di combattere?
Forse quella proposta di unirmi agli aviatori, che sentendo molte voci, sembrano quelli che riuscivano a risolvere ogni situazione, come dei super eroi.
Ed era esattamente quello che avrei voluto fare io.
Allenarmi per diventare un Aviatore, per farmi rispettare e ammirare dalla gente, per diventare un capo saldo nella mente di grandi e piccoli, per far in modo che tutti a Endlos avrebbero conosciuto il mio nome.
Magari non era neanche questo mio sogno di grandezza che mi aveva fatto rimanere a Laputa.
Forse volevo solamente rimediare agli errori del passato.
”Bhè ecco … vorrei accettare la sua proposta che mi fece un po’ di tempo fa. Vorrei unirmi agli Aviatori di Laputa.”
Cercai di sorridere, ma ero alquanto pensieroso e teso per la situazione che era venuta a crearsi.
”Comunque buoni questi pasticcini”.. -
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”Bhè ecco … vorrei accettare la sua proposta che mi fece un po’ di tempo fa. Vorrei unirmi agli Aviatori di Laputa. Comunque buoni questi pasticcini”.
Nonostante fosse giunto di sua spontanea volontà, Ted non si era rivelato affatto fuori luogo o inaspettato. Drusilia aveva immaginato che sarebbe tornato: aveva offerto al pugile un'evenienza molto allettante che solo un'idiota patentato avrebbe rifiutato. A prescindere dalla convenienza, si trattava di dare una svolta alla propria esistenza, qualcosa che andava oltre l'adempiere a semplici missioni o trovare la gloria.
Ma questo Ted lo avrebbe compreso nel tempo.
-Oh, ne sono felice- affermò soddisfatta -basterà firmare questi moduli e potrai considerarti dentro.
Con un lieve gesto della mano andò ad avvicinargli dei fogli da firmare e su cui inserire le proprie generalità. Nulla di troppo complicato da compilare.
-Sarai un Aviatore Semplice Verde e combatterai in prima linea contro coloro che saranno considerati nostri nemici. Aiuterai anche i deboli, nel limite delle tue potenzialità e senza mai contravvenire all'ordine di un tuo superiore. Il tuo Comandante è Grifis Minos ed i Sergenti a cui potrai rivolgerti o presso i quali presterai servizio sono Ryusang Galanodel, Nesrìn e Firion.
Spiegò le gerarchie brevemente, giusto per dargli un'infarinata generale.
-Per ultimo, ma non meno importante...- continuò, lanciandogli un'occhiata furbetta, tipica di chi fa finta di nulla ma sa fin troppo -... evita di metterti nei guai da ora in avanti.
Momento di silenzio.
-Non ne va del tuo solo benessere, ma di quello della Gilda. Ricordatelo sempre.. -
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Drusilia mi passò dei moduli su cui probabilmente sarebbe andata a finire la mia firma, fogli pieni di scritte e clausole.
Le firmai senza pensarci troppo su, probabilmente erano le classiche cose da ufficio e non mi andava proprio a genio l’ idea di complicarmi la giornata con cose burocratiche.
-Sarai un Aviatore Semplice Verde e combatterai in prima linea contro coloro che saranno considerati nostri nemici. Aiuterai anche i deboli, nel limite delle tue potenzialità e senza mai contravvenire all'ordine di un tuo superiore. Il tuo Comandante è Grifis Minos ed i Sergenti a cui potrai rivolgerti o presso i quali presterai servizio sono Ryusang Galanodel, Nesrìn e Firion.
Ascoltai queste parole con estrema attenzione, memorizzando lettera per lettera e stampandomele bene in mente.
Entrando negli Aviatori io non ero diventato un soldato a seguito di qualche sanguinosa organizzazione.
Io ero diventato un futuro eroe della città di Laputa.
Guardai di aver firmato bene in ogni foglio e poi le ripassai a Drusilia, che mi stava inspiegabilmente guardando con due occhietti furbi:
-Per ultimo, ma non meno importante... evita di metterti nei guai da ora in avanti.
La guardai e gli sorrisi.
”Stia tranquilla mia signora. Al massimo sono io che risolvo i guai”.
Mi alzai dalla sedia e rubai un ultimo pasticcino.
”Io vado, se mi cercate sono al Cappio di Bronzo”. -
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”Stia tranquilla mia signora. Al massimo sono io che risolvo i guai”.
Drusilia sospirò, ma non si scompose.
Per risolvere i guai ci voleva cuore e coraggio, ma anche un minimo di pianificazione, organizzazione ed astuzia. Mentre lui rubava un nuovo dolcetto, Drusilia pensò che il buon Ted avrebbe presto imparato molte cose su di loro... e forse anche su sè stesso.
”Io vado, se mi cercate sono al Cappio di Bronzo”
-Prima di andartene passa per gli Uffici dei Burocrati al primo piano: ti daranno le chiavi della camera a te riservata ed il kit che ciascun Aviatore dovrebbe sempre portare con sè.
Ai suoi avvertimenti seguì il rumore di una porta che si chiudeva. Per l'ennesina volta Drusilia si trovò a sospirare: sperò solo che Ted l'avesse sentita. Prese dunque i fogli di pergamena e li impilò sopra ad un mucchio già abbastanza altro, segno che era un pò indietro con le pratiche.
Afferrò la penna con aria affranta, dunque continuò a lavorare..
Entrata nei LAMWith Ted Carter Style |
