Un periodo non proprio felice

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    Viaggiatore dei Mondi

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    È solo da qualche giorno che mi sento di nuovo le gambe, che riesco a camminare. Noto con piacere che i muscoli sono ancora buoni, anche perché potrei averne in fretta bisogno. Chissà, magari pure loro sono stati rimessi in sesto da quella ragazza, che sosteneva di essere un angelo.
    Mi sono appena resa conto di aver superato un bruttissimo periodo, ma il ricordo di esso è ancora terribilmente forte; a tal punto che temo, irrazionalmente, di ripiombarci dentro.
    Forse è proprio per fuggire da queste paure che mi sto spostando così in fretta. Di fatto non ho un vero e proprio obiettivo: non posso certo tornare da Sarah. La mia assenza è stata troppo lunga e avrà sicuramente escogitato un modo per farmi a pezzi e anche se così non fosse, sono stufa di usare certi poteri. Certo, l'ultima volta che l'ho vista credevo di poter continuare su questa strada per sempre, ma ho perso tutte le energie per volerlo.
    Magari è stato proprio per quello che ho passato, per la mia spina dorsale a pezzi. Non escludo che la tristezza, il pessimo umore e gli attacchi di depressione mi abbiano tolto l'energia per continuare ad assicurarmi di mantenere ciò che mi protegge dalla maledizione lanciatami. Tuttavia, sento che in quel periodo non ci siano state solo cose negative.
    Quel pastore che si è preso cura di me... il suo modo di comportarsi, mi ha colpita! Proprio in questo momento mi torna alla mente un episodio.


    gif



    Avevo ripetuto svariate volte a Pete che non volevo uscire fuori, che non volevo che la gente mi vedesse e che tra le persone che avrei potuto incontrare, ci sarebbero potute essere quelle che volevano farmi secca. Tra l'altro, vista le mie condizioni fisiche, mi sarei rivelata a loro un bersaglio ancora più facile, dato che difficilmente avrei potuto nascondere la mia paralisi. Lui però aveva insistito e mi aveva pure detto che, volente o nolente, mi avrebbe presa e portata fuori.
    Diceva che rimanere sempre dentro non mi avrebbe fatto bene, non solo fisicamente, ma anche dal punto di vista dell'umore. Che non potevo rimanere per sempre a marcire in una stanza. Per un attimo credetti che volesse sbarazzarsi di me, che fosse stufo di avermi come palla al piede, ma piano piano riuscii a rassicurarmi, dicendomi che aveva già avuto l'occasione di farlo diverse volte, ma che non l'aveva mai fatto. Inspiegabilmente, quel pastore sembrava davvero volermi aiutare, anche se ero solo una fonte di problemi per lui.
    In effetti aveva ragione a dire che mi avrebbe fatto bene uscire: iniziavo a sentirmi come una larva a furia di rimanere sempre a letto.
    Fortunatamente però eravamo giunti a un compromesso: mi avrebbe portata fuori quando tutti in paese dormivano e saremmo tornati a casa con un balzo dimensionale, così da limitare le possibilità che qualcuno mi vedesse.
    Quando ci muovemmo faceva ancora buio, ciò ci avrebbe permesso di allontanarci dal centro abitato prima che le prime luci dell'alba svegliassero gli altri. Sapevo quanto fossero mattinieri i montanari.
    Lui mi trasportò tenendomi con le sue braccia. Non sembrava aver alcun problema a sopportare il mio peso, evidentemente abituato a sforzi ben più duri.

    Camminò per qualche ora, mentre il sole si alzò, illuminando tutto di una prima luce rosata. Andò avanti più spedito, facilitato dalla luce, che mano a mano aumentava, mentre l'alba lasciava posto alle luce di una mattina soleggiata.
    Ormai la giornata doveva essere iniziata per tutti, ma fortunatamente eravamo lontani dai centri abitati.
    Pete allora si allontanò dal sentiero, per dirigersi verso un prato erboso, su cui mi posò. Per poi allontanarsi di qualche metro e gettare a terra la sacca che aveva tenuto sulla schiena.
    Una lieve brezza si alzò, ma il vecchio maglione e i pantaloni che indossavo sembravano proteggermi bene. Me li aveva passati lui, dicendomi che appartenessero a sua nipote, ma che non li usasse più. Quindi guardai in cielo, cercando di distrarmi, mentre l'uomo da barba e capelli neri prese ad aprire il sacco.
    I geni sono veloci: Normalmente per castare una magia occorrerebbe dedicarsi per un periodo più o meno lungo. Chi ha però una mente particolarmente raffinata o potente è in grado elaborare le informazioni in pochi attimi e di lanciare subito l'incantesimo. Ise fa parte di questa categoria.
    Non importa se normalmente si impiegherebbero secondi o ore, la fata sarà in grado di eseguirli nell'istante in cui lo desidera, senza bisogno di fare gesti o altro.
    L'abilità è una passiva che permette il cast istantaneo.

    I geni non si fermano all'apparenza: Non è un caso che i più grandi innovatori siano quelli che hanno sempre messo in discussione ciò che si dava per scontato, chiedendosi cosa ci stesse dietro alla mera immagine catturata dai loro occhi.
    Come loro, Ise non si accontenta di ciò che le può offrire la vista e ha sviluppato un'abilità che le permette di vedere direttamente le aure delle persone, indipendentemente dalle condizioni di luminosità, capendo la natura di queste. Se benigne, neutrali o malvage e la loro potenza entro un raggio di trenta metri.
    L'abilità è una passiva d'auspex.
     
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  2. Jack_Kouver
     
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    Narrato
    "Pensato"
    "Parlato"



    "La mia prigione è frutto dell'immaginazione"



    Passo dopo passo,
    come era abituato a fare un tempo lontano Jack marciava con il solo peso della conoscenza alle spalle tra villaggi, pianure e montagne, aveva lasciato alle spalle da parecchio tempo la città di Laputa per compiere la sua mappatura mentale del mondo in cui si trovava, era stato difficile creare mentalmente Endlos dalle immagini e i ricordi delle persone che aveva conosciuto quindi in memoria dei vecchi tempi si era messo a girovagare a caso per il mondo conscio del fatto che sarebbe stato impossibile per lui perdersi, a meno che il posto in cui era non tendeva a cambiare costantemente.

    Quel giorno si svegliò di primo mattino, verso le cinque prima del sorgere del sole, fece colazione con del misero pane raffermo avvolto da enormi foglie speziate, e delle bacche rosse simili a delle more ma al sapore intenso di fragole, le sue conoscenze della vegetazione di quel mondo erano migliorate moltissimo e sapeva ormai cosa poteva mangiare e cosa era meglio evitare, vedere nelle vite delle persone, specie di quelle di contadini, cacciatori e esploratori della zona potevano dare i loro frutti, dopo essersi rinfrescato in un piccolo ruscello si mise in cammino lungo un sentiero deserto, memorizzando e osservando tutto con minuziosa cura, aveva nella notte appena trascorsa superato dei centri abitati e aveva optato per dormire all'aria aperta, avido del suo denaro e avendone poco non lo avrebbe di certo usato per dormire su un comodo letto preferendo di gran lunga il manto stellato.

    Quando era in viaggio aveva calcolato il suo fabbisogno nutrizionale basandosi sul quantitativo di calorie che il suo corpo bruciava nella giornata, era giunto alla conclusione che dovesse mangiare almeno ogni tre ore e basandosi sulla posizione del sole e sul numero di passi che faceva in base alle salite e discese che affrontava decideva se e quando fermarsi, con eccezioni a parte

    "Amuria?"



    e l'eccezione attirò la sua attenzione molto presto, uscì istintivamente dal percorso che stava compiendo per ritrovarsi in uno spiazzo erboso, e li la sorpresa, su un accampamento composto da ....un sacco? giaceva quella che da lontano sembrava essere Amuria, il sorriso comparve nel volto di Jack, accelerò il suo passo in direzione della fanciulla, Il sole rosato e stupendo illuminava quel semplice prato rendendolo unico, l'ebrezza fresca gli entrò nelle ossa nonostante fosse coperto dalla manta da viaggio, ma nella fretta delle riunione con la ragazza che tanto stava cercando queste sensazioni passarono in secondo piano, giunse a una decina di metri con il fiatone comparso dall'eccitazione, per poi fermarsi di scatto
    deluso, enormemente deluso
    il suo volto palesemente scocciato si presentò d'avanti alla ragazza che giaceva a terra
    si tolse il cappuccio mostrando il suo viso, lunghi capelli corvini cascarono a cornice di un viso delicato, occhi viola e profondi carichi di curiosità e sete di conoscenza, occhi che si rispecchiavano in quelli della fanciulla

    "Umana?...donna, apparentemente innocua, giunge qui con un sacco e lo appoggia a qualche metro di distanza, possibilità che sia giunta qui da sola quarantacinque per cento"



    Si guardò in giro incurante del primo impatto che poteva dare alla ragazza, poi riprese ad osservarla

    "Be, io devo mangiare"
    "Piacere, mi chiamo Jaime, posso approfittare della sua compagnia per consumare la mia razione giornaliera? sai....non ho incontrato molti viaggiatori come te nel mio cammino"


    Gli dava del tu, ovviamente, era una bambina in confronto a lui, ma sapeva o comunque intuiva che non era una semplice umana, probabilmente non lo era affatto visto il colore dei suoi capelli che risplendevano ancora di più nella luce del primo sole

    "Per un attimo ti ho scambiato per un'altra persona..."



    Questo giunse subito dopo aver concluso la frase precedente, ma con un tono più basso e quasi con un briciolo di timidezza, timidezza spudoratamente falsa e doppiogiochista.




    CITAZIONE
    Palazzo Mentale: 5pt
    Aiutata dal potere psichico la mente di Jack registra e immagazzina conoscenza costantemente, questa particolarità lo ha portato a immaginare e a conservare tutti i suoi ricordi e tutte le sue conoscenze in un vero e proprio palazzo mentale catalogando ogni cosa per nome, luogo e immagine da lui visto, è capace quindi di ricordare nel dettaglio ogni cosa vista o sentita, ricordare odori, sensazioni, pensieri effettuati nelle sue esperienze trovando il modo di riviverle quando ne occorre l'esigenza.

    CITAZIONE
    Percezione Mentale: 5pt + 5pt per la Telecinesi
    Ogni essere vivente possiede quasi sempre una mente da soggiogare, Jack ha imparato ben presto a riconoscere le varie menti e a vederle intorno a se creando una sorta di magnetismo mentale intorno alla sua persona, riesce in questo modo a percepire le menti intorno a se nell'arco di trenta metri e volendo sempre a patto che queste siano nel raggio della percezione a conversare con esse.

    CITAZIONE
    Visione Mentale: 5pt
    Lo sguardo, l'olfatto il tatto si uniscono nell'insieme di una visione psionica capace di catalogare la più piccola informazione, mentre Jack osserva nel raggio dei suoi dieci metri di percezione precedente sarà capace in automatico di catalogare ogni singolo oggetto a cui i suoi sensi vengono in contatto, riconoscendoli e dandogli una valutazione in denaro, resistenza, capacità e utilizzo, per fare un esempio osservando per pochi istanti una catapulta la sua mente e i suoi ricordi lavoreranno automaticamente per sapere se conosce il legno in cui è stata fabbricata, la provenienza e guardandone la struttura quanto carico massimo riuscirebbe a lanciare e per quanta distanza, calcolando il tutto in pochi secondi.

    CITAZIONE
    Fase Mentale:
    Il fisico riesce a dormire ma la mente no, difatti Jack può considerarsi come privo di sonno visto che la sua mente immagazzina costantemente informazioni e gestisce alla perfezione le funzionalità del suo corpo, se esso è stanco la mente consiglia il riposo oppure concentra le sue energie per affrontare la giornata, essa però non riposa mai, anche quando il corpo sembra prendere sonno la mente continua a lavorare con percezioni e quant'altro astenendosi quindi dal sognare o dal farsi trovare impreparato.

     
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    Lo sapevo, lo sapevo che sarebbe andata a finire così! Avevo detto e ripetuto che qualcuno mi avrebbe vista se fossimo usciti e infatti ecco passare una persona proprio lì! E Pete che diceva che "tanto non sarebbe arrivato nessuno per di là"... razza di cretino!
    Percepii la presenza dello sconosciuto con largo anticipo e sperai che non fosse diretto proprio dove ero io. Invece si avvicinò sempre più, nonostante pregassi ogni istante che cambiasse direzione.
    " P..."
    Feci per chiamare quel pastore, ma mi accorsi che non fosse più al mio fianco. Cercai la sua aura e scoprii che si fosse allontanato e si trovasse dietro un mucchio di alberi. Ma che cavolo ci stava a fare lì? Si era già manifestato un problema e lui che cosa aveva fatto? Si era allontanato! Avrei voluto prenderlo a pugni. In quel momento però non sapevo cosa: per chiamarlo avrei dovuto urlare e ciò avrebbe senza dubbio peggiorato le cose.
    Dovevo rimanere tranquilla e agire come se niente fosse. Quindi ecco arrivare un uomo dai lunghi capelli neri. Ne scrutai l'aura per capirne meglio la natura e ricevetti conferma che fosse qualcuno da cui avrei dovuto guardarmi. Era qualcuno di falso e mirante al proprio tornaconto personale. Per quanto credessi che tutti in realtà mirassero solo ed esclusivamente a soddisfare il proprio egoismo, lui lo era in maniera decisamente più pericolosa per me.
    Ci era? Uno degli inquisitori che mi davano la caccia? Un cavaliere celeste giunto lì per farmi fuori?


    " Piacere mio, mi chiamo Ophelia."
    Risposi, esibendo un sorriso e atteggiandomi come se niente fosse. Fino a quando quel pastore non mi avesse raggiunto dovevo cercare di cavarmela da sola e nel caso quello fosse stato un semplice passante, comportarsi in maniera naturale sarebbe stato il modo migliore per far sì che non desse al mio incontro alcun peso.
    " Fai pure, se hai fame. Stavi per caso cercando un'amica o qualcosa del genere?"
    Dietro quelle frasi apparentemente ordinarie, c'era l'intento di scoprire di più su di lui. Era davvero passato di lì per caso? Era un mio nemico? In quel caso quanto sapevano di me?
    Avrei cercato di iniziare un discorso normale, fingendomi estremamente tranquilla, per arrivare a scoprire le informazioni che mi interessavano.
     
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  4. Jack_Kouver
     
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    "No"
    "No, sto mappando Endlos ed esplorando di persona alcuni posti....questo è l'obbiettivo che mi sono prefissato per questo periodo"



    Disse pacatamente mentre si accingeva a sedersi per terra, gambe incrociate e per niente incurante del vestiario che si sporcava di terriccio, estrasse dalla piccola borsa da viaggio il pane aprendola bene e facendo vedere che al suo interno non c'erano armi di alcuna sorta, il gesto era voluto ma alla vista non sarebbe stata una cosa intenzionale, poi mise il pane in bocca e ne diete piccoli morsi

    "Sto effettivamente ampliando le mie conoscenze su questo mondo, non sono un nativo e fatico ancora a comprendere le sue meccaniche, e alla base di questo mi fermo a parlare un po con chiunque..."



    Sorrise,
    la particolarità del saper mentire era camuffare gli intenti con la pura verità, e del resto lui mentiva avvolte senza nemmeno accorgersene, era la sua natura, ma era anche sua abitudine fregarsene di dare informazioni di se, e odiava parlare troppo, preferiva ascoltare e se doveva discutere preferiva il discorso diretto,
    dritto al sodo

    "Tu invece che ci fai qui?, anche tu hai particolari capacità come tutte le persone di questo mondo?"



    Sorrise nuovamente alla ragazza, strofinandosi il naso e fendendo l'aria con la mano cercando di scacciare un moscerino

    "Lo chiedo perché tutti quelli che incontro sono strani... mentiva ....di indole aggressiva, tu sei aggressiva?"



    L'ultima frase la disse con la serietà di questo mondo, con uno sguardo fisso tendente a scavare nella pelle e nelle ossa di chi stava guardando, ma anche con la incurante timidezza di chi non ha cattive intenzioni, non li, non con quella ragazza...doveva a prescindere per la realizzazione dei suoi piani tenere un basso profilo anche in un posto isolato del genere.
     
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    Pete non sembrava proprio decidersi a tornare! Beh, almeno così non avrebbe potuto fare qualche uscita capace di far capire all'altro che gli stavo mentendo, tipo chiamarmi con mio vero nome.
    Nel frattempo quel Jaime tirò fuori qualcosa da mangiare. Avevo fame anch'io, ma per raggiungere la sacca contenente il cibo avrei dovuto arrancare e ciò gli avrebbe fatto capire che fossi paralizzato o comunque avessi problemi a stare in piedi.
    Ad ogni modo iniziò a rivelarmi qualcosa, spiegandomi che fosse un naufrago e che stesse esplorando la zona. Non sapevo se fossero bugie o verità, ma anche nel secondo caso la cosa mi preoccupava abbastanza. Dovevo cercare di capire di più su di lui.
    Stavo per chiedergli altro quando la sua ultima frase mi spiazzò. "Strani"? Di "indole aggressiva"? Ma questo tizio ci faceva o ci era? Beh, vista la sua aura doveva essere il primo caso.
    Per un attimo non seppi cosa rispondergli, risolvendo quindi di comportarmi pure io come una deficiente.
    " Non lo so..."
    Dissi portandomi un dito alla guancia.
    " Ci sono delle cose che mi fanno arrabbiare molto, tipo quando mi rubano la mia marmellata. Forse in quei casi sì, sono aggressiva."
    Mi stavo facendo schifo da sola. Non so bene se per il fatto che stessi continuando a mentire o perché stavo partecipando a quella buffonata, anziché dirgli di piantarla. Probabilmente doveva essere il secondo caso.
    Comunque ora dovevo provare di nuovo a capire qualcosa su di lui. Quindi gli feci una domanda, sempre comportandomi come prima.
    " Quindi fai l'esploratore? È davvero fantastico! Ma lo fai per passatempo o perché qualcuno ti ha dato lavoro?"
    Dovevo cercare di sembrare semplicemente curiosa.
     
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  6. Jack_Kouver
     
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    "Non ha confermato l'indole aggressiva ma non la ha nemmeno esclusa, risposta vaga, dettata dall'ingenuità se pur la domanda veniva da un contesto estraneo alla situazione, ora il mio bivio è: Ha capito la mia indole come tutti quelli che incontro e quindi mi sta mentendo a sua volta stando al gioco o è veramente una ingenua ragazzina devota ai prati verdi e alle marmellate?"



    Diede un altro morso al pane raffermo mentre ascoltava il suo interlocutore, e mentre la piccola continuava imperterrita la sua indagine lui si guardava attorno, esaminando nei minimi dettagli il posto e ristudiandolo da diverse angolazioni tramite i ricordi di pochi secondi fa, di quando era in piedi e marciava verso la ragazza

    "Si, faccio l'esploratore al momento"


    Rispose

    "Per puro gusto personale oserei aggiungere..."



    Smise di guardarsi attorno per concentrare la sua attenzione nuovamente verso la fanciulla, tolse dalla piccola borsa il resto del cibo, le piccole bacche a sapore di fragola, ne prese una manciata dal sacchettino e se ne portò uno alla bocca masticandolo con gusto, poi tese la mano aperta colma di bacche alla ragazza

    "Vuoi?"


    Sorrise

    "Sembri molto curiosa, vuoi fare un gioco?...tu puoi fare una domanda a me, di qualsiasi genere e io ti risponderò, poi te ne farò una io e cosi via fin che non avrò terminato il mio pasto mattutino, ci stai?"



    Poi smise improvvisamente di masticare, i suoi occhi viola si spalancarono come le mille porte del suo palazzo mentale, rivide la scena quasi a rallentatore assaporando profumi pensieri e sensazioni del ricordo vissuto pochi minuti prima, Aveva valutato il suo fabbisogno, la posizione del sole il numero dei suoi passi, il vento leggero, il profumo d'erba e la distrazione, la ragazza che gli era sembrata Amuria, la concentrazione sull'obbiettivo mentre ignorava ciò che aveva captato ma non aveva visto, come quando entri in una stanza e cerchi un oggetto particolare, è li in bella vista ma non lo vedi, ma se avessi la possibilità di ritornare in quel ricordo e passare ore d'avanti a quell'immagine l'oggetto in questione alla fine verrebbe a galla, lo stesso valeva per quel ricordo, per le abilità che aveva percepito e che confermavano ora, in quell'istante di sbigottimento la presenza di una terza persona non poco lontano da loro.
    In fondo la sua teoria si era rilevata corretta

    Non voltò lo sguardo in direzione del terzo individuo, se quella era una imboscata avrebbe già attaccato, continuò a sorridere invece, tenendo tesa la mano con le bacche alla ragazza


    Usato palazzo mentale e percezione mentale citati nel primo post ;)
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Non avrei ottenuto un gran che continuando su questa strada. O questo tizio mi stava rispondendo sinceramente e allora non avrei dovuto temerlo, oppure sospettava che stessi facendo la furba. In ogni caso dovevo tentare un altro approccio se volevo avere più speranze di successo.
    Soprattutto per via della situazione che mi trovavo: mi aveva offerto qualcosa al sapore di fragola. Sin da bambina sapevo che non fosse prudente accettare cibo da degli "sconosciuti", ancor più con un'aura del genere. Tuttavia in quel momento stavo interpretando il ruolo di un'emerita cretina, ghiotta di questo genere di cose e se avessi rifiutato, seppur con una buona scusa, avrei aumentato il suo sospetto.
    Ah, ma perché avevo tirato fuori la storia della marmellata? Chiusi un attimo gli occhi, riflettendo su come (probabilmente) stavamo continuando una finzione. Con molte probabilità stavamo sparando una fandonia dietro l'altra; cosa che ultimamente avevo preso a fare davvero spesso. Chissà, forse alcuni avrebbero potuto considerare un modo di agire del genere scaltro e un tempo lo pensavo anch'io, ma ora mi vedevo solo falsa.
    Tuttavia cosa potevo fare oltre ad agire per l'ennesima volta in questo modo? Ormai l'unico metodo a disposizione per sopravvivere; non non sapevo proprio che altro inventarmi!
    " Davvero posso? Non vorrei lasciarti senza."
    Dissi per prendere tempi, mentre raccoglievo i miei poteri per lanciarli contro il sospetto, sperando che non sapesse difendersi dagli attacchi psionici.
    " Per quanto riguarda il gioco, tu dovrai rispondermi sinceramente e fino in fondo."
    Non si trattava di nobile magia Bianca, diciamo che era un incantesimo che avevo elaborato io autonomamente.
    " Dimmi un po' Jaime, non è che magari ti sei recato qui per qualche motivo segreto? Qual'è? Dai che sono curiosa. Poi è vero che gli esploratori hanno abilità e poteri strafighi? Anche tu hai poteri? Quali sono?"
    Nel frattempo, percepii che Pete stava per uscire dalla boscaglia. Forse era un bene: sarebbe stato difficile continuare a fingere in sua presenza, ma se le cose si fossero messe male il suo aiuto mi avrebbe fatto comodo.
    Come abbiamo concordato, entrambi i nostri pg possono capire di stare subendo una tecnica psichica.

    Parola di comando: Ise ha saputo spingersi ben oltre rispetto ai poteri normalmente concessi dalla magia bianca. Ha imparato ha imporre la propria volontà agli altri e far fare loro delle cose che vogliano o meno.
    Ha utilizzato spesso questo incantesimo su Sarah per tenerla a bada.
    Si tratta semplicemente di una magia con effetto psionico che però, non può comandare al bersaglio azioni che vadano estremamente contro la sua moralità, che facciano del male a sé stesso o a chi gli è caro. Non può essere usata in battaglia
    Consumo: medio
     
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  8. Jack_Kouver
     
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    Non prese la bacca,
    non la portò alla bocca e non la mangiò
    Qualsiasi cosa fosse successa, dal rifiutare il dono all'accettarlo o all'esitare prolungando il tempo come aveva fatto sarebbe stato fonte di informazioni per la mente di Jack, difatti come rispose in quel modo gentile il mangiatore di conoscenza elaborava le varie teorie sul suo gesto iniziando da una semplice domanda

    "Perché? perché non ha preso la bacca, io sono uno sconosciuto quindi mi pare ovvio non accettare le solite caramelle ma non le ha nemmeno rifiutate, le bacche potrebbero essere tutte velenose tranne quella che ho mangiato io, si fida di me a tal punto questa ragazzina?, la teoria della piccola ingenua sta superando le altre"



    "Per quanto riguarda il gioco, tu dovrai rispondermi sinceramente e fino in fondo"



    E SBAM! le porte del suo palazzo mentale si aprivano nuovamente, classificava quella giovane fanciulla dai capelli rosa e che corrispondeva come il nome di Ophelia una ragazzina al quanto strana, non più di lui ovviamente ma mettendosi nei panni di una fanciulla lui avrebbe risposto con un consenso, ovviamente ma non specificando che avrebbe dovuto rispondere sinceramente e fino in fondo, quello per suo conto era sintomo di curiosità, stessa curiosità che stava crescendo in lui ovviamente,
    era come se si rivedesse in lei
    poi la conferma

    " Dimmi un po' Jaime..."
    "Cosa è? questa sensazione? la sua voce sembra cambiata, non la sento solo nell'aria, la sento sulla testa dentro la mia mente...possibile che sia capace d'arrivare a tanto?"
    "...non è che magari ti sei recato qui per qualche motivo segreto?..."
    "Chiudi le porte, nega l'ovvio, difenditi da questo attacco, so chi sei, so cosa stai facendo lurida imbrogliona, non sei ingenua, sei come me!"
    "...Qual'è?..."
    "Vuoi giocare?, giochiamo"
    "Dai che sono curiosa"
    "Anche io"
    "Poi è vero che gli esploratori hanno abilità e poteri strafighi? Anche tu hai poteri? Quali sono?"



    Sorrise,
    durante tutto il suo piccolo discorso aveva percepito l'attacco psionico, e aveva concentrato tutto se stesso per decidersi se difendersi o no, avrebbe potuto farlo, ma si era reso conto degli effetti di quell'attacco, puramente non offensivo, mirato in questo caso a estrapolare informazioni, del resto lui ne aveva uno simile ma molto più potente, e cosi aveva deciso di lasciar correre, il perché?, perché il gioco veniva da lui e avrebbe risposto sinceramente in ogni caso, solo perché era stato lui a voler fare quel gioco.

    Ingoiò assaporando il sapore della bacca, si tirò indietro una ciocca ribelle dei suoi lunghi capelli poi rispose, sotto effetto di quella che era una tecnica a suo modo di vedere simpatica, generata da una creatura ora valutata non umana ed estremamente interessante

    "Mi sono recato qui per raccogliere informazioni sul mondo chiamato Endlos, creare una mappatura dei posti, conoscere la fauna e le razze che lo abitano, lavoro assai arduo considerando i portali che lo investono e fanno entrare sempre più creature diverse, nel viaggio sto studiando anche questi fenomeni"



    Il suo sguardo, ora serio e privo di emozione si soffermò sugli occhi della ragazza, la fissava in un turbine che sembrava un misto di odio e ammirazione

    "No, non è vero che gli esploratori hanno poteri strafighi, loro sanno solo visualizzare le tracce e scarabocchiare sui fogli di carta per tracciare i loro spostamenti, anche se ci sono le eccezioni che smentiscono la mia tesi"



    Nessun battito di palpebre, i suoi occhi ardenti di un viola acceso non smisero di fissarla

    "Però si, io ho poteri a differenza della maggior parte degli altri esploratori"



    lasciò cadere le bacche sulle sue gambe inginocchiate mentre alzava lentamente il braccio destro verso la ragazza, l'avrebbe potuta raggiungere visto la loro distanza (lei gli aveva preso la bacca di mano quindi poteva ritenersi vicina), ma non la raggiunse, non la toccò, la indicò con l'indice della mano destra, puntando dritto al centro della sua fronte, della sua mente.

    "Come te"


    Smise di sorriderle

    "Come te io so giocare con i poteri psichici, so leggere le menti degli altri, posso creare barriere psioniche per difendermi da attacchi imprevisti, so che il tuo amico è a meno di trenta metri dalla nostra posizione in quella direzione"


    spostò per un attimo la testa in direzione del terzo individuo per poi mettersi nella posizione iniziale

    "E posso parlarti telepaticamente"


    quest'ultima frase sarebbe giunta direttamente nella mente della fanciulla

    abbassò il braccio e aggiunse una risposta in più ad una domanda che non era stata fatta

    "Sono capace ad uccidere se qualcuno mi ruba la marmellata"


    Sorrise

    "Quindi:, io ho contato tre domande effettive più un attacco psionico di egregia abilità, ti faccio i miei più sentiti complimenti Ophelia, ma ora anche io voglio poter avere le mie tre risposte alle mie tre domande"


    Si portò indice e pollice della destra sul mento, con fare finto pensieroso, i suoi occhi non si erano mai staccati da quelli della ragazza

    "Ormai è chiaro che anche tu possiedi dei poteri psichici, cosa tutto sai fare oltre che chiedere informazioni?, Quale è la tua ambizione? una ragazza della tua età con i tuoi poteri deve per forza ambire a qualcosa io voglio sapere cosa... e la mia terza domanda te la farò quando avrò ricevuto le mie due risposte"



    Sorrise nuovamente, solo ora il suo sguardo si soffermò verso il basso per raccogliere le piccole bacche mentre le metteva in bocca per mangiarne con delicatezza, e mentre i suoi occhi erano puntati verso le sue gambe in cerca dei piccoli frutti disse con voce pacata e conscia di trasmettere un messaggio ben preciso

    "Ah, e per quanto riguarda il gioco, tu dovrai rispondermi sinceramente e fino in fondo, mi auguro sia giusto cosi"



    Usato passiva di comunicazione telepatica con Percezione Mentale citata nel primo post


    Edited by Jack_Kouver - 17/8/2014, 12:09
     
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    Dunque sapeva difendersi dagli attacchi psichici!
    Dopo la mia iniziativa decise di smettere di giocare e rivelare chi fosse, mostrandosi comunque disposto a rispondere alle mie domande, anche se non potevo essere certa che lo facesse con sincerità. Tuttavia, vista la reazione, iniziai a pensare che difficilmente sarebbe potuto essere uno di miei nemici. Conoscendoli, a quel punto avrebbero o continuato a fingere o sarebbero passati alle maniere forti.
    " Considerando che fino a un minuto fa abbiamo fatto finta di essere due emeriti sciocchi, potrei aver ragione di sospettare sulla veridicità delle tue risposte e quindi decidere di non stare più al tuo gioco. Senza contare che non era contemplato il fatto di contare gli attacchi psionici."
    Dissi, portando le mani avanti.
    " Però ti risponderò comunque. Tuttavia penso che tu sappia meglio di me quanta differenza ci sia nel fare tre domande subito o solo due e una dopo, quando hai modo di farne una più mirata e specifica, avendo già ottenuto informazioni. Perciò a quest'ultima mi riservo la facoltà di scegliere se rispondere molto vagamente, non rispondere subito o non rispondere proprio, seppur solo in alcuni casi."
    E implicitamente c'era anche l'opzione di mentirgli.
    " In fondo questo era il tuo turno per farle, se ne hai sprecata una non è colpa mia."
    Quindi chiusi gli occhi e sospirai.
    " Il mio obiettivo si potrebbe riassumere con una sola parola: "sopravvivere". Quelli come me non invecchiano e quindi godono di una vita potenzialmente infinita, tuttavia mi è stato lanciato addosso un maleficio che mi avrebbe ucciso se non fermato."
    Non avevo mai parlato di queste cose, né con Sarah né con qualcun altro da quando avevo lasciato il mio mondo natale. Tuttavia vista la misera condizione in cui mi trovavo, non aveva molto senso ancora nascosta.
    In fondo, data la situazione, avrei potuto benissimo rispondere anche: "vorrei tornare padrona dei miei visceri". Da quando ero rimasta paralizzata non avevo più la capacità di trattenere ciò che usciva da lì e non vi era niente di più mortificante che vedersi incapace di qualcosa del genere. Non era l'odore, non erano le sgradevoli sensazioni era il pensiero di essere ridotta a quella condizione!
    Fortunatamente io e Pete avevamo preso delle precauzioni per limitare al minimo tale eventualità durante quest'uscita.
    " Ma anche quando credevo di aver risolto, quando avevo fermato l'incantesimo, mi sono trovata a dover lottare per la mia sopravvivenza."
    Quindi proseguii il discorso sulla sua falsariga.
    " Posso uccidere se qualcuno rischia di compromettere la mia sopravvivenza. Posso tradire."
    Era strano ma sentivo molto più profonda quest'ultima affermazione. Non mi toccavano molto le volte che avevo ucciso degli inquisitori, ma avevo pensato e ripensato a Sarah. A come lo avevo ingannato, a come l'avevo tenuta prigioniera. Tuttavia sapevo benissimo che lui al posto mio avrebbe fatto lo stesso. Anche se gli avessi confessato i miei problemi, non sarebbe andato oltre il semplice "mi dispiace" e mi avrebbe lascito morire.
    " Poteri del genere li uso più o meno per conseguire questo mio obiettivo. Per costringere gli altri ad ubbidire alle mie richieste, per farli desistere dal farmi male, comprese le teste calde che se la prendono dopo aver subito i miei poteri."
    Ancora poco e Pete sarebbe uscito dalla boscaglia. Nel frattempo attesi di sentire la terza domanda.
     
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  10. Jack_Kouver
     
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    Il suo sguardo era perso nel vuoto,
    una statua di cera immobile e pensierosa in un prato avvolto da una brezza mattutina, aveva ascoltato le sue parole, e non gli aveva creduto o almeno in parte, era tipico di lui non credere alle persone, specie se queste si davano l'etichetta di traditrici, non si fidava perché lui era il primo a ritenersi un traditore di tutto, lui aveva la conoscenza per rendersi conto della realtà in cui viveva e ciò lo portava a chiudersi, non fidarsi di nessuno, guardare con riluttanza le miriade di menti imprigionate in quel gioco senza fine
    Le risposte non gli piacquero, o almeno non gli piacque quella sui poteri, lui non aveva domandato per cosa usasse i suoi poteri, aveva chiesto cos'altro era in grado di fare, poco gli importava dell'utilizzo di sopravvivenza o meno, anche perché il potere che aveva utilizzato su di esso non era mirato alla difesa personale, non la stava attaccando, non era in pericolo eppure l'attacco psichico era mirato non al desistere, ma alla conoscenza, questo pensiero spaziò nella mente di Jack facendogli storcere il naso

    "Tu menti.... quasi quanto me"


    E lui era certo che lei sapeva cosa intendesse lui
    la somiglianza.

    Lui aveva risposto senza dubbio sinceramente, ma era stato condizionato anche da quell'attacco psionico, di certo non avrebbe risposto allo stesso modo se la conversazione fosse stata pulita dall'influenza mentale

    "Quale è il nome del tuo nemico?"



    L'ultima domanda a sua disposizione,
    imprevista ad un occhio acuto perché mirata non più al conoscere la fanciulla, ma a saperne di più sul suo nemico,
    perché un nemico preciso aveva lasciato intuire che ci fosse, per quando la sua risposta falsa aveva il briciolo di verità del difendersi dai "cattivi" quella ragazza aveva confermato la presenza di un nemico più grande, qualcuno capace di lanciare un incantesimo mirato ad uccidere gli immortali,
    e lui,
    avido di conoscenza come era doveva sapere di cosa si trattava

    nel mentre smise di mangiare, raccolse il suo pane raffermo e le ultime bacche che gli erano scivolate via, e mise tutto dentro una piccola sacca aspettando la sua risposta, sempre che questa fosse venuta sincera, per quanto gli infastidiva ammetterlo la persona più sincera che aveva trovato era la governatrice del presidio in cui abitava,
    ciò gli dava sui nervi.
     
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    Non sembrava del tutto soddisfatto dalle mie risposte. Forse non avevo capito pienamente le sue domande... o magari avevo volutamente cercato di non capirle.
    Non escludevo che avesse ragione quando diceva che eravamo simili: avevo mentito parecchie volte, così tante che non ero neanche sicura quando fosse l'ultima volta in cui avevo esternato la mia vera me stessa!
    Poi prese a farmi un'altra domanda. Non potevo certo sapere il motivo perché me l'avesse fatta: poteva essere per semplice curiosità, per sete di conoscenza, per comprendere la mie debolezze o altro. Una cosa però era certa: non potevo permettermi di rispondergli.
    " Se ti dicessi il suo nome sarei sin troppo ingenua, non ti pare? Un tipo come te potrebbe benissimo mettersi alla ricerca del mio avversario, per poi rivelargli dove sono.
    Non sono così sicura delle mia capacità da poter correre un rischio del genere. Perciò non posso rivelartelo subito."

    Non lo avevo fatto nemmeno con Sarah. Anzi, con lei avevo taciuto su tutto e con lui avevo rivelato di più solo perché non aveva più senso tacere su alcuni dettagli, dato che gli inquisitori sapevano ormai che fossi su Endlos.
    " Tuttavia posso proporti un altro gioco: potrei dirti il mio segreto in un secondo momento, se mi indicassi un luogo dove poterti trovare. Ho ancora un paio di cose da fare qui, ma una volta concluse, potrei permettermi di rivelare tale particolare."
    Sempre se non mi ammazzavano prima, ovviamente. Ah, la stavo facendo troppo facile: non avevo ancora idea di come curare la mia paralisi, senza dover chiedere aiuto a qualcuno che avrebbe potuto parlare di me alle autorità.
    Già quell'uomo che avevo incontrato costituiva un pericolo per me!
    Nel frattempo Pete uscì dalla biscaglia.
    " Ero andato a sciacquarmi le mani al ruscello."
    Disse con un po' di riservo, rendendosi conto che avevo incontrato qualcuno, quando mi aveva più e più volte che nessuno passava mai per quel tratto.
     
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  12. Jack_Kouver
     
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    "Un tipo come me?"



    La smorfia di soddisfazione nel suo volto era palese, la ragazza si proclamava non ingenua, e non lo era affatto tuttavia giudicava o tendeva a immaginare come il mangiatore di conoscenza pensasse, e Jack si stupiva ogni volta quando le motivazioni giustificate di chi gli si parava d'avanti non si allineavano con i suoi obbietti, lui voleva quella ragazza come alleato, non un alleato fidato si intende, non ci si doveva fidare di nessuno questo lo aveva capito anche lei, ma bensì di un alleato di conoscenza, con il quale scambiarsi informazioni utili ai propri scopi
    il nome di quel nemico gli sarebbe servito per trovarlo e se possibile eliminarlo
    peccato che la ragazza fosse cosi diffidente, e lui odiava ripetersi
    come odiava chi non stava alle regole
    la ragazza aveva plasmato il gioco, le risposte, lo scopo di quella chiacchierata a suo favore, abile si ma fastidioso dal punto di vista di chi di solito stava dalla parte opposta della barca
    almeno non aveva negato del tutto la risposta, anzi l'aveva rimandata

    "Puoi trovarmi recandoti a Laputa, il presidio Errante, nelle vie di quella città chiedi a vecchi e bambini di Amuria e di loro dove alloggi, non avranno risposta ma entro qualche giorno io lo saprò e verrò a cercarti"



    perché a vecchi e bambini?
    perché erano le menti più facili da leggere, e lui a Laputa non faceva altro che prendere informazioni dai ricordi

    "Io vorrei poter..."


    poi giunse il terzo individuo, mentre Jack riponeva tutto sulla sua piccola borsa da viaggio

    "Salve"



    disse all'uomo con simpatia, la ragazza pote tranquillamente vedere il cambiamento espressivo sul volto del mangiatore di conoscenza, e capire quanto lui non lo facesse apposta ad essere cosi chiuso in se stesso con quelle maschere di simpatia

    "Stavo parlando con la sua amica, spero di non arrecare disturbo"



    Aveva immaginato qualcosa, ma non si era spinto oltre per non rendere la situazione imbarazzante.
     
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    Di risposta l'interlocutore fece una strana smorfia. Non sapevo bene se celasse una certa soddisfazione o se lo avessi irritato. In fondo ero stata semplicemente sincera quando avevo spiegato le motivazioni per cui non intendevo rispondergli subito.
    Non avevo però affermato di essere migliore di lui, né mi ritenevo tale. Avevo anch'io avuto una condotta pessima e proprio per ciò sapevo di dovermi aspettare dall'altro qualsiasi cosa.
    Ad ogni modo mi spiegò dove avrei potuto rintracciarlo. Probabilmente mi sarei recata da lui, semmai fossi stata in grado di riprendermi dalla paralisi, non prima però di essermi accertata sulla presenza di eventuali doppi giochi.
    Ormai ero così che facevo: non mi fidavo più di nessuno... con l'eccezione, forse, di quel pastore che mi stava dando una mano. Tra l'altro fu proprio l'arrivo di lui a interrompere la persona con cui stavo parlando.
    " Mi dispiace..."
    Si stava scusando per essersi sbagliato, dato che qualcuno era passato per quel punto in cui, a sua detta, "nessuno andava". Decisi di interromperlo, prima che potesse dire qualcosa di sconveniente.
    " Tranquillo Pete, non mi sta importunando."
    Lui parve stupito, ma feci finta di niente e mi rivolsi all'altro.
    " Ci vediamo a Laputa, allora."
    Gli dissi, per fargli capire che la conversazione sarebbe stata rimandata ad un successivo (ed eventuale) incontro. Anche se avrebbe potuto prendere le parti del mio nemico, non escludevo che potesse non farlo e fosse persino in grado di darmi una mano, se adeguatamente ripagato. Forse quel giorno non ero stata poi così sfortunata!
     
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  14. Jack_Kouver
     
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    Jack rimase immobile, era invisibile o cosa?
    l'atmosfera era cambiata notevolmente, lo sguardo dei due e i loro scambi di battute, il fatto che lui stesse ignorando il mangiatore di conoscenza per scusarsi con lei, per quale motivo?
    E lei rassicurante, decisa, sbrigativa ma sopratutto immobile,
    particolare giunto solo ora con la presenza dell'uomo che sembrava essere preoccupato per lei

    "Ci vediamo a Laputa, allora."


    disse lei

    "Certo come no, se lo dici tu, ma perché rimandare la conversazione? chi è quest'uomo per lei? lui può ritornarmi utile?"
    "Si, spero in una vostra visita il prima possibile"
    "LUI LUI LUI...chi è lui?"



    Finì di riporre tutto nella borsa e si alzò lentamente verso l'uomo, lo fisso negli occhi, cercando di scavare nel suo sguardo più che potè, la sua influenza avrebbe fatto il resto, la sua vita sarebbe trascorsa in pochi secondi in lui,e lui avrebbe appreso le cose importanti, quelle che riguardavano l'identità dell'uomo e il rapporto che aveva avuto con Ophelia

    "In ogni caso io vorrei poter esserti d'aiuto contro il tuo nemico, in cambio di una futura collaborazione che ti spiegherò quando giungerai a Laputa"



    Parlare telepaticamente aveva i suoi lati positivi,e questa conversazione era diretta alla ragazza, la voce sarebbe giunta con la massima serietà nel mentre che lui si accingeva a guardare l'uomo e a porgergli la mano in segno di saluto o di pace, dipende dai punti di vista


    Telepatia usata con percezione mentale già citata

    e eseguita tecnica Conoscenza mentale: 1pt, diretta a Pete.
    Jack brama la conoscenza, qualsiasi essa sia, dal punto di vista tecnologico o spirituale e lo psionismo lo aiuta ad aumentare le proprie conoscenze, questa tecnica non offensiva e mentale porge una linea psichica che una volta instaurata non può essere spezzata fin che essa non ha finito il suo scopo, essa unisce la mente di Jack a quella dell'altra persona facendo in modo di aprire la sfera dei ricordi al mangiatore di conoscenza, esso sarà capace di vedere ciò che la vittima ha visto, udire ciò che ha sentito percepire e ricordare ciò che esso ha percepito e ricordato nelle sue esperienze passate, la conoscenza mentale può avvenire tramite sguardi fissi o contatto fisico e agisce in pochi secondi provocando solo piccola nausea a entrambi i personaggi
    Consumo: Critico.

    Mana: 60%
     
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    Fortunatamente Pete non aveva detto niente di sconveniente o che potesse far capire all'altro che gli avevo mentito su altre cose. Certo, non su argomenti importanti, ma non escludevo che ciò potesse irritarlo in qualche modo.
    Meno male che lo avevo interrotto, ora non dovevo far altro che sperare che capisse cosa fare o perlomeno che non iniziasse a fare cose come chiamarmi con il mio nome. Sicuramente non avrebbe rivelato dettagli su cui gli avevo chiesto espressamente di tacere.
    Allora non mi resi conto quanto vane fossero le mie preoccupazioni: infatti Jaime iniziò a scrutare i ricordi di Pete, scoprendo molte cose. Alcune si di lui; come che avesse vissuto lavorando come pastore e che fosse una persona tutto sommato semplice, sebbene anche terribilmente onesta e leale. Oltre a ciò, apprese che possedesse una forza fisica notevole, che gli poteva permettere di tenere testa a un vero guerriero.
    Purtroppo però scoprì parecchio anche su di me: prima di tutto che il mio vero nome fosse Ise, che fossi paralizzata e che temessi che due gruppi mi stessero cercando. Uno di questi erano i cavalieri celesti e che il secondo avesse in qualche modo a che vedere con una sorta di inquisizione, dato che in un momento di debolezza gli avevo chiesto direttamente se i misteriosi tizi che incontrava e gli chiedevano se mi avevano vista avessero mai usato quella parola. Oltre a ciò, avrebbe probabilmente capito che solo il secondo gruppo, quello dei miei veri nemici, mi stesse davvero dando la caccia, dato che nessuno dei cavalieri del presidio lo aveva mai fermato per fargli domande riguardo a una ragazza dai capelli rosa.
    Così, mentre lesse la memoria del pastore, fece finta di presentarsi e lui rispose.
    " Piacere, mi chiamo Pete."
    Ricambiano il gesto di saluto, mentre io risposi alla conversazione telepatica.
    « Vedrò di raggiungerti quando potrò, ma bada di non provare a fregarmi in qualche modo.»
    Per un attimo credetti di essere tornata la me stessa pronta a tutto pur di salvaguardarsi, tuttavia qualcosa era cambiato. Non tanto nel mio modo di agire o a come valutavo come muovermi in relazione alle azioni degli altri, quanto in ciò che stavo provando e verso chi fossero rivolti i miei pensieri: in quel momento non ero preoccupata solo per me, ma anche per Pete.
     
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16 replies since 4/8/2014, 22:48   239 views
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