Macchine da Guerra

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Il riposo, fu una manna, per il povero Kagato. I suoi postumi da sbronza passarono nel tempo trascorso presso quella fonte d’acqua, il mal di testa sparì quando ripartirono per esplorare quel labirinto di cunicoli dove i suoi due compari si erano avventurati, mentre lui si era trovato per caso. Una situazione dovuta al proprio amore per l’alcool, con il suo pessimo senso dell’orientamento. Camminavano tranquilli per quei cunicoli, il “Jump” era in testa al gruppo, solo grazie alla sua luce da esploratore legata alla fronte che gli permetteva di illuminare le oscure gallerie di quel luogo.
Ad ogni passo che faceva, delle strane sensazioni, lo presero alla testa, non capiva il motivo, non erano i postumi della sbronza che tornavano, il motivo era altro.
Percepiva i suoi compari dietro di lui tranquillamente, li captava, sapeva dove erano senza nemmeno voltarsi, Kagato non capiva il motivo di tale “percezione”, alla fine era un idiota patentato, senza un minimo d’intelletto se non per argomenti frivoli come donne e alcool.
L’aria si faceva pesante, l’ossigeno mancava, le torce di fiamma viva dell’arciere e del giocatore di Yu Gi OH, avevano consumato il prezioso gas, mentre la sua luce elettrica funzionava tranquillamente, aveva risparmiato la carica spegnendola durante il ristoro presso la fonte d’acqua, cosi poteva sfruttarla al meglio durante quell’esplorazione. I raggi luminosi della torcia s’infrangevano sulle pareti delle grotte, lasciando brevi riflessi che illuminavano pochissimo la via, erano al buio totale.

Ad un certo punto, durante la loro escursione, si potevano udire dei suoni strani, erano lontani non si poteva riconoscere la loro natura, era tutto un mistero. Kagato avanzava con passo tranquillo, senza fretta, ad ogni movimento, i rumori si facevano sempre più nitidi. Proseguendo, la loro strada si presentava interrotta da un piccolo dirupo, circa due metri sotto di loro si poteva vedere la continuazione del sentiero preso. C’era un'unica via da seguire ed era, quella di saltare giù senza se e senza ma.
Saltarono i tre e proseguirono, quando l’arciere proferì parola…

«Direi che l'abbiamo sentito tutti.»

Aveva ragione, i suoni sentiti in lontananza, si erano fatti nitidi, un ruggito echeggiava per quei cunicoli, il “Jump” non era per nulla intimorito, anzi era divertito da quella situazione, lui da quando era su Endlos, aveva conosciuto il terrore vero, per quattro giorni come schiavo di quella pazza che gli aveva rubato il cuore, in compenso quella situazione era un gioco da bambini piccoli.
Proseguirono i tre, mentre lo stupido volpino dell’arciere, posò la mano sulla mia testa, in modo da farmela abbassare, per diminuire la luce, un gesto furbo, la luce in quell’oscurità era si, la fonte per permetterci di vedere, ma anche un bell’invito a nozze, nel dire la nostra posizione, eravamo nella merda, in quel senso.
Proseguirono i tre amigos, scesero delle scale per un’infima distanza. Il buio li avvolgeva completamente. Il viso di Kagato si fece sorpreso ad un certo punto, la sua espressione non poteva essere vista dei compari, giacché era la “guida”, per qualche motivo, oltre a quei due, riusciva a captare altre forme nella sua zucca vuota. Percepiva altre quattro fonti, che si stavano dirigendo verso di loro, stava quasi per fermare i tre, quando le fonti sparirono come d’incanto.
La sua luce mostrò una scena raccapricciante per i più, mentre per il ragazzo si presentava quasi standard. Le quattro entità percepite erano altro che qui brutti ratti troppo cresciuti, che fuggivano terrorizzati da qualcosa. Un enorme bestione si poteva vedere, grosso e muscoloso, si cibava delle carni di uno di quei topastri maledetti, quando finì il suo pasto emette un poderoso rutto, Kagato era quasi tentato di andare a stringerli la mano per quel rutto, che echeggiò nella sala dove erano giunti. Notò con gioia che erano stati scoperti, finalmente Kagato Kagami, detto "Jump" poteva mettersi all'opera mostrando tutte le sue doti.

«Jump... sei la nostra unica fonte di luce per ora. Sei in grado di lottare e fare luce anche per noi. Io posso vedere al buio per un po' se mi concentro.»

Proferì Omyrin o come cavolo si chiamava, Con aria seccata, Kagami rispose, mentre prendeva il volo. La zona in cui erano era notevolmente alta, per essere sottoterra e la visuale dall'alto, avrebbe aiutato i due compagni di merende a vedere, in più era un ottimo punto per darci dentro combattendo.

Tsk... per chi mi hai preso... Anzi se volete ve la cedo volentieri, adesso li capto perbene... non ho bisogno di questa luce... comunque mi prendo quello più vicino

Disse Il " Jump" con il suo tono misto tra arroganza e strafottenza, era in aria, quando posizionò le sue mani lungo il fianco, formando una conca con loro, un poderoso urlo usci dalla sua bocca e con gesto celere, portò in avanti le mani, con i palmi ben aperti.
Una luce azzurra partì dalle sue mani, dirigendosi verso il bestione più vicino a loro. L'onda di luce azzurra colpì in pieno l'enorme creatura, che era distratta dai movimenti acrobatici dell’arciere, infatti, poco prima che l'emanazione del Weekly Shonen Jump, sparò il suo colpo, esso aveva sfruttato il primo dei tre come trampolino per andare verso un’altra preda.
Guardava dall’alto la scena Kagato, mentre il suo raggio azzurro impattò con il suo bersaglio, creando un gran boato, che echeggiava tra i cunicoli di quella caverna. L'impatto illuminò la "stanza" a giorno, creando del fumo che si propagava nella zona. Il colpo sparato aveva avuto effetto? Questo era il pensiero del ragazzo mentre osservava, dalla sua posizione privilegiata la situazione...

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Bene, la prima offensiva ebbe un certo effetto. Colpi in pieno il primo dei bestioni, generando nel impatto un fumo azzurro più una luce che illuminò per un attimo la situazione.
Kagato, era in volo che osservava per un attimo la scena, quando gli altri due bestioni spiccarono un poderoso balzo per arrivare verso di lui. Si se non erano in una grotta poteva tranquillamente librarsi in ancora più in quota ma, in quella caverna non lo poteva fare, prezzo un bel bernoccolo.
Notò che Rufus scagliò una serpe gigante di fuoco, essa si posizionò tra il "Jump" e le due bestie, come se fosse una difesa di fortuna.

Il giocatore di Yu Gi Oh, mi ha salvato il culo

Pensò subito, nel vedere la serpe, che colpi in pieno quello scattato prima. Avvolgendolo tra le fiamme, il contatto delle fiamme con le carni, lasciò un odore di bruciato nauseabondo, che ristagnava in quello spazio, poi un veloce sibilo, fendeva l'etere, conficcandosi nelle pelle dei tre, che lasciavano urla di dolore. Kagato, disabilitò il volo cadendo verso il terreno con leggerezza. Atterrò delicatamente.

Dunque, allora quello colpito da me, è accasciato a terra con una freccia, conficcata nella gola. Un'altro, puzza di carne bruciata con una freccia conficcata, nel addome e l'ultimo ha solo una freccia conficcata nella testa. Ricapitoliamo, sono tutti e tre vivi, ma sono tutti arrivati alla frutta,manca un colpo per seccarli...

Pensò, ricapitolando la situazione, era in prossimità del terreno, che chiuse il pugno destro, portando il braccio indietro, toccò il suolo e scagliò il suo colpo. Una luce azzurra si manifestò da lui, e partirono quattro sfere di luce, che si dirigevano, verso i tre bestioni. Due andarono a mirare quello con la freccia e basta, mentre le altre due si dirigevano minacciose verso gli altri due bestioni. Che erano caduti al suolo, erano tutti insieme, spalla a spalla, quando partirono guidati da una furia ceca, verso i tre...

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Era ufficiale, Kagato Kagami non ci capiva più nulla, percepiva bene al situazione ma, quelle bestie erano dure da buttare giù, molte dure, cazzo!
Il giocatore di carte iniziò a urlare di allontanarsi da lui, quando captò delle strane auree arrivare, due erano standard, mentre una era qualcosa di straordinario, l'aura percepita sera pericolosa, cosa che venne confermata pure dal' arciere, di prestare attenzione.

Lo sò cazzo, ha una aura nettamente diversa, sia dai bestioni che dalle altre due appena arrivate... Se Rufus secca le bestie posso fare qualcosa con lui

Disse, senza mezzi termini, quando scattò lontano dalla porta, come se volesse prendere distanza, e indicò il cielo il soffitto, senza mezzi termini, una nube apparve emettendo sei saette verso il tipo vestito di nero.
Kagato iniziò a sentire la fatica, dopo questa ennesima scarica di colpi, quando si tolse la luce e la gettò verso l'arciere.

Tieni non mi serve

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Una figata d'azione fece Rufus, cazzo proprio una figata, pietrificare i bestioni che tanti problemi avevano dato al gruppo. Jump era molto più affaticato, il suo respiro era affannoso, mentre scrutava nell’oscurità, le sue saette avevano seccato, il tipo vestito di nero, quando l'arciere gli si avvicinò dopo che le polveri e i detriti caddero sulla pavimentazione rocciosa.
La situazione era calma, Kagami, non percepiva nessuna fonte d’energia oltre alla sua e quella dei suoi compari, l'arciere iniziò a rovistare nelle tasche del tipo vestito di nero, esclamando sul fatto che gli mancavano le palle.
Subito dopo fece il punto della situazione, affermando che la battaglia appena finita, era stata ardua e sperava, di non incontrare altre sorprese, allo stesso tempo, propose di riposarsi, Kagato era stanco per l'enorme spesa energetica fatta durante il duello, come anche Rufus. Ci credo non hai fatto un cazzo. Disse con tono seccato mentre ansimava, subito dopo il suo volto, prese un'espressione turbata, percepiva delle piccole fonti d’energia provenire dai corpi dei topastri appena battuti, erano in fin di vita, ma non erano morti, così con un celere gesto della mano sinistra, fece cadere ancora sei saette dal soffitto, che andò a dare il colpo di grazia, agli uomini ratto presenti in quel luogo. Ok adesso sono morti, del tutto. Era rimasta una piccola fonte d’energia in tutti loro, ma adesso non le sento, da nessuno di loro. Fece subito un breve respiro. Si Non percepisco nessuno né davanti né dietro di noi, possiamo riposarci con calma, se qualche topastro si avvicina troppo posso avvertirvi. Concluse con tono saccente, mentre si sdraiò sul freddo pavimento di pietra.

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