[CSV] Ordinary weird day

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


    Group
    Member
    Posts
    11,292

    Status
    Offline
    Ezazél
    Lui era agile e saltelloso, si sa.
    Però aveva le gambine corte.

    SBAM! La palla di carta impattò contro la finestra. Nulla di rotto, per fortuna, ma il colpo fece tremare tutto il vetro - e con lui, il corpo del piccolo accolito di Sophia.
    Quella finestra... Era quella dello studio di Arthur?
    Trattenne il respiro. Un braccio scuro scivolò fuori dalle imposte, raccattando agilmente il pallone.
    «Uh oh.»
    Erano nei guai.

    I primi quarantaquattro secondi furono dedicati al panico più puro.
    «Dobbiamo scappare!» urlò, saltellando da un bibliotecario all'altro per poter strillare in faccia a entrambi «Anzi, no! Sarebbe un'ammissione di colpevolezza. Cosa facciamo, cosa facciamo?»

    Seguirono ventotto secondi di glaciale rassegnazione in cui lo spiritello si accasciò a terra, gli occhi gonfi di lacrime. Le mani nei capelli, sembrava essere sul punto di morire lì lì per un attacco di cuore.
    E poi, l'illuminazione.
    «...Ho un piano.»
    I successivi 95 secondi vennero impiegati per prepararsi psicologicamente al tutto.

    Quando Arthur arrivò in giardino, lui lo salutò a testa alta, un sorriso gentile sul volto. Perfetta calma e self-control, il visino un poco arrossato come unico segno della disperazione ormai passata.
    «Buongiorno, Arthur.» lo salutò. Le mani giunte dietro la schiena, l'atteggiamento di uno studentello ansioso di compiacere il maestro.
    «Eravamo impegnati in uno studio sociologico riguardante il gioco della palla. O meglio, le infinite varianti di questo semplice passatempo attraverso i secoli e le dimensioni.» spiegò. E non sembrava un bimbo che gioca a fingersi grande, quando parlava, poiché aveva semplicemente svelato la sua vera età.
    Era tornato per un attimo ad essere il bicentenario che spesso si scordava - o meglio, preferiva scordarsi - di essere.
    «Nello specifico, ci stavamo dedicando all'Ōllamaliztli, un gioco rituale del centroamerica terrestre con profondi significati rituali e religiosi. Lo scarso numero di giocatori e il campo poco adatto, però, stanno ostacolando non poco i nostri studi.» arricciò le labbra in una smorfia di disappunto, per poi voltarsi verso William e Uriel.
    «I miei colleghi, qui, hanno gentilmente deciso di aiutarmi. Seppur questi studi siano tipici della via di Sophia, infatti, possono trovare applicazioni anche per gli adepti di Dharma e di Regalia. Applicazioni che i miei colleghi ora le spiegheranno subito.» concluse, ammiccando verso i compagni. E seppur elegante nel portamento, i suoi occhi brillavano per il nervosismo e l'aspettativa.
    L'aspettativa che gli altri fossero bravi come lui nel dire stronzate.



    Edited by Zero - 6/9/2014, 15:26
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    2,023

    Status
    Anonymous
    YFlON

    Contro ogni più rosea aspettativa nel lanciare la palla, da esperto tiratore, Uriel l'aveva lanciata troppo in alto affinché il giovincello riuscisse ad afferrarla. Così, senza trovare intralci, la pallina di carta finì la sua parabola contro uno dei vetri della biblioteca. Il fatto non fece sussultare più di tanto il semidio, ma quando la finestra si aprì e una mano pallida si appropriò della palla, realizzò di chi potesse essere e in quale stanza fosse finita. E non ci volle molto che Ezazél confermò le sue paure. Quello era lo studio di...
    «Dobbiamo scappare!»
    Per una volta, da quando si erano conosciuti, il "giovane" Saggio fu d'accordo con lui. Si sarebbe agitato anche lui, oscillando le mani al cielo e saltellando qua e là in preda alla disperazione, se non sapesse contenersi. E ora? Com'era entrato a far parte dei Saggi lo avrebbero già cacciato? Disperazione.
    «...Ho un piano.»
    - - -
    Come volevasi dimostrare, a uscire dalle grandi porte di Palanthas, fu proprio... Arthur!
    La Corona della Via della Genesi si avvicinò ai tre, squadrandoli. Il giovane Ezazél lo salutò come nulla fosse, e anche Uriel cercò di mantenere un certo autocontrollo, rimanendo impassibile.
    «Arthur...»
    Gli chiese di che studio si stessero occupando, e -come da copione- il folletto recitò la sua parte, come da concordato poco prima che il vampiro giungesse. E quando cominciò a parlare, Uriel rimase stupito da come il tono fosse diventato serio, palesando la maturità dell'individuo che ora mostrava di essere realmente uno studioso di Sophia e non più d'un bimbo che pensava solo a giocare.
    Una volta conclusa la sua parte, giunse il momento anche a lui di recitare. Non che gli piacesse come idea, ma al solo pensiero di essere cacciato o ricevere una punizione gli garbava ancora meno.
    «Io stavo studiando di come il Destino potesse influenzare gli oggetti anche più inutili, come ad esempio quella pallina di carta.»
    Si fermò, schiarendosi la gola. Mamma mia.
    «Volevo constatare se era Destino che tutti i Saggi di Palanthas, in sede oggi, si sarebbero incontrati e... beh...»
    Guardò in basso, imbarazzato.
    «... così è stato.»








    Ansia.


     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Brigante del Vico Buligio®

    Group
    Member
    Posts
    13,820
    Location
    combustione spontanea

    Status
    Offline
    Con il naso all'insù William segue la parabola della palla che va a colpire, con precisione millimetrica il vetro di una finestra.

    Il tecnocrate guarda la finestra, poi quelle accanto, e mentre la finestra si apre, prima che succeda qualsiasi cosa, si è reso conto di quale finestra è stata colpita.

    Dannaz-

    Poi la mano pallida e biancastra conferma tutto, sequestrando la palla artigianale.

    Osserva Ezazél disperarsi.
    Lo osserva cercare una soluzione e poi, improvvisamente calmarsi: «...Ho un piano.»

    Poi, dopo circa un minuto e mezzo, la Corona di Kymeia, Arthur, fa la sua comparsa nel giardino, e i due saggi si prodigano nel dare spiegazioni inesistenti, riguardanti la loro Via di studi, del fatto che stavano giocando a palla.

    Così, quando è il suo turno si spiegare qualcosa, William sorride abbassando lo sguardo, mette la mano destra nella tasca dei pantaloni e comincia a camminare lateralmente, parallelo al suo interlocutore, mentre una voce da professore spiega:

    Io, signor Giles, mi sono unito al gruppo al fine di studiare il tortuoso andamento delle leggi di impredicibilità.
    Le parole, se pur non veloci, proseguono inarrestabili senza lasciare spazio a interventi:
    Ricostruendo la traiettoria del lancio, stavo cercando di comprendere l'andamento delle leggi che regolano l'andamento termodinamico dell'oggetto sferico che ha, seppur unicamente nel piano fisico ma non in quello ancestrale, impattato contro la superficie vetrosa del suo studio approssimativamente tre minuti e trentatré secondi da adesso.

    Quando finisce di parlare il ragazzo si ferma e si volta, con estrema calma, verso Arthur, cercando di capire se ha bevuto le cose dette dagli altri e da lui o se sono, semplicemente, spacciati.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Ufficiale
    Posts
    746

    Status
    Anonymous

    cepost_zpsc2e6f79f

    Il Signor Arthur Friederick Giles era, insieme a Brifos, Julian, Amelie, Amarth ed il disperso Percival, una corona dell'Ordine dei Custodi delle Sette Vie. Questo voleva dire molte cose. A prescindere dai meriti o dal livello di preparazione, ogni Corona a modo suo doveva saper ricoprire il ruolo di Maestro. Ed Arthur, almeno su quello, era forse il più preparato, non tanto per le sue conoscenze quanto per aver prestato servizio nel casato dei Galanodel per qualcosa come duemila anni circa.
    Per chi non fosse pratico con la matematica, sentire questa constatazione dovrebbe indurre molti scienziati a riflettere su quella che, comunemente, è chiamata "legge dei grandi numeri". In poche parole: quante probabilità ci sono, in duemila anni di insegnamento, di aver sentito una scusa simile provenire dalle boccucce da infanti di futuri capicasata e strateghi militari?

    Non c'è bisogno di formulare una risposta.

    -Oh, capisco.

    Il vampiro socchiuse gli occhi, abbassando il capo lentamente. Per qualche istante Ezazèl, Uriel e William sarebbero stati percorsi da un brivido d'eccitazione, l'euforia tipica di chi ha appena scampato un grosso pericolo nel migliore dei modi.
    Questo finchè Arthur non mostrò un ghigno malefico, reso ancora più inquietante dai canini sporgenti.

    -Beh, se è uno studio non posso certo interrompervi.

    Risollevò il capo, con aria pacata.
    Ma quella tranquillità che non lasciava presagire nulla di buono.

    -Sono davvero orgoglioso che collaboriate in un esperimento tutti insieme, confrontando le vostre conoscenze- parlò lentamente, pregustandosi il momento in cui avrebbe sganciato "la bomba" -Dunque...

    Momento di silenzio.
    Non aggrediva più nessuno da secoli, ma l'odore della pelle umana di fronte al pericolo ancora lo inebriava... e lo divertiva.

    -...rimarrò qui ad aiutarvi in questo progetto.

    E si, ora potete disperarvi: le vostre future giornate di svago saranno trasformate in ricerca e calcoli su una pallina di carta che si muove nello spazio. L'unica soluzione è farvela piacere... o sperare in qualche cataclisma che spinga il vostro nuovo "prof" a lasciarvi in pace.

    E come si suol dire... 1-0 per Arthur.
    Palla al centro.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


    Group
    Member
    Posts
    11,292

    Status
    Offline
    Ezazél
    «YEEEE!»
    Alzò le braccine, saltellando tutto felice. Gli altri sarebbero forse impalliditi alle parole di Arthur, ma lui non vedeva motivo di preoccuparsi: una persona in più, per lui, significava solo maggior divertimento.

    «Arthur, tu sai costruire le cose, giusto? Perché per ricreare fedelmente le condizioni dell'Ōllamaliztli avremmo bisogno di anelli da attaccare al muro. Tipo dei canestri, ma verticali.»
    Gesticolò in direzione della parete, quella presa a pallonate pochi attimi prima.
    «Solitamente erano di pietra, ma credo che potremmo accontentarci di carta e scotch.
    Alcune varianti del gioco prevedono anche l'utilizzo di mazze, ma la documentazione al riguardo è oltremodo vaga. Non so se vogliamo provare, temo che rischieremmo solo di farci male. È anche il motivo per cui abbiamo scelto una palla di carta al posto di una tradizionale in caucciù: pesa 4 kg, e può essere letale per un atleta poco allenato.
    La sicurezza innanzitutto, no?
    »

    E poi c'era quella paryte sul sacrificare a Dio la squadra perdente, se proprio vogliamo parlare di verosimiglianza storica, ma forse era meglio lasciarla stare.
    Aveva la vaga sensazione che Arthur avrebbe potuto apprezzare.

    «E poi, e poi...» si portò una mano al mento «William avrà bisogno dei suoi strumenti di calcolo, immagino. In quanto a Uriel... Non so bene cosa potrà fare, ora che la sua ricerca principale ha avuto successo. Può provare a prevedere quanto ci faremo male, magari! Gli servirà un quadernino.»
    Bla bla bla bla. Pareva essere tornato all'entusiasmo giovanile di prima, ma il lessico usato era quello della sua "modalità centenario serio".
    La situazione confondeva anche lui.
    Un pericoloso bilico tra Scienza e cazzeggio.

     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    2,023

    Status
    Anonymous

    Una cosa c'era da dire: Uriel non era affatto stupido.
    Nonostante la Corona si mostrava pacata e comprensiva, sul suo sguardo c'era un ghigno divertito di quando si pregusta la vittoria, assaporandola a poco a poco.
    Così come loro avevano mentito, anche Arthur lo fece. E questo non faceva che aumentare il battito cardiaco del povero semidio.
    Tuttavia Ezazél non pareva affatto preoccupato, anzi esultò alla lieta novella che anche il Vampiro si sarebbe unito ai giochi, seppur restando in disparte a osservarli... Una sorta di arbitro, diciamo.
    A dimostrare tutta la sua euforia, l'esserino aveva cominciato a parlare come un fiume in piena su come il nuovo arrivato potesse dimostrarsi utile.
    Approfittando del fatto che ora il piccolo elfo era al centro dell'attenzione, Uriel sospirò, maledicendo il momento in cui aveva deciso di uscire a prendere una boccata d'aria.
    «E poi... e poi... William avrà bisogno dei suoi strumenti di calcolo, immagino. In quanto a Uriel... Non so bene cosa potrà fare, ora che la sua ricerca principale ha avuto successo. Può provare a prevedere quanto ci faremo male, magari! Gli servirà un quadernino.»
    Non appena si sentì interpellato, il giovane scattò sull'attenti, infilando prontamente la mancina nella tasca dei pantaloni, facendone uscire un taccuino: il suo diario che si portava sempre dietro. Con la mano destra frugò invece la tasca opposta e ne uscì una penna, la quale -esercitando pressione al suo estremo- con un clic palesò la punta fine, annunciando che i preparativi erano terminati.
    «Sono pronto.»
    Alla fine non gli restava altro da fare se non stare al gioco.
    Per un gioco.


     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Brigante del Vico Buligio®

    Group
    Member
    Posts
    13,820
    Location
    combustione spontanea

    Status
    Offline
    Dunque...

    Per un attimo il tecnocrate pensa che stia per pronunciare le parole "me ne vado e vi lascio continuare i vostri studi: continuate così!"

    ...rimarrò qui ad aiutarvi in questo progetto.

    «YEEEE!»

    L'urlo di Ezazél forse è capace di distrarre abbastanza l'attenzione dalle pupille del ragazzo che sembrano quasi sparire mentre fissa la Corona di Kymeia, incredulo.

    "Non so cosa...come...
    Dannazione!
    Non ho la più pallida idea di come far finta di star compiendo il mio studio..."


    Il ragazzo rimane immobile mentre gli altri cominciano a continuare la loro recita preoccupandosi di avere aiuti ed attrezzature.
    Scorge giusto in tempo quando viene nominato dal ragazzino, seguendo la frase con l'attenzione focalizzata sul cercare di fare quello che ha detto di star facendo...

    Ed è con la stessa disattenzione che guarda l'accolito di Sophia toccandosi la tempia e commentando, quasi sovra pensiero:

    Ho qui i miei strumenti di calcolo.

    Cosa ha appena detto?

    Ok: è vero che è in grado di ricordare tutte le formule fisiche che ha letto ed è in grado di svolgere la maggior parte dei calcoli necessari per studiare delle leggi fisiche...
    Ma questa sarebbe stata la perfetta occasione per defilarsi con la scusa del "devo prendere il mio computer portatile!", o qualcosa di simile...

    L'accolito di Regalia si sentì, per uno o due attimi, palesemente stupido.

    Guardò Arthur, in attesa:

    Quando volete, lanciate la palla.
    Rimase fermo per un istante, guardando con la coda dell'occhio tutti gli altri, poi aggiunse:
    Gradirei, prima del lancio, che specificasse dove ha intenzione di mandare il tiro...
    Pausa.
    Imbarazzo.
    Specifica finale:
    Al fine di calcolare l'impredicibilità dello stesso, ovviamente.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Ufficiale
    Posts
    746

    Status
    Anonymous



    «Arthur, tu sai costruire le cose, giusto? Perché per ricreare fedelmente le condizioni dell'Ōllamaliztli avremmo bisogno di anelli da attaccare al muro. Tipo dei canestri, ma verticali.»

    A quelle parole, Arthur storse leggermente le labbra, imbronciandosi. Apparentemente nessuno poteva nè capire e nemmeno immaginare quali fossero le ragioni di quella smorfia.

    «E poi, e poi... William avrà bisogno dei suoi strumenti di calcolo, immagino. In quanto a Uriel... Non so bene cosa potrà fare, ora che la sua ricerca principale ha avuto successo. Può provare a prevedere quanto ci faremo male, magari! Gli servirà un quadernino.»

    Apprezzò l'ingenuità l'entusiasmo dello spiritello, ma lui non era certo il tipo da imbarcarsi in esperimenti così pressapochisti. C'erano tanti tipi di modelli, materiali e metodi di costruzione per una palla che fosse adatta al loro scopo, e la stessa cosa valeva per i canestri. Perfino l'altezza era importante: se li avesse posizionati troppo in basso, le condizioni ambientali avrebbero certamente influito di meno, e questo avrebbe portato ad una ripercussione di piccoli -ma fastidiosi- errori di calcolo che avrebbero finito per sommarsi e compromettere il risultato finale.

    «Sono pronto.»

    No, non lo erano.
    Non lo erano per niente.

    Quando volete, lanciate la palla.
    Gradirei, prima del lancio, che specificasse dove ha intenzione di mandare il tiro...
    Al fine di calcolare l'impredicibilità dello stesso, ovviamente.


    Il vampiro si voltò verso il seguace di Brifos, fissandolo perplesso. Sarebbe intervenuto più duramente, forse, ma liquidò la questione riflettendo che forse si era semplicemente distratto.

    -Ha sentito cosa ha detto Ezazèl, signor William. Bisogna prima costruire dei canestri adatti allo scopo: non ha senso tirare la palla, altrimenti.

    Infine tornò a fissare anche gli altri, lasciando che il loro entusiasmo si disperdesse in un silenzio imbarazzante.

    -E' il caso di rimandare l'esperimento ad un altro giorno: la settimana prossima quando siete disponibili?

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


    Group
    Member
    Posts
    11,292

    Status
    Offline
    Ezazél
    Rimandare a un altro giorno? Ma uffi! Proprio ora che si stavano divertendo. Anche se le preparazioni potevano essere altrettanto interessanti... Avrebbe fatto gli anelli con la cartapesta e lo scotch, poi li avrebbe dipinti di rosso e ci avrebbe fatto sopra dei coniglietti. Poi avrebbe fatto una palla più bella, delle protezioni (sempre rigorosamente in cartapesta), cucito le divise per le squadre, e...
    Tutto questo quando, però? Era una persona molto impegnata, lui.
    Si portò una mano al mento, ripassando il suo calendario mentale.

    La settimana di Ezazél - mese di Spica
    IVVVIVIIVIIIIXX
    Picnic!Giocare ai videogiochi studiare con BrifosSerissima ricerca sulle scarpeLeggere fiabeCatturare rane nei fossi con BluettoFissare Arthur mentre fa i biscottiStudiare. Forse.


    «Suppongo di poter essere libero tra tre giorni.» disse, la voce serissima di un uomo d'affari ultraimpegnato. Uno che sposta i propri impegni con un briciolo di fastidio, perché è tutta roba importantissima, ma lo fa comunque perché vi vuole bene.

    «Quindi ora possiamo giocare?» chiese poi, con tono assai più infantile. Si strinse le manine contro il petto, rivolgendo ad Athur il temibile sguardo pucchettoso da Gatto degli Stivali.
    (Un giorno diventerà una tecnica Critica.)

     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    2,023

    Status
    Anonymous

    Rieccolo, quel silenzio imbarazzante.
    Uriel non ne poteva più; era certo che se la faccenda fosse continuata in quel modo, prima o poi la sua pazienza si sarebbe piegata fino al raggiungere il punto di rottura, uscendo completamente di senno.
    Poi, però...
    -E' il caso di rimandare l'esperimento ad un altro giorno: la settimana prossima quando siete disponibili?
    Oh, qual magnifico giorno!
    Il semidio cominciava a vedere un barlume di speranza, una luce alla fine del tunnel. Sentiva le campane far festa e il librarsi delle colombe in alto nel cielo.
    «Purtroppo la settimana prossima torno a Laputa a fare rapporto alla mia Signora.»
    Che fosse vero oppure no, al ragazzo poco importava. Poteva risultare una scusa abbastanza plausibile, in qualità di Ambasciatore. E sperava che Arthur questa volta la bevesse sul serio. Se la Corona si fosse insospettita, al semidio non restava che fare sul serio rapporto e godersi la permanenza a casa sua, dove non passava da molto tempo. Non avrebbe avuto nulla da perdere.
    Scacco matto.


     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Brigante del Vico Buligio®

    Group
    Member
    Posts
    13,820
    Location
    combustione spontanea

    Status
    Offline
    La risposta di Arthur fa tornare il ragazzo alla realtà.

    "Cosa ho detto?
    Perché?!"


    Mentre il tecnocrate si sente particolarmente stupido ringrazia il fatto che l'attenzione -e gli occhi della corona di Kymeia- si spostano con la richiesta di scegliere un altro giorno per riunirsi per questo genere di studi.

    Ezazél non perde tempo: assume la postura di un uomo impegnato che deve fare spazio nella sua agenda e poi termina dichiarando di aver tempo fra tre giorni.
    Mentre Uriel si presenta molto più impegnato: la settimana prossima deve tornare a Laputa.

    "Laputa...un giorno dovrò andarci..."

    Mentre ha questo pensiero William si rende conto che è il suo turno di rispondere ad Arthur.
    Ci pensa un attimo.
    Vuole giocare?
    A dire il vero no: il movimento fisico per lui è superfluo ai fini del gioco, del divertimento.

    Eh...io...

    Ha impegni durante la prossima settimana?
    No.
    Lui studia e lavora unicamente per gusto personale nelle ricerche e nel superare traguardi relativi alla programmazione.
    Non ha un capo, non ha degli impegni che lo potrebbero tener fuori...

    Io...veramente...vedevo questa ricerca unicamente come modo per...
    ...staccare...
    ...dalle mie solite ricerche informatiche...


    Evasivo, il ragazzo guarda di lato cercando un punto in cui focalizzare lo sguardo mentre si massaggia il collo con la mano destra e cerca le parole più adatte per salutare tutti e "buonanotte al secchio".

    Temo che dopo questo ...particolare studio dovrò ritornare ai miei studi, alla progettazione e costruzione delle...cose...che mi...servono...
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Ufficiale
    Posts
    746

    Status
    Anonymous

    cepost_zpsc2e6f79f

    «Suppongo di poter essere libero tra tre giorni. Quindi ora possiamo giocare?»

    La voce e l'espressione della Gemma di Sophia furono così tenere che avrebbero tranquillamente potuto sciogliere il cuore di chiunque, costringendolo ad accontentare quella piccola creaturina coccolosa e puccha, tutta da vezzeggiare. Peccato che Arthur, per quanto amasse i bambini -estremamente simili allo spiritello- e fosse famoso per il suo saldo ed incorruttibile codice etico e morale, il cuore proprio non ce l'aveva. Se chiunque altro sarebbe andato in crisi davanti a una faccina del genere, il Vampiro si sarebbe limitato a fissarlo con la sua solita aria seria e risoluta, come se non vi fosse nulla di strano.

    «Purtroppo la settimana prossima torno a Laputa a fare rapporto alla mia Signora.»

    Eh...io...
    Io...veramente...vedevo questa ricerca unicamente come modo per...
    ...staccare...
    ...dalle mie solite ricerche informatiche...


    Sospirò un pò sconsolato, ma fondamentalmente tranquillo. Aveva apprezzato la sincerità di William ed a prescindere dal fatto se Uriel avesse o meno detto la verità, una visita a Laputa gli sarebbe comunque tornata utile. Dunque colse la palla al balzo.

    -Allora va bene William, a questo punto credo che tu possa tornare ai tuoi doveri- disse con voce serena e tono accomodante -Uriel, si da il caso che avevo alcuni miei lavori da inviare all'Alfiere: non che non mi fidi del messo, ma se mi dici che andrai di persona preferirei che le portassi tu. Per ora, comunque, puoi andare: ti chiamerò io in separata sede per discuterne meglio.

    In realtà si trattava solo di un paio di artefatti di basso livello, ma da buon creatore Arthur era geloso e protettivo verso tutte le sue invenzioni, anche quelle meno importanti.

    -Infine... Ezazèl- disse, tornando a fissare l'esserino. Lo avrebbe afferrato per la collottola e sollevato interamente da terra, gambine all'aria, come era già successo altre volte -Dato che i tuoi colleghi hanno molto da fare e tu invece sei abbastanza libero per giocare... verrai con me nel mio studio e mi aiuterai a leccare tutti i francobolli delle missive che ho da spedire.

    Pronunciata la sentenza, se lo sarebbe semplicemente portato via, forse felice ed ignaro dell'orribile giornata che avrebbe dovuto affrontare. Quando infatti Arthur gli avrebbe rivelato che le lettere (ed i francobolli da leccare) erano ottocentosessantasette, oltre che dal gusto amaro, sarebbe stato troppo tardi.

     
    Top
    .
26 replies since 24/7/2014, 08:19   459 views
  Share  
.