The Wily and the Stout

Edmund vs Ted

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    The Wily and The Stout

    Me and You

    Bellum quod res bella non sit.


    Edmund e Ted si erano allontanati dal Cappio di Bronzo dirigendosi con tranquillità verso l'Arena Celeste, poco distante, seguiti a ruota da Shurazen che tuttavia ritenne opportuno rimanere all'esterno del palco dei duelli per dirigersi verso le tribune ad osservare l'imminente scontro. Dopo aver ottenuto i permessi necessari allo svolgersi dell'allenamento i due contendenti andarono a posizionarsi al centro dello spiazzo che costituiva l'arena, mentre alcuni aviatori incuriositi prendevano posto sugli spalti per assistere all'allenamento.

    Il cielo di Laputa quel mattino era terso e limpido ed il caldo abbraccio del sole riscaldava gli animi di chiunque potesse ammirare tale portento della natura, ma nonostante le condizioni climatiche favorevoli, poiché era risaputo che Mondragon soffrisse di una leggera forma di meteoropatia, il suo spirito era inquieto. Non era né la paura né l'ansia ad afferrare il suo cuore, quanto le circostanze di quell'incontro non premeditato: aveva sempre odiato mettersi in mostra, e gareggiare di fronte ad una nutrita folla di persone lo metteva a disagio. Non bastava l'esperienza di mille anni di vita o la sicurezza nelle proprie capacità per superare i limiti più reconditi insinuati nel suo inconscio e a differenza del proprio avversario, abituato ad esibirsi ed essere acclamato dal pubblico, Edmund preferiva battersi lontano dagli sguardi indiscreti della gente.

    Prese la propria posizione nella zona di gara e attese che il proprio avversario facesse lo stesso.

    “Ti direi che sarebbe conveniente andarci piano ma sappiamo entrambi che almeno uno dei due finirà con le ossa rotte oggi, dico bene Ted? In fondo non si può duellare come si confà a due come noi senza dare il massimo delle proprie capacità...”

    Osservò profondamente gli occhi dell'uomo dalla pelle scura, eretto in una posa composta e rilassata di fronte a lui, preparandosi psicologicamente ad affrontare la sfida.

    “... Motivo per cui io non mi risparmierò, e sono certo che tu farai lo stesso.”

    Gli sorrise. Non era un sorriso irrisorio, ma colmo di fiducia e sintomo di un legame che, per quanto recente, sentiva ricambiato. Benché si trovassero lì per un semplice allenamento, provava l'intenso desiderio di conoscere a fondo di che cosa fosse capace il pugile.
    Edmund sguainò l'inseparabile spada Edge e la puntò a terra, sorreggendola premendo con il palmo della mano verso il pomo dell'arma, dunque chinò il capo toccando il lembo anteriore del suo cilindro come per accennare ad un inchino.

    “Io sono pronto.”



    Parlato Edmund

    Status Mentale - Inquieto ma pronto
    Status Fisico - Illeso
    Riserva Mana - 100%

    Tecniche Attive - nessuna
    Tecniche Passive -

    V, the Vision.

    Il flusso del tempo è come uno specchio d'acqua tersa e cristallina: qualunque corrente provoca piccole increspature che ne rivelano la fonte. Per chi è in grado di leggere questi segnali, il mondo fisico non ha alcun segreto. Come si può cogliere di sorpresa qualcuno che è in grado di dipanare davanti a se le trame di tutti i futuri possibili?

    Passiva di auspex fisico. Edmund riesce a distinguere chiaramente la posizione dei nemici e gli attacchi in arrivo, anche se privato della vista. Portata 30m.

    T, the Transcendence.

    Quando imparò a controllare completamente il Dominio del Tempo, Mondragon si rese conto che aveva smesso di invecchiare. Il suo corpo si era svincolato dalle leggi dei mortali ed egli era trasceso ad un entità superiore, libera dal giogo tirannico della morte, incarnandosi in una forma pura e perfetta che non sarebbe mai deperita. Benché il suo fisico non subisse più l'ordalia del decadimento, i lunghi anni di isolamento mutarono la sua mente e il suo spirito conducendolo quasi alla pazzia e lo indussero alla costruzione dell'Orologio degli Eoni, un potente artefatto che lo avrebbe reso per sempre giovane.
    Per ragioni che sfuggono alla portata degli uomini e sfiorano le inconcepibili vastità dell'intelletto divino, la volontà dell'Orologio si è fusa con il tessuto spaziotemporale di Endlos, imprigionandovi il Cronarca per l'eternità. Egli infatti non conosce il tocco del tempo, né la paura della sconfitta: non appena Edmund subisce una ferita mortale, l'Orologio degli Eoni si attiva automaticamente e, mentre le lancette scivolano indietro, esso inverte lo scorrere degli eventi e riporta il corpo del proprio padrone ad un momento antecedente alla morte.


    Passiva. Edmund Mondragon è immortale (se viene ucciso in combattimento il suo corpo scompare nella trama dello spaziotempo e riappare in un altro luogo).
     
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    L’ Arena Celeste.
    Era la prima volta che i miei piedi riuscivano a calpestare quel terreno sabbioso, che aveva visto grandi combattimenti tra altri aviatori come me e Edd.
    Shurazen ci guardava dagli alti spalti, insieme a qualche aviatore, che non sapendo come ammazzare il tempo, aveva optato per vedere dei suoi colleghi fare a botte.
    Avevo già indossato i guantoni e già scrutavo con attenzione il campo di battaglia.
    Nulla da poter usare a proprio vantaggio.
    Nulla che l’ avversario potesse usare contro di me.
    Sarebbe stato uno scontro di sole capacità.
    Di sola forza e abilità.

    “Ti direi che sarebbe conveniente andarci piano ma sappiamo entrambi che almeno uno dei due finirà con le ossa rotte oggi, dico bene Ted? In fondo non si può duellare come si confà a due come noi senza dare il massimo delle proprie capacità...”


    Sorrisi,quasi beffardo.
    Guardai Edd con aria di sfida, con occhi che ardevano e che scalpitavano perché la lotta iniziasse il prima possibile.

    Guardia in alto e muscoli tesi pronti a scattare.
    Anche se era un’ allenamento, non dovevo risparmiarmi.
    Dovevo dimostrare a me stesso quanto ero migliorato rimanendo li su Endlos.

    “... Motivo per cui io non mi risparmierò, e sono certo che tu farai lo stesso."

    ”Ehi tranquillo.Se ti può consolare, io non mi risparmio mai con nessuno.”

    La tensione già iniziava a salire e Edmund tirò fuori una spada, di ottima fattura, ma sempre una spada.

    “Io sono pronto.”"
    Disse il blu sicuro di sé stesso.
    Si vedeva che aveva molta esperienza alle spalle, sicuramente anche molto più della mia.
    Ma ormai aveva dato il segnale.

    ”Sai Edd …”
    Dissi mentre iniziai a muovervi piano intorno a lui.
    I miei movimenti erano lenti e impacciati, come alla perenne ricerca della terra che non sembravano mai trovare.
    ”… odio chi usa le armi. Già, qualsiasi arma.Nonostante la spada sia speciale.”

    Tirai qualche pugno all’ aria, giusto per sciogliermi i muscoli.

    ”La spada la considero un’ arte, almeno quanto il combattimento corpo a corpo. La spada non è un’ arma è un prolungamento del braccio.”
    Fu quella la frase finale con cui decisi di arrestai proprio del tutto.
    Passò un’ attimo dal mio fermarmi al veloce scatto che eseguii.
    Divenni una macchia nera che correva sopra la bianca sabbia dell’ area e sotto il caldo sole.
    In un attimo fui davanti a Edd.
    I nostri sguardi si incrociarono.
    I miei carichi di sfida cercarono di scavare più affondo di quello che avrebbero fatto i miei pugni.

    Le mie mani si serrarono e partirono per un devastante attacco.
    Un potente e distruttivo sinistro avrebbe colpito il braccio con cui teneva la spada.
    Il guantone era carico della mia stessa energia e con quella mossa avrei potuto anche spaccare tranquillamente la spada, ma prendermi il braccio mi sembrò una scelta gran lunga migliore.
    Nel mentre il mio sinistro si avvicinava veloce e devastante come una frana, il mio destro lo emulava, ma in modo diverso.
    Un colpo scagliato con ancor maggior potenza modificò l’ aria che vi era tra me e lo spadaccino, l’ aria venne schiacciata sotto la mia forza, fino a prendere la forma di un proiettile d’ ossigeno.
    Al termine della trasformazione sarebbe scattato veloce e potente verso la sua faccia.
    Dopo quella serie di attacchi, c’ era solo d’ aspettare come avrebbe reagito.

    Stato Fisico:Ottimale
    Stato Mentale:Concentrato e attento
    Mana:80%

    Eye of The Tiger

    ”Baruski cade e Ted Carter vince. Il nuovo campione del mondo. Il nuovo campione del mondo di boxe. TED CARTER”

    Inutile dire che per diventare il campione del proprio sport, Ted ha dovuto sudare, sputare sangue, rifiutare mazzette e subire molti insulti dagli spettatori.
    Ma ad ogni incontro si rinforzava, diventava più forte ed esperto.
    Ad ogni incontro si plasmava e prendeva forma ciò che sarebbe diventato.
    Il campione mondiale di Boxe.
    (+ 50% Forza, + 50% Agilità, +10% mana)

    Nullo Dolore

    ”No ferma. La pentola no. LA PENTOLA NO”

    Ai suoi tempi Ted era veramente un monello, con un diavolo per capello.
    Neppure lui sa quante malefatte ha commesso a quindici anni, sa solamente che ad ogni cattiva azione lo aspettava una scarica di mazzate dalla madre.
    Cosa che lo temprò e molto.
    Quando salì per la prima volta sul ring si rese contro che i suoi avversari facevano meno di niente.
    Che erano tutte femminucce.
    (Immunità al dolore)

    Pelle del drago di ferro Gajeel

    ”Devi rendere la tua pelle dura come scaglie di drago. Devi essere come una scaglia. Sii la scaglia Ted. Sii la scaglia” - Gajeel

    Ted ha sempre avuto una pelle dura a causa di tutte le mazzate subite sul ring, ma solamente da poco incontrando il dragonslayer di ferro, ha potuto capire il vero potenziale che aveva tra le mani.
    Seguendo gli insegnamenti di Gajeel non è diventato il nuovo dragonslayer del ferro, ma è riuscito a sviluppare la sua pelle in modo da renderla come cuoio.
    (Armatura naturale:Pelle)

    Suprise Maddafukka:

    ”Non scappi stronzo”

    Mossa a lungo raggio.
    Ted sferra un pugno in aria, però il colpo è talmente potente che piega l’ aria intorno a sé, facendogli assumere l’ aspetto di un proiettile d’ ossigeno, che partendo velocissimo va a colpire il nemico.
    Consumo:Tecnica di attacco a lungo raggio ( 5% - 5 metri, 10% - 7 metri, 20% - 10 metri, 40 % - 15 metri)

    Boom Baby

    "La sensazione di pressione che emanava quel pugno era riccamente descrivibile. Il solo avvicinarsi lo feriva come un milione di aghi nelle braccia, mentre nacque una profonda sensazione di oppressione al petto, come un macigno di 2 tonnellate; ma l'impatto...L'impatto era su tutta un'altra scala."
    -Feitan

    Concentrando un’ intesa quantità di energia nel proprio pugno, Ted è in grado di sferrare un colpo talmente forte da riuscire a distruggere perfino oggetti ritenuti indistruttibili.
    Come piace dire a lui “ Io Breako l’ Unbreakable”.
    Consumo: Medio

     
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    The Shadow

    Honesta mors turpi vita potior.


    Ted Carter si dimostrò all'altezza delle aspettative, palesando la sua intenzione di non risparmiare nemmeno un briciolo delle proprie energie durante quello scontro. Edmund poté analizzarlo più esplicitamente mentre questi si muoveva attorno a lui, tendendo i muscoli e scrutandolo come un avvoltoio che squadri il proprio prossimo pasto.

    Un avvoltoio?

    No, l'uomo chiamato Ted Carter non era per nulla rassomigliante ad un uccello rapace.
    Egli era più simile a una tigre. Elegante e maestoso nei suoi movimenti da felino, ma violento e selvaggio, capace di sfoderare artigli letali e di divorare la sua preda per intero con le possenti fauci. Tutto ciò che il pugile rappresentava era inquadrato dal grande predatore striato; una forza indomabile e bestiale, muscoli guizzanti e pronti in attesa di abbattersi sull'ignara vittima, ma anche un animo nobile ed incorruttibile.

    La tigre iniziò a ruggire, guadagnando alcuni istanti necessari per sciogliere i muscoli e preparare il proprio corpo e la propria mente allo scontro che sarebbe di lì a poco incominciato. Ma sapeva perfettamente che avrebbe avuto tutto il tempo che desiderasse, poiché il suo avversario rimaneva lì, immobile ed impassibile, eretto sulla propria lama ad aspettare che l'amico incominciasse la sua offensiva.

    “Sai Edd… odio chi usa le armi. Già, qualsiasi arma. Nonostante la spada sia speciale. La spada la considero un’arte, almeno quanto il combattimento corpo a corpo. La spada non è un’arma, è un prolungamento del braccio.”

    Il Cronarca rimane silenzioso e calmo. Sentiva le parole del suo interlocutore ma aveva smesso di ascoltare, poiché la sua intera attenzione ora era dedicata ai suoi occhi e non alla sua bocca. Per chi è in grado di vedere veramente, e ciò non significa meramente osservare, i segnali che il nostro corpo emette verso l'esterno sono come i simboli di una mappa scritta in un'antica calligrafia; basta un po' di esperienza per poterli decifrare.
    Ted sbatté le palpebre per due volte, in maniera rapidissima e pressoché impercettibile. Per chiunque altro, ma non per colui chiamato Mondragon. Quell'impalpabile tic nervoso preludeva all'inizio della battaglia, e nel momento stesso in cui i muscoli adduttori del pugile si gonfiarono e si tesero anticipando la prossima mossa, Edmund aveva già sviluppato mentalmente l'azione e preparato una difesa valida all'attacco dell'avversario.

    Poi il balzo. Il cacciatore dal manto arancione tese i propri arti inferiori e spiccò il volo, piombando di fronte allo spadaccino di Ohr mentre gli occhi dell'uno sprofondavano in quelli dell'altro. Si erano studiati a sufficienza, ma quello sguardo di sfida assumeva ora un altro significato, ben più intenso e profondo.

    Il lottatore si avventò su Edmund con tutta la rapidità e la violenza di cui disponesse, seguendo uno schema di assalto relativamente semplice che il Cronarca aveva già previsto, tuttavia talmente feroce che l'unica alternativa di cui quest'ultimo avrebbe potuto disporre sarebbe stato una difesa totale seguita da un breve contrattacco. Un gancio destro fatalmente pericoloso seguito nel mentre da un affondo aereo diretto verso il volto: entrambi i colpi andavano evitati a qualunque costo, poiché il tecnocrate avrebbe necessitato sia della propria spada che della propria testa.

    “Fai attenzione.”

    Prima che il pugile potesse raggiungere il proprio avversario, questi arretrò rapidamente di alcuni passi, non più di un paio di metri in totale; il significato di tale azione si sarebbe palesato poco dopo.
    Il poderoso pugno vibrò attraverso l'arto senza forma di Edmund, il quale probabilmente avrebbe sorpreso Ted rendendosi parzialmente incorporeo al fine di evitare l'attacco diretto al braccio. Egli tuttavia, traslando nuovamente nel piano Materiale, riprese consistenza poco prima che l'onda d'urto costituita di puro ossigeno scagliata contro di lui si abbattesse sul suo viso, fracassandogli la mascella e scagliandolo indietro ad una notevole distanza.

    Mondragon rimase immobile e disteso per terra, con la faccia tumefatta dalla brutalità dell'assalto. Lo scontro sembrava già terminato.
    O forse no?

    Una figura comparve alle spalle di Ted Carter, un uomo alto e vestito con una bianca camicia ricoperta da un gilèt nero, pantaloni di velluto verdi scuri e un alto cilindro. Portava una spada simile ad una tachi nell'aspetto, piantata per terra e mantenuta in equilibrio con il palmo della mano. Era immobile e quieto come se fosse sempre stato lì, ed effettivamente non aveva ancora mosso un singolo passo dall'inizio dell'incontro.
    Quella che il campione di boxe aveva steso al suolo non si trattava che di una proiezione di uno dei futuri possibili di Thoumieux, una momentanea traslazione cronale del proprio essere, mentre il suo vero corpo era sempre rimasto al suo posto. I pochi passi che la copia fittizia creata dall'Orologio degli Eoni aveva compiuto prima di essere investita dalla raffica di Ted era stata necessaria per permettere al vero corpo di Edmund di trovarsi alle sue spalle: egli era ben conscio che il suo avversario fosse notevolmente più agile e robusto di lui, quindi avrebbe dovuto tentare di sorprenderlo con una manovra evasiva attaccandolo quando meno se lo aspettava. Se non poteva competere in uno scontro di forza bruta, allora avrebbe utilizzato tutta la sua astuzia di stratega per riportare una vittoria.

    Mentre il suo simulacro temporale scompariva ritornando nel vuoto da cui era giunto, la lama di Edmund sarebbe calata tre volte sul corpo di Ted ancora girato di spalle; un affondo diretto alla base del collo seguita da due poderosi colpi di taglio sui legamenti delle braccia del pugile, in maniera tale da rendere i suoi arti superiori inutilizzabili.

    Un amaro sorriso dipinse il viso del Cronarca.

    Ti avevo detto di fare attenzione.



    Parlato Edmund
    Parlato Ted
    Pensato Edmund

    Status Mentale - Sicuro di se
    Status Fisico - Illeso
    Riserva Mana - 70%
    Consumi del turno - 10%+20%

    Tecniche Attive -

    S, the Shadow.

    Chi da bambino, osservandosi davanti allo specchio, non ha mai cercato di toccare il proprio alter-ego? Le immagini che ci vengono fornite da una superficie riflettente non sono altro che proiezioni effimere della nostra realtà, intoccabili e inconsistenti eppure coesistono con essa fintanto che questa vi si riverbera. Allo stesso modo in cui un'immagine si riflette in uno specchio, la nostra dimensione si riflette in una a lei speculare: il Piano delle Ombre. Completamente privo di luce, in esso non vive nient'altro se non la trasmogrificazione delle anime dei mortali: un mondo oscuro e in tutto e per tutto congruente al nostro.
    Grazie all'Orologio degli Eoni, Mondragon può varcare la soglia che separa le dimensioni e svanire istantaneamente nel Piano delle Ombre, in modo tale da diventare, per un breve lasso di tempo, intangibile come uno spettro.


    Tecnica (costo variabile). Consente ad Edmund di diventare intangibile per un turno. Può essere utilizzata come tecnica di difesa fisica per contrastare o diminuire i danni ricevuti da un attacco fisico, tramite un costo di mana adeguato, ma non consente di attraversare oggetti o persone. [consumo medio]

    Y, the Yourself.

    Nel suo piano di origine, erano molte le leggende che parlassero di Edmund Mondragon come 'il Fantasma Ubiquo'. Alcune di queste storie raccontano di come, obliterato da un incantesimo mortale, il cronomante fosse riapparso completamente indenne alle spalle del suo avversario, mentre i resti del corpo precedente si disperdevano inconsistenti nel nulla. Benché le sue capacità siano ora notevolmente diminuite da allora, il Cronarca è in grado di sfasare velocemente di qualche frammento di secondo avanti e indietro nello spaziotempo, creando cloni illusori delle sue proiezioni temporali che lo rendono virtualmente intangibile.

    Tecnica di difesa magica (costo variabile). Vibrando nel flusso temporale, Edmund può ricreare un proprio doppione fittizio che consiste in una proiezione del suo Io passato. Egli può utilizzare questa tecnica per proteggersi o diminuire i danni ricevuti da una tecnica altrui, sostituendo sé stesso col suo riflesso temporale che riceve il danno al suo posto prima di scomparire. [consumo alto]


    Tecniche Passive -

    V, the Vision.

    Il flusso del tempo è come uno specchio d'acqua tersa e cristallina: qualunque corrente provoca piccole increspature che ne rivelano la fonte. Per chi è in grado di leggere questi segnali, il mondo fisico non ha alcun segreto. Come si può cogliere di sorpresa qualcuno che è in grado di dipanare davanti a se le trame di tutti i futuri possibili?

    Passiva di auspex fisico. Edmund riesce a distinguere chiaramente la posizione dei nemici e gli attacchi in arrivo, anche se privato della vista. Portata 30m.

    T, the Transcendence.

    Quando imparò a controllare completamente il Dominio del Tempo, Mondragon si rese conto che aveva smesso di invecchiare. Il suo corpo si era svincolato dalle leggi dei mortali ed egli era trasceso ad un entità superiore, libera dal giogo tirannico della morte, incarnandosi in una forma pura e perfetta che non sarebbe mai deperita. Benché il suo fisico non subisse più l'ordalia del decadimento, i lunghi anni di isolamento mutarono la sua mente e il suo spirito conducendolo quasi alla pazzia e lo indussero alla costruzione dell'Orologio degli Eoni, un potente artefatto che lo avrebbe reso per sempre giovane.
    Per ragioni che sfuggono alla portata degli uomini e sfiorano le inconcepibili vastità dell'intelletto divino, la volontà dell'Orologio si è fusa con il tessuto spaziotemporale di Endlos, imprigionandovi il Cronarca per l'eternità. Egli infatti non conosce il tocco del tempo, né la paura della sconfitta: non appena Edmund subisce una ferita mortale, l'Orologio degli Eoni si attiva automaticamente e, mentre le lancette scivolano indietro, esso inverte lo scorrere degli eventi e riporta il corpo del proprio padrone ad un momento antecedente alla morte.


    Passiva. Edmund Mondragon è immortale (se viene ucciso in combattimento il suo corpo scompare nella trama dello spaziotempo e riappare in un altro luogo).
     
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    Se gli occhi erano lo specchio dell’ anima, quella di Edd doveva essere molto più vecchia del suo stesso contenitore.
    Lo vidi come mi guardava.
    I suoi occhi non stavano trasudando ne gloria,ne orgoglio o cattive intenzioni.
    Erano due pupille vuote che veloci si muovevano e studiavano ogni mio singolo movimento, lo analizzavano e lo elaboravano secondo per secondo.
    Mi colpirono molto quegli occhi, perché prima d’ allora gli avevo visti solo una volta.
    Igor Baruski, l’ ultimo scoglio che avevo dovuto affrontare per diventare campione del mondo.
    Colpiva duro quello stronzo Russo, ma ero riuscito a tirarlo giù con un gancio niente male.
    I suoi occhi erano freddi e privi di qualsiasi sentimento come la tundra in cui era cresciuto.
    Erano occhi che studiavano ogni mio singolo movimento e lo incameravano nella sua mente.
    Eppure Edd era diverso da Baruski, nel profondo quella pupilla vissuta nascondeva una certa felicità e ammirazione nel’ affrontarmi.


    “Fai attenzione.” mormorò il collega aviatore dissipando in questo modo i miei pensieri.
    Fece un paio di passi indietro ma a nulla servì.
    I miei colpi ormai erano partiti e gli avrebbero distrutto ogni osso se lo avessero colpito.
    Peccato che il primo fu proprio un buco nell’ acqua.
    Edd divenne come aria e il mio pugno non lo spostò neppure.
    Che fosse quello il suo potere?
    Sgranai gli occhi sorpreso, mai mi sarei aspettato una simile tecnica di difesa.
    Eppure il collega l’ aveva appena eseguita, ma niente lo salvò dal mio secondo colpo.
    Il rumore secco della mascella che si rompeva sotto il mio colpo aereo, riempì l’ aria che lo aveva appena colpito.
    Il suo corpo cadde a terra, lontano da me che già assaggiavo la vittoria.
    Eppure c’ era qualcosa di strano.
    Propormi una sfida in cui il risultato era talmente evidente, non sembrava una pensata di Edmund.
    Non un fiato,non una reazione.
    Dove avevo già visto quella cosa?
    Non avevo tempo di pensare,ma il pensiero mi venne spontaneo.
    Feitan a Bloodrunner.
    Anche lui faceva quelle specie di copie e dopo averle fatte …

    ” … Mi attacca da dietro”

    Mi girai giusto in tempo per beccarmi quattro centimetri di spada nel pettorale sinistro.
    Per fortuna l’ affondo, affatto debole, si era fermato a uno dei primi ossi della mia cassa toracica.
    Non mostrai alcun segno di dolore e agile mi allontanai dagli altri due fendenti ben messi del collega Blu.
    Dalla piccola ferita iniziò a uscire lentamente del sangue scuro.

    ”Mi hai preso una vena complimentino ragazzo mio”.

    Prendendomi al pettorale aveva leggermente fatto perdere della potenza al mio sinistro, ma poco importava.
    Lo guardai nuovamente.
    Se lui studiava me, era giunto il momento che io studiassi lui.
    Non sembrava particolarmente portato per il corpo a corpo, sicuramente si sarebbe fatto avanti con attacchi insidiosi come quello.
    Dovevo stare attento e non fidarmi di niente.
    Però come d’ incanto sul mio volto apparve un sorriso.
    Forse conoscevo una mossa che lo avrebbe potuto mettere in difficoltà.

    Mi portai il destro davanti al volto, come in segno di minaccia e incominciai a caricarlo di tutta l’ energia che disponevo.
    Il guantone iniziò a emanare talmente tanta energia che sembrava si distorcesse.
    L’ aria iniziò a vibrare e a farsi carica di staticità.

    ”Avevo detto che avrei dato il massimo e così farò.”
    Mi misi in posizione.
    Gambe allargate e ben tese, così come ogni muscolo del mio corpo.
    La sabbia che sotto di me si stava tingendo del mio sangue, iniziò a vibrare.
    Il sinistro sopra il destro, come se volesse nasconderlo.

    "SENTI LA MIA POTENZA. SENTI LA POTENZA DEL CAMPIONE MONDIALE DI BOXE ..."



    Il destro uscì dal suo nascondiglio e veloce andò a cercare la terra da colpire.

    "...SENTI LA POTENZA DI TED CARTER ..."



    Con un colpo secco il mio guantone andò a colpire violentemente il suolo sotto di me.

    "SPACCARING"



    Delle crepe iniziarono a dilaniare il suolo che vi era tra me e Edd, ma non solo.
    Tutta la terra che era sotto i nostri piedi nel diametro di quindici metri, sembrava aver preso vita propria.
    Tutto intorno a noi esplose, con la stessa violenza e forza, di un meteorite che aveva appena colpito l’ Arena Celeste.
    Il terreno si frantumò e si sbriciolò a una tale velocità, che sembrava colpito da mille picconi tutti assieme.
    Le schegge di terra e pietra che vennero a formarsi, iniziarono a puntare in maniera pericolosa Edmund.
    Sotto quel colpo tutta l’ Arena tremò.


    Stato Fisico:Ferita di lieve entità al pettorale sinistro.
    Stato Mentale:Concentrato e attento ... SPACCARING MADDAFUKKA
    Mana:40%

    Eye of The Tiger

    ”Baruski cade e Ted Carter vince. Il nuovo campione del mondo. Il nuovo campione del mondo di boxe. TED CARTER”

    Inutile dire che per diventare il campione del proprio sport, Ted ha dovuto sudare, sputare sangue, rifiutare mazzette e subire molti insulti dagli spettatori.
    Ma ad ogni incontro si rinforzava, diventava più forte ed esperto.
    Ad ogni incontro si plasmava e prendeva forma ciò che sarebbe diventato.
    Il campione mondiale di Boxe.
    (+ 50% Forza, + 50% Agilità, +10% mana)

    Nullo Dolore

    ”No ferma. La pentola no. LA PENTOLA NO”

    Ai suoi tempi Ted era veramente un monello, con un diavolo per capello.
    Neppure lui sa quante malefatte ha commesso a quindici anni, sa solamente che ad ogni cattiva azione lo aspettava una scarica di mazzate dalla madre.
    Cosa che lo temprò e molto.
    Quando salì per la prima volta sul ring si rese contro che i suoi avversari facevano meno di niente.
    Che erano tutte femminucce.
    (Immunità al dolore)

    Pelle del drago di ferro Gajeel

    ”Devi rendere la tua pelle dura come scaglie di drago. Devi essere come una scaglia. Sii la scaglia Ted. Sii la scaglia” - Gajeel

    Ted ha sempre avuto una pelle dura a causa di tutte le mazzate subite sul ring, ma solamente da poco incontrando il dragonslayer di ferro, ha potuto capire il vero potenziale che aveva tra le mani.
    Seguendo gli insegnamenti di Gajeel non è diventato il nuovo dragonslayer del ferro, ma è riuscito a sviluppare la sua pelle in modo da renderla come cuoio.
    (Armatura naturale:Pelle)

    Spaccaring

    ”Senti la potenza di Ted Carter. Cosa?! Mi hanno bandito la mossa dagli incontri ufficiali. Ma che cazz …”

    Mossa semplice quanto distruttiva.
    Ted carica a piena potenza un suo pugno e dopo averlo piantato secco al terreno, quest’ ultimo esplode, liberando innumerevoli frammenti del materiale di cui era composto, il pugno è tirato in modo però che i frammenti colpiscano l’ avversario e non Ted stesso.
    Con questa mossa sembra riesca a distruggere qualsiasi materiale, compresso il diamante, anche se lo considera uno spreco.
    L’ area su cui ha effetto il colpo è ampia ben quindici metri di diametro, qualsiasi cosa si trovi all’ interno di questo raggio viene ridotto in polvere.
    Consumo: Critico

     
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    The Wily and the Stout

    At the End of it All

    Non minus interdum oratorium esse tacere quam dicere.


    Lo scatto della spada di Edd produsse un tenue bagliore a causa del riflesso prodotto dalla luce solare, tanto intensa quel giorno, simile ad una piccola stella cadente in un cupo firmamento. Una rapida torsione del busto, la contrazione e l'irrigidimento dei muscoli dorsali: l'affondo che avrebbe dovuto porre fine a quello scontro non aveva trovato alcun riscontro in quanto programmato dal Cronarca.
    Sì, quella volta Ted sorprese così tanto Edmund da lasciarlo quasi senza fiato. Con le spalle rivolte al suo avversario, dinnanzi ad un immaginario nemico sconfitto e senza la benché percezione di ciò che stesse accadendo, Carter ebbe comunque la prontezza di girarsi al momento giusto per evitare il colpo fatale ed abbastanza riflessi per eludere i due colpi di taglio successivi.
    Eccezionale. Mondragon non poté fare a meno di ridere con gioia, poiché nonostante il fallimento del proprio attacco, stava iniziando a comprendere a fondo la mentalità del pugile. L'intera totalità dell'arte del combattimento sublimava in quella stoica figura, di cui Edmund si accorse di aver inizialmente frainteso le reali intenzioni. Forse quell'uomo era più simile a lui di quanto non pensasse.
    C'era qualcosa in quel combattente di carnagione scura che stimolava l'attenzione dell'Ohriano più di qualunque altro aviatore che avesse avuto il privilegio di conoscere sino a quel momento; era una qualità che trascendeva qualsiasi tipo di conoscenze arcane o filologiche, era una dote che non avrebbe potuto assimilare nemmeno studiando per altri cento secoli. Una virtù che l'uomo aveva già avuto modo di obliare nei suoi millenni di evoluzione, una prerogativa che solo una bestia selvaggia e indomabile poteva ancora controllare: ciò che aveva salvato Ted era stato puro e semplice istinto.

    “Mi hai preso una vena, complimenti ragazzo mio”.

    La spada non penetrò che per alcuni centimetri nelle carni del guerriero insensibile al dolore, troppo poco per causargli una ferita abbastanza debilitante da impedirgli di proseguire nello scontro.

    “Mi lusinghi, ma sono io a dover elogiare te: considerando che miravo a reciderti il muscolo sternotiroidale direi che puoi considerarti decisamente abile.”

    Un sorriso di complicità apparve sui volti dei due contendenti, quando il campione di boxe portò il braccio destro di fronte al proprio volto e l'aria incominciò a caricarsi crepitando di energia. La sorpresa aveva momentaneamente distratto Edmund, il quale si accorse fin troppo tardi del pericolo che stava correndo e delle conseguenze che quella disavvedutezza avrebbe comportato. Non era da lui perdere l'attenzione durante uno scontro, ma mentre percepiva le forze del pugile radunarsi intorno al suo guantone comprese che anziché rimuginare eccessivamente avrebbe dovuto trovare un modo per evitare l'attacco successivo.

    Pensa Edd. Pensa.

    Una goccia di sudore imperlò il viso del Cronarca, mentre i secondi passavano ad una lentezza disarmante scanditi dai battiti del suo cuore, quasi come se il tempo stesso cercasse di rallentare il proprio corso fino a fermarsi per immortalare quell'istante di gloriosa e imperitura furia distruttiva.

    “SPACCARING.”

    La rapida mente del Cronarca calcolava ed elaborava con inusitata fretta l'esito di ogni possibile strategia che avrebbe potuto adottare ed ogni singola manovra combattiva a cui fatto ricorso nella propria vita, ma senza riuscire ad ottenere una valida via di fuga da quella situazione.
    Ted Carter colpì il terreno con tale violenza da fare tremare la terra stessa ed aprire una vasta fenditura all'interno della roccia, che sotto l'onda d'urto provocata dal pugile si spezzò scagliando a folle velocità migliaia di frammenti affilati come rasoi in ogni direzione. Thoumieux riuscì a scorgere la vasta pioggia di lame minerali dirigersi verso di lui come un'onda, prima di socchiudere gli occhi.

    Pensa Edd. Pensa.

    Poi la calma lo pervase.

    Ma certo. Il Gravitarca.

    Come aveva potuto scordare la vittoria su Alpherax Selecitur? La vittoria che lo aveva consacrato nuovo Illuminor della Nona Torre?

    Edmund ebbe il tempo di fare un solo passo indietro, girandosi di tre quarti rispetto alla grandine di colpi in arrivo. Non avrebbe avuto che un breve momento, insufficiente per materializzare una proiezione del proprio futuro con la quale sostituirsi, ma abbastanza per ricrearne una del suo recente passato in grado di assorbire parte della salva letale. Una sagoma gemella si divise dal suo corpo mentre si muoveva all'indietro, assumendo la stessa collocazione spaziotemporale che Mondragon aveva occupato pochi decimi di secondo prima. Piegò le gambe ed il busto e posizionò il braccio sinistro davanti al volto per proteggerlo, mentre ripose l'arto destro che ancora reggeva la spada dietro la propria schiena: avrebbe difeso quell'arma ad ogni costo, poiché gli sarebbe stata fondamentale per vincere quella partita.

    Poi l'onda. La proiezione di Edmund deflagrò in pochi istanti come la miccia di un esplosivo toccata dal calore di una fiamma, mentre decine di schegge di pietra acuminate si conficcavano nelle sue carni illusorie; essa riuscì ad impegnare gran parte dell'urto del colpo, ma non si trovava abbastanza distante dal vero Mondragon per annullarlo del tutto. Svariati proiettili colpirono il Cronarca in tutto il corpo, aprendo squarci e ferite nella tenera pelle mentre copiosi rivoli di sangue colavano dai suoi vestiti immacolati; Il braccio e la gamba sinistre furono furono completamente martoriate e straziate, ed anche il busto ed il fianco presentavano svariate ecchimosi e lacerazioni che indussero Edmund a chinarsi per sopportare il dolore straziante; tentò di trattenere un urlo ricolmo di agonia percependo le diverse scaglie di terreno penetrare nel suo corpo, ma la sola forza volontà non fu sufficiente e non poté fare a meno di emettere un debole e sommesso grido di sofferenza.

    Ma ingoiò ogni timore e si morse le labbra per cercare di cancellare la fatica e il dubbio, poiché non avrebbe avuto un'altra occasione come quella. Avrebbe dovuto colpire il suo nemico ora che con buona probabilità era prosciugato delle proprie energie, con un attacco che non gli avrebbe lasciato alcuno scampo. Lo stesso che aveva utilizzato, esattamente milleundici anni prima, per diventare il nuovo Magister del Corpus Arcanum.
    Poteva ricordare ancora vividamente la maschera spezzata indossata dal più abile dominatore della gravità di Ohr, e l'espressione del suo vecchio volto scavato una volta raggiunta la consapevolezza di essere stato superato da un ragazzo di soli trentacinque anni. Non avrebbe mai dimenticato una simile accozzaglia di stupore, risentimento ed ammirazione.

    Edmund fissò ancora, forse per l'ultima volta, gli occhi di Ted. Ma stavolta non stava tentando né di studiarlo né di comprenderlo, poiché aveva già capito tutto quello che era necessario sapere su di lui. Cercava solo il suo sguardo, per assicurarsi che la sensazione che fin dal primo momento aveva provato osservando l'uomo di carnagione scura corrispondesse a verità. Che nel profondo del suo animo, dietro quel velo di boria e sbruffonaggine, egli era proprio come lui: solo.
    L'aveva sentito fino dall'istante in cui aveva posato gli occhi su di Ted per la prima volta, e in quel breve scambio di colpi ne aveva acquisito la certezza. Edmund, il più potente incantatore di Ohr, e Ted Carter, il campione del suo mondo, uniti dal triste giogo della sorte: destinati alla solitudine per la semplice ragione di essere i migliori. A volte non è facile raggiungere la vetta.

    Ti assicuro che verrò a riprenderti nel Maelstrom stesso se sarà necessario. Ma ora devo vincere, ti ho fatto una promessa.

    La leggera brezza che scuoteva i vestiti di Thoumieux cessò improvvisamente di spirare. Caldo, sole, luce, aria, tutto perse di significato mentre lo spazio ed il tempo confluivano in un unico punto, posto sul cuore di Ted. Urlavano il proprio strazio in una voce che solo il Cronarca avrebbe potuto udire, mentre un vortice tachionico di inaudita potenza sgorgava dalle profondità dell'universo radunandosi tramite il suo corpo. Una voragine scura di immani dimensioni confluì divampando nella realtà come un piccolo buco nero, risucchiando verso il proprio nucleo, posto nel centro del nerboruto petto di Carter, qualunque cosa si trovasse nelle vicinanze.

    Sentendo le proprie forze venir meno a causa del totale dispendio di energie e delle numerose ferite subite, Edmund crollò in ginocchio, mentre con le ultime stie di forze scagliava la propria spada diretta verso il cuore del proprio avversario. Non riuscì che a sollevarla di poco da terra, ma sarebbe stata la stessa potenza attrattiva del varco dimensionale, svariate volte superiore alla forza di gravità, a condurla verso il suo bersaglio. Sapeva che il lottatore non avrebbe potuto contemporaneamente evitare l'attrazione gravitazionale che la folle velocità della spada, e per questo cercò di mantenere la lucidità poiché se il suo ultimo attacco avesse rischiato di ucciderlo, lo avrebbe immediatamente interrotto.

    Grazie, amico mio. Ora non sono più solo.



    Parlato Edmund
    Parlato Ted
    Pensato Edmund

    Status Mentale - Stremato e parzialmente confuso, prossimo allo svenimento, ma felice.
    Status Fisico - Danno alto diffuso su tutto il corpo ad eccezione del volto e del braccio destro, danneggiata in particolar modo la parte sinistra del corpo.
    Riserva Mana - 10%
    Consumi del turno - 20%+40%

    Tecniche Attive -

    Y, the Yourself.

    Nel suo piano di origine, erano molte le leggende che parlassero di Edmund Mondragon come 'il Fantasma Ubiquo'. Alcune di queste storie raccontano di come, obliterato da un incantesimo mortale, il cronomante fosse riapparso completamente indenne alle spalle del suo avversario, mentre i resti del corpo precedente si disperdevano inconsistenti nel nulla. Benché le sue capacità siano ora notevolmente diminuite da allora, il Cronarca è in grado di sfasare velocemente di qualche frammento di secondo avanti e indietro nello spaziotempo, creando cloni illusori delle sue proiezioni temporali che lo rendono virtualmente intangibile.

    Tecnica di difesa magica (costo variabile). Vibrando nel flusso temporale, Edmund può ricreare un proprio doppione fittizio che consiste in una proiezione del suo Io passato. Egli può utilizzare questa tecnica per proteggersi o diminuire i danni ricevuti da una tecnica altrui, sostituendo sé stesso col suo riflesso temporale che riceve il danno al suo posto prima di scomparire. [consumo alto]

    W, the Warp.

    La realtà che siamo abituati a conoscere non è null'altro che la sovrapposizione di infinite concretezze; spazio e tempo sono concezioni puramente soggettive nell'accavallarsi delle illimitate dimensioni discordanti che ci circondano. Ciò che è, può non essere stato tale in un altro momento e in un altro luogo, e la percezione degli uomini indugia in maniera vuota davanti agli enigmi che avvolgono l'universo.
    Quando le lancette dell'Orologio degli Eoni si fermano, la realtà sublima e si increspa. Con un sordo boato, lo spaziotempo implode su volontà del Cronarca, trascinando al suo interno tutto ciò che si trova nelle immediate vicinanze e conducendolo verso l'orizzonte degli eventi.


    Tecnica offensiva ad area (costo variabile). Edmund deve poter osservare uno specifico punto dello spazio entro il raggio massimo della tecnica (non ha effetto se egli è privo della vista o impossibilitato a guardare). In quel punto si forma una piccola increspatura nello spazio, che dopo qualche istante si accartoccia in uno squarcio che attira a sé tutto ciò che si trova entro l'area di azione della tecnica al di fuori di lui (5m a basso, 7m a medio, 10m ad alto e 15m a critico), con una forza proporzionale al costo della tecnica. Una difesa magica di livello sufficiente permette di annullare l'effetto attrattivo della tecnica. Tutto ciò che viene attirato dallo squarcio dimensionale viene danneggiato a causa dello squilibrio fisico del vuoto; se una creatura o un oggetto vengono uccisi/distrutti da 'W, the Warp' sono trascinati e dispersi per sempre all'interno del limbo interdimensionale noto come Maelstrom. [consumo critico]


    Tecniche Passive -

    V, the Vision.

    Il flusso del tempo è come uno specchio d'acqua tersa e cristallina: qualunque corrente provoca piccole increspature che ne rivelano la fonte. Per chi è in grado di leggere questi segnali, il mondo fisico non ha alcun segreto. Come si può cogliere di sorpresa qualcuno che è in grado di dipanare davanti a se le trame di tutti i futuri possibili?

    Passiva di auspex fisico. Edmund riesce a distinguere chiaramente la posizione dei nemici e gli attacchi in arrivo, anche se privato della vista. Portata 30m.

    T, the Transcendence.

    Quando imparò a controllare completamente il Dominio del Tempo, Mondragon si rese conto che aveva smesso di invecchiare. Il suo corpo si era svincolato dalle leggi dei mortali ed egli era trasceso ad un entità superiore, libera dal giogo tirannico della morte, incarnandosi in una forma pura e perfetta che non sarebbe mai deperita. Benché il suo fisico non subisse più l'ordalia del decadimento, i lunghi anni di isolamento mutarono la sua mente e il suo spirito conducendolo quasi alla pazzia e lo indussero alla costruzione dell'Orologio degli Eoni, un potente artefatto che lo avrebbe reso per sempre giovane.
    Per ragioni che sfuggono alla portata degli uomini e sfiorano le inconcepibili vastità dell'intelletto divino, la volontà dell'Orologio si è fusa con il tessuto spaziotemporale di Endlos, imprigionandovi il Cronarca per l'eternità. Egli infatti non conosce il tocco del tempo, né la paura della sconfitta: non appena Edmund subisce una ferita mortale, l'Orologio degli Eoni si attiva automaticamente e, mentre le lancette scivolano indietro, esso inverte lo scorrere degli eventi e riporta il corpo del proprio padrone ad un momento antecedente alla morte.


    Passiva. Edmund Mondragon è immortale (se viene ucciso in combattimento il suo corpo scompare nella trama dello spaziotempo e riappare in un altro luogo).
     
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    L’ aria era pervasa solamente dal crepitare della terra, che sotto il mio potente colpo non aveva potuto far altro che cedere,sfaldandosi ad una velocità impressionante.
    Velocità che sarebbe costata cara ad Edd, se anche lui non fosse stato altrettanto veloce.
    Lo vidi come si mosse con grazia fra quelle spine terrestri, indietreggiando di un passo e sostituendosi con una semplice copia, che non fece altro che dissiparsi non appena il mio attacco la colpì e il mio colpo alla fine travolse anche il vero aviatore Blu.
    Poi, quando il terribile fuoco incrociato del mio colpo terminò, Edmund era ancora in piedi tra dolore e sangue.
    Non voleva mollare, voleva continuare a combattere nonostante le ferite lo straziassero e il sangue continuasse a tingerli i vestiti.
    La battaglia sembrava veramente terminata questa volta, ma non era così.
    I suoi occhi cercarono i miei in un’ ultimo sguardo di complicità , come in cerca di risposte.
    Perché cercava delle risposte? Perché le cercava proprio in me?

    Fin dal primo momento Edmund non mi era sembrato il classico uomo che viveva la giornata sperando in qualcosa di buono, anzi, mi aveva dato subito l’ impressione di averne vissute troppe di giornate.
    Giornate che non sembravano finire mai.
    Quelli occhi, così vitrei e persi nel vuoto, avevano visto troppe volte portarsi via cose che ritenevano preziose.
    Cercavano di velare quella tristezza e di non farla risaltare troppo.
    Eppure quel’ ultima occhiata era diversa, era allegra, quasi divertita.
    Ma perché?
    D’ altronde il nostro era stato solo un semplice combattimento, nel mio caso uno dei tanti e mai nessuno mi aveva guardato con quegli occhi.
    Occhi caldi e sereni, come se avessero trovato una risposta guardando i miei.
    Cosa avevano colto, in quella che si poteva definire una fugace occhiata?

    Avevo affrontato una miriade di avversari e nessuno sembrava simile a Edmund.
    Forse perché tutti gli altri combattevano per la gloria e l’ onore, mentre l’ aviatore blu combatteva per
    qualcosa di diverso.
    Ma non capivo cosa.
    Anche io combattevo per un motivo che non fosse la gloria e l’ onore.
    Combattevo in parte per espiare i miei peccati, in altra per diventare migliore ed essere così un caposaldo per tutti quelli che mi vedevano.
    Eppure ero già stato il migliore.
    Ero campione mondiale di Boxe.
    Avevo superato tutti, in forza, tecnica e agilità, ma nonostante la gloria iniziale qualcosa in me era andato scemando.
    Perché non avevo fatto di tutto per tornare a casa, sulla Terra?
    Perché avevo di gran lunga preferito accettare la proposta di unirmi agli aviatori?
    Cari amici miei, è inutile girarsi attorno.
    Nella mia vecchia vita ero solo, abbandonato a me stesso come un cane.
    Non avevo mai avuto una famiglia, per paura che le donne si mettessero con me solo perché ero famoso.
    Non avevo avuto amici per paura che si approfittassero della mia celebrità.
    Sicuramente ero stato ottuso, ma era in quel modo che passavo i giorni della mia vita.
    Guardavo la TV e bevevo birra.
    Come si può chiamare vivere una cosa del genere? Sulla Terra ero famoso, ma dentro ero nessuno.
    Ero come morto.
    Ero solo.

    I pensieri che mi passavano per la mente in quel momento erano tanti, eppure non mi aveva mai reso così tanto sereno passare in rassegna ciò che ero realmente.
    Eppure tutti i pensieri che mi affollavano la mente scomparvero in un’ istante, come assorbiti, ma da cosa?
    Abbassai lo sguardo e sopra il mio cuore, che aveva diminuito i battiti per via di tutti i pensieri, si era andato a formare un piccolo buco nero.
    L’ organo rincominciò a pulsare a mille e io riuscii solamente a pensare:

    ”MA CHE CAZZO E’ SUCCESSO …”

    Cosa mi aveva lanciato contro Edmund?
    Sicuramente una cosa non molto amichevole.
    Quello era senza dubbio un buco nero che stava attirando ogni cosa intorno a sé.
    I massi che erano venuti a formarsi dopo il mio colpo, si alzarono da terra e iniziarono ad avvicinassi pericolosamente a me.
    Ero nella merda.
    Fu questo quello che pensai, prima di vedere la spada di Edmund che veniva sparata contro di me.
    Sono molto nella merda, fu il mio nuovo pensiero.
    Dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa.
    La tensione crebbe enormemente.
    Cosa potevo fare io contro un buco nero?
    Concentrai dell’ energia nel mio guantone sinistro fino a farlo diventare verde, ero sempre un pugile quindi avrei fatto quello che sapevo fare.
    Lo avrei preso a pugni.

    Il mio braccio si levò in alto, mentre il mio sangue veniva risucchiato dalla strana frattura spaziale.
    Strinsi i denti e calai il colpo sul buio più assoluto.

    ”Colpire un buco nero? Sei proprio un genio Ted, alla prossima occasione provo a mangiare la lava con la lingua.”
    Questo fu il nuovo pensiero mentre il mio guantone colpì l’ attacco di Edd.
    Se devo essere onesto, sulle prime mi parve anche una buona idea, difatti la potenza attrattiva del colpo era andata notevolmente persa, ma ne rimaneva ancora almeno la metà.
    Metà che si rifece sul mio braccio.
    Difatti colpire la più grande forza attrattiva del cosmo conosciuto, aveva dei brutti effetti collaterali.
    Qualche volta ringrazio ogni divinità esistente per non farmi provare dolore e in particolarmente quella volta.
    Ogni osso del mio braccio si smaterializzò, per essere più precisi venne schiacciato con una tale potenza che si ridusse in polvere.
    Dapprima vi furono vari rumori secchi che invasero il mio orecchio, per poi ritrovarmi con il braccio sinistro fatto di gomma.
    Cadde a peso morto lungo il mio fianco e la quantità di sangue che ne stava uscendo aveva fatto sparire il colore della mia pelle sotto un mantello cremisi.

    ”Colpire un buco nero fino a farsi esplodere il braccio? Fatto.”
    Ma non restiamo troppo a divagare su quel particolare, che anche se inquietante e macabro, faceva parte dello scontro.
    Concentriamoci invece sulla spada, che sembrava tutt’ altro intenzionata a fermarsi.
    Veniva sparata veloce verso di me, puntando il mio cuore.
    Era il bastoncino per uno spiedino Ted, ma credete forse che avrei mai potuto permettere una cosa simile?
    Il buco nero era stato neutralizzato, ma il sinistro era andato, forse per sempre.
    Ma il destro, il mio destro era ancora libero.
    Strappai via il guantone con i denti e lo gettai lontano.
    Non avrei mai permesso che i guantoni che mi aveva regalato mio fratello Sam si sciupassero.
    Avrei fermato la spada a suon di pugni, mi sembrava il minimo.
    Irrigidii i muscoli delle dita, poi dell’ avambraccio e poi tutti quelli che componevano l’ arto destro.
    La spada si avvicinava e io ero pronto.
    Il pugno scattò e calò sull’ arma forte come un martello.
    Il pugno non puntava a distruggerla, ma a fermarla, magari a deviarla e proprio questo feci.
    La parte tagliente non mi sventrò la pelle della mano, ma anzi, iniziò a cambiare rotta sotto la potenza di essa e dalla sua traiettoria iniziale, decise di intraprendere un’ altra strada.
    Mi passò di fianco andandosi a piantare al terreno a molti metri di distanza da me.
    Il combattimento era finito e anche io caddi al suolo.
    Ero stanco, con la vista annebbiata e un respiro affannoso.
    Avevo combattuto, pensato e sognato in quel combattimento.

    ”Alla fine … qualcuno è uscito veramente con qualche osso in meno.”

    Stato Fisico:Ferita di lieve entità al pettorale sinistro, Braccio sinistro letteralmente esploso dal' interno.
    Stato Mentale:Molto stanco,sorpreso ma felice.
    Mana:15%

    Eye of The Tiger

    ”Baruski cade e Ted Carter vince. Il nuovo campione del mondo. Il nuovo campione del mondo di boxe. TED CARTER”

    Inutile dire che per diventare il campione del proprio sport, Ted ha dovuto sudare, sputare sangue, rifiutare mazzette e subire molti insulti dagli spettatori.
    Ma ad ogni incontro si rinforzava, diventava più forte ed esperto.
    Ad ogni incontro si plasmava e prendeva forma ciò che sarebbe diventato.
    Il campione mondiale di Boxe.
    (+ 50% Forza, + 50% Agilità, +10% mana)

    Nullo Dolore

    ”No ferma. La pentola no. LA PENTOLA NO”

    Ai suoi tempi Ted era veramente un monello, con un diavolo per capello.
    Neppure lui sa quante malefatte ha commesso a quindici anni, sa solamente che ad ogni cattiva azione lo aspettava una scarica di mazzate dalla madre.
    Cosa che lo temprò e molto.
    Quando salì per la prima volta sul ring si rese contro che i suoi avversari facevano meno di niente.
    Che erano tutte femminucce.
    (Immunità al dolore)

    Pelle del drago di ferro Gajeel

    ”Devi rendere la tua pelle dura come scaglie di drago. Devi essere come una scaglia. Sii la scaglia Ted. Sii la scaglia” - Gajeel

    Ted ha sempre avuto una pelle dura a causa di tutte le mazzate subite sul ring, ma solamente da poco incontrando il dragonslayer di ferro, ha potuto capire il vero potenziale che aveva tra le mani.
    Seguendo gli insegnamenti di Gajeel non è diventato il nuovo dragonslayer del ferro, ma è riuscito a sviluppare la sua pelle in modo da renderla come cuoio.
    (Armatura naturale:Pelle)

    D&D? No grazie.Ho smesso con quella roba

    ”Tiro un d20 e BOOM BITCH”

    Ted concentra parte della sua energia su un guantone.
    Questo inizierà a brillare di luce propria, per essere precisi brillerà di una luce verde.
    Il prossimo attacco magico che bersaglierà il nostro pugile preferito, verrà colpito a piena forza dal pugno, che cercherà di deviare l’ attacco.
    Consumo:Alto

    Senti qui che bicipite. Sembra roccia

    ”Senti qua che muscoli. Riescano a bloccare ogni ben di Dio”

    Gli anni da pugile professionista hanno temprato non solo la mentalità di Ted, ma soprattutto il suo corpo.
    Indurendo velocemente i muscoli, Carter riesce a bloccare con successo il prossimo attacco fisico che cercherà di colpirlo.
    Consumo: Basso



    Edited by Blain - 24/8/2014, 22:00
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Edmund vs Ted



    Edmund

    • Scrittura e Interpretazione: 4.0
      Interpretazione un pò zoppicante. In parte perchè forse è uno dei primi duelli del tuo pg, in parte perchè il tuo pg non è predisposto per bg a duelli "for fun"... hai qualche problema a calarti nei suoi panni in questa situazione. Ciò nonostante non c'è nessuna carenza vera e propria, ed il livello di scrittura compensa ampiamente il tuo vacillare nell'interpretazione. Ovviamente potresti fare di più, ma lì serve molta confidenza col personaggio... e puoi ottenerla solo giocando assiduamente.
      Hai un vocabolario personale molto più ricco di quello del tuo avversario (segno che leggi molto, e lo apprezzo), e di questo ne ho tenuto conto per il giudizio.

    • Strategia: 1.0
      Primo turno: male. Ok, che vuoi proteggerti senza riportare danno, ma così permetti al tuo avversario un secondo turno con il doppio slot. Ammettendo che questa situazione continui nei turni successivi, non avresti praticamente possibilità di attaccare, quindi perderesti per k.o. tecnico (= 0 in strategia).
      Un pò meglio la difesa + attacco del secondo turno. Però hai sbagliato a lanciare un critico e a ritrovarti al 10% di mana. Ti sei nuovamente reso scoperto, ed hai finito le riserve prima della conclusione del duello. Se il tuo avversario non fosse stato Ted avrebbe tranquillamente potuto infierire su di te senza che tu potessi far nulla. Su questo campo la prova è stata negativa, mi spiace.

    • Sportività: 3.5
      Non mi convince tantissimo la tua prima difesa: pur ammettendo che ti sei comunque speso i consumi giusti, ricorda che Ted ha come passive: + 50% Forza, + 50% Agilità. Ovviamente non valgono come attive, ma anche se di poco è più forte e veloce di te. Questo implica che, parandoti normalmente, non usciresti comunque totalmente illeso a meno che tu non abbia Resistenza +50%, Velocità +50% oppure una passiva di Instant Casting. Quindi hai preso meno colpi di quanto avresti dovuto.
      Carino il modo in cui ti sei beccato i danni negli altri turni a livello interpretativo.


    Ted

    • Scrittura e Interpretazione: 3.0
      L'interpretazione è buona. Forse un pò troppo descrittiva e poco introspettiva in qualche punto, anche se Ted è un pg fondamentalmente "semplice" come concept. Quindi, in quelle poche volte che accade, sei giustificato.
      La scrittura è sicuramente corretta e scorrevole, ma è necessario limare ancora la forma. I post sono ancora allo stato "grezzo": anche se non ci sono errori evidenti, manca un lavoro di rielaborazione che ti permetta di aggiungere approfondimenti o frammenti descrittivi in modo da rendere la lettura più coinvolgente.
      PS: dopo l'apostrofo non va inserito lo spazio.

    • Strategia: 3,5
      Davvero buona la partenza: la scelta dei consumi è perfetta. Ho apprezzato sia la struttura di base della scheda che mi pare ben studiata per un guerriero, sia il come tu ti sia posto in funzione di quello che hai.
      Di contro, urlare cosa stai facendo mentre combatti è si caratteristico ma anche un pò scemo: suggerisci già quello che fai all'altro. Inoltre nel secondo turno ti sei fatto sfuggire un'occasione d'oro: se oltre a quel critico gli avessi lanciato un medio o un alto (ad esempio) lo avresti costretto a difendersi da entrambi di nuovo (finendo in una situazione di ko tecnico) oppure a beccarsi uno dei due attacchi in pieno. Insomma, avresti avuto la certezza matematica di aver vinto lo scontro. Partita chiusa con te vincitore. E invece no =\ Per questo non ti ho messo 4 o addirittura 5.

    • Sportività: 3,5
      Innanzitutto, 1 pt in meno al voto che avresti dovuto avere perchè non hai rispettato la formula richiesta in tutti i combattimenti standard, e cioè un post di presentazione + tot post attivi. Sei partito direttamente con un post attivo, dunque ti prendi la penalità.
      Non hai avuto modo di subire attacchi, quindi mi limito a giudicare quel poco che c'è negli attacchi nei primi turni e all'ultima difesa: le descrizioni non sono precisissime, ma non è particolarmente influente nella valutazione (ne ho comunque tenuto conto). Inoltre nell'ultima difesa avrei un pochino più esagerato nel beccarmi colpi, o per meglio dire "ne avrei sofferto di più". Idem per il mana che scendeva: ok l'adrenalina, ma avresti dovuto stancarti un pochino anche negli altri turni.


    Dichiaro Blain vincitore con la media di 3,3 punti.
    Assegno 1pt a entrambi.

     
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