[LAM] Aftermatch

Trotterellò di corsa lungo il corridoio dell'Albero-Casa, in direzione della porta che le era stata indicata, e l'aprì all'improvviso e senza bussare: un comportamento non molto educato -si sarebbe potuto pensare-, o anche potenzialmente suicida, visto che all'interno di quella stanza si trovava un Lich millenario famoso per il suo caratteraccio e capace di uccidere per molto meno, ma... in quel momento, Asaliah era così concentra sul motivo della sua presenza lì che già solo l'idea di dover applicare il preciso protocollo per domandare permesso -che, in vero, Augustus le aveva pazientemente insegnato per quelle situazioni- le era del tutto passato di mente.


« Khatep! »
esclamò entusiasta, facendo irruzione
« Compiti! »

Era così soddisfatta di aver finito tutti gli esercizi assegnatile, che il suo unico pensiero era stato correre dalla Mummia per farglieli controllare, e così eccola lì: a spalancare l'uscio della camera, restando in piedi sulla soglia dell'Incantatorum, sventolando la risma di fogli di carta; fu allora che si accorse che lo scheletro non era da solo, e se il sorriso raggiante che aveva fino ad un attimo prima si affievolì in una quieta perplessità quando reclinò la testolina albina da una parte per contemplare Intet, la reazione fu decisamente più forte quando riconobbe i ricci del giovanotto in uniforme, fermo al centro della stanza.

L'ultima volta che lo aveva visto era stato dagli spalti dell'Arena Celeste, durante lo scontro con Edmund... e sebbene i suoi tutori si fossero prodigati in tutti i modi possibili ed immaginabili per spiegarle che -no- il suo amico non era davvero in pericolo, e che quindi non c'era bisogno di agitarsi né di preoccuparsi, la fanciulla non aveva certamente potuto prenderli sul serio -un po' perché non li capiva, un po' perché non si fidava-, e il suo turbamento era stato il motivo per cui i suoi momentanei affidatari avevano ritenuto più opportuno non farle ripetere l'esperienza.

Non aveva assistito al duello tra il Comandante e l'Aviatore, e -a dirla tutta- era probabilmente all'oscuro della cosa, ma pur presenziando ad una conversazione inerente a quell'argomento non avrebbe afferrato comunque la situazione: un torneo era ancora un concetto troppo lontano dalla sua comprensione... ma, più di quello, lo era dal suo interesse. Perché, ora come ora, non le importava che di Augustus.

Lasciò cadere i fogli per terra -d'un tratto defraudati di ogni importanza-, e anche se la vista le si offuscò in un istante, Asaliah lo raggiunse in poche falcate, sollevando le manine bianche per aggrapparsi alla stoffa della giacca della divisa.


« . . . »

Non disse nulla, perché non conosceva parole per esprimere il sollievo di rivederlo sano e salvo, ma quella marea di emozioni aggrovigliate era troppo agitata perché il suo corpo esile potesse trattenerlo... e mentre dalle iridi di rubino gocciolavano lacrimoni roventi, che le bruciavano gli occhi, un verso sofferente simile ad un uggiolio le risalì la gola, forzando la barriera labile delle labbra tremanti. Augustus le era mancato tanto.

Nel riconoscere la voce della fanciulla che aveva appena varcato la soglia di quel sancta sanctorum, il Numerologo si voltò a riceverla col sorriso sulle labbra e le braccia aperte in un muto gesto di accoglienza, ma... quell'invito si trasformò in una paralisi, e la curva calorosa e gentile delle sue labbra si contorse in una maschera raggelata non appena lo sguardo di Augustus andò a sbattere contro i lacrimoni di Asaliah.

Ma quella rigidità durò solo il momento della sorpresa, e non appena se ne fu riavuto, l'Aviatore avvolse l'albina tra le braccia e cominciò a strofinarle la schiena per confortarla; non ci volle molto prima che i già delicati singhiozzi della giovane si placassero del tutto, degradando in una respirazione tutto sommato regolare, resa solamente un po' pesante dal fatto che la ragazza dagli occhi rossi aveva sprofondato il faccino sul petto del medium... e là sembrava intenzionata a rimanere.

Emh...emh..emh....

Khatep -al di là della parte della scrivania di cui aveva fatto il proprio seggio- si limitò invece ad osservare quella strana scena senza particolare interesse, più concentrato sullo sviscerare una analisi tattica dello scontro sostenuto, e quando parlò fu proprio per tornare in argomento.

...ma, dal canto suo, Asaliah non si preoccupò neppure di seguire la conversazione: i tornei erano cose che non capiva, di combattimenti non ne aveva ancora mai sostenuti, e poiché la Mummia si era rivolta al suo diretto sottoposto, la cosa la esonerava dallo stare attenta. Il suo mentore era di nuovo con lei, e a lei bastava quello.

Le braccia di Augustus la circondarono, avvolgendola in un'atmosfera confortante e rassicurante, e mentre se ne restava pacificamente stretta a sua volta a lui, Asaliah chiuse gli occhi rossi per assaporare al meglio quella sensazione senza nome, rilassandosi come un gatto sotto il tocco che le percorreva la schiena, e godendosi il tepore di quel contatto umano, che tanto le era mancato nelle lunghe giornate di studio.

A...Allora Asaliah come stai?
balbettò debolmente il Numerologo

« Meglio... »
mormorò l'albina di rimando

La prima parola che aveva imparato, era ancora la sua preferita. In vero, c'erano molte altre cose che avrebbe potuto e voluto dire al suo Mentore, ma al momento le bastava la sua presenza; magari, avrebbe provato a raccontargli quello che aveva fatto in sua assenza, facendo sfoggio delle conoscenze nuove che aveva acquisito, però...

Sei stato intelligente a non tentare di studiarmi con i tuoi poteri, ma uno sciocco a non documentarti. Cosa credi che esistano a fare il Magisterum e la biblioteca che hai superato entrando? Forse per raccogliere materiale infiammabile per le grigliate estive dei Laputensi?
Sapendo che avresti dovuto affrontarmi il minimo che avresti potuto, e dovuto, fare era sicuramente documentarti sui poteri tipici di coloro che praticano la necromanzia.

...Khatep aveva iniziato a parlare e... la fanciulla dagli occhi di rubino non riusciva ancora ad afferrare tutte le parole e il loro significato, ma le piaceva ascoltare; non avrebbe compreso fino in fondo i loro discorsi, ma si sarebbe ugualmente impegnata a farlo.

La conoscenza è fondamentale. Avete ragione. Ho sbagliato a non applicare questa massima nel nostro scontro...semplicemente non ci ho proprio pensato. Sarebbe potuto succedere di tutto.

La conoscenza è un’arma, Augustus, una delle più potenti in realtà e non ci sono scuse per chi ha un arsenale a portata di mano ma sceglie coscientemente di andare in battaglia disarmato.
lo rimbeccò l'Antico, voltando loro le spalle per avvicinarsi alla lavagna sulla parete
Io ho preso uno dei tuoi spiriti, un vero avversario avrebbe potuto prendere la tua vita.

Nell'udire il ticchettio familiare del gessetto sulla lastra di ardesia, l'albina sollevò pigramente le palpebre bordate da lunghe ciglia e spostò l'attenzione delle iridi scarlatte sui segni vergati -bianco su nero- dalla sapiente mano dello scheletro: sembravano interessanti.


« . . . »

Con assorta curiosità, gli occhi rossi indugiavano sull'ardesia della lavagna, seguendo come ipnotizzati le traiettorie che la mano scheletrica del lich tracciava col gessetto su quella superficie scura; forse era azzardato a dirsi di una che -a stento- aveva appreso la lingua comune, ma Asaliah sembrava davvero presa dalla lezione – o, per lo meno, ne era affascinata.

Eccellente. Mi rallegra comprendere che tu abbia capito la stupidità del tuo errore.
asserì la Mummia, rivolgendosi alla scolaresca composta da lei e l'Aviatore[/siz]
Credo che solo per questa volta mi mostrerò generoso nei tuoi confronti, Augustus,
e ti faro un dono...Bada che non è una cosa che capita spesso, anzi.
[size=1]proseguì, mentre il pigro volo dell'animaletto non-morto lo conduceva sulla lavagna
...questo è indubbiamente il primo e sarà probabilmente l’ultimo che riceverai da me.
A meno che tu non mi stupisca in modo estremamente favorevole, è ovvio.

Quando il complesso disegno arcano prese a risplendere di una tenue fosforescenza, la fanciulla albina reclinò la testolina cornuta da una parte, e all'arrivo del lampo luminoso le fece sbattere, sbattè le palpebre bordate di lunghe ciglia e rimase un momento abbacinata: vide una densa nebbiolina bianca uscire dal corpo del draghetto, e non capì cosa volesse dire, ma era al fianco del suo Mentore e si sentiva tranquilla, così preferì rimanere attenta -ad ascoltare-, piuttosto che fare domande... poi, però, il Numerologo prese a singhiozzare.

Lei...è...cioè....allora....quindi...
Quindi lei in realtà la aveva solo catturata?

Sollevando preoccupata lo sguardo di rubino verso il volto del giovanotto con gli occhiali, Asaliah si scoprì molto confusa: Augustus era sul punto di piangere, però sembrava anche felice... e continuava a fare versi strani di cui non riconosceva il significato; con aria interrogativa e un po' smarrita, l'albina spostò gli occhi sulla donna trasparente a cui il suo amico aveva teso le braccia, ma neppure quella la aiutò a capire cosa stesse succedendo e cosa non andasse... così tornò a fissare l'Aviatore, con apprensione, e sollevò una manina per carezzargli una guancia. La Dama dei Sogni faceva così...


« Sei triste...? »

Non sapeva cosa pensare di quello stato d'animo, ma aveva imparato che la miglior cosa da fare quando sei in dubbio è chiedere a chi ne sa più di te... e Augustus sapeva tante cose; altrimenti c'era pur sempre lì Khatep. E Khatep sapeva sempre tutto.

No Asaliah, Augustus è felice.
Gli umani piangono quando sono molto tristi, ma anche quando sono molto felici.
spiegò lo scheletro, orientando le orbite vuote verso la ragazza
Vedi l’amica che ho appena rilasciato? Lui pensava fosse…andata via per sempre,
ma si sbagliava quindi è contento.

Nell'udire la risposta della Mummia, la fanciulla appuntò gli occhi di rubino sul suo teschio e gli sorrise, genuinamente contenta, come era solita fare quando riceveva una spiegazione esauriente ed apprendeva qualcosa di nuovo; era felice che il Numerologo fosse felice, ed era felice di non essersi sbagliata: Khatep sapeva davvero sempre tutto! Portandosi un indice alle labbrucce rosee e ben disegnate, assunse poi un'aria pensierosa mentre rifletteva su quella nozione, e infine annuì con convinzione, sorridendo di nuovo al Lich prima di tornare a rivolgere la sua attenzione ad Augustus.

E' proprio come ha detto il Comandante,
si può piangere anche se si è molto felici e questo è il mio caso

Dopo averle dato pronta conferma, l'Aviatore accanto a lei si concentrò su ciò che il Comandante gli stava dicendo, e anche se Asaliah non capì tutto il contenuto del messaggio per filo e per segno, ne riconobbe il tono familiare e qualche vocabolo: “Compiti”, sentenziò tra sé e sé, annuendo soddisfatta della propria deduzione; poi, rimase in silenzio ad ascoltare: c'erano già un sacco di cose che aveva imparato a quel modo...

Parlando di questo, inoltre, vorrei farvi un resoconto di alcune mie ricerche.
disse ad un certo punto il riccioluto, cercandola con lo sguardo e interpellandola
Asaliah sai che Augustus è andato a fare quel viaggio lungo
per scoprire delle cose che ti riguardavano, vero?
le disse, prendendo una seggiola ed invitandola a prendervi posto
Adesso Augustus racconta quello che ha scoperto,
se per caso ti viene in mente qualcosa ce lo dici, vero?

Perplessa, la fanciulla reclinò la testolina cornuta da una parte, poi annuì con un po' di curiosità, e raccolse docilmente l'invito del suo amico, accomodandosi compostamente sulla sedia dello studio -con le manine sulle ginocchia- mentre lo Spiritista sostava in piedi accanto a lei e cominciava il racconto.

Evito di parlarvi del mio lungo peregrinare e della difficoltà che ho avuto nel recuperare queste informazioni. In ogni caso ho scoperto diverse cose riguardo Ishtar ed il gruppo che si fa chiamare Arcani.
Ishtar, viene anche detta la Grande Madre. E' un protodeus o qualcosa di simile. Rappresenta la verità, ma anche i patti e le promesse. Incarna la forza delle natura che dà e toglie la vita. Incorpora in sè anche il concetto di fecondità e della sessualità. Nella sua iconografia è correlata al loto ed alla luna, poichè proprio come questa ha una fase crescente e calante, prima regala e poi toglie. Per questo suo lato oscuro, ecco, è correlata anche alla guerra ed alle tempeste. E' collegata anche ai grifoni, poichè talvolta associata al cielo.
inutile dire che, all'udire il nome di Ishtar e della Famiglia, il suo visetto si illuminò
Visto quanto ci è stato già detto dalla cara Asaliah, risulta essere molto interessante che questa figura, tale Ishtar, è la figlia e sorella della Luna, questo spiegherebbe quel ruolo femminile che era uscito fuori dalla mia precedente analisi. Potrebbe proprio essere questo legame con la Luna il collegamento di questa figura con gli Arcani, gruppo che ho scoperto essere attualmente attivo su questo semipiano per fronteggiare una non meglio identificata entità portratrice di Caos. Questo è dovuto al furto di parte delle loro memorie, degli Annali appunto, dalla loro memoria collettiva.

L'Aviatore tacque per un istante, facendo una pausa, e -di nuovo- lanciò uno sguardo in direzione di Asaliah, come in attesa di una qualche reazione... e, assumendo un'espressione un po' esitante, l'albina constatò che il suo amico aveva detto tante cose su Ishtar, ma non la più importante.

« Amore... »

Sollevando il faccino verso il Numerologo così da fissarlo in volto, la Fortuna scandì quella parola con voce gentile, poi allungò la manina per prendere quella del Mentore nella propria, e dopo un istante le dita scivolarono verso lo scomparto del bussolotto dove ricordava Augustus era solito tenere i Tarocchi; estratto il set di carte lama, se lo poggiò in grembo, e cominciò a sfogliarle alla ricerca di una in particolare.

« Ishtar è l'Amore. »

Spiegò poi, stringendo con entrambe le manine il Sesto Arcano, ed esibendo in direzione di Khatep l'effige rappresentante un uomo e una donna che si tenevano per mano, al riparo delle ali di un angelo - testimone e custode della muta promessa. Forse non era un gran apporto alla conversazione, ma come inizio poteva andare.