[EM] Everyday Superhero!

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    I am the "who" when you call "who's there?"

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    Per una volta la fortuna mi sorride. Per una volta, una sacrosantissima volta, esprimo un desiderio neanche troppo pretenzioso e questo si realizza pochi minuti dopo.
    Stavo cercando la carcassa di qualche animale fisicamente resistente, così da usarla come mezzo per il collegamento spirituale e l'assimilazione di tale capacità. Semplice, lineare. Il Bazar mi sembrava il luogo ideale per questo scopo, ma ho scoperto che quello che fa al caso mio non si trova su una bancarella.
    E' per terra, in un angolino, mezzo morto.

    E' un armadillo piccolissimo.
    No, sul serio: non ho mai visto nulla di così piccolo. E' mezzo appallottolato, ma sembra che non riesca a chiudersi del tutto. Sarà per quella ferita alla pancia: il sangue è ancora fresco. Ha macchiato anche la sabbia e la polvere. L'avrà attaccato un cane? O uno stronzo che non aveva niente di meglio da fare?
    Mi avvicino lasciandomi alle spalle la confusione del cunicolo principale, e mi chino sull'animaletto. Lui sembra non fare caso a me.

    Aaah, questa è sempre la parte più difficile. Aspettare.

    « Mi spiace, piccoletto. Prometto che ti userò bene. » Sicuramente non gliene frega niente di quelle consolazioni. Servono più a me che a lui.
    Io rubo l'aura delle cose morte per usarla e plasmarla a mio piacimento. Il Camaleonte, il Ghepardo, la Lucertola... Sono solo alcuni dei pezzi migliori della mia collezione di carcasse. Volevo una scaglia di guscio di tartaruga per creare una difesa fisica superiore, ma mi va bene anche la corazza di un armadillo. Deve essere una cosa morta, però. Una volta ho provato a collegarmi con un animale vivo, ma non è andata a finire bene: non avevo abbastanza energia spirituale. Vomitai per tre giorni di fila.

    E' per questo che aspetto. E anche perché io non uccido gli animali che non mi attaccano.
    Poche palle? Uhm...

    Sì, decisamente poche palle.

     
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  2. _MajinZ_
     
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    Il Bazar delle Talpe non era un posto per bambini, ciò era abbastanza risaputo. Ci si doveva svegliare subito se si voleva sopravvivere e non si voleva diventare come uno dei tanti mendicanti pelle ossa, che finivano per morire senza aver ottenuto nulla dalla vita. La maggior parte dei bimbi non superava i cinque anni di età, solo quelli più forti e furbi riuscivano a diventare adulti... anche se la vita non si allungava poi molto. Però ecco che se riuscivi a superare i primi anni di vita, allora dovevi avere qualcosa di speciale perché in caso contrario erano i cunicoli stessi a divorarti.
    Vivendo da ormai due anni a Merovish, Dimitriy aveva imparato a osservare con occhi diversi ogni persona che vedeva, soprattutto le più giovani. In loro ricercava caratteristiche speciali, abilità fuori dal comune che potessero essere utili alla causa per la quale combatteva. In questo modo aveva scovato Rin, figlio di un demone e dal futuro splendente. Ma come lui aveva notato altre piccole promesse, anche se esse erano ancora piuttosto acerbe per poter essere utili all’Eversione...
    In ogni caso era difficile sfuggire ai suo numerosi occhi e orecchie, soprattutto se si avevano alcune caratteristiche speciali citate in precedenza. Quindi quando un ragazzino che collezionava scheletri e robe simili, arrivava nella Tana, ovviamente suscitava un certo interesse in chi sorvegliava la città intera. Il biondo aveva quindi iniziato a seguire quel tipetto dai capelli verdi, ci riusciva anche abbastanza facilmente visto il suo addestramento... risultando quindi invisibile sia agli occhi che alle orecchie del pedinato. Lo vide infine infilarsi in un vicolo, voleva proprio vedere per quale motivo.
    Rimase abbastanza sorpreso nel vedere il ragazzino chinarsi, per poi accucciarsi accanto al corpicino di un piccolo armadillo. In genere a Merovish gli animaletti si uccidevano per svago, oppure si mangiavano, di certo nessuno aiutava un animaletto in difficoltà. Il piccoletto però non faceva nessuna delle prime due cose... e seguiva alla lettera la terza. Perché? Beh, forse era arrivato il momento di chiederglielo, prima che il diretto interessato morisse di infarto vedendo uno spilungone biondo alle sue spalle.
    Non lo aiuti? Sta soffrendo.
    Esordì all’improvviso il sicario con voce calma ma piatta, accucciandosi a sua volta accanto al ragazzino e al piccolo armadillo ferito.
    Ci sono due modi per farlo: ucciderlo per mettere fine alle sue sofferenze... oppure aiutarlo, causandogli altra sofferenza ma salvandogli infine la vita.
    Spiegò il ragazzo fissando la bestiolina.
    Tu quale scegli?
    Domandò infine, puntando lo sguardo di ghiaccio in direzione dello smilzo.

     
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    Per l'Unico Occhio!! Ma perchè la gente mi segue per poi arrivarmi alle spalle di soppiatto? Sono così interessante, EH? Ho scritto in fronte "facile da spaventare", per caso?!

    « Io... Non... » Ok ok, calma. Ho solo sobbalzato un pochino, niente di eclatante. Posso ancora fingere di non aver preso un colpo, sì. Deglutisco e guardo il mio inaspettato interlocutore. Occhi di ghiaccio che si fissano sui miei, più grigiastri e meno azzurri.
    E' una domanda difficile. Proprio il genere di domanda a cui cerco di non pensare in queste occasioni. Mi prendo qualche secondo e distolgo lo sguardo. Non ce la faccio a guardare negli occhi le persone, ok? Soprattutto se sono sconosciuti che mi piombano alle spalle facendo domande di un certo peso morale.
    L'armadillo è senza dubbio più facile da guardar--- No, rettifico: era molto meglio continuare a guardare quegli occhi freddissimi, piuttosto di un esserino che non aspetta altro che morire.
    Accidenti a me.

    « Non vorrei, è solo che... Che mi serve. »
    ...Stupido, stupido me. L'ho detto. E nell'instante in cui l'ho detto ho realizzato di aver già visto questa scena. Un essere debole e morente sacrificato in virtù della sua utilità ad un altro essere più grande e forte. Sì, l'ho già vissuta questa situazione. Solo che ero dall'altra parte.

    La mia mano si muove prima che io abbia il tempo di pensare. Premo sulla ferita del piccolo, cercando di fermare il sangue. Non ne dovrebbe avere ancora molto da perdere, visto tutto quello sparso sulla sabbia. Lui non prova neanche a reagire o ad opporsi.
    Posso farlo, sono capace. Cosa devo usare? La pelle del Serpente o la coda della Lucertola? Serpente, direi. Non ha mutilazioni, ma solo un bruttissimo squarcio all'altezza del fianco, poco sotto alla corazza.

    Prima di procedere getto un'altra occhiata al tizio dagli occhi di ghiaccio.

    « Tu che cosa faresti? »


     
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  4. _MajinZ_
     
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    Dimitriy osservò il ragazzino ricambiando lo sguardo, portandolo poi sul piccolo esserino tremante che lottava con le unghie e con i denti per non morire. Quella voglia di vivere del cucciolo era ammirevole, per quanto da solo non avesse nessuna possibilità, continuava a cercare il modo di tirarsi fuori da quella spiacevole situazione, anche se ogni tentativo sembrava vano. Non chiedeva aiuto, non poteva farlo, in quel momento non aveva neanche più il controllo di se stesso... il suo destino era nelle mani di chiunque avesse cercato di aiutarlo, nel bene e nel male.
    Io?
    Esclamò il biondo, serio in volto.
    Lo ucciderei, probabilmente.
    Rispose secco, senza nessuna esitazione. Forse quella era la soluzione migliore, tanto alla fine si trattava di un inutile animale della cui vita non importava nulla a nessuno... era uno scarto della società, anche la natura aveva deciso di scartarlo a causa della sua inutilità. Questo, probabilmente, sarebbe stato il pensiero del vecchio Dimitriy.
    Insomma, è piccolo, senza qualcuno che l’accudisca morirà ugualmente... probabilmente ha ancora bisogno della sua mamma.
    Spiegò il russo, osservando poi il ragazzino.
    Ma non sarebbe neanche giusto non fare nulla, noi possiamo salvarlo oppure no... però se ci fossimo noi dall’altra parte? Di sicuro vorremo essere aiutati.
    Era una questione di punti di vista, però a volte fare una buona azione poteva rivelarsi molto più gratificante del semplice menefreghismo. Per come la pensava ora l’Eversore, però, essere totalmente insensibili era la cosa più sbagliata che si potesse fare. Per quel motivo tirò fuori dalla tasca un fazzoletto pulito, mentre da quella interna della giacca estrasse un’ampollina contenente un liquido verdastro che brillava alla luce. Poi afferrò il fazzoletto e con un coltellino lo tagliò in due parti, premendone una sulla ferita in modo tale da bloccarne l’emorragia.
    Tienilo sulla ferita, io preparo l’impacco disinfettante.
    Detto ciò inumidì il secondo pezzo di stoffa con il disinfettante, attendendo che l’emorragia si bloccasse prima di fasciare l’intero corpicino dell’animale... ma lasciò che fosse il ragazzino a decidere, porgendo quindi a lui la medicazione.

     
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    Disinfe-che? Mai sentito. Sarà una pomata curativa di questo posto?
    Lo osservo in silenzio, con le sue parole che echeggiano nella mia testa. Sono sempre più convinto di quello che voglio fare, ma è... Buffo. Io che salvo la vita a qualcuno. Pffft.

    « Grazie. » Prendo il pezzo di stoffa. Sono ancora teso perchè non riesco a inquadrare bene questo tizio, e non capisco perchè mi vuole aiutare ad aiutare questo armadillo. La mia diffidenza non mi permette di abbassare la guardia. La mia diffidenza mi ha salvato il culo diverse volte.
    La mia diffidenza sta cominciando anche a stufarmi, però.

    E sia: tolgo la mano dalla ferita per premere l'impacco con l'altra.
    « Ma non basterà un pezzo di stoffa. » Ho visto animali ben più grossi di un armadillo morire per ferite meno gravi di quella.
    « Pelle del Serpente. » L'anima racchiusa nel bracciale vibra. Vibra e risuona e si lega alla mia. Prende forma in un anello etereo e verdastro che avvolge il mio braccio strisciando sempre più giù, verso la mano. Quando il Serpente tocca il corpicino dell'animale tolgo l'impacco lasciando semiscoperta la ferita. Il Serpente si attorciglia su di essa e comincia a lavorare.
    Apparentemente è come se lo squarcio peggiorasse: strati di carne viva e danneggiata si coagulano in croste che marciscono dopo pochi istanti, cadendo e lasciando scoperta altra carne viva. Altra carne viva che però è meno sporca, meno danneggiata e più rosea. Di nuovo si formano le croste, di nuovo cadono e di nuovo lasciano il posto a tessuti sempre più puliti.
    Il procedimento si ripete e va avanti per mezzo minuto. Do al Serpente tutta l'energia che vuole.

    Quando finisce, lo squarcio che prima era profondissimo ora è poco più visibile di una vecchia cicatrice. Il piccoletto non è neanche svenuto: è lì, ancora tutto tremante. Ora però muove le zampette molto meglio. Prova pure a rimettersi in piedi!
    L'anima del Serpente striscia di nuovo sul mio braccio e torna a riposare nel bracciale. Mi sono sempre chiesto se anche le persone senza capacità sciamaniche potessero vedere quel pallido barlume di luminescenza eterea. Ora potrei scoprirlo.

    Torno a guardare il tizio. Oh, forse sto sorridendo un po' troppo? Beh, è che sono contento. Ho fatto qualcosa di utile!
    Ho salvato una vita, ho salvato una vita! Di un armadillo, ok.
    Ma è comunque una vita!


    ▌Energia: 80% (100% - 20%)

    ▌Tecnica: Pelle del Serpente (a consumo Alto)
    Entrando in contatto spirituale con la pelle di serpente del suo bracciale Xar può, in un certo senso, "fare la muta". Se il suo corpo è ustionato, ferito o contuso, può guarirlo liberandosi di diversi strati di pelle e anche carne, che cade spontaneamente per lasciare spazio a strati di pelle e carne nuova e intatta. E' possibile utilizzare la tecnica anche su un altro essere, tramite contatto fisico.
    Per qualche motivo, l'unica parte del corpo che non riesce a curarsi perfettamente è dove è presente la cicatrice infertagli da Taaka.
    [Tecnica di guarigione - Consumo Variabile]




     
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  6. _MajinZ_
     
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    Dimitriy rimase in silenzio, limitandosi a fissare il ragazzino con un’espressione abbastanza sorpresa. Quella reazione però non fece altro che incuriosirlo, per rifiutare di utilizzare del disinfettante doveva avere di sicuro un’idea migliore... e lui voleva scoprirlo, infondo era li per quello. Il mingherlino tolse quindi l’impacco curativo, bisbigliando qualcosa riguardo alla Pelle del Serpente... subito dopo successe qualcosa di davvero particolare, qualcosa di nuovo che il biondo non aveva mai visto. Forze Zyg sapeva fare qualcosa di simile, ma non di certo in questo modo.
    In ogni caso all’improvviso la ferita iniziò a cambiare, proprio come accadeva quando un serpente faceva la sua muta. Il russo non vedeva altro che la ferita cambiare di secondo in secondo, ricoprendosi di croste che venivano continuamente ricambiate, proprio come un vero cambio di pelle. Anche se non riusciva a vedere altro, il sicario sapeva che c’era qualcosa di più, percepiva qualcosa di mistico grazie al suo sesto senso... e poi aveva avuto a che fare con talmente tante stranezze, che ormai si era abituato a vedere oltre il visibile, o meglio, a sentire.
    Alla fine del processo la ferita scomparve, lasciandosi dietro solo una cicatrice quasi invisibile. L’animaletto ora stava bene, non benissimo ma almeno muoveva le zampette con facilità e tentava pure di rimettersi in piedi. Dimitriy lo aiutò a farlo, dandogli una piccola spinta e il piccoletto fece qualche passo in direzione del suo salvatore dai capelli verdi, annusandolo appena.
    Hai fatto la scelta giusta, ma ora devi prenderti cura di lui.
    Gli disse l’assassino voltandosi nella direzione del ragazzino, fissandolo dritto negli occhi. Responsabilizzare i giovani era un buon modo per aiutarli a crescere.
    Magari potresti insegnargli a non cacciarsi di nuovo nei guai.
    Chissà come si era procurato quella brutta ferita... i sorci di Merovish sono una brutta piaga, soprattutto quando sono più grossi di una lince.
    Hai usato qualche arte spirituale?
    Domandò poi cambiando repentinamente argomento, ma voleva sapere. Anche lui utilizzava lo spirito, però lo faceva in un modo del tutto differente e personale: lui non poteva aiutare gli altri, ma solo offendere grazie alla sua energia spirituale. In un certo senso si immaginava che il piccoletto avesse usato qualcosa di simile, il suo istinto gli diceva che c’era qualcosa di simile tra loro... ma solo il diretto interessato poteva far luce sui suoi dubbi.

     
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    ...Eh? Prendermi cura di lui?
    « Ma... » Lo guardo con una certa perplessità. Lascio che annusi timidamente la mia mano. Ok, ammetto che un po' di tenerezza la fa. Cioè, parecchia tenerezza. Tanta tenerezza.

    Posso provare a prenderlo in braccio? Ci provo. Delicatamente, con garbo, lo sollevo all'altezza dei miei occhi. Pesa davvero pochissimo.
    Non ho mai accudito un animale. Credo che per le tradizioni del mio popolo sia tipo inconcepibile allevare una creatura che non si vuole mangiare o usare per qualche altro scopo. Sarà anche questo che mi spinge a provare simpatia per lui: ho questa specie di istinto di ribellione e rifiuto per i canoni del mio mondo d'origine.
    « Beh, in fondo ora siamo uguali. » Abbiamo tutti e due una bella cicatrice e tutti e due siamo stati salvati da qualcuno senza secondi fini.
    Devo ammettere che mi piace.

    Uh, mi sono distratto. Quell'uomo è ancora qui accanto a me, a fare domande. Non mi sembra cattivo, ma il fatto che non si presenti alimenta la mia diffidenza. La buona notizia però è che sono troppo di buon umore per dare ascolto alla mia diffidenza.

    « Sì, sono uno sciamano. » Rispondo senza troppi giri di parole. Non mi capita spesso di potermi vantare delle mie capacità.
    « In particolare, mi trovo bene ad entrare in contatto con le anime di creature morte e servirmi delle loro peculiarità. Questo era il Serpente. » Metto in mostra il bracciale.

    ...Giusto, mi serviva qualcosa per aumentare la mia difesa fisica. Sono venuto qui proprio per quello. Beh, mi sa che dovrò cercare qualcos'altro.
    L'entusiasmo che scende ha un pregio, perlomeno: torno a domandarmi che cavolo voglia questo tizio. Un semplice passante, soprattutto qui a Merovish, se ne sarebbe altamente fregato della sorte di un armadillo e di un ragazzino strano e magro come me.

    Io ho parlato, ora tocca a lui rivelarsi. Questo è quanto lascia intendere il mio sguardo.


     
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  8. _MajinZ_
     
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    Alla fine il ragazzino aveva fatto la scelta giusta e il piccolo animale sapeva riconoscere l’aiuto, tanto che restava perfettamente tranquillo anche dopo essere stato preso in braccio da un estraneo. Il biondo era certo che adesso quel piccolino si trovava in buone mani, infondo adesso quei due avevano un legame che li univa e difficilmente si sarebbero separati. Anche in una città come Merovish ogni tanto c’era posto per un po’ di pietà, poca eh, però a volte c’era qualcuno che faceva una buona azione... purtroppo ci voleva ben altro per redimere la Tana.
    Interessante.
    Commentò poi Dimitriy in seguito alla spiegazione del mingherlino, quindi se quel braccialetto corrispondeva al serpente, tutte le altre reliquie dovevano per forza contenere qualcos’altro... sarebbe stato curioso conoscere l’utilizzo di ogni ossicino. Prima di poter fare altre domande, però, la buona educazione richiedeva di presentarsi prima di continuare ogni conversazione... le convenzioni sociali spesso erano davvero noiose. Però lo sguardo del verdino era abbastanza eloquente, così il russo si tirò su e allungò la mano in direzione del suo interlocutore.
    Dimitriy Kozlov, con chi ho il piacere di parlare?
    La mano guantata di bianco venne portata in avanti, mentre la voce provava ad essere un pochino calda, ma il risultato non fu molto buono... il tono era serio, freddo come il ghiaccio.
    Diciamo che sono uno scopritore di talenti...
    Rimase vago, anche se era impossibile che l’altro scoprisse l’altra parte di quella mezza verità. Però in effetti aveva scoperto molte persone con abilità strane e particolari, quindi in un certo senso poteva definirsi una sorta di talent scout per l’Eversione.
    Immagino che ogni reliquia abbia la sua funzione, giusto?
    Domandò il biondo, affrettandosi ad aggiungere qualcosa di molto importante.
    Non ti preoccupare, non voglio rubare i tuoi segreti... sono solo curioso.
    Concluse infine l’assassino incrociando le braccia, in attesa di scoprire la reazione del piccoletto alle sue parole... sembrava un tipetto vispo, chissà quanto avrebbe parlato.

     
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    Dimitriy Kozlov. Che nome impronunciabile. Rimpiango un po' gli appellativi secchi e concisi del mio popolo, anche se un po' duri. Perlomeno erano facili da ricordare.

    « Xar. » Appunto. Tre lettere, una sillaba. Doveva essere il nome di un guerriero veloce e astuto, e invece sono capitato io. Uno smilzo tutto timido e sfuggente che salva armadilli per strada invece di usarli per i propri vantaggi.
    Accetto comunque la sua stretta di mano, un po' timidamente. Spero solo di non rovinargli troppo il guanto candido con la mia mano sporca di sabbia e sangue.
    Questo Dimitriy ha appena detto di essere uno "scopritore di talenti"? Per un attimo ho l'istinto di voltarmi e vedere se per caso non si stia rivolgendo a qualcuno alle mie spalle. Non vedo nessun altro qui intorno. Dunque io sarei il "talento"?
    Pfffft. No okay, cerco di trattenermi almeno finchè non finisce di parlare. Ci provo tantissimo. Solo un mezzo sorrisino divertito sfugge al mio (pessimo) autocontrollo.

    « Oh sì, ogni resto organico ha la sua funzione. Posso curare, attaccare e anche difendermi. » Mi muovo per alzarmi, tenendo il piccolo animaletto sempre tra le braccia. Sono stato seduto sulle gambe parecchi minuti, e le ginocchia cominciano a fare male. Chissà se anche questo "scopritore di talenti" si alzerà con me.
    « Ma sicuramente non sono un "talento" e non credo che le mie capacità siano così speciali da dover essere tenute segrete. Insomma, c'è un sacco di gente più forte e più speciale di me là fuori. » E' la verità, no? Non sono nulla di così talentuoso o degno di menzione. Anima rattoppata a parte, che comunque non definirei proprio un pregio.
    Inoltre non voglio attirare attenzione. Il mio legame allo spirito del camaleonte dovrebbe servire proprio a questo.

    Assottiglio lo sguardo. Già, come ha fatto a notarmi? Sarà semplicemente sveglio e bravo ad accorgersi di tutto e tutti?

    « Cerchi talenti per qualche lavoro? » Colgo al volo l'occasione per fare qualche soldo. Dovrò pur dare da mangiare a questo piccoletto, no?

    ...A proposito, cosa mangiano gli armadilli?

     
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  10. _MajinZ_
     
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    Il ragazzino disse di chiamarsi Xar, un nome conciso a dalla pronuncia semplice, facilmente ricordabile. Sembrava accostarsi bene a un tipo sfuggente come quel piccoletto, in effetti scovarlo non era stato facile e il biondo si era affidato completamente al suo sesto senso per rintracciarlo e anche così ci aveva messo un po’... ma forse era il fatto che lui fosse irrintracciabile, a farlo vincere. In ogni caso Dimitriy fisso il piccoletto e inarcò un sopracciglio. Aveva una carenza di fiducia in se stesso abbastanza evidente, bisognava fare qualcosa al più presto.
    Tu dici? Secondo me ti sbagli.
    Disse il sicario tirandosi su dalla posizione accucciata, per poi tornare a fissare il verdino.
    E’ la prima volta che vedo un’abilità come la tua, non solo ti permette di fare le cose che hai elencato, ma tramite essa puoi anche occultare la tua presenza: in una città come questa può essere fondamentale.
    Il russo era certo che il ragazzino si fosse già accorto di quel che accadeva nella Tana, insomma, era un luogo violento e parecchio pericoloso... un posto inospitale per un bimbo normale, ma lui proprio non lo era e se non se n’era ancora accorto doveva farlo al più presto. Le persone normali a Merovish in genere morivano, se non avevano qualche modo ingegnoso per evitarlo.
    Magari è vero che ci sono persone più brave di te, ma sei giovane e puoi migliorare.
    Spiegò Dimitriy incrociando le braccia. Con il passare dei minuti la sua voce era divenuta meno fredda, però c’era sempre un certo distacco nel suo comportamento... ma in ogni caso Xar gli fece una domanda davvero interessante, che meritava assolutamente una risposta.
    Certo, potrei dartene uno.
    Lo sguardo si assottigliò un poco, voleva vedere la reazione del piccoletto.
    Sempre che tu ti senta abbastanza forte e coraggioso per accettarlo.
    Concluse in modo rapido, per non dare molte alternative all’altro. Doveva rispondere e doveva farlo al più presto, altrimenti sarebbe sembrato soltanto il solito fifone che preferiva nascondersi, piuttosto che combattere con le unghie e con i denti fino alla fine.

     
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    Wow. E' la prima volta che qualcuno mi elogia per le mie capacità. Credevo che attingere agli spiriti degli animaliper rubarne le abilità fosse... Banale, in un certo senso. Insomma, sono le basi delle arti sciamaniche. Forse però è proprio perchè sono le basi che la maggior parte degli sciamani le ignorano, preferendo invece possedere spiriti ben più forti e spaventosi.
    Allora forse è vero che dovrei avere un pochino più di fiducia in me stesso. Forse dovrei smetterla di camminare a testa bassa lungo i muri dei cunicoli più buii.

    Forse. Ma quel che Dimitriy dice dopo mi fa rimettere i piedi per terra.
    Sorrido un po' teso.
    « Sembra un lavoro pericoloso. » Allargo un po' le braccia mostrando tutte le mie costole. Non è un bello spettacolo: si possono contare, e anche la cicatrice non fa una bella figura. L'armadillo è così piccolo che non fa fatica a starmi su una sola mano.
    « Ma come vedi non sono un granché. »

    Ecco, lo sto rifacendo. Dannazione, è più forte di me. Per quanto tempo ancora continuerò a starmene in disparte senza combinare mai nulla? Sarebbe ora di dare una svolta al mio stile di vita. Non credi anche tu, amico armadillo?

    « Però sono veloce. » Le parole mi escono dalla bocca prima che io abbia il tempo di ragionarci troppo. « E silenzioso. Sono bravo a non farmi notare. »
    In una tribù di guerrieri brutali e orgogliosi come i Ch'eerkee quelle caratteristiche erano solo difetti. Ora sto osando spacciarle come pregi.
    Faccio del mio meglio per sostenere lo sguardo dell'uomo, ma mi ritrovo a sperare di non starmi ficcando in qualcosa di più grande di me. Cosa che, considerando Merovish, è altamente probabile.

    "Fa almeno che non sia un pazzo criminale, fa almeno che non sia un pazzo criminale..."



     
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  12. _MajinZ_
     
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    Xar era un ragazzino molto sveglio, però ecco, gli serviva una grossa iniezione di quel medicinale che si chiamava fiducia in se stessi. Si trattava di un farmaco dalle proprietà uniche, in grado di rendere chiunque capace di fare cose straordinarie. Non serviva neanche comprarlo, perché esso veniva prodotto dal proprio stesso corpo, bastavano alcuni ingredienti come il coraggio e la determinazione, uniti a una cocente voglia di non arrendersi mai nemmeno davanti a un destino che sembrava già segnato.
    Il verdino però non aveva molte materie prime, anzi. Ancora non riusciva ad accorgersi delle sue straordinarie capacità, fermandosi davanti a quelle che erano soltanto semplici apparenze. Mostrò il suo corpo rachitico ma ciò non fece mutare l’espressione del biondo... quella che sembrava una scusa, in una città come quella, diventava un punto di forza.
    Che tu ci creda o no, quel tuo non essere un granché è una delle qualità più importanti che hai.
    Il motivo? Beh, il piccoletto l’avrebbe scoperto semplicemente guardandosi attorno: le persone a terra e agli angoli delle strade erano proprio uguali a lui. Magri, alcuni anche più magri del denutrito Xar... insomma, si mimetizzava alla perfezione, ma non era tutto. Il resto lo aggiunse lui, elogiando la sua grande velocità e la sua capacità di non fare rumore, unita alla sua abilità nel nascondersi agli occhi dei curiosi. Insomma, Dimitriy aveva appena trovato un piccolo se stesso.
    Tu hai proprio quel che mi serve, non ho bisogno di un colosso alto due metri che spacca tutto... mi serve uno con le tue abilità, un fantasma.
    La sua voce adesso era un po’ più umana, sulle sue labbra sembrò quasi disegnarsi un sorriso... che però scomparve subito, venendo riassorbito da quell’espressione glaciale, ma al momento molto più calda di prima.
    Devi solo scegliere, io ti sto dando la possibilità di diventare qualcuno... di mettere alla prova il tuo coraggio, perché so che nel tuo cuore ne hai tantissimo.
    Ah, com’era diventato bravo a parlare... poteva anche convincere un cammello che ballando la macarena poteva conquistare ancora più cammelle. In ogni caso credeva davvero a quel che stava dicendo, sapeva che quel ragazzino avrebbe fatto un lavoro più che perfetto.


    Per la cronaca, Dimitriy ha una passiva per rendere credibile tutto ciò che dice XD
     
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    Xar


    Oddio, troppi complimenti. Non sono abituato, mi fa strano.
    E'... imbarazzante, sì. E' imbarazzante perchè lui sembra credere davvero a quello che dice, mentre io non mi sono mai concesso un vanto o un merito. E' anche vero, però, che il contesto sul quale si sono costruite tutte le mie convinzioni - ovvero l'essere un inutile debole ragazzino che mai sarebbe soppravvissuto alla sua prima battaglia - è estremamente diverso da quello in cui mi trovo ora. Qui non ci sono clan e tribù di guerrieri che si massacrano per la conquista territoriale. O forse sì, ma almeno non lo fanno tutto il giorno, tutti i giorni, tutto l'anno. Merovish, per quanto inospitale e puzzolente, potrebbe davvero essere la mia occasione di farmi valere per quello che sono: un fantasma, proprio come ha detto Dimitriy.

    « Un fantasma. » Ripeto tra me e me, guardando l'armadillo che ora si è addormentato. « Mi piace. » E risollevo lo sguardo su Dimitriy, il primo uomo che crede in me.
    E' ironico pensare a quanto sia azzeccato quel soprannome, per uno come me. L'anima rotta, il non essere completamente vivo e tutte quelle cose là. Cose che per me sono come maledizioni, ma che ora potrebbero effettivamente aiutarmi.
    Adesso che Dimitriy ha scoperto le sue carte riesco a farmi una vaga idea sul tipo di lavoro che offre. Non sarò il combattente? Allora sarò l'infiltrato. O la spia. O il corriere.
    Sono rischi che normalmente non accetterei di buon grado. Eppure c'è qualcosa, qualcosa che mi spinge a serrare il pugno destro e portarmelo al petto. E' un gesto che a casa mia si fa quando si accetta un compito, e accettandolo si giura di portarlo a termine ad ogni costo.
    A dire il vero è un gesto che non ho mai fatto molto spesso.
    « E sia, accetto: sarò il tuo fantasma. »

    La mia voce è stranamente molto più fiduciosa del solito. Credo che sia colpa del fatto di aver incontrato qualcuno che ha bisogno esattamente di me. E... Beh, la cosa non può che rendermi fiducioso.

    Anche se mi fa strano, tanto.

     
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  14. _MajinZ_
     
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    Dimitriy osservò il ragazzino portarsi un pugno chiuso al petto, sperava caldamente che si trattasse di un qualcosa di positivo, non voleva perdere qualcuno con delle capacità simili. Aveva trovato un sacco di persone interessanti, però quelli con la capacità di passare inosservati erano ben pochi e per come la pensava lui, abilità come quelle erano più di un dono. Una spia non poteva che ammirarne un’altra, oltre che a temerla, ma in questo caso non vi erano pericoli... non all’inizio almeno. Però poteva fare di lui un ottimo infiltrato, gli serviva solo un pochino di tempo.
    In ogni caso la risposta fu positiva, il verdino aveva accettato la proposta e ciò non poteva fare altro che rendere felice il biondo. Gli scappò anche un piccolo sorriso, questa volta aveva trovato qualcuno di davvero speciale e avrebbe fatto davvero di tutto per proteggerlo in quel di Merovish... anche se probabilmente non ne aveva poi così tanto bisogno. La sua voce però sembrava molto più sicura di prima, come se le parole utilizzate dal russo gli avessero infuso una fiducia che fino a qualche attimo fa non aveva... gli piacevano le persone così.
    Hai fatto la scelta giusta.
    Il sicario annuì convinto, più lo osservava e più era sicuro della sua scelta.
    Ti farò sapere quando mi servirà il tuo aiuto, fra uno o due giorni al massimo. Fino a quel momento potrai fare quel che più ti aggrada.
    Un ultimo sguardo, poi non aggiunse altro... non specificò neanche il modo in cui si sarebbe fatto sentire, ma Xar poteva stare certo che avrebbe incontrato nuovamente quegli occhi di ghiaccio. Subito dopo Dimitriy abbandonò quel vicolo e si mescolò con la folla, svanendo in un attimo alla vista del ragazzino... anche lui sembrava un fantasma. Ora il mingherlino non doveva fare altro che sopravvivere per due giorni, probabilmente la prova era già iniziata.

     
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