[LAM] A caccia di tesori!

I passi si fanno sempre più vicini, accompagnati dal rumore di qualcosa che striscia per terra, sulla nuda roccia scura. Non ci vuole molto prima che il possessore di quei passi raggiunga il campo base, ma quei pochi minuti vi fanno salire i brividi lungo la schiena... la tensione è palpabile, anche perché quei suoni sono tutto fuorché rassicuranti. Alla fine comunque la creatura arriva, qualunque cosa sia, fermandosi al centro dello stanzone... proprio tra le vostre due tende che ora vi forniscono copertura.
Proprio in quel momento notate la sua ombra stagliarsi sulla stoffa sporca dei ripari, ondeggiando leggermente a causa del falò. Le sue dimensioni vi lasciano senza fiato: quel tizio, perché si tratta di una persona, è veramente enorme. Alto almeno tre metri, largo quanto un armadio, il colosso sembra reggere qualcosa in mano... sembra un piccone. Sentite il suo respiro pesante, amplificato dall’elmo che indossa e che gli copre il volto, così come un’armatura fatta di pelli e metallo che avvolge il suo possente corpo. Rimane fermo per un attimo, poi parla.
Dove diamine siete andati? MI SERVITE QUI, ORA!
La sua voce già baritonale diventa quasi un ruggito quando alza il tono, facendo quasi tremare le pareti delle grotta... e i vostri cuori. Al suo sbraitare segue solo il silenzio e la cosa lo insospettisce, visto che i suoi sottoposti conoscono quel che gli aspetta in caso di fuga... quindi è impensabile che siano scappati. Deve essere successo qualcosa. Le gemme potrebbero essere in pericolo. Per un attimo si muove in direzione del magazzino, la stessa intrapresa da Rhaziel... ma poi si ferma. Si volta verso una tenda e dopo aver sollevato il piccone, lo schianta sul giaciglio accartocciandolo. Tranquilli, non si tratta di quella che vi nasconde, almeno per il momento.
C’è qualcuno, me lo sento.
Non sapete come faccia, ma lui sa che c’è qualcosa che non va. Anche per te, Eva, fra poco potrebbe esserci qualcosa che non va... il colosso cammina proprio nella tua direzione. Ha adocchiato la tua tenda e si prepara a calare il piccone anche su di essa. Bisogna fare qualcosa e bisogna farlo in fretta, quel tizio non sembra molto propenso a negoziare.
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Prima che il colosso riesca a colpire la tenda, la stoffa viene forata per sei volte dalle sfere scagliate da Eva, le quali si schiantano sul petto del nemico che preso di sorpresa fa un passo indietro. Purtroppo l’assalto dell’aliena non sembra aver sortito particolare effetto, il corpo del gigante non ne ha risentito per niente... però tutto ciò è servito a distrarlo e a catalizzare la sua attenzione sulla ragazza. Proprio non si aspetta che ci sia qualcun altro la dentro.
Oh, ma abbiamo una ladruncola qui.
I suoi occhi fissano subito il sacchetto con le gemme, dalle fessure dell’elmo si può notare la faccia tipica di una persona avara che ama avere tutto per se. Non gli piace quindi che le sue pietre preziose siano nelle mani di qualcun altro, è disposto a tutto pur di metterci le mani sopra... e una ragazzina non può di certo fermarlo.
Non so come hai fatto a far sparire i miei sottoposti, ma adesso io farò sparire te.
Il colosso avanza minaccioso, brandisce il piccone e lo solleva ancora una volta mentre si lancia in direzione della ragazza... ma un suono lo costringe a fermarsi, le ossa appese si sono mosse quasi immediatamente a causa dello spostamento d’aria generato dal movimento del pugile, ma quando il gigante comprende di essere in pericolo è ormai troppo tardi. Sbilanciato dallo scatto riesce appena a voltarsi, giusto in tempo per vedere il pugno dell’Afro abbattersi sulla sua faccia. Il colpo è potente, l’elmo viene quasi sbriciolato e l’attacco genera una torsione che fa girare il minatore come fosse un bimbo... scagliandolo infine contro la tenda presa di mira. Un tonfo sordo e il colosso non si muove più.
La faccia del nemico è una maschera di sangue, deformata per il colpo subito. Gli occhi però sembrano chiusi... e il possente torace non si muove. Avete vinto quindi? Non ne sarei così sicuro. Avete giusto il tempo per rilassarvi un attimo, prima che con un ruggito il bestione si rialzi e scagli il piccone dritto addosso a Ted: la distanza è poca, così come il tempo per difendersi da quel proiettile. Come se non bastasse, il gigante infuriato si alza e si lancia in direzione del pugile pronto a travolgerlo con la sua enorme mole. E Ted sa bene quanto possa far male un tizio di quella stazza.
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La furia del colosso pare inarrestabile. Animato da una furia bestiale si lancia all’attacco, in lui vi sembra di scorgere un orso e ogni suo movimento ve lo fa ricordare. Il piccone viene lanciato e inaspettatamente fa il suo dovere, spezzando un braccio al pugile, ma il successivo assalto si ferma su una barriera metallica invalicabile, che fa indietreggiare di qualche passo il gigante... che stordito non si rende conto del proiettile d’aria che lo colpisce ancora una volta in piena faccia. Il bestione ruggisce, sta per cadere ma si regge ancora in piedi, almeno finché la pioggia di aghi non lo investe.
Lo vedete cadere in ginocchio, respirare a fatica e tremare vistosamente... eppure non cede ancora. I suoi occhi iniettati di sangue vi fissano e un’aura di fuoco ne avvolge il corpo. Fa forza sulle gambe e si rialza ancora in piedi, vi sentite schiacciati da quella potenza... iniziate a pensare che sia giunta la fine per voi. Poi sentite un rumore familiare, il colpo di un fucile. Un secondo dopo il gigante cade al suolo con un tonfo, trafitto al petto da un proiettile che lascia un buco grande quanto un pugno, proprio sul cuore. Voltandovi potete notare Rhaziel fuori dall’uscita del tunnel che porta al magazzino.
Scusate il ritardo.
Si giustifica il cacciatore avanzando verso di voi, osservando poi il corpo del nemico ormai morto. Storce la bocca, non è la prima volta che vede un simile essere: feroce e instancabile come una bestia.
Berserker, così li chiamano: uomini che cancellano la propria umanità per ottenere un potere enorme... ma senza un cuore neanche loro possono nulla.
Spiega il vostro superiore, rimettendosi poi il fucile in spalla. Non si aspettava di vedere un simile mostro, però voi due ve la siete cavata davvero bene e siete arrivati al punto di farlo cedere... anche se quell’aiuto vi è servito davvero tanto.
Bisogna sistemare il braccio...
Commenta poi osservando Ted, per poi afferrare il piccone e spezzarne il manico... poi lo allunga ad Eva insieme a qualche benda.
Fagli una fasciatura, poi seguitemi al magazzino: l’area è sicura.
Conclude poi il mercenario ritornando nel luogo da cui è venuto. La via è abbastanza lineare, quindi non dovete faticare troppo per trovare la strada.
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Rhaziel si ferma sentendo la voce di Eva, quindi si volta nella sua direzione per capire quale sia la causa di tanta foga. Osserva prima lei e poi il sacchetto, portando poi nuovamente l’attenzione sulla ragazza: alla fine la perquisizione non si è rivelata inutile. Il mercenario annuisce osservando le gemme, sono proprio quelle che la mummia ammuffita aveva richiesto qualche giorno prima.
Si, sono queste, ma nel magazzino ho trovato qualcosa di ancora meglio. Vi aspetto di la, vedete di non metterci troppo.
Detto ciò l’orbo si mette a camminare, sparendo nel tunnel. Quando voi due decidete di muovervi vi ritrovate in un corridoio del tutto simile a quello che vi ha condotti nella sala principale, solo che non vi sono ghirlande di ossa che pendono dal soffitto. Alle pareti ci sono delle torce e sotto di esse file di barili e casse di ogni tipo, molte delle quali contengono generi alimentari, segno che i barbari avevano intenzione di stabilirsi la dentro per un bel po’.
Una manciata di minuti dopo comunque giungete alla fine del tunnel, notate un’ampia porta socchiusa incastonata tra due pareti di roccia e travi. Sulla destra c’è il corpo di un uomo con un taglio in corrispondenza del petto, non ci mettete molto a capire che quella è la guardia incontrata prima... la quale ha fatto un pessimo incontro con la spada di Rhaziel. Una volta superata la porta però, notate un vero e proprio spettacolo. Su di un tavolo, dietro il quale vi è il vostro supervisore con le braccia incrociate, si trova una gemma dalle dimensioni ragguardevoli. E’ grande quanto uno di quei grossi cocomeri a strisce, se non di più, ne ricorda anche la forma a parte i bordi frastagliati.
Non sarà facile da portare fuori, questi tizi non avevano neanche una carriola.
A occhio e croce quella cosa pesa parecchio, quindi mi sa che dovete inventarvi qualcosa per portarla fuori. Il materiale non vi manca e se avete delle idee è il momento giusto per metterle in pratica, è arrivato il momento di fare un po’ di bricolage.
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Ah, non dovete preoccuparvi troppo: Rhaziel è con voi e per vostra fortuna è un’abile progettista. In breve disegna una bozza e subito vi mettete al lavoro per completare il carretto velocemente, infondo siete in territorio nemico e non potete rimanerci per tutto il tempo che volete, anzi, uscire di li è la vostra priorità al momento. Però non potete farlo a mani vuote e le gemme trovate da Eva non bastano, ma con quella enorme tornerete a casa incassando il jackpot. Ci mettete circa mezz’ora per completare il carretto e ciò che ne viene fuori non è affatto male.
Rosso fiammante, strisce bianche a forma di lampo sulle fiancate, cerchioni cromati e una capienza esagerata: può contenerne quattro di quelle gemme, quindi dentro ci sta anche il malconcio Ted. Inoltre ha un efficiente sistema di ancoraggio per fissarlo al cavallo, quindi ora non dovete fare altro che uscire. Rhaziel trascina il carretto verso l’uscita, superate il cadavere del gigante e i vari sottoposti svenuti, i quali per fortuna continuano a ronfare. Infine superate i due barbari iniziali e vi ritrovate fuori, pronti a tornarvene dritti a casa. E potete farlo orgogliosi del vostro lavoro, visto che avete completato la missione nel migliore dei modi.
Possiamo andare.
Concluse infine il Cacciatore dopo aver fissato il carretto a Darkness, il suo cavallo. Vi invita a salire entrambi, in questo modo potrete tornare su Laputa molto più velocemente. Il viaggio ovviamente non è breve e ci mettete un bel po’ per raggiungere il Presidio Errante, ma una settimana dopo eccovi di ritorno e l’ultima cosa che vi rimane da fare è consegnare il tutto a Kathep... prima di godervi il meritato riposo, oltre che un bel premio in denaro.
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