Due che in quel luogo non c'entrano nulla

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    Che diamine ci facevo lì, immerso tra libri, enciclopedie, fogli, conti e chi più ne ha più ne metta … è inquietante, per una volta non sto in una taverna; almeno qui non avrei trovato il buon vecchio Ted, spero.

    In ogni caso, non riesco a far quadrare i conti … è troppo assurdo e ridicolo, quindi ricontrollo le mie deduzioni e calcoli per l’ennesima volta.

    -Allora di questo me ne servono .. uno, due … e di quest’altro altri … tre, quattro

    Inizio a stancarmi, non sono mai stato tutto quel tempo su dei libri, ma per raggiungere il mio scopo è qualcosa di necessario, l’immortalità non si ottiene senza fare niente, quindi continuo a rivedere e perfezionare i miei appunti.

    -Beh, almeno sono facili da reperire …

    Che cazzata madornale, ma in qualche modo dovevo pur tirarmi su di morare … sono almeno cinque ore che stavo dentro quella diamine di biblioteca, che poi non è neanche la principale di Najaza, però, strano ma vero, ho trovato tutto al riguardo, ma sono sicuro che nella grande biblioteca avrei trovato anche un modo più facile per ottenerla

    Sbatto la testa sul tavolo, ma la caduta è attutita dalla pila di fogli su cui facevo i miei calcoli e dove segnavo i passaggi importanti, intorno a me solo libri … pile, anzi, montagne di libri … quel tavolino sembrava separato dal resto del mondo.

    -Non ce la faccio più, ed ho anche finito i vari spuntini che mi ero portato dietro

    Quelle cinque ore sono interminabili, e non ho ancora finito, e la cosa mi sta stressando … quanto ci sarebbe voluto ancora? però almeno una cosa è sicura, conosco tutti gli ingredienti per raggiungere l’immortalità, ora bisogna solo capire dove prenderli, anche se ho già una mezza idea al riguardo.

    -Basta, morirò qui

    Mentre mi accascio di nuovo sulle mie scartoffie; neanche nel mio luogo d’origine ho studiato tanto, non ce la faccio più
     
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    Se un tempo avessero chiesto ad uno dei suoi amici dove trovarlo, di certo molti avrebbero risposto “al campo di addestramento”.
    Altri avrebbero risposto magari “nell'officina” oppure “in armeria”.
    Nessuno, e dico NESSUNO, avrebbe mai risposto “a studiare in biblioteca”.
    E indovinate un po' cosa stava facendo Erik?
    OVVIAMENTE stava.......
    In biblioteca.
    Esattamente.
    Erik Basaran quel giorno, era in biblioteca a studiare o, più precisamente, a fare calcoli.
    L'uomo dai grossi avambracci d'acciaio si guardò intorno rapidamente, squadrando con occhio critico gli scaffali che lo circondavano: si trovava all'interno di una biblioteca di Najaza, la capitale del Nord, ed era intento a spulciare trattati riguardanti le fonti energetiche del paese.
    Fino a quel momento non aveva trovato nulla di rilevante...perdio non avevano nemmeno il petrolio lì probabilmente!
    Picchiettò con un dito sulla pergamena che era intento a scrutare. Curioso come riuscisse agilmente a leggere quella lingua che non pensava potesse essergli propria, e che invece gli aveva permesso di comunicare immediatamente con ogni essere del posto. Poteva trattarsi di un assetto mentale attuato dal subconscio, o magari qualche zona cerebrale attivata improvvisamente dal passaggio dimensionale.
    Sarebbe valsa la pena di approfondire un giorno.
    Ma per il momento aveva ben altro a cui pensare, cose più pressanti e di immediato effetto per lui: aveva assoluto bisogno di una fonte di energia locale su cui calibrare la propria tecnologia.
    Le celle al plutonio non sarebbero durate per sempre, sebbene avessero una durata considerevole, e presto avrebbe potuto ritrovarsi con armi non funzionanti addosso e quindi in balia di chiunque avesse voluto farlo fuori.
    Doveva ammettere tuttavia che il popolo del nord, perlomeno il villaggio dove Tima lo aveva accolto, erano simpatici. Battaglieri e duri come la roccia che calcavano giornalmente. Soldati nati insomma.
    Era immerso nei pensieri, quando sentì un tonfo.
    Un ragazzo, pochi tavoli più a destra e letteralmente barricato dietro una trincea di libri di ogni forma, dimensione e colore, sembrava non essere esattamente a proprio agio con lo studio.
    E come dargli torto, perdio? Era una palla assurda starsene seduti ore e ore ad ammuffire sui libri! Peccato ne avesse bisogno.
    Tuttavia qualcosa di quel ragazzo attirò la curiosità di Erik: una sorta di scia metallica fluttuante, che sembrava volteggiargli intorno come un animale da compagnia. Interessante tecnologia...
    - Problemi con i libri, ragazzo?- chiese ridacchiando e rimettendosi distrattamente a leggere.
     
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    - Problemi con i libri, ragazzo?-

    Ma chi è questo, alzo la testa da i fogli, e vedo una figura dietro quel ammasso di libri che avevo preso, che leggeva una pergamena

    -No, problemi di pancia … HO FAME, anche te a marcire sui libri?

    Dico mentre mi stiracchio sulla sedia, il ragazzo era assai interessante, a parte per avergli rivolto la parola in un luogo come quello, ma aveva due braccia meccaniche, che enorme figata

    -Senti un po’, che stai leggendo? e come ti chiami?

    Poi allungo la mano, vediamo che presa ha

    -Io sono Shurazen, piacere
     
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    - No, problemi di pancia...HO FAME, anche te a marcire sui libri?-
    Fu la risposta che ricevette il soldato, dopo una breve occhiata perplessa.
    Probabilmente era rimasto impressionato dalle sue mani metalliche.
    Tutti si facevano due domande, quando lo vedevano nei paraggi. C'era sempre qualcuno che si chiedeva se era lì per fare a botte.
    Tuttavia il giovane non gli lasciò tempo per molte elucubrazioni, dato che partì subito con nuove domande, alzandosi e porgendogli la mano.
    - Senti un po', che stai leggendo? E come ti chiami?- disse.- Io sono Shurazen, piacere- si presentò quindi, senza esitare.
    Erik ridacchiò di nuovo.
    - Bè si, come vedi tocca studiare anche a me. Fonti di energia, per rispondere alla tua seconda domanda- si mantenne sul vago, non volendo rivelare il motivo per cui studiasse proprio quel tipo di testi. Dopotutto non sapeva chi avesse di fronte.
    - Io sono Erik Basaran. Capitano, per essere proprio precisi, ma non frega un cazzo a nessuno qui dei gradi, almeno non di quelli del mio mondo- continuò poi, afferrando la mano che gli veniva tesa.
    Pensò per un attimo al fatto che quelle estremità erano in grado di spappolare il cranio di un Davros senza grandi problemi, e a quanto sarebbe stato facile disintegrare quella manina pelle e ossa tesa in segno di amicizia. Scacciò subito il pensiero. Non era in guerra, al momento. Si limitò quindi ad esercitare la normale pressione che avrebbe esercitato con una forte presa di mano: i cuscinetti che foderavano l'interno delle estremità tecnologiche avrebbero dato a Shurazen l'impressione di stringere una mano vera.
    - E tu come mai qui? Università o roba simile?- chiese a sua volta, incuriosito.
     
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    - E tu come mai qui? Università o roba simile?-

    Accenno un lieve sorriso

    -Ah … università, l’ho finita tempo fa, ma tanto tempo fa, in ogni caso devo studiare per delle, mmm …

    Come diamine posso spiegare quello che ho in mente, senza far capire le mie vere intenzioni? boh, sicuramente non sono uno che se ne intende di queste cose

    -Faccende, diciamo che voglio diventare più forte, e questo è il modo migliore, anche se è una vera rottura di palle

    Poi mi risiedo sula mia bellissima sedia, che ormai aveva preso la forma del mio sedere ... era curioso come entrambi cercavamo cose più o meno simili.

    -Dimmi un po’, sai già dove cercare la tua fonte di energia? vuoi una mano con la tua ricerca, tanto io ho quasi finito … ormai avrò controllato questi dati centinaia di volte

    Mentre giocavo con la penna, ero annoiato a morte, e questo mi dava ampiamente sui nervi, quindi sarebbe stato divertente aiutare Erik nella sua impresa, sempre se non dovevo trascurare il mio obbiettivo
     
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    Senti senti, anche quel tipetto cercava il potere.
    Curioso come alla fine tutto nel genere umano riconducesse alla ricerca di questa essenza di dominio.
    Se era un guerriero come lui, allora era comprensibile. Probabilmente cercava qualche modo per aumentare le sue doti, o magari rinforzare quella specie di lastra metallica fluttuante.
    Che diavolo ne sapeva lui?
    Alla proposta di aiuto di Shurazen però, Erik rispose con un cortese diniego.
    - Ah, no grazie. Ho già trovato ciò che mi serve, sebbene sia molto poco, hehehe...- ridacchiò, sebbene la situazione sembrasse stranamente imbarazzante per entrambi.
    - Però proporrei di andare a discutere delle nostre ricerche davanti ad una buona birra. Ci sono parecchi bar da queste parte, taverne le chiamano. Hai qualche spicciolo con te?- propose poi, chiudendo di scatto il libro che aveva esaminato fino a quel momento e alzandosi dalla morbida poltrona in cui era sprofondato.
    Una bella birra ci voleva davvero ora.
    Un buon modo di concludere una giornata di fatica come quella.
     
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    - Però proporrei di andare a discutere delle nostre ricerche davanti ad una buona birra. Ci sono parecchi bar da queste parte, taverne le chiamano. Hai qualche spicciolo con te?-

    Taverna, quel suono che tanto mi è mancato in quell'interminabile silenzio … ah che dolce melodia, diciamo che quell'uomo già mi piace, va a finire che lo ritrovo in ogni singola taverna di Endlos come Ted, beh non sarebbe stato male.

    -Amico io non ho bisogno di spiccioli, come li chiami te, ormai conosco ogni locandiere … più o meno, però mi fanno comunque pagare

    Rimetto a posto i vari fogli e cartacce, e prendo solo quei cinque sei fogli che sono veramente importanti, mi alzo da quella sedia, ed il sedere ringrazia, finalmente un po’ di movimento … e soprattutto una bella birra.

    Ma per i libri? beh ci penserà la bibliotecaria, anche se, guardo i vari libri, gli ho lasciato una mole di lavoro

    -Dopo di lei

    Indico in modo elegante la porta, finalmente quella tortura è finita, ora solo birre fino al mattino … ok non esageriamo, una … dai facciamo due
     
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    - Amico io non ho bisogno di spiccioli, come li chiami te, ormai conosco ogni locandiere … più o meno, però mi fanno comunque pagare-

    Ma questa si che era un'ottima notizia! Qualcuno che rimediava birra quasi gratis.
    C'era da tenerselo stretto quel tizio.
    Annuendo compiaciuto, Erik si diresse verso l'uscita all'invito di quello che sembrava stesse per diventare un nuovo amico da quelle parti.
    Era piacevole socializzare di nuovo, dopo tanto tempo passato solo a combattere nello spazio e nutrirsi di rabbia.
    Un bello schifo di vita prima.
    Ma vabbè, l'importante era il presente.
    E il presente gridava “BIRRA!” in quel momento.
    - Bè, allora fai strada tu appena usciamo, te ne intendi meglio di me da quello che vedo!- esclamò quindi ridendo sguaiatamente.
    No, non gli importò in quel momento di essere ancora in una biblioteca.
     
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